Prestito per aprire attività: fondo perduto o banche?

Prestito per aprire attività: 3 alternative a confronto

Avere una buona idea per il settore business spesso non è sufficiente. In molti casi ci si ritrova obbligati a chiedere un prestito per aprire attività. La tipologia di finanziamento accessibile dipende, però, da numerosi fattori che vanno dal tipo di attività (ad esempio bar, ristoranti e strutture ricettive possono rientrare nella sezione dei prestiti per il turismo), al target del richiedente (giovani e donne generalmente hanno delle agevolazioni o addirittura dei fondi dedicati). Un altro aspetto da considerare è poi l’onerosità del prestito e le modalità di rimborso.

Indice

Quali alternative?

Quando si cerca un prestito per aprire un’attività il primo pensiero va alla gamma dei finanziamenti a fondo perduto. Fino a un decennio fa erano molto in uso, ma oggi sono diventati molto più rari e spesso accompagnati da formule con interessi agevolati: in sostanza, se c’è una quota a fondo perduto questa è molto piccola rispetto alla quota concessa con delle agevolazioni. Trattandosi di soluzioni proposte dallo Stato o dalle Regioni, parliamo di prestiti che vanno richiesti a enti o amministrazioni pubbliche, seguendo scrupolosamente l’iter di volta in volta indicato.

In alternativa ci sono i prestiti proposti dalle banche. Si tratta di soluzioni che possono presentare condizioni più o meno agevolate e, se garantite da fondi statali (quando previsti), possono anche semplificare l’accesso al credito.

unomini d'affari che stringono mani

Infine, una formula che ha preso piede nel corso del tempo è quella dei Business Angels, ovvero persone facoltose (generalmente imprenditori, CEO, ecc) che prendono in considerazione i progetti considerati ‘di interesse’. Queste figure, oltre a mettere in campo il proprio ‘know how’ aiutano il candidato nella realizzazione del progetto a partire proprio dal reperimento dei fondi, alle volte partecipando anche loro stessi.

Vediamo ora le principali caratteristiche e modalità di accesso per ognuna di queste tipologie.

I finanziamenti a fondo perduto o agevolati

Come abbiamo già accennato, anche se l’uso del termine ‘fondo perduto’ è ampiamente comune ancora oggi, la formula più usata è quella del prestito con restituzione di solo capitale per una parte, mentre per la restante parte si parla di interessi contenuti e formule di restituzione agevolata (soprattutto come durata e tempistica).

In cima alle varie proposte troviamo il prestito d’onore, introdotto inizialmente dal legislatore per aiutare le persone a intraprendere la carriera da imprenditore. Si parla di prestito d’onore perché basato sulla persona e non su beni o redditi come garanzia. Oggi l’ente che veicola i prestiti agevolati previsti dallo Stato è Invitalia. A questi si possono aggiungere i contributi di Regioni e le Province Autonome.

La modalità di partecipazione avviene con la formula del bando e la creazione di apposite graduatorie dal momento che gli stanziamenti hanno un plafond complessivo definito e limitato per cui la concessione avviene agli aventi diritto fino ad esaurimento dei fondi. Per partecipare ai bandi bisogna avere i requisiti personali richiesti (per esempio età, tipologia di settore di competenza, tipologia di investimenti finanziabili, ecc) e un business plan. La presentazione delle domande deve avvenire nelle forme (per esempio telematica o con apposito modulo) e nei tempi indicati nei vari bandi e relativi regolamenti (che riporteranno eventuali ulteriori agevolazioni per alcune categorie come ad esempio giovani e donne).

Le banche

Le grandi banche come Unicredit, BNL e Intesa Sanpaolo sono state raggiunte da altre realtà come BPER e BPM grazie al dinamismo con cui offrono prestiti dedicati all’avvio di attività. Bisogna essere informati in modo costante anche perché i tassi variano spesso a causa delle oscillazioni dei tassi interbancari. E’ sempre richiesto un business plan con specifiche caratteristiche per cui è essenziale farsi aiutare da personale qualificato.

Rispetto ai prestiti statali non si hanno problemi sui tempi di adesione, presentazione delle domande e importi: basta rimanere nel range della tipologia di finanziamento che si intende chiedere.

Una formula molto usata è quella del mini, microcredito e medio credito, ma non mancano proposte per le grandi aziende con una preferenza a settori più smart e tecnologici o appartenenti al turismo.

Facciamo un paio di esempi.

Intesa Sanpaolo

logo intesa sanpaolo

Per quanto riguarda la banca torinese possiamo menzionare Neoipresa. La copertura è riferita a tutte le spese (immateriali e materiali) inerenti all’attività della nuova impresa per un massimo del 75% dell’importo totale (che aumenta all’80% per le aziende operanti nell’ambito dell’innovazione). Il piano di ammortamento massimo è decennale.

UniCredit

logo unicredit

Nel caso dell’istituto di credito milanese, tra le varie proposte menzioniamo il MicroCredito, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Come si evince dal nome ci riferiamo ad un finanziamento business non particolarmente elevato: massimo 40000 euro destinati proprio all’avvio delle microimprese e dei professionisti. Può essere richiesto anche il 100% delle spese da sostenere (compreso anche il pagamento degli stipendi dei nuovi dipendenti).

I business angel

Si possono trovare tramite organizzazioni come la IAG e la IBAN, oppure provare ad aderire alle proposte che periodicamente alcuni di loro possono fare nel vaglio di progetti da sostenere.

Qui il vantaggio, oltre l’aiuto nel reperire un prestito per aprire l’attività, è legato soprattutto alla possibilità di contare sul Know How di persone che hanno già avuto successo nel business.

L’aspetto meno vantaggioso sta nel fatto che il proprio progetto deve spiccare tra i molti che vengono presentati per cui non è una strada sempre percorribile, soprattutto se la propria idea non presenta spunti di originalità o di marcato interesse.

Conclusioni

Prima di cercare un prestito per aprire un’attività si dovrebbe buttare giù un business plan e una valutazione di fattibilità che deve tener presente dove si deve avviare l’attività e la sua tipologia. Solo successivamente si può passare a quantificare la somma di cui si ha realmente bisogno e vagliare il tipo di canale che meglio risponde alle proprie necessità ma che è anche quello che possiamo realmente usare.

Un discorso che vale, a maggior ragione, anche nel caso in cui la propria attività opererà all’estero con ulteriori e nette differenze a seconda di Stati UE (Germania, Francia, ecc) o fuori la comunità europea come l’Inghilterra dopo la Brexit.

Approfondisci

Rapporto rata reddito: è davvero importante per i finanziamenti?

Rapporto rata reddito: gli aspetti da valutare prima di richiedere un prestito

Il rapporto rata reddito fino a qualche anno fa veniva deciso con maggiore libertà dalle banche e dalle finanziarie. Da qualche tempo, soprattutto dopo la necessità di intervenire con provvedimenti per aiutare molte famiglie sovraindebitate, la Banca d’Italia ha stabilito dei paletti meno discrezionali e più rigidi. Vediamo di più assieme.

Indice

Cosa si intende?

Per definizione il rapporto rata reddito è un indicatore che si ottiene dal rapporto matematico tra la rata di rimborso del mutuo o del prestito che si vuole richiedere, e il reddito netto percepito dal richiedente. La Banca d’Italia, onde scongiurare il sovraindebitamento, ha consigliato alle banche di tenere questo rapporto entro la soglia del 30% e non più il terzo secco (prima era quindi del 33%). Ciò vuol dire che in linea di massima una persona non può impegnare in finanziamenti più del 30% del proprio reddito netto.

Come si calcola?

Come abbiamo appena visto il calcolo avviene in modo semplice e già da soli si può valutare la fattibilità di una possibile richiesta di mutuo o di prestito. In pratica è sufficiente:

  • prendere la rata preventivata del nuovo finanziamento che si intende richiedere e sommarla con le altre eventuali rate di finanziamenti che sia hanno già in corso;
  • dividere il risultato per il reddito netto;
  • moltiplicare per 100 il risultato finale, in modo tale da avere il valore in forma percentuale.

Se tale valore complessivo è minore o pari a 30% allora la nostra richiesta di finanziamento, almeno sulla carta, ha la possibilità di andare a buon fine.

disegno di casa con percentuali calcolate

Questo criterio di calcolo vale per tutti gli istituti di credito (da UniCredit a Intesa Sanpaolo, da BNL a BPM, ecc), ma ognuna può introdurre poi delle variabili che possono rendere il calcolo più accomodante (con qualche punto percentuale in più di tolleranza) o più restrittivo. Detto ciò è chiaro che avendo la Banca d’Italia già ridotto la soglia indicata di 3 punti percentuali, oggi il rapporto rata reddito tende a essere più contenuto rispetto al passato.

Cosa si intende per “reddito netto”?

Si intende il reddito al netto di imposte, addizionali e contributi previdenziali.

Nel caso di lavoratori dipendenti il calcolo del reddito netto da inserire nella formula avviene sommando alle 12 mensilità anche la tredicesima (e se ci sono la quattordicesima, quindicesima, ecc), e poi il totale viene diviso per 12.

Come ottenere di più?

Può capitare che secondo questi criteri si arrivi a un rapporto rata reddito che sembra sufficiente ma poi a conti fatti la richiesta del mutuo o del prestito non va a buon fine. Bisogna in primis considerare che la soglia del 30% è un’indicazione ma le banche possono anche introdurre ulteriori restrizioni. Queste a loro volta possono essere rivolte solo a specifiche categorie che sono più a rischio.

Generalmente i lavoratori autonomi scontano percentuali massime più basse rispetto a dipendenti privati, pubblici e pensionati perché dalla loro parte c’è il rischio di impresa. In senso opposto, sottoscrivendo polizze fidejussorie, si può riuscire ad ottenere percentuali in aggiunta che portano all’approvazione del prestito.

Tuttavia, oltre a queste scelte che cambiano da banca a banca, c’è anche da considerare un altro aspetto: il criterio di valutazione complessivo prende in esame il rapporto rata reddito solo in prima battuta per vedere se una pratica è procedibile oppure non lo è: se siamo oltre la soglia considerata massima dalla banca allora la richiesta viene rigettata e non si passa neppure a fare le altre considerazioni. Se si supera questo step poi subentra il criterio di calcolo che è dettato dalla politica di valutazione di merito creditizio decisa da ogni banca: ognuna in pratica definisce dei valori da attribuire alle varie voci.

serie di dadi con percentuali

Tra le voci che pesano di più nel valutare la sostenibilità della rata e quindi il rischio associato al rimborso o insolvenza ci sono le persone a carico, le utenze, ecc. Per questa ragione le banche e le finanziarie, soprattutto nel caso di importi elevati, generalmente richiedono l’estratto conto così da vedere se una persona, con i suoi impegni attuali, è in grado di generare risparmio o almeno di coprire con una certa comodità la rata. In una situazione già di sofferenza, per andare avanti quantomeno viene proposta la via di un garante o altre garanzie accessorie.

Conclusioni

A chi è in cerca di un mutuo o di un prestito serve davvero conoscere il risultato del rapporto rata reddito? Sicuramente conoscere i limiti di quanto può chiedere aiuta a non perdere tempo dietro a richieste che non hanno un futuro con due effetti:

  • una volta che una richiesta viene rifiutata rimane nel sistema almeno 30 giorni. Per poter procedere con altre richieste si deve dimostrare che quella richiesta è nel sistema ma ha dato esito negativo, per cui si è chiusa;
  • i pareri negativi da parte di altre banche possono portare a un giudizio da neutrale a negativo.

Invece un buon rapporto rata reddito aumenta le possibilità di arrivare ad un esito positivo e riduce il rischio di perdere tempo, anche se rimane l’incognita della banca o finanziaria alla quale rivolgersi, con le relative politiche di credito differenti. Se si ha urgenza ed un buon rapporto con la propria banca o finanziaria (ad esempio grazie a vecchi finanziamenti pagati con regolarità) è meglio partire da qui e solo in caso di condizioni assolutamente insoddisfacenti passare a vagliare altre proposte. Invece, si deve sempre far attenzione alle offerte particolarmente interessanti poiché spesso le condizioni di approvazione sono ancora più severe.

Approfondisci

Prestiti Green: 6 alternative a confronto

Prestiti Green: cosa sono e quali vantaggi offrono

I prestiti Green sono nati per sostenere le spese legate a tutto ciò che è ecosostenibile. Si tratta quindi di finanziamenti che generalmente riservano due caratteristiche importanti: importi richiedibili anche di una certa entità e condizioni agevolate su costi accessori e tassi applicati. Inoltre, spesso sono compatibili con i bonus che il Governo e talvolta le Regioni mettono a disposizione proprio per incentivare e velocizzare il passaggio a sistemi energetici e di mobilità con un minore impatto ambientale.

Indice

I finanziamenti Green per la casa

mezzo globo terrestre con sopra impianto eolico e case

Questi prestiti sono generalmente caratterizzati da importi elevati e sono finalizzati:

  • all’acquisto e all’adempimento di lavori atti a installare pannelli fotovoltaici o altre forme di produzione energetica ecologica;
  • a migliorare l’efficienza energetica con lavori di ristrutturazione ad hoc (cambio di infissi, di sistemi di riscaldamento, realizzazione di cappotto termico e sistema isolanti degli edifici, ecc)
  • a sostituire materiali inquinanti (come per esempio la bonifica da amianto e simili)

I tassi di interesse applicati generalmente sono fissi e talvolta, per importi più elevati, anche variabili.

Pur essendo spesso inseriti nella categoria dei prestiti personali, hanno generalmente bisogno di documenti che ne giustificano l’impiego (come preventivi, eventuali permessi, ecc). La differenza tra quelli disponibili per aziende e quelli per privati riguarda gli importi, una parte dei documenti necessari, i costi accessori oltre ai tassi dedicati al settore del business.

I finanziamenti Green per la mobilità

sagoma auto ritagliata su foglia

Si tratta di prestiti volti a ringiovanire il parco auto sia dei privati che delle aziende passando da mezzi più inquinanti a mezzi meno inquinanti. Spesso sono associati a bonus statali e regionali (come quelli per la rottamazione di auto vecchie a diesel e benzina a favore di acquisto di auto elettriche) e sono erogati direttamente da concessionari e case automobilistiche. Tuttavia, non mancano proposte indipendenti delle banche.

Alcuni esempi

Una volta che abbiamo visto cosa sono e a cosa servono, facciamo ora una panoramica sulle caratteristiche dei prestiti Green attualmente proposti da alcune banche, fermo restando che si tratta solo di esempi e non hanno carattere esaustivo, per cui è consigliato chiedere anche alla propria banca se ha proposte ‘green’ dedicate.

BNL Green

logo bnl

BNL propone un prestito dedicato ai privati che permette di richiedere da 5 mila a 100 mila euro, con rimborso fino a 120 rate (solo per importi superiori a 10 mila euro). Non sono applicate spese di istruttoria e sono disponibili due opzioni: Flexi (che permette di rinviare a fine piano il pagamento di una o più rate) e Reload che dopo sei mesi dall’erogazione del prestito permette di chiedere nuova liquidità senza dover presentare nuovi documenti). Il tasso applicato è fisso.

Findomestic

Anche Findomestic, appartenente allo stesso gruppo di BNL (Bnp Paribas), propone un prestito dal nome ‘Green’. Le condizioni generali non cambiano rispetto agli altri prestiti, a partire dall’importo massimo di 60 mila euro per un rimborso fino a 120 rate. Stesso discorso per le spese accessorie. Tale finanziamento è destinato sia all’acquisto di veicoli elettrici (nuovi e usati compresi biciclette e scooter) che agli interventi sul proprio immobile. Sul sito ufficiale viene specificato che in fase di richiesta è necessario un preventivo di spesa del bene o servizio che sarà oggetto del prestito stesso.

Intesa Sanpaolo Green

logo intesa

Banca Intesa ha creato un vero e proprio sistema green (che prende il nome di Vivi Green) dove tuttavia spiccano i mutui di acquisto e ristrutturazione. A questi si aggiungono soluzioni agevolate per quanto riguarda l’acquisto di elettrodomestici e per ottenere le certificazioni energetiche. Tuttavia, focalizzandoci esclusivamente nell’ambito dei prestiti non troviamo una risposta specifica e dedicata.

Unicredit Green

logo unicredit

Anche Unicredit ha puntato su una sezione di mutui green ma non sul semplice prestito. In catalogo troviamo il Conto Corrente Green che fa parte della gamma Genius ma in realtà di “green” ha solo il nome visto che non ha nulla a che fare con la sostenibilità ambientale. Qui il “green” è stato usato solo per indicare la sostenibilità dei costi per il titolare dato che è un conto con canone zero.

BPER Green

logo bper

La BPER ha invece scelto come BNL di offrire un vero e proprio Prestito Green per importi che vanno da 1000 euro a 75 mila euro. Anche qui l’uso è previsto sia per il miglioramento dell’efficienza energetica (lavori di ristrutturazione che acquisto di materiali, prodotti, ecc) che per l’acquisto di auto ecologiche. Il tasso è solo fisso e la durata del piano di ammortamento oscilla tra 12 e 120 rate.

Banca Sella

Stesso discorso anche per la banca biellese che arriva come BPER a 75mila euro. Multiple anche in questo caso le finalità sia per la mobilità che per quanto riguarda gli interventi di efficientamento energetico degli immobili. Con Banca Sella si ha un periodo di preammortamento che può arrivare fino a 12 mesi (il tempo varia in funzione della finalità).

Conclusioni

In generale i prestiti green riservano condizioni particolari. Tuttavia si tratta di opzioni che non sono sempre presenti, per cui è bene farsi fare più preventivi da mettere a confronto, e in particolare bisogna fare attenzione ad eventuali restrizioni per accedervi.

Approfondisci

Finanziamenti b-ilty: guida al preventivo

b-ilty prestiti: cosa offre la banca business di illimity Bank?

illimity Bank, tramite b-ilty (una banca digitale pura) offre prodotti incentrati sul credito alle imprese oltre ad uno specifico conto corrente, anche in questo caso di tipo business.

Indice

È affidabile?

b-ilty è un nome che può creare confusione riguardo all’origine della proprietà, ma così come accade per illimity Bank, parliamo di una società al 100% italiana, con sede a Milano, per cui si fa affidamento su un servizio di consulenza e di supporto italiano. A questo si aggiunge una buona solidità finanziaria, dal momento che l’attuale Cet1 ratio pro-forma è pari al 18%.

(Fonte: sito ufficiale – Data: 27 febbraio 2023)

Cosa propone?

Come già accennato, i suoi servizi e prodotti sono tutti orientati alla sfera business e in modo più dettagliato alle PMI. Più nello specifico propone un conto corrente, disponibile in 2 versioni, una serie di servizi partner per aiutare lo sviluppo o l’implementazione dell’impresa (dalla digitalizzazione alle coperture assicurative) passando per il core business che è costituito dal credito alle imprese proposto in varie forme, così da adattarsi a finalità differenti.

In questo articolo ci focalizzeremo sull’ambito dei finanziamenti offrendo però anche una panoramica generale, essenziale per orientare la propria scelta.

Come scegliere i finanziamenti?

b-ilty, come detto, è digitale al 100% ma non rinuncia alla consulenza. Tuttavia, per aiutare nella fase preliminare di orientamento verso il credito più adatto, prevede l’uso di un tool dove basta inserire la durata del prestito, la somma necessaria e il tipo di finalità a cui è destinato.

screenshot tool di calcolo

Una volta completati i campi, selezionando Continua si atterra su una pagina che offre vari preventivi: quello principale, che risponde alle voci inserite nei campi, e numerose soluzioni alternative che prendono in considerazione durate differenti. Si tratta di preventivi che non sono impegnativi.

esempio calcolo bilty

Una volta fatta la scelta, dopo aver visionato il riepilogo delle condizioni, si potrà procedere nel passaggio successivo che prevede in primis l’apertura del conto corrente (requisito obbligatorio per poter formalizzare la richiesta di finanziamento).

N.B. Se si decidesse di proseguire si potrà contare sull’affiancamento di un consulente già dal primo step, che è quello dell’analisi di fattibilità.

Il successivo avanzamento dell’iter avviene in modo semplice e parte cliccando su ‘Richiedi finanziamento’, che a sua volta rimanda alla fase successiva che è articolata in vari step:

  • presentazione del business plan: serve per giustificare la richiesta del prestito;
  • inserimento dei dati dell’azienda, relativi alla partita IVA e al Legale Rappresentante;
  • creazione delle credenziali: sono a scelta del richiedente e saranno le stesse che si useranno per fare anche i login futuri;
  • aggiunta di tutti i dati richiesti in più (questo passo non è sempre necessario ma dipende dalla pratica di finanziamento);
  • verifica della propria identità;
  • verifica della situazione creditizia.

Questa è una fase di valutazione. Solo in caso di esito positivo verrà richiesto l’inserimento degli ulteriori dati ancora necessari e si passerà a sottoscrivere con la firma digitale il contratto di finanziamento vero e propio.

Le alternative di credito

La procedura è la stessa per le varie tipologie di prestito, che al momento sono le seguenti:

b-ilty Green

Come si intuisce dal nome, l’accento per i progetti finanziabili in questo caso va messo sulla sostenibilità aziendale (in ottica ecologica come per esempio i pannelli fotovoltaici). L’importo finanziabile è compreso tra i 50 mila euro e i 2 milioni di euro, così come la durata è compresa tra i 18 e gli 84 mesi. Invece la commissione di istruttoria della pratica è agevolata, pari a 0,50%, e anche sui tassi di interesse possono essere applicate condizioni agevolate.

Credito b-ilty

Anche questa soluzione arriva a finanziarie fino a 2 milioni di euro, con un importo minimo di 50 mila euro. La durata che può essere scelta è sempre tra i 18 mesi e gli 84 mesi. La commissione di istruttoria è in percentuale, pari a 1,75%. Come finanziamento è assistito dal ‘Fondo di Garanzia‘.

b-ilty Innovative

È la soluzione che sostiene i progetti di digitalizzazione. Si applica una commissione d’istruttoria ridotta, che è pari a 1,50%. Tra i progetti realizzabili, per esempio, ci sono il digital marketing e cybersecurity.

Factoring

La novità riguardo al factoring proposto è dato dai canali di accesso. Anche in questo caso si ha il canale online al 100% e anche in questo caso si può usare il tool e il criterio di valutazione della fattibilità previsto in generale. Per quanto riguarda le condizioni si applica un limite pari a 10 come massimo di creditori da cedere ma non c’è limite per il numero di fatture di ognuno o in totale. Per quanto riguarda i requisiti dell’azienda richiedente, è necessario un fatturato annuo tra i 2 milioni e i 10 milioni di euro.

(Fonte: sito ufficiale – Data: 27 febbraio 2023).

Conto corrente business: Basic o illimitato?

Anche l’apertura del conto avviene interamente da remoto e non richiede tempi lunghi.
Ribadiamo inoltre che l’apertura del conto corrente non è solo una possibilità ma è un passaggio obbligatorio, anche se si può scegliere la tipologia che si preferisce tra quello più a consumo (Basic) e quello più all inclusive (Illimitato).

Contatti servizio clienti e opinioni

Bisogna andare nella sezione ‘Supporto’ e, dall’apposito form, selezionare per cosa si vuole assistenza così da essere ricontattati da consulenti dedicati. Al momento non sono indicate sul sito altre forme di contatto più dirette per ottenere assistenza.

Andando su siti specializzati come Trustpilot, le recensioni specifiche per b-ilty sono ancora assenti a causa della recente nascita dell’istituto di credito, per cui al momento occorre orientarsi con le invece numerose recensioni dedicate a illimity Bank in generale.

giudizio su trustpilot di illimitybank

Approfondisci

Carta Bianca Fiditalia: come funziona e numero verde

Carta Bianca Fiditalia: quanto costa davvero?

Nella sezione delle carte di credito di Fiditalia troviamo la Carta Bianca, carta di credito revolving e internazionale che funziona sul circuito MasterCard.

Come tecnologia è stata dotata sia della funzione contactless che della chip&pin, mentre per la componente di sicurezza per gli acquisti on line troviamo l’attivazione automatica di MasterCard Identity Check, che serve proprio per evitare un uso fraudolento. Nel particolare per procedere alla transazione è necessario usare il pin usa e getta che verrà generato ogni volta. La durata di questa carta di credito è di 3 anni dalla data di emissione.

Indice

Modalità di richiesta e requisiti

Prima di vedere come funziona la Carta Bianca Fiditalia, dobbiamo capire come procedere alla sua richiesta, che può essere effettuata sia in filiale che online.

Quali sono le differenze? Nel caso di richiesta on line si cliccherà sul banner dedicato per venire rimandati ad un form da compilare e poi si dovrà attendere di essere ricontattati. Invece cliccando sul banner per la richiesta in agenzia si viene indirizzati alla pagina di ricerca dell’agenzia più comoda da raggiungere per fissare un appuntamento. In entrambi i casi bisognerà fornire delle informazioni ‘base’ (che dovranno trovare riscontro nei documenti richiesti) e si riceverà un “preventivo” delle condizioni economiche. A riguardo bisogna tener presente che tendenzialmente il plafond medio all’emissione è di 1500 euro, ma si può richiedere in qualsiasi momento una variazione del plafond, che segue sempre una breve valutazione.

aspetto della carta bianca fiditalia

In tutti i casi bisogna possedere dei requisiti minimi che vedono in primis lo status di ‘già cliente’ Fiditalia. Inoltre, occorre:

  • percepire un reddito dimostrabile (parliamo quindi di una carta di credito anche senza busta paga, richiedibile da pensionati e lavoratori autonomi);
  • essere residenti in Italia;
  • avere un’età compresa tra 18 e 75 anni.

Documenti necessari e attivazione

Come documenti necessari alla richiesta bisogna presentare:

  • Documento d’Identità in corso di validità
  • Codice Fiscale o tessera sanitaria
  • Ultimo documento di reddito (come busta paga, cedolino della pensione, Modello Unico, dichiarazione dei redditi)
  • per gli stranieri in aggiunta è richiesta anche la carta o il permesso di soggiorno;
  • avere un conto corrente bancario o postale.

Se la valutazione per l’emissione della Carta Bianca Fiditalia va a buon fine questa viene inviata a domicilio (con pin separato) e, una volta ricevuta, va attivata. L’attivazione avviene tramite la chiamata al numero 02.43.01.88.00.

Come funziona la rateizzazione?

Carta Bianca nasce come carta revolving quindi gli acquisti vengono rateizzati ‘in automatico’ con l’applicazione del tasso di interesse in vigore. Per quanto riguarda l’importo delle rate, questo è pari al 3%, 4% o 5% del fido concesso, a seconda delle preferenze del richiedente. E’ sempre possibile:

  • estinguere anticipatamente gli importi così da ripristinare subito il plafond;
  • con apposita richiesta rimborsare una o più rate di importo superiore alle soglie normalmente previste (accorciando così il piano di ammortamento).

Il funzionamento è tipico di una carta revolving (o in generale di una linea di credito revolving): con gli acquisti e i prelievi si impegna una parte (o tutto) il plafond, che viene ripristinato mensilmente con la quota capitale delle rate (la restante parte delle rate è invece rappresentata dalla quota interessi). A mano a mano che il plafond viene ripristinato lo si può spendere nuovamente senza dover attendere il rimborso totale.

Costi e commissioni

Per Carta Bianca Fiditalia ha scelto di azzerare molte voci di costo, dato che è stato eliminato il canone di gestione annuale, il costo di emissione, quello di eventuale blocco (per carta smarrita o rubata), l’imposta di bollo (la assolve Fiditalia stessa) e i costi per l’invio dei rendiconti finanziari.

mano che tiene in mano biglietto con scritta e logo fiditalia

A livello di spese variabili non si applicano commissioni per rifornimento del carburante, mentre per l’anticipo contante è stata scelta la commissione fissa di 4 euro.

N.B. Per il rimborso delle rate è prevista la sola formula del rimborso mensili tramite SDD bancaria.

(Data di rilevazione: 08/11/2022; Fonte: sito ufficiale Fiditalia)

Contatti Utili

Oltre al numero del Servizio Clienti (02.43.01.88.00) bisogna annotare per sicurezza anche il Numero Verde da utilizzare per bloccare la carta (se viene sottratta o persa) e cioè l’800.82.2056 se si è in Italia (attivo 24 ore su 24, 365 giorni all’anno) o il +39.02.45.40.37.68 se si chiama dall’estero.

Il numero del Servizio Clienti è utile anche per conoscere il plafond residuo, ma queste informazioni, così come la lista dei movimenti, possono essere reperite in modo autonomo online andando nella sezione personale My Fiditalia (per avere le credenziali basta registrarsi).

Conclusioni

Carta Bianca di Fiditalia presenta i pregi e i difetti tipici delle carte di credito revolving. L’aspetto dell’azzeramento delle commissioni e costi può essere allettante ma bisogna comunque farne un uso attento. Le recensioni invece, proprio per il servizio di assistenza Fiditalia, gettano qualche ombra sul rapporto con la finanziaria, come emerge per esempio su Trustpilot dove la finanziaria ottiene meno di 2 stelle, con circa l’81% di clienti insoddisfatti (una sola stella).

schermata trustpilot su fiditalia

(Data di rilevazione: 08/11/2022; Fonte: sito ufficiale Trustpilot)

Approfondisci

Cream prestiti: quanto costano e come funzionano?

Conviene chiedere un piccolo prestito con Cream di Banca Progetto? Vantaggi e svantaggi

Banca Progetto ha lanciato il programma Cream che tra le altre cose prevede l’erogazione di prestiti. Si tratta di una realtà giovanissima considerato che il lancio risale a metà estate del 2022. Per coniugare velocità e semplicità, Cream Prestiti si affida all’omonima app per una gestione completa e facilitata.

logo cream di banca progetto

Indice

Come funziona?

Il primo passo da fare è scaricare l’apposita applicazione e installarla sul proprio device (compatibilità con i sistemi Android e iOs). Una volta create le credenziali per l’accesso attuale e quelli futuri, si potrà fare login e dal menu principale entrare nella sezione prestiti, che propone, almeno fino ad oggi, una sola possibile soluzione, ovvero un prestito che rientra nel credito al consumo (quindi personale) di piccolo importo: tra i 300 euro e i 3000 euro.

Sempre in questa sezione è possibile fare le simulazioni cambiando gli importi e quindi le durate del piano di ammortamento per poi decidere eventualmente di procedere. Se si decide di fare la richiesta vera e propria si inizierà una procedura che è interamente online e guidata ad ogni passo grazie alla firma digitale.

Per ottenere la somma che è stata richiesta si dovranno attendere le risposte di valutazione che impiegano pochissimo tempo. Veloce anche l’erogazione con la somma richiesta, in caso di esito positivo, accreditata entro 48 ore sul conto indicato.

Ma attenzione! Alla pari di tutti gli altri finanziamenti non è detto che la richiesta verrà sempre soddisfatta. Il prestito potrà anche essere rifiutato in base ad un punteggio (credit score) assegnato al richiedente. Tale valutazione avviene in modo snello grazie soprattutto allo screening che viene fatto sui conti correnti collegati al nominativo del richiedente stesso.

Solo prestiti?

L’aspetto dello screening sui conti correnti ci permette di introdurre anche la restante proposta di Cream e cioè il servizio di gestione dei conti che è a tutto tondo. Infatti Cream app nasce proprio come strumento per gestire tutti i conti posseduti o meglio di quelli che si vorranno collegare con il servizio stesso. La procedura anche in questo caso è guidata e si usufruisce di sistemi di sicurezza con standard PSD/2. Ma in che modo avviene la gestione?

Evidenziamo subito come questa sia di tipo prevalentemente informativo. Nel particolare tramite Cream è possibile:

  • consultare l’elenco delle transazioni;
  • analizzare una classificazione delle spese all’interno di categorie (per aiutare a capire le voci di spesa che pesano di più e gestire meglio il proprio budget);
  • vedere i movimenti;
  • consultare il saldo di tutti i conti.

Queste informazioni abbracciano un intervallo temporale pari ai 90 giorni precedenti e successivi.

Quanto costa?

Si deve fare una distinzione tra Cream e Cream Prestiti. L’app e la parte di servizi gestionali non prevedono l’applicazione di costi o commissioni. Invece il prestito proposto non è a tasso zero, indipendentemente dalla durata scelta del piano di ammortamento (che va da 6 a 18 mesi).

disegno di mano che tiene in alto un cellulare con l'app di cream prestiti

Anzi la differenza della durata impatta sul tasso applicato che sarà comunque compreso tra 8% e 8,5% di Taeg (quello maggiore è sulle durate più brevi). Tra altri costi c’è da considerare l’imposta di bollo dovuta per legge (fino a fine 2022 sarà comunque a carico di Banca Progetto), mentre non ci sono spese di incasso rata e nemmeno spese di istruttoria.

Per quanto riguarda le comunicazioni dipende dalla volontà del finanziato: se si lasciano online (proposta automatica) non si hanno costi, se si desidera il cartaceo bisogna accettare di sborsare 10 euro.

È possibile l’estinzione anticipata?

Facendo apposita richiesta si potrà estinguere in via anticipata il finanziamento, ma ricordiamo che essendo un ammortamento alla francese non conviene procedere verso la scadenza del prestito. Bisogna anche considerare i tempi di 10 giorni per cui bisogna decidere con ampio anticipo rispetto alla data di scadenza delle rate.

Conclusioni e recensioni

Cream prestiti non è un finanziamento tra i più economici sotto il punto di vista dei tassi applicati, ma in fondo si propone di essere un’alternativa veloce e pratica all’interno della categoria del piccolo prestito. Allo stato attuale, proprio a causa della ‘giovane esperienza che vanta’ non è possibile avere opinioni attendibili e nemmeno basarsi su recensioni rodate sulla base di un certo numero di esperienze.

Approfondisci

Come funziona l’anticipo Tfs: 4 alternative a confronto

Anticipo Tfs, banche convenzionate e non: cosa cambia?

Il tempo dilatato per entrare in possesso del Tfs (in pratica il tfr dei dipendenti statali o pubblici) ha spinto il legislatore a intervenire con un decreto legge per dare la possibilità agli aventi diritto di ricevere la somma in via anticipata senza pagare un tasso di interesse eccessivo.

Un intervento che non è stato ancora trasformato in una legge vera e propria ma che grazie alla recente proroga dell’accordo quadro è ancora valido (Gazzetta Ufficiale 1 agosto 2022), estendendo la possibilità di usare il meccanismo dell’anticipo per altri 24 mesi, anche per i lavoratori che usano la quota 100 e 102. Stesso discorso per i dipendenti pubblici in servizio ma che optano per la pensione anticipata. Tuttavia rimangono delle limitazioni, che andiamo a vedere di seguito.

Indice

Come funziona?

Come si capisce dal nome si tratta di un’operazione con la quale chi ha maturato un certo Tfs può chiederne il versamento anticipato. Anticipato rispetto a cosa? Rispetto ai lunghi tempi previsti per il pagamento da parte dello Stato (fino a 24 mesi in media, nel caso della quota 100 anche fino a 6 anni).

Nel particolare ci si deve rivolgere ad una banca che propone l’anticipo Tfs tra i propri prodotti ed accettare di pagare il tasso che viene richiesto sulla somma totale. C’è anche da considerare l’importo massimo (o percentuale massima) che la banca è disposta ad anticipare sul totale.

cartellino con scritta tfs

La possibilità da parte di un Istituto di credito di offrire l’anticipo del Tfs è libera così come la possibilità di aderire all’apposita convenzione introdotta sempre dal decreto suddetto. Le banche che scelgono di aderire a questa agevolazione si obbligano ad applicare un tasso fisso ridotto rispetto alla media del mercato.

I limiti e le differenze tra le ‘banche’

Il primo limite per poter usufruire delle agevolazioni previste dal legislatore in base all’accordo con l’ABI è quello dell’importo che potrà essere ottenuto, ovvero un anticipo di Tfs fino a 45 mila euro che può essere superato nel caso dell’anticipo ‘ordinario’(ovvero fuori convenzione). Invece per quanto riguarda l’agevolazione ‘vera e propria’ questa è data dal tasso di interesse applicato che cambia a seconda della banca alla quale ci si rivolge, ovvero a seconda che ci si rivolga a banche convenzionate o non convenzionate.

Infatti solo con le banche convenzionate si ha la certezza dell’applicazione di un tasso di interesse ‘calmierato’ che è stato fissato con l’accordo quadro Abi allo 0,4%. Le banche che non sono convenzionate invece applicano tassi liberamente, con punte anche del 4%.

Per conoscere l’elenco delle banche convenzionate è possibile visitare l’apposita pagina ufficiale. Qui verranno indicati anche i principali contatti. Per sicurezza è comunque preferibile riferirsi in primis alla propria banca di fiducia chiedendo se offre l’anticipo Tfs agevolato, ordinario od entrambi.

Che cosa serve per la richiesta?

Il primo documento essenziale è il calcolo del reale Tfs maturato eseguito dall’Inps. Come altri documenti necessari anche solo per chiedere il preventivo troviamo:

  • il documento di identità;
  • la tessera sanitaria o il codice fiscale;
  • un Iban dove farsi accreditare la somma eventualmente anticipata;
  • ultimo cedolino pensione – se pensionato; ultima busta paga – se pensionato ma si ha ricevuto ancora l’accredito della pensione.

N.B. I documenti richiesti possono differire leggermente a seconda del tipo di politica di credito e procedurale adottata dalla banca stessa alla quale ci si rivolge.

anziani che contano soldi spicci

Esempi

Unicredit

Questa banca è nell’elenco di quelle convenzionate e propone entrambe le soluzioni:

  • anticipo Tfs ordinario (per importi superiori a 45 mila euro con applicazione del tasso deciso autonomamente dallo stesso istituto di credito lombardo);
  • anticipo Tfs agevolato nel rispetto della normativa.

Non è necessario possedere un conto corrente Unicredit per procedere alla richiesta, che va fatta in filiale previo appuntamento. Non sono previste spese e commissioni se non l’imposta di bollo.

(Fonte: Unicredit – Data: 26 ottobre 2022)

BNL

Nella pagina della banca troviamo il tasso attualmente applicato (4,10% come Taeg massimo) ma nessun riferimento al Tfs agevolato. Percentuale massima fino al 95%. Sul sito è presente un banner per richiedere un preventivo che riporta però ad un form di ricontatto per interfacciarsi con un consulente.

(Fonte: Bnl – Data: 26 ottobre 2022)

Banca Sella

In questo caso troviamo entrambe le possibilità: anticipo agevolato e ordinario per andare incontro alle esigenze anche di chi vuole superare la soglia dei 45 mila euro (più precisamente al momento viene indicato come tetto massimo la cifra di 75 mila euro).

(Fonte: Banca Sella – Data: 26 ottobre 2022)

Intesa Sanpaolo

L’anticipo Tfs fa parte della linea XME. Si tratta di un prodotto accessibile anche ai non clienti di banca Intesa che permette di ottenere un anticipo fino al 100% del Trattamento di Fine Servizio maturato.

(Fonte: Banca Intesa Sanpaolo – Data: 26 ottobre 2022)

Non è invece possibile rivolgersi a Poste Italiane visto che al momento non offre questa tipologia di prodotto.

(Fonte: sito Poste Italiane – Data: 26 ottobre 2022)

In molti casi il sito ufficiale non da informazioni chiare come nel caso di Banca BPM che non evidenzia una pagina dedicata a questo finanziamento. E’ quindi essenziale rivolgersi direttamente ad una filiale anche per ottenere un preventivo e conoscere l’eventuale partecipazione alla convenzione.

Si tratta comunque di esempi che non vogliono avere carattere esaustivo.

Conclusioni

Generalmente ci si concentra sempre sull’aspetto della convenienza. Tuttavia nel caso dell’anticipo del tfs bisogna considerare molti più fattori, molti dei quali legati al tempo necessario per entrare in possesso delle somme. Un calcolo che dipende ovviamente dalla situazione economica personale.

Approfondisci

C-ReaDY-TO BNL: tempi di attivazione, costi e funzionamento

C-ReaDY-TO BNL: la recensione della linea di credito Bnp Paribas

La possibilità di saccedere ad una linea di credito revolving è offerta anche dal gruppo Bnp Paribas con C-ReaDY-TO BNL, disponibile per rateizzare le spese sul proprio conto Hello!Bank oppure BNL. Per tutti i conti, compreso il Conto Smart interamente online, gli importi richiedibili sono gli stessi così come i tempi di attivazione e di attesa per avere la somma disponibile (entro 24 ore dalla richiesta).

serie di oggetti generici

In base a quanto appena detto è ovvio che per poter usare C-ReaDY-TO BNL si deve in primis avere un conto aperto su Hello!Bank o su BNL e poi aver attivato il servizio. Infatti la linea di credito non funziona se non si completa prima la procedura di ‘attivazione’ che è comunque semplice e veloce da portare avanti. Vediamo quindi come e cosa fare.

Indice

Guida all’attivazione

Per prima cosa sottolineiamo che per C-ReaDY-TO BNL non è prevista una procedura di richiesta, come avviene in generale per le linee di credito revolving. Questa scelta è dovuta al fatto che parliamo di un servizio che accompagna ‘in default’ il conto corrente e che necessita dunque solo di essere attivato.

Per questo motivo ci concentreremo sulla procedura di attivazione, che in pratica corrisponde al primo utilizzo. Proprio per questo sono necessari alcuni ulteriori requisiti obbligatori (oltre alla titolarità del conto corrente con Bnl o Hello!Bank) ovvero:

  • uso del sistema di sicurezza Mobile Token;
  • uso e accesso all’internet banking attivo oppure al mobile banking (app scaricata e abilitata).

A questo punto, quando si vorrà cominciare ad usare C-ReaDY-TO BNL si dovrà entrare nel servizio di gestione a distanza (internet banking o mobile banking a seconda della propria preferenza), e, una volta fatto il login con le proprie credenziali, scegliere dal menù l’accesso alla lista movimenti.

Bisogna considerare che gli importi rateizzabili seguono la linea di credito disponibile, come avviene con qualsiasi linea di credito revolving (fino al suo ripristino con i rimborsi periodici) e che è compresa tra 75 euro e 5000 euro (in base a quanto riportato sul sito ufficiale non sembra essere possibile aumentare il plafond massimo). Quindi si deve scegliere la spesa o le spese che si vogliono rateizzare (queste non devono essere precedenti oltre i 60 giorni dal momento in cui si effettua la richiesta di rateizzazione) e poi cliccare su Continua.

Si viene così mandati ad una pagina con la simulazione delle varie possibilità di rimborso compatibili con l’importo che si vuole rateizzare. Tra queste va selezionata quella che meglio risponde alle proprie capacità o necessità. La scelta è semplificata dal fatto che per ogni simulazione è indicato il piano di ammortamento rispetto al tasso e alla rata da rimborsare.

Anche in questo caso si deve selezionare l’opzione scelta e cliccare su Continua per passare alla firma elettronica. Una volta terminato il tutto, partirà il piano di rimborso scelto con il pagamento della rata mensile.

schermata tipo di cellulare con c ready

Limiti

A riguardo bisogna considerare non solo il limite dell’importo rateizzabile (tra minimo e massimo e nella capienza del plafond disponibile) ma anche quello del piano di ammortamento fruibile. Il sistema, come accennato, propone infatti autonomamente le durate disponibili che sono in linea di massima 3, 6, 10, 12, 18, 24, 36, 48 e 60, con possibili ulteriori limitazioni in funzione degli importi da rateizzare.

A questo punto arriviamo al limite maggiore e cioè quello del momento in cui si può chiedere la rateizzazione. E’ essenziale rispettare come fascia oraria dalle ore 07.00 fino alle ore 19.30 dal lunedì al sabato (no nei festivi).

Costi e Recensioni

L’aspetto dei costi è un po’ più complicato da inquadrare per l’uso di commissioni fisse. In fase di utilizzo si avrà sempre il calcolo in percentuale del Taeg (dato che il Tan è indicato sempre a 0%). Questo sistema è stato comunque analizzato nelle recensioni di Altroconsumo che ha calcolato un minore impatto dei costi su importi di minore entità rispetto a quelli più elevati.

(Fonte: sito ufficiale BNL; Data rilevazione: 12/09/2022)

Approfondisci

Holipay: come pagare a rate la vacanza a tasso zero

Holipay, vacanze a rate: cos’è e come funziona

Holipay è un servizio offerto dall’omonima società di diritto italiano Holipay s.r.l. con sede a Milano. Permette di pagare le vacanze a rate senza interessi ed è proposto grazie all’accordo con la società di diritto inglese Stripe Payments UK Ltd in quanto istituto di moneta elettronica autorizzato da una banca europea, aderente quindi alla Direttiva Europea sui servizi di pagamento. Nel particolare la società britannica gestisce i pagamenti in modo sicuro e legale.

logo holypay

Sicurezza e legalità comprovata anche dall’entrata nella start up lombarda di capitali provenienti da importanti società di caratura mondiale come ad esempio la multinazionale CRIF (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria), come riportato dallo stesso sito ufficiale Holipay in un articolo del 19 luglio 2022.

Indice

Cosa permette di fare

Come già accennato, con Holipay le vacanze si pagano a rate, più precisamente fino a 10 rate senza interessi, con un meccanismo che è molto simile a quello proposto da altri tipi di dilazione di pagamento, come per esempio PagoDil: il prezzo da pagare viene semplicemente suddiviso per il numero di rate. Per esempio se il costo è di 1000 euro si pagheranno 10 rate da 100 euro, senza sovrapprezzi.

Tuttavia bisogna controllare le condizioni relative al viaggio, perché in alcuni casi sarà dilazionabile l’intero costo mentre in altri solo una percentuale, il che dipende dalle condizioni degli accordi da parte degli hotel e villaggi che scelgono di utilizzare Holipay (inoltre ci possono essere delle restrizioni come il costo delle tessere, ecc).

simboli per funzionamento: prenotazione, carta e valigia

N.B. Il sito indica un piano di ammortamento di 10 rate come numero massimo, ma il numero di rate è condizionato dall’importo che si vuole dilazionare. Per esempio alcune vacanze sotto i 400 euro riportano solo 2 rate. Non solo, la dilazione inizia prima della partenza per terminare il mese in cui si sarà goduta la vacanza. In casi particolari possiamo trovare anche un numero residuo di rate dopo il soggiorno che è ristretto a una o due rate, sempre in funzione del numero massimo di rate concesso dalla vacanza stessa.

Come funziona?

Per prima cosa bisogna considerare i requisiti minimi di accesso che al 5 settembre 2022 sono:

  • avere una carta di debito o di credito compatibile con Holipay (circuiti Visa e MasterCard);
  • scegliere la vacanza o il viaggio presso un partner che ha sottoscritto la convenzione con la società milanese, riconoscibile perché presenta Holipay tra i metodi di pagamento accettati.

Si dovrà quindi semplicemente scegliere la vacanza che si vuole fare, andando o sul sito di Holipay (in questo caso si hanno proposte di viaggi che sicuramente prevedono Holipay come possibilità di pagamento), oppure vedendo se sul sito scelto per la vacanza è indicata Holipay tra le modalità di pagamento. Nel primo caso si verrà comunque trasferiti per la prosecuzione della procedura sul sito dell’albergo o dell’agenzia di viaggio che si occuperà fattivamente della pratica a partire dal preventivo.

Una volta scelta la vacanza, si dovrà andare sulla dicitura Prenota o Conferma e poi compilare il relativo form. Questo non corrisponde a una registrazione, opzione che non è prevista per usufruire del servizio (infatti ogni volta che si sceglierà Holipay si dovrà compilare sempre il relativo form). Si dovrà infine collegare la carta di pagamento dove verranno addebitate in modo automatico le rate per la durata del rimborso. Infatti, nel momento in cui si sottoscrive la modalità di pagamento si autorizza l’addebito sulla propria carta di credito, di debito o prepagata accettate.

ragazza in vacanza su spiaggia

N.B. Per le scadenze di pagamento, la prima rata coincide con la data della prenotazione. Le altre si pagheranno il primo giorno del mese (a partire da quello successivo alla prenotazione). Come già accennato, in genere l’ultima rata verrà addebitata il primo giorno del mese di ultimazione del soggiorno (check out).

Conclusioni

Holipay costituisce un servizio che agevola i pagamenti per le proprie vacanze. Il fatto che per i clienti non ci siano costi aggiuntivi e nemmeno interessi costituisce un’opportunità interessante. Alla pari delle altre alternative di pagamento bisogna controllare i preventivi, anche quelli personalizzati, prima di scegliere, anche se è difficile ottenere particolari sconti considerato l’aspetto di dilazione a tasso zero e la commissione sulla rata che viene pagata dal venditore della vacanza.

Infatti, se dal lato dell’acquirente non ci sono costi, dal lato del venditore è prevista una commissione variabile del 2,4% calcolato sull’importo di ogni rata. Non sono invece previsti costi legati al canone, abbonamento od attivazione.

(Fonte: sito ufficiale Holipay – Data: 5 settembre 2022)

Approfondisci

Opyn finanziamenti: una valida alternativa per le aziende?

Opyn: cos’è e come funziona per i finanziamenti alle aziende

L’elenco delle piattaforme Fintech diventa sempre più lungo e ricco di alternative tra le quali troviamo anche Opyn (il logo è rappresentato dal nome Opyn stilizzato). Non parliamo di una realtà nuova in quanto si è affacciata sul mercato italiano già dal lontano 2012 (come Borsa del Credito), mantenendo una certa solidità soprattutto grazie a partnership con gruppi importanti, tra i quali spiccano il Gruppo Azimut e Banca Valsabbina.
Si tratta di una piattaforma che opera con la dovute licenze e la vigilanza di banca d’Italia e Consob.

logo opyn

Opyn ha sede a Milano ed è gestita dalla Business Innovation Lab Spa, che a sua volta è la capogruppo delle società a socio unico ART SGR Spa (numero 161 iscrizione all’Albo delle SGR) e Mo.Net Spa (numero iscrizione 36058.6 all’albo degli Istituti di Pagamento). Quest’ultima si occupa anche della gestione dei servizi di pagamento, mentre la ART SGR è autorizzata alla “gestione dei fondi alternativi di investimento per gli investitori professionali”.

Indice

Che cosa propone?

Opyn ha la funzione di mediatore per la piattaforma di marketplace tra l’offerta dei prestiti da parte delle banche partner e il lato della domanda, quest’ultima rappresentata dalle pmi. Quindi, semplicemente, le Pmi che vogliono richiedere dei finanziamenti passano tramite Opyn per ottenere un check up e l’iscrizione nel marketplace, così da avere l’attenzione delle banche partner.

Qual è il compenso di Opyn? È ricavato con l’applicazione di una commissione di intermediazione, quindi viene percepito nel momento in cui si incontrano domanda e offerta, mentre le fasi di valutazione e registrazione non prevedono costi di alcun tipo.

Non si possono conoscere le condizioni generali, come un ‘tasso medio’ applicato o il piano di ammortamento, in quanto ogni richiesta e/o progetto è a sé stante, per cui i tassi saranno determinati in modo personalizzato. Per la stessa ragione, non è possibile ottenere una simulazione o un preventivo online.

(Fonte: sito ufficiale Opyn – Data: 2 agosto 2022)

Come si accede ai servizi?

Abbiamo già accennato che coloro che vogliono entrare nella piattaforma per richiedere prestiti (lato della domanda) devono per prima cosa registrarsi. Quindi, per fare questo primo step, dal sito ufficiale di Opyn si dovrà cliccare sul bottone Chiedi un prestito, per aprire il form nel quale procedere con l’inserimento dei vari dati richiesti.

A questo punto non si arriva in automatico alla creazione del proprio account e delle relative credenziali (che serviranno poi per fare i vari login), ma si deve affrontare una procedura di Verifica finanziabilità, passando per l’apposta pagina dove si verrà indirizzati. In questa seconda procedura vanno allegati i documenti obbligatori richiesti (facendo attenzione alla qualità della scannerizzazione perché siano ben leggibili).

Terminato il tutto ci si mette in attesa perché solo se Opyn darà il via libera si passerà alla fase finale di creazione dell’account che avviene semplicemente cliccando sul link di attivazione che sarà inviato dallo staff di Opyn. Tale link permette di accedere alle ultime fasi di registrazione.

Quindi, prima di arrivare a ottenere l’eventuale finanziamento i tempi vanno suddivisi nei seguenti step (questo da sito ufficiale anche se le recensioni non sempre mettono in evidenza questo aspetto):

  • 10 minuti per l’inserimento dei dati richiesti e delle copie di documenti da caricare;
  • 24 ore circa per completare la fase di risposta (da parte di opyn) della valutazione preliminare;
  • circa 7 giorni per arrivare ad un risconto (non necessariamente positivo) sulla richiesta di finanziamento.

Superata quest’ultima fase, in caso di parere positivo con via libera dei finanziatori, arriverà anche il contratto che riporta le condizioni del prestito e che, se si è soddisfatti delle condizioni, deve essere firmato tramite firma elettronica (si usa la formula dei codici OTP). Infatti il contratto, fino a quando non si decide di firmarlo accettando le condizioni in blocco, va visto come un preventivo e non è assolutamente vincolante.

(Fonte: sito ufficiale Opyn – Data: 2 agosto 2022)

Requisiti necessari per la richiesta

Il marketplace di Opyn, come detto, è accessibile solo al mondo del business ma non tutte le aziende possono ottenere la registrazione, in quanto devono aver raggiunto dei requisiti minimi abbastanza importanti:

  • raggiungimento della soglia di fatturato di almeno 1.000.000 euro;
  • raggiungimento della soglia di fatturato di almeno 500.000 euro nel solo caso di richieste fino a un massimo di 100.000 euro;
  • in entrambi i casi l’aver depositato almeno due bilanci.

È importante avere una buona reputazione creditizia (anche al di fuori del semplice merito creditizio). A tal fine si considera infatti anche l’esistenza di finanziamenti e/o leasing a medio o lungo termine che abbiano almeno 12 mesi ancora in corso, oppure l’aver concluso leasing e/o finanziamenti sempre di medio o lungo termine nell’arco degli ultimi 36 mesi, senza disguidi nei rimborsi.

(Fonte: sito ufficiale Opyn – Data: 2 agosto 2022)

I numeri utili

Per ricevere assistenza o informazioni come canali si possono usare:

  • indirizzo e-mail: [email protected];
  • chat (usando il tasto ‘Aiuto’ che si trova in basso a destra) attiva dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 22.00;
  • accesso ai social per domande generiche ;
  • Whatsapp

Conclusioni

Opyn è un’interessante alternativa per reperire finanziamenti per le aziende, pur rimanendo legati alle banche come finanziatori. Tuttavia manca la possibilità di farsi un’idea di massima senza passare per le fasi di registrazione e di valutazione, che comunque, lo ricordiamo ancora una volta, non hanno alcun carattere vincolante.

Approfondisci