Prestiti per dipendenti comunali: guida alla scelta

Prestiti per dipendenti comunali: le alternative alla Convenzione INPS

Alcune categorie di lavoratori, come ad esempio quella dei dipendenti comunali, vantano una scelta molto ampia in ambito finanziario, in particolare nel caso dei finanziamenti. I dipendenti comunali, infatti, potranno prendere in considerazione le seguenti tipologie di prestiti:

  • quelli dedicati alla pubblica amministrazione (come i prestiti Inps ex Inpdap);
  • quelli dedicati specificatamente ai dipendenti comunali (con restrizioni che possono avere carattere locale);
  • quelli proposti dagli istituti di credito tanto agli statali quanto ai ‘privati’ in qualità di consumatori.

Le differenze tra un tipo e l’altro sono individuabili sotto forma di agevolazioni che possono interessare vari livelli, come interessi applicati, spese accessorie o facilità di accesso.

prestiti dipendenti comunali

Tipi di finanziamento e loro differenze

Non bisogna essere un esperto di prestiti per notare le principali differenze tra una tipologia e l’altra di finanziamento, così da trovare ‘a monte’ la soluzione più adatta alle proprie esigenze. È però anche vero che nel caso specifico dei prestiti per i dipendenti comunali la scelta rischia di essere talmente ampia da rendere complesso vagliare effettivamente tutte le alternative, rischiando di mancare proprio quella che risponderebbe meglio alla propria necessità di nuova liquidità.

Per semplificare questa analisi distinguiamo i prestiti che sono frutto di particolari accordi o normative (come quelli convenzionati e gli ex prestiti Inpdap) dagli altri che sono reperibili sul mercato.

Le tipologie ‘dedicate’

I legislatori in passato hanno mostrato spesso una particolare attenzione per i dipendenti pubblici, portando in primis alla creazione della cessione del quinto, che solo nella prima decade del nuovo millennio è stata estesa anche ai dipendenti privati e ai pensionati.

Tuttavia qui vogliamo analizzare alcune soluzioni ancora più specifiche, per accedere alle quali occorre il possesso di requisiti ristretti. Stiamo parlando del Prestito Pluriennale e del Piccolo Prestito Inps e delle convenzioni.

inpdap

I finanziamenti Inps ex Inpdap

Con la nascita del Super Inps non è cambiato molto, almeno nella sostanza, per i prestiti che in precedenza venivano gestiti dall’Inpdap. Coloro che vogliono richiedere un Piccolo Prestito oppure un Prestito Pluriennale devono:

  • essere dipendenti statali;
  • essere iscritti al Fondo Unitario per la Gestione delle Prestazioni Creditizie e Sociali;
  • avere la giusta quantità di anni di contribuzione (fissata ad un minimo di 4, ridotta a due per casi specifici).

L’iscrizione al Fondo è facoltativa e va richiesta, mentre il versamento della quota come contributo al Fondo avviene in modo automatico con trattenuta a molte sullo stipendio. Questi limiti si applicano anche se si vuole richiedere un Prestito Pluriennale garantito, dove l’Inps si pone come ‘garanzia’ mentre le somme sono erogate da banche e società finanziarie che hanno aderito a specifici accordi.

Inoltre, sempre per i Prestiti Pluriennali, per procedere alla richiesta bisogna rientrare in alcune motivazioni ben specifiche che determinano sia la durata massima del rimborso che l’importo massimo che può essere richiesto.

Passando invece al Piccolo Prestito, a determinare la somma massima ottenibile è la durata scelta e l’entità dello stipendio netto percepito mensilmente. Quindi la somma che si può ottenere non potrà essere molto elevata.

Per questi tipi di finanziamento la principale agevolazione consiste nel trattamento economico, che è basato su tassi di interesse più bassi rispetto alla media del mercato. A questo si aggiunge la velocità e la comodità delle procedure che sfruttano la via telematica, compreso il caso del Pluriennale garantito. Ricordiamo che in quest’ultimo caso i tassi applicati dalle varie banche potranno essere differenti tra di loro seppur al di sotto di un tasso indicato dall’Inps.

Le convenzioni

Le convenzioni si sposano da sempre molto bene con le strutture della pubblica amministrazione e quelle rivolte ai prestiti non fanno eccezione. Tuttavia ci possono essere delle convenzioni nazionali, altre regionali, comunali o ristrette ad una singola amministrazione.

Nel caso dei prestiti per i dipendenti comunali, la forma più usata è quella di accordi con valenza per i lavoratori pubblici del comune stesso, per cui bisogna rivolgersi al referente della convenzione per ottenere un trattamento che non sarà applicato seguendo una qualsiasi delle altre possibili strade.

Queste convenzioni possono prevedere degli sconti sui tassi, ma spesso propongono anche una riduzione dei costi accessori. Per conoscere nel dettaglio le condizioni è necessario richiedere vari preventivi e metterli a confronto tra di loro.

I finanziamenti per statali e non statali

La macro area di finanziamenti più ampia per dipendenti comunali è comunque quella delle banche e finanziarie ‘tradizionali’ che spesso riservano ai dipendenti pubblici al di fuori delle convenzioni condizioni comunque migliorative rispetto alle altre categorie, soprattutto con la cessione del quinto.

In questi casi, pur mancando un accordo, è l’istituto di credito che applica un tasso più basso rispetto ad altre categorie perché il ‘posto statale’ incontra minori rischi di licenziamento, rendendo la restituzione del prestito più sicura (a minor rischio corrisponde un minor tasso di interesse).

dipendenti

Infine, un’occhiata può essere data anche ai finanziamenti aperti a tutti, che tuttavia mancano dei vantaggi tipici che possono riservare le altre tipologie di finanziamento trattate. Si tratta comunque di possibilità da non scartare a priori per varie ragioni:

  • sono utili per valutare la reale convenienza dei prestiti dedicati agevolati;
  • possono rappresentare la sola alternativa che si può utilizzare quando tutte le altre proposte non sono utilizzabili.