Quali sono le migliori carte revolving per te? Esempi tassi e costi aggiornati
Le carte revolving sono a tutti gli effetti carte di credito (che ti permettono cioè di effettuare acquisti senza immediato esborso di denaro) ma la loro peculiarità sta nel fatto che consentono il rimborso delle somme anticipate in comode rate mensili anzichè in un’unica soluzione il mese successivo, come invece avviene con la classica carta di credito
a saldo.
Ovviamente la comodità di rateizzare il rimborso comporta dei costi: la carta revolving infatti, a differenza di quella a saldo, applica degli interessi sulle somme anticipate.
Il credito (detto plafond o fido) messo a tua disposizione dall’ente emittente non è illimitato e la sua entità solitamente è direttamente proporzionale alle garanzie reddituali fornite ed al canone mensile/annuo previsto.
Le carte hanno in molti casi un plafond che parte dai 1.500€ fino ad arrivare anche oltre i 5.000€.
Possono appartenere a diversi circuiti di pagamento internazionali come Mastercard, Visa o Amex, che garantiscono un’ampia accettazione in tutto il mondo e oggigiorno sono quasi tutte munite di tecnologia contactless.
Indice
- Come funzionano?
- Quanto costano?
- Quali sono i requisiti per ottenerle?
- Cosa valutare al momento della scelta?
- Qualche esempio?
- Quali insidie nasconde la carta revolving?
Le carte di credito revolving ti permettono di:
- effettuare pagamenti presso i negozi fisici e online senza immediato esborso di denaro, dilazionando il rimborso pagando gli interessi previsti dalla carta;
- prelevare anticipi di contanti (nei limiti previsti dal contratto) presso gli ATM appartenenti al circuito di pagamento indicato sulla carta, pagando una commissione solitamente in percentuale sull’importo anticipato;
- in alcuni casi è possibile versare (in toto o solo in parte) la disponibilità della carta in contanti sul proprio conto corrente.
Al momento dell’utilizzo, per importi superiori ai 25€ sarà necessario confermare l’operazione firmando la ricevuta. Per tale motivo può essere utilizzata unicamente dal titolare, pena la revoca immediata della carta. In alcuni casi al posto della firma può essere richiesto il PIN.
Per gli acquisti online, invece, occorrerà inserire il proprio nome e cognome, il numero della carta e il CCV di tre cifre stampato sul retro.
Il PIN è invece indispensabile per effettuare i prelievi presso gli sportelli ATM.
Man mano che si effettuano acquisti o prelievi con la carta, diminuisce il credito a disposizione, ma, mese per mese, la parte capitale delle rate rimborsate andrà a ricostituire il plafond originale.
L’importo della rata mensile solitamente dipende dal saldo dovuto a fine mese e viene calcolata automaticamente (ogni carta prevede un suo importo minimo consentito), ma alcune carte revolving offrono al titolare la possibilità di scegliere l’importo preferito modificando il piano di rimborso.
Molto spesso le carte revolving offrono anche l’opzione a saldo, cioè il titolare potrà decidere di mese in mese se rateizzare gli importi dovuti pagando gli interessi o rimborsarli in un’unica soluzione e senza interessi il mese successivo (carte di credito opzionali).
Altro vantaggio della carta di credito, sia essa revolving o a saldo, è rappresentato dal fatto di essere accettata senza problemi (a differenza ad esempio di una prepagata) per il noleggio di un’auto, la prenotazione di voli e alberghi o al check in in aeroporto.
Per quantificare i costi di una carta revolving bisogna prendere in considerazione diversi fattori:
- costi di emissione e sostituzione: non sempre previsti, in alcuni casi possono essere anche piuttosto salati;
- canone mensile/annuo: per le carte revolving con piccolo plafond, i costi sono piuttosto contenuti, alle volte con il primo e/o il secondo anno in promozione. Con l’aumentare del plafond, il canone annuo sale notevolmente, anche perchè spesso vengono offerti servizi accessori come concierge, polizze assicurative, assistenza preferenziale, scontistiche dedicate, che giustificano i costi maggiori;
- TAN e TAEG: sono i parametri che ti permettono di quantificare il costo del denaro anticipato. Solitamente si tratta di tassi più alti rispetto ad un tradizionale prestito personale. Occorre quindi valutare attentamente questo aspetto prima della scelta;
- spese accessorie: rientrano in questa categoria tutta una serie di voci come spese incasso rata, commissioni e interessi di mora in caso di insolvenza, imposta di bollo, estratti conto e comunicazioni cartacee, notifiche push, commissioni sui prelievi presso gli ATM.
Quali sono i requisiti per ottenerle?
La carta di credito, revolving o a saldo, non è per tutti. Infatti gli istituti emittenti si riservano la possibilità di rifiutare la concessione ai clienti che non rientrano nei requisiti da loro richiesti. Tali requisiti, di natura reddituale, possono variare da una banca all’altra, ma di solito si richiede un reddito dimostrabile e continuativo, con accrediti mensili sul c/c d’appoggio non inferiori agli 800/1.000€. Ovviamente essere stati in passato segnalati come cattivi pagatori potrebbe precludere l’accesso a tale comodo strumento di pagamento.
Approfondimenti: Carte di credito senza reddito dimostrabile.
Cosa valutare al momento della scelta?
Quando si decide di richiedere una carta di credito non è facile orientarsi tra le svariate offerte presenti sul mercato. Ecco allora qualche dritta per individuare il prodotto più adatto alle tue tasche ed alle tue esigenze.
- Valuta se ti serve una carta di credito revolving pura (se intendi cioè utilizzarla esclusivamente perchè vuoi rateizzare le spese) o se può farti comodo poter eventualmente utilizzare anche l’opzione a saldo, magari valutando di mese in mese le tue disponibilità, per evitarti gli interessi quando possibile.
- Non tutte le carte di credito sono rivolte anche a una nuova clientela. Soprattutto le banche preferiscono offrire le proprie carte di credito, revolving o a saldo che siano, solo ai propri correntisti.
- Valuta il TAN e il TAEG, anche se spesso si tratta di valori indicativi in quanto il TAEG può variare anche di ¾ punti percentuali con l’aumentare della durata del rimborso. Se non pensi di farne un assiduo utilizzo, prediligi le carte senza canone annuo, così non dovrai pagare nulla quando non la utilizzi.
Per mettere in pratica quanto detto finora, riporto 4 esempi di carte revolving con i relativi costi principali:
- Flexia Classic: è la carta di credito a saldo con opzione revolving emessa da Unicredit, a scelta tra i circuiti Mastercard e Visa. Prevede un costo di emissione di 10€, un canone annuo di 42€ ed ha un plafond che parte da 1.000€ fino ad arrivare a 5.000€ (a discrezione della banca). TAN 13,90% TAEG 14,82%. Rata minima 50€.
- Carta Opta: è la carta di credito a saldo con opzione revolving emessa da Sella Personal Credit per il circuito Visa. Non ha costi di emissione, è gratuita i primi 2 anni e in seguito prevede un canone annuo di 15€. Ti offre un plafond a partire da 1.5000€ con TAN 17,52% e TAEG 21,20%. Rata minima 65€.
- db Comfort: è la carta di credito revolving Visa offerta da Deutsche Bank, completamente gratuita e con plafond a partire da 2.000€. TAN 11,40% TAEG 13,47%, rata minima 50€.
- Blu American Express: carta di credito ad opzione revolving appartenente al circuito Amex. Non prevede costi di emissione, è gratuita il 1° anno, successivamente costa 36€ all’anno. Offre un plafond che parte da 1.500€ fino ad arrivare ai 5.000€ (a discrezione della banca). TAN 14% TAEG max. 23,85%, rata minima 40€.
Data rilevazione 11/11/2021 – Fonti: Sito ufficiale Unicredit, Sella Credit, Carta Opta, Deutsche Bank, American Express.
Offrono carte di credito revolving anche le finanziarie, come Agos, Compass o Findomestic.
Quali insidie nasconde la carta revolving?
Già le carte di credito a saldo possono essere “pericolose”, in quanto ti offrono la possibilità di effettuare acquisti (troppo spesso non strettamente necessari) che altrimenti non potresti permetterti in quel dato momento, posticipando al mese successivo (e quindi al prossimo stipendio) il “dolore” dell’esborso monetario.
Con le carte revolving l’esborso non solo è posticipato rispetto all’acquisto del bene, ma è anche alleggerito perchè spalmato nel tempo.
Bisogna fare, quindi, un uso consapevole e responsabile di questo strumento di pagamento, perchè il rischio di sovraindebitarsi, soprattutto con l’aumentare del plafond, è dietro l’angolo. Parola d’ordine, dunque: attenzione.