Spese istruttoria per finanziamento: cosa sono e quanto possono pesare sulla rata
Le spese di istruttoria sono previste tanto per un finanziamento che per l’erogazione di un mutuo. Nel caso di finanziamenti e di fidi possono essere anche definite come ‘Spese di Istruttoria Pratica’ (SIP). In parole semplici si tratta del compenso che la banca o la finanziaria richiede a un cliente per effettuare i controlli, le valutazioni e svolgere tutte le formalità necessarie previste da una pratica di ‘finanziamento’. Non sono invece da annoverare in questo ambito le spese d’imposta come ad esempio il bollo statale.
Come vengono calcolate?
Le spese di istruttoria per finanziamento o mutuo devono rientrare in un intervallo che i clienti devono poter conoscere prima di procedere alla richiesta di un prestito: questo intervallo, indicato con un importo minimo e massimo deve essere infatti riportato nel foglio informativo. Il calcolo ‘definitivo’ poi può avvenire con un criterio variabile oppure con applicazione di un importo fisso (vedi simulazione prestito). Analizziamo queste due alternative:
Calcolo con importo variabile
Questa rappresenta l’ipotesi più utilizzata da banche e finanziarie soprattutto quando si tratta della richiesta di un mutuo o per prestiti che prevedono somme anche molto elevate. Il calcolo avviene applicando un’aliquota. Tuttavia per evitare che l’aumento degli importi richiesti sia eccessivo si utilizzano dei criteri che sfruttano un tetto massimo che può essere unico, oppure modulato su scaglioni di importo (per esempio 1% per importi fino a 100 mila euro, 1,10% per importi fino a 200 mila euro, ecc).
Calcolo con importo fisso
In questo caso si applica un importo forfettario, ovvero un importo fisso che può essere anche in questo caso unico, oppure strutturato in funzione di scaglioni di importo: se si rientra in uno scaglione le spese di istruttoria applicate saranno le stesse a prescindere di essere vicini al minimo od al massimo importo dello scaglione stesso. Con questo metodo si possono incontrare con maggiore frequenza anche promozioni che azzerano i costi di istruttoria.
Quanto incidono sui tassi?
Le spese di istruttoria vanno comprese nel calcolo del Taeg. Per questa ragione quando si deve valutare l’onerosità o il risparmio collegato a differenti tassi non si deve guardare solo al Tan quanto al Taeg. Il peso di tali spese può infatti essere notevole, quindi non vanno mai sottovalutate.
Approfondimento: Tasso zero
Il valore delle promozioni
Abbiamo già accennato al fatto che le spese di istruttoria, in quanto spese accessorie, possono essere fatte rientrare in promozioni (ad esempio per incentivare prestiti personali online in fase di lancio), con sconti o addirittura il loro totale azzeramento.
Questo ‘benefit’ può andare a vantaggio di singole o specifiche categorie (per esempio per i giovani, pensionati inps, dipendenti pubblici, ecc quando previste), oppure può essere applicato solo in periodi promozionali (quindi aderendo solo entro le date della promozione). In entrambi i casi si deve fare attenzione a tutte le cause di esclusione che, ove presenti, devono essere indicate a livello contrattuale.
Quando si pagano e detraibilità
Come evidenziato le spese di istruttoria sono note fin da subito (già in fase di preventivo), mentre vengono pagate al momento dell’erogazione della somma richiesta e ottenuta. Una delle ragioni è dovuta al fatto che non si sa sempre con certezza se l’importo verrà accordato o in che misura. Quindi in linea di principio non sono dovute nel caso in cui il prestito non venisse erogato ma bisogna fare attenzione ad alcune eccezioni.
Per esempio in caso di richiesta di un mutuo (dove si devono far rientrare anche i finanziamenti di lungo periodo) alcune banche e alcune finanziarie possono prevedere la possibilità di applicare le spese di istruttoria (spesso in forma ridotta) anche nel caso in cui il finanziamento non venisse erogato, perché è il cliente che interrompe la procedura non volendo più andare fino in fondo (quindi bisogna fare attenzione a quanto riportato nei regolamenti e fogli informativi).
Per quanto riguarda la detraibilità, che logicamente interessa solo le spese di istruttoria applicate nel caso dei mutui, queste sono detraibili nella stessa modalità (aliquota al 19%) prevista per gli altri costi accessori come le spese di intermediazione, quelle di perizia e quelle di mediazione (oltre all’onorario del notaio).
Modalità di pagamento
Queste sono decise dalle differenti banche. Ognuna ha un proprio criterio, anche se la trattenuta a monte sulla somma erogata in una sola tranche è la formula più utilizzata. Per evitare problemi bisogna informarsi prima di far partire la richiesta di prestito, mutuo o di fido.