Prestiti a fondo perduto: contributi a conto interessi o capitale

Finanziamenti a fondo perduto: guida alle agevolazioni 2015/16

Nel vasto universo dei prestiti a fondo perduto molto spesso può capitare di imbattersi in espressioni del tipo “contributo in conto interessi”, oppure “contributo in conto capitale”. Si tratta di categorie che fanno parte dei finanziamenti agevolati. Scopriamo allora qual è il significato di tali diciture e quanto esse sono legate a questo tipo di prestiti.

Sito A chi è rivolto?
Ministero dello Sviluppo economico www.sviluppoeconomico.gov.it Canale ufficiale italiano per la divulgazione sul web di informazioni relative alle agevolazioni statali. Il portale è suddiviso in tre aree tematiche: servizi per il cittadino, per le aziende e per i Media.
Smart&Start Italia www.smartstart.invitalia.it Finanziamenti agevolati per start-up innovative.
Fondi di Garanzia www.fondidigaranzia.it Incentivi ed agevolazioni per PMI.

Contributi in conto interessi o capitale: le differenze

Sappiamo che i prestiti a fondo perduto sono quei prestiti in cui l’ente erogatore ha interesse a considerare questi ultimi come incentivi per avvantaggiare imprese o soggetti lavoratori di un determinato settore: i prestiti vengono dunque trattati alla stregua di un vero e proprio investimento, dove non si prevede che il beneficiario restituisca il capitale o che l’eventuale restituzione sia soggetta ad interessi.

Ed è qui che stanno le differenze, che determinano la suddivisione in categorie come contributi in conto interessi o contributi in conto capitale. Un contributo in conto interessi è un’agevolazione finanziaria concessa da un ente in concerto con gli istituti finanziari per aiutare lo sviluppo di un progetto di un’impresa con un finanziamento a medio o a lungo termine. Tale agevolazione può prevedere un tasso di interessi molto basso, con erogazione in più fasi distinte. Si tratta, insomma, di una sorta di rimborso (ottenuto in anticipo) degli interessi maturati dal finanziamento da parte di una banca.

Un contributo in conto interessi non è mai uguale per tutti ma dipende dai bandi dei singoli enti erogatori e risulta pari all’ammontare complessivo di interessi calcolati con un tasso fissato periodicamente dalla Commissione Europea. Nel caso dei contributi concessi dal ministero dello Sviluppo Economico, ad esempio, il tasso ammonta al 2,75% su un piano convenzionale di ammortamento, cosicché un’impresa che ha richiesto un finanziamento di 60 mila euro otterrà un contributo in conto interessi pari a 4.630 euro circa (per info più dettagliate si veda il sito web www.sviluppoeconomico.gov.it).

Diverso è invece il contributo in conto capitale, che essendo in parte a fondo perduto, non prevede alcuna restituzione da parte dell’impresa o della persona richiedente, su tutti o alcuni investimenti. Questo significa che nei contributi in conto capitale, dopo aver visionato un business plan del candidato, l’ente erogatore può decidere di finanziare parte o tutti gli investimenti futuri dell’impresa, senza obbligo di restituzione, sulla base percentuale delle spese ammissibili. Le spese dovranno ovviamente essere tutte debitamente documentate attraverso fatture saldate dei fornitori”.

Chi può richiederli: tutti i destinatari

Non tutti possono richiedere dei prestiti a fondo perduto, né come contributi in conto interessi né in conto capitale, ma solo determinate tipologie di destinatari. Essi in generale consistono in:

  • Determinate categorie di persone (come giovani under 36, donne, disoccupati) che hanno in mente di avviare un’impresa;
  • Attività già avviate, ma che operano su territori economicamente o socialmente svantaggiati;
  • Attività dirette alla digitalizzazione, ammodernamento dei macchinari e spinta all’export;
  • Coloro che hanno intenzione di dare il via ad una start up (vedi anche Finanziamenti agevolati per Start up) o una microimpresa (di anche solo una persona);
  • Coloro che hanno intenzione di avviare microimpresa, una società o una pmi in un territorio svantaggiato o in una regione depressa economicamente;
  • Imprese (anche reti di aziende, consorzi ) che hanno bisogno di aiuti finanziari per continuare ad operare.

Tali destinatari dovranno poi possedere determinati requisiti che vengono di volta in volta esplicitati nei singoli bandi relativi a ciascun anno (come 2015, 2016, ecc) e di competenza dell’ente chiamato a decidere e approvare il relativo regolamento di assegnazione (come ad esempio l’Unione europea, lo Stato Italiano o le singole Regioni come Lazio, Sardegna, Sicilia, ecc), così come dovranno attenersi ad alcune indicazioni per poter usufruire dei prestiti a fondo perduto (vedi anche Microcredito).