Imprenditoria Femminile – Incentivi anche a fondo perduto
L’imprenditoria femminile cresce e, per fortuna, si consolida sempre più sul territorio; molte sono le startup di successo che hanno visto la luce negli ultimi anni e buona parte di queste sono declinate in rosa, anche a causa della crisi economica protagonista degli ultimi anni che ha destinato ormai irrimediabilmente anche le donne a dedicare obbligatoriamente una buona parte della giornata al lavoro. Per il prossimo biennio sono state per lo più rinnovate le condizioni di buona parte delle misure già previste per il 2015 e gli anni precedenti.
Agevolazioni e finanziamenti per l’imprenditoria femminile
La Legge 215/92 dal titolo “Azioni positive per l’imprenditoria femminile” nasce con l’obiettivo di qualificare la professionalità delle donne imprenditrici ed ogni anno da quando è stata approvata Governo ed enti preposti rifinanziano specifici strumenti finanziari che vanno in questa direzione (vedi anche Microcredito).
Esistono varie tipologie di finanziamento, infatti, per reperire il credito di cui si ha bisogno per far partire un’impresa o rilevarne una già esistente. Vediamoli insieme:
- contributi a fondo perduto: si tratta di incentivi per i quali il 50% del contributo è interamente a fondo perduto, mentre il restante 50% è da restituire con un tasso d’interesse dello 0,5%, quindi molto agevolato, in un massimo di 10 anni;
- riduzione d’imposta: in alternativa al finanziamento a fondo perduto viene concesso un credito d’imposta detraibile nella Dichiarazione dei Redditi;
- finanziamenti agevolati: si tratta di strumenti finanziari che prevedono la restituzione completa del capitale al solito tasso dello 0,5% in 10 anni;
- fondo di garanzia: si tratta di un fondo che permette di accedere al credito anche alle imprenditrici che non hanno garanzie da proporre alle banche e agli istituti di credito e si pone, appunto, come garante nel rapporto tra il soggetto richiedente il prestito e l’ente che lo concede.
Requisiti per avere accesso e inoltro domanda
Per poter presentare la domanda per uno dei finanziamenti regolati dalla Legge 215/92 bisogna possedere determinati requisiti:
- essere una ditta individuale al femminile;
- essere una società di persone o una cooperativa con il 60% di soci donne;
- essere una società di capitali in cui i 2/3 delle quote sono in rosa ed 1/3 del personale dell’Amministrazione è formato da donne;
- nel caso di società avere meno di 50 dipendenti;
- avere un fatturato inferiore a 7 milioni di euro;
- avere un bilancio inferiore a 5 milioni di euro;
- non essere dipendenti da imprese partecipanti.
Chi è interessato ad inoltrare la domanda può verificare la presenza dei bandi sul sito del MiSE, Ministero Sviluppo Economico o in alternativa sul sito della Regione di appartenenza, all’interno dei quali ci sono tutte le istruzioni per la procedura.
Al termine della verifica da parte dell’ente preposto, che valuterà in base ai criteri di ammissibilità, quali la fattibilità del progetto, il business plan, la condizione lavorative delle richiedenti, età e quant’altro,verrà pubblicata la graduatoria sul sito di riferimento.
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