Prestiti personali senza busta paga: le 3 cose da evitare !

E’ possibile ricevere un finanziamento senza busta paga?

Ottenere dei prestiti senza busta paga è una mera utopia se si sta cercando di ottenere una cessione del quinto dello stipendio o un prestito con delega. Invece negli altri casi ci sono delle vie percorribili, che ovviamente hanno percentuali di successo differenti a seconda che si vogliano ottenere i finanziamenti senza busta paga con garante, oppure senza garante o garanzie.

Indice articolo

I finanziamenti per disoccupati e per casalinghe senza garanzie: è possibile?

Perdere il lavoro è senza dubbio una delle paure più grandi per tutti gli italiani, sempre più attanagliati da spese ed incombenze economiche. Fino a qualche anno fa, inoltre, gli istituti bancari e finanziari erano totalmente contrari ad erogare prestiti personali senza busta paga: con lo status di disoccupazione, quindi, l’accesso al credito era completamente precluso.

Negli ultimi tempi, però la situazione è cambiata e si stanno aprendo le porte del mondo dei prestiti personali anche ai soggetti che non possono dimostrare un reddito da lavoro attraverso le ultime buste paga percepite. Ad esempio una delle categorie che spesso incontra grandi difficoltà è quella delle casalinghe, svolgendo un genere di “lavoro” tipicamente non retribuito.

Quali comportamenti si dovrebbero evitare?

Per incrementare le probabilità di ottenere un prestito è bene evitare comportamenti errati e modalità di presentazione della domanda non conformi o poco affidabili, che rischierebbero di far chiudere in un nulla di fatto la richiesta (vedi anche Condizioni del Prestito della Speranza).

E’ importante, per questo motivo, conoscere bene quelle che sono le esigenze degli istituti finanziari, comportandosi di conseguenza.

Una condizione che può fare grande differenza nella richiesta di un prestito senza busta paga, è quella legata al merito creditizio. Spesso chi è senza un reddito certificato, non ha nemmeno una carta di credito. In questo modo nel sistema non esiste alcuna valutazione di merito creditizio. Se si ha un conto cointestato, sarebbe buona prassi richiedere una carta di credito aggiuntiva a favore ad esempio della moglie casalinga: in questo modo si darà prova di affidabilità, il che costituirà un punto di grande forza specialmente se si va a chiedere un prestito senza avere la possibilità di fornire delle garanzie particolarmente solide.

Gli errori e i comportamenti da evitare assolutamente

Scopriamo insieme quali sono le 3 cose da evitare per aumentare le possibilità ottenere un prestito personale senza busta paga, ed eventualmente senza garante, valide tanto per i Prestiti personali on line che per quelli da richiedere tramite uno sportello od un’agenzia.

  1. Mai presentare una richiesta di prestito senza garante
    Se non si ha alcun reddito dimostrabile la richiesta verrà bocciata immediatamente (rimanendo ‘nel sistema’ per 30 giorni). Quindi chiedere un nuovo prestito sempre senza busta paga ma con le opportune modifiche, come l’inserimento di un garante o coobbligato, diventerà una vera e propria impresa votata soprattutto all’insuccesso. Non avere una busta paga da presentare e più in generale un reddito documentabile (anche di origine patrimoniale) è considerata per le banche una totale mancanza di sicurezza sulla possibilità di rimborso del debito complessivo. Per questa ragione è fondamentale trovare una persona di fiducia come garante del prestito richiesto, e che si faccia quindi carico della responsabilità di pagare le rate al posto del beneficiario in caso di mancato assolvimento dei doveri mensili. Meglio evitare di presentare una domanda senza una busta paga e senza un garante: il risultato sarà solo una perdita di tempo prezioso. Ovviamente questo discorso vale solamente nel caso in cui non si abbia alcun reddito di natura differente da quello da lavoro dipendente, o che questo sia del tutto inadeguato e insufficiente.
  2. Attenzione all’ipoteca sulla casa
    Per erogare un prestito personale, in caso di assenza della busta paga, gli istituti di credito cercheranno fonti di sicurezza in eventuali immobili di proprietà dei richiedenti. L’ipoteca sulla casa, però, può essere uno strumento a doppio taglio: se da un lato spalancherà le porte al prestito richiesto, dall’altro rappresenta un elemento ad altissimo rischio. E’ importante, quindi, non commettere l’errore di fare una valutazione limitandosi al breve periodo: l’impossibilità di pagare le rate del prestito con continuità, infatti, metterebbe a repentaglio il bene più prezioso che un cittadino possiede, la propria dimora. Se si ha proprio bisogno di ottenere un finanziamento, e si è senza busta paga e senza garanzie come accade spesso per le casalinghe, allora è meglio prendere in considerazione il prestito su pegno. Si potrà perdere il bene dato in garanzia, ma non si rischia di non ritrovarsi un tetto sopra la testa.
  3. Mai essere maleducati ed indisponenti: la cordialità paga!
    Come nella vita, così nella richiesta di un prestito la cortesia e la cordialità possono giocare un ruolo importante, ancor di più in assenza di una busta paga, per instaurare un rapporto fiduciario con la controparte, ottenendo così qualche punto percentuale in più di possibilità di ricevere il credito. L’erogazione di un prestito, infatti, non è altro che una decisione presa da un team di persone che valutano la pratica: oltre ai criteri oggettivi (vedi anche Crif), non bisogna mai dimenticare la componente umana. Sorriso, disponibilità e allegria: una mix che può sempre essere utile. Un comportamento corretto potrebbe ad esempio permettere di accedere a un prestito cambializzato, che ricordiamo, ha carattere molto “eventuale” e non va mai dato per scontato.

Con garante o coobbligato?

Le politiche di credito adottate dalle banche (Compass, Unicredit, Findomestic, ecc il principio vale per tutti) potrebbero anche non considerare sufficiente l’inserimento di un garante in una richiesta di prestiti senza busta paga. Può succedere ad esempio quando l’importo richiesto è considerato elevato dalla banca (diventa più facile ottenere un piccolo prestito), oppure quando la durata scelta è particolarmente lunga. In questi casi bisogna arrendersi?

La risposta fortunatamente è no. Anzi rimangono almeno due possibilità:

  1. quella di chiedere alla banca una lettera liberatoria, così da poter fare la richiesta del prestito con un’altra banca o finanziaria che ha parametri meno rigidi;
  2. cambiare la posizione occupata dalla persona disposta a fare da garante ‘promuovendolo’ a coobbligato.

In questo modo il fatto che il richiedente principale sia senza busta paga è una pura formalità poiché, mentre nel caso di obbligato principale e garante la banca dovrà prima cercare di ottenere il pagamento da chi non ha un reddito aggredibile, e poi solo successivamente al garante, nell’altro caso avrà la possibilità di chiedere il pagamento direttamente a quest’ultimo. La conseguenza di questa scelta sarebbe sia sul piano della semplificazione che sul tempo necessario da utilizzare per ottenere il pagamento.

Altri articoli