Piccolo prestito Inpdap: tempi di erogazione e calcolo rata

Prestiti Inpdap: conviene il piccolo prestito?

Il piccolo prestito Inpdap è una delle forme di credito a importo contenuto più diffuse in Italia. Tale prestito è concesso ai lavoratori ed ai pensionati pubblici ivi compresi i militari) da parte del Fondo Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, organizzato presso l’Inpdad.

Il piccolo prestito, inoltre, è particolarmente utile per fronteggiare situazioni di necessità immediata di liquidità (vedi anche Ho bisogno di soldi urgentemente). Non solo: tra le caratteristiche di questo tipo di finanziamento spiccano i tassi altamente agevolati e le durate, fisse su 12, 24, 36 o 48 rate, o, in casi eccezionali, a 5 e 10 anni, corredate da specifiche motivazioni e spese documentate, il tutto confermato anche per il 2015.

Come ottenere un piccolo prestito Inpdap

Per ottenere un piccolo prestito Inpdap è necessario essere in possesso di particolari requisiti, primo tra tutti l’iscrizione alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, oltre a un minimo di 4 anni di versamenti contributivi.

I lavoratori ed i pensionati pubblici rientranti in questa categoria possono avanzare richiesta tramite specifica domanda all’Ufficio provinciale o territoriale dell’Inps Gestione Dipendenti Pubblici, o attraverso la piattaforma web dedicata (vedi anche Guida al prestito personale online), per ridurre i tempi di attesa di valutazione della pratica.

Sia online che presentata per forma cartacea, l’erogazione del piccolo prestito Inpdad, una volta accettata la domanda, avviene in tempi brevissimi, tramite accredito diretto sul conto corrente del soggetto che ne ha fatto richiesta. Uno strumento finanziario, quindi, che strizza l’occhio alla praticità ed è in grado di soddisfare, nel breve termine, le esigenze di liquidità dei dipendenti e dei pensionati pubblici.

Durata finanziamento e calcolo rata

Le tipologie di ammortamento del piccolo prestito Inpdap sono numerose: i richiedenti, infatti, possono avanzare domanda per ottenere un credito da rimborsare su base annuale, biennale, triennale o quadriennale o, nei casi eccezionali, si possono richiedere i prestiti pluriennali con scadenze quinquennali e decennali, che arricchiscono ulteriormente il panorama dei prestiti Inpdap.

A seconda della durata viene calcolato l’importo massimo erogabile che, in modo crescente, sarà di importo pari a 1, 2, 3 o 4 volte il reddito mensile percepito (vedi anche Finanziamenti da 10000 euro). Inoltre, nel caso non sussistano sulla pensione o sulla stipendio ritenute dovute a cessioni del quinto, è possibile ottenere cifre doppie per ciascuna categoria di richiesta.
Qualunque sia la scelta sulla durata di rimborso, sulla somma complessiva verrà applicato un tasso di interesse annuo del 4,25%, a cui aggiungere un percentuale dello 0,50% come quota per le spese di amministrazione, ed una relativa al contributo del fondo rischi, secondo la normativa vigente.

Gli importi delle spese relative all’amministrazione e al contributo per il fondo rischi, vengono applicate ad inizio contratto, con trattenuta sull’importo erogato.

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Prestiti per giovani: i 5 migliori finanziamenti del 2024

Prestiti a giovani: guida alla scelta

Al giorno d’oggi i giovani incontrano grandi ostacoli nell’acquisto di una casa o nel finanziare il proprio corso di studi. Questo a causa della difficoltà a trovare un lavoro o a causa della tipologia dei contratti di lavoro ottenuti (lavoro atipico, in alcuni casi senza busta paga o a tempo determinato). Qualche strada risulta essere comunque percorribile, soprattutto se ci si riferisce a specifiche agevolazioni, che ultimamente sembrano essere in leggero aumento.

Infatti, considerando proprio le difficoltà di accesso al credito incontrata da questa categoria 2fragile”, varie grandi banche (come UniCredit, Intesa Sanpaolo, Bper, Bnl, ecc) hanno creato un’offerta dedicata ad una fascia di età che si colloca soprattutto tra i 18 e i 35 anni (solo pochi si fermano oramai a 30 anni), in vari casi anche per recepire gli interventi del legislatore che da diversi anni cerca di sostenere la platea dei più giovani nell’acquisto della loro abitazione (come ad esempio con l’introduzione del Plafond Casa).

Per quanto riguarda i prestiti giovani per l’avvio di un’attività invece i canali più forniti di offerte possono essere quelli ‘istituzionali’ e precisamente:

  • i fondi regionali;
  • i fondi statali.

Per entrambe le tipologie la formula secca del fondo perduto non è quasi più utilizzata, ma si preferisce concedere dei prestiti agevolati nella restituzione e nella componente degli interessi con l’azzeramento in toto o in parte della quota interessi (una specie di tasso zero) e la restituzione della sola quota capitale.

Rispetto ad un decennio fa è diventato invece molto difficile trovare un prestito d’onore con finanziamento completamente a fondo perduto.

Indice

Offerta privata di banche e finanziarie

L’offerta privata, ovvero quella delle banche, dipende dalla finalità per cui si richiede il finanziamento dividendosi in:

  • prestiti giovani per spese di tipo personale (come acquisto casa o di un’auto). Questi possono prevedere condizioni agevolate ma quasi sempre passano anche per la presentazione di opportune garanzie (quindi se il giovane non ha un reddito dimostrabile probabilmente dovrà presentare un garante);
  • prestiti giovani “d’onore” per lo studio: in base ad accordi con gli atenei aderenti a specifiche convenzioni, gli studenti che hanno alcuni requisiti di merito, possono ottenere un finanziamento per proseguire gli studi o fare percorsi di specializzazione, senza dover rimborsare il finanziamento subito e, soprattutto, senza la necessità di garanti;
  • prestiti giovani per avvio dell’attività: le banche che prevedono questa possibilità necessitano di business plan validi e possono richiedere requisiti e garanzie specifiche, che variano a seconda del tipo di richiesta, importo, clientela, ecc.

Esempi offerta delle banche

Se si cerca un tasso zero per fare acquisti, l’essere giovani non offre particolari agevolazioni ma tutto dipenderà dalla presenza di promozioni di specifiche finanziarie o banche (ad esempio Agos e Findomestic e Cofidis per la dilazione di pagamento con PagoDil).

Per gli altri finanziamenti, le banche hanno delle politiche di credito soggette alle strategie che i consigli di amministrazione decidono di seguire ma è indubbio constatare che alcuni gruppi bancari hanno mostrato costanza nel prevedere nella propria offerta dei prestiti per giovani.
Vediamo alcuni di questi esempi.

Intesa Sanpaolo

logo intesa sanpaolo

Con XME Prestito Giovani si possono ottenere fino a 30 mila euro da rimborsare al massimo entro 10 anni, con tasso dedicato. Non sono previste spese di comunicazione mentre quelle di istruttoria sono pari all’2% (per un importo compreso al massimo tra 100 e 500 euro). Se si procede alla richiesta online si può accedere a dei tassi promozionali. Da segnalare la presenza dell’opzione Cambio rata che gratuitamente permette di modificare o posticipare la rata.

(Fonte: sito ufficiale Intesa Sanpaolo – Data 09/01/23)

BNL

logo bnl

La Banca Nazionale del Lavoro ha creato un ecosistema di soluzioni dedicate ai giovani che vogliono mettere su casa e famiglia, potendo finanziarie dal matrimonio, all’acquisto della casa e del suo arredo. Si chiama BNL Abito, e permette di avere per gli under 36 anni (non compiuti):

  • da 5.000 € a 100.000 €
  • rimborso fino a 10 anni
  • zero spese di istruttoria

(Fonte: sito ufficiale BNL – Data 09/01/23)

Banca Etica

logo banca etica

Questa banca, per sostenere spese personali, offre un prestito under 35 anni a un prezzo smart, ovvero a tasso agevolato. L’importo massimo è di 30 mila euro, la restituzione in 10 anni e l’istruttoria prevede una commissione dello 0,75%.

(Fonte: sito ufficiale Banca Etica – Data 09/01/23)

BPER: prestito agevolato fino a 40 anni

logo bper

Per i giovani il gruppo BPER propone un classico prestito per studenti con la particolarità di arrivare fino a 40 anni come età massima. L’importo massimo è di 25 mila euro mentre le finalità sono i corsi di laurea, post laurea, Master e studio della lingua straniera. L’importo richiesto è erogato a tranche (cifra compresa tra 3 e 5 mila euro).

(Fonte: sito ufficiale BPER – Data 09/01/23)

UniCredit: spazio agli studi

logo unicredit

Grazie al prestito UniCredit Ad Honorem, coloro che studiano presso le università convenzionate possono ottenere un credito fino a 27.700 euro da restituire in un periodo compreso tra 12 e 180 mesi. Come peculiarità segnaliamo la possibilità di spostare l’inizio del piano di ammortamento di uno o due anni. Gli atenei in questione sono:

  • Atenei Piemontesi COREP;
  • ER.GO – Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori;
  • Johns Hopkins University;
  • MIB School of Management Trieste;
  • MIP Politecnico di Milano;
  • Università di Bologna;
  • Università Bocconi di Milano;
  • Università Luiss di Roma.

Da segnalare infine la tipologia CreditExpress Master il cui importo va da 2 mila a 15 mila euro da restituire entro 8 anni.

(Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data 09/01/23)

Offerta pubblica: fondi regionali e Invitalia

A livello statale i fondi sono ormai concessi tramite Invitalia, un’agenzia che è stata appositamente creata per sostenere l’avvio di nuove attività, con un occhio di riguardo proprio per giovani e donne.

Invece i fondi regionali oggi sfruttano soprattutto la via del Microcredito. Un esempio lo troviamo con Nuovo Fondo Futuro della regione Lazio. Non si tratta di una novità ma di un finanziamento che è stato già usato in precedenza, riproposto con lo stanziamento di nuovi fondi. Riferendoci alla versione lanciata nel 2022, fino ad esaurimento fondo è stato previsto un tasso zero per somme comprese tra 5 mila e 25 mila euro di finanziamento. I giovani, anche in questo caso, sono tra le categorie destinatarie di questa iniziativa.

(Fonte: sito regione Lazio – Data 09/01/23)

Conclusioni

I prestiti giovani oggi sono una realtà consolidata, anche se non sempre sono realmente accessibili senza qualche difficoltà. Se si ha bisogno di un finanziamento per l’avvio dell’attività i canali pubblici rimangono, ancora oggi, la soluzione migliore, per cui è consigliato andare periodicamente sul canale di Invitalia e su quello della propria Regione.

Approfondimenti: Ho bisogno di soldi urgentemente, Carte revolving senza reddito dimostrabile, Come ottenere subito un prestito di 10000 euro.

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Carta Flexia: conviene il prestito revolving di Unicredit?

Carta di credito revolving Unicredit: recensione Carta Flexia

E’ senza dubbio una delle novità più interessanti lanciate sul mercato negli ultimi tempi da parte del colosso bancario UniCredit: stiamo parlando della carta di credito Flexia, uno strumento, come si intuisce dal nome, flessibile e pratico, ideale per adattarsi al meglio alle caratteristiche e alle necessità di ciascun cliente.

Grazie alla doppia natura natura di rimborso a saldo o revolving Carta Flexia offre una grande flessibilità nei pagamenti: i possessori possono decidere, ogni mese, la modalità migliore per rimborsare le spese effettuate fino a quel momento, scegliendo tra 3 metodologie specifiche.

A saldo, revolving o optional revolving?

Si parte con il metodo a saldo, il classico rimborso delle carte di credito tradizionali, in un’unica soluzione durante il mese successivo di utilizzo, per passare ad un’opzione ibrida, scegliendo di rateizzare alcune delle spese effettuate durante il mese precedente, o tutto a rate, la cosiddetta modalità revolving.

Ma conviene davvero rateizzare le spese attraverso l’opzione revolving di Carta Flexia Classic? Scopriamolo insieme e vediamo come funziona.

Quota annua Affidamento TAN TAEG Validità Commissione anticipo contante Estratto conto
38,00 (azzerabile) da 1.000 a 5.000 euro 13,90% 14,82% 5 anni 4 % min. 2,50€
  • Online: Gratuito
  • Cartaceo: 0.62 euro

Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 08/05/2018.

Funzionamento rimborso a saldo

Con questa modalità di rimborso ogni mese si effettuerà il pagamento dell’intero saldo delle spese sostenute nel mese precedente, entro il plafond massimo concesso che varia in funzione della tipologia di carta Flexia richiesta. Analizziamo perciò le differenti situazioni evidenziando anche i principali costi.

Carta Flexia Classic

Nel caso di quella che possiamo definire come versione ‘standard’ il plafond va da un minimo di 1000 a un massimo di 5000 euro. In questo caso i costi da considerare sono ad esempio:

  • canone annuo carta (sia quella principale a 38 euro che quella aggiuntiva a 28 euro);
  • commissione di anticipo contante (4% con minimo 2,5 euro).

Con le stesse condizioni e pari plafond si può scegliere anche la versione WWF o la Etica: la prima dona il 3 per mille calcolato sugli acquisti fatti con la card al WWF mentre la seconda il 2 per mille in donazione alle associazioni no profit. (Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 08/05/2018)

Carta Flexia Gold

Se si sceglie una delle versioni di Carta Flexia di fascia superiore, come la Gold, le condizioni variabili cambiano di poco mentre il plafond si alza considerevolmente. Nel particolare avremo:

  • plafond da 3000 a 15 mila euro;
  • costo annuo carta 73 euro per la principale e 53 per quella aggiuntiva;
  • commissione anticipo contante 4% con minimo 2,5 euro.

(Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 08/05/2018)

Carta Flexia Miles&More

Infine per chi vuole un plafond ancora più elevato c’è la Miles&More che prevede un plafond che va da 5 mila a 30 mila euro, offrendo anche una serie di vantaggi sulla maturazione dei punti “miglia”. I costi in questo caso saranno:

  • 100 euro per la carta principale e 70 euro per quella aggiuntiva;
  • commissione anticipo contante 4% con minimo 2,5 euro.

(Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 08/05/2018)

Carta Flexia Giovani

UniCredit prevede un’offerta pensata per i giovani non solo per la carta conto Genius, ma anche sulla gamma della carta Flexia. A cambiare è:

  • il plafond che va da un minimo di 750 euro ed un massimo di 5 mila euro;
  • il costo della quota annuale che scende a 23 euro.

(Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 08/05/2018)

Rimborso Revolving ‘classico’

Per tutte le carte il tasso di interesse applicato alla componente di rimborso rateale resta invariato ed è unico anche a prescindere dalla cifra. Questo permette facilmente di valutare la convenienza e quindi di decidere di sfruttare questa modalità di rimborso. L’eventuale cambio dalla condizione di default ‘a saldo’ in revolving deve essere effettuata entro l’ultimo giorno lavorativo del mese. La rata minima viene definita in base alla cifra da rimborsare partendo da 50 euro (per cifre fino a 1000 euro) ed arrivando a 500 euro per importi superiori ai 5 mila.

(Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 08/05/2018)

Rimborso optional Revolving

Con la funzione optional revolving la rateizzazione può essere riferita ad un solo acquisto, a più acquisti mensili od ancora a tutta la cifra spesa nel mese. Anche in questo caso bisogna comunicare la propria scelta per tempo attraverso uno dei canali che vedremo tra poco.

Per questa opzione bisogna raggiungere delle soglie minime di spesa (comprese comunque tra i 250 ed i 5000 euro) e optare per una durata delle rate che varia da 3 a 20 mesi, con l’applicazione di una commissione variabile a seconda dell’importo scelto come rata e della lunghezza del piano di ammortamento.

(Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 08/05/2018)

Come cambiare rimborso?

Per passare da una modalità di rimborso (come detto la carta in default è data con rimborso a saldo) ad un’altra si hanno diversi canali che sono:

  • home banking di UniCredit banca con la modalità via Internet dalla propria area clienti;
  • telefonando al Numero Verde 800.078.777;
  • usando la funzione presso gli sportelli automatici ATM BancoSmart;
  • tramite Filiale.

Quali sono i costi del revolving di Flexia

Utilizzare con la massima libertà il proprio plafond della carta di credito e rimborsare gli importi spesi in modo dilazionato nel corso del tempo è già di per sé un vantaggio in termini di praticità, soprattutto per quei clienti che in alcuni periodi dell’anno possono soffrire di un calo della liquidità disponibile. Detto questo la convenienza dovrà essere valutato in base alle proprie attitudini e necessità.

Conviene davvero il prestito revolving di UniCredit?

Sebbene non è sempre facile rintracciare sul mercato le forme di prestito più convenienti, la Carta Flexia ha diverse funzionalità e caratteristiche interessanti, tali da renderla un valido supporto per i consumatori.

Con la carta di credito revolving di UniCredit è possibile acquistare ovunque, in Italia e nel mondo, presso milioni di esercizi aderenti al circuito MasterCard (sia per la versione standard che per quella gold) anche utilizzando la tecnologia contactless, che consente di completare un acquisto senza dover strisciare la carta nel pos. Tra l’altro con carta Flexia è possibile usufruire anche dei pagamenti di ultima generazione Apple Pay e Samsung Pay.

Non solo: non sono previste commissioni per i rifornimenti di carburante, così come l’estratto conto, che diventa gratuito per chi decide di riceverlo online. Altro aspetto interessante è quello della possibilità di spostare, pagando 2 euro, la data del pagamento dal 10 al 27 del mese successivo a quello in cui le spese sono state sostenute.

Il canone annuo della carta Flexia standard è di 38 euro, ma può essere azzerato per i titolari del conto corrente MyGenius Platinum o azzerato per il prima anno per i sottoscrittori del conto online UniCredit in versione Gold (la Flexia rimarrà gratis anche negli anni successivi se si raggiungono almeno 2 mila euro di spesa annuali). Ricordiamo che per chi apre il conto on line MyGenius c’è una promozione che prevede:

  • azzeramento canone di 1 euro;
  • bonifici Sepa o giroconti fatti con internet banking gratis.
  • Rappresenta quindi un buon investimento per ottenere una linea di credito considerevole, fino a 5 mila euro (o fino a 15 o 30 mila euro a seconda della card scelta), comoda da rimborsare grazie alle rate mensili della modalità revolving.

(Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 08/05/2018)

Prodotti Unicredit

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Ho bisogno di soldi urgentemente: 12 alternative


Ho bisogno di soldi – Ecco come fare

Ognuno di noi, nell’arco della propria vita, si trova prima o poi davanti a situazioni in cui si necessità di liquidità. Tale bisogno di soldi può riguardare piccoli o ingenti importi e le motivazioni possono essere le più disparate: il bagno che necessita di lavori, l’acquisto di un’auto o di una vacanza, la perdita del lavoro o il sopraggiungere di problemi di salute. Chiunque può avere bisogno di soldi, ma non per tutti si aprono le stesse possibilità di accesso al credito. Alcune categorie di consumatori potrebbero vedersi chiudere in faccia una porta dietro l’altra con il rischio di cadere nelle mani di truffatori a causa della necessità e di mancanza di informazioni. Nel seguente articolo passerò in rassegna alcune possibili alternative e le situazioni ambigue da rifuggire.

Indice

  1. Prestito personale
  2. Prestito di consolidamento
  3. Prestito finalizzato
  4. Pagodil
  5. Cessione del quinto
  6. Fido bancario
  7. Carta di credito
  8. Prestito pre-valutato e/o credito rotativo
  9. Parenti o conoscenti
  10. Banco dei pegni, Compro oro, Vendita usato
  11. Social lending
  12. Crowdfunding

Consigli per evitare truffe e sovraindebitamento

1. Prestito personale

immagine di uomo con banconote

E’ la forma di credito al consumo più diffusa in Italia, in quanto permette di richiedere anche cospicue somme di denaro senza dover fornire giustificativi di spesa, ideale quindi per soddisfare qualsiasi necessità. E’ una strada percorribile da tutti i consumatori che dispongano di una fonte di reddito dimostrabile, di una buona valutazione del merito creditizio e, nei casi in cui fosse richiesto, di un parente o conoscente disposto a fungere da garante. Proposti sia a tasso fisso che a tasso variabile, generalmente offrono la possibilità di richiedere fino a 75.000€ da restituire in massimo 120 mesi.

Sono sempre più diffuse forme flessibili, con la possibilità di saltare o modificare l’importo di una o più rate durante la vita del finanziamento, per venire incontro ad eventuali difficoltà economiche che dovessero sopraggiungere nel tempo. E comunque è possibile tutelarsi da inconvenienti futuri accostando al prestito personale una polizza CPI (Creditor Protection Insurance) facoltativa.

Non si tratta di prestiti rapidi, in quanto la banca, in seguito alla richiesta di finanziamento, avvia una fase di istruttoria che può durare anche alcuni giorni, durante i quali l’istituto in questione si accerta che siano presenti tutti i requisiti necessari alla concessione del credito.

2. Prestito di consolidamento

immagine di pezzi di un puzzle

Appartiene sempre alla categoria dei prestiti personali ed è particolarmente indicato quando ci si trova nella situazione di avere in corso due, tre o più finanziamenti e di avere difficoltà nella gestione e nel pagamento di più rate al mese. In questo caso è possibile richiedere un nuovo prestito personale col quale andare ad estinguere anticipatamente i precedenti prestiti, in modo tale da accorpare tutte le rate in un’unica mensilità. L’operazione può inoltre permettere non solo di spuntare tassi più vantaggiosi sfruttando le eventuali variazioni positive del mercato ma anche, se necessario, richiedere liquidità aggiuntiva.

3. Prestito finalizzato

disegni di beni di consumo

Più rapido di un prestito personale e spesso anche più conveniente, è la soluzione ideale per finanziare l’acquisto di un bene o servizio, come elettrodomestici, arredamento, auto e vacanze. Presenta la comodità di poterlo richiedere e sottoscrivere direttamente in negozio al momento dell’acquisto, usufruendo spesso anche di promozioni dedicate, come TAN e alle volte anche TAEG 0%. Anche in questo caso si tratta, però, di una strada percorribile dai consumatori in grado di dimostrare un reddito stabile e che non abbiano avuto in un passato recente problemi di insolvenza.

4. Pagodil

logo pagodil

Possono, invece, usufruire di Pagodil anche i consumatori che non dispongono di busta paga. Si tratta del pratico e veloce servizio di dilazione di pagamento, senza applicazione di interessi o costi aggiuntivi, offerto ai propri clienti da tutti i negozi convenzionati Cofidis. Unico requisito per accedervi è essere titolari di un conto corrente bancario a cui è collegata una carta bancomat abilitata. Presentando quest’ultima in cassa al momento di pagare, l’operatrice provvederà ad attivare il servizio Pagodil e l’esito sarà immediato (è Cofidis a valutare in tempo reale la fattibilità dell’operazione).

5. Cessione del quinto

rappresentazione di un quinto

I dipendenti pubblici o privati e i pensionati possono accedere al credito anche tramite la cessione del quinto dello stipendio/pensione. In virtù della particolare modalità di restituzione dell’importo dovuto a mezzo di trattenute in busta paga/cedolino della pensione da parte del datore di lavoro o dell’Inps, questa tipologia di finanziamento è accessibile anche a quei consumatori che in passato siano stati segnalati al Crif come cattivi pagatori o addirittura pignorati, infatti l’erogazione non richiede la valutazione del merito creditizio ma è obbligatorio sottoscrivere una copertura assicurativa vita e/o impiego.

6. Fido bancario

Se la necessità di liquidità si ripresenta spesso ma per periodi di tempo limitati, una soluzione valida potrebbe essere rappresentata dall’apertura di credito in conto corrente, il cosiddetto fido bancario. La richiesta è soggetta all’approvazione della banca presso cui si dispone del conto, la quale stabilisce l’importo concesso in affidamento al suo cliente dopo un’attenta fase di istruttoria. Sebbene i tassi applicati siano generalmente più alti rispetto a quelli di un tradizionale prestito personale, il fido ha il vantaggio che tali interessi si applicano solo sulle somme effettivamente utilizzate ed unicamente nei giorni in cui si attinge al fido. E’ utile quindi per quei correntisti che in alcuni mesi dell’anno si trovano puntualmente ad affrontare uscite superiori alle entrate, che però potranno rimborsare facilmente con l’arrivo del successivo stipendio. Proprio in virtù di queste sue caratteristiche, il fido è un ottimo strumento di credito anche per le aziende e le attività commerciali.

7. Carta di credito

immagine carta di credito e simbolo del dollaro

Per soddisfare piccole o medie esigenze di liquidità, i consumatori, anche in questo caso con reddito dimostrabile e buon merito creditizio, possono richiedere una carta di credito. Con o senza canone, quelle con opzione a saldo anticipano ad ogni utilizzo importi di denaro entro il plafond concesso al cliente, il quale è tenuto a restituire il tutto in un’unica soluzione il mese successivo, senza corrispondere alcun interesse, mentre quelle ad opzione revolving non solo anticipano il denaro, ma ne permettono la restituzione in piccole rate spalmate nei mesi successivi, in questo caso applicando un tasso di interesse quasi sempre più alto di quello a cui è soggetto un tradizionale prestito personale. La comodità di avere accesso ad una linea di credito già valutata e immediatamente disponibile ha ovviamente il suo costo, per questo è sempre consigliabile valutare attentamente TAN e TAEG previsti.

8. Prestito pre-valutato e/o credito rotativo

Anche senza sobbarcarsi il canone di una carta di credito, è possibile accedere ad una linea di credito pre-valutata e rotativa (detto anche prestito rotativo) sia attivandola sul proprio conto corrente presso le banche che offrono il servizio (ad esempio Ubi Banca e Widiba) che richiedendo le “carte conto” che prevedono questa opzione (come CompassPay o Hype, che sta attualmente testando il servizio Credit Boost). Anche in questo caso, come per le carte di credito, attenzione ai tassi applicati.

9. Parenti o conoscenti

immagine di familiari e parenti

Se non si dispone di reddito dimostrabile o se in passato si ha avuto qualche problema di insolvenza, effettivamente molte delle alternative fin qui analizzate potrebbero essere accessibili con molte difficoltà, soprattutto se non si dispone di un valido garante.

In questo caso potrebbe essere tentata la strada del prestito in famiglia o, al massimo, da un conoscente. Per la serenità di tutte le parti coinvolte è sempre opportuno stendere una scrittura privata in cui siano riportate tutte le caratteristiche del prestito: importo, modalità di rimborso ed interessi applicati. Il parente che funge da creditore, per tutelarsi ulteriormente, potrebbe richiedere la firma di cambiali da parte del ricevente e la pratica è assolutamente legale. Ovviamente, soprattutto in caso di prestiti tra familiari e conoscenti, è quanto mai opportuno essere corretti e responsabili prima di firmare, per evitare di ritrovarsi nell’impossibilità di adempiere ai propri obblighi andando inevitabilmente ad incrinare legami di sangue o amicizia.

(Approfondimento: Prestiti cambializzati tra privati)

10. Banco dei pegni, Compra oro, Vendita usato

immagini di oggetti di valore

Un’altra via percorribile, soprattutto per chi non riesce ad accedere al credito tradizionale, potrebbe essere quella di far fruttare dei beni mobili (ad esempio gioielli, orologi, tappeti, quadri) o titoli di credito in proprio possesso.

Gli istituti di credito che svolgono il servizio di Banco dei Pegni si sono moltiplicati nell’ultimo periodo a causa della recente crisi economica. E’ un metodo rapido e discreto per accedere a somme di denaro anche cospicue, se il bene in proprio possesso lo permette. Occorre solo il documento d’identità e il codice fiscale e può accedervi chiunque, anche i cattivi pagatori, in quanto è il bene stesso a fungere da garanzia. Nel migliore dei casi si riesce ad ottenere fino ai ⅘ del valore dell’oggetto dato in pegno e per riscattare l’oggetto depositato occorre restituire la somma ricevuta più i dovuti interessi, generalmente entro 6 mesi. Se ciò non è possibile e se non si desidera rinnovare il pegno, il creditore provvederà alla vendita all’asta dell’oggetto in questione per recuperare il mancato rimborso, con un sicuro margine di guadagno.

Altra alternativa sono i Compro Oro. Vendere vecchi gioielli in oro o manufatti d’argento di famiglia può permettere di ottenere denaro in tempi rapidi. L’importante è procedere a questa operazione dopo essersi opportunamente documentati. Occorre conoscere la quotazione dell’oro in corso tenendo presente che l’oro quotato è quello a 24 carati, mentre l’oro di gioielleria è meno puro, di solito a 18 carati. Quindi per conoscere la giusta quotazione da ricercare in negozio occorre informarsi sull’attuale valore dell’oro 24 carati e sottrarre ad esso circa il 30% per individuare orientativamente la quotazione onesta che dovrebbero offrirti al Compro Oro.

E tieni sempre ben a mente che l’oro in tuo possesso è limitato e una volta venduto ormai è perso.

Un’altra via eco-sostenibile e spesso divertente per procurarsi piccole somme di denaro è rappresentata dai vari mercatini dell’usato locali accessibili via Facebook oppure tramite piattaforme nazionali come ad esempio Subito.it su cui mettere in vendita oggetti in buone condizioni ma che non si utilizzano più: i costosi passeggini e seggioloni di figli ormai cresciuti, pezzi d’arredamento che si desidera sostituire, regali non graditi o ricevuti a doppio. Con una rapida compravendita online e un pò di faccia tosta si può provare a vendere di tutto recuperando anche più del 50% della somma spesa in passato per acquistare l’oggetto in questione.

11. Social lending

immagine di stretta di mano tra computer

Sempre dal mondo delle community online arriva un’altra possibilità per richiedere liquidità: sto parlando delle piattaforme di Social Lending, ovvero di prestiti tra privati. Si tratta a tutti gli effetti di prestiti personali ma, poichè viene a mancare l’intermediazione bancaria, i costi del finanziamento si riducono rendendoli spesso più vantaggiosi. Di fatto si stipula un contratto privato tra il richiedente ed un gruppo di investitori che finanziano contemporaneamente piccole parti di più prestiti, al fine di diversificare e limitare al massimo i rischi, ed il rimborso avviene come in un tradizionale finanziamento attraverso il pagamento di rate mensili di importo fisso con addebito in conto corrente. Le piattaforme di questo tipo sono nate nel 2005 in Inghilterra e negli anni si sono moltiplicate anche in Italia. Tra le altre possiamo menzionare: Smartika, Prestiamoci, Younited Credit e Blender.

12. Crowdfunding

immagine che rappresenta tante mani diverse che finanziano un'idea

Si basa sempre sulla collaborazione della community online, ma il Crowdfunding presente caratteristiche differenti rispetto al social lending. Consiste infatti in una raccolta fondi aperta sulle apposite piattaforme da chiunque abbia un progetto artistico, economico o anche personale e che chiede alla community di contribuire al reperimento dei fondi necessari, spesso in cambio di biglietti per l’evento che si andrà a realizzare o dell’oggetto che si andrà a produrre o di gadget (“ricompense”) legati al progetto stesso, come magliette autografate, incontro con l’eventuale scrittore o attore…Non offre garanzie di riuscita e i tempi possono essere notevoli. Tra le più note piattaforme di Crowdfunding ricordiamo Kickstarter, BeCrowdy, Eppela ed Ulule.

Consigli per evitare truffe o sovraindebitamento

Quando si necessita di denaro, soprattutto se la propria situazione economica è notevolmente compromessa, rischiare di fare scelte avventate e rischiose nel tentativo di prendere una boccata d’aria sull’immediato è un pericolo concreto.

E’ fondamentale agire sempre con consapevolezza ed oggettività, considerando non solo il vantaggio del momento ma anche la sostenibilità dell’impegno assunto per gli anni a venire.

Sovraindebitarsi o peggio ancora trovarsi impelagati in truffe ed usura sono trappole da evitare a tutti i costi. Alcune linee guida per individuare in anticipo le situazioni a rischio ed evitarle il più possibile sono:

  • rivolgersi sempre a banche e finanziarie regolarmente autorizzate dalla Banca d’Italia e verificare che l’eventuale mediatore creditizio o agente in attività finanziarie che ci sta proponendo il finanziamento sia regolarmente iscritto nei registri ed elenchi dello OAM (Organismo Agenti e Mediatori);
  • diffidare da chi promette condizioni economiche troppo vantaggiose o un facile accesso al credito per chiunque;
  • valutare attentamente tutte le voci del preventivo fornito sul Modulo Secci (importo, durata, TAN e TAEG, spese accessorie) onde evitare spiacevoli sorprese;
  • per verificare se i tassi applicati sono al di sotto della soglia di usura e in linea con i tassi medi del momento è opportuno consultare il bollettino trimestrale dei TEGM (Tassi Effettivi Globali Medi), che viene regolarmente pubblicato ogni tre mesi sulla Gazzetta Ufficiale, sul sito della Banca d’Italia e su quello del Ministero dell’economia e delle finanze;
  • se è possibile che la propria situazione economica possa subire dei colpi durante la durata del finanziamento che si desidera accendere, è consigliabile stipulare a tutela del credito anche una polizza CPI (sebbene solo facoltativa) che provveda ad estinguere il debito al posto nostro in caso di perdita del lavoro, gravi problemi di salute o morte prematura;
  • prima di accendere ancora un finanziamento è importantissimo valutare oggettivamente la propria situazione economica per non rischiare di impegnare in totale una parte troppo grande delle proprie entrate mensili, trovandosi poi impossibilitati a pagare tutto il dovuto;
  • se ormai è tardi e ci si è indebitati al di sopra delle proprie possibilità è opportuno rivolgersi ad apposite associazioni (come Codacons o Adiconsum) che possono indirizzarci verso leggi e procedure, come il Saldo e Stralcio o il Piano del Consumatore, che potrebbero aiutarci ad uscire dall’impasse economico in cui siamo caduti.

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Prestiti cambializzati veloci: 3 regole per evitare tassi alti

Finanziamenti con cambiali in tempi brevi con taeg basso

I prestiti cambializzati sono uno degli innovativi strumenti giunti nel mercato del prestito di liquidità che permettono alle banche e alle società di credito di poter erogare finanziamenti anche ai soggetti più a rischio come cattivi pagatore e protestati iscritti nella centrale rischi.

Si tratta comunque di una formula ampiamente usata soprattutto con i lavoratori autonomi. La restituzione del finanziamento, infatti, viene effettuato attraverso il pagamento di cambiali a cadenza mensile e ciò rende particolarmente sicuro tale strumento anche per i soggetti che hanno avuto, nel passato, problemi nel rimborsare la loro esposizione debitoria (vedi anche Consolidamento debiti), in quanto, per l’istituto creditore la cambiale rappresenta, a tutti gli effetti, un titolo esecutivo.

Una situazione facilitata, quindi, anche per chi si è dovuto scontrare con le porte chiuse in faccia davanti ad una classica richiesta di prestito, a causa dei precedenti non rosei con il mondo del credito. Ciò però potrebbe portare ad accettare un prestito a qualsiasi costo e tasso: un errore da non commettere e che attraverso alcune regole utili da seguire, potrà permettere di evitare tassi di interesse alti.

  1. Finalizzare il prestito

    Il prestito cambializzato è, di per sé, considerato un prodotto non finalizzato. Ciò significa che i soggetti richiedenti, al momento della sottoscrizione del contratto, non sono tenuti a dare spiegazioni su quale sia l’utilizzo che verrà fatto con le somme ricevute. Intavolare una trattativa motivando le finalità di utilizzo, potrebbe aiutare chi presenta la domanda ad ottenere un tasso leggermente più basso rispetto alla media di mercato.

    Ed è proprio questo elemento di negozialità che rende i prestiti cambializzati veloci difficili da inquadrare in una tabella di tassi legata ad uno specifico periodo, o anno: sia che si tratti del 2014 o del 2015, o anche in previsione del 2016, sarà la singola banca (condizionata comunque dal mercato “locale” quindi con valori differenti a seconda che si trovi a Milano, Roma o Catania) a stabilire, con il cliente, i tassi applicati.

  2. Firma singola? Con un garante il tasso scende

    Uno dei vantaggi del prestito cambializzato è senza dubbio la possibilità di apporre al contratto una firma singola, senza necessità di presentare all’istituto un garante. Una concessione che si traduce, nella totalità dei casi, in un tasso di interesse più alto rispetto ad altre forme di prestito dove sono presenti garanzie (vedi anche Prestito d’onore). Per questo motivo, una delle modalità più proficue per ottenere un prestito cambializzato con un tasso maggiormente vantaggioso è quella di portare con sé un garante con una solida posizione finanziaria. Le banche, in questo modo, saranno più che liete di rivedere al ribasso i tassi di interesse.

  3. Lasciare spazio alle penali di estinzione anticipata
    Siete certi che il prestito richiesto non verrà rimborsato in modo anticipato? Ecco che si aprono gli spiragli per poter sfruttare la penale legata a questo tipo di pagamento per ottenere un tasso vantaggioso. Infatti i prestiti cambializzati, per loro natura, possono essere estinti in qualsiasi momento senza penali. Concedere alla banca l’opportunità di inserire questo tipo di sanzione, potrà essere usato come valore di scambio per ottenere una limatura ai tassi ordinari.

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Prestiti personali online: 4 regole per evitare le truffe

Finanziamenti online sicuri: attenzione alle truffe sul web!

La proliferazione dei prestiti personali online è un fenomeno che, di anno in anno, sta aumentando a dismisura il numero degli utenti attivi. Le sempre crescenti necessità finanziarie che premono sulle famiglie, infatti, obbligano molti cittadini a dover ottenere una maggiore liquidità attraverso i prestiti personali (vedi anche Come richiedere una Carta revolving senza reddito dimostrabile): la facilità procedurale che contraddistingue l’operatività via web rappresenta un ottimo aiuto per ottenimento del finanziamento all’insegna della massima tranquillità e comodità dei consumatori (vedi anche Preventivo prestito).

Un mercato che monopolizza tanto interesse, però, è sempre molto appetibile anche per i truffatori che vogliono lucrare ed arricchirsi alle spalle dei cittadini. Questo, purtroppo, succede anche nel segmento dei prestiti on line (vedi anche Miglior prestito da 10000 euro), dove sempre più spesso si registrano casi di frode ai danni dei richiedenti.

Per dormire sonni tranquilli e garantirsi massima sicurezza dal punto di vista della sicurezza e dell’affidabilità delle transazioni è sufficiente seguire 4 semplici consigli. Scopriamo insieme quali sono.

  1. Diffidare da offerte fuori mercato
    Gli operatori in malafede cercano di attirare un maggior numero possibile di clienti tramite offerte ultra vantaggiose, spesso troppo, rispetto agli standard di mercato. Fare una comparazione dei tariffari per trovare la soluzione più conveniente è più che corretto ed è una delle attività fondamentali per risparmiare qualche centinaio di euro su spese e commissioni per chi decide di richiedere un prestito online. E’ altrettanto importante però conoscere bene il mercato per non farsi raggirare da proposte super allettanti, create ad hoc solo per attirare l’attenzione dei consumatori.
  2. Valutare la correttezza dell’italiano
    I siti che propongono prestiti online devono essere valutati attentamente dai richiedenti. Sono da scartare categoricamente le offerte web proposte in un italiano scorretto, magari tradotte attraverso software automatici. Una società sicura ed affidabile, infatti, non andrebbe mai sul mercato con un portale poco curato.
  3. Evitare le proposte private su Facebook
    Negli ultimi mesi le offerte private su Facebook stanno aumentando: da cifre minime ad importi altissimi, oltre 700 mila euro, in nessun caso gli operatori che gestiscono le attività esclusivamente attraverso una pagina social devono ottenere la fiducia dei clienti. Facebook e più in generale i social network, fungono da ottimo strumento di marketing, e non da tavolo di trattativa. Non cadete nella trappola.
  4. Mai inviare somme di denaro prima dell’erogazione del prestito
    Il fine ultimo dei raggiri è quello di guadagnare denaro da chi, invece, proprio perché richiede un prestito, ne avrebbe un assoluto bisogno (vedi anche Ho bisogno di soldi urgentemente). La truffa avviene in questo modo: le pseudo finanziarie subordinano l’attivazione del prestito all’invio di una somma da parte del cliente; una volta effettuato il pagamento l’offerente sparisce nel nulla. Mai, quindi, inviare denaro prima che il prestito non sia stato effettivamente erogato.

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Cessione del quinto Inpdap: come calcolare la quota cedibile

Cessione del quinto INPDAP: tutto ciò che c’è da sapere

Ad onor del vero oggigiorno l’INPDAP (Istituto Nazionale Previdenza per i Dipendenti Pubblici) non esiste più, in quanto nel 2011 il “Decreto Salva Italia” del governo Monti, al fine di ridurre la spesa pubblica, ha soppresso l’ente facendone confluire servizi di previdenza e prestazioni creditizie e sociali nell’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale). Dunque

tutte le prestazioni creditizie in passato offerte dall’INPDAP in realtà esistono ancora, ma adesso prendono il nome di INPS (ex- INPDAP).

Ciò è valido anche per la cessione del quinto della pensione.

Indice

Caratteristiche principali

frazione un quinto

Tutti i pensionati pubblici o privati possono accedere al credito attraverso la cosiddetta cessione del quinto della pensione, facendone richiesta presso gli istituti bancari o le finanziarie che la prevedono nel loro catalogo. Pur rientrando nella categoria dei prestiti personali, la cessione presenta caratteristiche a sé stanti, grazie alle quali risulta accessibile anche ai cattivi pagatori segnalati in passato al Crif. Queste le caratteristiche principali:

  • il finanziamento è a tasso fisso;
  • la durata massima del finanziamento è di 10 anni (120 mesi);
  • l’importo della rata mensile non può superare il 20% della pensione percepita, al netto di ritenute fiscali e previdenziali;
  • le rate mensili, tutte uguali tra loro, vengono direttamente trattenute in busta paga dall’INPS, che provvede in prima persona a versarle all’ente creditore;
  • per legge è obbligatorio affiancare alla cessione una copertura assicurativa che provveda al rimborso del debito residuo in caso di premorienza del debitore;
  • non sono richieste garanzie aggiuntive all’infuori della pensione e non viene preso in considerazione il merito creditizio.

Importo massimo e quota cedibile

disegno di denaro e di un grafico a torta

L’importo massimo a cui si può accedere dipende dall’entità della pensione netta percepita e quindi dalla quota cedibile e dalla durata che si sceglie. Per quantificare la somma erogabile è dunque indispensabile individuare con precisione la propria quota cedibile, ricordando che non tutte le pensioni percepite concorrono a tale calcolo. Infatti risultano non cedibili:

  • i trattamenti di invalidità civile;
  • l’accompagnamento per inabilità;
  • gli assegni al nucleo familiare;
  • gli assegni di sostegno al reddito;
  • le pensioni e gli assegni sociali.

Nel calcolo della quota cedibile va anche considerato che per legge a ciascun pensionato deve sempre essere garantita la pensione minima, il cui importo ogni anno è stabilito da una legge dell’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria). Per il 2020 l’importo della pensione minima è stato fissato a 515,07€. Il che vuol dire che, sottraendo dalla pensione netta il 20% previsto da un eventuale rimborso di cessione, se si scende sotto tale soglia la quota cedibile dovrà essere ridotta al fine di garantire la pensione minima che permetta al pensionato di vivere in maniera dignitosa.

E’ l’INPS l’ente deputato ad effettuare tale calcolo e ne fornisce comunicazione su richiesta del pensionato.

Quindi, nel caso in cui un pensionato presenti ad esempio una pensione netta di 690€, la sua quota cedibile sarà pari a 138€ (importo rimanente 552€, quindi pensione minima garantita). Considerando che la massima durata consentita è di 120 mesi, l’importo massimo rimborsabile (comprensivo di interessi e premio assicurativo) è di 16.560€. Con l’aumentare della quota cedibile, mantenendo costante la durata, aumenterà anche l’importo massimo rimborsabile e viceversa.

Costi e convenzioni

disegno di monete e punto interrogativo

Per quantificare i costi di una cessione del quinto INPS e scegliere al meglio quella al momento più vantaggiosa in base alle proprie esigenze è opportuno recarsi presso diversi istituti bancari e finanziarie richiedendo preventivi personalizzati, in modo tale da poter poi, a parità di durata, confrontare tra loro i TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) offerti: è quest’ultimo infatti, ancor più del TAN, il valore che meglio rappresenta il costo totale dell’operazione, spese accessorie incluse.

Ogni istituto offrirà condizioni economiche differenti a seconda delle proprie politiche interne, ma rivolgendosi presso le banche o finanziarie che hanno stipulato specifiche convenzioni con l’INPS per l’anno in corso è probabile riuscire a spuntare tassi agevolati più convenienti.

Per conoscere le convenzioni in atto è opportuno consultare l’apposito elenco, costantemente aggiornato, presente sul portale INPS.

Anche se i tassi applicati variano da istituto ad istituto, anche in base all’entità dell’importo richiesto ed all’età del richiedente, dovranno comunque essere in linea con i tassi medi calcolati e diffusi ogni trimestre dal Ministero dell’Economia. Sullo stesso dispaccio ministeriale è possibile individuare in apposite tabelle anche i tassi soglia oltre i quali si cade nell’usura (valori stabiliti per il 2°trimestre 2020).
Comunque durante la fase di istruttoria saranno effettuati dall’INPS controlli sui tassi applicati, sul rispetto della quota cedibile e sulla correttezza legale del contratto al fine di tutelare il pensionato da eventuali truffe e raggiri.

Modalità di richiesta

disegno di modulo e punto interrogativo

Dopo aver valutato con attenzione i vari preventivi ed effettuato la sua scelta, il pensionato dovrà recarsi presso la banca in questione fornendo i seguenti documenti, in realtà già presentati al momento della richiesta di un preventivo personalizzato:

  • documento d’identità valido;
  • codice fiscale o tessera sanitaria;
  • cedolino della pensione;
  • comunicazione di cedibilità (da richiedere personalmente presso una sede INPS).

Nel caso in cui ci si rivolga ad un istituto convenzionato, la comunicazione di cedibilità potrà essere reperita direttamente dal consulente bancario per via telematica e l’intera procedura sarà più snella proprio in virtù della convenzione in atto. Dopo alcuni giorni, se il finanziamento non trova ostacoli, l’ente erogante riceverà dall’INPS l’ok a procedere e accrediterà l’importo pattuito sul c/c sul quale il pensionato riceve abitualmente la pensione.

Estinzione anticipata, rinnovo, delega di pagamento

Il pensionato ha in qualunque momento la possibilità di estinguere anticipatamente il debito contratto con la cessione del quinto INPS, versando all’ente creditore una penale:

  • pari allo 0,5% dell’importo rimborsato anticipatamente se la vita residua della cessione è inferiore ad un anno;
  • pari all’1% del rimborso anticipato se la durata residua è superiore ad un anno.

Il pensionato avrà altresì diritto al rimborso degli interessi non maturati e delle quote commissioni e assicurativa non godute. Se si dovessero riscontrare irregolarità in tali rimborsi, si potrà esporre reclamo alla banca coinvolta tramita raccomandata con ricevuta di ritorno e, se non se ne viene a capo, si potrà presentare ricorso all’ABF (Arbitro Bancario Finanziario).

Può capitare al contrario di aver bisogno di ulteriore liquidità mentre si ha già in atto una cessione del quinto. In tal caso è possibile procedere ad un rinnovo della cessione, ovvero un’operazione bancaria che consiste nell’accensione di una nuova cessione con la quale andare ad estinguere la vecchia ottenendo ulteriore liquidità. Affinchè tale operazione sia conveniente occorre però che il Taeg della nuova cessione sia più vantaggioso della precedente.

Per poter richiedere il rinnovo della cessione in atto è necessario averne rimborsato almeno i ⅖, ovvero ad esempio nel caso di una cessione con durata di 60 mesi occorre aver rimborsato almeno le prime 24 rate. E’ possibile rinnovare una cessione prima di tale soglia temporale solo nel caso in cui se ne accenda una nuova di 120 mesi.

Infine ai pensionati, sempre al fine di tutelare la pensione minima, non è consentito accedere ad importi maggiori accostando alla cessione anche un prestito con delega di pagamento.

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Cessione del quinto INPS: scopri le banche in convenzione

Cessione del quinto INPS: cos’è e come richiederlo

logo inps

Indice

Cos’è la cessione del quinto INPS?

rappresentazione grafica della quinta parte della pensione

I pensionati INPS possono accedere ad una particolare forma di finanziamento che gode di condizioni e tassi di interesse agevolati: la cessione del quinto della pensione.

Si tratta di un finanziamento che non richiede alcuna motivazione e che si differenzia dal classico prestito personale sotto diversi aspetti:

  • la rata mensile non può superare per legge il quinto della pensione al netto di ritenute fiscali e previdenziali (nel prestito personale invece non c’è alcun limite prefissato e l’importo viene stabilito in base alle esigenze del richiedente);
  • durata massima 120 mesi;
  • il rimborso avviene mensilmente attraverso comoda trattenuta nel cedolino della pensione, mentre nel prestito personale le rate sono molte volte addebitate sul conto corrente del beneficiario;
  • non occorre garante con la cessione del quinto (la garanzia è proprio la pensione), mentre può essere richiesto per un prestito personale;
  • a differenza del prestito personale, è una forma di finanziamento accessibile anche a coloro che in passato sono stati segnalati agli organi competenti come cattivi pagatori. Rientra quindi in quella serie di attività sviluppate per favorire l’inclusione finanziaria di quei soggetti che altrimenti avrebbero difficoltà ad accedere al credito;
  • per legge è obbligatoria una polizza assicurativa, in modo tale che, in caso di morte anticipata rispetto alla scadenza del finanziamento, il debito viene risarcito dall’assicurazione e non ricade sugli eredi. Nel prestito personale la polizza è invece il più delle volte facoltativa.

Proprio in virtù di tali caratteristiche, la cessione del quinto è considerata dagli istituti di credito come una forma di finanziamento a basso rischio, in quanto è l’INPS stessa a trattenere dal cedolino della pensione l’importo della rata mensile ed a versarlo all’istituto creditore. Tale certezza di rimborso futuro invoglia quindi le banche a stipulare convenzioni con l’istituto di previdenza offrendo tassi di interesse solitamente più bassi rispetto a quelli di mercato.

(Approfondimento: Polizza CPI)

Quali pensioni accedono alla cessione del quinto?

Attenzione: non tutte le pensioni sono cedibili, cioè non tutte possono cumularsi tra loro per il calcolo della rata massima sostenibile.

Ad esempio sono esclusi:

  • gli assegni familiari;
  • gli assegni per l’assistenza a pensionati disabili;
  • invalidità civili;
  • pensioni e assegni sociali;
  • assegni di sostegno al reddito.

Come si calcola la quota cedibile?

punti di domanda

Come ho accennato prima, per legge la rata di tale finanziamento non può superare il quinto della pensione percepita, al netto di trattenute fiscali e previdenziali, e ciò che resta della pensione al netto della rata non può essere inferiore alla pensione minima di anno in anno stabilita dall’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria). Ad esempio nel 2019 tale limite è fissato a 513,01€. Se sottraendo dalla pensione il quinto cedibile si scende al di sotto di tale soglia, la rata dovrà essere ridotta in modo da rimanere nei limiti della pensione minima.
Facciamo un paio di esempi per meglio capire come funziona.

Caso 1

pensione lorda 1.000€
pensione al netto di trattenute 880€
quinto della pensione 176€
quanto rimarrebbe della pensione 704€
pensione minima 513.01€
eccedenza 0€
quota cedibile 176€

Nel caso sopra riportato in tabella la pensione esempio di 1.000€, al netto di trattenute fiscali, previdenziali e del quinto dello stipendio, risulta comunque superiore alla pensione minima di 513,01€, quindi può tranquillamente esserne ceduta per intero la quinta parte.

Caso 2

pensione lorda 700€
pensione al netto di trattenute 620€
quinto della pensione 124€
quanto rimarrebbe della pensione 496€
pensione minima 513.01€
eccedenza -17,01€
quota cedibile 106,99€

In questo secondo caso, invece, sottraendo dalla pensione netta il quinto dello stipendio, ciò che rimane è al di sotto dei 513,01€. Non si potrà quindi impegnare per intero il quinto della pensione, ma solo una parte.

Poichè dunque la rata sostenibile varia da pensionato a pensionato, l’importo massimo richiedibile non è uguale per tutti, ma è strettamente legato all’entità della propria pensione e alla durata massima di 120 mesi. Quindi, tornando agli esempi sopra analizzati, nel caso 1 l’importo massimo che potrà essere restituito (comprensivo di interessi e polizza assicurativa) è di 21.120€, nel secondo si arriva invece ad un massimo di 12.120€.

Qual è il tasso di interesse applicato?

segno di percentuale sotto lente d'ingrandimento

Ogni istituto di credito che stipula una convenzione con l’INPS offre al pensionato convenzionato un tasso di interesse solitamente più vantaggioso rispetto a quello che la stessa banca applica ad altre categorie di clienti. Tale tasso agevolato, però, cambia da banca in banca.

E’ opportuno quindi fare qualche preventivo di cessione del quinto in più per individuare chi offre le condizioni migliori.

Comunque ogni trimestre sul portale INPS viene pubblicata una tabella in cui si riporta il valore dei tassi massimi da applicarsi nel suddetto periodo sulle cessioni del quinto. Tali valori si basano sul decreto del medesimo trimestre pubblicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in cui sono riportati i tassi effettivi globali medi (TEGM) praticati dalle banche e finanziarie nel periodo di riferimento.

Ci sono limiti d’età?

Per quanto riguarda i limiti di età, questi variano da banca a banca, ma per lo più il limite massimo si aggira intorno ai 79 anni alla richiesta e max 85 alla scadenza del finanziamento.

Come richiedere la cessione del quinto?

immagine di documento e punto interrogativo

Richiedere la cessione del quinto della pensione presso banche e finanziarie convenzionate INPS non solo assicura al pensionato condizioni economiche più vantaggiose rispetto a quelle di mercato, ma accelera anche i tempi di erogazione, in quanto l’iter di istruttoria e gestione pratica è semplificata in virtù della convenzione in atto.

Ad esempio, normalmente il pensionato dovrebbe preventivamente recarsi presso una sede INPS per fare richiesta della comunicazione di cedibilità della pensione, un documento che attesta quanta parte della pensione può essere ceduta in funzione della cessione del quinto.

Negli istituti convenzionati tale documentazione sarà scaricata direttamente online dall’operatore che seguirà la pratica, così come anche la notifica e l’acquisizione del benestare da parte dell’INPS avverranno per via telematica. Gli unici documenti che il pensionato dovrà fornire sono:

  • documento d’identità valido;
  • codice fiscale o tessera sanitaria;
  • cedolino della pensione.

E se il richiedente in passato ha avuto problemi di solvibilità o pignoramenti, ciò non comporta un ostacolo, in quanto per tale tipologia di finanziamento non si effettua la valutazione creditizia tipica dei prestiti personali, ma vengono presi in considerazione esclusivamente i requisiti legati all’età del richiedente e all’importo della pensione INPS percepita.

Se il pensionato necessitasse di ulteriore liquidità, potrà richiedere un rinnovo della cessione dopo aver regolarmente rimborsato almeno i ⅖ della durata della cessione (ad esempio, per un finanziamento di 120 mesi si potrà richiedere un rinnovo dopo almeno 48 rate pagate).

Rinnovare la cessione, in pratica, consiste nell’accendere un secondo prestito (durata obbligatoria di 120 mesi) ottenendo nuova liquidità che in parte andrà ad estinguere la precedente cessione, con il recupero degli interessi e del premio assicurativo non goduti.

Al momento di valutare se l’operazione può convenire o meno è sempre importante confrontare il TAEG della cessione in corso e di quella che si otterrebbe con il rinnovo.

Quali sono le banche convenzionate?

Sono numerosi gli istituti di credito convenzionati con l’INPS. Per citarne alcuni: Agos Ducato, Compass, Intesa SanPaolo, Unicredit.
Per l’elenco completo e aggiornato rimando alla pagina ufficiale.

loghi banche in convenzione

Ci sono alternative?

La cessione del quinto della pensione è una delle forme di finanziamento più diffusa con la quale il pensionato può aver accesso a nuova liquidità. Non è però l’unica soluzione a sua disposizione. Infatti, se il pensionato in questione risulta iscritto alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali può fare richiesta di un prestito pluriennale inpdapdiretto, erogato direttamente dall’INPS attraverso il Fondo Credito alimentato ogni anno dalle aliquote contributive versate da tutti gli iscritti (dipendenti pubblici e pensionati).

Si tratta di finanziamenti che presentano tutte le caratteristiche tipiche della cessione del quinto (rata che non può superare il 20% della pensione netta, rimborso attraverso trattenuta nel cedolino della pensione, assicurazione sulla vita obbligatoria) ma che possono avere durata quinquennale o decennale e che possono essere richiesti esclusivamente per motivazioni strettamente regolamentate e opportunamente documentate.

Per tutte le informazioni a riguardo rimando al Regolamento Ufficiale

Tale soluzione potrebbe risultare vantaggiosa, in quanto i tassi applicati (TAN 3,50%) sono bassi, ma richiedono tempi lunghi perchè vanno stilate graduatorie tra tutti i richiedenti e gli importi sono erogati in base alla liquidità di cui dispone il Fondo Credito di anno in anno. Quindi è una soluzione vantaggiosa e praticabile solo nel caso in cui il pensionato in questiona possa effettivamente attendere le tempistiche più lunghe, se cioè non debba affrontare urgenze impellenti.

E per i dipendenti pubblici?

dipendenti pubblici

I prestiti diretti pluriennali INPS di cui ho parlato prima possono essere richiesti anche dai dipendenti pubblici e statali (dipendenti delle Poste compresi) con un’anzianità di servizio di almeno 4 anni ed altrettanti anni di contributi versati alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali. Sono richiedibili, inoltre, anche dagli iscritti d’ufficio alla Gestione Assistenza Magistrale.

Valgono gli stessi criteri, le stesse modalità e le medesime limitazioni previste per i pensionati. Entrambe le tipologie di prestiti diretti possono essere rinnovate:

  • dopo 2 anni i quinquennali;
  • dopo 4 anni i decennali.

Gli istituti di credito, inoltre, offrono anche ai dipendenti pubblici e statali o ai dipendenti privati la possibilità di accedere alla cessione del quinto dello stipendio. In tal caso non è l’INPS a garantire per il richiedente, ma l’amministrazione pubblica o il datore di lavoro da cui si è stipendiati, che provvederà a trattenere la quota dovuta e a versarla presso la banca creditrice.

Anche in questo caso la durata massima è di 120 mesi e la rata non può superare il 20% dello stipendio. Sempre obbligatoria la copertura assicurativa, che nel caso dei dipendenti deve riguardare non solo la vita, come per i pensionati, ma anche l’impiego. I tassi non sono competitivi come quelli offerti dall’INPS, ma c’è il vantaggio di non dover rientrare in casistiche motivazionali di alcun tipo per accedere al prestito: non sono richieste giustificazioni al fine di ottenere la cessione.

I documenti da presentare alla banca sono:

  • documento d’identità valido;
  • codice fiscale;
  • documento che attesti lo stato di servizio e lo stipendio;
  • ultima busta paga o Modello CUD.

Ovviamente è preferibile possedere un contratto di lavoro a tempo indeterminato, ma è possibile ottenere la cessione del quinto dello stipendio anche se il contratto è a tempo determinato. In questo caso il finanziamento dovrà terminare prima della scadenza del contratto lavorativo.

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Carta revolving senza busta paga| Come averla online subito

Come ottenere una carta di credito revolving senza busta paga

Ottenere una carta revolving senza busta paga non è così difficile come si potrebbe immaginare. Lo strumento finanziario di ultima generazione, offerto da numerosi istituti bancarie finanziari, che garantisce il rimborso delle somme spese in modo rateale, infatti, può essere richiesto, qualora non si disponga di un reddito da lavoro dipendente, rientrando all’interno di alcune caratteristiche imposte dagli enti erogatori del servizio.

Ciascuno di essi presenta parametri specifici che vengono applicati per fornire le carte revolving senza busta paga: tuttavia è possibile sintetizzare ciò che è necessario avere per ottenere una carta di credito con funzione revolving in 3 macro condizioni.

Aver raggiunto, innanzitutto, la maggiore età; essere, quindi, residente in Italia, ed infine, molto importante per chi non è in possesso di una busta paga, dimostrare, anche senza un documento lavorativo, una situazione reddituale solida.

Le banche e le società finanziarie, quindi, non impongono la presentazione delle ultime mensilità o del CUD, ma accettano una qualsiasi dimostrazione di floridità patrimoniale, anche immobilizzata. Alcune banche come Unicredit e Mediobanca, tramite Compass, ad esempio non creano problemi a coloro che hanno pac attivi od investimenti in generale presso di loro. Per altre banche basta che al momento della richiesta della carta di credito sul conto ci sia una certa liquidità.

Ottenere subito online una carta revolving

Generalmente chi richiede questo tipo di servizio ha la necessità di dover sostenere spese improvvise o di fronteggiare un momento di difficoltà economica, tramite un anticipo di credito da rimborsare in comode rate (vedi anche Prestiti personali senza busta paga).

Gli istituti, nella stragrande maggioranza dei casi, propongono carte revolving con plafond che oscillano tra i 2.000 ed i 5.000 euro, da poter utilizzare subito. I portali che garantiscono l’attivazione immediata della carta sono numerosi: basta compilare il form con i dati anagrafici, inviare online le copie relative ai documenti d’identità e in pochissimo tempo l’emissione della carta diventerà realtà. Ma non è tutto: infatti, per ottenere in modo ancora più rapido la carta revolving è necessario fornire un numero IBAN di conto corrente, utile alle società di erogazione per inviare i RID mensili di pagamento con il quale rimborsare le rate.

Nelle situazioni più complicate dal punto di vista economico, le finanziarie premono per avere anche l’avvallo di un garante, che sia responsabile in caso di mancato rimborso da parte del richiedente.

Come si può utilizzare una carta revolving

Una volta inoltrata richiesta all’istituto competente, la carta revolving viene recapitata all’indirizzo di domicilio indicato in fare di invio della domanda. Il plafond disponibile può essere speso anche in un’unica soluzione: a questo punto sarà necessario attendere il pagamento delle rate per poter avere a disposizione ancora una parte di liquidità da spendere. Infatti la carta revolving, ogni mese, si ricarica della quota capitale versata, al netto degli interessi.

L’emissione della carta di credito è soggetta alla valutazione da parte della Banca del merito di credito del Cliente.

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Prestiti veloci: 4 motivi per scegliere i finanziamenti online

Finanziamenti veloci online: guida alla richiesta dei prestiti a distanza

I prestiti veloci stanno spuntando con un maggiore dinamismo nelle sezioni che le banche e gli istituti di credito in generale riservano ai “finanziamenti”. Infatti in un periodo di difficoltà economica come quello che sta attraversando il nostro Paese, unito alla crisi del lavoro ed alla crescita del tasso di disoccupazione, sapere di poter fare affidamento su un prestito veloce può essere di grande aiuto per sostenere, nel breve periodo, le spese e le incombenti scadenze che, sempre di più, mettono a dura prova la capacità finanziaria delle famiglie.

Sono davvero facili da ottenere anche senza garanzie?

Gli istituti di credito e le società di erogazione finanziaria spesso però impongono rigidi vincoli ai richiedenti (vedi anche Carte revolving senza reddito dimostrabile), costretti a far fronte a numerosi garanzie per ottenere i fondi, con il risultato che le lungaggini burocratiche rendono annoso tutto il processo. Attraverso l’utilizzo della rete tutte queste problematiche possono essere agilmente superate, grazie ai numerosi prestiti online che rappresentano una soluzione pratica e veloce per chi ha la necessità di ottenere una maggiore liquidità in poco tempo.

Questa mancanza di un legame privilegiato tra la territorialità e le possibili vie di accesso (che avvantaggerebbe chi vive in grandi città come Roma, Milano, Napoli, ecc), costituisce un benefit che può essere ulteriormente aumentato dalla concreta e fattiva possibilità di poter ottenere prestiti veloci con ottime condizioni economiche. Un plus di cui possono avere un beneficio anche i protestati e i soggetti che incontrano maggiori difficoltà nell’ottenere un finanziamento.

Vantaggi delle richieste online

Sono 4 i principali vantaggi che fanno preferire la scelta di un prestito online rispetto alle tradizionali richieste in filiale.

  1. Comodità nella richiesta
    Rimanendo dietro alla tastiera del proprio pc a lavoro oppure a casa, si possono richiedere vari preventivi in una manciata di secondi. Questi possono essere confrontati in modo molto semplice tra di loro, aumentando le possibilità di trovare non solo dei prestiti veloci (quindi in tempi molto ridotti), ma anche con tassi più bassi della media. Si deve tener ben presente che effettuare una richiesta di prestito online rappresenta il modo più comodo e pratico per ottenere un finanziamento in modo veloce, ma ciò non significa che si possa procedere senza garanzie: all’atto pratico si dovrà dare prova del possesso di un reddito idoneo a coprire il pagamento delle rate mensili, che potrà essere personale oppure offerto tramite un garante o un coobbligato. Ciò che rimane fondamentale è che a casa, seduti in poltrona, comodamente davanti al proprio pc, in pochi click le procedure sono evase: nessuna coda e tempo perso per recarsi in filiale, ma solo qualche minuto per compilare i canonici form anagrafici ed il gioco è fatto. La forma più usata è quella dei piccoli prestiti, ma si possono ottenere in tempi rapidi anche somme più cospicue. Inoltre si tratta di una soluzione adatta a tutti, dipendenti o autonomi.
  2. Maggiore possibilità di confronto tra le offerte
    Facendo richiesta di preventivo per un prestito direttamente online è possibile reperire, in tempo reale, tutte le informazioni necessarie per valutare la bontà delle offerta. In questo modo confrontare le diverse proposte, e trovare quella più conveniente e adatta alle proprie esigenze (vedi anche Prestiti per protestati e cattivi pagatori), sarà davvero semplice. In più non si hanno dei limiti per la richiesta di preventivo: 5, 10, oppure 30, si tratta di occasioni che crescono nel loro numero per individuare il prodotto più adatto all’urgenza o comunque alla necessità che si deve affrontare. Per questa ragione è sempre consigliato fare più preventivi e non fermarsi all’inizio quando ci sembra di aver già trovato la risposta che stiamo cercando. Questa ricerca sarà molto utile anche per poter attivare subito delle alternative nel caso in cui la finanziaria o la banca scelta di fatto non si dovesse dimostrare molto flessibile o ben disposta a concedere la somma che si sta richiedendo;
  3. Risparmio nei costi accessori legati alle filiali
    Optare per i prestiti online vuol dire risparmiare denaro. Le offerte disponibili negli istituti (vedi ad esempio Prestiti Unicredit), infatti, sono correlate da un set di costi che sulla rete non esistono. Le procedure di attivazione di una pratica, ad esempio, hanno sempre spese accessorie da sostenere. Online, invece, i servizi sono gratuiti e senza impegno, almeno nella maggioranza dei casi.
  4. Velocità nell’ottenimento del prestito
    Una volta individuato il prestito con il TAEG migliore, ovvero l’indicatore del costo reale del finanziamento, e completata la procedura online, l’istituto prescelto riceverà in real time i dati ed inizierà ad effettuare la valutazione dei parametri. Entro 24/48 ore il richiedente otterrà l’esito della sua richiesta di prestito online. In caso di risultato positivo, nel giro di qualche ora, le somme richieste saranno già sul conto corrente.

Se si sfrutta lo strumento della prevalutazione (inizialmente utilizzata da Unicredit con il voucher per i mutui e poi felicemente replicata con il prestito immediato Creditexpress Easy) si può addirittura ottenere la somma di cui si ha bisogno istantaneamente. Il tutto a un prezzo più che ragionevole, che va a smentire la teoria secondo la quale la comodità si deve pagare a caro prezzo. In particolare il precursore di questo tipo di finanziamento, proprio il Creditexpress Easy, prevede l’applicazione di un tasso fisso del 6.9% e una somma concedibile ‘ragionevole’, che può arrivare fino a 5 mila euro.

Importo e durata

I prestiti veloci possono essere di vario importo, ma difficilmente si potranno richiedere somme eccedenti i 30 mila euro in tempi brevi. La durata è condizionata dalla somma che si sta chiedendo, ma anche in questo caso si arriva a 48 o, massimo, 60 rate. Per velocizzare le procedure di valutazione può essere utile passare attraverso le funzioni presenti all’interno dell’internet banking del proprio conto corrente, specialmente se è online (esempi molto validi si hanno con Webank e Widiba).

In tutti i casi può esserci qualche semplificazione se la somma richiesta non è elevata, ma questo aspetto può essere valutato solo se si ha bisogno di aggiustare una pratica che può incontrare qualche difficoltà, mentre non va preso in considerazione in fase di ricerca, perché potrebbe spingere a fare una scelta non corretta sulla somma più idonea da richiedere.

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