Iscrizione al registro Crif: quali conseguenze?
Chiedere un prestito al giorno d’oggi significa da un lato possedere molti più strumenti rispetto al passato per ottenerlo, ma dall’altro vuol dire essere soggetti al monitoraggio continuo da parte di banche, finanziarie o altri istituti di credito. Ciò è ovvio se si pensa che i casi di truffe e di mancati pagamenti sono quotidiani. Per tutelarsi, dunque, moltissimi enti preposti a prestare denaro, o altri tipi di aziende come assicurazioni, telecomunicazioni, etc., si avvalgono dei servizi di Crif (vedi anche Prestiti senza busta paga).
Cos’è Crif e come funziona
La Centrale Rischi Finanziari è una banca dati tutta italiana (nasce a Bologna 27 anni fa) che poi si è estesa nel mondo fino ad avere filiali in 50 Paesi ed oggi costituisce il maggior partner per tutte quelle società che desiderano gestire in maniera ottimale l’erogazione dei prestiti a privati ed aziende. In sostanza Crif, essendo gestore EURISC SIC (Società di Informazioni Creditizie) controlla l’affidabilità di un pagatore e ne monitora l’attività durante un prestito. Questo avviene grazie a delle informazioni ricevute proprio dagli istituti di credito.
Iscrizione/segnalazione e cancellazione
In caso di pagamento ritardato o mancato (anche solo una rata per i recidivi, o nel caso di due rate per gli altri), scatta la segnalazione al SIC e quindi a Crif. Questa avviene anche nel periodo che precede l’erogazione del finanziamento (subito dopo, praticamente al momento della richiesta). Quindi essere iscritti o segnalati Crif non significa necessariamente essere dei cattivi pagatori ma si tratta di una prassi comune a istituti finanziari o banche (quando si sta richiedendo una carta di credito, un mutuo, un prestito e così via) che indica sia il fatto che una persona ha avuto accesso al mondo dei finanziamenti, e sia la reputazione che si è guadagnato con il suo comportamento nelle fasi di rimborso.
L’iscrizione a Crif può avvenire tramite consenso da parte di colui che sta richiedendo il prestito o il finanziamento. Bisogna però sapere che se il consenso viene negato la banca potrebbe rifiutarsi di erogare la somma richiesta. La cancellazione dei dati da Crif EURISC avviene invece automaticamente, senza alcun tipo di richiesta. Di norma occorre un mese (in caso di prestito rifiutato) dopo la data di richiesta di un finanziamento (vedi anche Credito al consumo).
Cattivi pagatori, quali conseguenze
Nel caso delle informazioni relative a mancati o ritardati pagamenti, la banca o l’istituto finanziario non ha bisogno di chiedere il consenso della persona (o società) che sta ricevendo il prestito, ma queste notizie arriveranno comunque ad EURISC SIC. I cattivi pagatori, però, possono tranquillamente essere cancellati dagli elenchi Crif, basta attendere un periodo di tempo che va dai 12 mesi dalla regolarizzazione delle rate (per 1 o 2 mesi di ritardo), ai 36 medi dopo essere riusciti ad estinguere il debito (nel caso di mancato pagamento di tutte le rate). Le segnalazioni avvengono anche in caso di errore della banca, per cui bisogna sempre controllare che i pagamenti vadano a buon fine.