Social lending Italia: 5 consigli per ottenere soldi dal web

Prestiti tra privati sul web: i vantaggi del Social Lending

Dopo il boom nei Paesi anglosassoni e negli Usa, da qualche anno sta avendo molto successo anche in Italia il fenomeno del social lending. Si tratta di una sorta di prestito tra privati (letteralmente “prestito sociale”) che può essere ottenuto o erogato direttamente dal web, iscrivendosi ad apposite piattaforme come richiedente o come prestatore (vedi anche Ho bisogno di soldi urgentemente).

I tassi e rendimenti riportanti in tabella sono soggetti a variazioni (anche in relazione alle caratteristiche del richiedente o prestatore), pertanto consigliamo di consultare i siti ufficiali.

L’ascesa di questo metodo di finanziamento si spiega con il fatto che oggi diventa sempre più difficile per una persona (soprattutto per un lavoratore autonomo con partita Iva, un precario, o chi comincia a fare impresa con una start up) ottenere dei soldi in prestito da una banca, e quando capita i tassi di interesse sono piuttosto alti. Peggio ancora quando la necessità del denaro diventa impellente e si ricorre a prestiti ad usura.

Il social lending, in questi casi, può rappresentare la soluzione ideale (vedi anche Crowdfunding). Ma come funzionano in dettaglio queste piattaforme e come fare per ottenere prestiti nella maniera più sicura possibile? Ecco 5 consigli per non sbagliare.

  1. Assicurarsi di rivolgersi ad una piattaforma sicura
    In Italia la prima cosa da fare, se ci si vuole affidare al social lending è controllare che le piattaforme che si occupano di prestiti tra privati siano fidate e sicure, con autorizzazione e vigilanza da parte della Banca d’Italia ed inserite nel circuito di rating Crif. Nel nostro Paese due sono i portali più famosi di social lending: Smartika e Prestiamoci.
  2. Piattaforma Società proprietaria del servizio Remunerazione investitori Tasso prestiti tra privati online Sito Ufficiale
    Smartika Smartika Spa 6,59% (tasso medio prestatori) 5,60% www.smartika.it
    prestiamoci logo Prestiamoci Agata Spa 9,40% (profilo top) da 5,34% www.prestiamoci.it
  3. Possedere i requisiti necessari
    Registrarsi ad una delle suddette piattaforme e richiedere un prestito non significa che automaticamente quel prestito lo si è ottenuto. Esistono infatti dei requisiti da possedere, da parte dei richiedenti, che vengono verificati preventivamente, in modo da mettere al sicuro prestatore e piattaforma sulla capacità di solvibilità del debito.
    Tra i requisiti richiesti, comuni alla maggior parte delle piattaforme di social lending, rientra la mancanza di protesti o pregiudizievoli, l’essere maggiorenni ma non aver superato i 70 o 75 anni, essere residenti in Italia, non essere segnalati come cattivi pagatori ed essere titolari di un conto corrente.
  4. Rientrare nel giusto rating per ottenere la cifra desiderata
    A questo punto, una volta analizzati i requisiti, chi dovrà erogare il prestito emetterà un giudizio (risultato di valutazioni ed incroci tra dati, con opinioni positive o negative) che farà rientrare il richiedente in determinate fasce di rating. Se il rating è basso significa che la sicurezza della solvibilità è inferiore e, di conseguenza, il tasso di interesse sarà più alto. Paradossalmente se si è un lavoratore atipico si rientrerà nella classe di rating più a rischio, con interessi da pagare più alti.
  5. Guadagnare come prestatore
    Anche i prestatori possono ottenere soldi e profitti attraverso il social lending, e questo succede grazie ai tassi di interesse applicati sui prestiti. Tutti possono diventare prestatori a patto, secondo la legge italiana, di farlo solo occasionalmente. I prestatori vengono comunque sempre tutelati dalle piattaforme, tanto che questo tipo di attività si mostra attualmente piuttosto sicura.
  6. Custodire il contratto
    Quando si sceglie di prestare soldi attraverso piattaforme di social lending, infine, il consiglio è quello di conservare il contratto rilasciato legalmente. Questo mette al riparo da eventuali sanzioni amministrative da parte dell’Agenzia delle Entrate e consente di sapere cosa fare in caso di insolvibilità da parte di chi ha richiesto il prestito.