Prestiti Banco di Napoli: agevolazioni per imprese e giovani

Finanziamenti proposti dal Banco di Napoli: non solo SuperFlash

Banco di Napoli è un istituto bancario che dal 2002 fa parte del gruppo Sanpaolo Imi (il quale successivamente, nel 2007, si è trasformato in Intesa Sanpaolo) e da sempre ha incentrato il suo “core business” nei prestiti a particolari fette della società, come le imprese ed i giovani.

Ciò non toglie che grazie all’apparteneza al gruppo Intesa, garantisce un’offerta completa anche per tutti i privati, fino all’approdo della cessione del quinto, e delle altre forme di prestito personale. Non a caso, anche per questo tipo di attività Intesa Sanpaolo Banco di Napoli è diventata la prima banca italiana per capitalizzazione. I prestiti del Banco di Napoli ai giovani ed alle imprese possiedono dei requisiti specifici: andiamo ad analizzarli.

Banca Numero verde Servizi utili Sito
Banco di Napoli
  • Informazioni prodotti e servizi: 800.303.306
  • Servizi via Internet: 800.444.222
www.bancodinapoli.it

Prestiti per giovani: tutte le caratteristiche di Superflash

I prestiti che il Banco di Napoli mette a disposizione dei giovani fanno parte dei prestiti ” Facile Superflash”. Essi sono rivolti a giovani dai 18 ai 35 anni, studenti o lavoratori residenti in Italia da almeno due anni, correntisti di Intesa Sanpaolo o di qualunque altra banca, che non possiedono ancora un lavoro fisso ma che hanno intenzione di affrontare delle spese piuttosto impegnative (come ad esempio un computer, un viaggio, un’automobile, etc.).

Al momento della stipula del prestito, comunque, il contratto di lavoro dovrà essere in corso, ed occorre aver lavorato almeno 18 mesi nei due anni precedenti. È importante specificare che occorre definire la motivazione del prestito e che non possono essere ammesse spese che esulano da scopi personali: perciò se serve un credito per acquistare un immobile o attrezzature professionali bisogna rivolgersi ad altri prodotti della banca.
Per quanto riguarda l’importo erogabile, esso può andare da un minimo di 2.000 ad un massimo di 30.000 euro, da restituire tramite R.I.D. con rate che variano da un numero di 24 a 120 (da 2 a 10 anni), più il periodo di preammortamento.

Si può anche scegliere di cambiare l’importo della rata o di posticiparla, con un buon vantaggio per chi paga. In questo prestito il TAN fisso è pari al 7,15%.

Ecco, infine, un esempio pratico di prestito promozionale per attività sportive (iscrizione in palestra od acquisto attrezzatura): per un finanziamento di 5.000 euro, rimborsabile in 60 mesi, senza alcun costo di bollo o imposte, la prima rata (comprensiva di preammortamento con interessi) sarà di 124,22 euro, mentre le successive rate ammonteranno a 97,71 euro, per un importo totale dovuto pari a 5.889 euro circa (TAN fisso al 6,45% e TAEG pari al 6,65%).

Finanziamenti ad imprese, piccole e grandi

I prestiti del Banco di Napoli Intesa Sanpaolo si distinguono anche per altri tipi di destinatari, rappresentati dalle imprese. Tutte le imprese, dalla più piccola alla più grande. Per le piccole imprese, con fatturato fino a 2,5 milioni di euro, i finanziamenti possono essere a breve, medio o lungo termine.

I finanziamenti a breve termine (Gestione Business) sono fatti per risolvere esigenze temporanee di liquidità, e presentano quindi un piano di rientro destinato ai momenti di difficoltà dell’impresa: erogano fino ad un massimo di 200.000 euro da restituire in un periodo di tempo fino a 18 mesi. I finanziamenti a medio o lungo termine (Investimenti Business e Liquidità Business) sono invece pensati rispettivamente per coprire al 100% investimenti di importo anche rilevante o per ripristinare la liquidità aziendale.

Diverso il discorso per le imprese più grandi, con fatturato fino a 350 milioni di euro. In questo caso, infatti, i finanziamenti coprono esigenze dovute all’energia (Fotovoltaico Imprese ed Energia Imprese), all’agricoltura ed ambiente (Ambiente e sicurezza, Agricoltura) o, infine, turismo e sviluppo (Turismo, Flessibilità Più). Tutte le informazioni sono su www.bancodinapoli.it alla sezione giovani o imprese.

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Prestiti agevolati: i vantaggi delle convenzioni 2024

Finanziamenti agevolati per studenti, imprenditori e donne

Non tutti i prestiti sono uguali: quelli agevolati sono pensati per specifiche categorie di lavoratori come i dipendenti pubblici, iscritti ad associazioni di categoria o a specifici enti come Enpam, Empaf, Inarcassa, persone disabili e pensionati Inps indipendentemente dal tipo di attività lavorativa svolta.

Sono caratterizzati da condizioni particolarmente vantaggiose destinate principalmente ad alcune categorie specifiche come giovani imprenditori, donne e giovani coppie.

Spesso i prestiti agevolati godono di diverse convenzioni, molte delle quali passano per le Regioni e le associazioni di categoria come Confartigianato o Cofidi. Oppure sono erogati a condizioni particolari tramite i finanziamenti europei, che da alcuni anni vengono gestiti soprattutto da Invitalia. Scopriamo di cosa si tratta e quali sono le facilitazioni più convenienti.

Principali agevolazioni 2022

Sito A chi è rivolto?
Fondo di Garanzia www.fondidigaranzia.it Dedicato principalmente alle sovvenzioni per PMI.
Invitalia www.invitalia.it Giovani, imprese, disoccupati, donne, no profit e pubblica amministrazione
Smart&Start Italia www.smartstart.invitalia.it Start up innovative

logo invitalia

I prestiti agevolati i anche ai disoccupati?

Di anno in anno vengono introdotte diverse agevolazioni: basti pensare all’ampliamento delle offerte per la concessione del credito a disoccupati, a chi non può presentare un garante e non dispone di busta paga. La tipologia di finanziamento maggiormente utilizzata in queste situazioni è stato soprattutto il microcredito disponibile per aiutare l’avvio di attività. Tra le proposte costanti vediamo il Microcredito Movimento 5 stelle, quelle con dimensione regionale oppure per far fronte ad urgenze con carattere sociale (in questo ambito troviamo anche i prestiti della Caritas).

Quali finanziamenti in aiuto agli studenti ed ai giovani imprenditori?

I prestiti agevolati normalmente hanno bisogno di fondi di garanzia che vanno stanziati a seconda delle risorse che il Governo, le Regioni o gli Enti riescono a trovare. Questo è il maggior limite che possiamo incontrare nella loro ricerca, in quanto potrebbero non esserci stanziamenti oppure i fondi potrebbero essere insufficienti (per alcune tipologie si hanno però prodotti proposti in modo pressoché costante negli anni).

Tra questi ultimi possiamo trovare senza dubbio i prestiti d’onore per giovani fino a 35 anni. Sono finanziamenti che possono essere proposti al 50% a fondo perduto ed al 50% a tassi agevolati anche se sempre più spesso si sceglie la soluzione del prestito a tasso zero (quindi con la sola restituzione del capitale prestato). Solitamente sono riservati a giovani imprenditori disoccupati, ma sono anche proposti a studenti universitari che vantano un merito spiccato, con un alto rendimento universitario ed un reddito basso (nella formula della borsa di studio). Ma attenzione, nonostante il nome questa tipologia di prestito funziona in modo diverso. Infatti i prestiti d’onore per studenti sono frutto di accordi tra banche ed Atenei, per cui è ovvio che:

  • non sono accessibili a tutti;
  • i requisiti minimi previsti puntano generalmente sul merito, quindi con votazioni medie piuttosto elevate;
  • le agevolazioni risiedono soprattutto nel fatto che si ottiene un prestito per finanziare gli studi senza bisogno di garanti e che il momento in cui si dovrà iniziare a ripagare il debito è piuttosto avanti nel tempo;
  • bisogna seguire un corso di laurea in un Ateneo che ha accordi attivi.

Come si ottengono?

Per ciò che concerne i prestiti universitari è consigliabile rivolgersi alle banche convenzionate con l’Ateneo di appartenenza: per conoscere con precisione la lista aggiornata è bene contattare la relativa segreteria studenti. Specifichiamo che questi prestiti hanno come obiettivo quello di aiutare lo studente a sostenere le spese nel percorso formativo: per tale ragione le somme ricevute molto spesso possono essere solo investite per pagare le tasse universitarie, acquistare libri ed coprire i costi di iscrizione a corsi di specializzazione.

Non si tratta di finanziamenti a tasso zero, ma le agevolazioni consistono nell’accesso al credito senza l’intervento di un garante o altre forme di garanzia, e nella durata del piano di rimborso che sovente inizia dopo il termine degli studi e con l’inizio dell’attività lavorativa. Per queste ragioni le modalità con cui fare la domanda e i moduli necessari vanno richiesti direttamente alla segreteria studentesca, che aiuterà a espletare le poche formalità previste.

Le novità per i prestiti alle Pmi ed all’imprenditoria femminile

immagine di donna che progetta un'attività

Altre tipologie di prestiti agevolati riguardano i finanziamenti alle Pmi ed all’imprenditoria femminile (vedi anche Finanziamenti per Start up). I primi sono davvero fondamentali per la spinta dell’economia nazionale (considerato il fatto che l’Italia è un Paese costituito prevalentemente da piccole e medie imprese) e sono rivolti a tutte le aziende che non superino i 250 dipendenti. Meno frequenti ma comunque presenti troviamo anche quelli più particolari destinati alle micro e mini imprese, così da coinvolgere anche aziende con pochissimi addetti se non addirittura il solo titolare.

I fondi per i prestiti agevolati alle Pmi possono venire dai fondi europei, da stanziamenti regionali o dalle banche. L’erogazione, anche se fatta direttamente dalle banche, è condizionata dal legame e dalla relativa disponibilità con uno dei fondi di garanzia. Ciò implica la necessità di ottenere delle certificazioni specifiche o l’assistenza di uffici preposti.

Questo tipo di prestito prevede generalmente un plafond maggiorato e piani di ammortamento molto convenienti, che dipendono dal tipo di impresa e di investimento.

Quali agevolazioni per le donne?

Uno sguardo va, infine, alle agevolazioni per l’imprenditoria femminile, che si rivolgono a ditte individuali, società e Pmi costituite almeno al 60% da donne e che operano in settori come il turismo, i servizi alle imprese, l’artigianato, il commercio ed il comparto agricolo.

Anche in questo caso il tasso di interesse risulta molto vantaggioso ed una parte può essere considerata a fondo perduto. In più sono previsti tempi agevolati di rimborso della quota di finanziamento da restituire, non solo nelle primissime fasi ma anche successivamente a seconda dello stato di salute ei bilanci.

Tuttavia gli importi del prestito e le modalità di rimborso cambiano secondo la Regione in cui l’impresa ha residenza. Per conoscere tutti i dettagli sui beneficiari dei finanziamenti agevolati per Pmi ed imprenditoria femminile validi nel 2022 si consulti il sito web di Invitalia, www.invitalia.it o i portali online della Regione di appartenenza, alla sezione “Bandi”.

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Prestiti Banca Credem: conviene Avvera?

Prestito Avvera di Banca Credem: è erogato davero in 24 ore?

Se sei alla ricerca di un prestito personale per realizzare quel progetto (come ad esempio la ristrutturazione di casa) che ti sta particolarmente a cuore o se desideri una carta di credito che ti permetta di affrontare spese impreviste con maggiore serenità, la Banca Credem potrebbe avere la soluzione tagliata su misura per te a tassi concorrenziali.

Stiamo parlando del Credito Emiliano S.p.a.( Credem, appunto) una banca privata italiana moderna e dall’esperienza ormai secolare, che si impegna nel fornire ai suoi clienti soluzioni flessibili e personalizzate.

Poichè sul sito non mi era chiaro, ho contattato via chat il servizio clienti e un’operatrice mi ha confermato che i prodotti finanziari di cui ti parlerò oggi sono accessibili a tutti, non soltanto quindi ai già correntisti Credem.

Banca Numero verde Altri contatti e servizi Sito
Credem 800.27.33.36
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  • Assistenza estero: 0039-0522.583585
  • Ricerca filiale Banca Credem
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Indice articolo:

Prestiti Personali

Se ciò di cui hai bisogno è un aumento della tua liquidità Credem ti propone i prestiti personali Avvera e Avvera Maxi. Il primo è un finanziamento più leggero che ti permette di richiedere dai 3.000€ ai 30.000€ mentre il secondo è studiato per venire incontro a maggiori necessità e che può fornirti un importo che parte dai 31.000€ per arrivare ad un massimo di 75.000€. Sono entrambi rimborsabili a rate sul tuo conto corrente in 24/ 120 mesi, ma nel caso di Avvera Maxi può essere richiesta a discrezione della banca la firma di un coobbligato o una fideiussione.

Approfondimento: Prestito online in 24 ore.

Cessione del quinto per pensionati e dipendenti

Se sei un dipendente con contratto a tempo indeterminato o un pensionato, Credem ti permette di richiedere un importo variabile in base al valore del tuo stipendio o della tua pensione che potrai rimborsare tramite trattenuta in busta paga o cedolino della pensione, in comode rate pari ad un massimo del quinto del tuo stipendio o pensione, distribuendole in un arco di tempo che va dai 24 ai 120 mesi. Richiederlo è molto semplice, basta presentare la carta d’identità, il proprio codice fiscale e la busta paga o il cedolino della pensione. Inoltre, per legge, tale forma di finanziamento è accompagnato da polizze assicurative per la vita e il rischio impiego i cui costi sono compresi nella rata.

La cessione del quinto è una tipologia di finanziamento a cui non possono accedere i lavoratori senza busta paga.

Carta di credito

Se invece ciò di cui hai bisogno è uno strumento di pagamento che ti fornisca liquidità immediata con la possibilità di restituire comodamente in seguito la cifra spesa, Credem mette a tua disposizione la sua carta di credito Ego Classic.

Si tratta di una carta di credito flessibile, che ti permette di pagare a saldo il mese successivo, in un’unica soluzione, ciò che hai speso, oppure di rateizzare il rimborso in un numero di rate a tua scelta. Addirittura è possibile scegliere di volta in volta il metodo di rimborso, a seconda delle tue esigenze. Ecco di seguito le altre caratteristiche di questa versatile carta di credito:

  • il primo anno è gratuita, dal 13° mese in poi costa 39€ all’anno a meno che non la si usi per un totale di 6.000€ di spesa annua, in tal caso continua ad essere gratuita;
  • a scelta tra circuito Mastercard o Visa;
  • contactless su circuito Mastercard;
  • plafond di 1.500€ estensibile fino a 5.000€;

Per i titolari di questa carta che hanno accesso all’Internet Banking, Credem mette a disposizione anche un tipo di finanziamento rapido e semplicissimo da ottenere, il prestito on line Prestincarta. Accedendo all’area personale sul sito della Banca è possibile richiedere un importo che va da 250€ fino ad un massimo di 5.000€ (dipende dal plafond della propria carta Ego). La somma sarà velocemente erogata sul proprio conto corrente e potrà essere rimborsata in 12/36/48 mesi, in base alle preferenze personali. Tale rimborso periodico va di mese in mese a ricaricare nuovamente la disponibilità della carta.

Esiste anche una versione Gold della carta Ego, dedicata a quella clientela spesso in viaggio per lavoro, che a fronte di un canone annuo di 100€ offre un plafond che da 5.000€ può essere esteso fino a 50.000€.

Prestiti per imprese e professionisti

Nel ventaglio delle sue offerte di finanziamento, Credem presenta dei prodotti dedicati ai liberi professionisti o alle imprese per far fronte alle più svariate esigenze. Tra le molteplici soluzioni aziendali annoveriamo ad esempio Special Credito. E’ un finanziamento specifico per artigiani e piccoli imprenditori che necessitano di liquidità per far fronte a spese ricorrenti come scadenze fiscali, pagamento dei fornitori o degli stipendi. Si può richiedere minimo 10.000€ e la prima rata si può pagare dai 3 ai 7 mesi dopo, quindi con tranquillità. Il finanziamento ha una durata di 13/18/24 mesi a seconda delle preferenze del richiedente. Tra l’altro se rientri nei requisiti, la garanzia COSME rilasciata dal Fondo Europeo per gli Investimenti copre il finanziamento al 50% ed ottenere il credito sarà ancora più semplice.

Diverse soluzioni sono proposte anche per il settore agricolo.

Leasing auto e noleggio a lungo termine

Se hai intenzione di cambiare la tua auto, ma non vuoi sobbarcarti gli oneri di un acquisto, privato o professionista che tu sia, la Banca Credem ha la proposta giusta per te.

Ad esempio se sei un privato puoi prendere in leasing un’auto con un valore a partire dai 75.000€ (al netto del canone iniziale anticipato) e puoi scegliere la durata del finanziamento da 24 a 60 mesi. E’ possibile inoltre usufruire della copertura assicurativa contro furto e incendio Kasco, non disponibile però in alcune regioni. Per tutti i dettagli si rimanda al foglio informativo.

Molto interessante è anche la possibilità che Credem ti offre di prendere a noleggio a lungo termine l’auto che più ti piace tra una selezione fornita dalla banca, soggetta a continuo aggiornamento. In un’unica schermata appaiono diversi modelli di macchine, moto e furgoni. Cliccando su quello che ti interessa si apre la scheda relativa con i costi del noleggio e le condizioni.

Nel noleggio a lungo termine è inclusa tutta una serie di servizi (immatricolazione, messa su strada, gestione bolli, tassa di proprietà, assicurazione, soccorso stradale…) riducendo così al minimo le incombenze che ruotano attorno al possesso di un’autovettura. A te non resta che guidare la tua preferita con piacere, senza pensieri.

Per chi fosse interessato la Credem annovera tra i leasing anche quello nautico, per l’acquisto di un’imbarcazione.

Conclusioni e Opinioni

Che tu sia un privato o un imprenditore, qualunque siano le tue esigenze, Banca Credem ti aiuterà a trovare tra le sue numerose proposte quella che più si adatta ai tuoi bisogni e che più viene incontro alla tua capacità di rimborso.

Sul sito al momento non ci sono indicazioni sulla possibilità di richiedere prestiti cambializzati.

Data rilevazione: 23/04/2019 – Fonte: sito Banca Credem

Prodotti e servizi Credem

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Prestito con delega di pagamento: conviene il doppio quinto?

Il prestito con delega: requisiti, richiesta ed agevolazioni.

rappresentazione della quinta parte

Il prestito con delega di pagamento, noto anche come “doppio quinto”, è una particolare forma di finanziamento non finalizzato, a tasso fisso e rata costante, che presenta molte analogie con la cessione del quinto ma, affiancato ad una cessione, permette di avere accesso a importi anche superiori.

Non è però una tipologia di credito aperta a tutti.

Può essere richiesta esclusivamente dai lavoratori dipendenti con busta paga (statali, pubblici e privati) ed in presenza di determinate condizioni. Sono esclusi dunque da tale forma di credito sia i lavoratori autonomi che i pensionati.

Come nella cessione del quinto, il rimborso avviene in un lasso di tempo che va dai 24 ai 120 mesi ed il tutto avviene a mezzo di trattenute dirette in busta paga il cui importo può arrivare ad interessare fino al 20% dello stipendio al netto delle ritenute di legge a titolo previdenziale e fiscale. Richiesto quindi in presenza o in concomitanza con una cessione del quinto, permette di impegnare fino al 40% dello stipendio (appunto per questo “doppio quinto”), cosicché la somma totale richiedibile può raggiungere anche il doppio di quella che si può ottenere con la sola cessione.

Facciamo un esempio.

Nel caso di uno stipendio mensile di 1.600€, con la cessione del quinto la rata massima sostenibile è di 320€, che per un totale massimo di 120 mesi permette di rimborsare fino ad un massimo di 38.400€ (interessi inclusi).

Rivolgendosi invece anche alla delega di pagamento, la rata mensile, come abbiamo visto, può impegnare in totale il 40% dello stipendio, in questo caso 640€. In tal modo sarà possibile rimborsare in 120 mesi fino a 76.800€, il doppio appunto rispetto alla sola cessione.

Un notevole vantaggio di tale forma di finanziamento, in comune con la cessione, è il fatto che si tratta di un prestito a firma singola, che non richiede cioè garanzie di terzi in quanto sono la busta paga stessa a fungere da garanzia. E’ quindi accessibile anche a quei dipendenti che in passato hanno avuto problemi di solvenza come protestati, pignorati o segnalati al Crif in qualità di cattivi pagatori.

Ad ulteriore tutela del credito, inoltre, il prestito con delega è accompagnato, come la cessione, da una copertura assicurativa obbligatoria su vita e impiego, cosicché, in caso di decesso o perdita del lavoro, l’ente creditore sarà comunque rimborsato senza doversi rivalere sugli eredi o sul patrimonio del neo disoccupato.

Attenzione però: nella delega di pagamento, a differenza che nella cessione del quinto, il datore di lavoro ha la possibilità di rifiutarsi di collaborare (rischio maggiormente presente nel caso di dipendenti privati).

Infatti, se nella cessione del quinto le parti effettivamente coinvolte nel contratto di finanziamento sono soltanto il richiedente e l’ente creditore (il datore di lavoro può solo prendere atto dell’avvenuto finanziamento e collaborare obbligatoriamente), nella delega di pagamento anche il datore di lavoro (il delegato appunto) ha voce in capitolo e, nel caso sia disposto ad accettare l’incarico, deve esplicitamente fornire un formale assenso scritto all’effettuare le trattenute e i versamenti mensilmente al posto del suo dipendente. Nel caso di un suo rifiuto, il finanziamento non potrà avere luogo.

Indice

Perchè richiedere un prestito con delega?

immagine di denaro

Il prestito con delega è sicuramente una soluzione interessante per i dipendenti in quanto permette di richiedere ed ottenere elevata liquidità. Può essere richiesto anche in presenza di una cessione del quinto in corso, ad esempio quando non si sono ancora raggiunti i requisiti per poterla rinnovare o se si necessita di somme elevate. Non si potrà, invece, richiedere un prestito con delega se titolari, oltre che di una cessione, anche di un piccolo prestito.

Quali sono i requisiti e le modalità per richiedere un prestito con delega?

Come abbiamo detto precedentemente, il primo requisito indispensabile è rappresentato dalla busta paga: occorre quindi innanzitutto essere lavoratori dipendenti. Le cose però cambiano a seconda che si sia dipendenti statali / pubblici o privati. Vediamo in che modo.

-Dipendenti statali e pubblici

immagine di dipendenti pubblici

Tale categoria di dipendenti (lavoratori ministeriali stipendiati dal MEF, lavoratori della pubblica amministrazione iscritti alla piattaforma online NoiPa, dipendenti delle Forze Armate), avendo per datore di lavoro lo Stato, è considerata dagli enti creditori come categoria a basso rischio. Inoltre spesso questa categoria di lavoratori usufruisce di convenzioni speciali stipulate tra le banche e gli Enti di appartenenza. Occorre dunque informarsi preventivamente su quali siano le banche o finanziarie convenzionate per sapere dove rivolgersi. In virtù di tali convenzioni, inoltre, il dipendente pubblico e statale beneficia di tassi agevolati e riduzione di oneri amministrativi e fiscali.

Altro requisito da possedere è che il contratto di lavoro sia a tempo indeterminato. E’ possibile fare richiesta di prestito con delega anche in presenza di un contratto a tempo determinato, ma ciò implica che il finanziamento non può in alcun modo avere una durata superiore a quella del contratto di lavoro. Si potrà quindi inevitabilmente avere accesso ad un credito minore.

Una volta individuato l’istituto di credito in convenzione, occorre presentare all’atto della domanda i seguenti documenti:

  • documento d’identità;
  • codice fiscale;
  • ultime due buste paga;
  • autorizzazione alla delega dell’ufficio ordinatore dello stipendio.

Una volta presentata l’intera documentazione richiesta, si avvia la fase di istruttoria che di solito si conclude nell’arco di una decina di giorni con l’erogazione della somma pattuita per mezzo di assegno vidimato oppure tramite bonifico bancario in c/c. Rivolgendosi a finanziarie convenzionate che forniscono il servizio online, i tempi potrebbero essere anche più brevi.

Può essere utile sapere che per i dipendenti pubblici e statali, in alcuni casi eccezionali, è possibile andare oltre il 40% di trattenuta in busta paga, raggiungendo anche il 50%, ma ciò è a discrezione dell’Ente che stipendia il dipendente e saranno prese in considerazione le motivazioni per cui è stata richiesta l’ulteriore liquidità (non sarà ad esempio accolta la richiesta nel caso in cui si necessiti di denaro per l’acquisto di beni di lusso, superflui o beni di largo consumo).

Sempre nel caso dei dipendenti pubblici e statali, la presenza della copertura assicurativa vita e impiego non è necessariamente obbligatoria: infatti, se la convenzione in atto lo contempla, banca e dipendente possono produrre entrambi una dichiarazione scritta in cui dimostrano di essere consapevoli dei rischi del finanziamento legati a morte o perdita di impiego ed il finanziamento può avere seguito anche in assenza della polizza.

– Dipendenti privati

immagine di dipendenti privati

Maggiori restrizioni sono previste per questa categoria di dipendenti, in quanto viene a mancare la rassicurante garanzia rappresentata dallo Stato. Infatti non tutti i dipendenti privati possono accedere al prestito con delega, ma soltanto chi rientra nei seguenti requisiti:

  • essere dipendenti di un’azienda appartenente ad una delle seguenti ragioni sociali: SpA, Srl, Coop;
  • essere dipendenti di un’azienda con almeno 15 unità;
  • possedere un contratto di lavoro a tempo indeterminato;
  • avere un’anzianità di lavoro tale da possedere un TFR accantonato sufficiente a garantire il credito e/o star versando fondi per una pensione integrativa.

Oltre a richiedere requisiti più restrittivi, generalmente le finanziarie o le banche tendono ad erogare ai dipendenti privati cifre più contenute rispetto a quelle messe a disposizione dei dipendenti pubblici, anche a causa delle diverse entità degli stipendi percepiti. E la polizza assicurativa è sempre obbligatoria proprio perchè stiamo parlando di un lavoro che anche in presenza di un contratto a tempo indeterminato non può comunque definirsi fisso.

Nel caso dei dipendenti privati non occorre che la banca o la finanziaria abbiano precedentemente stipulato convenzioni con l’azienda di appartenenza: di volta in volta l’istituto di credito e la compagnia assicuratrice valuteranno l’affidabilità dell’azienda in questione e decideranno se il finanziamento può essere concesso al dipendente o meno. Può anche capitare che un dipendente non finanziabile per una banca possa invece esserlo per un’altra.

Si può rinnovare un prestito con delega?

Come la cessione del quinto, anche il prestito con delega può essere rinnovato, ottenendo nuova liquidità e prolungando nel tempo il rimborso. Bisogna però rispettare delle tempistiche ben precise:

  • se il prestito con delega in corso ha una durata pari o inferiore ai 60 mesi, è possibile rinnovarlo in qualunque momento portandolo a 120 mesi;
  • nel caso di un prestito con delega in corso superiore ai 60 mesi, per poter richiedere il rinnovo è necessario aver pagato regolarmente almeno il 40% delle rate dovute.

Facciamo un esempio.

Immaginiamo di avere in corso un prestito con delega di 48 mesi. In questo caso, essendo un finanziamento di durata inferiore ai 5 anni, potrò fare richiesta di rinnovo in qualunque momento. L’importante è che la nuova durata del finanziamento rinnovato sia pari e non inferiore ai 120 mesi.

Nel caso in cui il mio prestito con delega in corso avesse invece una durata, ad esempio, di 84 mesi, quindi superiore ai 5 anni, potrò fare richiesta di rinnovo solo dopo aver pagato le prime 34 rate, cioè dopo aver restituito almeno il 40% dell’importo erogato.

Il rinnovo non è però automatico. La richiesta può essere rifiutata per varie motivazioni:

  • rifiuto dell’azienda ad assumersi la delega di pagamento;
  • il richiedente è prossimo all’età pensionabile, quindi non può più usufruire di tale forma di finanziamento in quanto i pensionati ne sono esclusi;
  • nel corso del finanziamento sono subentrati pignoramenti nei confronti del richiedente, tali da ridurne la possibilità di avere ulteriori trattenute in busta paga;
  • l’azienda non rientra più nei canoni necessari per poter essere considerata assumibile da parte della compagnia assicuratrice.

Quanto costa il prestito con delega?

immagine di punti di domanda

A causa dell’obbligatorietà della copertura assicurativa, tale forma di finanziamento ha il suo costo. In più sono previsti oneri amministrativi da parte del richiedente nei confronti sia della banca o finanziaria che gestisce la pratica, sia nei confronti dell’ente o azienda che si assume la delega dei pagamenti. Tali costi si riducono nel caso di prestito con delega rivolto ai dipendenti pubblici/statali in quanto la stipula di convenzioni dedicata permette di spuntare tassi più bassi e di vedersi annullate o quanto meno ridotte le spese accessorie.

Perchè i pensionati no?

Ci si potrebbe chiedere: perchè i pensionati INPS non possano accedere a tale forma di finanziamento? In fin dei conti dispongono del cedolino della pensione e dell’ente previdenziale come ottimo garante. La risposta è da cercarsi nel fatto che

lo Stato tutela i pensionati impedendo che possano sovraindebitarsi.

Ogni anno l’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria) stabilisce, in base al costo della vita e all’inflazione, l’importo minimo al di sotto del quale una pensione non deve mai scendere. Ad esempio tale valore nel 2020 è pari a 515,07€. Permettere una trattenuta sul cedolino della pensione del 40% non sarebbe sostenibile. Ecco perchè per i pensionati è possibile accedere solo alla cessione del quinto e spesso la quota effettivamente cedibile risulta minore del 20%. In caso di maggiori necessità, potranno affidarsi ad un prestito personale o ad un prestito vitalizio ipotecario.

Approfondimenti

Per ulteriori informazioni si rimanda alla normativa del Codice Civile (articoli 1269 e 1723) che regola i prestiti con delega e alle successive circolari del Ministero del Tesoro inerenti all’argomento.

Approfondisci

Rata Bassotta: il prestito online di Banca IBL

Prestiti Ibl Banca: tassi e condizioni di Rata Bassotta

Ibl Banca è uno dei tantissimi istituti bancari in Italia che propongono prestiti a coloro che hanno bisogno di credito per diverse esigenze. Attraverso un periodo più lungo di finanziamento, con conseguenti rate più basse, Ibl ha messo allora a punto la “Rata Bassotta”, raffigurata nelle comunicazioni pubblicitarie con un cane bassotto, sottolineando in maniera ancora più incisiva l’accessibilità della rata. Ma in cosa consistono la Rata Bassotta ed il prestito online Ibl? Scopriamolo insieme.

Banca Numero verde Contatti Social Servizio reclami
IBL Banca 800.91.90.90

Indice

Cessione del quinto e prestiti personali: i destinatari

La Rata Bassotta di Ibl Banca viene spesso riferita sia alla cessione del quinto Ibl che ad un prestito personale, entrambi richiedibili anche online (ricordiamo che attualmente non è possibile stilare un preventivo del prestito online con il sistema calcola rata). Invece non esiste in catalogo il mutuo Rata Bassotta.

N.B. In realtà con il termine di Rata Bassotta si dovrebbe intendere solo la cessione del quinto ma il prodotto è diventato così noto da sostituire quasi Ibl ad indicare le varie alternative di finanziamento.

logo IBL Banca

Destinatari sono i lavoratori che possiedono i requisiti per richiedere una cessione del quinto (dipendenti statali o pubblici con sufficiente anzianità di servizio, pensionati e dipendenti privati) oppure, nel caso del prestito personale, a costoro si aggiungono anche, neoassunti, lavoratori autonomi, artigiani ed imprenditori, tutti tra i 18 ed i 70 anni.

Cessione del quinto con Rata Bassotta: tranquillità e sicurezza

Ibl Banca ha pensato alla Rata Bassotta proprio per il prestito con cessione del quinto (per il quale è specializzata dal 1950, anno dell’istituzione di questa particolare tipologia di finanziamento). In tal caso, la cifra massima erogabile è pari a 75 mila euro, con rate di restituzione che vanno da 24 a 120 (da 2 a 10 anni).

Il prestito con cessione del quinto può essere chiesto ad Ibl online attraverso il suo sito web.

(Fonte: sito ufficiale Ibl – Data: 29 aprile 2022)

Chi può richiedere la cessione del quinto?

Per accedere alla cessione del quinto, per i dipendenti è essenziale essere dipendenti di Amministrazioni statali oltre che di Amministrazioni Pubbliche e Parapubbliche oppure dipendenti di Società Private con almeno 16 dipendenti. In tal caso le aziende devono far parte delle seguenti tipologie: S.p.A., S.r.l., S.c.a.r.l., Enti, Fondazioni, Onlus.

Come età minima e massima (questa deve coincidere con la fine del finanziamento) si hanno 18 anni e 81 anni. Inoltre come ulteriore requisito bisogna essere residenti in Italia.

Rata Bassotta è accessibile anche ai pensionati e più precisamente a tutti i titolari di pensioni erogate da INPS, INPS ex INPDAP e altri enti collegati. Fanno eccezione per legge chi percepisce pensione di invalidità o simili.

Come richiedere la cessione?

La cessione del quinto necessità preferibilmente di un contatto e di una consulenza diretta a partire dal preventivo personalizzato per arrivare alla richiesta vera e propria (anche per quanto riguarda la documentazione). Possono infatti variare con il tempo le caratteristiche del prestito, pur restando sempre all’interno della normativa di legge (ad esempio non sono più menzionate le diciture Long e Baby).

il bassotto della rata bassotta

Ciò nonostante da quando è scoppiata la pandemia di Covid, oltre alla richiesta in filiale viene proposta una procedura a distanza con lo scambio della documentazione per mezzo della posta elettronica con assistenza telefonica nelle varie fasi.

Non è dato sapere se Ibl continuerà a concedere la cessione del quinto online una volta risolta la pandemia e per questo è necessario sempre interfacciarsi con la banca stessa.

Tra i vari contatti, molti dei quali relativi alle filiali sparse sul territorio nazionale, segnaliamo il numero verde 800 91.90.90 attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 19.30. Ricordiamo infine che l’appuntamento può essere fissato direttamente online accedendo alla pagina dedicata del sito ufficiale.

Prestito personale: flessibile e personalizzabile

Il prestito personale con Ibl Banca consiste invece in un finanziamento che può andare dai 2 mila ai 80 mila euro. Dopo un’eventuale richiesta online tramite form dedicato sul sito web della banca si aprono due strade: confermare la richiesta attraverso il canale online oppure scegliere l’opzione ‘Fissa un appuntamento’ con successivo colloquio con un consulente, in cui si deciderà l’importo della rata e la durata del finanziamento in maniera del tutto personalizzata. Una volta concesso il prestito, la somma pattuita verrà accreditata sul conto corrente del richiedente nel giro di alcuni giorni.

Il prestito può essere richiesto con una documentazione minima, senza specificare lo scopo per cui verrà utilizzata la cifra, e prevede un piano di ammortamento anche molto lungo, fino a 120 rate (10 anni), tramite R.I.D. o bollettini postali. Risulta però necessaria, ai fini dell’ottenimento del prestito, una buona situazione creditizia, senza alcun protesto o ritardi di pagamento nelle rate (non parliamo di una soluzione aperta a cattivi pagatori e protestati).

Per quanto riguarda il tasso di interesse occorre dire che il TAN è di tipo fisso (così come la rata) per tutta la durata del finanziamento, (vedi anche Prestiti personali online).

(Fonte: sito ufficiale Ibl – Data: 29 aprile 2022)

Opinioni

stelle valutazione

Le recensioni su Trustpilot premiano la banca IBL con 4,8 stelle su 5 e con l’84% di opinioni che partono da un giudizio Eccellente. Ricordiamo che le valutazioni si riferiscono però alla banca in toto, che oltre ai finanziamenti offre anche conti, carte e prodotti assicurativi.

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Prestiti a fondo perduto: contributi a conto interessi o capitale

Finanziamenti a fondo perduto: guida alle agevolazioni 2015/16

Nel vasto universo dei prestiti a fondo perduto molto spesso può capitare di imbattersi in espressioni del tipo “contributo in conto interessi”, oppure “contributo in conto capitale”. Si tratta di categorie che fanno parte dei finanziamenti agevolati. Scopriamo allora qual è il significato di tali diciture e quanto esse sono legate a questo tipo di prestiti.

Sito A chi è rivolto?
Ministero dello Sviluppo economico www.sviluppoeconomico.gov.it Canale ufficiale italiano per la divulgazione sul web di informazioni relative alle agevolazioni statali. Il portale è suddiviso in tre aree tematiche: servizi per il cittadino, per le aziende e per i Media.
Smart&Start Italia www.smartstart.invitalia.it Finanziamenti agevolati per start-up innovative.
Fondi di Garanzia www.fondidigaranzia.it Incentivi ed agevolazioni per PMI.

Contributi in conto interessi o capitale: le differenze

Sappiamo che i prestiti a fondo perduto sono quei prestiti in cui l’ente erogatore ha interesse a considerare questi ultimi come incentivi per avvantaggiare imprese o soggetti lavoratori di un determinato settore: i prestiti vengono dunque trattati alla stregua di un vero e proprio investimento, dove non si prevede che il beneficiario restituisca il capitale o che l’eventuale restituzione sia soggetta ad interessi.

Ed è qui che stanno le differenze, che determinano la suddivisione in categorie come contributi in conto interessi o contributi in conto capitale. Un contributo in conto interessi è un’agevolazione finanziaria concessa da un ente in concerto con gli istituti finanziari per aiutare lo sviluppo di un progetto di un’impresa con un finanziamento a medio o a lungo termine. Tale agevolazione può prevedere un tasso di interessi molto basso, con erogazione in più fasi distinte. Si tratta, insomma, di una sorta di rimborso (ottenuto in anticipo) degli interessi maturati dal finanziamento da parte di una banca.

Un contributo in conto interessi non è mai uguale per tutti ma dipende dai bandi dei singoli enti erogatori e risulta pari all’ammontare complessivo di interessi calcolati con un tasso fissato periodicamente dalla Commissione Europea. Nel caso dei contributi concessi dal ministero dello Sviluppo Economico, ad esempio, il tasso ammonta al 2,75% su un piano convenzionale di ammortamento, cosicché un’impresa che ha richiesto un finanziamento di 60 mila euro otterrà un contributo in conto interessi pari a 4.630 euro circa (per info più dettagliate si veda il sito web www.sviluppoeconomico.gov.it).

Diverso è invece il contributo in conto capitale, che essendo in parte a fondo perduto, non prevede alcuna restituzione da parte dell’impresa o della persona richiedente, su tutti o alcuni investimenti. Questo significa che nei contributi in conto capitale, dopo aver visionato un business plan del candidato, l’ente erogatore può decidere di finanziare parte o tutti gli investimenti futuri dell’impresa, senza obbligo di restituzione, sulla base percentuale delle spese ammissibili. Le spese dovranno ovviamente essere tutte debitamente documentate attraverso fatture saldate dei fornitori”.

Chi può richiederli: tutti i destinatari

Non tutti possono richiedere dei prestiti a fondo perduto, né come contributi in conto interessi né in conto capitale, ma solo determinate tipologie di destinatari. Essi in generale consistono in:

  • Determinate categorie di persone (come giovani under 36, donne, disoccupati) che hanno in mente di avviare un’impresa;
  • Attività già avviate, ma che operano su territori economicamente o socialmente svantaggiati;
  • Attività dirette alla digitalizzazione, ammodernamento dei macchinari e spinta all’export;
  • Coloro che hanno intenzione di dare il via ad una start up (vedi anche Finanziamenti agevolati per Start up) o una microimpresa (di anche solo una persona);
  • Coloro che hanno intenzione di avviare microimpresa, una società o una pmi in un territorio svantaggiato o in una regione depressa economicamente;
  • Imprese (anche reti di aziende, consorzi ) che hanno bisogno di aiuti finanziari per continuare ad operare.

Tali destinatari dovranno poi possedere determinati requisiti che vengono di volta in volta esplicitati nei singoli bandi relativi a ciascun anno (come 2015, 2016, ecc) e di competenza dell’ente chiamato a decidere e approvare il relativo regolamento di assegnazione (come ad esempio l’Unione europea, lo Stato Italiano o le singole Regioni come Lazio, Sardegna, Sicilia, ecc), così come dovranno attenersi ad alcune indicazioni per poter usufruire dei prestiti a fondo perduto (vedi anche Microcredito).

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Prestiti per artigiani: i finanziamenti a fondo perduto 2024

Finanziamenti agevolati per l’artigianato: le novità 2019/20

Quando si parla di prestiti agevolati a fondo perduto una larga fetta di questi è costituita dai prestiti ad artigiani, cioè a tutti coloro che svolgono attività di artigianato, anche artistico, come professione. Tale forma di professione artigiana può essere portata avanti sotto forma di start up (vedi anche Prestiti agevolati per start up) , di microimpresa, di lavoro autonomo o all’interno di una pmi. Anche per il 2015 sono state previste delle agevolazioni ai finanziamenti a fondo perduto riservati agli artigiani. Vediamo di cosa si tratta.

Finanziamenti europei, nazionali e regionali

Cominciamo col dire che un finanziamento a fondo perduto, proprio perché non è vincolato a restituzione totale con rate o interessi, serve per incentivare un particolare settore dell’economia e dell’impresa e concorre ad invogliare alcune categorie di soggetti (come ad esempio giovani, donne, disoccupati, ma anche coloro che operano in territori svantaggiati) ad investire o impiegarsi in un determinato settore. Uno di questi settori è sicuramente l’artigianato (vedi anche Fondo di Garanzia).

Gli artigiani possono scegliere tra finanziamenti agevolati a fondo perduto proposti da bandi dell’Unione Europea, dello Stato Italiano o delle Regioni (oltre ai prestiti d’onore per macro aree, come il Mezzogiorno). Per usufruirne occorre quindi prestare molta attenzione ai bandi promulgati dalla Regione di residenza o in cui l’impresa ha sede, oppure a somme messe a disposizione da parte di enti o singole leggi, che regolano anche i prestiti a fondo perduto (come ad esempio la n.488 del 1992 o la n.240 del 1981, insieme a diverse altre). In alternativa si può controllare la sezione delle convenzioni stipulate dal Cna della propria zona, controllando a chi si rivolgono, i requisiti richiesti, e se c’è possibilità di richiesta anche a chi ha la condizione di cattivi pagatori.

Le novità per il 2015

Per quanto riguarda l’anno in corso occorre sottolineare che sono molte ed articolate le iniziative e le leggi di questo tipo (basta scorrere l’elenco dei bandi Regione per Regione). Una di queste è stata l’iniziativa del fondo messo a disposizione dalla Legge di Stabilità 2014 di circa 15 milioni di euro, destinato a raggruppamenti di imprese o microimprese artigiane per spese riguardanti tecnologie digitali e manifattura sostenibile.

Tale finanziamento, che ha avuto molto successo e prevedeva somme richieste tra i 100 mila euro fino ad 1,4 milioni di euro, è stato possibile richiederlo fino alla metà di ottobre.

Sulla scia di questo bando partirà a breve (verosimilmente il 13 gennaio 2016) un’ulteriore selezione di finanziamenti agevolati a tasso 0 per un totale di 50 milioni di euro, destinati a giovani fino a 35 anni e donne che metteranno su un’impresa, anche operante nel settore dell’artigianato. Il finanziamento non potrà superare la cifra di 1,5 milioni di euro per impresa (destinati a programmi di investimento) e con copertura fino a 8 anni e fino al 75% delle spese sostenute.

Per ulteriori info ed approfondimenti si visiti il sito web del ministero dello Sviluppo Economico.

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Fondo di Garanzia: guida alle agevolazioni

Finanziamenti Pmi, mutui per giovani coppie: tutti le novità del Fondo di Garanzia

Il Fondo di garanzia presenta una ‘formula’ che è stata via via applicata in vari ambiti, sia nel settore privato che per quello del business. Ma come funziona in realtà? Si tratta, come si capisce dal nome, di un fondo collegato ad una ‘garanzia’ che viene offerta non da colui che richiede il finanziamento, ma da un ente pubblico, che generalmente coincide con lo Stato o con le Regioni se si tratta di Fondi di tipo regionale.

Nel corso degli anni ci sono state molte novità per quanto riguarda l’accesso ai fondi di garanzia introdotte via via con i decreti del governo o degli appositi ministeri (soprattutto il ministero per lo Sviluppo Economico). Vediamo in cosa consistono i cambiamenti e come ottenere le agevolazioni.

Controlli più severi e comunicazioni solo online

La prima cosa che è cambiata riguarda i controlli effettuati da parte del Medio Credito Centrale che sono diventati via via più severi per far maggiore chiarezza sulla destinazione dei fondi di garanzia e sulla causale per cui essi vengono erogati.

ingranaggi e persone che li fanno funzionare

Quindi ad oggi i controlli vengono eseguiti, con una certa costanza, a campione tra coloro a cui le banche hanno concesso il credito per una durata che arriva fino a 18 mesi oppure tra le erogazioni già avvenute. Ovviamente la Pmi che è soggetta al controllo viene avvisata tramite posta certificata (vedi anche Resto al Sud).

Altra novità riguarda le procedure che i richiedenti dell’intervento del Fondo di Garanzia devono adottare: dal 5 novembre 2015 la documentazione va presentata esclusivamente online sul portale del Fondo di Garanzia. Ci sono società che aiutano nella fase di preparazione e presentazione delle domande, ma generalmente prevedono un costo, che spesso è calcolato in percentuale sulla somma complessiva che si riesce ad ottenere.

Le agevolazioni in cosa consistono

Nel corso degli anni c’è stato uno spostamento sempre più massiccio dalle soluzioni a fondo perduto puro, verso i finanziamenti agevolati. Questi ultimi possono:

  • essere misti, quindi prevedere una parte a fondo perduto, e una parte con restituzione a tassi agevolati;
  • prevedere totale restituzione della quota capitale con tassi agevolati e tempistiche più ‘comode per il finanziato

La costante invece è rimasta quella di rendere più semplice l’accesso al credito a quelle categorie che trovano maggiori difficoltà per farlo (come giovani e donne) o, nel caso dell’ambito business, in funzione delle proprie dimensioni (come Pmi e microimprese) od ancora in funzione del settore di attività (come per esempio il settore agricolo).

Approfondimento: Prestiti a tasso zero

La copertura e la tipologia delle agevolazioni

Le garanzie concesse dai fondi di garanzia coprono una percentuale massima di spesa entro un tetto massimo previsto. Dati i cambiamenti che si sono susseguiti nel corso degli anni bisogna rimanere aggiornati, andando sul sito del Fondo di garanzia prescelto, oppure rivolgendosi alle banche che aderiscono alle varie convenzioni (come per esempio Intesa Sanpaolo, UniCredit, ecc).

Infine bisogna guardare la dotazione residua dei Fondi di Garanzia, poiché saranno offerte ‘garanzie solo fino a quando questo risulterà capiente’. Quindi se si ha un progetto ‘finanziabile’ con un fondo è bene non attendere ma attivarsi subito.

I requisiti

I destinatari degli stanziamenti devono avere degli specifici requisiti, che sono per i privati o i singoli imprenditori legati soprattutto al fattore anagrafico (per esempio under 30, 35 anni o under 40 anni) e per genere di appartenenza (come i finanziamenti per l’imprenditoria femminile).

scalini in legno con grafico di frecce ascendenti

Nel caso del settore business, come accennato possono fare la differenza le dimensioni dell’azienda (
(vedi anche Prestiti agevolati per start up e vedi anche Microcredito), il volume di affari (punto centrale per gli stanziamenti anti crisi del Covid) e il settore di attività.

Per indicazioni più approfondite si veda il portale www.fondidigaranzia.it.

Le novità 2021 legate al Covid

Anche per quanto riguarda i fondi di garanzia troviamo novità legate alla pandemia di Coronavirus, rappresentate in primis da un aumento delle garanzie oltre che da ulteriori agevolazioni di accesso. Gli interventi maggiori si sono comunque avuti con il Decreto Legislativo “Liquidità” e dal seguente DL “Sostegni bis”.

Tra le migliorie più evidenti possiamo segnalare:

  • una copertura del 90% per finanziamenti fino a 30mila euro;
  • a condizioni confidi operazioni finanziarie al 100% con riassicurazione/controgaranzia del Fondo all’80%;
  • l’approvazione delle domande senza valutazione del merito creditizio ed in modo diretto da parte dell’istituto di credito prescelto (logicamente aderente al Fondo) senza aspettare il parere del fondo stesso;
  • una copertura pari all’80% fino a un importo massimo di 5 milioni di euro per singolo beneficiario;

Come si legge infine dal sito ufficiale le procedure di accesso sono state ulteriormente semplificate così come è stata ampliata la platea dei beneficiari.

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Inps Numero Verde: orari e contatti del Servizio Clienti

Elenco contatti telefonici Inps: numero verde, Skype e Contact Center

Quante volte, davanti ad un dubbio, un imprevisto o una qualsiasi delucidazione formale nei confronti di un ente, abbiamo avuto bisogno di un servizio di assistenza alla clientela che ci venisse in soccorso? È così anche per l’Inps, che ha ben pensato di potenziare il suo numero verde con altri servizi alla clientela, utili proprio a risolvere qualsiasi imprevisto ed a sciogliere qualsiasi dubbio. Vediamo come funziona nello specifico.

Quali sono i numeri da contattare ed a quali ore della giornata

Due sono i numeri verdi Inps che si possono contattare:

  • il primo è l’803.164 ed è gratuito per chi chiama da rete fissa.
  • Il secondo, lo 06164164, è utile per chi chiama da cellulare ed è a pagamento (secondo la tariffa imposta dal proprio gestore telefonico).

Il servizio è nella sola lingua italiana, tranne che per la provincia di Bolzano, in cui è in tedesco. Se ci si trova all’estero (vedi anche Prestiti per stranieri), in particolare in Paesi come Svizzera, Francia, Belgio, Germania, Danimarca, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Lussemburgo, Irlanda, Spagna, Portogallo e Svezia, occorre consultare prima l’elenco dei numeri verdi europei se si vuole chiamare gratis (vedi anche Prestiti personali online).

Gli operatori del call center saranno pronti a rispondere dal lunedì al venerdì negli orari che vanno dalle 8.00 alle 20.00, ed il sabato saranno disponibili solo per mezza giornata, dalle 8.00 alle 14.00. La domenica, così come i giorni festivi, è attivo il servizio in automatico 24 ore su 24. L’Inps dispone anche di un contact center via Skype o web (sul portale www.inps.it), con nessuna limitazione verso qualsiasi Paese del mondo.

Assistenza rete fissa Assistenza da cellulari Altri contatti
803164 06164164 Contatto Skype e Contact Center

In quali casi si può chiamare il numero verde Inps

L’assistenza clienti Inps, che risponde attraverso il numero verde o gli altri strumenti telematici sopra elencati, può essere contattata in caso di chiarimenti su procedimenti, norme, ritardi, disguidi, in generale o su singole pratiche, e come assistenza diretta ai cittadini diversamente abili.

Questo vale sia per gli iscritti Inps, ex Inpdap, Enpals, gestione fondi Gruppo Poste Italiane, che per gli iscritti Inail (vedi anche Finanziamenti Inail). Esempi dei motivi per cui si può chiamare il numero verde Inps possono riguardare comunicazioni di variazioni di recapiti o residenza; richiesta del Pin per i servizi telematici; informazioni su pensioni, Isee, contributi (ad esempio per le colf, oppure per le pratiche di lavoratrici in maternità) e situazione dei pagamenti.

Altri motivi piuttosto comuni possono essere le richieste di informazioni sulla procedura di inoltro delle domande di disoccupazione; l’iscrizione online per tutti i lavoratori para-subordinati o casalinghe; ricevute dei pagamenti online; riscatto della laurea, etc.

Inoltre è bene chiarire che gli operatori del contact center non daranno una risposta immediata ma inoltreranno la richiesta dell’utente ad un funzionario, il quale dopo 48 ore ricontatterà l’iscritto con tutte le risposte del caso. Qualora i dubbi fossero più complessi e non di immediata risoluzione telefonica, infine, è consigliabile fissare un appuntamento presso la sede Inps più vicina.

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Prestiti cambializzati per protestati: come evitare tassi alti

Prestito con cambiali per protestati: 3 consigli per ridurre il tasso

Pur non essendo molto diffusi in Italia, i prestiti cambializzati possono risultare davvero utili in alcune specifiche circostanze, poiché consentono a chi non possiede determinati requisiti (come chi è senza busta paga , contratti a tempo determinato o atipico, reddito non dimostrabile, senza garanti) di poter usufruire di un credito in caso di spese o necessità impreviste.

Questo vale anche per coloro che sono stati protestati oppure risultano cattivi pagatori, soggetti che difficilmente avrebbero accesso, altrimenti, ad altre forme di credito. I prestiti cambializzati a protestati e, in generale, agli “atipici” (come lavoratori autonomi, lavoratori a progetto etc.) si saldano attraverso le cambiali e possono essere effettuati, oltre che da privati, anche da banche o finanziarie (vedi anche Prestito d’onore). Occorre però stare attenti ad evitare il rischio di incorrere in tassi troppo alti. Ecco qualche consiglio su come fare.

Non accettare qualsiasi condizione, ma scegliere con accortezza

Una situazione di emergenza o il bisogno improvviso di liquidità potrebbero condurre il richiedente ad accettare qualsiasi condizione relativa ai tassi di interesse da parte delle banche. I prestiti cambializzati a protestati, infatti, non presentano un tasso di interesse simile per ogni emittente, ma ogni banca può deciderne uno proprio.
Sarebbe bene, quindi, prima di richiedere un prestito, informarsi accuratamente (anche nel caso di proposte online, soprattutto se molto interessanti nelle condizioni, per evitare brutte sorprese) ed in seguito scegliere la banca o finanziaria con il tasso di interesse più vantaggioso.

Motivare il prestito

Una delle caratteristiche dei prestiti cambializzati è quella di non essere finalizzati, cioè di non necessitare di motivazione da parte del richiedente. Se da un lato ciò si rivela positivo dal punto di vista della privacy, soprattutto nei prestiti cambializzati a protestati e cattivi pagatori, dall’altro comporta il pagamento di un tasso di interesse più alto. In parole povere è come se la banca sottintendesse un compromesso: “Io non ti chiedo il motivo del prestito ma tu in cambio mi paghi un tasso più alto”.

Se il prestito viene motivato, il tasso di interesse invece scende talvolta anche considerevolmente. Se, ad esempio, si ha bisogno di acquistare un’automobile con cambiali, occorre specificare in un contratto proposto dal concessionario il bene o l’oggetto dell’acquisto (“automobile”) insieme con la sua finalità specifica (ad esempio: “utilizzo personale”). Fatto ciò bisogna firmare il modulo e rilasciare numero di carta di identità e codice fiscale (anche in questo caso non occorrono altri requisiti). Visto che la procedura è molto semplice, è preferibile, dunque, pensarci.

Se si ha a disposizione un garante, meglio presentarlo

Per ottenere da una banca un prestito cambializzato non è necessario presentare un garante ma può bastare anche la sola firma del richiedente (firma singola). Purché si sappia che in questo modo i tassi di interesse sul credito concesso lievitano.

Per riportarli a livelli almeno ordinari sarebbe opportuno presentare, allora, una persona assimilabile alla figura del garante. Se quest’ultimo detiene poi una situazione economica ben solida ancora meglio: la banca potrà stare al sicuro ed il tasso di interesse per il prestito verrà rivisto al ribasso.

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