Prestiti per protestati e cattivi pagatori: quali alternative?

3 tipologie di prestito per protestati: guida alla scelta

L’accesso al credito per i cattivi pagatori e per i protestati è stato da sempre un argomento tabù per le banche e per gli istituti di credito. Le difficoltà economiche degli ultimi anni, però, hanno spinto i soggetti operanti nel settore ad essere più flessibili, aprendo le porte anche ai clienti che nel corso del tempo hanno fatto registrare difficoltà di rimborso dei debiti.

Per questa ragione sono stati creati strumenti ad hoc in grado, da un lato, di garantire un buon livello di sicurezza agli istituti erogatori e, dall’altro, offrire una possibilità concreta di liquidità a chi ne avesse bisogno.

Tra queste, la più utilizzata è senza dubbio la cessione del quinto dello stipendio: i richiedenti mettono a garanzia la loro busta paga, che rappresenta il parametro su cui valutare il prestito. La somma erogata dalla banca, infatti, viene rimborsata direttamente dal datore di lavoro, che trattiene dal reddito mensile la quota da inviare alla banca o alla finanziaria, per un valore massimo pari, appunto, ad un quinto dello stipendio.

Prestito cambializzato, una valida alternativa per i cattivi pagatori

Chi preferisce evitare di coinvolgere il proprio datore di lavoro, e quindi procedere alla richiesta di un prestito personale senza busta paga, può optare per una delle più utilizzate formule di finanziamento non finalizzato, come il prestito cambializzato.

Come si intuisce chiaramente dal nome, tale strumento creditizio prevede che il richiedente, a fronte del debito contratto con la banca, sottoscriva singole cambiali di uguale importo e di scadenza prefissata che l’istituto utilizzerà per rientrare interamente dall’esposizione monetaria.

Anche il tasso è fisso su tutto il periodo di ammortamento, che può arrivare ad un massimo di 120 mesi. Con questo tipo di prestito gli enti erogatori delle somme hanno il vantaggio di poter detenere un titolo esecutivo che, in caso di mancato rimborso regolare, può portare al pignoramento dei beni del debitore. Si tratta di una tipologia ampiamente usata dagli autonomi.

Con una fideiussione il semaforo diventa verde

Tra le modalità di accesso al credito per i cattivi pagatori o per i soggetti protestati non si può non ricordare la possibilità di accompagnare ad ogni richiesta di prestito una garanzia. Nello specifico, la fideiussione rappresenta una delle forme universalmente accettate da ogni istituto.

Attraverso la fideiussione, un soggetto terzo si impegna a supportare e a garantire il rimborso del finanziamento, in caso il titolare del contratto non sia in grado di ripagare, con regolarità, il debito. Se la posizione economica del fideiussore è solida, ecco che il finanziamento può essere erogato senza alcun problema.

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Prestito 10000 euro: orientarsi tra le varie alternative

Confronto prestiti da 10.000 euro: quale banca o finanziaria offre la rata più bassa?

Ci sono delle tipologie di importo, come nel caso di un prestito da 10000 euro, che sono molto richieste anche a prescindere dal momento ‘storico’. Questo perché tale cifra risponde ad un ampio ventaglio di necessità: da quelle della vita quotidiana (vedi anche Ho bisogno di soldi: come fare?), a una spesa legata all’auto, alla ristrutturazione, ad una vacanza e molto altro ancora.

Quando si parla di prestito, tuttavia, la frenesia di ottenere somme a breve termine spinge molti richiedenti a commettere errori che possono pregiudicare il buon fine della richiesta. Non solo, per affrettare i tempi si finisce in alcuni casi per scegliere prestiti altamente costosi, che danno solo l’illusione di migliorare la situazione economica di tutti i giorni, ma che poi presentano il conto nel lungo periodo, portando al sovraindebitamento.

Indice

I parametri da valutare

Nonostante un prestito di 10000 euro possa sembrare una somma ‘piccola’ e quindi ‘semplice’ da ottenere, non è assolutamente così. Inoltre, come per ogni altro importo, valgono sempre le stesse regole per capire se quella somma è giusta per la nostra necessità e quali sono le condizioni da valutare con molta attenzione prima di inoltrare la richiesta.

Per unire alle esigenze di liquidità la convenienza è bene sempre verificare il TAN, ovvero il tasso annuale nominale degli interessi a cui è necessario rimborsare il debito ed il TAEG, l’indicatore di costo del prestito, che ingloba al suo interno, in forma percentuale, le eventuali spese accessorie non direttamente connesse con il piano di ammortamento del prestito (come l’istruttoria).

mazzetta da 500 euro

Sono molti gli Istituti di credito che, di tanto in tanto, propongono offerte e promozioni, interessanti sul piano degli interessi, da non farsi scappare (vedi anche Carte revolving senza reddito dimostrabile). Ma attenzione, spesso questi benefit possono essere limitati nel tempo o, di contro, possono interessare una platea di clienti limitata.

In generale, quindi, le scelte migliori (o meglio quelle più consapevoli) sono rappresentate dal confronto dei listini base degli operatori (cioè senza promo transitorie): in questo modo è più semplice comprendere la convenienza dei prodotti disponibili sul mercato, a prescindere dal momento e dalle contingenze.

L’importanza del confronto: i calcola rata online

Fortunatamente il web ci viene in aiuto attraverso i comparatori ed i vari calcola rata online presenti all’interno dei siti dei principali Istituti di credito specializzati nell’erogazione di finanziamenti. In alcuni casi verranno proposti veri e propri preventivi mentre in altri semplici simulazioni utili comunque per comprendere l’adeguatezza delle condizioni proposte in base alle proprie necessità.

Per chiarezza ad aprile 2022 abbiamo fatto anche noi una ricerca simulando una richiesta di 10.000 euro da rimborsare in 5 anni (orizzonti lunghi come ad esempio 10 anni non hanno invece molte alternative), per un lavoratore dipendente a tempo indeterminato.

Abbiamo individuato così tre esempi di finanziamenti attualmente presenti sul mercato. Non rientrano nella nostra panoramica Intesa Sanpaolo e Poste Italiane perché non dispongono di un simulatore online, così come anche Compass che non permette di identificare un piano di ammortamento preciso.

Scopriamole insieme.

Banca o Finanziaria Importo rata Durata finanziamento TAN TAEG
Findomestic 196,00 euro 60 mesi 6,69% 6,79%
Agos 192,87 euro 60 mesi 5,93% 6,81%
Unicredit 194,00 euro 60 mesi 5,99% 6,16%

* Le informazioni contenute nella tabella sono aggiornate al 4 aprile 2022. Precisiamo che i dati possono essere soggetti a variazioni e pertanto invitiamo gli interessati a contattare la banca o finanziaria di riferimento.

Nel confronto tra Tan e Taeg, soprattutto tra Agos e Unicredit notiamo una certa differenza tra i rispettivi tassi applicati. Sicuramente il fattore economico pesa sulla scelta, ma insieme all’esperienza personale pregressa e ad eventuali recensioni indipendenti.

Infatti a volte si noteranno delle differenze di trattamento sulle condizioni anche a seconda che si abbia o meno una storia positiva con altri prodotti già utilizzati (per esempio si ottengono proposte ad hoc).

Questo vale tanto per i prestiti Agos che per quelli Unicredit od ancora nel caso dei Prestiti online Findomestic (o altro Istituto di credito).

Conclusioni

Riassumendo, per prima cosa non si deve cadere nell’errore di pensare che un prestito di 10000 euro da restituire in 5 o più anni sia un importo facile da ottenere. Anzi, ad esclusione della cessione del quinto della pensione o dello stipendio, parliamo di un finanziamento quasi impossibile da ottenere da cattivi pagatori, protestati o da chi è senza busta paga o senza garanzie.

In quest’ottica è indispensabile prendersi tutto il tempo necessario per fornire la documentazione utile (personale e reddituale) ed aumentare così le possibilità che la richiesta possa andare a buon fine.

Per quanto riguarda la scelta, si deve far attenzione alle offerte con condizioni particolari (per esempio subordinate alla sottoscrizione di altri prodotti) e soprattutto non ci si deve affidare senza riserve alle recensioni di altri utenti perché ogni esperienza è a sé nel bene e nel male.

Infine, il discorso della convenienza economica va coniugato con quello della concreta possibilità di poter ottenere la somma di cui si ha bisogno in tempo utile per non andare incontro a disguidi o altri problemi.

Come ultima raccomandazione, bisogna fare attenzione a non sovraindebitarsi entrando in un circolo vizioso da cui poi è molto difficile uscire.

Guida Importo Prestiti

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Carta Flexia: conviene il prestito revolving di Unicredit?

Carta di credito revolving Unicredit: recensione Carta Flexia

E’ senza dubbio una delle novità più interessanti lanciate sul mercato negli ultimi tempi da parte del colosso bancario UniCredit: stiamo parlando della carta di credito Flexia, uno strumento, come si intuisce dal nome, flessibile e pratico, ideale per adattarsi al meglio alle caratteristiche e alle necessità di ciascun cliente.

Grazie alla doppia natura natura di rimborso a saldo o revolving Carta Flexia offre una grande flessibilità nei pagamenti: i possessori possono decidere, ogni mese, la modalità migliore per rimborsare le spese effettuate fino a quel momento, scegliendo tra 3 metodologie specifiche.

A saldo, revolving o optional revolving?

Si parte con il metodo a saldo, il classico rimborso delle carte di credito tradizionali, in un’unica soluzione durante il mese successivo di utilizzo, per passare ad un’opzione ibrida, scegliendo di rateizzare alcune delle spese effettuate durante il mese precedente, o tutto a rate, la cosiddetta modalità revolving.

Ma conviene davvero rateizzare le spese attraverso l’opzione revolving di Carta Flexia Classic? Scopriamolo insieme e vediamo come funziona.

Quota annua Affidamento TAN TAEG Validità Commissione anticipo contante Estratto conto
38,00 (azzerabile) da 1.000 a 5.000 euro 13,90% 14,82% 5 anni 4 % min. 2,50€
  • Online: Gratuito
  • Cartaceo: 0.62 euro

Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 08/05/2018.

Funzionamento rimborso a saldo

Con questa modalità di rimborso ogni mese si effettuerà il pagamento dell’intero saldo delle spese sostenute nel mese precedente, entro il plafond massimo concesso che varia in funzione della tipologia di carta Flexia richiesta. Analizziamo perciò le differenti situazioni evidenziando anche i principali costi.

Carta Flexia Classic

Nel caso di quella che possiamo definire come versione ‘standard’ il plafond va da un minimo di 1000 a un massimo di 5000 euro. In questo caso i costi da considerare sono ad esempio:

  • canone annuo carta (sia quella principale a 38 euro che quella aggiuntiva a 28 euro);
  • commissione di anticipo contante (4% con minimo 2,5 euro).

Con le stesse condizioni e pari plafond si può scegliere anche la versione WWF o la Etica: la prima dona il 3 per mille calcolato sugli acquisti fatti con la card al WWF mentre la seconda il 2 per mille in donazione alle associazioni no profit. (Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 08/05/2018)

Carta Flexia Gold

Se si sceglie una delle versioni di Carta Flexia di fascia superiore, come la Gold, le condizioni variabili cambiano di poco mentre il plafond si alza considerevolmente. Nel particolare avremo:

  • plafond da 3000 a 15 mila euro;
  • costo annuo carta 73 euro per la principale e 53 per quella aggiuntiva;
  • commissione anticipo contante 4% con minimo 2,5 euro.

(Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 08/05/2018)

Carta Flexia Miles&More

Infine per chi vuole un plafond ancora più elevato c’è la Miles&More che prevede un plafond che va da 5 mila a 30 mila euro, offrendo anche una serie di vantaggi sulla maturazione dei punti “miglia”. I costi in questo caso saranno:

  • 100 euro per la carta principale e 70 euro per quella aggiuntiva;
  • commissione anticipo contante 4% con minimo 2,5 euro.

(Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 08/05/2018)

Carta Flexia Giovani

UniCredit prevede un’offerta pensata per i giovani non solo per la carta conto Genius, ma anche sulla gamma della carta Flexia. A cambiare è:

  • il plafond che va da un minimo di 750 euro ed un massimo di 5 mila euro;
  • il costo della quota annuale che scende a 23 euro.

(Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 08/05/2018)

Rimborso Revolving ‘classico’

Per tutte le carte il tasso di interesse applicato alla componente di rimborso rateale resta invariato ed è unico anche a prescindere dalla cifra. Questo permette facilmente di valutare la convenienza e quindi di decidere di sfruttare questa modalità di rimborso. L’eventuale cambio dalla condizione di default ‘a saldo’ in revolving deve essere effettuata entro l’ultimo giorno lavorativo del mese. La rata minima viene definita in base alla cifra da rimborsare partendo da 50 euro (per cifre fino a 1000 euro) ed arrivando a 500 euro per importi superiori ai 5 mila.

(Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 08/05/2018)

Rimborso optional Revolving

Con la funzione optional revolving la rateizzazione può essere riferita ad un solo acquisto, a più acquisti mensili od ancora a tutta la cifra spesa nel mese. Anche in questo caso bisogna comunicare la propria scelta per tempo attraverso uno dei canali che vedremo tra poco.

Per questa opzione bisogna raggiungere delle soglie minime di spesa (comprese comunque tra i 250 ed i 5000 euro) e optare per una durata delle rate che varia da 3 a 20 mesi, con l’applicazione di una commissione variabile a seconda dell’importo scelto come rata e della lunghezza del piano di ammortamento.

(Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 08/05/2018)

Come cambiare rimborso?

Per passare da una modalità di rimborso (come detto la carta in default è data con rimborso a saldo) ad un’altra si hanno diversi canali che sono:

  • home banking di UniCredit banca con la modalità via Internet dalla propria area clienti;
  • telefonando al Numero Verde 800.078.777;
  • usando la funzione presso gli sportelli automatici ATM BancoSmart;
  • tramite Filiale.

Quali sono i costi del revolving di Flexia

Utilizzare con la massima libertà il proprio plafond della carta di credito e rimborsare gli importi spesi in modo dilazionato nel corso del tempo è già di per sé un vantaggio in termini di praticità, soprattutto per quei clienti che in alcuni periodi dell’anno possono soffrire di un calo della liquidità disponibile. Detto questo la convenienza dovrà essere valutato in base alle proprie attitudini e necessità.

Conviene davvero il prestito revolving di UniCredit?

Sebbene non è sempre facile rintracciare sul mercato le forme di prestito più convenienti, la Carta Flexia ha diverse funzionalità e caratteristiche interessanti, tali da renderla un valido supporto per i consumatori.

Con la carta di credito revolving di UniCredit è possibile acquistare ovunque, in Italia e nel mondo, presso milioni di esercizi aderenti al circuito MasterCard (sia per la versione standard che per quella gold) anche utilizzando la tecnologia contactless, che consente di completare un acquisto senza dover strisciare la carta nel pos. Tra l’altro con carta Flexia è possibile usufruire anche dei pagamenti di ultima generazione Apple Pay e Samsung Pay.

Non solo: non sono previste commissioni per i rifornimenti di carburante, così come l’estratto conto, che diventa gratuito per chi decide di riceverlo online. Altro aspetto interessante è quello della possibilità di spostare, pagando 2 euro, la data del pagamento dal 10 al 27 del mese successivo a quello in cui le spese sono state sostenute.

Il canone annuo della carta Flexia standard è di 38 euro, ma può essere azzerato per i titolari del conto corrente MyGenius Platinum o azzerato per il prima anno per i sottoscrittori del conto online UniCredit in versione Gold (la Flexia rimarrà gratis anche negli anni successivi se si raggiungono almeno 2 mila euro di spesa annuali). Ricordiamo che per chi apre il conto on line MyGenius c’è una promozione che prevede:

  • azzeramento canone di 1 euro;
  • bonifici Sepa o giroconti fatti con internet banking gratis.
  • Rappresenta quindi un buon investimento per ottenere una linea di credito considerevole, fino a 5 mila euro (o fino a 15 o 30 mila euro a seconda della card scelta), comoda da rimborsare grazie alle rate mensili della modalità revolving.

(Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 08/05/2018)

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Conviene il rinnovo cessione del quinto? I motivi per evitarlo

Guida al rinnovo della cessione del quinto dello stipendio o pensione

Alcuni finanziamenti seguono delle normative specifiche. Nel particolare per alcuni di essi il rinnovo può essere fatto solo nel rispetto di una serie di condizioni. In questo articolo ci focalizzeremo proprio sul rinnovo della cessione del quinto dello stipendio per il quale le condizioni d’accesso più importanti sono:

  • la durata del piano di ammortamento scelto (il che determina dopo quanti anni si può fare il rinnovo);
  • l’età anagrafica del richiedente (raggiunto l’età massima di servizio come dipendente e l’età massima per i pensionati non è possibile rinnovare);
  • l’importo già rimborsato del capitale ottenuto il prestito.

Vediamo innanzitutto in che modo è necessario rispettare questi ‘paletti’ prima di procedere al rinnovo.

disegno di una banca e del numero cinque

Indice

Durata del piano di ammortamento e capitale già rimborsato

Questi due ‘limiti’ sono da considerare sia uniti che separati. Infatti se si è già rimborsato il 40% del capitale avuto in prestito con la cessione del quinto si può procedere al rinnovo, senza dover rispettare altre condizioni particolari. Detto questo, se si passa da un rimborso di 60 mesi a un rinnovo con un finanziamento in 120 mesi non è necessario rispettare il rimborso di almeno il 40%.

Età massima anagrafica del richiedente

Per quanto riguarda questo punto il discorso è alquanto semplice. Per la precisione raggiunta l’età massima anagrafica (dipende da quanto deciso dalle finanziarie e banche proponenti) non si può fare un rinnovo superiore al limite di età stessa. Per esempio se rimangono due anni all’età anagrafica massima, allora un rinnovo sarebbe pari al massimo a 2 anni, aprendo varie domande sull’aspetto della convenienza.

Oltre a chiedersi se possibile è necessario anche capire se conviene

Affrontiamo questo aspetto evidenziando subito come la cessione del quinto dello stipendio è una delle più diffuse forma di finanziamento privato, grazie alla sua semplicità di utilizzo (sia per quanto riguarda i privati che i dipendenti pubblici). Questa tipologia di prestito presenta infatti:

  • tasso fisso;
  • rimborso diretto da parte del datore di lavoro o ente pensionistico (importi trattenuti a monte);
  • rate costanti sullo stipendio (rata pari a max un quinto dello stipendio netto mensile);
  • facilitazione per l’accesso al credito anche per chi cattivo pagatore o protestato.

Si tratta di vari aspetti innegabilmente ‘positivi’ che sono in parte condizionati dal fatto che la busta paga rappresenta, già di per sé, un’ampia garanzia per questo tipo di finanziamento.Quindi i richiedenti non hanno necessità di presentare garanti o forme di garanzia ulteriori all’istituto.

Oltre agli aspetti più positivi, però, esistono alcune ragioni per cui, arrivati alla scadenza del finanziamento o in caso di necessità di nuova liquidità, non conviene procedere al rinnovo della cessione del quinto. Dal tasso, alle spese accessorie, i motivi per cui non farlo sono diversi: scopriamoli anche in questo caso insieme.

calcolatrice e penna

Gli interessi ricapitalizzati

Il rinnovo della cessione del quinto dello stipendio può essere effettuato non appena decorrono i primi 2/5 della durata totale del contratto (quindi ad esempio il rinnovo prima dei quattro anni in caso di cessione del quinto decennale non è possibile). In questo caso il richiedente ha la possibilità di rinegoziare l’importo, ottenendo una maggiore liquidità a fronte di una nuova richiesta. Tale tipologia di rinnovo, però, espone il cliente ad una ricapitalizzazione degli interessi. Ciò significa che il costo totale del rimborso potrebbe aumentare in modo esponenziale, rendendo poco conveniente il prestito.

Le spese accessorie duplicate

Non solo rinnovare una cessione del quinto dello stipendio, in particolare se l’ammortamento in corso non è stato ancora concluso, espone il richiedente ad altissimi costi aggiuntivi (e ciò vale anche in caso di cessione Inps o Inpdap che usano comunque l’ammortamento alla francese). Infatti, per la banca o per la società erogatrice del finanziamento, un rinnovo è a tutti gli effetti una nuova pratica.

Le spese di apertura di istruttoria, le spese assicurative e le commissioni legate all’attività bancaria vengono duplicate e di conseguenza, raddoppiano il peso dei costi sui clienti. E’ fondamentale, in questi casi, verificare come si modifica il TAEG della cessione del quinto: molto spesso, infatti, conviene optare per soluzioni alternative, più convenienti, piuttosto che preferire un rinnovo della cessione del quinto della pensione o dello stipendio.

N.B. Per quanto riguarda l’assicurazione il suo rimborso avviene per la parte dei premi già pagati ma non goduti (quelli relativi al periodo di ‘rinnovo’). Tuttavia molto spesso bisogna procedere ad un’apposita richiesta di rimborso perché, benché prevista dalla normativa può capitare che in assenza della richiesta esplicita la compagnia di assicurazione, per la polizza legata alla cessione che si va a sostituire con il rinnovo, non provveda in modo autonomo.

Conclusioni: fare attenzione al ‘momento’

Il fatto che si possa chiedere il rinnovo nel rispetto di alcune condizioni non deve far spostare l’attenzione sul fatto che anche se parliamo di ‘rinnovo’ di fatto l’operazione che si farà è quella di un’estinzione anticipata della cessione del quinto della precedente cessione e sostituzione con una nuova. Questo espone agli effetti dell’ammortamento alla francese soprattutto se la scelta di rinnovo viene fatta poco prima della scadenza naturale, quando si è rimborsato già quasi tutto il monte interessi.

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Cessione quinto Unicredit: tassi e convenzioni 2024

Prestito con Cessione del Quinto Unicredit dello stipendio o pensione

UniCredit è uno dei gruppi finanziari più importanti in Europa ed è una delle banche leader sul territorio nazionale. Filiali appartenenti al gruppo e uffici di rappresentanza sono presenti in tutti e cinque i continenti, anche se, ovviamente, la presenza nella UE è decisamente più marcata.

Uno dei punti di forza di UniCredit è, proprio la presenza capillare sul territorio, al fine di facilitare il rapporto tra istituto di credito e cliente, sia esso un privato o un’impresa, in modo da poterlo sostenere con servizi dedicati e ritagliati su misura delle varie esigenze personali e locali.

In questo scenario si colloca il Prestito Cessione del Quinto UniCredit, che fa parte della linea di prodotti finanziari rivolti alla clientela retail, studiato per soddisfare le esigenze di tutti i giorni e distribuito da MyAgents, l’esclusiva rete commerciale di Agenti UniCredit.

Chi la può richiedere?

La Cessione Quinto UniCredit si basa ovviamente, alla pari di tutte le altre cessioni del quinto, sui principi generali che regolamentano questa tipologia di finanziamento a livello legislativo. Questo a partire dal fatto che tale prestito non è accessibile per i lavoratori autonomi ma richiedibile da parte dei dipendenti pubblici, dipendenti privati e pensionati. Per poterne fare richiesta, inoltre, non servono garanzie, né patrimoniali né immobiliari, e non bisogna presentare alcun giustificativo di spesa, perché il prestito non è finalizzato.

disegno di consulente che accoglie clienti

Tre sono le proposte rivolte alla clientela, diverse fra di loro negli importi erogabili, nei tassi applicati e nella durata del contratto, a seconda delle condizioni economiche e lavorative/pensionistiche del richiedente. Nel particolare abbiamo:

  • cessione del quinto dipendenti pubblici;
  • cessione del quinto dipendenti privati;
  • cessione del quinto della pensione.

Anche l’età anagrafica dei richiedenti condiziona l’importo che si può ottenere, considerato che l’importo massimo pari ad un quinto degli emolumenti netti va moltiplicato per il numero di rate che si possono richiedere, in funzione dei limiti di età anagrafica raggiunti.

In particolare come età massima accettata (che va considerata a fine piano di ammortamento) sono previste le seguenti condizioni:

  • 75 anni per i dipendenti pubblici;
  • 66 anni per i dipendenti privati;
  • 85 anni per i pensionati.

Ricordiamo anche che Unicredit è tra le banche che ha una convenzione Inps dedicata proprio alla cessione del quinto per pensionati al fine di garantire tassi agevolati.

Sempre in base al regolamento vigente, la Cessione Quinto UniCredit è rimborsabile con un minimo di 24 rate e un massimo di 120 rate, logicamente all’interno dei limiti imposti dalla durata del contratto o dall’entità della quota dello stipendio o della pensione che può essere dedicata al prestito.

(Data rilevazione: 29/09/2021 – Fonte: sito UniCredit)

Preventivo e appuntamento

Ricordiamo, come abbiamo già detto in apertura, che per richiedere la Cessione Quinto UniCredit è necessario entrare in contatto con uno degli Agenti della rete distributiva MyAgents. Stesso discorso per richiedere un preventivo gratuito e senza impegno (Non si tratta comunque di una cessione a distanza o online).

L’appuntamento può essere fissato tramite il Servizio Clienti di UniCredit chiamando il numero verde 800.32.32.85.

Tassi e condizioni

Per quanto riguarda il tasso di interesse e le condizioni economiche bisogna fare riferimento ai fogli informativi che vengono consegnati dall’Agente dedicato. In generale il TAEG applicato è più vantaggioso per la cessione del quinto per dipendenti pubblici, mentre quello più alto è riservato ai dipendenti privati (vedi anche Cessione del quinto con taeg basso).

(Data rilevazione: 29/09/2021 – Fonte: sito UniCredit)

A puro titolo esemplificativo riportiamo l’esempio presente sul sito di UniCredit, con condizioni differenti a seconda che il richiedente sia un dipendente pubblico, privato od ancora un pensionato. La simulazione riporta le condizioni sia per una cessione di importo inferiore a 15mila euro che superiore a tale importo. Nel particolare al 29 settembre 2021 abbiamo (Fonte: sito UniCredit):

Dipendente privato

Esempio fino a 15000 euro: è possibile ottenere fino a 7474,86 euro da restituire in rate pari a 100 euro per un piano di ammortamento decennale (l’importo alla fine del piano di ammortamento sarà quindi 12mila euro). Sia il Tan che il Taeg sono superiori al 10%.

Esempio oltre 15000 euro: l’importo ottenibile sale a 23.381,78, così come la rata aumenta a 300 euro. Sempre in un orizzonte temporale decennale l’importo totale da restituire sarà pari a 36 mila euro (TAN 9,30%).

uomo che disegna auto e casa

Dipendente pubblico

Rifacendosi alle situazioni precedenti a parità di rata (e quindi di importo totale da restituire) aumentano le cifre massime ottenibili con la cessione in funzione di un abbassamento dei tassi d’interesse. Per la precisione nel primo caso sarà possibile ottenere oltre 9000 euro (TAN 5,30) e nel secondo 27.8973,87 euro (TAN 5,90%).

Pensionati

Come già accennato ci troviamo in una situazione intermedia tra i casi precedenti visto che il TAN sarà 7,90% per l’esempio sotto i 15mila euro e 6,90% per l’esempio oltre tale cifra. Ciò porterà rispettivamente alla possibilità di ottenere circa 9900 euro e 20.762,37 euro, sempre per una cessione del quinto da 120 rate.

Per quanto riguarda le condizioni della cessione del quinto della pensione Unicredit è da sottolineare come gli esempi si riferiscano a pensionati con un’età compresa tra 75 e 79 anni alla fine del piano di ammortamento.

Rifinanziamento, estinzione anticipata e diritto di recesso

In piena trasparenza e per la tutela dei consumatori è possibile esercitare il diritto di recesso, senza dover pagare penali o fornire giustificazione, entro 14 giorni dalla firma del contratto; ovviamente, nel caso in cui il capitale sia già stato erogato, deve essere restituito entro 30 giorni, comprensivo degli interessi maturati.

La Cessione Quinto UniCredit si estingue naturalmente alla scadenza del contratto: nel caso in cui si desideri richiedere l’estinzione anticipata del debito residuo è nel diritto del cliente poterlo fare con il pagamento di una penale pari all’1% del dovuto se manca più di un anno alla naturale scadenza, mentre dello 0,5% se mancano meno di 12 mesi. Nel caso in cui il calcolo del capitale residuo da restituire sia inferiore a 10.000 € nessuna penale è dovuta.

Analizziamo, in ultimo, la possibilità di rinnovare la Cessione Quinto UniCredit sottoscritta, ricordando che questa procedura è anch’essa regolamentata su base legislativa. Nel particolare il rinnovo è possibile se:

  • è trascorso un minimo di tempo di 2/5 della durata complessiva concordata, ossia almeno il 40% del debito è stato restituito;
  • si chiede un finanziamento di 120 mesi e la Cessione da rinnovare ha una durata residua pari o inferiore a 60 mesi.

(Data rilevazione: 29/09/2021 – Fonte: sito UniCredit)

Conclusione

Alla pari di tutte le altre cessioni del quinto si consiglia di leggere con attenzione tutta la documentazione fornita dall’Agente collocatore e di fare riferimento al Decalogo Cessione del Quinto dello Stipendio o della Pensione messo a disposizione da UniCredit.

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Ho bisogno di soldi urgentemente: 12 alternative


Ho bisogno di soldi – Ecco come fare

Ognuno di noi, nell’arco della propria vita, si trova prima o poi davanti a situazioni in cui si necessità di liquidità. Tale bisogno di soldi può riguardare piccoli o ingenti importi e le motivazioni possono essere le più disparate: il bagno che necessita di lavori, l’acquisto di un’auto o di una vacanza, la perdita del lavoro o il sopraggiungere di problemi di salute. Chiunque può avere bisogno di soldi, ma non per tutti si aprono le stesse possibilità di accesso al credito. Alcune categorie di consumatori potrebbero vedersi chiudere in faccia una porta dietro l’altra con il rischio di cadere nelle mani di truffatori a causa della necessità e di mancanza di informazioni. Nel seguente articolo passerò in rassegna alcune possibili alternative e le situazioni ambigue da rifuggire.

Indice

  1. Prestito personale
  2. Prestito di consolidamento
  3. Prestito finalizzato
  4. Pagodil
  5. Cessione del quinto
  6. Fido bancario
  7. Carta di credito
  8. Prestito pre-valutato e/o credito rotativo
  9. Parenti o conoscenti
  10. Banco dei pegni, Compro oro, Vendita usato
  11. Social lending
  12. Crowdfunding

Consigli per evitare truffe e sovraindebitamento

1. Prestito personale

immagine di uomo con banconote

E’ la forma di credito al consumo più diffusa in Italia, in quanto permette di richiedere anche cospicue somme di denaro senza dover fornire giustificativi di spesa, ideale quindi per soddisfare qualsiasi necessità. E’ una strada percorribile da tutti i consumatori che dispongano di una fonte di reddito dimostrabile, di una buona valutazione del merito creditizio e, nei casi in cui fosse richiesto, di un parente o conoscente disposto a fungere da garante. Proposti sia a tasso fisso che a tasso variabile, generalmente offrono la possibilità di richiedere fino a 75.000€ da restituire in massimo 120 mesi.

Sono sempre più diffuse forme flessibili, con la possibilità di saltare o modificare l’importo di una o più rate durante la vita del finanziamento, per venire incontro ad eventuali difficoltà economiche che dovessero sopraggiungere nel tempo. E comunque è possibile tutelarsi da inconvenienti futuri accostando al prestito personale una polizza CPI (Creditor Protection Insurance) facoltativa.

Non si tratta di prestiti rapidi, in quanto la banca, in seguito alla richiesta di finanziamento, avvia una fase di istruttoria che può durare anche alcuni giorni, durante i quali l’istituto in questione si accerta che siano presenti tutti i requisiti necessari alla concessione del credito.

2. Prestito di consolidamento

immagine di pezzi di un puzzle

Appartiene sempre alla categoria dei prestiti personali ed è particolarmente indicato quando ci si trova nella situazione di avere in corso due, tre o più finanziamenti e di avere difficoltà nella gestione e nel pagamento di più rate al mese. In questo caso è possibile richiedere un nuovo prestito personale col quale andare ad estinguere anticipatamente i precedenti prestiti, in modo tale da accorpare tutte le rate in un’unica mensilità. L’operazione può inoltre permettere non solo di spuntare tassi più vantaggiosi sfruttando le eventuali variazioni positive del mercato ma anche, se necessario, richiedere liquidità aggiuntiva.

3. Prestito finalizzato

disegni di beni di consumo

Più rapido di un prestito personale e spesso anche più conveniente, è la soluzione ideale per finanziare l’acquisto di un bene o servizio, come elettrodomestici, arredamento, auto e vacanze. Presenta la comodità di poterlo richiedere e sottoscrivere direttamente in negozio al momento dell’acquisto, usufruendo spesso anche di promozioni dedicate, come TAN e alle volte anche TAEG 0%. Anche in questo caso si tratta, però, di una strada percorribile dai consumatori in grado di dimostrare un reddito stabile e che non abbiano avuto in un passato recente problemi di insolvenza.

4. Pagodil

logo pagodil

Possono, invece, usufruire di Pagodil anche i consumatori che non dispongono di busta paga. Si tratta del pratico e veloce servizio di dilazione di pagamento, senza applicazione di interessi o costi aggiuntivi, offerto ai propri clienti da tutti i negozi convenzionati Cofidis. Unico requisito per accedervi è essere titolari di un conto corrente bancario a cui è collegata una carta bancomat abilitata. Presentando quest’ultima in cassa al momento di pagare, l’operatrice provvederà ad attivare il servizio Pagodil e l’esito sarà immediato (è Cofidis a valutare in tempo reale la fattibilità dell’operazione).

5. Cessione del quinto

rappresentazione di un quinto

I dipendenti pubblici o privati e i pensionati possono accedere al credito anche tramite la cessione del quinto dello stipendio/pensione. In virtù della particolare modalità di restituzione dell’importo dovuto a mezzo di trattenute in busta paga/cedolino della pensione da parte del datore di lavoro o dell’Inps, questa tipologia di finanziamento è accessibile anche a quei consumatori che in passato siano stati segnalati al Crif come cattivi pagatori o addirittura pignorati, infatti l’erogazione non richiede la valutazione del merito creditizio ma è obbligatorio sottoscrivere una copertura assicurativa vita e/o impiego.

6. Fido bancario

Se la necessità di liquidità si ripresenta spesso ma per periodi di tempo limitati, una soluzione valida potrebbe essere rappresentata dall’apertura di credito in conto corrente, il cosiddetto fido bancario. La richiesta è soggetta all’approvazione della banca presso cui si dispone del conto, la quale stabilisce l’importo concesso in affidamento al suo cliente dopo un’attenta fase di istruttoria. Sebbene i tassi applicati siano generalmente più alti rispetto a quelli di un tradizionale prestito personale, il fido ha il vantaggio che tali interessi si applicano solo sulle somme effettivamente utilizzate ed unicamente nei giorni in cui si attinge al fido. E’ utile quindi per quei correntisti che in alcuni mesi dell’anno si trovano puntualmente ad affrontare uscite superiori alle entrate, che però potranno rimborsare facilmente con l’arrivo del successivo stipendio. Proprio in virtù di queste sue caratteristiche, il fido è un ottimo strumento di credito anche per le aziende e le attività commerciali.

7. Carta di credito

immagine carta di credito e simbolo del dollaro

Per soddisfare piccole o medie esigenze di liquidità, i consumatori, anche in questo caso con reddito dimostrabile e buon merito creditizio, possono richiedere una carta di credito. Con o senza canone, quelle con opzione a saldo anticipano ad ogni utilizzo importi di denaro entro il plafond concesso al cliente, il quale è tenuto a restituire il tutto in un’unica soluzione il mese successivo, senza corrispondere alcun interesse, mentre quelle ad opzione revolving non solo anticipano il denaro, ma ne permettono la restituzione in piccole rate spalmate nei mesi successivi, in questo caso applicando un tasso di interesse quasi sempre più alto di quello a cui è soggetto un tradizionale prestito personale. La comodità di avere accesso ad una linea di credito già valutata e immediatamente disponibile ha ovviamente il suo costo, per questo è sempre consigliabile valutare attentamente TAN e TAEG previsti.

8. Prestito pre-valutato e/o credito rotativo

Anche senza sobbarcarsi il canone di una carta di credito, è possibile accedere ad una linea di credito pre-valutata e rotativa (detto anche prestito rotativo) sia attivandola sul proprio conto corrente presso le banche che offrono il servizio (ad esempio Ubi Banca e Widiba) che richiedendo le “carte conto” che prevedono questa opzione (come CompassPay o Hype, che sta attualmente testando il servizio Credit Boost). Anche in questo caso, come per le carte di credito, attenzione ai tassi applicati.

9. Parenti o conoscenti

immagine di familiari e parenti

Se non si dispone di reddito dimostrabile o se in passato si ha avuto qualche problema di insolvenza, effettivamente molte delle alternative fin qui analizzate potrebbero essere accessibili con molte difficoltà, soprattutto se non si dispone di un valido garante.

In questo caso potrebbe essere tentata la strada del prestito in famiglia o, al massimo, da un conoscente. Per la serenità di tutte le parti coinvolte è sempre opportuno stendere una scrittura privata in cui siano riportate tutte le caratteristiche del prestito: importo, modalità di rimborso ed interessi applicati. Il parente che funge da creditore, per tutelarsi ulteriormente, potrebbe richiedere la firma di cambiali da parte del ricevente e la pratica è assolutamente legale. Ovviamente, soprattutto in caso di prestiti tra familiari e conoscenti, è quanto mai opportuno essere corretti e responsabili prima di firmare, per evitare di ritrovarsi nell’impossibilità di adempiere ai propri obblighi andando inevitabilmente ad incrinare legami di sangue o amicizia.

(Approfondimento: Prestiti cambializzati tra privati)

10. Banco dei pegni, Compra oro, Vendita usato

immagini di oggetti di valore

Un’altra via percorribile, soprattutto per chi non riesce ad accedere al credito tradizionale, potrebbe essere quella di far fruttare dei beni mobili (ad esempio gioielli, orologi, tappeti, quadri) o titoli di credito in proprio possesso.

Gli istituti di credito che svolgono il servizio di Banco dei Pegni si sono moltiplicati nell’ultimo periodo a causa della recente crisi economica. E’ un metodo rapido e discreto per accedere a somme di denaro anche cospicue, se il bene in proprio possesso lo permette. Occorre solo il documento d’identità e il codice fiscale e può accedervi chiunque, anche i cattivi pagatori, in quanto è il bene stesso a fungere da garanzia. Nel migliore dei casi si riesce ad ottenere fino ai ⅘ del valore dell’oggetto dato in pegno e per riscattare l’oggetto depositato occorre restituire la somma ricevuta più i dovuti interessi, generalmente entro 6 mesi. Se ciò non è possibile e se non si desidera rinnovare il pegno, il creditore provvederà alla vendita all’asta dell’oggetto in questione per recuperare il mancato rimborso, con un sicuro margine di guadagno.

Altra alternativa sono i Compro Oro. Vendere vecchi gioielli in oro o manufatti d’argento di famiglia può permettere di ottenere denaro in tempi rapidi. L’importante è procedere a questa operazione dopo essersi opportunamente documentati. Occorre conoscere la quotazione dell’oro in corso tenendo presente che l’oro quotato è quello a 24 carati, mentre l’oro di gioielleria è meno puro, di solito a 18 carati. Quindi per conoscere la giusta quotazione da ricercare in negozio occorre informarsi sull’attuale valore dell’oro 24 carati e sottrarre ad esso circa il 30% per individuare orientativamente la quotazione onesta che dovrebbero offrirti al Compro Oro.

E tieni sempre ben a mente che l’oro in tuo possesso è limitato e una volta venduto ormai è perso.

Un’altra via eco-sostenibile e spesso divertente per procurarsi piccole somme di denaro è rappresentata dai vari mercatini dell’usato locali accessibili via Facebook oppure tramite piattaforme nazionali come ad esempio Subito.it su cui mettere in vendita oggetti in buone condizioni ma che non si utilizzano più: i costosi passeggini e seggioloni di figli ormai cresciuti, pezzi d’arredamento che si desidera sostituire, regali non graditi o ricevuti a doppio. Con una rapida compravendita online e un pò di faccia tosta si può provare a vendere di tutto recuperando anche più del 50% della somma spesa in passato per acquistare l’oggetto in questione.

11. Social lending

immagine di stretta di mano tra computer

Sempre dal mondo delle community online arriva un’altra possibilità per richiedere liquidità: sto parlando delle piattaforme di Social Lending, ovvero di prestiti tra privati. Si tratta a tutti gli effetti di prestiti personali ma, poichè viene a mancare l’intermediazione bancaria, i costi del finanziamento si riducono rendendoli spesso più vantaggiosi. Di fatto si stipula un contratto privato tra il richiedente ed un gruppo di investitori che finanziano contemporaneamente piccole parti di più prestiti, al fine di diversificare e limitare al massimo i rischi, ed il rimborso avviene come in un tradizionale finanziamento attraverso il pagamento di rate mensili di importo fisso con addebito in conto corrente. Le piattaforme di questo tipo sono nate nel 2005 in Inghilterra e negli anni si sono moltiplicate anche in Italia. Tra le altre possiamo menzionare: Smartika, Prestiamoci, Younited Credit e Blender.

12. Crowdfunding

immagine che rappresenta tante mani diverse che finanziano un'idea

Si basa sempre sulla collaborazione della community online, ma il Crowdfunding presente caratteristiche differenti rispetto al social lending. Consiste infatti in una raccolta fondi aperta sulle apposite piattaforme da chiunque abbia un progetto artistico, economico o anche personale e che chiede alla community di contribuire al reperimento dei fondi necessari, spesso in cambio di biglietti per l’evento che si andrà a realizzare o dell’oggetto che si andrà a produrre o di gadget (“ricompense”) legati al progetto stesso, come magliette autografate, incontro con l’eventuale scrittore o attore…Non offre garanzie di riuscita e i tempi possono essere notevoli. Tra le più note piattaforme di Crowdfunding ricordiamo Kickstarter, BeCrowdy, Eppela ed Ulule.

Consigli per evitare truffe o sovraindebitamento

Quando si necessita di denaro, soprattutto se la propria situazione economica è notevolmente compromessa, rischiare di fare scelte avventate e rischiose nel tentativo di prendere una boccata d’aria sull’immediato è un pericolo concreto.

E’ fondamentale agire sempre con consapevolezza ed oggettività, considerando non solo il vantaggio del momento ma anche la sostenibilità dell’impegno assunto per gli anni a venire.

Sovraindebitarsi o peggio ancora trovarsi impelagati in truffe ed usura sono trappole da evitare a tutti i costi. Alcune linee guida per individuare in anticipo le situazioni a rischio ed evitarle il più possibile sono:

  • rivolgersi sempre a banche e finanziarie regolarmente autorizzate dalla Banca d’Italia e verificare che l’eventuale mediatore creditizio o agente in attività finanziarie che ci sta proponendo il finanziamento sia regolarmente iscritto nei registri ed elenchi dello OAM (Organismo Agenti e Mediatori);
  • diffidare da chi promette condizioni economiche troppo vantaggiose o un facile accesso al credito per chiunque;
  • valutare attentamente tutte le voci del preventivo fornito sul Modulo Secci (importo, durata, TAN e TAEG, spese accessorie) onde evitare spiacevoli sorprese;
  • per verificare se i tassi applicati sono al di sotto della soglia di usura e in linea con i tassi medi del momento è opportuno consultare il bollettino trimestrale dei TEGM (Tassi Effettivi Globali Medi), che viene regolarmente pubblicato ogni tre mesi sulla Gazzetta Ufficiale, sul sito della Banca d’Italia e su quello del Ministero dell’economia e delle finanze;
  • se è possibile che la propria situazione economica possa subire dei colpi durante la durata del finanziamento che si desidera accendere, è consigliabile stipulare a tutela del credito anche una polizza CPI (sebbene solo facoltativa) che provveda ad estinguere il debito al posto nostro in caso di perdita del lavoro, gravi problemi di salute o morte prematura;
  • prima di accendere ancora un finanziamento è importantissimo valutare oggettivamente la propria situazione economica per non rischiare di impegnare in totale una parte troppo grande delle proprie entrate mensili, trovandosi poi impossibilitati a pagare tutto il dovuto;
  • se ormai è tardi e ci si è indebitati al di sopra delle proprie possibilità è opportuno rivolgersi ad apposite associazioni (come Codacons o Adiconsum) che possono indirizzarci verso leggi e procedure, come il Saldo e Stralcio o il Piano del Consumatore, che potrebbero aiutarci ad uscire dall’impasse economico in cui siamo caduti.

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Prestiti cambializzati veloci: 3 regole per evitare tassi alti

Finanziamenti con cambiali in tempi brevi con taeg basso

I prestiti cambializzati sono uno degli innovativi strumenti giunti nel mercato del prestito di liquidità che permettono alle banche e alle società di credito di poter erogare finanziamenti anche ai soggetti più a rischio come cattivi pagatore e protestati iscritti nella centrale rischi.

Si tratta comunque di una formula ampiamente usata soprattutto con i lavoratori autonomi. La restituzione del finanziamento, infatti, viene effettuato attraverso il pagamento di cambiali a cadenza mensile e ciò rende particolarmente sicuro tale strumento anche per i soggetti che hanno avuto, nel passato, problemi nel rimborsare la loro esposizione debitoria (vedi anche Consolidamento debiti), in quanto, per l’istituto creditore la cambiale rappresenta, a tutti gli effetti, un titolo esecutivo.

Una situazione facilitata, quindi, anche per chi si è dovuto scontrare con le porte chiuse in faccia davanti ad una classica richiesta di prestito, a causa dei precedenti non rosei con il mondo del credito. Ciò però potrebbe portare ad accettare un prestito a qualsiasi costo e tasso: un errore da non commettere e che attraverso alcune regole utili da seguire, potrà permettere di evitare tassi di interesse alti.

  1. Finalizzare il prestito

    Il prestito cambializzato è, di per sé, considerato un prodotto non finalizzato. Ciò significa che i soggetti richiedenti, al momento della sottoscrizione del contratto, non sono tenuti a dare spiegazioni su quale sia l’utilizzo che verrà fatto con le somme ricevute. Intavolare una trattativa motivando le finalità di utilizzo, potrebbe aiutare chi presenta la domanda ad ottenere un tasso leggermente più basso rispetto alla media di mercato.

    Ed è proprio questo elemento di negozialità che rende i prestiti cambializzati veloci difficili da inquadrare in una tabella di tassi legata ad uno specifico periodo, o anno: sia che si tratti del 2014 o del 2015, o anche in previsione del 2016, sarà la singola banca (condizionata comunque dal mercato “locale” quindi con valori differenti a seconda che si trovi a Milano, Roma o Catania) a stabilire, con il cliente, i tassi applicati.

  2. Firma singola? Con un garante il tasso scende

    Uno dei vantaggi del prestito cambializzato è senza dubbio la possibilità di apporre al contratto una firma singola, senza necessità di presentare all’istituto un garante. Una concessione che si traduce, nella totalità dei casi, in un tasso di interesse più alto rispetto ad altre forme di prestito dove sono presenti garanzie (vedi anche Prestito d’onore). Per questo motivo, una delle modalità più proficue per ottenere un prestito cambializzato con un tasso maggiormente vantaggioso è quella di portare con sé un garante con una solida posizione finanziaria. Le banche, in questo modo, saranno più che liete di rivedere al ribasso i tassi di interesse.

  3. Lasciare spazio alle penali di estinzione anticipata
    Siete certi che il prestito richiesto non verrà rimborsato in modo anticipato? Ecco che si aprono gli spiragli per poter sfruttare la penale legata a questo tipo di pagamento per ottenere un tasso vantaggioso. Infatti i prestiti cambializzati, per loro natura, possono essere estinti in qualsiasi momento senza penali. Concedere alla banca l’opportunità di inserire questo tipo di sanzione, potrà essere usato come valore di scambio per ottenere una limatura ai tassi ordinari.

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Prestiti cambializzati per protestati e cattivi pagatori

Prestito con cambiali: chi può richiederlo?

Fino a qualche anno fa l’accesso al credito da parte di protestati e cattivi pagatori era un avvenimento più unico che raro, complice l’assenza di fiducia da parte degli istituti bancari e finanziari verso questo tipo di soggetti. Con il tempo, però, gli operatori del mercato si sono ammorbiditi, cercando di studiare soluzioni ad hoc da proporre a chi, nel passato, aveva fatto registrare difficoltà nel rimborso delle somme dovute, difficoltà che affligge soprattutto i lavoratori autonomi, a causa degli squilibri di cassa dovuti all’attività.

Da qui nasce l’idea del prestito cambializzato per cattivi pagatori e protestati: un prodotto di credito personale che viene erogato a fronte della sottoscrizione dicambiali a garanzia della somme. In questo modo il finanziamento viene rimborsato dal richiedente, ad un tasso di interesse fisso, attraverso cambiali di uguale importo con scadenza mensile.

Come altre categorie di finanziamento, il prestito personale cambializzato per cattivi pagatori e protestati fa parte dei cosiddetti prestiti non finalizzati: in questo caso, quindi, non è necessario dover acquistare un bene o un servizio specifico per poterlo richiedere. Si possono trovare prestiti cambializzati anche online, anche se piuttosto rari, il che svincola dalla necessità di doversi recare nelle grandi città, come Roma, Milano, ecc.

Prestiti cambializzati: cosa sapere

I richiedenti di un prestito personale cambializzato è bene che confrontino le varie opportunità disponibili sul mercato valutando i TAN delle diverse proposte. Il tasso annuo nominale, infatti, rappresenta la quota di interesse percentuale a cui i soldi dovranno essere rimborsati: maggiore sarà il valore del TAN e superiore sarà la parte di interessi in favore dell’ente erogatore.

Ma c’è di più: molti operatori, infatti, inseriscono all’interno dei contratti spese accessorie, non direttamente connesse con il mero rimborso, che fanno lievitare i costi del prestito. Per questa ragione, insieme al TAN, non può mancare una valutazione al TAEG, il tasso annuo effettivo globale, una sorta di indicatore complessivo della convenienza del prodotto.

Infine, prima di sottoscrivere un contratto di prestito cambializzato è sempre bene controllare gli eventuali costi e penali in caso di estinzione anticipata: se la situazione economica del richiedente dovesse volgere al meglio, infatti, sarebbe una pesante scocciatura scoprire, troppo tardi, che per estinguere il debito in anticipo devono essere saldate, oltre al residuo, anche ulteriori spese.

Protestati e cattivi pagatori, fallire la seconda occasione può rappresentare un rischio

Il mancato pagamento di una rata da parte di soggetti con già un precedente simile, come i cattivi pagatori e i protestati, può comportare il rischio di spiacevoli e gravi conseguenze. La cambiale, infatti, è un titolo esecutivo e pertanto la non copertura di una rata manda immediatamente al protesto il titolo ed il cliente (il che li fa rientrare nei prestiti veloci in quando non è necessaria una approfondita istruttoria). Un secondo protesto od una nuova segnalazione alle centrali interbancarie potrebbero rappresentare un ostacolo troppo grande da superare anche per gli istituti aperti ai soggetti più difficili.

Chi offre questi finanziamenti nel 2021?

Ecco un esempio di società che alla data 11/11/2021 riportano sul loro sito ufficiale la possibilità di richiedere informazioni in merito alla concessione di prestiti cambializzati.

Banche o Finanziarie Sito web
ALYCREDIT www.alycredit.it
SEFA www.sefafinanziamenti.it

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Prestiti Inpdap 2024 per pensionati: tabella e tassi a confronto

Prestiti ex-Inpdap – Guida ai prestiti per dipendenti pubblici e pensionati

L’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica – INPDAP era un ente pubblico che fino al 2011 svolgeva attività di previdenza ed assistenza per i dipendenti pubblici. Il Governo Monti ne ha decretato la soppressione e tutte le funzioni svolte sino ad allora dall’Inpdap sono confluite nell’INPS. I prestiti che venivano erogati dall’Inpdap a favore degli iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie sono ancora disponibili sotto il nuovo nome di Prestiti INPS.

Indice

  1. Tipologie di finanziamenti ex-Inpdap
  2. Requisiti minimi
  3. Elenco banche convenzionate
  4. Richiesta e modalità di erogazione
  5. Tempistiche

Tipologie di finanziamenti INPS (ex-Inpdap)

L’offerta complessiva è suddivisibile in 3 categorie di prodotti messe a disposizione dei cittadini iscritti:

  1. Piccolo Prestito, ovvero una forma di finanziamento personale non finalizzato, che deve avere un valore ben preciso, di una, due, tre, quattro, sei o otto volte rispetto allo stipendio/pensione percepiti. L’importo del Piccolo Prestito, infatti, non può essere richiesto arbitrariamente, ma deve essere scelto tra le 6 opzioni disponibili. Sotto il profilo della durata non può essere mai inferiore ad 1 anno o superiore a 4 anni;
  2. Prestito Pluriennale Diretto, che viene finanziato direttamente dall’Inps e che può avere una durata di 5 o 10 anni. In questo caso, diversamente da quanto accade con il Piccolo Prestito, è necessario presentare una dettagliata documentazione di spesa e rientrare tra le motivazioni di utilizzo indicate nello specifico Regolamento;
  3. Prestito Pluriennale Indiretto o garantito, uguale nella forma e nella sostanza a quello diretto, ma erogato non più dall’Inps ma dalle società finanziarie convenzionate.
Tipo di prestito Durata del finanziamento Costo del finanziamento
Piccolo prestito Inpdap 1 – 2 – 3 – 4 anni TAN 4,25% +0,50% per spese amministrative +quota Fondo Rischi
Prestito Pluriennale Inpdap Diretto 5 – 10 anni TAN 3,50% +0,50% per spese amministrative +quota Fondo Rischi
Prestito Pluriennale Inpdap Garantito 5 – 10 anni tasso applicato dalla banca erogante convenzionata

Tabella aggiornata al 23/01/2022

Requisiti minimi

Non tutti i dipendenti pubblici, statali e i pensionati possono accedere a questo tipo di finanziamenti agevolati, anche se le limitazioni e le esclusioni sono davvero minime.

Per le forme di Piccolo Prestito, ad esempio, non è specificato alcun requisito di anzianità lavorativa o di tipologia di contratto. Ovviamente bisogna essere iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie.

Per i Prestiti Pluriennali, invece, sono necessari:

  • l’iscrizione alla Gestione, con almeno 4 anni di contributi versati;
  • un contratto di lavoro a tempo indeterminato con un’anzianità di almeno 4 anni valida ai fini pensionistici (che si dimezza ad esempio nel caso di invalidi o mutilati di guerra)

A titolo informativo, al momento di lasciare il servizio attivo passando alla condizione di pensionato, se si vuole continuare a usufruire dell’accesso ai prestiti Inps ex Inpdap, con la domanda di pensionamento bisogna anche fare quella di registrazione al fondo (ottenendo l’applicazione dell’aliquota di contribuzione agevolata). Ciò è dovuto al fatto che i dipendenti in servizio pagano un contributo maggiore rispetto ai pensionati e il passaggio non avviene da uno stato all’altro in modo automatico. Inoltre, l’adesione a tale Fondo è obbligatoria per tutti gli iscritti Inps ex-Inpdap mentre non lo è per i pensionati.

Le categorie che possono decidere di aderire al Fondo sono numerosissime, rendendo accessibili i prestiti ex-Inpdap a svariate categorie quali:

Elenco banche convenzionate

Ecco alcuni degli istituti di credito che risultano convenzionati in data 23/01/2022:

Data rilevazione: 23/01/2022 – Fonte con elenco completo

Richiesta e modalità di erogazione

Le modalità di erogazione sono molto semplici: in taluni casi, infatti, è direttamente l’Inps ad emettere l’intera somma richiesta, in altri, invece, valgono gli accordi con gli istituti convenzionati, sanciti all’interno di specifiche soglie, a cui gli iscritti possono rivolgersi direttamente. Tra i partner spiccano istituti di prim’ordine che garantiscono affidabilità e sicurezza nelle transazioni come BNL, Italcredi, Deutsche Bank, Compass e Banco Popolare.

Nel caso dei prestiti Inps ex-Inpdap erogati direttamente bisogna utilizzare l’apposito form da compilare online nella propria area privata del portale Inps. Il tutto si svolge per via telematica. Nel particolare a distanza avverrà sia la richiesta dell’apposito modulo presente sull’intranet da parte dell’amministrazione che l’invio della domanda. Sempre online, quando la domanda risulterà visibile nell’area personale, si dovrà dare la conferma della richiesta, od in alternativa fermare l’iter cancellandola.

Nonostante i requisiti posseduti, non c’è certezza che si otterrà la somma richiesta perché l’assegnazione viene fatta fino ad esaurimento dei fondi stanziati.

Per quanto riguarda invece i prestiti indiretti le figure interessate sono plurime visto che per la richiesta saranno interessate l’amministrazione del dipendente, la banca interpellata e l’ufficio Inps ex Inpdap responsabile a livello territoriale.

Ricordiamo inoltre che la possibile richiesta dei prestiti pluriennali garantiti è legata alle finalità per cui è richiesto il finanziamento stesso. Queste variano anche in funzione del piano di ammortamento e dovranno essere giustificate appunto al momento di richiedere il prestito (quinquennale o decennale) all’Ente.

Tempistiche

Viste le differenti tipologie di prestiti ex-Inpdap non è possibile indicare una tempistica univoca. Anche all’interno dello stesso prestito ci potranno essere delle notevoli differenze in funzione del numero delle richieste o della necessità di modifiche ed integrazioni. In senso assoluto è possibile che i prestiti pluriennali indiretti siano leggermente più veloci anche se molto, in questo caso, dipende dalle politiche interne dell’istituto di credito prescelto.

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Prestiti Inps pensionati: guida alle convenzioni 2024

Prestiti INPS: guida alla richiesta online

I prestiti Inps (ex Inpdap) possono essere una soluzione interessante e vantaggiosa per affrontare spese improvvise o problemi di liquidità. Il seguente articolo nasce con l’intenzione di fornire tutte le informazioni utili su questa specifica categoria di finanziamenti.

scritta inps

Indice

Cosa sono?

I prestiti Inps sono una specifica categoria di finanziamenti a tasso fisso agevolato e rata costante, accessibili esclusivamente ai dipendenti statali e pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, ai dipendenti del Gruppo Poste Italiane e ai pensionati INPS.

Si dicono diretti quando sono, per l’appunto, erogati direttamente dall’INPS attingendo al suo Fondo Credito; si dicono, invece, indiretti quando sono erogati da un istituto di credito convenzionato sotto garanzia del Fondo INPS.

Si dividono in:

Ciò che accomuna i prestiti INPS in tutte le varianti è la particolare modalità di rimborso, differente da quella prevista in un comune prestito personale. L’importo della rata non può, infatti, superare il 20% dello stipendio/pensione al netto di eventuali ritenute fiscali/previdenziali e il rimborso avverrà a mezzo di trattenute dirette in busta paga/cedolino della pensione effettuate dall’Ente di appartenenza (statale o pubblico) per i dipendenti in servizio, dall’INPS per i pensionati. La durata, gli importi richiedibili e la richiesta o meno di giustificativi di spesa variano in base alla tipologia di prestito a cui ci si rivolge.
In tabella riassumo brevemente le caratteristiche principali per ogni tipologia.

Piccolo prestito Ideale per chi necessita di piccoli importi. Possono avere durata annuale, biennale, triennale e quadriennale e l’importo, a seconda della durata scelta, potrà essere pari ad una, due, tre o quattro mensilità medie nette dello stipendio/pensione. Possibilità di raddoppiare l’importo mantenendo costante la durata se non si ha in corso anche una cessione del quinto. Non richiesta alcuna motivazione di spesa. Erogato direttamente dall’INPS
Anticipazione Vecchio e Nuovo Fondo Mutualità Riservato agli iscritti al Vecchio o Nuovo Fondo di Mutualità senza provvedimenti disciplinari in corso, permette di richiedere sotto forma di anticipo fino al 75% del fondo accumulato, da restituire entro 24/48 mesi. Previste solo motivazioni di salute per gli iscritti al Nuovo Fondo.
Prestiti Pluriennali Diretti Ideale per coloro che devono affrontare necessità familiari o personali che rientrano nelle casistiche indicate nello specifico Regolamento. Possono avere durata quinquennale o decennale e permettono di accedere a somme monetarie più ingenti. Occorrerà allegare ampia documentazione, sia medica che di spesa. Erogato dall’INPS.
Prestiti Pluriennali Indiretti Presenta le medesime caratteristiche e limitazioni dei prestiti pluriennali diretti solo che in questo caso occorre rivolgersi presso istituti di credito convenzionati i quali erogheranno l’importo pattuito sotto garanzia dell’INPS. Tassi meno vantaggiosi di quelli offerti dai prestiti diretti ma con tempistiche più rapide.

Per maggiori informazioni rimando alla pagina dedicata del portale INPS ufficiale ed al pdf del Regolamento

Convengono davvero?

I tassi applicati sui prestiti diretti Inps possono risultare convenienti. A tali tassi vanno aggiunte le spese amministrative e la quota da versare al Fondo Rischi. Saranno da mettere in conto, però, tempi di attesa più lunghi, anche di un paio di mesi, in quanto i finanziamenti vengono erogati in base ad una graduatoria stilata tra tutte le domande pervenute ed in seguito ad un’attenta valutazione della documentazione proposta. In più l’erogazione è vincolata alla disponibilità monetaria presente in quel momento nel Fondo Credito.

È quindi un finanziamento vantaggioso ma che va richiesto quando non c’è un’impellente urgenza di liquidità.

Poichè la quota da versare al Fondo Rischi aumenta notevolmente con l’età del richiedente, per i pensionati i prestiti diretti INPS potrebbero rivelarsi alla fine meno vantaggiosi. Per questa ragione ad un pensionato può risultare più conveniente guardarsi intorno ed informarsi su cosa offrono le varie banche convenzionate con l’INPS per usufruire della cessione del quinto della pensione più vantaggiosa in quel momento.

richiesta prestiti inps

Come richiedere i prestiti INPS diretti

I prestiti diretti INPS prevedono la richiesta online dalla propria Area Personale sul portale INPS. Per accedere a tale funzione è necessario aver preventivamente richiesto presso la sede Inps di competenza il personale codice PIN dispositivo. Una volta effettuato l’accesso con le proprie credenziali, occorrerà selezionare “Per area tematica” e “Credito”. A questo punto si dovrà indicare la tipologia di prestito che si desidera richiedere e compilare il form in tutte le sue parti, allegando l’opportuna documentazione.

Sempre dalla propria area personale sarà possibile monitorare in tempo reale come procede la pratica e, nel caso di un rifiuto, questo sarà motivato in una e-mail informativa. Come ho precedentemente accennato i tempi di attesa possono essere lunghi.

banche convenzionate

Come richiedere i prestiti INPS indiretti

Nel caso di un prestito indiretto, la procedura cambia a seconda che si tratti di una richiesta di prestito pluriennale garantito o di cessione del quinto della pensione.
Per i prestiti pluriennali indiretti la domanda andrà rivolta sempre online all’Inps competente territorialmente che si interfaccerà con la banca convenzionata scelta.Per la cessione del quinto della pensione, invece, sarà necessario rivolgersi presso uno dei tanti istituti di credito che ogni anno stringono convenzioni più o meno vantaggiose con l’INPS. E’ possibile consultarne l’elenco completo delle banche e finanziarie e aggiornato sul sito uffciale INPS.

La domanda di finanziamento deve quindi essere presentata dal richiedente direttamente presso l’istituto bancario o finanziario prescelto. Questi ultimi provvederanno all’istruttoria delle pratiche utilizzando le funzioni informatiche appositamente predisposte da parte dell’Inps. In questo modo, infatti, l’istituto di credito coinvolto può accedere ai sistemi di pagamento delle pensioni, verificare l’importo della quota cedibile e confermare o meno il piano di ammortamento stimato sulla base della richiesta del pensionato, accelerando così i tempi di gestione pratica.

Contatti utili

Istituto Numero verde Sito web
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale 803 164 (da telefono fisso) o 06164164 (da cellulare)
Operativo nei seguenti orari:

  • dal Lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 20:00
  • Sabato:dalle 8:00 alle 14:00
www.inps.it

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