Fido Intesa Sanpaolo – FidoPiù e AperCredito

Fido bancario Intesa Sanpaolo: costi, interessi e convenienza

Gli imprevisti possono mettere in seria crisi chiunque e a volte poter contare sull’apertura di credito in conto corrente può dare un po’ di sollievo. Per quanto riguarda la banca torinese il Fido di Intesa Sanpaolo viene offerto con l’affidamento in conto a revoca (quindi a tempo indeterminato) e quello a tempo determinato (quindi a scadenza).

Indice


Come conoscere quanto costa?

Come per ogni altro fido bancario o ‘sconfinamento’, anche con Intesa Sanpaolo sapere quanto può costare la gestione ed il mantenimento è utile, poiché in alcuni casi l’apertura di credito in conto corrente rischia di essere un costo inutile. Come vedremo tra poco, i costi possono variare anche in funzione della tipologia di fido scelta. Da tenere presente nel computo dei costi anche l’interesse extra-fido che si dovrà pagare in caso di sconfinamento, che al momento supera il 16%.

(Fonte: fogli informativi Intesa Sanpaolo – Data: 2 novembre 2022)

La presenza della Commissione Disponibilità Fondi in tutte e 4 le alternative disponibili rende la scelta di ‘aprire’ un fido con la banca torinese non particolarmente conveniente se la possibilità di andare scoperti è quasi inesistente e si vuole richiedere l’apertura di credito per pura prudenza. Se invece il rischio di dover andare in rosso sul conto è alto (magari per degli squilibri di cassa tra entrate e uscite, soprattutto a causa delle varie scadenze di accredito e addebito) allora può rappresentare una valida alternativa.

La scelta tra la tipologia a tempo determinato o tempo indeterminato permette di modulare la durata del fido con il periodo entro il quale si stima di dover far fronte a questi squilibri. In questo caso un eccesso di uscite per un lasso di tempo noto potrebbe spingere verso il fido a scadenza, mentre la gestione di un conto con una situazione costantemente al limite dello sconfinamento, dovrebbe far propendere più per l’apertura a tempo indeterminato. Ricordiamo che in caso di revoca il titolare del fido deve procedere al rientro della cifra che potrà avvenire, in accordo con la banca, anche ratealmente.

Vediamo ora quali sono le caratteristiche principali delle 4 tipologie di fido Intesa Sanpaolo menzionate, ricordando che la liquidazione degli interessi per ogni tipologia rimane comunque con scadenza trimestrale.


FidoPiù a tempo indeterminato

La somma massima che può essere richiesta è fissata a 75 mila euro. Nonostante la dicitura ci troviamo di fronte ad un contratto ‘a revoca’, per questo in qualsiasi momento può essere richiesta la restituzione della somma usata nello sconfinamento se per la banca c’è un giustificato motivo. Se non c’è invece un giustificato motivo la banca deve fornire almeno 15 giorni di preavviso prima che il titolare del conto debba restituire la somma usata in affidamento.

C’è da tener presente che, per quanto riguarda le somme da restituire, si tratta solo dell’importo utilizzato realmente con l’aggiunta degli eventuali interessi maturati. Ad esempio, se abbiamo un affidamento di 10 mila euro ma li abbiamo usati per 1500 euro, allora solo questa somma, più gli interessi maturati, sarà da restituire tramite versamento sul conto corrente per il quale il fido è stato concesso.


FidoPiù a tempo determinato

Le caratteristiche così come i tassi sono gli stessi di quello a tempo indeterminato ma si ha una scadenza. In tale data la somma usata in affidamento deve essere interamente restituita con l’aggiunta degli interessi passivi maturati. Anche in questo caso la Civ è pari a zero e la CDF a 0,5%.


Il Fido in conto corrente ordinario a tempo indeterminato – Apercredito

Come funzionamento è lo stesso del FidoPiù a tempo indeterminato, ma il tasso fisso sale al 10,5%. Per Civ e CDF valgono le stesse condizioni di FidoPiù (la prima a zero e la seconda a 0,5%). L’importo massimo è sempre di 75 mila euro.

logo intesa sanpaolo


Il Fido in conto corrente ordinario a tempo determinato – Apercredito

Stesso discorso del fido a tempo indeterminato, ma ovviamente c’è una scadenza che indica il termine del contratto di affidamento.

(Fonte: fogli informativi Intesa Sanpaolo – Data: 2 novembre 2022)


Simulazione del calcolo degli interessi

Sul sito di Intesa Sanpaolo non c’è un vero e proprio simulatore che permetta di fare una stima del costo complessivo che si potrebbe sostenere con il fido. Tuttavia all’interno del sito Intesa Sanpaolo è possibile trovare un apposito foglio excel attraverso cui si può ottenere un mero dato di stima. Si tratta però di importi puramente indicativi.

La richiesta può essere fatta rivolgendosi alla filiale Intesa Sanpaolo con la quale si ha il rapporto di conto corrente. Oppure si può procedere per la richiesta online, seguendo una guida messa a disposizione dalla stessa banca torinese. Vediamo proprio questa alternativa nel particolare.


Guida alla richiesta a distanza del fido

Innanzitutto ci sono 2 possibilità per la compilazione del modulo di richiesta:

  • con stampante: si deve compilare il modulo, stamparlo e firmarlo, poi va scannerizzato o fotografato e inviato tramite email all’indirizzo del gestore della propria filiale;
  • senza stampante: si compila online e va inoltrato nella casella di posta del gestore della propria filiale.

L’aspetto comune ad entrambe le modalità rigurda le caratteristiche della mail che dovrà essere fatta in un modo ben preciso:

  • nell’oggetto della mail si deve scrivere “Richiesta Ant. Sociale CF.________________”
  • nel corpo della email si deve riportare la seguente dicitura: “ACCOMPAGNATORIA RICHIESTA CONCESSIONE FIDO ”, compilando i vari dati richiesti;
  • va allegata alla email come documenti: modulo Richiesta di Concessione Fido, copia di un documento d’identità in corso di validità (avanti e dietro), copia del codice fiscale (avanti e dietro), l’ultima documentazione di reddito (es. 730, CUD, ecc), ultima busta paga se dipendente, e il permesso di soggiorno se lavoratore straniero.

simboli di denaro

N.B. Anche se si desidera un aumento dell’importo di fido si deve procedere con una richiesta che è soggetta a valutazione, il che riguarda tanto i dipendenti che chi percepisce altre forme di reddito, chi detiene titoli, pensionati, ecc.

La richiesta online non modifica i tempi di erogazione che variano da caso a caso. Stesso discorso per quanto riguarda l’aumento del fido per il quale è pressoché essenziale un passaggio in filiale per valutare i margini di ‘movimento’.

Informazioni d’archivio
Fido Più Light (Prodotto non più sottoscrivibile)

Concludiamo con la versione ‘leggera’ dell’apertura di credito in conto corrente di Banca Intesa. Come si legge dal sito della Cassa di Risparmio di Civitavecchia facente parte del gruppo Intesa Sanpaolo con Fido Più Light è possibile ottenere fino a 2000 euro (anche 1000 euro nel caso di Conto Facile). Tale prodotto è destinato ai pensionati ed ai dipendenti a tempo indeterminato. Interessanti le condizioni economiche che da foglio informativo ufficiale al 10 luglio 2018 sono:

  • CIF: 0 euro;
  • C.D.F.: 0%;
  • Tan: 8,50%
  • Taeg: 8,77%.

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