Comprare a rate su Amazon: come funziona e quanto costa?

Comprare a rate su Amazon: chi può usufruirne?

logo amazon

Amazon, il colosso statunitense del commercio online, è un punto di riferimento per gli acquirenti di tutto il mondo, Italia compresa: coniuga varietà di scelta, comodità e convenienza, oltre ad offrire un ottimo servizio di assistenza post vendita, con la possibilità di restituire un qualsiasi acquisto non pienamente corrispondente alle nostre aspettative. L’unico punto a suo sfavore, fino a poco tempo fa, era l’obbligo di dover pagare sempre e comunque in un’unica soluzione, anche se l’importo in questione era importante, come ad esempio nel caso dell’acquisto di un televisore, di un computer o di una lavatrice. In tali situazioni, se pure Amazon offrisse un prezzo più basso rispetto al nostro negozio fisico di riferimento, spesso (è capitato anche a me) si finiva per acquistare comunque presso il rivenditore fisico solo perché capace di proporci un pagamento rateale, con buona pace della convenienza. Ma Bezos ultimamente ha rimescolato le carte in tavola introducendo la possibilità di comprare a rate anche sul noto sito di e-commerce. Se vuoi saperne di più, continua a leggere il seguente articolo: ti fornirò tutte le info utili a riguardo.

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Di cosa si tratta?

immagine di computer da cui esce un pacchetto amazon

Partiamo col precisare di cosa non si tratta: non ci troviamo di fronte ad una forma di finanziamento in quanto Amazon non è una banca o una finanziaria, quindi non potrebbe erogare in prima persona tale servizio, nè ha stretto convenzioni con istituti di credito per fungere da intermediario del credito. Ciò che offre Amazon è in realtà una

dilazione di pagamento senza applicazione di interessi o altri oneri,

così come previsto dall’articolo 122 (comma 5) del TUB.

Chi può usufruirne e su quali categorie di prodotti?

Attualmente il servizio è rivolto ai soli clienti residenti in Italia, con un account Amazon attivo da almeno un anno e che presenti un’ottimale cronologia dei pagamenti, ovvero senza ritardi e problemi a riguardo in passato. L’account deve inoltre essere collegato ad una carta di debito o di credito attiva, che scada almeno 20 giorni dopo il pagamento dell’eventuale ultima rata prevista. Sono accettati i circuiti Visa, Mastercard e American Express. Non è possibile invece usufruire del servizio addebitandolo su una carta prepagata. Non si tratta quindi di un’opzione di pagamento rivolta a tutti: ad esempio non possono accedervi neppure i proprietari di partita IVA con account Amazon Business.

E non tutti i prodotti presenti su Amazon possono essere pagati a rate. Il servizio è infatti limitato soltanto a prodotti nuovi di determinate Categorie (come ad esempio “Elettronica” e “Informatica”) o ai dispositivi Amazon nuovi o ricondizionati, appartenenti a diverse Famiglie, come “E-reader Kindle”, “Tablet Fire” o “Dispositivi per Alexa”. Inoltre i prodotti in questione devono essere necessariamente venduti e spediti da Amazon. Individuare tali articoli, in realtà, è piuttosto semplice:

se l’opzione è prevista, questa è chiaramente esposta nel riquadro delle modalità di pagamento presente nella pagina di descrizione del prodotto stesso.

riquadro modalità pagamento amazon

A tanti non farà piacere sapere che sono esclusi dalla possibilità di dilazione tutti i prodotti Amazon Warehouse Deals.

Come funziona?

rappresentazione cinque rate amazon

Una volta scelto il prodotto che si intende acquistare a rate, occorrerà selezionare tale modalità di pagamento e procedere poi alla conclusione dell’ordine. La dilazione di pagamento sarà automaticamente attivata secondo la seguente procedura:

  • l’importo dell’articolo sarà ripartito in 5 rate di pari importo. Se ciò non è possibile, l’ultima rata potrà avere un importo leggermente superiore o inferiore alle altre;
  • l’IVA prevista sarà ripartita tra tutte e cinque le rate mentre solo sulla prima saranno addebitate eventuali spese di spedizione o per confezione regalo (se richiesta);
  • non sarà applicato alcun interesse;
  • la prima rata sarà automaticamente addebitata al momento della spedizione dell’articolo, mentre le successive avranno cadenza mensile, fino al pagamento dell’ultima.

Attenzione ad assicurarti che la carta collegata al tuo account sia attiva, in quanto se Amazon dovesse incontrare problemi nell’incassare il dovuto potrà intervenire dopo le opportune segnalazioni, ad esempio disabilitando l’uso del dispositivo Alexa acquistato a rate, rendendolo di fatto inutilizzabile.

Quante volte posso usufruire del pagamento a rate su Amazon?

disegno di tre punti interrogativi

E’ possibile procedere all’acquisto con dilazione di pagamento di massimo 1 prodotto idoneo nuovo di qualunque Categoria, oppure di massimo 3 dispositivi Amazon per Famiglia. Per poter effettuare nuovi acquisti a rate occorre aver completato il pagamento di una delle precedenti dilazioni, rispettando sempre il numero massimo per Categorie e Famiglie. Nel caso in cui non si voglia attendere, ad esempio per poter cogliere al volo un’offerta a tempo, allora si potrà procedere all’estinzione della rateizzazione in corso, possibile in qualunque momento e senza alcun costo aggiuntivo dall’apposita sezione del tuo account, e procedere poi al nuovo acquisto dilazionato.

Cosa accade in caso di reso o di sostituzione dell’articolo?

immagine di pacco da restituire ad amazon

Una degli aspetti più amati dai clienti Amazon è sicuramente la politica di reso applicata dal colosso statunitense, che permette di restituire facilmente qualsiasi acquisto non pienamente soddisfacente. Cosa accade, però, se si desidera rendere indietro un prodotto acquistato a rate? Non c’è alcun problema:

il pagamento rateale sarà annullato e ti verranno interamente rimborsate le rate versate sino a quel momento, senza perdite né costi aggiuntivi.

Nel caso in cui ti trovassi invece a dover ricorrere alla garanzia legale poiché l’articolo si rivela col tempo difettoso, è compito della casa produttrice provvedere tramite il suo servizio di assistenza ad una riparazione o sostituzione del prodotto danneggiato, mentre Amazon non ha responsabilità a riguardo. L’obbligo del pagamento con Amazon resterà dunque invariato e continuerai a versare regolarmente il dovuto fino all’estinzione della quinta ed ultima rata.

Opinioni

Con l’introduzione del pagamento a rate, Bezos ha reso ancora più appetibile acquistare su Amazon, anche i prodotti più costosi. Ad esempio, uno smartphone di fascia media da 300€ potrà essere facilmente acquistato in 5 comode rate da 60€ ciascuna, senza dover presentare busta paga o altri documenti di reddito. Basta avere una carta di credito o, ancora più semplicemente, un conto corrente con bancomat. Ovviamente ci sono delle limitazioni e per tutelarsi da eventuali mancati pagamenti Amazon effettua una selezione a monte dei clienti meritevoli ai quali proporre il servizio, però per chi si guadagna la fiducia del colosso statunitense effettivamente si apre un modo ancora più smart di fare shopping online.

(Approfondimento: Pagodil, CreditLine su Amazon)

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Prestiti Dipendenti ASL: meglio un prestito INPS o personale?

Prestiti Dipendenti ASL: quali alternative?

Può capitare di dover affrontare spese impreviste o di volersi regalare una vacanza o un arredamento rinnovato. In questi casi, se non si dispone di sufficiente liquidità o non si desidera azzerare i propri risparmi, può essere necessario richiedere un finanziamento. Se sei un dipendente ASL hai la fortuna di rientrare nella più generica categoria dei dipendenti pubblici, che beneficia di una più ampia e agevolata offerta nel campo del credito al consumo. Continuando a leggere il seguente articolo troverai le principali informazioni sulle alternative a tua disposizione e sui costi che comportano.

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Prestiti INPS (ex Inpdap)

disegno di un medico con logo inps

La prima alternativa da prendere in considerazione è rappresentata dai finanziamenti erogati direttamente dall’INPS o garantiti dal medesimo ente previdenziale. Si tratta di un accesso al credito agevolato, rivolto esclusivamente ai

dipendenti pubblici e statali in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, con un’anzianità di servizio di almeno 4 anni e che siano iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali (Fondo Credito) con una regolare contribuzione di almeno 4 anni.

L’accesso è possibile anche per i pensionati regolarmente iscritti e contribuenti alla suddetta Gestione. I dipendenti ASL, in quanto dipendenti della pubblica amministrazione, risultano automaticamente iscritti alla Gestione Unitaria e mensilmente versano al Fondo, tramite trattenuta in busta paga, un’aliquota pari allo 0,35%. Altre tipologie di dipendenti pubblici, invece, devono fare esplicita richiesta di iscrizione, così come tutti i pensionati. Possono richiedere finanziamenti all’INPS anche i dipendenti ASL in possesso di un contratto di lavoro a tempo determinato, ma in tal caso il prestito concesso dovrà essere rimborsato entro la scadenza del rapporto lavorativo.

Tutti i prestiti INPS hanno le caratteristiche tipiche della cessione del quinto:

  • tasso fisso e rate tutte di pari importo per l’intera durata del finanziamento;
  • rate di importo non superiore al quinto del proprio stipendio/pensione al netto di ritenute previdenziali e fiscali;
  • rimborso a mezzo di trattenute in busta paga da parte dell’ente pubblico di appartenenza;
  • presenza obbligatoria di copertura assicurativa;
  • non viene preso in considerazione il merito creditizio e non sono richiesti garanti.

Si tratta di finanziamenti soggetti ad una procedura burocratica particolare e possono quindi richiedere tempistiche più lunghe rispetto ad un comune prestito personale. Sul portale INPS è possibile effettuare anche delle simulazioni di prestiti per verificare gli importi minimi e massimi richiedibili in base alla propria personale retribuzione. Per quanto riguarda importi e durata, questi dipendono anche dalla tipologia di prestito a cui ci si rivolge.

-Piccoli Prestiti

Si tratta di prestiti di importo ridotto e con rimborso a breve termine, utili per soddisfare le esigenze quotidiane di chi li richiede. E’ possibile ottenere importi pari ad un minimo di 1 fino ad un massimo di 8 mensilità nette di stipendio o pensione da restituire in massimo 4 anni. E

non è necessario specificare l’utilizzo che si andrà a fare del credito in quanto non sono richiesti giustificativi di spesa,

al pari di un comune prestito personale.
E’ previsto un TAN agevolato del 4,25% a cui si aggiunge un’aliquota dello 0,50% per coprire le spese amministrative e la quota da versare al Fondo Rischi (assicurazione) che varia in base alla durata del finanziamento ed all’età del richiedente, così come riportato nell’apposita tabella pubblicata alla fine del Regolamento. Sarà inoltre possibile richiederne un rinnovo dopo aver già rimborsato almeno la metà delle rate previste dal piano di ammortamento. Con una parte del nuovo Piccolo Prestito concesso si andrà ad estinguere ciò che ancora rimane del precedente finanziamento.
La domanda da parte dei dipendenti ASL in servizio dovrà essere presentata presso la propria amministrazione di appartenenza che provvederà a trasmetterla per via telematica all’INPS. Gli ex dipendenti ASL in pensione potranno invece presentarla direttamente online dal portale INPS.

-Prestiti Pluriennali Diretti

Se si necessita di importi maggiori, l’INPS, tramite il Fondo Credito, mette a disposizione anche dei dipendenti ASL i Prestiti Pluriennali Diretti (erogati direttamente dall’INPS in base alla disponibilità del Fondo stabilita anno per anno dal bilancio), con durata di 5 o 10 anni ed importi variabili in base alla motivazione della richiesta.

Si tratta infatti di finanziamenti strettamente regolamentati per accedere ai quali è necessario rientrare, potendolo dimostrare, nelle casistiche elencate e specificate nel sopra citato Regolamento (come ad esempio motivi di salute dell’iscritto o dei familiari, acquisto prima casa, acquisto automobile, manutenzione ordinaria o straordinaria della prima casa).

Sui Prestiti Pluriennali Diretti grava un TAN agevolato pari al 3,5% più i costi accessori previsti anche per i Piccoli Prestiti. La domanda deve essere presentata alla propria amministrazione di appartenenza entro un anno dall’evento documentato che ne ha determinato lo stato di necessità e con tutti i giustificativi di spesa (preventivi e/o fatture) allegati. I pensionati potranno invece inoltrare la domanda direttamente online. Sarà possibile rinnovare un prestito quinquennale dopo due anni di regolari rimborsi e un prestito decennale dopo quattro anni.

-Prestiti Pluriennali garantiti

Nel caso in cui non si rientrasse nelle casistiche previste dal Regolamento dei Prestiti Pluriennali Diretti, l’INPS ha stretto convenzioni con alcuni istituti di credito per permettere ai dipendenti pubblici, quindi anche ai dipendenti ASL, ed ai pensionati di poter richiedere un Prestito Pluriennale, quinquennale o decennale, erogato dalla banca in convenzione ma

garantito dall’INPS in caso di morte, perdita del lavoro o riduzione dello stipendio del richiedente.

I tassi applicati non saranno bassi come quelli previsti dai Prestiti Pluriennali Diretti, ma sono comunque agevolati (variano da istituto ad istituto) e quindi più bassi rispetto a quelli di mercato. Oltre al TAEG previsto dall’ente erogante si dovrà tener conto di ulteriori costi da versare all’INPS per compensare le spese amministrative e i premi compensativi. Alla domanda da consegnare presso la propria amministrazione si dovrà allegare un certificato medico di sana costituzione fisica.

Altre possibili alternative

disegno di medico con banconote

In qualità di dipendente ASL, e quindi di dipendente pubblico, potrai anche valutare la possibilità di richiedere una cessione del quinto dello stipendio presso gli istituti di credito che presentano in catalogo tale prodotto. I tassi solitamente applicati alle cessioni per i dipendenti pubblici sono competitivi, soprattutto laddove sono state strette convenzioni specifiche con l’ASL a livello nazionale o locale. Può essere dunque opportuno informarsi previamente sulla presenza o meno di tali convenzioni in corso direttamente presso la propria amministrazione di appartenenza così da richiedere il preventivo in primo luogo presso gli istituti di credito potenzialmente più vantaggiosi. Poiché la cessione è una tipologia di finanziamento che prevede costi accessori legati anche alla copertura assicurativa obbligatoria occorrerà confrontare soprattutto i TAEG e non soltanto i TAN dei vari preventivi raccolti.

Da non sottovalutare inoltre il vantaggio di poter richiedere una cessione anche nel caso in cui in passato si sia stati segnalati al Crif come cattivi pagatori in quanto il merito creditizio del richiedente non viene preso in considerazione ai fini della concessione del credito.

E se gli importi di cui necessitassi sono particolarmente elevati, potrai accostare alla cessione anche un prestito con delega di pagamento, per raddoppiare la parte di stipendio (fino al 40% totale) impegnata dal rimborso e di conseguenza il credito richiedibile.

Se non si hanno problematiche passate di insolvenza un’altra strada percorribile, più rapida nei tempi e più snella nelle procedure burocratiche, è quella rappresentata dal classico prestito personale. In tal caso ti dovrai recare presso le banche o finanziarie che più ti interessano portando con te busta paga, documento d’identità e codice fiscale per richiedere un preventivo personalizzato. In alcuni casi potrai procedere anche senza recarti di persona in filiale, ma da pc grazie alle richieste online.
In linea di massima potrai richiedere fino ad un massimo di 60.000€ circa, da rimborsare in massimo 120 rate, il cui importo non dovrà sottostare alla limitazione al 20% dello stipendio prevista dalla cessione e dai prestiti INPS. I tassi applicati ad un prestito personale solitamente si aggirano intorno al 7% e le spese accessorie sono ridotte in quanto la copertura assicurativa è solo facoltativa.

Da non sottovalutare, infine, la possibilità di richiedere un prestito finalizzato quando la liquidità serve per l’acquisto di un bene come un divano, uno smartphone o un elettrodomestico. In questo caso sarà lo stesso venditore a fornirti in negozio il finanziamento, in virtù di specifiche convenzioni con le principali finanziarie. E grazie a temporanee promozioni potresti riuscire a spuntare persino il TAN 0%.

(Approfondimento: Prestiti per protestati e cattivi pagatori)

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Coronavirus prestiti: come sospenderli o richiederne di nuovi

Coronavirus prestiti: cosa prevedono i nuovi decreti per privati ed aziende

L’esplosione della pandemia da Covid-19 che ha colpito a ciel sereno l’Italia a partire dal 21 febbraio 2020 ha comportato la necessità di fronteggiare non solo un’emergenza sanitaria senza precedenti nella storia delle nostra Repubblica Italiana, ma anche una non meno grave emergenza economica, figlia delle necessarie restrizioni sociali imposte dal governo con l’obiettivo di rallentare il più possibile la diffusione del virus.

Mentre negli ospedali migliaia di italiani lottano tra la vita e la morte, negozi, fabbriche e attività impossibilitati ad attuare lo smart working sono costretti a chiudere fino a data da destinarsi, senza più poter contare sugli introiti abituali. Tanti i posti di lavoro perduti, tante le famiglie improvvisamente senza un reddito su cui contare. Di fronte a questa catastrofica situazione, il governo ha cercato di sostenere le categorie più colpite attraverso una serie di decreti ad hoc: il Cura Italia del 17/03/2020 e il Decreto Liquidità del 08/04/2020, che prevedono moratorie e garanzie a favore dei privati o delle aziende che possano dimostrare di essere state coinvolte dalla crisi dovuta al Covid 19.

Nel seguente articolo cercherò di fornire agli interessati una panoramica circa le possibili agevolazioni di cui si può attualmente usufruire, sia dal punto di vista dei privati consumatori che da quello delle aziende o dei lavoratori autonomi.

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Privati consumatori

disegno di un consumatore preoccupato

Quanti italiani possono affermare di non avere in corso nemmeno un prestito? Pochi, perchè negli ultimi anni il ricorso al credito al consumo è aumentato notevolmente anche per sovvenzionare l’acquisto di beni non proprio di prima necessità come smartphone, arredamento o vacanze. Anche il più responsabile dei consumatori potrebbe però oggi, a causa della crisi economico-sanitaria scatenata dal Covid 19, trovarsi in serie difficoltà a restituire il dovuto alle banche o finanziarie con cui ha in passato acceso un finanziamento o un mutuo per l’acquisto della prima casa.

Il Decreto Cura Italia prevede a favore dei privati agevolazioni relative al rimborso dei mutui accesi in passato per l’acquisto dell’immobile di residenza: in virtù del “Fondo Solidarietà per i mutui prima casa” (Fondo CONSAP), potranno richiedere la sospensione dei pagamenti da 6 fino ad un massimo di 18 mesi, in proporzione ai giorni di lavoro sospeso o con orario ridotto. Tale agevolazione è infatti estesa anche ai lavoratori dipendenti che hanno visto sospendere o ridurre di almeno il 20% il proprio orario lavorativo per almeno 30 giorni ed ai lavoratori autonomi o ai liberi professionisti che abbiano subìto, in seguito al coronavirus, un dimostrabile decremento degli introiti, rispetto all’ultimo trimestre del 2019, superiore al 33%.
Il Decreto prevede inoltre un’ulteriore agevolazione: il Fondo Consap provvederà al pagamento del 50% degli interessi compensativi di sospensione maturati sul debito residuo.
Attenzione però: nella maggior parte dei casi per usufruire di tali agevolazione è richiesto dagli istituti di credito coinvolti che il mutuatario sia un soggetto performing, ovvero senza sofferenze o inadempienze prima dell’emergenza di Covid-19. Per maggiori info su requisiti e modalità di presentazione della domanda di sospensione del mutuo presso il proprio ente creditore, si consiglia di consultare il sito ufficiale del MEF .

Nel Decreto però nulla si dice a riguardo del pur diffusissimo credito al consumo. Chi dovesse avere difficoltà a sostenere le rate dei comuni prestiti (personali o finalizzati) dovrà quindi necessariamente contattare l’ente creditore e cercare un compromesso. Non essendoci linee guida imposte dall’alto, le varie banche e finanziarie si stanno comportando diversamente le une dalle altre, ma per lo più vige il principio di valutare caso per caso. Alcune finanziarie stanno venendo incontro ai loro clienti facendo pagare in questi mesi di emergenza solo la quota interessi delle rate, altre consigliano di usufruire delle eventuali opzioni di flessibilità previste nel contratto (Salta Rata o Cambia Rata), altre ancora potrebbero decidere di sospendere il rimborso per due o tre mesi. In tutti i casi occorre però fare attenzione ad eventuali costi accessori collegati alle agevolazioni concesse. Nel prossimo Decreto Aprile dovrebbe comunque essere colmato l’attuale vuoto legislativo a riguardo alle difficoltà di rimborso del credito al consumo ai tempi del Coronavirus.

Diverso è il discorso per quanti hanno invece in corso una cessione del quinto. Infatti, essendo una tipologia di prestito accompagnata per legge dalla copertura assicurativa, nei casi più gravi provvederà la polizza a restituire il debito, altrimenti in caso di riduzione del reddito percepito, le rate si adegueranno ad esso in quanto la mensilità dovuta non può per legge superare il quinto dello stipendio netto. Ma attenzione, le varie quote tagliate dalle rate non saranno condonate ma messe in coda a fine finanziamento con un conseguente allungamento della durata del rimborso.

(Approfondimento: Sovraindebitamento)

Imprese, professionisti e lavoratori autonomi

immagine di saracinesca chiusa per coronavirus

Il Decreto Cura Italia offre alle micro, piccole e medie imprese in difficoltà a causa dell’attuale emergenza sanitaria la possibilità di richiedere la sospensione fino al 30/09/2010 del pagamento di prestiti e mutui rivolgendosi direttamente presso l’istituto di credito interessato e presentando la documentazione richiesta.
Il Decreto Liquidità ha inoltre potenziato il Fondo di Garanzia per le PMI e i professionisti con partita IVA semplificandone l’accesso burocratico. Infatti, presentando l’apposito modulo compilato in ogni sua parte, sarà possibile accedere a prestiti fino ad un massimo del 25% dei ricavi e comunque fino ad un massimo di 25.000€, con istruttoria veloce, quindi in tempi brevissimi, godendo di una garanzia statale automatica pari al 100%. La copertura della garanzia statale si riduce al 80% per importi superiori. Sui giornali tale forma di prestito è stata pubblicizzata come “senza istruttoria” ma non è corretto, in quanto, ai fini dell’erogazione, è comunque necessario essere in possesso dei requisiti minimi richiesti dalla banca a cui ci si rivolge.

Anche le grandi imprese potranno usufruire di prestiti garantiti dallo Stato grazie all’intervento della SACE, società per azioni del gruppo italiano Cassa Depositi e Prestiti (CDP). Potranno accedervi tutte le aziende con sede in Italia che a fine dicembre 2019 non presentavano problemi economici e che invece possano dimostrare di aver ultimamente subito danni economici a causa dell’emergenza sanitaria in corso. Inoltre devono già avere utilizzato per intero la quota messa a disposizione dal Fondo Centrale di Garanzia. In questo caso l’istituto di credito sarà tenuto ad aprire una regolare fase di istruttoria. L’importo massimo richiedibile non deve superare il 25% del fatturato dichiarato relativamente al 2019 o, in mancanza di un bilancio, non può superare il doppio di quanto speso nel 2019 per i salari dei dipendenti. Quanto richiesto dovrà essere utilizzato secondo le limitazioni previste dal decreto e rimborsato in massimo 6 anni, con piani di preammortamento fino a 24 mesi. La garanzia statale coprirà dal 70% al 90% dell’importo in base al fatturato e al numero di dipendenti dell’azienda in questione.

Le modalità di richiesta di tali finanziamenti alle imprese sono ancora in via di definizione. Per maggiori dettagli e aggiornamenti si consiglia di visitare frequentemente il sito ufficiale del MEF e quello della propria banca di riferimento.

(Data rilevazione informazioni: 17/04/2020)

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Prestiti per infermieri: quali alternative?

Prestiti per infermieri: guida alla scelta

Sono tante le motivazioni che possono spingerci a richiedere un prestito, ma indipendentemente da quali esse siano è sempre opportuno essere a conoscenza delle possibili alternative a disposizione per poter individuare più facilmente la soluzione che meglio soddisfa le nostre esigenze e le nostre tasche. In particolare ciò torna utile a quelle categorie di consumatori che, in virtù del proprio contratto lavorativo, possono accedere a forme agevolate di finanziamenti, come ad esempio gli infermieri. Le agevolazioni più interessanti riguardano sicuramente i prestiti per infermieri appartenenti alla pubblica sanità, ma anche gli infermieri della sanità privata possono in alcuni casi usufruire di condizioni favorevoli. Nel seguente articolo fornirò a questa specifica categoria di consumatori tutte le informazioni utili per orientarsi al meglio tra le varie offerte e trovare il finanziamento più indicato.

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Prestiti INPS

disegno di infermiere con scritta inps

Gli infermieri appartenenti alla sanità statale (dipendenti dell’ASL e di Aziende Ospedaliere e Universitarie o di Case di Cura pubbliche) possono in primo luogo valutare le diverse tipologie di prestiti offerti dall’INPS (ex INPDAP).

Si tratta di finanziamenti accessibili ai dipendenti pubblici e statali che siano in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, con un’anzianità lavorativa di 4 anni validi al fine della pensione e che siano iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Fondo Credito) con almeno 4 anni di regolare pagamento della quota dovuta.

In caso di contratto a tempo determinato con durata almeno triennale, è possibile usufruire dei prestiti INPS soltanto se il piano di rimborso si completa entro la fine del contratto stesso.

Tutti i prestiti INPS presentano alcune caratteristiche tipiche della cessione del quinto dello stipendio e cioè:

  • il rimborso avviene a mezzo di trattenute in busta paga effettuate direttamente dall’Ente pubblico da cui si dipende;
  • l’importo fisso delle rate non può superare il 20% del proprio stipendio al netto di ritenute fiscali e previdenziali.

Se la somma di cui si necessita è contenuta, ci si può orientare sul Piccolo Prestito, che permette di richiedere un importo pari al massimo a 8 mensilità nette del proprio stipendio, da restituire entro un massimo di 4 anni. Tale tipologia di prestito ha il vantaggio di non necessitare di alcun giustificativo di spesa e l’erogazione non è vincolata all’utilizzo della somma per comprovate e specifiche motivazioni.

Economicamente parlando, il Piccolo Prestito gode di un TAN agevolato del 4,25%. Tra le spese accessorie sono previste un’aliquota dello 0,5% per la copertura delle spese amministrative e una quota da versare al Fondo Rischi il cui importo dipende dall’età del richiedente, come indicato dalle apposite tabelle presenti nel Regolamento.

Se la somma di cui si necessita è più elevata, è possibile orientarsi invece sui Prestiti Pluriennali Diretti (cosiddetti in quanto erogati direttamente dall’INPS), che possono avere durata quinquennale o decennale. In tal caso però il credito sarà concesso soltanto per alcune comprovate motivazioni specificate all’interno del Regolamento. Quindi si potrà usufruire del TAN agevolato al 3,5% soltanto nel caso in cui si possa dimostrare di rientrare nelle casistiche stabilite, che riguardano ad esempio problemi di salute dell’iscritto o di un membro del suo nucleo familiare, nascita di un figlio, morte di un familiare, acquisto dell’auto, manutenzione ordinaria e straordinaria o acquisto dell’abitazione principale.

Sia l’erogazione dei Piccoli Prestiti che dei Prestiti Pluriennali sono soggette alla disponibilità stanziata annualmente dall’INPS al relativo Fondo Credito ed è possibile effettuare delle simulazioni di calcolo utilizzando l’apposito tool presente sul sito ufficiale.

E’ possibile anche rivolgersi agli Istituti di credito in convenzione con l’INPS per richiedere un Prestito Pluriennale Garantito, cioè garantito dal Fondo Credito INPS ma erogato dall’istituto convenzionato. Anche in questo caso gli infermieri potranno usufruire di un tasso agevolato, ma questo varierà da banca a banca e sarà più alto rispetto a quello offerto dal prestito diretto, pur restando comunque più favorevole rispetto a quello di mercato. Sempre necessario ai fini dell’erogazione produrre tutta la documentazione richiesta relativa allo stato di necessità.

Cessione del quinto dello stipendio

disegno di infermiere con rappresentazione di un quinto

Altra strada percorribile è quella della richiesta di una cessione del quinto dello stipendio, che non richiede alcun giustificativo di spesa. Banche e finanziarie vedono gli infermieri come consumatori a basso rischio, per cui sono ben disposti a stringere convenzioni con gli Enti Sanitari Statali o Privati di appartenenza e ad offrire quindi ai loro dipendenti condizioni agevolate, che possono riguardare tassi concorrenziali, burocrazia semplificata o spese accessorie ridotte.

E’ opportuno, dunque, informarsi presso la propria amministrazione per conoscere le eventuali convenzioni in atto e rivolgersi alle banche coinvolte per richiedere un preventivo personalizzato.

La cessione del quinto è una forma di prestito personale che presenta delle spese accessorie notevoli, prima fra tutte la polizza assicurativa vita e impiego obbligatoria per legge, ma offre l’indiscusso vantaggio di essere accessibile anche a cattivi pagatori e pignorati, in quanto, ai fini della concessione del credito, non viene preso in considerazione il merito creditizio del richiedente ma soltanto la busta paga e il tipo di contratto lavorativo in essere. Inoltre, nel caso in cui l’importo necessario sia importante, è possibile raddoppiare la quota cedibile (arrivando ad impegnare il 40% della retribuzione mensile netta) chiedendo in aggiunta il prestito con delega, erogabile però solo a condizione che l’amministrazione di appartenenza conceda per iscritto il suo consenso.

(Approfondimento: Prestiti per protestati e cattivi pagatori)

Altre possibili alternative

disegno di infermiere con monete e banconote

Gli infermieri, sia statali che privati, possono accedere al credito anche tramite la richiesta di un tradizionale prestito personale. Non si godrà di tassi agevolati, ma tale forma di finanziamento presenta comunque costi accessori più bassi rispetto ad una cessione del quinto e tempi si istruttoria ed erogazione più rapidi anche rispetto ai prestiti INPS.

Affinché la richiesta vada a buon fine è però necessario disporre di un buon merito creditizio e di un contratto lavorativo possibilmente a tempo indeterminato. In mancanza di tali requisiti la concessione del credito potrebbe essere vincolata da parte della banca alla firma di un garante o di un fideiussore.

Nel caso in cui, invece, la liquidità occorra per l’acquisto di un bene (ad esempio l’auto nuova, una vacanza, un nuovo divano) potrebbe essere più conveniente richiedere un prestito finalizzato, spesso proposto direttamente dal venditore che funge da intermediario con le più note finanziarie nazionali (Findomestic, Agos, Compass). Tale forma di finanziamento permette di usufruire di tassi concorrenziali (alle volte addirittura TAN 0%), spese accessorie ridotte ed offre la comodità di poter essere richiesto in loco, al momento dell’acquisto, previa presentazione dell’opportuna documentazione.

Cosa valutare per scegliere al meglio

punti di domanda

Da quanto finora detto emerge che gli infermieri che necessitano di liquidità possono percorrere diverse strade.

Per poter scegliere al meglio quella più adatta alle proprie esigenze ed alle proprie tasche è sempre opportuno richiedere il maggior numero di preventivi possibile, sia online (quando l’istituto di credito lo permette) sia recandosi direttamente presso la banca convenzionata o comunque di proprio interesse.

Al momento della valutazione delle varie offerte occorre paragonare il TAEG, in quanto è questo il valore che indica il costo complessivo del finanziamento, spese accessorie comprese. Oltre alla convenienza, però, l’infermiere dovrà valutare anche altri fattori, che potrebbero influire sulla scelta ancor più del vantaggio economico.

Infatti, se ad esempio si deve rispondere ad una necessità di liquidità impellente, i finanziamenti INPS potrebbero non essere la soluzione giusta pur essendo sicuramente competitivi da un punto di vista economico, in quanto richiedono dei tempi burocratici e quindi di erogazione più lunghi rispetto a quelli di un prestito personale o finalizzato. Nel caso, invece, di passate segnalazioni al Crif per problemi di insolvenza, sarà opportuno indirizzarsi verso la cessione del quinto, pur essendo più costosa, poiché richiedibile anche da pignorati e cattivi pagatori.

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Prestiti Miur: quali alternative per il 2024?

Prestiti Miur: 7 domande e 7 risposte

Alcune categorie di consumatori possono accedere al credito di cui necessitano anche attraverso specifici finanziamenti agevolati, come ad esempio accade per i dipendenti del Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca). Se sei un dipendente statale appartenente al Miur, continua a leggere il seguente articolo: cercherò di rispondere alle tue principali domande sull’argomento.

Indice

  1. Cosa si intende per Prestiti Miur?
  2. Chi può richiederli e quali sono i requisiti?
  3. Cos’è il Piccolo Prestito INPS?
  4. Cosa sono i Prestiti Pluriennali diretti INPS?
  5. Come richiedere un prestito INPS?
  6. Come usufruire dei finanziamenti convenzionati Miur?
  7. Quali alternative ai prestiti Miur?

1.Cosa si intende per Prestiti Miur?

logo miur

Per Prestiti Miur si intendono tutti quei finanziamenti che presentano qualsiasi tipo di agevolazione nei confronti dei dipendenti del suddetto Ministero: docenti, personale ATA e ricercatori universitari. Appartengono a tale categoria di finanziamenti:

  • i prestiti erogati direttamente dall’INPS a favore degli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Fondo Credito) in possesso dei dovuti requisiti;
  • i prestiti erogati da alcuni istituti di credito a favore del personale docente e amministrativo scolastico in seguito alla stipula di apposite convenzioni con il Ministero dell’Istruzione.

Le agevolazioni di cui si potrà usufruire possono essere diverse, ad esempio tassi più bassi rispetto a quelli di mercato, semplificazioni dell’iter burocratico o spese accessorie ridotte.

Tali prestiti agevolati assumono la forma e le modalità di rimborso tipiche della cessione del quinto dello stipendio, quindi:

  • tasso fisso;
  • rate di importo non superiore al 20% dello stipendio netto;
  • rimborso mensile a mezzo di trattenute dirette in busta paga;
  • copertura assicurativa obbligatoria.

2.Chi può richiederli e quali sono i requisiti?

immagine punti di domanda

Possono essere richiesti da tutti i dipendenti del Miur, quindi:

  • docenti delle scuole di ogni ordine e grado;
  • personale ATA;
  • docenti e ricercatori universitari.

Nel caso dei prestiti INPS (Piccolo Prestito o Prestiti Pluriennali) occorrerà anche avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato con un’anzianità di servizio di almeno 4 anni valida ai fini della pensione ed essere iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Fondo Credito) con regolare versamento della quota negli ultimi 4 anni. Nel caso in cui si disponesse di un contratto lavorativo a tempo determinato, per poter accedere ai prestiti INPS è necessario che la sua durata sia di almeno 3 anni e che il finanziamento richiesto si concluda entro e non oltre la fine del rapporto lavorativo.

Possono accedere ad una particolare tipologia di Piccolo Prestito INPS anche gli insegnanti e i direttori scolastici delle scuole primarie e dell’infanzia in servizio, iscritti alla Gestione Assistenza Magistrale (ex ENAM), in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato e che hanno ancora da svolgere almeno altri due anni di lavoro prima di andare in pensione.

Nel caso, invece, di prestiti agevolati erogati da Istituti di credito in convenzione col Miur sarà sufficiente dimostrare tramite busta paga la dipendenza lavorativa presso il Ministero dell’Istruzione.

3.Cos’è il Piccolo Prestito INPS?

logo inps

Il Piccolo Prestito è un finanziamento a breve termine erogato dall’INPS (tramite il Fondo Credito) a favore degli aventi diritto che ne fanno richiesta. Non occorre presentare alcun giustificativo di spesa ma l’erogazione è comunque soggetta alla disponibilità presente nel Fondo, che viene annualmente stabilita dal bilancio INPS.

Si tratta di prestiti il cui importo può arrivare al massimo a 8 mensilità nette da restituire in massimo 4 anni. E’ possibile richiederne un rinnovo dopo aver rimborsato almeno la metà delle rate previste dal proprio piano di ammortamento.

Il TAN applicato è pari al 4,25% a cui vanno aggiunti:

  • un’aliquota dello 0,50% dell’importo erogato, per coprire le spese amministrative;
  • il premio da versare al Fondo Rischi il cui importo varia in base all’età del richiedente, secondo quanto riportato nelle tabelle presenti nel relativo Regolamento.

Gli iscritti alla Gestione Assistenza Magistrale (ex ENAM) possono anche accedere ad un particolare Piccolo Prestito che gode di un TAN agevolato pari all’1,50%; in più sarà dovuta un’aliquota dell’1% per spese amministrative e Fondo Rischi. La durata massima è di 24 mesi e l’importo massimo richiedibile è pari a 2 mensilità nette. Si tratta, quindi, di un piccolo finanziamento a tasso molto agevolato, che è soggetto però a limitazioni per quanto riguarda le motivazioni della richiesta. Inoltre non è cumulabile con altri prestiti concessi dalla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.

4.Cosa sono i Prestiti Pluriennali diretti INPS?

I Prestiti Pluriennali diretti INPS sono invece finanziamenti agevolati con i quali i dipendenti Miur possono accedere a importi più elevati, rimborsabili in 5 o 10 anni. L’erogazione da parte dell’INPS è però soggetta alla motivazione per cui il credito è richiesto.

Per averne diritto occorre infatti rientrare nelle specificate casistiche riportate dal Regolamento, allegando alla domanda la documentazione che attesta lo stato di necessità oltre a preventivi e/o fatture relative alle spese da sostenere o già sostenute.

E’ possibile fare richiesta di un prestito pluriennale entro un anno dall’evento che ha determinato la necessità economica (malattia, acquisto auto, manutenzione straordinaria dell’abitazione, nascita di un figlio ed altro ancora).

Il TAN applicato è pari al 3,5% cui si aggiunge un’aliquota dello 0,5% più il premio dovuto al Fondo Rischi. La restituzione comincia due mesi dopo l’accredito dell’importo concesso sul conto corrente. Sono previste sia la possibilità di rinnovo che di estinzione anticipata.

5.Come richiedere un prestito INPS?

I dipendenti Miur devono inoltrare la domanda per un prestito INPS per via telematica, scegliendo se utilizzare il portale INPS o quello NOIPA, seguendo le indicazioni fornite ed allegando l’opportuna documentazione. Sempre tramite il portale scelto, sarà possibile monitorare l’avanzamento della pratica o ricevere delucidazioni in caso di rifiuto.

6.Come usufruire dei finanziamenti convenzionati Miur?

disegno di una banca e banconote

I dipendenti Miur, in qualità di statali, sono visti di buon grado dagli Istituti di credito che sono quindi favorevoli a stipulare convenzioni col Ministero per offrire condizioni agevolate alla categoria, perché il rimborso è considerato a basso rischio. Tali convenzioni, che possono offrire agevolazioni di vario genere, hanno però carattere temporaneo ed alle volte anche locale.

E’ quindi opportuno rivolgersi preventivamente presso la propria amministrazione di appartenenza per reperire informazioni aggiornate sulle convenzioni in corso,

così da andare a colpo sicuro e richiedere un preventivo personalizzato di cessione del quinto direttamente alle banche e finanziarie che potenzialmente offriranno le condizioni più favorevoli. Ricordati di portare con te un documento di riconoscimento valido, il codice fiscale o tessera sanitaria e le ultime due buste paga.

La cessione del quinto, solitamente, è un finanziamento leggermente più costoso di un comune prestito personale, però, proprio in virtù delle sue modalità di rimborso, permette anche ai cattivi pagatori e ai pignorati di farne richiesta con esito positivo, in quanto sarà il Miur stesso a fare da garante trattenendo a monte le rate in busta paga. Inoltre, nel caso di elevata necessità di liquidità, alla cessione può essere accostato il prestito con delega che, impegnando un ulteriore 20% dello stipendio, permette di raddoppiare il credito richiedibile, previa concessione, da parte della propria amministrazione di appartenenza, del consenso scritto ad effettuare le ulteriori trattenute .

Invece, presso le banche convenzionate con l’INPS potrai fare richiesta di un Prestito Pluriennale (quinquennale o decennale) INPS garantito, cioè erogato dalla banca in questione ma garantito dal Fondo Credito INPS. I tassi applicati non saranno concorrenziali come quelli del Prestito Diretto ma comunque più bassi di quelli di mercato. Anche in questo caso occorrerà dimostrare di rientrare nelle casistiche previste dal Regolamento.

7.Quali alternative ai prestiti Miur?

Non è detto che per i dipendenti del Ministero dell’Istruzione la soluzione migliore sia sempre il prestito agevolato. Ad esempio, se il credito serve per l’acquisto di un bene, potrebbe essere più conveniente richiedere un prestito finalizzato direttamente presso lo store in cui si intende effettuare l’acquisto, anche se non è presente un trattamento favorevole per la propria categoria di appartenenza. Catene come Euronics, Nuovarredo, Mediaworld e tante altre offrono finanziamenti in collaborazione con le principali finanziarie nazionali, proponendo periodicamente anche condizioni promozionali molto vantaggiose, come il tasso zero.
disegno di un'insegnante alla lavagna
E ancora, in presenza di un impellente bisogno di denaro potrebbe non essere possibile attendere i tempi tecnici e burocratici necessari per l’erogazione dei prestiti agevolati. In tal caso potrebbe essere opportuno valutare anche il classico prestito personale, che prevede tassi leggermente più elevati ma tempistiche più rapide. Da tenere in conto, però, che, al fine della concessione, sarà necessario disporre di un buon merito creditizio o, in mancanza di quest’ultimo, di un solido garante o fideiussore.

Approfondisci

Prestiti per cure mediche: quali alternative?

Prestiti per cure mediche: cosa valutare al momento della scelta?

Purtroppo non sempre si accede al credito per permettersi una bella vacanza, la macchina nuova o per rimodernare l’arredamento. Spesso e volentieri si necessità di liquidità per sostenere spese mediche improvvise ed impellenti oppure costose cure odontoiatriche. Si parte da importi modesti (dai 3 ai 10.000€) per arrivare anche a cifre importanti (20 o 30.000€, come ad esempio nel caso di interventi chirurgici privati). Come muoversi per accedere al credito di cui si necessita? Quali sono le alternative da vagliare? Nel seguente articolo troverai tutte le informazioni utili al riguardo.

Indice

Prestiti finalizzati

disegno di medico e di banconote

Molte cliniche private, così come medici specialistici e dentisti, sono consapevoli del fatto che non sempre i costi delle loro prestazioni sono alla portata delle tasche dei pazienti. Per questo cercano di venire incontro alle esigenze della clientela stringendo convenzioni con finanziarie locali o nazionali per poter intermediare prestiti finalizzati alle cure mediche da sostenere. Direttamente in loco sarà possibile, dunque, effettuare il pagamento della parcella rateizzandone l’importo nella maniera più opportuna.

L’ente creditore, infatti, erogherà il contante concesso direttamente alla clinica o al professionista che effettuerà il servizio sanitario richiesto, mentre le rate saranno mensilmente rimborsate dal paziente.

Solitamente il prestito finalizzato presenta condizioni economiche più vantaggiose rispetto ad un prestito personale, rare volte con TAN 0% promozionale, più comunemente con TAN intorno al 4% o 5%.

Non è però richiedibile una cifra superiore a quella preventivata dal medico, quindi non è possibile approfittarne per mettere da parte un gruzzoletto aggiuntivo a cui attingere in caso di ulteriore necessità.

Per richiederlo è necessario presentare un documento d’identità, il codice fiscale, le ultime due buste paga o, in caso di lavoratori autonomi, la Certificazione Unica (modello CU). Per non incontrare intoppi è necessario inoltre disporre di una buona valutazione del merito creditizio.

Prima di firmare è sempre consigliabile valutare anche proposte esterne ed alternative, perché così facendo si potrebbe risparmiare qualcosa in più, che non fa mai male.

Prestito personale

disegni di denaro e banconote

A differenza del prestito finalizzato,

il prestito personale è una forma di credito al consumo per la quale non è necessario specificare le motivazioni della richiesta e l’importo concesso viene erogato sul conto corrente del richiedente

che potrà utilizzarlo a propria discrezione, quindi anche per sostenere le spese mediche necessarie. Le offerte di questa tipologia di prestito sono molto più numerose rispetto a quelle finalizzate, quindi, richiedendo più preventivi, è possibile riuscire a spuntare condizioni economiche favorevoli. Nella maggior parte dei casi è possibile richiedere fino a 75.000€ da restituire in massimo 120 mesi. Oltre al TAN occorre confrontare soprattutto i TAEG delle varie proposte perché quest’ultimo è il valore che indica il costo complessivo del finanziamento, spese accessorie comprese.

Alcune banche e finanziarie, come ad esempio Agos e Findomestic, propongono apparenti prestiti finalizzati per cure mediche ed estetiche che, ad uno sguardo più attento, si rivelano essere dei prestiti personali a tutti gli effetti. Attenzione, quindi: è opportuno attenersi sempre a ciò che è riportato nel foglio informativo del prodotto in questione.

La documentazione da presentare è la medesima di quella richiesta per i prestiti finalizzati. In mancanza dei requisiti ritenuti indispensabili dall’istituto per la concessione del credito potranno essere richieste garanzie aggiuntive, come un garante o un fideiussore.

Cessione del quinto

frazione un quinto

Si tratta di una forma di prestito personale al quale possono accedere unicamente i dipendenti (pubblici e privati) e i pensionati. Sono quindi esclusi i lavoratori autonomi e quelli atipici. A causa dei costi accessori (ad esempio la polizza vita e /o impiego obbligatoria),

si tratta di una forma di credito al consumo più costosa rispetto ad un prestito personale classico ma presenta il notevole vantaggio di poter essere richiesto anche da cattivi pagatori e protestati, in quanto non viene preso in considerazione il merito creditizio.

Il rimborso avverrà a mezzo di rate mensili trattenute direttamente in busta paga dal datore di lavoro e la durata massima prevista è di 120 mesi. Per quanto riguarda gli importi, questi dipendono dall’entità dello stipendio o pensione netti percepiti, in quanto la rata per legge non può superare la quinta parte dello stipendio/pensione.

Gli istituti di credito stipulano frequentemente convenzioni con enti pubblici o statali e con l’Inps, quindi chi appartiene a tali categorie può spuntare tassi o condizioni agevolate. E’ opportuno dunque informarsi presso la propria amministrazione di appartenenza o presso l’Inps circa le convenzioni in atto, così da ottimizzare i tempi di reperimento dei preventivi concentrandosi sugli istituti che offrono agevolazioni.

(Approfondimento: Preventivo cessione del quinto, Prestiti per protestati e cattivi pagatori)

Prestiti Inps

logo inps

I dipendenti pubblici o statali iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali da almeno 4 anni e con 4 anni di anzianità di servizio valida ai fini della quiescenza e i pensionati iscritti alla Gestione suddetta possono fare richiesta dei prestiti pluriennali diretti Inps (quinquennali o decennali) in quanto nel Regolamento, tra le motivazioni per cui tale credito viene erogato, sono contemplate:

  • malattia dell’iscritto (quinquennale): l’importo erogabile è a discrezione dell’Inps che valuterà preventivi di spesa, cartelle cliniche e certificati medici per stabilire la somma necessaria per affrontare la malattia. Occorrerà dunque allegare alla domanda autocertificazione dello stato di famiglia, tutti i referti medici relativi al problema di salute, eventuali ricevute di spese già effettuate;
  • protesi dentarie e cure odontoiatriche dell’iscritto o di un membro del suo nucleo familiare (quinquennale): anche in questo caso la somma erogata sarà determinata in base all’analisi dei preventivi di spesa allegati. Prima dell’erogazione occorrerà presentare copia autenticata di fatture pari almeno al 10% del totale delle spese preventivate, per dimostrare l’inizio delle cure in questione;
  • malattie gravi dell’iscritto o di un membro del nucleo familiare (decennale): valgono stesse regole e modalità dei precedenti casi, con la possibilità di accedere a somme più elevate grazie ad un piano di rimborso più esteso nel tempo.

E’ necessario disporre di un contratto di lavoro a tempo indeterminato oppure a tempo determinato con durata di almeno 3 anni. In quest’ultimo caso il prestito dovrà concludersi prima della fine del contratto lavorativo e il Tfr maturato e maturando sarà preso a garanzia per tutta la durata del finanziamento.

Il TAN applicato ai prestiti pluriennali è agevolato. E’ pari, infatti, al 3,5% a cui si aggiunge lo 0,5% dell’importo erogato per coprire le spese amministrative e la quota da versare al Fondo Rischi secondo le tabelle fornite dall’Inps. Le domande andranno presentate, seguendo l’iter telematico descritto sul sito ufficiale Inps, entro e non oltre un anno dalla data in cui si è verificato il problema di salute per cui è richiesto il credito.

Per importi più contenuti e senza bisogno di presentare giustificativi di spesa, è possibile richiedere all’Inps i cosiddetti Piccoli Prestiti, che possono avere una durata compresa tra 1 e 4 anni ed un importo che va da una mensilità netta fino ad un massimo di 8. Il TAN applicato è 4,25% a cui va aggiunto, come per i prestiti pluriennali, lo 0,5% dell’importo erogato per spese amministrative e la quota al Fondo Rischi.

Opinioni

Da quanto detto finora si evince che di fronte a spese mediche importanti o impreviste è possibile percorrere diverse strade.

La più pratica e veloce è rappresentata dal prestito finalizzato offerto direttamente presso la clinica a cui ci è rivolti. Ad esempio offrono questa tipologia di finanziamento cliniche dentali come Dentix e DentalPro.

Se si preferisce poter richiedere una liquidità superiore ai preventivi di spesa, per essere pronti ad eventuali spese aggiuntive, allora conviene indirizzarsi su un prestito personale, cercando di reperire il maggior numero di preventivi possibile (devono essere di pari importo e durata per poterli comparare opportunamente tra loro), anche online, così da individuare quello al momento più vantaggioso e che meglio soddisfa le proprie esigenze.

Se non si ha un’urgenza eccessiva, può rivelarsi conveniente provare ad ottenere un prestito Inps: prevedono tempi più lunghi rispetto ad un prestito tradizionale, l’erogazione è soggetta alla disponibilità del Fondo, ma offrono tassi effettivamente agevolati.

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Cessione del quinto IBL per dipendenti e pensionati

Cessione del quinto IBL: conviene?

I lavoratori dipendenti (pubblici, statali o privati che siano) e i pensionati (INPS, Ex-INPDAP o altri enti) possono, in caso di necessità e se in possesso degli opportuni requisiti, ottenere liquidità ricorrendo alla cessione del quinto dello stipendio.

Tra le numerose banche e finanziarie che offrono questa tipologia di credito al consumo c’è anche IBL Banca. Se sei interessato a conoscere i dettagli della cessione IBL, continua a leggere il seguente articolo: cercherò di fornirti tutte le informazioni utili a riguardo.

Indice

Chi è IBL Banca?

IBL Banca, presente in Italia con 52 filiali distribuite sul territorio, è un Gruppo bancario dal 2008, ma ha alle sue spalle oltre 90 anni di esperienza come istituto finanziario specializzato nel credito al consumo. Inoltre propone anche prodotti assicurativi grazie a IBL Assicura.

E’ particolarmente specializzata nella cessione del quinto dello stipendio/pensione e nei prestiti con delega.

Cessione del quinto dello stipendio IBL

I dipendenti pubblici e statali e i dipendenti privati possono rivolgersi ad IBL per richiedere la cessione del quinto dello stipendio. Questa particolare forma di credito al consumo è strettamente regolamentata e presenta le seguenti caratteristiche:

  • il rimborso avviene a mezzo di trattenute in busta paga effettuate dal datore di lavoro che provvederà personalmente a versarle alla banca;
  • l’importo massimo delle rate non può superare la quinta parte dello stipendio (detta quota cedibile) al netto di eventuali trattenute fiscali e/o previdenziali;
  • il finanziamento può avere una durata massima di 120 mesi;
  • la cessione deve essere sempre accompagnata da una polizza assicurativa obbligatoria che copra vita e impiego;
  • non sono necessarie garanzie oltre il TFR maturato e maturando del dipendente, su cui la banca pone un vincolo per tutta la durata del finanziamento. Può quindi essere richiesto anche da chi in passato ha avuto problemi di insolvenza in quanto nella fase di istruttoria non verrà preso in considerazione il merito creditizio.

Si tratta di un finanziamento a tasso fisso e con ammortamento alla francese. Non sono previste spese di intermediazione in quanto il credito è erogato direttamente da IBL e sarà possibile estinguerlo anticipatamente in qualunque momento recuperando anche gli eventuali interessi non maturati.

La quota massima a cui si può aspirare è strettamente legata all’entità dello stipendio percepito e del TFR maturato e all’anzianità lavorativa del dipendente: all’aumentare di tali parametri, aumenta l’importo del credito richiedibile.

Per farne richiesta, il dipendente dovrà recarsi personalmente presso una delle filiali IBL oppure dovrà compilare l’apposito form presente su www.iblbanca.it ed attendere di essere contattato da un consulente col quale fissare un appuntamento.

I requisiti richiesti sono:

  • essere maggiorenni;
  • avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato (se si è assunti a tempo determinato si potrà eventualmente ottenere un finanziamento di durata non superiore alla scadenza del contratto lavorativo);
  • aver maturato un TFR sufficiente;
  • essere dipendenti di un’azienda assicurabile (nel caso dei dipendenti privati).

I lavoratori autonomi sono esclusi da tale forma di credito.

I documenti da presentare, invece, sono i seguenti:

  • ultime due buste paga;
  • CUD;
  • certificato di stipendio rilasciato dal datore di lavoro;
  • dichiarazione sullo stato di salute ai fini della polizza assicurativa sulla vita.

La polizza assicurativa, come ho detto prima, è obbligatoria per legge ed IBL Banca propone anche prodotti assicurativi suoi. Il richiedente la cessione non è comunque obbligato ad accettare la proposta assicurativa fornita da IBL. E’ diritto del consumatore richiedere preventivi per prodotti analoghi presso altre compagnie assicurative alla ricerca di un eventuale polizza più vantaggiosa e, nel caso la trovasse, la banca sarà tenuta ad accettarla.

Una volta terminata la fase di istruttoria ed ottenuta la concessione da parte di IBL, il credito verrà erogato con assegno o bonifico bancario entro una decina di giorni dall’avvenuta concessione.

Sul sito di IBL Banca sono riportati alcuni esempi di cessione del quinto dello stipendio e della pensione.

In caso di necessità di ulteriore liquidità il dipendente avrà due possibilità:

  1. rinnovare la cessione.
    Il rinnovo potrà avvenire solo dopo aver rimborsato puntualmente i ⅖ della cessione in corso. Ad esempio, un finanziamento di 84 rate potrà essere rinnovato solo dopo aver pagato almeno le prime 34 rate.
  2. richiedere un prestito con delega.
    Questa soluzione è utile sia nel caso in cui non ci siano ancora i requisiti per rinnovare la cessione, sia quando si necessiti di somme importanti. Infatti con la delega di pagamento sarà possibile richiedere ulteriore liquidità impegnando un ulteriore quinto dello stipendio. In presenza quindi di una cessione in corso, aggiungendo il prestito con delega si potrà impegnare in totale fino al 40% della propria retribuzione (per questo tale finanziamento è detto anche doppio quinto). La documentazione da presentare è la medesima della cessione del quinto, così come le modalità di rimborso. E’ richiesto però esclusivamente un contratto di lavoro a tempo indeterminato e il consenso scritto alla delega del pagamento da parte del datore di lavoro.

Cessione del quinto della pensione IBL

Anche i pensionati in cerca di liquidità possono rivolgersi ad IBL, in quanto tale banca ha aderito alla Convenzione INPS, offrendo quindi ai pensionati INPS o EX-INPDAP la possibilità di accedere alla cessione del quinto della pensione usufruendo di tassi agevolati ed istruttoria semplificata e più veloce grazie al collegamento online diretto con l’INPS.

La copertura assicurativa obbligatoria riguarda in questo caso solo la vita e l’importo richiedibile e la durata massima effettiva del finanziamento dipendono anche dall’età del richiedente: più si è in là con gli anni, minore sarà la durata concessa e più costosa l’assicurazione vita. La durata massima comunque è la stessa della cessione per i dipendenti: 120 mesi e l’importo massimo della rata non può superare il 20% della pensione al netto di eventuali ritenute. La quota cedibile può però risultare inferiore al quinto della pensione, in quanto per legge deve essere garantita al pensionato la pensione minima, attualmente fissata a 513€.

Facciamo un esempio: se il pensionato in questione percepisce dall’INPS una pensione netta di 620€, sottraendo la quinta parte (124€) gli rimarrebbero in tasca 496€, meno quindi del minimo fissato di 513€. Dunque non sarà cedibile la quota per intero ma solo la parte che eccede la pensione minima, cioè 107€. E se l’età glielo consente, potrà richiedere una durata di 120 mesi e rimborsare fino ad un massimo di 12.840€, interessi e polizza inclusi.

I documenti da presentare sono:

  • documento d’identità;
  • codice fiscale;
  • ultimi due cedolini della pensione;
  • CUD;
  • certificato di pensione rilasciato dall’INPS;
  • dichiarazione dello stato di salute per l’assicurazione.

Per i pensionati non è prevista la possibilità di richiedere il prestito con delega, sempre per questioni di tutela della pensione minima. Se un pensionato avesse bisogno di ulteriore liquidità dovrebbe prendere in considerazione altre strade, come ad esempio un prestito vitalizio ipotecario.

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Carta Opta: carta di credito flessibile di Sella Personal Credit

Carta Opta di Sella Personal Credit, quanto costa?

Dal 1° Ottobre 2018 Consel SpA è stata rinominata Sella Personal Credit, continuando a far parte del Gruppo Sella. In seguito a tale cambio di nome, sono stati rinnovati alcuni dei prodotti precedentemente offerti sotto il marchio Consel. Tra questi c’è la carta di credito Consel, al cui posto oggi troviamo Carta Opta. Scopriamo insieme quali sono le caratteristiche, i costi, i pregi e i difetti di questa interessante carta di credito.

Indice

  • Di cosa si tratta?
  • Quanto costa?
  • Come richiedere la carta?
  • Cosa fare in caso di furto o smarrimento?
  • Promozioni in corso
  • Opinioni
  • Di cosa si tratta?

    immagine carta opta

    Carta Opta è la carta di credito revolving con opzione a saldo emessa da Sella Personal Credit e richiedibile sia dai clienti che dai non clienti di Banca Sella. Ti offre un plafond di 1.500€ ma dalla tua Area Privata, sia da pc che da app, puoi fare richiesta di aumento del fido e Sella Personal Credit provvederà a comunicarti l’esito entro tre giorni lavorativi.

    Carta Opta è munita di tecnologia contactless, per pagare avvicinando la carta ai POS abilitati, senza dover neppure digitare il PIN per importi inferiori ai 25€ ed appartiene al circuito internazionale VISA.

    Potrai utilizzare Carta Opta per:

    • effettuare acquisti sia nei negozi fisici che online, scegliendo se rimborsare l’importo utilizzato a rate, con applicazione di interessi, o a saldo, cioè in un’unica soluzione il mese successivo senza alcun interesse;
    • prelevare un anticipo di contante presso gli ATM Visa (max. 250€ al giorno) con una commissione del 4% sull’importo prelevato (commissione minima applicata: 2,50€);
    • versare il fido in toto o in parte direttamente sul tuo conto (Instant Credit), facendone richiesta al Numero Verde 800.000.444.

    Quanto costa?

    Carta Opta non presenta alcun costo di emissione e per i primi 2 anni è gratuita. Dal 3° anno in poi dovrai versare un canone annuo di 15€.

    La carta viene emessa in modalità revolving, già pronta quindi a rateizzare il rimborso delle spese che effettuerai utilizzandola. Ma potrai passare all’opzione a saldo in qualsiasi momento direttamente dall’app.

    Per quantificare i costi d’utilizzo riporto l’esempio presente sul foglio informativo.

    Ipotizzando un credito utilizzato di 1.500€ da rimborsare in 12 mesi, il tassi applicati saranno i seguenti: TAN 17,52% e TAEG 21,20%. Il totale dovuto sarà quindi di 1.659,35€.

    Le rate con cui mensilmente rimborserai i tuoi acquisti avranno un importo pari al 5% del saldo (rata minima 65€).

    Potrai utilizzare la carta fino al massimo del fido concesso. Man mano che rimborserai la parte utilizzata, andrai a ricostituire il credito disponibile.

    Se vuoi accelerare tale processo, potrai effettuare versamenti aggiuntivi scegliendo tra due differenti modalità:

    1. tramite bonifico alle seguenti coordinate bancarie: Iban IT 91 L 03268 22300 000863239820 codice Swift/BIC SELBIT2B.
    2. tramite bollettino postale al c/c 39565445.

    Tra le spese di gestione della carta c’è anche l’imposta di bollo, pari a 2€, da versare mensilmente solo se il saldo è superiore a 77,47€.

    Data rilevazione: 23/10/2019 – Fonte: Sito Sella Credit

    Come richiedere la carta?

    Puoi richiedere Carta Opta direttamente online, sul sito ufficiale Sella Credit. A seconda che tu sia già cliente o nuovo cliente cambia la procedura, in quanto nel secondo caso Sella Personal Credit non ha alcun tuo dato già preinserito e dovrai scegliere se inserirli manualmente o da smartphone.

    schermata richiesta carta opta

    In questo secondo caso viene segnalato un risparmio di tempo e per accedere a tale metodo ti sarà inviato in circa un minuto un SMS con il link che ti permetterà di proseguire la richiesta da smartphone inserendo più facilmente le foto dei documenti necessari. Questi sono:

    • carta d’identità o patente;
    • tessera sanitaria;
    • documento reddituale (ultima busta paga/ cedolino della pensione o Modello Unico);
    • utenza per verificare la residenza italiana.

    Ho contattato il Servizio Clienti da cellulare al numero 0115061228 per informarmi su eventuali requisiti economici indispensabili per effettuare la richiesta, ma mi è stato detto che Sella Personal Credit non ha un valore prestabilito a riguardo, ma effettua la valutazione caso per caso.

    Una volta accettata la tua richiesta, la carta ti sarà recapitata per posta non ancora attiva, per motivi di sicurezza. Per cominciare ad utilizzarla dovrai procedere all’attivazione telefonando al numero verde 800.000.444. In seguito all’attivazione, entro 15 giorni lavorativi riceverai, sempre per posta, il PIN.

    Dalla tua Area Privata, da pc o da smartphone, potrai modificare a seconda delle tue esigenze la modalità di rimborso (saldo o revolving).

    La carta presenta la data di scadenza stampata sul fronte e il rinnovo avverrà automaticamente.

    Approfondimento: Carta di credito senza busta paga.

    Cosa fare in caso di furto o smarrimento?

    In caso di furto o smarrimento dovrai tempestivamente bloccare la carta telefonando al numero verde 800.822.056 se chiami dall’Italia, al numero +39.02.60843768 se chiami dall’Estero (entrambi i numeri sono attivi h24). Entro i due giorni lavorativi successivi a tale chiamata dovrai inviare a Sella Personal Credit una segnalazione scritta tramite lettera raccomandata, alla quale allegherai anche copia della denuncia effettuata presso le autorità competenti ed eventuale richiesta di rinnovo carta.

    Tieni presente che in caso di utilizzo indebito della carta smarrita o rubata è prevista una franchigia di 50€.

    Promozioni in corso

    Fino al 31/12/2019, se effettui acquisti ai POS (sia nei negozi fisici che online) con la tua Carta Opta utilizzando l’opzione revolving, per un transato rateizzato totale di almeno 1.500€, riceverai, entro 90 giorni dalla conclusione del concorso a premi, un voucher digitale di 20€ utilizzabile per acquistare beni di largo consumo, carburante o fare la spesa presso i supermercati GDO.

    Inoltre, grazie al servizio Carte in Rete, se effettuerai acquisti con la tua Carta Opta presso e-commerce convenzionati, ti saranno riservate condizioni vantaggiose.

    promozioni carta opta

    Data rilevazione: 23/10/2019 – Fonte: Sito Sella Credit

    Opinioni

    Carta Opta è una carta di credito versatile grazie alla doppia modalità di rimborso ed al plafond aumentabile a discrezione della banca. Comoda la procedura di richiesta interamente online e interessante il servizio di Instant Credit, per trasformare la tua carta di credito in un piccolo prestito personale con erogazione di contanti in conto corrente. Peccato che dal 3° anno si dovrà versare anche un canone annuo di 15€.

    Da segnalare in più che per gli acquisti in valuta differente dall’Euro è prevista una commissione del 2% oltre il tasso di cambio Visa.
    Positive le opinioni in rete sulla finanziaria emittente: ad esempio su Trustpilot Sella Personal Credit ottiene un giudizio Eccezionale di 4 ½ su 5 stelle, su un campione di oltre 1.600 recensioni.

    trustpilot sella personal credit

    Data rilevazione: 23/10/2019 – Fonte: Sito Trustpilot

    Approfondisci

    My Instant Credit: conviene rateizzare con Widiba?

    My Instant Credit Widiba: rateizza le tue spese in un tap

    Di solito quando si necessita di liquidità la soluzione al problema la ricerchiamo nel classico prestito personale o finalizzato. Si tratta di un accesso al credito che comporta sempre, anche in un’era digitale come quella odierna, un minimo di burocrazia e dei tempi tecnici di attesa. Sempre più istituti bancari, però, stanno proponendo una nuova tipologia di credito, molto più veloce ed accessibile, indicata per affrontare soprattutto piccole spese impreviste o per togliersi qualche sfizio in più anche quando le proprie finanze non lo permetterebbero.

    Anche Widiba, la nota banca online facente capo al Gruppo Monte dei Paschi, si inserisce nel trend con My Instant Credit. Se sei un correntista Widiba e vuoi sapere tutto su questo credito furbo e veloce continua a leggere il mio articolo: ti illustrerò ciò che c’è da sapere a riguardo.

    Indice

    Di cosa si tratta?

    My Instant Credit è una linea di credito rotativa messa a disposizione da Findomestic per i correntisti Widiba (in possesso degli opportuni requisiti) che ne fanno richiesta. Consiste in un credito di 1.500€ a cui il correntista può accedere, dopo approvazione da parte di Findomestic, per rateizzare, entro 15 giorni dall’avvenuto pagamento, fino a 5 uscite di c/c effettuate con carta di debito, bonifico o carta di credito. Il tutto in totale autonomia direttamente da pc o app, tramite internet banking.

    Appena avviata la rateizzazione, l’importo di quella specifica spesa sarà istantaneamente riaccreditato sul conto. L’importo minimo rateizzabile è di 100€ mentre quello massimo è di 1.500€. Sarai tu di volta in volta a scegliere in quante rate dilazionare la spesa tra 3, 6, 9 o 12 mensilità, addebitate sul tuo conto il 5 di ogni mese. I rimborsi mensili andranno a ricostituire il credito originale a tua disposizione.

    E’ possibile utilizzare My Instant Credit anche per ottenere un anticipo di contante in c/c. In tal caso occorrerà però farne richiesta specifica a Findomestic rivolgendosi al numero 0553374891.

    Il servizio prevede una validità di 5 anni, rinnovabili.

    Quanto costa?

    Ovviamente, trattandosi di una forma di finanziamento, My Instant Credit prevede dei costi. Sulle somme del credito messo a tua disposizione che andrai di volta in volta ad utilizzare Findomestic applica un TAN fisso dello 10,68% e un TAEG dell’11,29%, da cui si evince che le spese accessorie sono davvero ridotte.

    Risulta quindi essere una linea di credito concorrenziale ad esempio rispetto alle carte di credito revolving che di solito forniscono al titolare un servizio paragonabile ma con costi leggermente più alti.

    Data rilevazione: 22 Ottobre 2019 – Fonte: sito ufficiale Widiba

    Chi può farne richiesta?

    logo widiba

    Per poter accedere a My Instant Credit, è necessario innanzitutto essere titolari di un c/c presso Widiba e possedere almeno uno tra i seguenti requisiti:

    • essere correntista Widiba da almeno 2 anni;
    • avere ottenuto un prestito Findomestic per Widiba;
    • avere accreditato sul conto almeno 2 stipendi negli ultimi 3 mesi;
    • possedere almeno 3.000€ di Titoli o Linee Vincolate presso Widiba.

    Come richiederlo?

    Se rientri nei requisiti necessari, puoi richiedere gratuitamente My Instant Credit direttamente dalla tua Area Privata sul sito ufficiale oppure tramite smartphone dall’app dedicata. Non ti sarà richiesta alcuna documentazione reddituale in quanto i tuoi dati sono stati precedentemente registrati in Widiba essendone già cliente.

    In tempo reale otterrai una prima valutazione della tua situazione. Nel caso di un primo esito positivo, potrai effettuare già una prima rateizzazione. In seguito alla conferma definitiva, che potrebbe richiedere qualche giorno, potrai utilizzare My Instant Credit in maniera completa.

    Come si usa?

    Utilizzare My Instant Credito è semplice ed intuitivo. Ti basterà selezionare sulla lista dei movimenti la spesa che desideri rateizzare scegliendo il numero di mensilità in cui dilazionare il rimborso. In tempo reale si accenderà il finanziamento e ti sarà riaccreditato l’importo sul tuo conto. Se preferisci, potrai avviare immediatamente la rateizzazione anche dalla notifica push che ricevi dopo ogni acquisto.

    Puoi dilazionare il pagamento di qualunque uscita di c/c come bonifici, MAV, RAV, acquisti con carta di debito o credito. Non puoi rateizzare invece rate di mutui e/o finanziamenti e gli acquisti di titoli o linee vincolate.

    schermata my instant credit

    Opinioni

    Con My Instant Credit affrontare alcune spese impegnative come le tasse universitarie, una bolletta più alta del previsto o l’assicurazione della macchina sarà molto più semplice. Poter decidere di dilazionare alcune uscite mensili ti permetterà di non subire il colpo degli imprevisti. Tale opportunità ha un costo, ma tante volte potrebbe valerne comunque la pena, anche per togliersi uno sfizio ogni tanto.

    A differenza però di altre linee di credito rotativo concorrenti, My Instant Credit nasce per dilazionare pagamenti già effettuati, quindi a esborso già avvenuto (è necessario quindi disporre effettivamente del contante necessario all’acquisto). E’ possibile anche accedere ad un anticipo di contanti, ma occorre rivolgersi preventivamente a Findomestic, perdendo quindi quell’immediatezza che dovrebbe caratterizzare tale forma di finanziamento.
    Cercando in rete le opinioni su Widiba sono un pò contrastanti: ad esempio su trustpilot.com raggiunge un giudizio Mediocre di 2 ½ su 5 con circa 180 recensioni, alcune delle quali estremamente positive, altre negative.

    widiba trustpilot

    Data rilevazione: 22 Ottobre 2019 – Fonte: sito Trustpilot

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    GO!Credit: come funziona e quanto costa?

    Go!Credit by Banca Sella Personal Credit

    Ti piacerebbe poter avere sempre accesso ad una linea di credito preapprovata, immediatamente disponibile con un click appena ti si presenta l’occasione giusta per un acquisto interessante o per toglierti uno sfizio anche quando le tue finanze non te lo permettono? GO!Credit allora potrebbe fare al caso tuo. Se ti ho incuriosito, continua a leggere l’articolo: ti dirò tutto ciò che serve sapere su questo prodotto davvero smart.

    Di cosa si tratta?

    GO!Credit è la linea di credito rotativa offerta da Sella Personal Credit, richiedibile gratuitamente sia dai correntisti Banca Sella che dai nuovi clienti titolari di un conto corrente presso un altro istituto bancario (approfondimenti: Prestito personale senza conto corrente). Una volta approvata la richiesta (a discrezione della banca), Sella Personal Credit metterà a tua disposizione un credito di 2.000€ pronto all’immediato utilizzo totale o parziale.

    La parte di volta in volta utilizzata diminuirà il credito residuo, ma, con i rimborsi mensili, lo andrai pian piano a ricostituire.

    Come e quando utilizzare Go!Credit è a tua totale discrezione. Che tu ne usufruisca in un’unica soluzione o più volte durante il mese, il rimborso avverrà sempre tramite rate mensili a partire da 25€, addebitate, dal mese successivo all’utilizzo, sul c/c da te indicato in fase di richiesta (l’addebito avverrà entro il 20 di ogni mese).

    Come funziona e quanto costa?

    rappresentazione funzionamento go credit

    Ad ogni utilizzo sarai tu a decidere (accedendo alla tua Area Privata da app o pc) il numero di rate in cui vuoi dilazionare il rimborso tra le opzioni previste dal sistema e, prima di dare l’ok, visualizzerai sempre i costi del finanziamento (TAN e TAEG, che variano in base all’importo utilizzato e al numero di rate selezionato).

    Per meglio quantificare tali costi, riporto l’esempio fornito sul foglio informativo presente sul sito ufficiale:

    Importo utilizzato 2.000€ in un’unica soluzione
    N. rate 12
    Rata mensile 189,23€
    TAN 0%
    TAEG 27,52%
    Totale dovuto 2.275,72€

    Come si evince dalla tabella, il TAN è pari a zero, ma attenzione: non si tratta di un finanziamento a costo zero perché il TAEG è pari al 27,52%. Infatti, pur non essendo applicato alcun tasso di interesse sulle somme utilizzate, bisogna mettere in conto tutta una serie di commissioni accessorie, tra le quali troviamo:

    commissione mensile per singolo utilizzo 1%
    commissione mensile per gestione pratica 1€
    imposta sostitutiva 0,25% (addebitata sulla prima rata)

    Stiamo però parlando di una forma di finanziamento che offre l’indiscutibile vantaggio di essere immediatamente disponibile, senza alcuna scartoffia burocratica, direttamente da smartphone o pc, in quanto preventivamente approvato. E tale praticità ed immediatezza d’utilizzo giustifica i costi accessori applicati.

    (Data rilevazione: 01/06/2023 – Fonte: foglio informativo)

    Come richiederlo e come utilizzarlo?

    GO!Credit può essere richiesto online, sia dai già clienti Sella, sia dai nuovi clienti: l’unico requisito necessario è che si sia titolari di un conto corrente bancario.

    Nel caso di già clienti, la richiesta sarà rapidissima, in quanto Sella Personal Credit possiede già tutti i dati del richiedente. Basterà accedere con le proprie credenziali nell’Area Personale e selezionare il prodotto.

    Nel caso in cui volesse usufruire di questa linea di credito rotativa un nuovo cliente, occorrerà selezionare sul sito ufficiale il bottone Richiedi subito e procedere alla registrazione come nuovo cliente.

    form richiesta go credit nuovi clienti

    Dopo aver inserito nome, cognome, email e numero di cellulare, potrai decidere se proseguire da pc, inserendo manualmente tutti i dati del documento d’identità e della tessera sanitaria (tempo stimato 15 minuti), oppure passare allo smartphone per acquisire i documenti tramite foto, rendendo la procedura più rapida.

    scelta metodo di inserimento documenti

    In entrambi i casi, in tempi brevi sarai informato dell’esito della tua richiesta, che ti ricordo è gratuita.

    Una volta ottenuta l’approvazione, potrai accedere a GO!Credit digitando l’importo che di volta in volta desidererai accreditare sul tuo conto o sulla tua prepagata con Iban, scegliendo i tempi di rimborso.

    Se durante il mese attingerai a Go!Credit più volte, il mese successivo ti sarà addebitata in c/c una rata di importo pari alla somma delle singole rate dei singoli finanziamenti accesi, comprensiva di tutti i costi accessori.

    Attenzione alla puntualità dei pagamenti, perchè in caso di ritardo saranno applicati costi e more aggiuntive.

    (Approfondimento: Prestito con carta prepagata).

    Opinioni

    GO!Credit è un prodotto finanziario versatile e di pratico utilizzo, utile nella vita di tutti i giorni, ad esempio per poter cogliere al volo una promozione o togliersi uno sfizio anche quando non si dispone del denaro necessario. Ovviamente tale praticità ha un costo, ma può valerne la pena.

    Cercando in rete ho trovato soprattutto opinioni positive su Sella Personal Credit: ad esempio su trustpilot.com tale istituto di credito ottiene un giudizio Molto Buono, con 4 stelle piene su 5 e oltre 4200 recensioni.

    schermata trustpilot sella personal credit

    (Data rilevazione: 01/06/2023 – Fonte: sito Trustpilot)

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