Prestiti Banco di Napoli: agevolazioni per imprese e giovani

Finanziamenti proposti dal Banco di Napoli: non solo SuperFlash

Banco di Napoli è un istituto bancario che dal 2002 fa parte del gruppo Sanpaolo Imi (il quale successivamente, nel 2007, si è trasformato in Intesa Sanpaolo) e da sempre ha incentrato il suo “core business” nei prestiti a particolari fette della società, come le imprese ed i giovani.

Ciò non toglie che grazie all’apparteneza al gruppo Intesa, garantisce un’offerta completa anche per tutti i privati, fino all’approdo della cessione del quinto, e delle altre forme di prestito personale. Non a caso, anche per questo tipo di attività Intesa Sanpaolo Banco di Napoli è diventata la prima banca italiana per capitalizzazione. I prestiti del Banco di Napoli ai giovani ed alle imprese possiedono dei requisiti specifici: andiamo ad analizzarli.

Banca Numero verde Servizi utili Sito
Banco di Napoli
  • Informazioni prodotti e servizi: 800.303.306
  • Servizi via Internet: 800.444.222
www.bancodinapoli.it

Prestiti per giovani: tutte le caratteristiche di Superflash

I prestiti che il Banco di Napoli mette a disposizione dei giovani fanno parte dei prestiti ” Facile Superflash”. Essi sono rivolti a giovani dai 18 ai 35 anni, studenti o lavoratori residenti in Italia da almeno due anni, correntisti di Intesa Sanpaolo o di qualunque altra banca, che non possiedono ancora un lavoro fisso ma che hanno intenzione di affrontare delle spese piuttosto impegnative (come ad esempio un computer, un viaggio, un’automobile, etc.).

Al momento della stipula del prestito, comunque, il contratto di lavoro dovrà essere in corso, ed occorre aver lavorato almeno 18 mesi nei due anni precedenti. È importante specificare che occorre definire la motivazione del prestito e che non possono essere ammesse spese che esulano da scopi personali: perciò se serve un credito per acquistare un immobile o attrezzature professionali bisogna rivolgersi ad altri prodotti della banca.
Per quanto riguarda l’importo erogabile, esso può andare da un minimo di 2.000 ad un massimo di 30.000 euro, da restituire tramite R.I.D. con rate che variano da un numero di 24 a 120 (da 2 a 10 anni), più il periodo di preammortamento.

Si può anche scegliere di cambiare l’importo della rata o di posticiparla, con un buon vantaggio per chi paga. In questo prestito il TAN fisso è pari al 7,15%.

Ecco, infine, un esempio pratico di prestito promozionale per attività sportive (iscrizione in palestra od acquisto attrezzatura): per un finanziamento di 5.000 euro, rimborsabile in 60 mesi, senza alcun costo di bollo o imposte, la prima rata (comprensiva di preammortamento con interessi) sarà di 124,22 euro, mentre le successive rate ammonteranno a 97,71 euro, per un importo totale dovuto pari a 5.889 euro circa (TAN fisso al 6,45% e TAEG pari al 6,65%).

Finanziamenti ad imprese, piccole e grandi

I prestiti del Banco di Napoli Intesa Sanpaolo si distinguono anche per altri tipi di destinatari, rappresentati dalle imprese. Tutte le imprese, dalla più piccola alla più grande. Per le piccole imprese, con fatturato fino a 2,5 milioni di euro, i finanziamenti possono essere a breve, medio o lungo termine.

I finanziamenti a breve termine (Gestione Business) sono fatti per risolvere esigenze temporanee di liquidità, e presentano quindi un piano di rientro destinato ai momenti di difficoltà dell’impresa: erogano fino ad un massimo di 200.000 euro da restituire in un periodo di tempo fino a 18 mesi. I finanziamenti a medio o lungo termine (Investimenti Business e Liquidità Business) sono invece pensati rispettivamente per coprire al 100% investimenti di importo anche rilevante o per ripristinare la liquidità aziendale.

Diverso il discorso per le imprese più grandi, con fatturato fino a 350 milioni di euro. In questo caso, infatti, i finanziamenti coprono esigenze dovute all’energia (Fotovoltaico Imprese ed Energia Imprese), all’agricoltura ed ambiente (Ambiente e sicurezza, Agricoltura) o, infine, turismo e sviluppo (Turismo, Flessibilità Più). Tutte le informazioni sono su www.bancodinapoli.it alla sezione giovani o imprese.

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Prestiti agevolati: i vantaggi delle convenzioni 2024

Finanziamenti agevolati per studenti, imprenditori e donne

Non tutti i prestiti sono uguali: quelli agevolati sono pensati per specifiche categorie di lavoratori come i dipendenti pubblici, iscritti ad associazioni di categoria o a specifici enti come Enpam, Empaf, Inarcassa, persone disabili e pensionati Inps indipendentemente dal tipo di attività lavorativa svolta.

Sono caratterizzati da condizioni particolarmente vantaggiose destinate principalmente ad alcune categorie specifiche come giovani imprenditori, donne e giovani coppie.

Spesso i prestiti agevolati godono di diverse convenzioni, molte delle quali passano per le Regioni e le associazioni di categoria come Confartigianato o Cofidi. Oppure sono erogati a condizioni particolari tramite i finanziamenti europei, che da alcuni anni vengono gestiti soprattutto da Invitalia. Scopriamo di cosa si tratta e quali sono le facilitazioni più convenienti.

Principali agevolazioni 2022

Sito A chi è rivolto?
Fondo di Garanzia www.fondidigaranzia.it Dedicato principalmente alle sovvenzioni per PMI.
Invitalia www.invitalia.it Giovani, imprese, disoccupati, donne, no profit e pubblica amministrazione
Smart&Start Italia www.smartstart.invitalia.it Start up innovative

logo invitalia

I prestiti agevolati i anche ai disoccupati?

Di anno in anno vengono introdotte diverse agevolazioni: basti pensare all’ampliamento delle offerte per la concessione del credito a disoccupati, a chi non può presentare un garante e non dispone di busta paga. La tipologia di finanziamento maggiormente utilizzata in queste situazioni è stato soprattutto il microcredito disponibile per aiutare l’avvio di attività. Tra le proposte costanti vediamo il Microcredito Movimento 5 stelle, quelle con dimensione regionale oppure per far fronte ad urgenze con carattere sociale (in questo ambito troviamo anche i prestiti della Caritas).

Quali finanziamenti in aiuto agli studenti ed ai giovani imprenditori?

I prestiti agevolati normalmente hanno bisogno di fondi di garanzia che vanno stanziati a seconda delle risorse che il Governo, le Regioni o gli Enti riescono a trovare. Questo è il maggior limite che possiamo incontrare nella loro ricerca, in quanto potrebbero non esserci stanziamenti oppure i fondi potrebbero essere insufficienti (per alcune tipologie si hanno però prodotti proposti in modo pressoché costante negli anni).

Tra questi ultimi possiamo trovare senza dubbio i prestiti d’onore per giovani fino a 35 anni. Sono finanziamenti che possono essere proposti al 50% a fondo perduto ed al 50% a tassi agevolati anche se sempre più spesso si sceglie la soluzione del prestito a tasso zero (quindi con la sola restituzione del capitale prestato). Solitamente sono riservati a giovani imprenditori disoccupati, ma sono anche proposti a studenti universitari che vantano un merito spiccato, con un alto rendimento universitario ed un reddito basso (nella formula della borsa di studio). Ma attenzione, nonostante il nome questa tipologia di prestito funziona in modo diverso. Infatti i prestiti d’onore per studenti sono frutto di accordi tra banche ed Atenei, per cui è ovvio che:

  • non sono accessibili a tutti;
  • i requisiti minimi previsti puntano generalmente sul merito, quindi con votazioni medie piuttosto elevate;
  • le agevolazioni risiedono soprattutto nel fatto che si ottiene un prestito per finanziare gli studi senza bisogno di garanti e che il momento in cui si dovrà iniziare a ripagare il debito è piuttosto avanti nel tempo;
  • bisogna seguire un corso di laurea in un Ateneo che ha accordi attivi.

Come si ottengono?

Per ciò che concerne i prestiti universitari è consigliabile rivolgersi alle banche convenzionate con l’Ateneo di appartenenza: per conoscere con precisione la lista aggiornata è bene contattare la relativa segreteria studenti. Specifichiamo che questi prestiti hanno come obiettivo quello di aiutare lo studente a sostenere le spese nel percorso formativo: per tale ragione le somme ricevute molto spesso possono essere solo investite per pagare le tasse universitarie, acquistare libri ed coprire i costi di iscrizione a corsi di specializzazione.

Non si tratta di finanziamenti a tasso zero, ma le agevolazioni consistono nell’accesso al credito senza l’intervento di un garante o altre forme di garanzia, e nella durata del piano di rimborso che sovente inizia dopo il termine degli studi e con l’inizio dell’attività lavorativa. Per queste ragioni le modalità con cui fare la domanda e i moduli necessari vanno richiesti direttamente alla segreteria studentesca, che aiuterà a espletare le poche formalità previste.

Le novità per i prestiti alle Pmi ed all’imprenditoria femminile

immagine di donna che progetta un'attività

Altre tipologie di prestiti agevolati riguardano i finanziamenti alle Pmi ed all’imprenditoria femminile (vedi anche Finanziamenti per Start up). I primi sono davvero fondamentali per la spinta dell’economia nazionale (considerato il fatto che l’Italia è un Paese costituito prevalentemente da piccole e medie imprese) e sono rivolti a tutte le aziende che non superino i 250 dipendenti. Meno frequenti ma comunque presenti troviamo anche quelli più particolari destinati alle micro e mini imprese, così da coinvolgere anche aziende con pochissimi addetti se non addirittura il solo titolare.

I fondi per i prestiti agevolati alle Pmi possono venire dai fondi europei, da stanziamenti regionali o dalle banche. L’erogazione, anche se fatta direttamente dalle banche, è condizionata dal legame e dalla relativa disponibilità con uno dei fondi di garanzia. Ciò implica la necessità di ottenere delle certificazioni specifiche o l’assistenza di uffici preposti.

Questo tipo di prestito prevede generalmente un plafond maggiorato e piani di ammortamento molto convenienti, che dipendono dal tipo di impresa e di investimento.

Quali agevolazioni per le donne?

Uno sguardo va, infine, alle agevolazioni per l’imprenditoria femminile, che si rivolgono a ditte individuali, società e Pmi costituite almeno al 60% da donne e che operano in settori come il turismo, i servizi alle imprese, l’artigianato, il commercio ed il comparto agricolo.

Anche in questo caso il tasso di interesse risulta molto vantaggioso ed una parte può essere considerata a fondo perduto. In più sono previsti tempi agevolati di rimborso della quota di finanziamento da restituire, non solo nelle primissime fasi ma anche successivamente a seconda dello stato di salute ei bilanci.

Tuttavia gli importi del prestito e le modalità di rimborso cambiano secondo la Regione in cui l’impresa ha residenza. Per conoscere tutti i dettagli sui beneficiari dei finanziamenti agevolati per Pmi ed imprenditoria femminile validi nel 2022 si consulti il sito web di Invitalia, www.invitalia.it o i portali online della Regione di appartenenza, alla sezione “Bandi”.

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Prestiti Banca Credem: conviene Avvera?

Prestito Avvera di Banca Credem: è erogato davero in 24 ore?

Se sei alla ricerca di un prestito personale per realizzare quel progetto (come ad esempio la ristrutturazione di casa) che ti sta particolarmente a cuore o se desideri una carta di credito che ti permetta di affrontare spese impreviste con maggiore serenità, la Banca Credem potrebbe avere la soluzione tagliata su misura per te a tassi concorrenziali.

Stiamo parlando del Credito Emiliano S.p.a.( Credem, appunto) una banca privata italiana moderna e dall’esperienza ormai secolare, che si impegna nel fornire ai suoi clienti soluzioni flessibili e personalizzate.

Poichè sul sito non mi era chiaro, ho contattato via chat il servizio clienti e un’operatrice mi ha confermato che i prodotti finanziari di cui ti parlerò oggi sono accessibili a tutti, non soltanto quindi ai già correntisti Credem.

Banca Numero verde Altri contatti e servizi Sito
Credem 800.27.33.36
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  • Assistenza estero: 0039-0522.583585
  • Ricerca filiale Banca Credem
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Indice articolo:

Prestiti Personali

Se ciò di cui hai bisogno è un aumento della tua liquidità Credem ti propone i prestiti personali Avvera e Avvera Maxi. Il primo è un finanziamento più leggero che ti permette di richiedere dai 3.000€ ai 30.000€ mentre il secondo è studiato per venire incontro a maggiori necessità e che può fornirti un importo che parte dai 31.000€ per arrivare ad un massimo di 75.000€. Sono entrambi rimborsabili a rate sul tuo conto corrente in 24/ 120 mesi, ma nel caso di Avvera Maxi può essere richiesta a discrezione della banca la firma di un coobbligato o una fideiussione.

Approfondimento: Prestito online in 24 ore.

Cessione del quinto per pensionati e dipendenti

Se sei un dipendente con contratto a tempo indeterminato o un pensionato, Credem ti permette di richiedere un importo variabile in base al valore del tuo stipendio o della tua pensione che potrai rimborsare tramite trattenuta in busta paga o cedolino della pensione, in comode rate pari ad un massimo del quinto del tuo stipendio o pensione, distribuendole in un arco di tempo che va dai 24 ai 120 mesi. Richiederlo è molto semplice, basta presentare la carta d’identità, il proprio codice fiscale e la busta paga o il cedolino della pensione. Inoltre, per legge, tale forma di finanziamento è accompagnato da polizze assicurative per la vita e il rischio impiego i cui costi sono compresi nella rata.

La cessione del quinto è una tipologia di finanziamento a cui non possono accedere i lavoratori senza busta paga.

Carta di credito

Se invece ciò di cui hai bisogno è uno strumento di pagamento che ti fornisca liquidità immediata con la possibilità di restituire comodamente in seguito la cifra spesa, Credem mette a tua disposizione la sua carta di credito Ego Classic.

Si tratta di una carta di credito flessibile, che ti permette di pagare a saldo il mese successivo, in un’unica soluzione, ciò che hai speso, oppure di rateizzare il rimborso in un numero di rate a tua scelta. Addirittura è possibile scegliere di volta in volta il metodo di rimborso, a seconda delle tue esigenze. Ecco di seguito le altre caratteristiche di questa versatile carta di credito:

  • il primo anno è gratuita, dal 13° mese in poi costa 39€ all’anno a meno che non la si usi per un totale di 6.000€ di spesa annua, in tal caso continua ad essere gratuita;
  • a scelta tra circuito Mastercard o Visa;
  • contactless su circuito Mastercard;
  • plafond di 1.500€ estensibile fino a 5.000€;

Per i titolari di questa carta che hanno accesso all’Internet Banking, Credem mette a disposizione anche un tipo di finanziamento rapido e semplicissimo da ottenere, il prestito on line Prestincarta. Accedendo all’area personale sul sito della Banca è possibile richiedere un importo che va da 250€ fino ad un massimo di 5.000€ (dipende dal plafond della propria carta Ego). La somma sarà velocemente erogata sul proprio conto corrente e potrà essere rimborsata in 12/36/48 mesi, in base alle preferenze personali. Tale rimborso periodico va di mese in mese a ricaricare nuovamente la disponibilità della carta.

Esiste anche una versione Gold della carta Ego, dedicata a quella clientela spesso in viaggio per lavoro, che a fronte di un canone annuo di 100€ offre un plafond che da 5.000€ può essere esteso fino a 50.000€.

Prestiti per imprese e professionisti

Nel ventaglio delle sue offerte di finanziamento, Credem presenta dei prodotti dedicati ai liberi professionisti o alle imprese per far fronte alle più svariate esigenze. Tra le molteplici soluzioni aziendali annoveriamo ad esempio Special Credito. E’ un finanziamento specifico per artigiani e piccoli imprenditori che necessitano di liquidità per far fronte a spese ricorrenti come scadenze fiscali, pagamento dei fornitori o degli stipendi. Si può richiedere minimo 10.000€ e la prima rata si può pagare dai 3 ai 7 mesi dopo, quindi con tranquillità. Il finanziamento ha una durata di 13/18/24 mesi a seconda delle preferenze del richiedente. Tra l’altro se rientri nei requisiti, la garanzia COSME rilasciata dal Fondo Europeo per gli Investimenti copre il finanziamento al 50% ed ottenere il credito sarà ancora più semplice.

Diverse soluzioni sono proposte anche per il settore agricolo.

Leasing auto e noleggio a lungo termine

Se hai intenzione di cambiare la tua auto, ma non vuoi sobbarcarti gli oneri di un acquisto, privato o professionista che tu sia, la Banca Credem ha la proposta giusta per te.

Ad esempio se sei un privato puoi prendere in leasing un’auto con un valore a partire dai 75.000€ (al netto del canone iniziale anticipato) e puoi scegliere la durata del finanziamento da 24 a 60 mesi. E’ possibile inoltre usufruire della copertura assicurativa contro furto e incendio Kasco, non disponibile però in alcune regioni. Per tutti i dettagli si rimanda al foglio informativo.

Molto interessante è anche la possibilità che Credem ti offre di prendere a noleggio a lungo termine l’auto che più ti piace tra una selezione fornita dalla banca, soggetta a continuo aggiornamento. In un’unica schermata appaiono diversi modelli di macchine, moto e furgoni. Cliccando su quello che ti interessa si apre la scheda relativa con i costi del noleggio e le condizioni.

Nel noleggio a lungo termine è inclusa tutta una serie di servizi (immatricolazione, messa su strada, gestione bolli, tassa di proprietà, assicurazione, soccorso stradale…) riducendo così al minimo le incombenze che ruotano attorno al possesso di un’autovettura. A te non resta che guidare la tua preferita con piacere, senza pensieri.

Per chi fosse interessato la Credem annovera tra i leasing anche quello nautico, per l’acquisto di un’imbarcazione.

Conclusioni e Opinioni

Che tu sia un privato o un imprenditore, qualunque siano le tue esigenze, Banca Credem ti aiuterà a trovare tra le sue numerose proposte quella che più si adatta ai tuoi bisogni e che più viene incontro alla tua capacità di rimborso.

Sul sito al momento non ci sono indicazioni sulla possibilità di richiedere prestiti cambializzati.

Data rilevazione: 23/04/2019 – Fonte: sito Banca Credem

Prodotti e servizi Credem

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Prestito con delega di pagamento: conviene il doppio quinto?

Il prestito con delega: requisiti, richiesta ed agevolazioni.

rappresentazione della quinta parte

Il prestito con delega di pagamento, noto anche come “doppio quinto”, è una particolare forma di finanziamento non finalizzato, a tasso fisso e rata costante, che presenta molte analogie con la cessione del quinto ma, affiancato ad una cessione, permette di avere accesso a importi anche superiori.

Non è però una tipologia di credito aperta a tutti.

Può essere richiesta esclusivamente dai lavoratori dipendenti con busta paga (statali, pubblici e privati) ed in presenza di determinate condizioni. Sono esclusi dunque da tale forma di credito sia i lavoratori autonomi che i pensionati.

Come nella cessione del quinto, il rimborso avviene in un lasso di tempo che va dai 24 ai 120 mesi ed il tutto avviene a mezzo di trattenute dirette in busta paga il cui importo può arrivare ad interessare fino al 20% dello stipendio al netto delle ritenute di legge a titolo previdenziale e fiscale. Richiesto quindi in presenza o in concomitanza con una cessione del quinto, permette di impegnare fino al 40% dello stipendio (appunto per questo “doppio quinto”), cosicché la somma totale richiedibile può raggiungere anche il doppio di quella che si può ottenere con la sola cessione.

Facciamo un esempio.

Nel caso di uno stipendio mensile di 1.600€, con la cessione del quinto la rata massima sostenibile è di 320€, che per un totale massimo di 120 mesi permette di rimborsare fino ad un massimo di 38.400€ (interessi inclusi).

Rivolgendosi invece anche alla delega di pagamento, la rata mensile, come abbiamo visto, può impegnare in totale il 40% dello stipendio, in questo caso 640€. In tal modo sarà possibile rimborsare in 120 mesi fino a 76.800€, il doppio appunto rispetto alla sola cessione.

Un notevole vantaggio di tale forma di finanziamento, in comune con la cessione, è il fatto che si tratta di un prestito a firma singola, che non richiede cioè garanzie di terzi in quanto sono la busta paga stessa a fungere da garanzia. E’ quindi accessibile anche a quei dipendenti che in passato hanno avuto problemi di solvenza come protestati, pignorati o segnalati al Crif in qualità di cattivi pagatori.

Ad ulteriore tutela del credito, inoltre, il prestito con delega è accompagnato, come la cessione, da una copertura assicurativa obbligatoria su vita e impiego, cosicché, in caso di decesso o perdita del lavoro, l’ente creditore sarà comunque rimborsato senza doversi rivalere sugli eredi o sul patrimonio del neo disoccupato.

Attenzione però: nella delega di pagamento, a differenza che nella cessione del quinto, il datore di lavoro ha la possibilità di rifiutarsi di collaborare (rischio maggiormente presente nel caso di dipendenti privati).

Infatti, se nella cessione del quinto le parti effettivamente coinvolte nel contratto di finanziamento sono soltanto il richiedente e l’ente creditore (il datore di lavoro può solo prendere atto dell’avvenuto finanziamento e collaborare obbligatoriamente), nella delega di pagamento anche il datore di lavoro (il delegato appunto) ha voce in capitolo e, nel caso sia disposto ad accettare l’incarico, deve esplicitamente fornire un formale assenso scritto all’effettuare le trattenute e i versamenti mensilmente al posto del suo dipendente. Nel caso di un suo rifiuto, il finanziamento non potrà avere luogo.

Indice

Perchè richiedere un prestito con delega?

immagine di denaro

Il prestito con delega è sicuramente una soluzione interessante per i dipendenti in quanto permette di richiedere ed ottenere elevata liquidità. Può essere richiesto anche in presenza di una cessione del quinto in corso, ad esempio quando non si sono ancora raggiunti i requisiti per poterla rinnovare o se si necessita di somme elevate. Non si potrà, invece, richiedere un prestito con delega se titolari, oltre che di una cessione, anche di un piccolo prestito.

Quali sono i requisiti e le modalità per richiedere un prestito con delega?

Come abbiamo detto precedentemente, il primo requisito indispensabile è rappresentato dalla busta paga: occorre quindi innanzitutto essere lavoratori dipendenti. Le cose però cambiano a seconda che si sia dipendenti statali / pubblici o privati. Vediamo in che modo.

-Dipendenti statali e pubblici

immagine di dipendenti pubblici

Tale categoria di dipendenti (lavoratori ministeriali stipendiati dal MEF, lavoratori della pubblica amministrazione iscritti alla piattaforma online NoiPa, dipendenti delle Forze Armate), avendo per datore di lavoro lo Stato, è considerata dagli enti creditori come categoria a basso rischio. Inoltre spesso questa categoria di lavoratori usufruisce di convenzioni speciali stipulate tra le banche e gli Enti di appartenenza. Occorre dunque informarsi preventivamente su quali siano le banche o finanziarie convenzionate per sapere dove rivolgersi. In virtù di tali convenzioni, inoltre, il dipendente pubblico e statale beneficia di tassi agevolati e riduzione di oneri amministrativi e fiscali.

Altro requisito da possedere è che il contratto di lavoro sia a tempo indeterminato. E’ possibile fare richiesta di prestito con delega anche in presenza di un contratto a tempo determinato, ma ciò implica che il finanziamento non può in alcun modo avere una durata superiore a quella del contratto di lavoro. Si potrà quindi inevitabilmente avere accesso ad un credito minore.

Una volta individuato l’istituto di credito in convenzione, occorre presentare all’atto della domanda i seguenti documenti:

  • documento d’identità;
  • codice fiscale;
  • ultime due buste paga;
  • autorizzazione alla delega dell’ufficio ordinatore dello stipendio.

Una volta presentata l’intera documentazione richiesta, si avvia la fase di istruttoria che di solito si conclude nell’arco di una decina di giorni con l’erogazione della somma pattuita per mezzo di assegno vidimato oppure tramite bonifico bancario in c/c. Rivolgendosi a finanziarie convenzionate che forniscono il servizio online, i tempi potrebbero essere anche più brevi.

Può essere utile sapere che per i dipendenti pubblici e statali, in alcuni casi eccezionali, è possibile andare oltre il 40% di trattenuta in busta paga, raggiungendo anche il 50%, ma ciò è a discrezione dell’Ente che stipendia il dipendente e saranno prese in considerazione le motivazioni per cui è stata richiesta l’ulteriore liquidità (non sarà ad esempio accolta la richiesta nel caso in cui si necessiti di denaro per l’acquisto di beni di lusso, superflui o beni di largo consumo).

Sempre nel caso dei dipendenti pubblici e statali, la presenza della copertura assicurativa vita e impiego non è necessariamente obbligatoria: infatti, se la convenzione in atto lo contempla, banca e dipendente possono produrre entrambi una dichiarazione scritta in cui dimostrano di essere consapevoli dei rischi del finanziamento legati a morte o perdita di impiego ed il finanziamento può avere seguito anche in assenza della polizza.

– Dipendenti privati

immagine di dipendenti privati

Maggiori restrizioni sono previste per questa categoria di dipendenti, in quanto viene a mancare la rassicurante garanzia rappresentata dallo Stato. Infatti non tutti i dipendenti privati possono accedere al prestito con delega, ma soltanto chi rientra nei seguenti requisiti:

  • essere dipendenti di un’azienda appartenente ad una delle seguenti ragioni sociali: SpA, Srl, Coop;
  • essere dipendenti di un’azienda con almeno 15 unità;
  • possedere un contratto di lavoro a tempo indeterminato;
  • avere un’anzianità di lavoro tale da possedere un TFR accantonato sufficiente a garantire il credito e/o star versando fondi per una pensione integrativa.

Oltre a richiedere requisiti più restrittivi, generalmente le finanziarie o le banche tendono ad erogare ai dipendenti privati cifre più contenute rispetto a quelle messe a disposizione dei dipendenti pubblici, anche a causa delle diverse entità degli stipendi percepiti. E la polizza assicurativa è sempre obbligatoria proprio perchè stiamo parlando di un lavoro che anche in presenza di un contratto a tempo indeterminato non può comunque definirsi fisso.

Nel caso dei dipendenti privati non occorre che la banca o la finanziaria abbiano precedentemente stipulato convenzioni con l’azienda di appartenenza: di volta in volta l’istituto di credito e la compagnia assicuratrice valuteranno l’affidabilità dell’azienda in questione e decideranno se il finanziamento può essere concesso al dipendente o meno. Può anche capitare che un dipendente non finanziabile per una banca possa invece esserlo per un’altra.

Si può rinnovare un prestito con delega?

Come la cessione del quinto, anche il prestito con delega può essere rinnovato, ottenendo nuova liquidità e prolungando nel tempo il rimborso. Bisogna però rispettare delle tempistiche ben precise:

  • se il prestito con delega in corso ha una durata pari o inferiore ai 60 mesi, è possibile rinnovarlo in qualunque momento portandolo a 120 mesi;
  • nel caso di un prestito con delega in corso superiore ai 60 mesi, per poter richiedere il rinnovo è necessario aver pagato regolarmente almeno il 40% delle rate dovute.

Facciamo un esempio.

Immaginiamo di avere in corso un prestito con delega di 48 mesi. In questo caso, essendo un finanziamento di durata inferiore ai 5 anni, potrò fare richiesta di rinnovo in qualunque momento. L’importante è che la nuova durata del finanziamento rinnovato sia pari e non inferiore ai 120 mesi.

Nel caso in cui il mio prestito con delega in corso avesse invece una durata, ad esempio, di 84 mesi, quindi superiore ai 5 anni, potrò fare richiesta di rinnovo solo dopo aver pagato le prime 34 rate, cioè dopo aver restituito almeno il 40% dell’importo erogato.

Il rinnovo non è però automatico. La richiesta può essere rifiutata per varie motivazioni:

  • rifiuto dell’azienda ad assumersi la delega di pagamento;
  • il richiedente è prossimo all’età pensionabile, quindi non può più usufruire di tale forma di finanziamento in quanto i pensionati ne sono esclusi;
  • nel corso del finanziamento sono subentrati pignoramenti nei confronti del richiedente, tali da ridurne la possibilità di avere ulteriori trattenute in busta paga;
  • l’azienda non rientra più nei canoni necessari per poter essere considerata assumibile da parte della compagnia assicuratrice.

Quanto costa il prestito con delega?

immagine di punti di domanda

A causa dell’obbligatorietà della copertura assicurativa, tale forma di finanziamento ha il suo costo. In più sono previsti oneri amministrativi da parte del richiedente nei confronti sia della banca o finanziaria che gestisce la pratica, sia nei confronti dell’ente o azienda che si assume la delega dei pagamenti. Tali costi si riducono nel caso di prestito con delega rivolto ai dipendenti pubblici/statali in quanto la stipula di convenzioni dedicata permette di spuntare tassi più bassi e di vedersi annullate o quanto meno ridotte le spese accessorie.

Perchè i pensionati no?

Ci si potrebbe chiedere: perchè i pensionati INPS non possano accedere a tale forma di finanziamento? In fin dei conti dispongono del cedolino della pensione e dell’ente previdenziale come ottimo garante. La risposta è da cercarsi nel fatto che

lo Stato tutela i pensionati impedendo che possano sovraindebitarsi.

Ogni anno l’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria) stabilisce, in base al costo della vita e all’inflazione, l’importo minimo al di sotto del quale una pensione non deve mai scendere. Ad esempio tale valore nel 2020 è pari a 515,07€. Permettere una trattenuta sul cedolino della pensione del 40% non sarebbe sostenibile. Ecco perchè per i pensionati è possibile accedere solo alla cessione del quinto e spesso la quota effettivamente cedibile risulta minore del 20%. In caso di maggiori necessità, potranno affidarsi ad un prestito personale o ad un prestito vitalizio ipotecario.

Approfondimenti

Per ulteriori informazioni si rimanda alla normativa del Codice Civile (articoli 1269 e 1723) che regola i prestiti con delega e alle successive circolari del Ministero del Tesoro inerenti all’argomento.

Approfondisci

Rata Bassotta: il prestito online di Banca IBL

Prestiti Ibl Banca: tassi e condizioni di Rata Bassotta

Ibl Banca è uno dei tantissimi istituti bancari in Italia che propongono prestiti a coloro che hanno bisogno di credito per diverse esigenze. Attraverso un periodo più lungo di finanziamento, con conseguenti rate più basse, Ibl ha messo allora a punto la “Rata Bassotta”, raffigurata nelle comunicazioni pubblicitarie con un cane bassotto, sottolineando in maniera ancora più incisiva l’accessibilità della rata. Ma in cosa consistono la Rata Bassotta ed il prestito online Ibl? Scopriamolo insieme.

Banca Numero verde Contatti Social Servizio reclami
IBL Banca 800.91.90.90

Indice

Cessione del quinto e prestiti personali: i destinatari

La Rata Bassotta di Ibl Banca viene spesso riferita sia alla cessione del quinto Ibl che ad un prestito personale, entrambi richiedibili anche online (ricordiamo che attualmente non è possibile stilare un preventivo del prestito online con il sistema calcola rata). Invece non esiste in catalogo il mutuo Rata Bassotta.

N.B. In realtà con il termine di Rata Bassotta si dovrebbe intendere solo la cessione del quinto ma il prodotto è diventato così noto da sostituire quasi Ibl ad indicare le varie alternative di finanziamento.

logo IBL Banca

Destinatari sono i lavoratori che possiedono i requisiti per richiedere una cessione del quinto (dipendenti statali o pubblici con sufficiente anzianità di servizio, pensionati e dipendenti privati) oppure, nel caso del prestito personale, a costoro si aggiungono anche, neoassunti, lavoratori autonomi, artigiani ed imprenditori, tutti tra i 18 ed i 70 anni.

Cessione del quinto con Rata Bassotta: tranquillità e sicurezza

Ibl Banca ha pensato alla Rata Bassotta proprio per il prestito con cessione del quinto (per il quale è specializzata dal 1950, anno dell’istituzione di questa particolare tipologia di finanziamento). In tal caso, la cifra massima erogabile è pari a 75 mila euro, con rate di restituzione che vanno da 24 a 120 (da 2 a 10 anni).

Il prestito con cessione del quinto può essere chiesto ad Ibl online attraverso il suo sito web.

(Fonte: sito ufficiale Ibl – Data: 29 aprile 2022)

Chi può richiedere la cessione del quinto?

Per accedere alla cessione del quinto, per i dipendenti è essenziale essere dipendenti di Amministrazioni statali oltre che di Amministrazioni Pubbliche e Parapubbliche oppure dipendenti di Società Private con almeno 16 dipendenti. In tal caso le aziende devono far parte delle seguenti tipologie: S.p.A., S.r.l., S.c.a.r.l., Enti, Fondazioni, Onlus.

Come età minima e massima (questa deve coincidere con la fine del finanziamento) si hanno 18 anni e 81 anni. Inoltre come ulteriore requisito bisogna essere residenti in Italia.

Rata Bassotta è accessibile anche ai pensionati e più precisamente a tutti i titolari di pensioni erogate da INPS, INPS ex INPDAP e altri enti collegati. Fanno eccezione per legge chi percepisce pensione di invalidità o simili.

Come richiedere la cessione?

La cessione del quinto necessità preferibilmente di un contatto e di una consulenza diretta a partire dal preventivo personalizzato per arrivare alla richiesta vera e propria (anche per quanto riguarda la documentazione). Possono infatti variare con il tempo le caratteristiche del prestito, pur restando sempre all’interno della normativa di legge (ad esempio non sono più menzionate le diciture Long e Baby).

il bassotto della rata bassotta

Ciò nonostante da quando è scoppiata la pandemia di Covid, oltre alla richiesta in filiale viene proposta una procedura a distanza con lo scambio della documentazione per mezzo della posta elettronica con assistenza telefonica nelle varie fasi.

Non è dato sapere se Ibl continuerà a concedere la cessione del quinto online una volta risolta la pandemia e per questo è necessario sempre interfacciarsi con la banca stessa.

Tra i vari contatti, molti dei quali relativi alle filiali sparse sul territorio nazionale, segnaliamo il numero verde 800 91.90.90 attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 19.30. Ricordiamo infine che l’appuntamento può essere fissato direttamente online accedendo alla pagina dedicata del sito ufficiale.

Prestito personale: flessibile e personalizzabile

Il prestito personale con Ibl Banca consiste invece in un finanziamento che può andare dai 2 mila ai 80 mila euro. Dopo un’eventuale richiesta online tramite form dedicato sul sito web della banca si aprono due strade: confermare la richiesta attraverso il canale online oppure scegliere l’opzione ‘Fissa un appuntamento’ con successivo colloquio con un consulente, in cui si deciderà l’importo della rata e la durata del finanziamento in maniera del tutto personalizzata. Una volta concesso il prestito, la somma pattuita verrà accreditata sul conto corrente del richiedente nel giro di alcuni giorni.

Il prestito può essere richiesto con una documentazione minima, senza specificare lo scopo per cui verrà utilizzata la cifra, e prevede un piano di ammortamento anche molto lungo, fino a 120 rate (10 anni), tramite R.I.D. o bollettini postali. Risulta però necessaria, ai fini dell’ottenimento del prestito, una buona situazione creditizia, senza alcun protesto o ritardi di pagamento nelle rate (non parliamo di una soluzione aperta a cattivi pagatori e protestati).

Per quanto riguarda il tasso di interesse occorre dire che il TAN è di tipo fisso (così come la rata) per tutta la durata del finanziamento, (vedi anche Prestiti personali online).

(Fonte: sito ufficiale Ibl – Data: 29 aprile 2022)

Opinioni

stelle valutazione

Le recensioni su Trustpilot premiano la banca IBL con 4,8 stelle su 5 e con l’84% di opinioni che partono da un giudizio Eccellente. Ricordiamo che le valutazioni si riferiscono però alla banca in toto, che oltre ai finanziamenti offre anche conti, carte e prodotti assicurativi.

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Inps Numero Verde: orari e contatti del Servizio Clienti

Elenco contatti telefonici Inps: numero verde, Skype e Contact Center

Quante volte, davanti ad un dubbio, un imprevisto o una qualsiasi delucidazione formale nei confronti di un ente, abbiamo avuto bisogno di un servizio di assistenza alla clientela che ci venisse in soccorso? È così anche per l’Inps, che ha ben pensato di potenziare il suo numero verde con altri servizi alla clientela, utili proprio a risolvere qualsiasi imprevisto ed a sciogliere qualsiasi dubbio. Vediamo come funziona nello specifico.

Quali sono i numeri da contattare ed a quali ore della giornata

Due sono i numeri verdi Inps che si possono contattare:

  • il primo è l’803.164 ed è gratuito per chi chiama da rete fissa.
  • Il secondo, lo 06164164, è utile per chi chiama da cellulare ed è a pagamento (secondo la tariffa imposta dal proprio gestore telefonico).

Il servizio è nella sola lingua italiana, tranne che per la provincia di Bolzano, in cui è in tedesco. Se ci si trova all’estero (vedi anche Prestiti per stranieri), in particolare in Paesi come Svizzera, Francia, Belgio, Germania, Danimarca, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Lussemburgo, Irlanda, Spagna, Portogallo e Svezia, occorre consultare prima l’elenco dei numeri verdi europei se si vuole chiamare gratis (vedi anche Prestiti personali online).

Gli operatori del call center saranno pronti a rispondere dal lunedì al venerdì negli orari che vanno dalle 8.00 alle 20.00, ed il sabato saranno disponibili solo per mezza giornata, dalle 8.00 alle 14.00. La domenica, così come i giorni festivi, è attivo il servizio in automatico 24 ore su 24. L’Inps dispone anche di un contact center via Skype o web (sul portale www.inps.it), con nessuna limitazione verso qualsiasi Paese del mondo.

Assistenza rete fissa Assistenza da cellulari Altri contatti
803164 06164164 Contatto Skype e Contact Center

In quali casi si può chiamare il numero verde Inps

L’assistenza clienti Inps, che risponde attraverso il numero verde o gli altri strumenti telematici sopra elencati, può essere contattata in caso di chiarimenti su procedimenti, norme, ritardi, disguidi, in generale o su singole pratiche, e come assistenza diretta ai cittadini diversamente abili.

Questo vale sia per gli iscritti Inps, ex Inpdap, Enpals, gestione fondi Gruppo Poste Italiane, che per gli iscritti Inail (vedi anche Finanziamenti Inail). Esempi dei motivi per cui si può chiamare il numero verde Inps possono riguardare comunicazioni di variazioni di recapiti o residenza; richiesta del Pin per i servizi telematici; informazioni su pensioni, Isee, contributi (ad esempio per le colf, oppure per le pratiche di lavoratrici in maternità) e situazione dei pagamenti.

Altri motivi piuttosto comuni possono essere le richieste di informazioni sulla procedura di inoltro delle domande di disoccupazione; l’iscrizione online per tutti i lavoratori para-subordinati o casalinghe; ricevute dei pagamenti online; riscatto della laurea, etc.

Inoltre è bene chiarire che gli operatori del contact center non daranno una risposta immediata ma inoltreranno la richiesta dell’utente ad un funzionario, il quale dopo 48 ore ricontatterà l’iscritto con tutte le risposte del caso. Qualora i dubbi fossero più complessi e non di immediata risoluzione telefonica, infine, è consigliabile fissare un appuntamento presso la sede Inps più vicina.

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Carta Aura Findomestic: rimborso con RID o bollettini postali

Prestito revolving Findomestic: conviene carta Aura?

Il fenomeno delle carte di credito revolving (che consentono, cioè, di rimborsare a rate le spese effettuate) continua a crescere e sembra essere sempre più diffuso in Italia. Tra le carte revolving più utilizzate, quella scelta dal maggior numero di italiani è la carta Aura di Findomestic. Si tratta di una comoda carta di credito che la finanziaria del Gruppo PNB Paribas mette a disposizione di chi ha bisogno di piccole somme per acquisti quotidiani o frequenti. Ha un massimale di 2.500 euro e può essere rimborsata a piccole rate mensili con importo a scelta del titolare (purché non al di sotto del 4% del fido), oppure in un’unica soluzione nel mese successivo alla spesa. Vediamo come funziona nei particolari.

Nome Carta Costo annuo Fido Modalità di rimborso Contatti
Carta Aura 12,00 euro 1.500,00 euro Addebito diretto in conto corrente, bollettini postali
  • Blocco carta dall’Italia: numero verde 800 254 762
  • Blocco dall’estero 0039 055 32 32 242

Cosa consente di fare e i costi richiesti

La carta Aura Findomestic consente di effettuare shopping non solo in negozi convenzionati con Pos, in Italia o all’estero, ma anche online su moltissimi siti web (scegliendo il circuito Visa o Mastercard). Consente inoltre di prelevare denaro contante presso tutti gli sportelli ATM, effettuare bonifici ed emettere assegni online, oltre che di attivare il servizio Sms alert, che avvisa il titolare su quando è stata utilizzata la carta.

I suoi costi (che sono già inclusi nel calcolo del Taeg), prevedono una quota annua di 12 euro, più 1,03 euro al mese per la tenuta del conto e l’imposta di bollo di 2 euro per l’estratto conto. Per quanto riguarda le operazioni, occorre sottolineare che mentre i bonifici online sono gratuiti, quelli allo sportello costano 4,62 euro, cifra che deve essere pagata in qualità di commissione anche per ogni prelievo Atm. Esiste anche una versione Gold che ha tra i vantaggi la possibilità di gestire le rate in modo flessibile e autonomo, direttamente dall’area clienti. Per entrambe le versioni è possibile fare la richiesta online dell’anticipo contanti

Rimborso con Rid o bollettini postali ed a quali interessi

Il rimborso della carta Aura Findomestic può avvenire a rate mensili o a saldo in un’unica soluzione nel mese successivo all’acquisto effettuato. Nel primo caso la rata può essere decisa dal richiedente della carta (che può anche scegliere di aumentare o diminuire l’importo nei mesi successivi).

Il rimborso a rate mensili comporta, inoltre, l’applicazione di tassi di interesse che la soluzione a saldo non prevede. Carta Aura Findomestic può essere rimborsata in due modalità: con bollettini postali o con addebito RID (Rapporto Interbancario Diretto). Se si sceglie il rimborso attraverso bollettini postali questi ultimi arriveranno a casa già precompilati, ed i tassi da pagare ammontano ad un Tan fisso al 20,16% e ad un Taeg al 24,07%.
Leggermente più bassi, invece, i tassi di interesse da pagare per chi sceglie la modalità RID (quando cioè il titolare di un conto corrente avverte la propria banca che ci saranno delle somme prelevate da parte di uno stesso creditore e la autorizza ad accettare l’addebito), che ammontano rispettivamente al 19,20% e al 22,92%.

Facendo un esempio pratico: se sono stati richiesti 2.500 euro con modalità di rimborso tramite bollettini ed è stato scelto un importo per la rata pari a circa 100 euro, le rate saranno 33 (29 da 100 euro, 3 da 112 euro ed una da 91 euro) con importo totale dovuto pari a 3.427 euro. Nel caso della scelta del RID, con stesso importo richiesto e stesso per la rata (100 euro), anche qui le rate saranno 33 (29 da 100 euro, 3 da 112 euro ed una da 38 euro), ma l’importo finale dovuto risulterà leggermente inferiore, cioè pari a 3.374 euro.

Prodotti Findomestic

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M’honey Card: la carta revolving Mps conviene?

Carta revolving Mps con rimborso bollettini postale: opinioni M’honey

Al giorno d’oggi, all’aumentare delle esigenze dei consumatori, ogni banca o finanziaria mette a disposizione dei propri clienti strumenti in grado di soddisfare il bisogno di somme da utilizzare per acquisti o altre piccole necessità. Rientrano tra questi le carte di credito revolving che, nel caso di un gruppo come MPS (Monte dei Paschi di Siena) si esplicano nelle due tipologie di M’honey card Classic e Basic. Vediamo se si tratta di carte convenienti.

Nome Carta Costo annuo Fido Modalità di rimborso Contatti
M’honey Card
  • Versione Basic: 8,00 euro
  • Versione Classic: 15,00 euro
fino a 5.000,00 euro Addebito diretto in conto corrente, bollettini postali
  • Numero verde Blocco della Carta in Italia: 800.822.056
  • Blocco della Carta dall’Estero +39 02.608.437.68

Caratteristiche e funzionalità

La M’honey card (con gioco di parole in inglese tra money, denaro ed honey, miele) è una carta revolving (con rimborso della somma richiesta, cioè, a rate) messa a disposizione dalla Consum.it S.p.A., finanziaria di MPS, per chi ha diverse esigenze di credito.

Sia la M’honey Basic che la Classic possono arrivare ad un fido di 5.000,00 (previsto per utilizzi estesi. Sono entrambe carte molto utili, con possibilità per il titolare di gestire l’importo della rata (che si riferisce alle spese del mese precedente da pagare entro il 5 di ogni mese tramite RID o bollettini postali), di effettuare acquisti nei negozi fisici o virtuali del circuito Mastercard, di prelevare contanti agli sportelli ATM Bancomat (con servizio di sms alert), fare rifornimento di carburante (senza commissioni) e richiedere l’attivazione di una nuoca carta in condivisione per un familiare.

In più consentono la possibilità di affiancare ai servizi di default dei pacchetti assicurativi: Carta Sicura M’honey (contro furto, rapina, scippo, etc.) e Carta Protetta M’honey (contro eventi più gravi come rischio vita, perdita dell’impiego, invalidità, etc.) ad un costo aggiuntivo.

Costi e vantaggi

Per quanto riguarda i costi, bisogna dire che c’è una quota annua da pagare, che ammonta ad 8 euro per la M’honey Basic e a 15 euro per la Classic. A questi vanno aggiunte, tra le altre voci di spesa, le commissioni su ogni addebito RID (vedi anche Carte revolving senza conto corrente), pari a circa 0,19 euro su un conto corrente MPS o 0,30 euro per conti correnti di altre banche; 0,82 euro di commissione se invece si sceglie l’addebito con bollettini postali; 4.00 euro per prelievi agli sportelli ATM.

Un fattore positivo è senz’altro costituito dalla possibilità per il cliente di usufruire di un numero di rate molto alto, fino a 72, mentre per ciò che concerne gli interessi essi si attestano su TAN fisso a 17,76% per la M’honey card Classic e su TAN fisso a 14,52 per la M’honey card Basic (vedi anche Carta revolving senza busta paga). Per un elenco di tutte le spese ed eventuali variazioni sui tassi di interesse è possibile comunque usare i contatti del servizio clienti MPS online o recarsi in una delle filiali.

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Carta Kataweb di Unicredit: i tassi del pagamento rateale

Carta revolving online Unicredit: conviene Kataweb?

Tra le varie carte di credito revolving (che cioè presentano modalità di rimborso a rate) messe a disposizione da banche e finanziarie, anche l’istituto bancario Unicredit S.p.A. ne propone alcune. Tra queste troviamo la carta Kataweb Unicredit, creata in collaborazione con il circuito Kataweb (gruppo L’Espresso) che possiede determinate caratteristiche in termini di spese e tassi di interesse. Andiamo ad analizzarli.

Nome Carta Costo annuo Fido Modalità di rimborso Contatti
Kataweb 0,00 euro 2.000,00 euro Addebito diretto in conto corrente
  • Già clienti: 199 108 080 dall’Italia e +39 02 33453901 dall’estero
  • Non clienti: numero verde Unicredit specifico 800 531 789

Nessuna spesa per bolli ed estratti conto, sconti del 10% su edicole digitali

Posizionata sul circuito Mastercard, carta Kataweb di Unicredit possiede un massimale di 2.000 euro, utile per effettuare acquisti in negozi con pos in Italia e all’estero, negozi online, prelevare contanti agli sportelli ATM, pagare pedaggi autostradali, e fare rifornimento di carburante.

Non prevede alcun costo di gestione, proponendo apertura, chiusura e quota annuale gratuita, nessuna commissione per i rifornimenti di carburante, nessuna spesa aggiuntiva sull’invio di estratti conto né in termini di imposte di bollo.

A carico del titolare della carta ci saranno esclusivamente le commissioni sui prelievi in denaro contante, pari a circa il 4% dell’importo prelevato (per un minimo di 2.50 euro) ed i tassi di interesse. I titolari Kataweb potranno inoltre usufruire di uno sconto del 10% su tutti gli acquisti effettuati su edicole digitali del Gruppo Editoriale l’Espresso.

Come rimborsare le rate e con quali tassi

Le rate possono essere rimborsate mensilmente a partire da una cifra minima di 50 euro. La cifra di rimborso potrà però essere scelta dal titolare della carta e variata nel corso del tempo, comunicandolo al servizio clienti Unicredit.

Ogni volta che si effettua una spesa, al plafond verrà sottratta una certa somma, che si rimpinguerà via via nei mesi successivi, tramite i rimborsi.

Al pagamento dei rimborsi mensili Unicredit applica determinati tassi di interesse pari a: TAN massimo del 17,50% e TAEG massimo del 18,97%. Facendo un esempio pratico: a fronte di un acquisto pari a circa 1.500 euro, con rata mensile di 50 euro, il totale degli interessi ammonterebbe a 487,10 euro, con un importo totale dovuto che si aggira intorno ai 1.987 euro.

Come richiedere la carta e opinioni

La carta Kataweb di Unicredit può essere richiesta anche online da tutti coloro che sono maggiorenni, possiedono un conto corrente, sono residenti in Italia ed hanno un indirizzo mail. Come? Inserendo nella pagina dedicata del sito web di Unicredit, oltre ai dati personali, lavorativi e di residenza, anche reddito e numero di codice fiscale, carta di identità ed Iban.

Una volta inviata la richiesta online la banca si riserverà qualche giorno per approvarla, dopodiché il richiedente riceverà a casa il contratto da firmare ed il numero di documenti da allegare. A questo punto il plico va rispedito ad Unicredit, che provvederà ad inviare al domicilio del richiedente la carta, insieme con una lettera di accompagnamento in cui è descritta la procedura di attivazione. Una carta che tutto sommato riesce a offrire tutto ciò che si può chiedere ad un mezzo di pagamento nato per i pagamenti rateali, a un costo più che accettabile.

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Carta Nova Findomestic: quanto costa la funzione revolving?

Carta con rimborso rateale Findomestic: conviene Carta Nova?

Le carte di credito “revolving” costituiscono uno strumento molto comodo, concesso dalle banche o dalle finanziarie, per ottenere liquidità sempre disponibile in tutti i momenti in cui si effettuano spese, transazioni o pagamenti con bonifici.

Si chiamano revolving perché prevedono un piano di rimborso a rate della spesa effettuata mediante carta. Tra le diverse carte di credito revolving presenti sul mercato, Findomestic, la finanziaria legata al gruppo BNP Paribas, mette a disposizione Carta Nova: scopriamo di cosa si tratta e quanto costa in questo caso la funzione revolving.

Nome Carta Costo annuo Fido Modalità di rimborso Numeri Utili
Carta Nova 0,00 euro 1.500 euro Addebito diretto in conto corrente
  • Attivazione carta: Numero verde 800 311 311
  • Blocco carta: Italia 800 254 762 – Estero 0039 055 32 32 242

Fino a 1500 euro mensili da rimborsare in due modalità

Carta Nova Findomestic (disponibile in numerose versioni, come ad esempio la Euronics, la Media world, o Banca Etruria) viene erogata per rendere più comodi acquisti (vedi anche Prestiti onlime immediati) ed altre operazioni finanziarie: si tratta infatti di una carta di credito che può essere utilizzata per pagare in tutti i negozi convenzionati che possiedono un pos, oltre che per prelevare contante agli sportelli Bancomat e in modalità banking online per effettuare bonifici. Queste operazioni risultano totalmente gratuite per il titolare della carta.

Collegata al conto corrente di chi la richiede (vedi anche Carta rateale senza conto corrente), Carta Nova Findomestic mette a disposizione fino a 1500 euro al mese e prevede due opzioni di rimborso: pagamento a saldo a fine mese (in cui viene rimborsato in un’unica soluzione ciò che è stato speso) senza interessi, ed a rate mensili con importo a scelta del richiedente, ma a fronte del pagamento di tassi di interesse. Ogni volta che viene utilizzata una certa somma, questa viene scalata dal totale disponibile, mentre al momento del rimborso il plafond torna di nuovo utilizzabile.

I tassi di interesse e le spese sulla funzione revolving

Le operazioni effettuate per transazioni ai pos, prelievi agli sportelli ATM ed home banking sono completamente gratuite. Se si sceglie di rimborsare la somma prestata con rate mensili (usufruendo quindi della funzione revolving), bisogna pagare tassi di interesse come TAN fisso e TAEG, che nello specifico ammontano rispettivamente al 15,36% e 21,28%.

A questi vanno aggiunti i 2 euro di imposta di bollo per ogni estratto conto e le spese mensili per la tenuta dello stesso, pari a circa 3,99 euro nei mesi in cui si hanno rimborsi in corso. Per fare un esempio, se si chiedono in prestito 1500 euro in plafond e si sceglie di rimborsare la somma con la modalità di rate mensili, poniamo di 60 euro più una di 28,41 euro, il piano di ammortamento prevederà 34 rate, con un importo finale di circa 2.068 euro. Consigliata, perciò, per brevi periodi e solo quando se ne ha effettiva necessità.

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