Cessione del quinto IBL: conviene?
I lavoratori dipendenti (pubblici, statali o privati che siano) e i pensionati (INPS, Ex-INPDAP o altri enti) possono, in caso di necessità e se in possesso degli opportuni requisiti, ottenere liquidità ricorrendo alla cessione del quinto dello stipendio.
Tra le numerose banche e finanziarie che offrono questa tipologia di credito al consumo c’è anche IBL Banca. Se sei interessato a conoscere i dettagli della cessione IBL, continua a leggere il seguente articolo: cercherò di fornirti tutte le informazioni utili a riguardo.
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IBL Banca, presente in Italia con 52 filiali distribuite sul territorio, è un Gruppo bancario dal 2008, ma ha alle sue spalle oltre 90 anni di esperienza come istituto finanziario specializzato nel credito al consumo. Inoltre propone anche prodotti assicurativi grazie a IBL Assicura.
E’ particolarmente specializzata nella cessione del quinto dello stipendio/pensione e nei prestiti con delega.
Cessione del quinto dello stipendio IBL
I dipendenti pubblici e statali e i dipendenti privati possono rivolgersi ad IBL per richiedere la cessione del quinto dello stipendio. Questa particolare forma di credito al consumo è strettamente regolamentata e presenta le seguenti caratteristiche:
- il rimborso avviene a mezzo di trattenute in busta paga effettuate dal datore di lavoro che provvederà personalmente a versarle alla banca;
- l’importo massimo delle rate non può superare la quinta parte dello stipendio (detta quota cedibile) al netto di eventuali trattenute fiscali e/o previdenziali;
- il finanziamento può avere una durata massima di 120 mesi;
- la cessione deve essere sempre accompagnata da una polizza assicurativa obbligatoria che copra vita e impiego;
- non sono necessarie garanzie oltre il TFR maturato e maturando del dipendente, su cui la banca pone un vincolo per tutta la durata del finanziamento. Può quindi essere richiesto anche da chi in passato ha avuto problemi di insolvenza in quanto nella fase di istruttoria non verrà preso in considerazione il merito creditizio.
Si tratta di un finanziamento a tasso fisso e con ammortamento alla francese. Non sono previste spese di intermediazione in quanto il credito è erogato direttamente da IBL e sarà possibile estinguerlo anticipatamente in qualunque momento recuperando anche gli eventuali interessi non maturati.
La quota massima a cui si può aspirare è strettamente legata all’entità dello stipendio percepito e del TFR maturato e all’anzianità lavorativa del dipendente: all’aumentare di tali parametri, aumenta l’importo del credito richiedibile.
Per farne richiesta, il dipendente dovrà recarsi personalmente presso una delle filiali IBL oppure dovrà compilare l’apposito form presente su www.iblbanca.it ed attendere di essere contattato da un consulente col quale fissare un appuntamento.
I requisiti richiesti sono:
- essere maggiorenni;
- avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato (se si è assunti a tempo determinato si potrà eventualmente ottenere un finanziamento di durata non superiore alla scadenza del contratto lavorativo);
- aver maturato un TFR sufficiente;
- essere dipendenti di un’azienda assicurabile (nel caso dei dipendenti privati).
I lavoratori autonomi sono esclusi da tale forma di credito.
I documenti da presentare, invece, sono i seguenti:
- ultime due buste paga;
- CUD;
- certificato di stipendio rilasciato dal datore di lavoro;
- dichiarazione sullo stato di salute ai fini della polizza assicurativa sulla vita.
La polizza assicurativa, come ho detto prima, è obbligatoria per legge ed IBL Banca propone anche prodotti assicurativi suoi. Il richiedente la cessione non è comunque obbligato ad accettare la proposta assicurativa fornita da IBL. E’ diritto del consumatore richiedere preventivi per prodotti analoghi presso altre compagnie assicurative alla ricerca di un eventuale polizza più vantaggiosa e, nel caso la trovasse, la banca sarà tenuta ad accettarla.
Una volta terminata la fase di istruttoria ed ottenuta la concessione da parte di IBL, il credito verrà erogato con assegno o bonifico bancario entro una decina di giorni dall’avvenuta concessione.
Sul sito di IBL Banca sono riportati alcuni esempi di cessione del quinto dello stipendio e della pensione.
In caso di necessità di ulteriore liquidità il dipendente avrà due possibilità:
- rinnovare la cessione.
Il rinnovo potrà avvenire solo dopo aver rimborsato puntualmente i ⅖ della cessione in corso. Ad esempio, un finanziamento di 84 rate potrà essere rinnovato solo dopo aver pagato almeno le prime 34 rate. - richiedere un prestito con delega.
Questa soluzione è utile sia nel caso in cui non ci siano ancora i requisiti per rinnovare la cessione, sia quando si necessiti di somme importanti. Infatti con la delega di pagamento sarà possibile richiedere ulteriore liquidità impegnando un ulteriore quinto dello stipendio. In presenza quindi di una cessione in corso, aggiungendo il prestito con delega si potrà impegnare in totale fino al 40% della propria retribuzione (per questo tale finanziamento è detto anche doppio quinto). La documentazione da presentare è la medesima della cessione del quinto, così come le modalità di rimborso. E’ richiesto però esclusivamente un contratto di lavoro a tempo indeterminato e il consenso scritto alla delega del pagamento da parte del datore di lavoro.
Cessione del quinto della pensione IBL
Anche i pensionati in cerca di liquidità possono rivolgersi ad IBL, in quanto tale banca ha aderito alla Convenzione INPS, offrendo quindi ai pensionati INPS o EX-INPDAP la possibilità di accedere alla cessione del quinto della pensione usufruendo di tassi agevolati ed istruttoria semplificata e più veloce grazie al collegamento online diretto con l’INPS.
La copertura assicurativa obbligatoria riguarda in questo caso solo la vita e l’importo richiedibile e la durata massima effettiva del finanziamento dipendono anche dall’età del richiedente: più si è in là con gli anni, minore sarà la durata concessa e più costosa l’assicurazione vita. La durata massima comunque è la stessa della cessione per i dipendenti: 120 mesi e l’importo massimo della rata non può superare il 20% della pensione al netto di eventuali ritenute. La quota cedibile può però risultare inferiore al quinto della pensione, in quanto per legge deve essere garantita al pensionato la pensione minima, attualmente fissata a 513€.
Facciamo un esempio: se il pensionato in questione percepisce dall’INPS una pensione netta di 620€, sottraendo la quinta parte (124€) gli rimarrebbero in tasca 496€, meno quindi del minimo fissato di 513€. Dunque non sarà cedibile la quota per intero ma solo la parte che eccede la pensione minima, cioè 107€. E se l’età glielo consente, potrà richiedere una durata di 120 mesi e rimborsare fino ad un massimo di 12.840€, interessi e polizza inclusi.
I documenti da presentare sono:
- documento d’identità;
- codice fiscale;
- ultimi due cedolini della pensione;
- CUD;
- certificato di pensione rilasciato dall’INPS;
- dichiarazione dello stato di salute per l’assicurazione.
Per i pensionati non è prevista la possibilità di richiedere il prestito con delega, sempre per questioni di tutela della pensione minima. Se un pensionato avesse bisogno di ulteriore liquidità dovrebbe prendere in considerazione altre strade, come ad esempio un prestito vitalizio ipotecario.