Sella Personal Credit: guida all’offerta online

Sella Personal Credit: prestiti personali, carte e credito revolving

La sezione specializzata nei finanziamenti di Banca Sella dall’autunno del 2018 ha preso il nome di Sella Personal Credit, prima nota con il nome di Consel S.p.A. (che era nata nel 1999). Quello che offre comprende varie sezioni o sottosezioni dei finanziamenti, che vanno dal credito al consumo, prestiti personali e carte di credito (anche revolving e privative) fino alle linee di credito rotative passando dalla cessione del quinto e delegazione di pagamento.

Indice

Panoramica sull’offerta dei finanziamenti

L’offerta è strutturata in modo diverso a seconda del canale usato per accedervi. In particolare ci soffermeremo su alcune tipologie che sono richiedibili direttamente on line, ribadendo che non si tratta delle sole scelte disponibili con l’istituto di credito biellese.

logo di Sella personal credit
Prestiti personali ‘tradizionali’

In questa categoria il finanziamento più particolare è rappresentato dal prestito personale Prontotuo che può essere richiesto interamente on line e che permette di ottenere fino a 25 mila euro, rimborsabili anche in tempi lunghi (fino a 120 rate). Il tasso applicato è fisso (viene determinato nel momento in cui si ha l’approvazione della richiesta), mentre come altri costi non si devono conteggiare le spese di istruttoria che sono pari a 0 (non sono applicate spese di caricamento e valutazione della pratica).

Non ci sono costi applicati neppure per l’incasso delle rate (il rimborso avviene con rid automatica sul conto corrente del richiedente). Sempre nella voce ‘zero’ costi troviamo anche le spese di comunicazione e l’imposta di bollo sulle comunicazioni.

Ma attenzione: ricordiamo che queste condizioni agevolate sono riservate solo alle richieste effettuate online.

È possibile sfruttare il tool del calcolo del prestito presente sul sito ufficiale di Sella Personal Credit, che permette di fare varie simulazioni prima di decidere se passare alla fase di richiesta. Riassumiamo quindi le principali caratteristiche/limiti da rispettare:

  • importo minimo 2 mila euro;
  • importo massimo 25 mila euro;
  • durata di rimborso minima 12 mesi;
  • durata rimborso massima 120 mesi;
  • tasso fisso;
  • ammortamento alla francese.

Si può procedere alla richiesta del prestito personale online Prontotuo subito dopo aver usato il tool per calcolare i preventivi, partendo dalla combinazione di rata e durata che si preferisce. Per la precisione per passare alla fase di richiesta vera e propria si deve cliccare sul pulsante Richiedi Subito, dopo di che si devono seguire le indicazioni che vengono date con l’avanzare della procedura.

Credito rotativo e linee di credito

In questa sezione troviamo ben due soluzioni e cioè Credit Boost e Go Credit!. Credit Boost è riservato ai titolari di Hype e prevede il riconoscimento di una somma fissa di 2 mila euro, che rimane a disposizione e può essere usata, nei limiti del saldo disponibile, quando si ha necessità, con richiesta tramite un tap dall’interno dell’applicazione di Hype. Con i rimborsi mensili si ripristina in modo progressivo la linea di credito, così da poterlo riutilizzare. Come caratteristiche economiche di Credit Boost troviamo:

  • tan 0%;
  • Taeg max 25%;
  • Commissione mensile: 0,90 % per ogni singolo utilizzo;
  • Costo mensile per la gestione pratica pari a € 1,00;
  • la Spesa per l’invio del rendiconto cartaceo pari a € 1,56 (i rendiconti on line sono gratuiti);
  • i costi per l’invio di una copia del rendiconto precedente pari a € 3,00;
  • l’imposta sostitutiva pari a 0,25% della linea di credito (viene addebitata sulla prima rata).

(Fonte: sito ufficiale Hype – Data: 29 giugno 2021)

Per quanto riguarda Go!Credit ci troviamo sempre davanti a una linea di credito rotativo che con Credit Boost condivide l’importo che si può ottenere pari a 2mila euro oltre all’applicazione di un Tan pari allo 0%. Il taeg anche in questo caso risulta diverso da zero, ma rispetto a Credit Boost è di poco superiore al 21% in funzione dell’applicazione dei seguenti costi:

  • applicazione di una commissione mensile pari allo 0,75% per ogni singolo utilizzo;
  • un Costo mensile per la gestione della pratica pari a € 1,00;
  • il costo per invio del rendiconto cartaceo pari a € 1,56, ma scegliendo quello on line non ci sono costi (€ 0,00);
  • richiesta di una copia di rendiconti passati pari a € 3,00;
  • Imposta sostitutiva sempre dello 0,25% della linea di credito accordata/utilizzata che viene applicata sulla prima rata.

(Fonte: sito ufficiale Sella Personal Credit – Data: 29 giugno 2021)

foto di ingresso di una filiale sella personal credit

Le alternative ‘da filiale’

Oltre all’offerta classica di prestiti personali fino a 75 mila euro (disponibili anche con tasso variabile oltre al tasso fisso), che vanno richiesti tramite una delle filiali di Banca Sella, troviamo anche il consolidamento debiti denominato Younico. Con un solo finanziamento si assorbono le rate di vari finanziamenti in corso, potendo anche raggiungere l’obiettivo di una rata più bassa rispetto alla somma di quelle che vengono sostituite.

Completa l’offerta di finanziamenti della banca biellese la cessione del quinto YouFive (destinata sia ai dipendenti che ai pensionati) e la nota carta revolving Opta.

(Fonte: sito ufficiale Sella Personal Credit – Data: 29 giugno 2021)

Contatti

Per avere in autonomia molte delle informazioni legate ai prodotti finanziari di Sella Personal Credit già sottoscritti è sufficiente accedere all’Area Clienti. In alternativa è possibile

  • contattare l’800 000 444 per parlare con un operatore (feriali dalle 8.30 alle ore 19.30/Sabato dalle 9 alle 13);
  • scrivere una mail al seguente indirizzo: [email protected].

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SelfyCredit Instant Mediolanum: è davvero un prestito immediato?

SelfyCredit Instant di Banca Mediolanum: come funziona il prestito via app

Banca Mediolanum insieme al nuovo conto Selfy ha lanciato una serie di prodotti collegati, tra cui il prestito SelfyCredit Instant. Si tratta di un prestito personale, che permette di ottenere una somma variabile che può partire da un piccolo prestito (2500 euro), fino a un importo pari a 15mila euro.

Questo finanziamento può essere utilizzato per qualsiasi tipo di necessità senza dover dare dei giustificativi di spesa. Ma quale particolarità ha rispetto a molti prodotti concorrenti? Alla pari degli altri prodotti Selfy anche SelfyCredit Instant passa per l’omonima app. Basta infatti un tap sul proprio smartphone per ottenere la somma da spendere.

Indice articolo

Caratteristiche e funzionamento

Per capire bene come funziona il SelfyCredit Istant e le sue peculiarità possiamo iniziare soffermandoci proprio sul nome, e in particolare sulla parola Instant. Si tratta davvero di un prestito veloce?

Nella sostanza sì perché, come appena detto, per avere disponibilità della somma desiderata è sufficiente entrare nell’apposita sezione Prestiti dell’app (vedi anche Credit Boost). Ancor più nel particolare sarà necessario inserire la somma di cui si ha bisogno, entro quella massima disponibile.

scritta selfy
Tuttavia questa modalità di utilizzo sarà possibile solo dal momento in cui Banca Mediolanum ha approvato la richiesta di finanziamento. Questa approvazione avverrà ‘a monte’ una sola volta e per una fascia di importo tra quelle disponibili.

Requisiti generici obbligatori

Come requisiti obbligatori per poter accedere al finanziamento offerto dalla banca milanese bisogna avere (Fonte sito ufficiale Banca Mediolanum – Data: 30 giugno 2021):

  • maggiore età (ma non aver superato i 75 anni di età);
  • un SelfyConto oppure un conto Mediolanum da almeno 90 giorni (non si può quindi parlare di prestito senza conto corrente). Attenzione: non sono accettati i conti base;
  • il superamento della valutazione del merito creditizio;
  • proprietà e utilizzo di uno smartphone che supporta l’app (compatibile con sistemi Android, iOs e Huawei);
  • saldo sul conto corrente non inferiore a 400 euro (il calcolo è fatto come media sugli ultimi 3 mesi solari).

N.B. Questi requisiti sono validi anche per quanto riguarda l’altro prestito personale online Selfy che prende il nome di Selfy Shop.

Requisiti specifici necessari per fasce di importo

Complessivamente si possono ottenere somme comprese tra 2mila e 15 mila euro per importi suddivisi i 4 fasce e cioè:

Per quanto riguarda i requisiti collegati alle varie fasce bisogna rispettare i seguenti punti (Fonte sito ufficiale Banca Mediolanum – Data:30 giugno 2021):

  1. Fascia fino a 2.500 euro:
    • accredito dello stipendio/della pensione di importo non inferiore a 1000 euro al mese o in alternativa un patrimonio totale (comprensivo di tutte le società del Gruppo Mediolanum) di almeno 5.000 euro;
    • non avere un fido in corso che superi 1.500 euro.
  2. Fascia fino a 5.000 euro:
    • accredito dello stipendio/della pensione di importo non inferiore a 1000 euro al mese;
    • in aggiunta detenere un patrimonio complessivo (valido su tutte le società gruppo mediolanum) di importo non inferiore a 5.000 euro (se dipendenti o pensionati);
    • nel solo caso dei lavoratori autonomi, venendo meno il criterio dell’accredito di pensione o stipendio, è necessario che il patrimonio detenuto sia di almeno 10.000 euro.
  3. Fascia fino a 10.000 euro:
    • accredito dello stipendio/della pensione di importo non inferiore a 1000 euro al mese;
    • in più bisogna avere un patrimonio totale (valido su tutte le società gruppo Mediolanum) di importo non inferiore a 10.000 euro (se dipendenti o pensionati);
    • per i lavoratori autonomi, è richiesto un patrimonio complessivo sia di almeno 20.000 euro.
  4. Fascia fino a 15.000 euro:
    • accredito dello stipendio/della pensione di importo pari ad almeno 1000 euro al mese e un patrimonio di importo non inferiore a 15.000 euro (se dipendenti o pensionati);
    • nel caso dei lavoratori autonomi, è necessario un patrimonio di almeno 30.000 euro.

quattro persone che indicano quattro fasce di prestito selfy
Attenzione! L’importo che si può utilizzare è condizionato da quello già utilizzanto ricordando che i saldi dei due finanziamenti Selfy si sommano. Per capire meglio supponiamo di avere ottenuto un importo SelfyCredit Istant di 5 mila euro che non abbiamo ancora utilizzato, mentre abbiamo sfruttato 1000 euro della versione SelfyShop: l’importo che possiamo usare con il Credit Istant è comunque di 4 mila euro.

(Fonte: sito ufficiale Selfy – Data: 30 giugno 2021)

Costi

Nella voce costi bisogna considerare il solo tasso di interesse che verrà applicato, in quanto non sono previsti né costi di istruttoria e nemmeno quelli di gestione della pratica.

Modalità di richiesta

Una volta aperto il conto Selfy o altro conto Mediolanum (avendo raggiunto l’anzianità minima di apertura) sempre da app si fa la richiesta che avvia la fase di valutazione del possesso dei requisiti necessari per la fascia di importo che si vuole sfruttare. Quando la fase finisce, se si ha parere positivo si potrà, in qualsiasi momento, inserire nell’apposito spazio la somma che si vuole ottenere.

A questo punto si ottiene per quella somma un contratto (che va firmato con la firma digitale). E necessario seguire quest’ultimo procedimento per ogni somma che si vuole utilizzare, fino a quando ci sarà disponibilità residua disponibile.

Approfondimento: Prestiti online senza andare in filiale

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Spese istruttoria finanziamento: funzionamento e possibili costi

Spese istruttoria per finanziamento: cosa sono e quanto possono pesare sulla rata

Le spese di istruttoria sono previste tanto per un finanziamento che per l’erogazione di un mutuo. Nel caso di finanziamenti e di fidi possono essere anche definite come ‘Spese di Istruttoria Pratica’ (SIP). In parole semplici si tratta del compenso che la banca o la finanziaria richiede a un cliente per effettuare i controlli, le valutazioni e svolgere tutte le formalità necessarie previste da una pratica di ‘finanziamento’. Non sono invece da annoverare in questo ambito le spese d’imposta come ad esempio il bollo statale.

Come vengono calcolate?

Le spese di istruttoria per finanziamento o mutuo devono rientrare in un intervallo che i clienti devono poter conoscere prima di procedere alla richiesta di un prestito: questo intervallo, indicato con un importo minimo e massimo deve essere infatti riportato nel foglio informativo. Il calcolo ‘definitivo’ poi può avvenire con un criterio variabile oppure con applicazione di un importo fisso (vedi simulazione prestito). Analizziamo queste due alternative:

calcolatrice con penna

Calcolo con importo variabile

Questa rappresenta l’ipotesi più utilizzata da banche e finanziarie soprattutto quando si tratta della richiesta di un mutuo o per prestiti che prevedono somme anche molto elevate. Il calcolo avviene applicando un’aliquota. Tuttavia per evitare che l’aumento degli importi richiesti sia eccessivo si utilizzano dei criteri che sfruttano un tetto massimo che può essere unico, oppure modulato su scaglioni di importo (per esempio 1% per importi fino a 100 mila euro, 1,10% per importi fino a 200 mila euro, ecc).

Calcolo con importo fisso

In questo caso si applica un importo forfettario, ovvero un importo fisso che può essere anche in questo caso unico, oppure strutturato in funzione di scaglioni di importo: se si rientra in uno scaglione le spese di istruttoria applicate saranno le stesse a prescindere di essere vicini al minimo od al massimo importo dello scaglione stesso. Con questo metodo si possono incontrare con maggiore frequenza anche promozioni che azzerano i costi di istruttoria.

Quanto incidono sui tassi?

Le spese di istruttoria vanno comprese nel calcolo del Taeg. Per questa ragione quando si deve valutare l’onerosità o il risparmio collegato a differenti tassi non si deve guardare solo al Tan quanto al Taeg. Il peso di tali spese può infatti essere notevole, quindi non vanno mai sottovalutate.

Approfondimento: Tasso zero

Il valore delle promozioni

Abbiamo già accennato al fatto che le spese di istruttoria, in quanto spese accessorie, possono essere fatte rientrare in promozioni (ad esempio per incentivare prestiti personali online in fase di lancio), con sconti o addirittura il loro totale azzeramento.

Questo ‘benefit’ può andare a vantaggio di singole o specifiche categorie (per esempio per i giovani, pensionati inps, dipendenti pubblici, ecc quando previste), oppure può essere applicato solo in periodi promozionali (quindi aderendo solo entro le date della promozione). In entrambi i casi si deve fare attenzione a tutte le cause di esclusione che, ove presenti, devono essere indicate a livello contrattuale.

Quando si pagano e detraibilità

Come evidenziato le spese di istruttoria sono note fin da subito (già in fase di preventivo), mentre vengono pagate al momento dell’erogazione della somma richiesta e ottenuta. Una delle ragioni è dovuta al fatto che non si sa sempre con certezza se l’importo verrà accordato o in che misura. Quindi in linea di principio non sono dovute nel caso in cui il prestito non venisse erogato ma bisogna fare attenzione ad alcune eccezioni.

simboli del percentuale

Per esempio in caso di richiesta di un mutuo (dove si devono far rientrare anche i finanziamenti di lungo periodo) alcune banche e alcune finanziarie possono prevedere la possibilità di applicare le spese di istruttoria (spesso in forma ridotta) anche nel caso in cui il finanziamento non venisse erogato, perché è il cliente che interrompe la procedura non volendo più andare fino in fondo (quindi bisogna fare attenzione a quanto riportato nei regolamenti e fogli informativi).

Per quanto riguarda la detraibilità, che logicamente interessa solo le spese di istruttoria applicate nel caso dei mutui, queste sono detraibili nella stessa modalità (aliquota al 19%) prevista per gli altri costi accessori come le spese di intermediazione, quelle di perizia e quelle di mediazione (oltre all’onorario del notaio).

Modalità di pagamento

Queste sono decise dalle differenti banche. Ognuna ha un proprio criterio, anche se la trattenuta a monte sulla somma erogata in una sola tranche è la formula più utilizzata. Per evitare problemi bisogna informarsi prima di far partire la richiesta di prestito, mutuo o di fido.

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Prestiti a firma singola: ecco come funzionano

Prestiti firma singola: funzionamento, vantaggi e svantaggi

Tra le varie tipologie di contratto di finanziamento troviamo quelli che sono denominati come prestiti a firma singola. Come si comprende dal nome a firmare il contratto c’è un solo soggetto, che ricoprirà in caso di erogazione la posizione di unico obbligato nei confronti del finanziatore.

In questo senso si tratta di prestiti che si differenziano anche come livello di ‘rischiosità’ dagli altri tipi, considerato che se da una parte la banca avrà un solo interlocutore, dall’altra in caso di insolvenza non avrà garanti o co-obbligati a cui rivolgersi per aumentare le possibilità di ottenere il rimborso completo.

Indice

Le principali caratteristiche e differenze

Come appena accennato i prestiti a firma singola hanno un unico soggetto che ricopre tutte le possibili posizioni che sono così sintetizzabili:

  • richiedente/finanziato;
  • obbligato al rimborso.

Ribadiamo anche che in questa tipologia di finanziamento nelle apposite sezioni si trova solo una firma anche in riferimento a quelle che possono essere associate ad altri tipi di ‘impegno’ come quello del garante (quindi non solo in caso di coobbligato o co-richiedente).

mano che firma con stilografica

Limitazioni nell’utilizzo

Nel caso dei single i dubbi sono pochi, mentre nel caso di coniugati bisogna distinguere a seconda che questi siano in comunione dei beni oppure in separazione. Fanno eccezione la cessione del quinto (che per sua natura tende ad essere un contratto a firma singola) e in generale i finanziamenti finalizzati oltre che le dilazioni di pagamento. Per questi ultimi una situazione di firma singola è prevista senza problemi anche in caso di coniugi in comunione di beni.

Per i prestiti personali ci può essere invece spesso la necessità di far firmare contratti da entrambi, anzi nella maggior parte dei casi non si può superare questo limite neppur optando per un conto a firma disgiunta. Percorribile invece l’alternativa di mettere uno dei due coniugi come garante anziché come obbligato. Tuttavia si tratta di situazioni che vanno valutate al momento e dipendono dalle politiche di concessione del credito da parte della banca scelta (anche attraverso preventivi).

Oltre alla tipologia stessa del prestito (un esempio si ha con i prestiti cambializzati veloci oltre che con la già citata cessione del quinto dello stipendio e della pensione) sono molti i fattori che possono fare da spartiacque tra la scelta di una firma singola o no. Nel particolare vanno considerati i seguenti aspetti:

  • l’entità della somma che si sta richiedendo (sono quindi generalmente più facili i piccoli prestiti);
  • il tipo di posizione e di contratto di lavoro in cui si è inquadrati (in particolare ci possono essere forti limitazioni applicate al caso dei neoassunti);
  • l’età anagrafica (dato che questa può essere differente a seconda che per lo stesso contratto e con la stessa banca si ricopra la posizione da obbligato o da garante).

Andiamo a vedere distintamente le varie situazioni (Approfondimento: Valutazione merito creditizio).

La somma che si sta chiedendo

In quest’ambito è il rapporto rata e reddito che fa la differenza: se il proprio reddito è sufficiente a raggiungere il rapporto considerato congruo dalla banca allora la strada del prestito a firma singola va in discesa, altrimenti si va sempre più in salita, avendo bisogno di correttivi per raggiungere il proprio obiettivo.

Ovviamente maggiore è la liquidità che si sta chiedendo, e maggiori sono i rischi che il proprio reddito risulti insufficiente, a meno che, dal punto di vista personale, vi siano garanzie ‘aggiuntive’ come una situazione patrimoniale molto solida.

persone che contrattano

Tipologia di contratto di lavoro

Se si ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato si ha maggiore libertà rispetto a chi ha un contratto a tempo determinato. Tuttavia questa regola non vale nel caso di neoassunti, a meno che non sia stato superato il periodo di prova, per il rischio di venire licenziati in tronco. Alcune banche e finanziarie permettono di superare questo problema attraverso una lettera di impegno da parte del datore di lavoro di mantenere il posto di lavoro.

Le difficoltà rimangono per chi ha contratti di lavoro atipico ed in generale chi vuole un prestito con un contratto a tempo determinato, che molto più frequentemente avranno bisogno di un garante o di sottoscrivere degli appositi contratti assicurativi.

I limiti dell’età anagrafica

L’età anagrafica può essere un limite impossibile da superare. Le alternative sono poche se si ha un’età molto avanzata. Per poter allungare l’età del richiedente si deve scegliere una banca o una finanziaria che ha un’età massima più lunga. Ma attenzione quest’ultima si dovrà calcolare sia come età da avere al momento della richiesta per accedere al prestito che come età massima alla fine del piano di ammortamento.

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Cessione del quinto per acquisto auto: è possibile?

Cessione del quinto per acquisto auto: cosa sapere prima di scegliere

I prestiti personali non hanno una finalità specifica, per cui non rientrato tra quelli finalizzati. Allora perché si sente parlare di cessione del quinto per l’acquisto dell’auto, come se fosse un prestito di tipo finalizzato, mentre viene ‘legislativamente’ classificato tra quelli di tipo personale? Facciamo un po’ di chiarezza.

Si può usare come prestito ‘auto’?

Dobbiamo innanzitutto distinguere tra due ipotesi: la cessione del quinto per l’acquisto dell’auto come alternativa a un prestito finalizzato, e il prestito pluriennale garantito finalizzato all’acquisto dell’auto.

Cessione del quinto vera e propria

La prima ipotesi, che è quella più ricorrente, è normalmente accessibile a tutti coloro che possono richiedere la cessione del quinto, come dipendenti (pubblici o privati) e i pensionati Inps (purché non si tratti di pensione non derivante da attività lavorativa come quella di invalidità).

calcolatrice con numero 5
In questo caso si richiede una cessione del quinto per usarne la liquidità per l’acquisto di un’auto, il che rende possibile acquistare un’auto nuova, usata o a km zero.

Approfondimento: Finanziamento auto usata

L’acquisto può avvenire sia presso un concessionario che da un privato, proprio perché non c’è alcun legame tra il finanziamento e il tipo di utilizzo che se ne farà per quanto riguarda la finanziaria o banca finanziatrice. Detto questo ci possono essere alcuni limiti di accesso legati a i seguenti punti:

  • durata del contratto di lavoro da dipendente (solo nel caso di un contratto a tempo determinato);
  • requisiti minimi necessari dell’azienda della quale si è dipendenti (tipo di attività, numero di dipendenti, numero di cessioni già accordate);
  • assicurabilità del richiedente (per patologie e malattie);
  • quota cedibile;
  • età anagrafica;
  • stipendio già impegnato per pignoramento o condizioni simili.

Di contro la richiesta può essere fatta anche da chi è un cattivo pagatore o da chi ha altri impegni che non permetterebbero la richiesta di prestiti auto o altri tipi di finanziamento.

Prestito pluriennale diretto

La seconda ipotesi è quella del prestito pluriennale diretto. Si tratta di un finanziamento che funziona come la cessione del quinto (con trattenuta della rata a monte e importo massimo rata reddito pari al 20%) ma che può essere richiesto solo da chi possiede i requisiti previsti dal regolamento Inps ex Inpdap.

Più precisamente questo finanziamento è destinato a coloro che:

  • sono iscritti nel fondo unitario per le prestazioni creditizie e sociali da almeno 4 anni (fatti salvi coloro che hanno un tempo dimezzato in quanto invalidi sul lavoro, medaglie al valor militare ecc);
  • hanno un contratto a tempo indeterminato e se determinato di durata residua superiore quella del piano di ammortamento (non si può quindi trattare di un finanziamento auto senza busta paga);
  • necessitano di una cifra che rientra nell’importo massimo che si può richiedere.

A differenza della cessione del quinto ‘generica’ è necessario dimostrare l’acquisto e il relativo importo da spendere (è sufficiente anche un preventivo) e non si può ottenere una somma superiore a 20 mila euro. Inoltre bisogna dimostrare che si tratta dell’unico mezzo di cui è proprietario il richiedente e dare prova di aver versato almeno il 10% del prezzo di acquisto riportato nel preventivo. Inoltre non si può scegliere nel piano quinquennale visto che con questa finalità è previsto per forza il piano decennale.

impiegato che accoglie con stretta di mano

C’è convenienza?

La cessione del quinto prevede l’assicurazione obbligatoria (di cui si fa carico in alcuni casi, la stessa banca o finanziaria erogatrice) e tassi medio o medio-contenuti. Tuttavia difficilmente si potrà aspirare a un tasso zero o tassi promozionali particolarmente bassi, come può avvenire nel caso di prestiti auto proposti nelle offerte della banca o delle concessionarie appartenenti allo stesso gruppo (vedi anche finanziamenti auto a tasso zero).

Quindi sul piano della convenienza, soprattutto nel caso di acquisto di auto nuova, il binomio ‘risparmio’ e cessione del quinto non va molto bene. Più che parlare di convenienza dobbiamo considerare l’opportunità di riuscire a ottenere la somma di cui si ha bisogno, soprattutto in quelle ipotesi in cui non ci sono molte altre alternative da seguire.

Documenti e preventivi

Anche alcuni concessionari possono proporre la soluzione di una cessione del quinto per auto, ma non è che detto che, alla pari dei finanziamenti finalizzati, sia l’alternativa più conveniente. È necessario quindi farsi fare differenti preventivi anche per la cessione, comparandoli anche ad altre tipologie di prestito, per evitare di scegliere in modo poco prudente, tenendo d’occhio anche i costi indiretti o accessori.

Qualora si decidesse di optare comunque per una cessione del quinto, bisogna avere con sé:

  • documenti di riconoscimento personali;
  • ultima busta paga o cedolino della pensione (per appurare in primis la quota cedibile);
  • per i lavoratori può essere richiesta anche una copia del contratto di lavoro (opzionale dipende dalla banca o finanziaria alla quale ci si rivolge);
  • preventivo ufficiale del prezzo dell’auto (necessario in realtà solo per conoscere la cifra esatta che si vuole finanziarie).

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Prestiti dipendenti Fiat: convenzioni o Fca Bank?

Prestiti per dipendenti Fiat: quali alternative nel 2021

Molti finanziamenti, come le cessioni del quinto dello stipendio, possono essere richiesti dai dipendenti di tutte le grandi aziende. A questi si aggiungono alcuni prestiti agevolati appositamente dedicati ad una determinata categoria di lavoratori. Nel caso dei dipendenti Fiat questi ultimi sono accessibili:

  • in virtù di accordi e convenzioni locali e nazionali con vari istituti di credito (dove possiamo trovare sia cessioni del quinto dello stipendio che prestiti personali);
  • rivolgendosi alla Fca Bank per ottenere un prestito personale.

dipendenti Fiat al lavoro

Andiamo quindi a vedere le differenze e le condizioni che bisogna rispettare per poter accedere all’una o all’altra tipologia.

Chi può rivolgersi alla FCA Bank

Molti conoscono già la FCA Bank per i prestiti auto destinati ad agevolare la vendita dei mezzi appartenenti alle varie marche facenti parte del gruppo FCA, o della flotta dell’usato offerta dalle concessionarie (vedi finanziamento auto usata). Tuttavia da diversi anni la FCA Bank ha ampliato i propri servizi, proponendo anche prodotti diversi come i prestiti personali (vedi anche prestiti personali online).

A riguardo è però bene specificare che bisogna avere dei requisiti particolari per procederne alla richiesta, anche se non si tratta in modo esclusivo di prestiti per i dipendenti ex Fiat. Questi finanziamenti sono infatti aperti oltre a questa categoria anche a coloro che sono ‘semplicemente’ proprietari di auto dei seguenti marchi:

  • Fiat;
  • Alfa Romeo e Lancia;
  • Abarth;
  • Jeep;
  • Fiat Professional (con in corso un finanziamento, un leasing FCA Bank o come clienti Leasys oppure in qualità di abbonati Leasys Car Cloud).

N.B. Per chi ha in corso finanziamento auto o leasing con FCA Bank è necessario aver pagato almeno le prime 8 rate o canoni per poter fare la richiesta anche del prestito personale.

logo FCA bank

Tornando ai dipendenti del gruppo FCA e CNH Industrial, l’accessibilità è prevista sia per loro in maniera diretta che per i loro parenti di I e di II grado. Infine i prestiti personali possono essere anche richiesti dai soci UGAF.

Come altri requisiti è prevista la necessità di essere maggiorenne e essere cittadino italiano nato in Italia. Infine, anche se si è un cliente Professional, la richiesta per il prestito personale può essere fatta solo in qualità di consumatore (quindi è esclusa la richiesta per la propria attività).

Guida alla richiesta

Per quanto riguarda la modalità di richiesta, questa può avvenire al 100% online, utilizzando l’area personale. Per poter ottenere il preventivo personalizzato, che varia a seconda della categoria degli aventi diritto per la richiesta, bisogna compilare l’apposito form presente sul sito ufficiale. Qui si dovrà in primis indicare se si è tra i dipendenti FCA o CNH Industrial o loro parenti, clienti FCA, ecc. La scelta è semplice in quanto le varie alternative saranno proposte automaticamente all’interno del menù a tendina.
foto menu a tendina calcolatore Fca bank
Fatta questa scelta, se si è dipendenti bisogna inserire il numero di badge di identificazione, mentre per le altre categorie è possibile passare direttamente alla scelta della somma per la quale ottenere il preventivo che va da 2500 euro fino a 26mila euro. Sarà poi sufficiente scegliere la durata del rimborso che può invece andare da 12 fino a 96 mesi.
esempio calcolatore da simulatore FCA Bank
In una finestra accanto, a mano a mano che facciamo queste scelte, vengono aggiornati i calcoli. Per esempio nella nostra simulazione abbiamo scelto importo 20 mila euro e durata 96 rate. Ovviamente l’importo della rata dipenderà oltre che da queste scelte anche dal tasso applicato al momento della simulazione stessa, per cui le immagini sono puramente indicative (Fonte: sito ufficiale Fca – Data: 21 aprile 2021).

Infine bisogna decidere se aggiungere la copertura assicurativa (che è facoltativa) biffando o meno l’apposita casellina (Foglio informativo)

Cliccando su prosegui si inizia fattivamente la richiesta di prestito che, come già evidenziato, sarà al 100% online con riconoscimento a distanza e uso della firma digitale.

Approfondimento: Prestiti online senza andare in filiale

Accordi e convenzioni

Le grandi aziende spesso sono destinatarie di accordi e convenzioni che comprendono vari prodotti e servizi. Nonostante l’appartenenza della FCA Bank allo stesso gruppo, non mancano questi ‘trattamenti’ per i dipendenti ex Fiat anche presso altri istituti di credito.

Per trovare questo tipo di agevolazione si può chiedere un riferimento alle amministrazioni (soprattutto quella che si occupa della gestione del personale), oppure riferendosi direttamente alle banche si può domandare se ci sono delle convenzioni di questo tipo.

Anche in questo caso però bisogna distinguere due ipotesi. Se si domanda a banche o finanziarie che territorialmente sono presenti laddove c’è l’azienda con una delle sue sedi, allora si può chiedere anche a istituti di credito più piccoli (che possono essere anche quelli più attivi nel fare questo tipo di accordi). Se invece ci si rivolge a banche più grandi può venire meno il ‘vincolo’ della territorialità a fronte di condizioni maggiormente standardizzate.

Conclusioni

Naturalmente nulla esclude ai dipendenti Fca ex Fiat di poter fare richieste di prestiti che non rientrano in nessuna delle due strade sopracitate, seguendo le vie tradizionali oppure on line presso banche o finanziarie che propongono il tipo di finanziamento che stiamo cercando.

Qualsiasi sia il tipo di approccio che si vuole seguire, è sempre consigliato procedere facendo una serie di preventivi dove si sfruttano gli stessi parametri (stesso importo e stessa durata). Per esempio se una delle soluzioni che stiamo considerando non prevede una durata superiore alle 60 rate, allora si dovranno fare tutti i preventivi per questa durata, così da individuare le condizioni economiche più ‘vantaggiose’ secondo le proprie valutazioni.

Poi ovviamente nella scelta si procederà a definire la durata migliore in base alle proprie necessità così da ottenere anche la rata più ‘sostenibile’ senza trascurare troppo anche l’aspetto economico.

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Prestiti dipendenti Alitalia: quali alternative nel 2021?

Prestiti per dipendenti Alitalia: convenzioni Enac e prestiti tradizionali

La situazione dell’Alitalia, che dal 2017 continua a essere in amministrazione straordinaria, può limitare fortemente coloro che sono alla ricerca di prestiti per i dipendenti della stessa azienda. Ovviamente bisogna fare delle distinzioni, anche in base al tipo di finanziamento che si sta cercando, ma queste limitazioni possono aumentare di mese in mese, considerato che il prestito ponte da 400 milioni, con la sua proroga, e poi quello più recente da 90 milioni non sono sufficienti a garantire la copertura degli stipendi.

aereo con lavoratori

Il tutto reso ancora più complicato dall’attesa della decisione dell’Ue sull’ammissibilità degli interventi dello Stato per sostenere la compagnia. In sostanza, si teme che senza una cessione della compagnia e una ripartenza ex novo gli stipendi o parte di essi non potranno più essere pagati. Ciò non può che complicare ulteriormente la strada a coloro che stanno cercando di sostenere le proprie spese o di non rinunciare a dei progetti richiedendo un finanziamento.

Fatta questa doverosa premessa vediamo quali sono le possibili alternative al momento di prestiti per dipendenti Alitalia.

Le convenzioni

Nel caso di grandi società la strada delle convenzioni è una delle alternative da preferire anche nel caso dei finanziamenti. Però solo un’azienda in salute, o che comunque non si trova in una situazione di crisi conclamata, attira accordi e convenzioni.

Evidentemente nel caso di Alitalia si tratta di una possibilità che al momento sembra piuttosto remota. Se vogliamo valutare eventuali convenzioni, allora si può guardare a quelle che stipula invece l’Enac (a cui fanno riferimento anche i dipendenti della compagnia di bandiera italiana), per la quale troviamo le seguenti banche e finanziarie firmatarie (Fonte: sito ufficiale Enac – Data: aprile 2021):

  • BNL (mutui);
  • Deutsche Bank Easy;
  • Finabruzzo;
  • Prestitalia;
  • HDI Assicurazioni SpA (cessione del quinto).

Per trovare i giusti interlocutori bisogna rivolgersi direttamente agli organi preposti dell’Ente nazionale per l’aviazione civile. Solo usando i riferimenti indicati nelle apposite sezioni sarà quindi possibile valutare il prodotto, ricordando che per BNL, Deutsche Bank, Prestitalia la convenzione è nazionale, mentre per Finabruzzo e HDI bisogna riferirsi ai contatti locali riportati comunque nella convenzione stessa.

N.B. Alcune informazioni su banche e finanziarie ed i relativi prodotti possono essere presenti sul sito ufficiale del Cral Enac, anche se in molti casi le condizioni possono risultare non aggiornate rispetto al momento della richiesta.

Prestito personale o finalizzato?

Premessa: riuscire ad avere una cessione del quinto (od un prestito con delega), nel caso specifico dei dipendenti Alitalia, allo stato attuale è molto improbabile perché qui la società finanziatrice deve guardare in primis allo stato di solidità dell’azienda stessa.

Approfondimento: cessione del quinto rifiutata

Quando parliamo invece di un prestito personale la garanzia è offerta dal reddito (con l’aggiunta dell’eventuale patrimonio personale o familiare). Quindi la situazione di crisi dell’azienda dovrebbe avere un peso ridotto. Ma attenzione: il fatto che la capacità di rimborso possa essere a rischio potrebbe causare delle difficoltà notevoli nel vedere la propria pratica non solo valutata positivamente, ma valutata in modo completo (vedi valutazione del merito creditizio).

A differenza dei limiti oggettivi di accesso alla cessione del quinto, nel prestito personale (compreso il prestito di liquidità) il rischio di ‘prestito rifiutato‘ può essere però ridotto o contenuto aumentando le proprie garanzie. In che modo? Inserendo nella pratica un coobbligato oppure un garante.

mani che passano mazzetta di euro

Non solo, le probabilità di ottenere un finanziamento aumentano se c’è un patrimonio mobiliare che si può offrire come garanzia (come depositi e investimenti che in un momento positivo del mercato non si vogliono disinvestire). Ma attenzione, in questo caso molto probabilmente la proposta della banca, più che un prestito personale canonico, sarà di un’apertura di credito in conto corrente garantita appunto da titoli e investimenti.

Per quanto riguarda il prestito finalizzato la situazione è più semplice? In linea teorica sì, pensando al fatto che il bene acquistato con il prestito dovrebbe funzionare direttamente da garanzia. Nella realtà la risposta non è univoca per il fatto che soprattutto con alcuni beni soggetti a forti svalutazioni, il finanziatore non troverebbe soddisfazione completa.

In questo caso il problema può sempre essere limitato tramite l’inserimento di garanti o coobbligati e in loro assenza si può vedere se è possibile stipulare un’apposita assicurazione sul credito (perdita di impiego). Il costo di questa via può però essere molto salato e bisogna fare attenzione anche a clausole di esclusione per essere effettivamente protetti e non soggetti a pesanti operazioni di rivalsa.

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Assicurazione cessione del quinto: cosa copre?

Assicurazione cessione del quinto: ecco come funziona

Iniziamo subito evidenziando come l’assicurazione sulla cessione del quinto dello stipendio e della pensione sia obbligatoria. Lo stabilisce l’articolo 54 del D.P.R. n. 180/1950 dove si sottolinea che le cessioni ‘devono’ essere accompagnate dalla ‘garanzia dell’assicurazione sulla vita e contro i rischi di impiego’.

due mani che proteggono un disegno di una famiglia

Come si può notare in questo riferimento legislativo si indica solo un generico ‘vita e rischio impiego’. La motivazione è semplice: quando fu approvata questa legge la cessione del quinto era destinata solo ai dipendenti del pubblico impiego, mentre quelli del settore privato e pensionati sono stati aggiunti a questa possibilità solo nella prima decade degli anni 2000.

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Perché una copertura obbligatoria?

Come noto ai più la cessione del quinto rappresenta un tipo di finanziamento dotato di ampie garanzie per l’istituto di credito concedente il finanziamento, in primis quella di veder rimborsata la rata a monte, ovvero con la trattenuta sullo stipendio netto mensile da parte del datore di lavoro (o ente previdenziale per i pensionati). Un aspetto che evidentemente riduce in modo notevole il rischio di insolvenza (vedi cessione del quinto rifiutata).

Tuttavia ciò non tutela la banca o la finanziaria da qualsiasi situazione che può rendere il finanziato inadempiente. Qui entra in scena la copertura assicurativa obbligatoria che ribadiamo è legata ai seguenti 2 punti:

  • rischio perdita di impiego (per dipendenti settore pubblico e privato);
  • rischio caso morte (per pensionati e per dipendenti di settore pubblico e privato).

Pensionati o dipendenti: chi rischia (e paga di più)?

Quindi, riassumendo, la copertura obbligatoria si applica per quelle situazioni che non trovano tutela ‘effettiva’ per l’istituto di credito se non con la stipula di una polizza assicurativa. Nel caso di pensionati è ad esempio riferita solo alla premorienza anche se questo non porta ad un miglioramento delle condizioni economiche. Considerata l’età più avanzata, il maggior costo ‘assicurativo’ eguaglia la necessità dei dipendenti di doversi assicurare oltre che per caso premorienza, anche per la perdita del posto di lavoro.

Con chi stipularla?

Il discorso fin qui è chiaro: se si vuole ottenere una cessione del quinto, si dovrà anche sottoscrivere un’assicurazione adeguata (per copertura dei rischi e massimali). Ma è possibile scegliere in autonomia con chi stipularla?

Fino a un po’ di tempo fa (o meglio, prima che emergessero le problematiche legate ai conflitti di interesse per l’appartenenza delle compagnie agli stessi gruppi bancari o delle finanziarie che proponevano i contratti di cessione), il finanziato (richiedente) non aveva scelta: davanti si trovava tra i fogli da firmare anche quello assicurativo.

I premi poi venivano aggiunti al costo della rata generalmente in modo rateizzato anche se non erano obsolete soluzioni a ‘premio unico’ (quindi con un bel esborso al momento dell’accredito della somma ottenuta). In ogni caso erano a carico sempre del finanziato.

Ad oggi la situazione è invece radicalmente cambiata dopo una serie di problematiche affrontate proprio sui conflitti di interesse ed a seguito di opportune liberalizzazioni. Per la precisione è stato scelto di offrire la possibilità al richiedente/finanziato di scegliersi la copertura assicurativa. Logicamente non nella sostanza (il livello di ‘tutela’ deve essere in linea con l’ammontare del finanziamento e l’attività lavorativa oltre che età anagrafica) ma nel soggetto (compagnia di assicurazione) proponente. Perchè? La risposta è semplice: per permettere a chiunque di trovare l’assicurazione adatta al costo più conveniente.

mano con penna e fogli da firmare

Che cosa è cambiato nella richiesta e nella convenienza?

In linea di principio, oggi chi vuole richiedere la cessione del quinto verrà messo davanti a una serie di scelte legate all’assicurazione, alcune da parte anche della stessa banca interpellata, che proporrà quindi una o più coperture assicurative ‘adatte’. Il richiedente (finanziato) non è però obbligato a sottoscrivere la polizza (o scegliere tra quelle proposte dalla banca), ma può muoversi liberamente.

Detto questo, per una banca/finanziaria, nella concessione di una cessione del quinto, è utile avere un rapporto diretto con la compagnia di assicurazione per non andare incontro a disguidi e ritardi sia in fase di sottoscrizione che di ‘eventuale’ liquidazione. Per riuscire a ottenere questa forma di tutela, sempre più spesso gli istituti di credito si fanno carico del costo del premio assicurativo.

In questo caso anche se la compagnia appartiene allo stesso gruppo della banca (o finanziaria), il limite del palese conflitto di interessi viene meno.

Le coperture: di che tipo?

Per quanto riguarda la premorienza non c’è molto da dire, in quanto l’assicurazione tutela evidentemente l’istituto di credito in caso di morte del finanziato. In tale evenienza verserà la differenza (o capitale residuo) da rimborsare al momento della morte del finanziato alla banca o finanziaria. Proprio per questo da un punto di vista commissionale più una persona è avanti con gli anni, maggiore è il rischio e maggiore è il premio da pagare.

Invece per la perdita di impiego ci sono delle differenze ‘fondamentali’ che bisogna conoscere, soprattutto tra la tipologia ‘a protezione del credito’ e quella contro le ‘possibili perdite economiche future’ (o perdite pecuniarie future). La prima infatti prevede che in caso di perdita di impiego (che non deve essere mai per colpa o licenziamento volontario) la compagnia di assicurazione possa rifarsi su l’assicurato: paga le rate al posto del datore di lavoro, fino al ritrovamento del nuovo impiego, ma i premi che ha pagato nel frattempo vengono richiesti all’assicurato. Invece l’altra formula prevede che l’assicurazione paghi le rate durante il periodo di mancanza di impiego, fino a quando il lavoratore trova altro lavoro, ma non ha possibilità di richiedere i premi pagati nel frattempo.

Oltre a questo ci sono molti altri fattori da considerare che impongono di leggere con attenzione le varie proposte ricevute a prescindere dalla mera convenienza economica. Nel particolare è essenziale prestare attenzione alla formule di rivalsa al verificarsi di alcune situazioni (clausole, limitazioni, ecc)

N.B. Il licenziamento per giusta causa, come quello volontario, non beneficiano mai della copertura assicurativa.

In caso di estinzione anticipata?

Infine, in caso di estinzione anticipata della cessione del quinto si ha diritto alla restituzione della parte di assicurazione i cui premi sono stati già pagati ma non goduti. Il rimborso comprende anche i relativi caricamenti legati ai costi di gestione che nella maggior parte dei casi rappresentano proprio il guadagno della compagnia assicurativa. Stesso discorso anche nel caso del rinnovo della cessione del quinto che ricordiamo porta fattivamente alla chiusura del vecchio finanziamento per l’apertura di un nuovo contratto, anche in riferimento all’ambito assicurativo.

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Prestiti per dipendenti privati: personali, finalizzati o privati

Prestiti per dipendenti privati: consigli per scegliere al meglio

Il settore dei finanziamenti può essere molto ampio e ricco di alternative, soprattutto quando si tratta dei prestiti per i dipendenti privati. A questa categoria in particolare possono infatti essere offerte tutte le seguenti ‘macro’ alternative:

  • prestiti personali;
  • prestiti finalizzati;
  • prestiti cambializzati;
  • cessione del quinto dello stipendio.

Solo se dovessimo fare un confronto con i prestiti destinati ai dipendenti del settore pubblico, troveremmo qualche alternativa in meno non essendo presenti i prestiti pluriennali Inps ex Inpdap e il piccolo prestito.

dipendenti disegnati in varie mansioni

Tuttavia anche per i dipendenti privati ci sono alcune soluzioni dedicate in modo più specifico, come avviene per i prestiti convenzionati (ovvero frutto di apposite convenzioni) ma che fattivamente rientrano come una sottocategoria dei prestiti personali o di quelli finalizzati a seconda del tipo di ‘destinazione’ che hanno.

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I prestiti personali

La categoria di finanziamenti accessibili ai dipendenti del settore privato che può risultare più ampia è quella dei prestiti personali (compresi i prestiti di liquidità). Qui come abbiamo già detto, vanno inseriti anche quelli dedicati a tutti che quelli destinati a chi beneficia di una particolare convenzione. Non solo, in questa categoria rientrano anche i finanziamenti legati a momentanee promozioni proposte dalle banche o dalle finanziarie ma che non rientrano nelle convenzioni. Infine possiamo inserire in questa categoria anche i prestiti di consolidamento debiti, nonostante vengano concessi proprio con l’obiettivo di ‘sostituire’ altri prestiti già in corso.

A livello di tassi, generalmente vengono applicati tassi medi più alti rispetto ai tassi applicati ai finanziamenti finalizzati, in quanto la garanzia è ‘personale’ ovvero offerta dal reddito, patrimonio, stipendio del richiedente, ed eventualmente tramite l’inserimento di garanti e coobbligati.

N.B. I prestiti convenzionati vanno richiesti rivolgendosi ai referenti indicati nelle convenzioni, e seguendo le procedure e/o canali che sono specificati. Il non rispettare queste condizioni/limitazioni può escludere dall’accesso alla convenzione stessa.

Cessione del quinto dello stipendio

I dipendenti privati hanno beneficiato delle novità che nella prima decade degli anni 2000 hanno permesso l’estensione dell’accesso alla cessione del quinto dello stipendio così come i pensionati. Non solo, anche nelle cessioni del quinto possiamo sempre trovare la presenza di condizioni migliorative se ci sono delle convenzioni accessibili, che tuttavia spesso sono ristrette solo a specifici destinatari.

Detto questo, rispetto alla cessione del quinto destinata ai dipendenti pubblici, rimangono delle differenze che non possono essere sottovalutate quali:

  • tassi cessione del quinto medi applicati più elevati di quelli riservati ai dipendenti pubblici e pensionati (la situazione può migliorare leggermente nel caso di convenzioni dedicate);
  • gli importi massimi possono essere inferiori rispetto a quelli destinati ai dipendenti pubblici;
  • il limite del Tfr: come garanzia aggiuntiva, vista la maggiore ‘precarietà’ della situazione lavorativa, la cessione viene garantita proprio con il Tfr che è stato maturato;
  • anzianità minima lavorativa (si parte in genere da almeno 6 mesi, come minimo);
  • il limite della veste giuridica della società o ditta per la quale si lavora (spa, srl, sas, ecc) e del tipo di attività svolta dato che alcuni settori non vengono di norma considerati validi per concedere le cessioni del quinto.

La parte in cui invece non si hanno differenze è quella legata soprattutto alla durata che continua a dipendere dalle scelte del legislatore, dove si deve rispettare il limite massimo dell’età anagrafica, e una durata massima che non può eccedere le 120 mensilità. Inoltre l’essere un cattivo pagatore, e talvolta anche protestato, non costituisce un limite negativo per accedere alla cessione del quinto vista la mancanza della valutazione del merito creditizio del richiedente.

Infine c’è da segnalare il limite dell’accesso al prestito con delega di pagamento che le banche e finanziarie riservano più volentieri ai dipendenti pubblici.

mano che scrive

Mutuo di liquidità e prestito cambializzato

In entrambi i casi abbiamo davanti delle soluzioni che possono essere sfruttate anche da chi ha una reputazione non ottimale. Nel prestito cambializzato (N.B. E’ possibile trovare anche finanziamenti cambializzati senza busta paga) la garanzia è offerta dalla cambiale, mentre il mutuo di liquidità impone la titolarità di un immobile (che generalmente non deve essere gravato da ipoteche).

Queste due tipologie di finanziamento inoltre possono essere richieste anche a soggetti diversi rispetto alle banche (per esempio un prestito cambializzato dal datore di lavoro, e un mutuo di liquidità da parte di società di intermediazione che prevedono anche questo tipo di servizio).

Bisogna sempre fare attenzione che non vengano applicati dei tassi di interesse oltre la soglia di usura. Inoltre nel caso di problematiche (come nel caso del Covid o di particolari moratorie) si rischia di non poter aderire alle sospensioni poiché queste generalmente passano attraverso il coinvolgimento dell’Abi (associazione banche italiane).

Prestiti finalizzati

Tali finanziamenti non sono dedicati ai dipendenti privati, ma sono a essi accessibili al pari però anche degli autonomi e di quanti hanno un reddito dimostrabile. I prestiti finalizzati possono andare dal tasso zero, alla promozione, convenzione, fino a condizioni applicate a tutti.

mano che passa soldi

I prestiti tra privati

Concludiamo con questa categoria che può comprendere come le precedenti varie alternative. Ad esempio possiamo annoverare in questo ambito:

  • il social lending che prevede l’intermediazione di società autorizzate (si passa tramite piattaforme che permettono a privati che cercano finanziamenti di essere messi in contatto con privati che finanziano per ottenere un rendimento diversificato);
  • i prestiti da privati propriamente detti stipulati tramite scritture private, sottoscrizione di cambiali, ecc.

Conclusioni

Non è logicamente possibile definire aprioristicamente la soluzione migliore che può (e deve) variare in base alle proprie necessità. Quello che è certo è che viste le varie alternative è spesso doveroso valutare più strade che saranno da analizzare nel particolare attraverso vari preventivi per determinare in primis la convenienza economica in base alle proprie possibilità.

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Guida ai finanziamenti Hyundai: le 3 alternative 2023

Finanziamenti Hyundai: I-plus, Doppio Zero e Standard

Per agevolare le vendite del proprio parco auto, i concessionari offrono numerose soluzioni dedicate alla richiesta di finanziamenti ed in generale alla dilazione del pagamento. Nel particolare i prestiti auto possono essere proposti da finanziarie o banche convenzionate oppure direttamente dalle banche collegate ai gruppi delle case automobilistiche.

logo hyundai con slogan inglese

Nel caso dei finanziamenti Hyundai, almeno per quanto riguarda l’Italia, ci troviamo di fronte alla prima soluzione, ovvero quella di finanziamenti proposti a condizioni dedicate ma tramite finanziarie e banche.

Tipologie di ‘accordi’

Prima di entrare nel particolare dell’offerta ‘finanziamenti’ della casa coreana nella nostra penisola è essenziale evidenziare come sia ovviamente sempre possibile procedere all’acquisto dell’auto con un prestito richiesto in modo autonomo rispetto al concessionario. In tal caso sarà sufficiente richiedere l’importo necessario a una banca o finanziaria a propria scelta (da Findomestic a Agos, oppure alla propria banca, ecc) e seguire la procedura per avviare la richiesta ufficiale, attendendo l’erogazione dell’importo. Quindi basterà effettuare il pagamento (generalmente tramite un bonifico).

Se invece ci si vuole rivolgere direttamente al concessionario, che poi si occuperà anche di raccogliere i documenti richiesti, allora nel caso dei finanziamenti Hyundai la banca convenzionata (oggi marzo 2021) è la Santander.

A riguardo non è logicamente possibile fare un discorso esaustivo sui tassi e la relativa convenienza visto che le condizioni possono variare notevolmente in funzione del momento in cui si fa la richiesta ufficiale di finanziamento, con delle differenze anche a seconda di eventuali promozioni, del tipo di ‘prestito o pacchetto scelto’, auto scelta, acquisto nuovo oppure finanziamento per usato, ecc.

Quello che rimane come una costante presso i concessionari Hyundai, è che in caso di richiesta di prestito diretta a loro, l’esito dipenderà dalla valutazione fatta e conclusa direttamente dalla Banca Santander.

Quali finanziamenti?

Veniamo ora ad analizzare la proposta di finanziamenti della casa coreana in Italia ricordando innanzitutto come uno dei problemi dei prestiti auto, sia spesso rappresentato dalla mancanza di adattabilità alle diverse esigenze. Per questa ragione all’interno delle principali case automobilistiche sono nate differenti tipologie di prestito, che nel caso dei ‘finanziamenti’ Hyundai sono rappresentati da:

  • il prestito Standard;
  • il prestito i-Plus Gold;
  • il prestito Doppio Zero.

Il prestito standard è il finanziamento classico che prevede un anticipo (modulabile) e un piano di ammortamento entro la durata minima e massima prevista. Si diventa subito proprietari del veicolo.

disegno auto con scritta hyundai i plus

Il prestito i-Plus è una soluzione intermedia tra il classico e il leasing: si può personalizzare con anticipo, durata e prezzo di riscatto, e in più alla scadenza si decide se diventare proprietari, restituire il mezzo o cambiarlo.

Il Doppio Zero è il finanziamento a tasso zero, che però prevede alcune restrizioni che andiamo poi a vedere più nel dettaglio, quindi non si adatta comunque a tutta la flotta in vendita.

A prescindere dal finanziamento scelto può risultare interessante la possibilità di poter finanziare anche la sottoscrizione di alcuni pacchetti assicurativi e di manutenzione che rimangono comunque facoltativi. Si può scegliere, a titolo di esempio:

  • l’assicurazione Auto con ‘valore’ a nuovo per 24 mesi,
  • il Credito Protetto
  • la Manutenzione Programmata Hyundai.

(Esempio foglio informativo Zurich per assicurazione)

Guida alla scelta

Passiamo ora ad analizzare nel particolare le tre alternative evidenziando le caratteristiche peculiari, come detto, a prescindere dalle condizioni economiche del momento.

Prestito Standard

Abbiamo già evidenziato come questo rappresenti il classico prestito auto. Il numero delle rate e l’importo finanziato (condizionato dall’anticipo che si vorrà versare) determina l’importo da pagare al mese, restando fisso per tutta la durata. A determinare le rate incidono comunque anche altri fattori quali:

  • il tasso applicato al momento dell’acquisto;
  • l’anticipo versato;
  • l’aggiunta di servizi accessori e pacchetto assicurativo;
  • il numero delle rate (il massimo è di 84 rate in totale).

Prestito i-Plus

Si tratta di una soluzione intermedia tra il leasing e il prestito classico, offrendo la libertà in un secondo momento se diventare proprietari, sostituire o restituire il veicolo. Come caratteristiche principali troviamo:

  • importo anticipo flessibile;
  • valore futuro garantito;
  • durata tra 25 mesi e 37 mesi come minimo, fino a max 49 mesi;
  • prezzo di riscatto pre determinato (che dipende da anticipo l’importo finanziato e durata a seconda del valore futuro garantito).

N.B. Il valore futuro garantito viene deciso in funzione del prezzo di vendita (anticipo versato e durata del finanziamento) e dal chilometraggio compreso (che va scelto tra une delle tre taglie quali Urban, Country e Traveller).

immagine auto hyundai con scritta tasso 0%

Se si vuole pagare il prezzo di riscatto finale lo si potrà finanziare oppure versare in una sola soluzione. Se si passerà ad altro veicolo si sconta il prezzo garantito da quello di acquisto del nuovo mezzo. In caso di restituzione non si dovrà pagare più nulla.

Come soluzioni assicurative si può optare anche per la garanzia assicurativa “Soluzione Hyundai” con opzione Valore a Nuovo (che a sua volta può comprendere il Furto e Incendio totale o parziale, Atti Vandalici, Eventi naturali, Cristalli e Kasko Collisione).

Attenzione: I-Plus può non essere disponibile per tutti i modelli!

Doppio Zero

Doppio zero è una soluzione ancor più specifica del finanziamento I-Plus del quale riprende in primis il criterio del Valore Futuro garantito (potendo decidere cosa fare se diventare proprietari, restituire o cambiare il veicolo) e quindi la determinazione di un prezzo di riscatto. Come caratteristiche principali di questa proposta, che è legata e disponibile solo ad alcuni modelli selezionati (variano periodicamente), troviamo:

  • tasso zero e rata zero per i primi 25 mesi;
  • anticipo fisso, determinato a seconda del modello scelto;
  • alla scadenza dei 25 mesi si decide se e come pagare il prezzo di riscatto.

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