Leasing auto 2018: le novità dalla Legge di Stabilità 2016/17
Usufruire dei vantaggi di un’auto sempre nuova pagando un semplice canone, oppure decidere di riscattare quest’ultima facendola diventare la propria auto: è quello che consente di fare il leasing, particolare forma di contratto molto utile ai possessori di partita Iva o lavoratori autonomi.
Il trattamento fiscale per il 2015 prevede, secondo che l’uso del veicolo sia strumentale o meno all’attività di impresa, la deducibilità per un certo periodo di ammortamento, oppure, secondo la Legge di Stabilità 2016, super ammortamenti per l’acquisto di alcuni macchinari. Vediamo nello specifico di cosa si tratta.
Cos’ è il leasing auto
Innanzitutto bisognerà chiarire cosa si intende per leasing auto. Si tratta di una forma contrattuale che vede protagoniste tre parti:
- l’utilizzatore, che è colui che chiede di utilizzare un certo veicolo;
- il fornitore, che corrisponde alla casa produttrice che vende l’auto ad un singolo utilizzatore o ad una società;
- il concedente, che acquista il veicolo dal fornitore e può concederlo in leasing, appunto (in inglese to lease vuol dire proprio affittare o noleggiare) all’utilizzatore.
Esistono due tipi di leasing: operativo e finanziario. Il primo prevede che l’utilizzatore paghi un certo canone direttamente al produttore, e di solito in questi casi, essendo le cifre più alte e comprensive dei costi di assicurazioni e manutenzioni, si può parlare di una similitudine maggiore con il noleggio.
Nel caso del leasing finanziario, invece, la società intermediaria o concedente ha tutto l’interesse a vendere successivamente l’auto all’utilizzatore, per cui fisserà un prezzo per riscattarla, scalando le rate del canone già pagate.
Se si decide di acquistare un’auto in leasing è bene comunicare immediatamente all’azienda la propria partita Iva, in modo da mettere in chiaro la destinazione strumentale ai fini del trattamento fiscale. Nella scelta delle marche delle auto, al fine di garantirne il mantenimento di un certo livello di valore una volta diventate usate, normalmente si va su quelle che hanno una migliore valutazione, come Audi, Bmw e Mercedes, dotate tutte di potere di rappresentanza e di qualità.
Trattamento fiscale: strumentalità e periodo di ammortamento
Per quanto riguarda il fisco a partire dal 1 gennaio 2014 oltre all’abolizione dell’Imposta Provinciale di Trascrizione che l’utilizzatore doveva pagare per il riscatto dei veicoli in leasing, i beni mobili, compresi quindi gli autoveicoli, sono deducibili per la metà del periodo di ammortamento se si dimostra che essi sono strumentali all’attività d’impresa (vedi anche Prestito d’onore). In caso contrario la deducibilità dei canoni diventa quadriennale.
Da sottolineare, poi, che la percentuale di deducibilità viene calcolata all’interno di un limite massimo che, nel caso delle autovetture, si aggira intorno ai 18.075,99 euro.
Interessante infine la novità che viene introdotta dalla nuova Legge di Stabilità 2016 per l’acquisto di beni mobili, anche in leasing: possibile una maxi deduzione al 140% ma solo per acquisti effettuati tra ottobre 2015 ed il 31 dicembre 2016. Quest’ultima manovra va ad integrare lo stanziamento già impiegato lo scorso anno con la Nuova Legge Sabatini per incentivare l’acquisto di macchinari e beni strumentali anche in leasing, per cui la Legge di Stabilità aveva messo a plafond 12 milioni di euro circa, contro i 31, 6 milioni di quest’anno (vedi anche Finanziamenti per start up).
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