Finanziamenti europei: le agevolazioni per donne e giovani

Come ottenere finanziamenti europei a fondo perduto o agevolati?

Donne e giovani rientrano nelle “categorie” che sono sempre state al centro delle preoccupazioni dell’Unione Europea, con conseguenti fondi stanziati per favorire l’occupazione delle une e degli altri. Cerchiamo di capire, però, come orientarsi tra queste possibilità e come fare per ricevere finanziamenti, con focus al 2016.

Cosa sono i fondi europei e come si suddividono

La prima cosa da sapere è che i fondi europei rappresentano degli aiuti economici messi a disposizione dalla Comunità Europea e suddivisi per aree tematiche (salute, lavoro, agricoltura, etc.). Essi vengono suddivisi in due macrocategorie: fondi diretti e fondi indiretti.

I primi (programmi intracomunitari e programmi di cooperazione esterna) sono quelli erogati direttamente dalla Comunità Europea, mentre i fondi indiretti vengono prima stanziati ai Paesi membri attraverso i Pon ed i Por (Piani operativi nazionali e Piani operativi regionali) e poi saranno le singole Regioni, attraverso dei bandi appositi, ad erogare i finanziamenti a chi li richiede.

I fondi indiretti vengono chiamati anche “fondi strutturali”, di cui i principali sono: il FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), l’FSE (Fondo Sociale Europeo), il FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) ed il FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale). Gli aiuti ai giovani e alle donne, anche a fondo perduto, fanno parte dei fondi strutturali ed appartengono al Fesr (Vedi anche Finanziamento a fondo perduto). Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

Imprenditoria femminile: parte del finanziamento è a fondo perduto

In Italia le facilitazioni per le donne che decidono di intraprendere un percorso imprenditoriale vengono tutelate e garantite dalla Legge 215/92. I fondi europei destinati alle imprenditrici passano dunque anche per le regole di tale legge, che prevede che una parte del prestito per avviare una nuova attività (o dare vigore ad un’impresa già avviata) vada a fondo perduto, cioè senza alcun obbligo di restituzione, mentre l’altra parte potrà essere restituita in 10 anni con tasso dello 0,5%.

Beneficiarie di questo incentivo sono le aziende che operano nel settore dell’agricoltura, del commercio, dell’industria (esclusi i campi della siderurgia e dell’edilizia) e dei servizi (anche turismo) con un titolare donna o cooperative che abbiano almeno il 60% di soci di sesso femminile (o con 2/3 delle quote possedute da donne).
Ancora: il numero delle dipendenti non deve essere inferiore a 50 ed il fatturato non superiore ai 70 milioni di euro. Di solito l’erogazione del contributo viene versata per un primo 30% dopo la realizzazione della stessa percentuale dell’investimento, ed il saldo al compimento dell’investimento, non oltre i due anni dalla concessione.

Per giovani e donne 50 milioni a tasso zero

Interessante anche lo stanziamento di 50 milioni di euro proveniente dai fondi europei e veicolato da Invitalia in qualità di partner delle direzioni del ministero dello Sviluppo Economico.
In particolare il programma dal nome Nuove imprese a tasso zero finanzia progetti che hanno preventivato spese fino ad 1,5 milioni di euro. Destinatari sono donne senza limite di età e giovani fino ai 35 anni che hanno costituito un’impresa da non più di un anno nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo.

Il finanziamento offerto sarà agevolato, in regime de minimis e coprirà le spese fino al 75% del totale fino ad 8 anni. Per saperne di più si può contattare il contact center di Invitalia o del ministero dello Sviluppo Economico. In alternativa si possono richiedere informazioni presso gli uffici della propria Regione, per tutti i bandi regionali.

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Prestito per casalinghe: è possibile ottenerlo online?

Senza busta paga e senza garante: è possibile ottenere prestiti per casalinghe?

Per una casalinga non è semplicissimo ottenere un prestito personale, dal momento che gli istituti finanziari richiedono garanzie reddituali o lavorative per concederlo, come una busta paga o un contratto, o eventualmente un garante. Questo però non significa che non esistano prestiti per casalinghe, anzi! Vediamo allora quali sono le soluzioni migliori in proposito, e se è possibile ottenere un prestito online.

Alcune garanzie, anche se minime, sono necessarie

Quando si richiede un finanziamento ad una banca, si sa, più garanzie si possono portare più semplice è ricevere l’importo che ci serve (vedi anche Fido bancario). Per un prestito per casalinghe questo vale ancora di più: poiché non si possiede un lavoro tradizionalmente inteso (pur essendo quello della casalinga un lavoro a tutti gli effetti) è necessario presentare un garante (una persona vicina che può garantire sul pagamento delle rate) e sarebbe preferibile dimostrare una capacità di reddito o di risparmio, come ad esempio un conto corrente o delle proprietà intestate.

Ovviamente, poi, non si dovrà essere segnalati dal Crif come cattivi pagatori e non si dovrà aver subito nessun pignoramento. Riassumendo richiedere dei prestiti personali senza busta paga e senza garante diventa particolarmente complicato (a volte si può superare questa difficoltà con la firma delle cambiali o pagherò).

Una delle soluzioni interessanti per un prestito ad una casalinga è la richiesta di una carta di credito revolving (cioè carte di credito che non prevedono il saldo a fine mese ma secondo piccole rate mensili). Ovviamente l’importo concesso non sarà molto alto (di solito si arriva a 1.500 euro), ma può bastare per effettuare degli acquisti per la famiglia o per qualche spesa medica fuori programma.

Prestiti online: importi contenuti e solo se si lavora part-time

Un prestito per casalinghe lo si può richiedere anche online alla banca o alla finanziaria quando previsto. In questo caso esistono però delle condizioni: la cifra richiesta dovrà essere contenuta (fino a 3.000 euro) ed è necessario avere almeno un impiego part-time. Se la casalinga è invece disoccupata il prestito personale online diventerà davvero difficile senza la presenza di garanti .

La prima condizione (lavoro part-time) è però ricca di alternative. Mettiamo che una casalinga abbia bisogno di un prestito di 3.000 euro per delle cure dal dentista e sia disposta a pagare una rata mensile fino a 300 euro. Findomestic consente, ad esempio, una soluzione molto comoda con 18 rate da 179,50 euro con Tan fisso al 9,51% e Taeg fisso al 9,93%. Si può inviare tutta la documentazione online, grazie alla firma digitale. Interessante è poi la possibilità per le casalinghe che lavorano part-time di utilizzare le piattaforme per prestiti tra privati.

Si tratta di istituti di pagamento, autorizzati dalla Banca d’Italia, che non fanno altro che connettere tra di loro chi ha bisogno di un prestito con chi può mettere a disposizione somme di denaro. Questo avviene dopo un’attenta valutazione dell’affidabilità delle persone. Per chiedere un prestito a queste piattaforme (come Smartika o Prestiamoci) occorrerà presentare un documento d’identità, un reddito dimostrabile (da lavoro subordinato, autonomo o atipico) ed un conto bancario o postale. Una volta accettata la richiesta online, anche l’erogazione avviene online in maniera sicura e veloce.

Se si è disoccupate: garante o ipoteca su qualche immobile

E se invece si rientra nella categoria delle casalinghe disoccupate? Qui le banche, sebbene ammorbidite in questi ultimi anni, concedono somme in prestito solo se c’è la presenza di un garante per la casalinga (come ad esempio un figlio o un’altra persona vicina).

In alternativa, si dovrà dimostrare di possedere delle rendite (magari da qualche affitto di appartamenti o tenute) e di possedere un conto corrente o un libretto di risparmio (perché magari la casalinga ha un lavoro in nero). Ultima alternativa potrebbe essere quella di porre un’ipoteca su un immobile: sulla propria casa o su altri possedimenti (vedi anche Finanziamenti per disoccupati).

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Dote Scuola della Regione Lombardia: le agevolazioni 2019

Guida alla richiesta della Dote Scuola 2017-18

Anche quest’anno, per la precisione per l’anno scolastico 2016-17, è possibile usufruire delle agevolazioni messe a disposizione dalla Regione Lombardia con il suo incentivo “Dote Scuola”. Scopriamo di cosa si tratta, chi sono i destinatari di questa azione, come presentare le domande e quali sono le scadenze previste.

Di cosa si tratta: ecco tutti i destinatari

La Dote Scuola della Regione Lombardia è un’agevolazione economica messa a disposizione dalla Regione Lombardia sotto forma di “Contributo per l’acquisto di libri di testo, dotazioni tecnologiche e strumenti per la didattica” oppure di “Buoni Scuola” (vedi anche Pagodil).

I contributi del primo tipo sono destinati a tutti gli studenti residenti in Lombardia frequentanti scuole secondarie paritarie o statali di I grado (scuole medie) e di II grado (scuole superiori) solo fino al secondo anno. Le scuole possono avere la sede in Lombardia o anche in regioni confinanti.

Destinatari di questo contributo sono anche gli studenti degli Iefp (istituti di Istruzione e Formazione Professionale) a patto che i frequentanti rientrino poi nelle residenze abituali quotidianamente, alla fine delle lezioni.

I Buoni Scuola sono invece destinati a studenti di scuole elementari, medie e superiori in cui si paga una retta ordinaria, anche site in regioni confinanti. Anche in questo caso, però, è necessaria la residenza dello studente in Lombardia e il tornare quotidianamente nella residenza abituale, oltre al dato di non aver usufruito in passato di altri benefici economici (vedi anche Finanziamenti agevolati per studenti).

Quali sono i requisiti per ottenere i bonus

Per ottenere i contributi per acquisto libri di testo etc. è necessario che il nucleo familiare dello studente richiedente possegga un reddito ISEE (con certificato in corso di validità) non superiore a 15.494 euro e che il ragazzo non superi il 18esimo anno di età. Per i Buoni Scuola, invece, il reddito ISEE del nucleo familiare deve essere inferiore o pari a 42.000 euro e lo studente non dovrà superare i 21 anni di età.

Modalità di presentazione delle domande e scadenze

Per l’anno scolastico 2016-17 le domande possono essere presentate, esclusivamente in via telematica, nel periodo che va dal 29 marzo al 30 maggio 2016 alle ore 17.00. Il sito web a cui collegarsi è www.scuola.dote.regione.lombardia.it.

In alternativa, se non si possiede un computer con connessione web o per altri motivi, i richiedenti potranno far compilare la domanda presso i Comuni di residenza o la Scuola a cui lo studente è iscritto. Per info ulteriori o supporto ci si potrà, infine, rivolgere agli sportelli di Spazio Regione, in tutti i capoluoghi di provincia.

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Guida alla richiesta di un prestito per disoccupati

Come richiedere un prestito per disoccupati

La mancanza di un lavoro, oltre ad essere una piaga sociale, ha costituito in questi ultimi anni di crisi economica una vera e propria emergenza che ha spinto numerose banche e finanziarie a modificare le caratteristiche dei finanziamenti. Sono state dunque allargate le possibilità anche ai prestiti per disoccupati, i quali, altrimenti, in caso di bisogno di liquidità, non avrebbero avuto altre alternative che rivolgersi a soluzioni non legali. Ecco allora come fare per ottenere prestiti senza reddito, con o senza garanzie (o garante) e senza una busta paga a disposizione.

Cosa fare se non si possiede una busta paga

Nelle circostanze in cui occorrano dei prestiti per disoccupati, finanziamenti per casalinghe o aiuti economici per studenti, ovviamente non esistono né buste paga né Cud, che sono le prime garanzie che di solito vengono richieste dalle banche per erogare un prestito. Come fare, allora? Una soluzione potrebbe essere quella di mostrare prove di rendite di alcuni tipi, come affitti che vengono riscossi mensilmente, capitali investiti che fruttano un certo rendimento, assegni di mantenimento in caso di separazioni e divorzi, etc.

Moltissime banche e finanziarie, oggi, erogano prestiti con tali caratteristiche (si vedano, ad esempio, Findomestic, Compass, Agos Ducato, Intesa SanPaolo e quasi tutte le banche, anche se ognuna di esse applica condizioni differenti, che variano anche di anno in anno, come si può notare confrontando quelle del 2015 con quelle del 2016), per cui si consiglia di consultare i siti web di ciascuna oppure contattare il customer service o un consulente finanziario per scegliere la giusta linea di prestito.

E quando non si possiedono garanzie?

Nel caso dei finanziamenti a studenti o dei prestiti per i disoccupati che non possiedono neppure delle garanzie di possedimenti o rendite esistono due possibili strade. La prima è quella di richiedere un finanziamento a fondo perduto , destinato a giovani disoccupati e messo a disposizione, attraverso i fondi europei, dallo Stato o dalle varie Regioni. In questo caso occorrerà essere molto attenti ai bandi periodicamente pubblicati dagli enti suddetti e presentare domanda.

La seconda strada che si può tentare con successo è quella dei prestiti tra privati. In Italia le due piattaforme web più utilizzate sono: Smartika e Prestiamoci , che possono garantire piccoli finanziamenti anche a chi non possiede una busta paga e garanzie.

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Prestito della Speranza: requisiti e modalità di richiesta

Prestito della Speranza per privati ed aziende

Il prestito della Speranza è uno strumento finanziario che la Cei (Conferenza episcopale italiana), in collaborazione con l’Abi (Associazione Bancaria italiana) mette a disposizione di tutti coloro che si trovano in condizioni economiche svantaggiate, si tratti di persone, famiglie o microimprese (vedi anche Fido bancario). Lo scopo è quello di reinserire socialmente i beneficiari di questo credito, ponendoli in condizione di riprendersi lavorativamente ed economicamente. Ma come fare per ottenere un prestito della Speranza? Ecco i requisiti e le modalità di richiesta.

Come funziona e quanto viene finanziato

Il prestito della speranza può dar vita ad un credito sociale e ad un credito “Fare Impresa”. Al primo possono accedere le persone fisiche, e di conseguenza anche le famiglie, con finanziamenti di importo massimo di 7.500 euro. che hanno la caratteristica di essere dilazionati in sei rate, una ogni due mesi (l’importo medio di una rata ammonta a circa 134 euro) ciascuna con un Tan al 2,5% massimo. Al credito Fare Impresa accedono invece le microimprese, le cooperative o le s.r.l. che richiedano importo non superiore a 25.000 euro, con rata mensile indicativa di 468 euro e Tan al 4,5%. In entrambi i casi il finanziamento viene rimborsato alla banca entro sei anni (piano di ammortamento).

Tutti i requisiti che servono per accedere al prestito

Al prestito della Speranza (nel 2015 è stata avviata la versione 3.0), che non eroga denaro direttamente ma funziona come un fondo di garanzia per prestiti erogati da Banca Prossima (che consente di accedere al suo portale con registrazione e login), del gruppo Intesa Sanpaolo, non possono accedere tutti ma esclusivamente le persone fisiche, famiglie o microimprese che stanno attraversando una delicata fase lavorativa e finanziaria.

In tale gruppo rientrano: disoccupati e cassintegrati, giovani inoccupati, lavoratori precari, giovani coppie in procinto di formare una famiglia e che abbiano bisogno di acquistare beni durevoli (e non effimeri), imprese individuali, microimprese in fase di start up che incontrano difficoltà nell’accesso al credito, società cooperative e s.r.l (vedi anche Microcredito).

Come fare richiesta di un prestito della Speranza

Per fare richiesta di un prestito della Speranza occorre recarsi in una delle sedi Caritas più vicine e presentare almeno uno dei seguenti documenti per le persone fisiche: certificazione Isee, lettera di licenziamento o certificato di disoccupazione, documento attestante invalidità o disagio. Diverso è il caso delle microimprese, che dovranno mostrare l’iscrizione alla Camera di Commercio e Partita Iva, DURC con regolarità delle posizioni fiscali, bilancio economico degli ultimi tre anni di attività, business plan dell’attività che intendono intraprendere.

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Prestito per studenti: 4 consigli per evitare truffe online

Prestito d’onore, borse di studio e convenzioni bancarie per studenti

I prestiti per studenti costituiscono una soluzione interessante e comoda per tutti coloro che non possono pagarsi gli studi di laurea, un master o che non riescono a sostenere le spese di alloggio che un fuori sede deve affrontare. Esistono due tipi di prestiti per studenti. C’è quello simile ad un normale prestito personale, con la sola differenza di un importo più basso (spesso fino a 5.000 euro), tassi di interesse molto contenuti e convenienti ed un numero di rate elevato, rimborsabili durante il corso di studi (in questa categoria possono rientrare anche la Specialcash di poste italiane, che tuttavia non ha carattere specifico, o il credit express di Unicredit)i. Ci sono poi i prestiti agevolati, tra cui il Prestito d’onore.

La loro particolarità consiste nel fatto che possono essere restituiti con tutta calma, cioè solo alla fine del percorso di studi o di specializzazione (si può cominciare a pagare anche due anni dopo il conseguimento del titolo), e che presentano tassi di interesse davvero bassi, il che li rende adatti anche al pagamento delle spese per gli studi fuori sede, ad esempio in altri Paesi (come Inghilterra, Usa, ecc).

I prestiti d’onore, in particolar modo, risultano accessibili anche solo dimostrando un considerevole merito negli studi (soprattutto per quelli universitari, sia lavoratori che non) o un reddito esiguo ed il loro periodo di ammortamento può arrivare, inoltre, anche a 10 anni. Sono tantissimi gli istituti bancari o le finanziarie che erogano questi tipi di finanziamento: i prestiti personali per giovani vengono erogati dalle banche, mentre i prestiti agevolati vengono disposti in virtù di accordi tra l’istituto bancario, l’Ateneo in cui si studia, ed il Governo.

Il prestito d’onore, infine, può essere erogato anche sotto forma di borsa di studio. Una delle particolarità di questi prestiti è che la loro richiesta può avvenire anche online. In quest’ultimo caso, però, è bene stare molto attenti al rischio truffe: ecco perciò 5 consigli per tenersi alla larga dai guai.

  1. Attenti alle offerte di prestito via e-mail

    Molto spesso le banche o le finanziarie più accreditate possiedono un loro settore marketing che si occupa di comunicare con la clientela anche attraverso il web. In tali contesti la banca o la finanziaria con le e-mail invitano a consultare il loro sito web oppure a recarsi presso la filiale più vicina per avere informazioni più approfondite. Quando invece si ricevono delle e-mail da privati o da pseudo istituti sconosciuti, in cui si parla di interessi a tasso 0, senza alcuna precisazione riguardo ai dettagli, state all’erta: il rischio truffa è elevato e molto probabilmente si sta incappando in quello che è il cosiddetto “phishing”, l’adescamento fraudolento online. Una delle soluzioni, che si è rivelata una vera rivoluzione di questi ultimi anni per ciò che riguarda il pagamento di assicuraizioni, di mutui, o l’accesso al migliore finanziamento, risiede nei comparatori online. Si tratta di quei portali web in cui vengono messe a confronto tutte le offerte di tutte le banche, gli istituti assicurativi e le finanziarie per la concessione dei prestiti.Ciò non toglie che “inviti” ad aderire a proposte che non siano stati in qualche modo sollecitati dal destinatario, vanno visti sempre con sospetto, e affrontati con prudenza, reperendo informazioni presso i numeri verdi o i contatti diretti con le banche stesse che presumibilmnete avrebbero fatto la proposta via mail.

  2. Le spese di istruttoria non devono mai essere pagate in anticipo
    Nel caso vi troviate di fronte ad una proposta (spesso portata avanti da un fantomatico benefattore) di prestito in cui vi si chiede di anticipare le spese di istruttoria, sappiate che se le pagate non rivedrete mai più né quei soldi né il prestito. I costi dovuti all’istruttoria si pagano, infatti, dopo aver ricevuto il prestito e non prima. Alcuni truffatori, invece, utilizzano la tecnica della richiesta delle spese di istruttoria in anticipo (di solito qualche centinaio di euro) per assicurarsi più cifre da persone diverse.

  3. Tasso di interesse sotto il 7% e credito subito disponibile
    Queste caratteristiche esistono, soprattutto quando parliamo di prestiti a studenti, ma di solito appartengono ai finanziamenti agevolati che solo banche e finanziarie accreditate possono erogare. Se il “prestatore” è un singolo, o magari un ente di cui non avete mai sentito parlare in vita vostra non vi fidate, ancora di più se vi propone di darvi subito la cifra richiesta, con rate rimborsabili ad un tasso di interesse sotto il 7% (molto spesso si arriva al 3%) e poi passa alla richiesta di un anticipo per spese burocratiche.
  4. Effettuate un check tramite Consob e Banca d’Italia
    Se sospettate una truffa, una possibilità è quella di segnalare la società fittizia alla Consob o alla Banca d’Italia: l’attività di vigilanza di questi due enti, infatti, comporterà la richiesta di documenti ed un’ispezione. Questo perché gli organismi deputati all’erogazione di qualsiasi tipo di credito dovranno sempre essere iscritti in un apposito registro della Banca d’Italia.

Esempi di prestiti bancari

  • Credit Express di Unicredit
  • Prestito Giovani di Bnl

Esempio prestiti d’onore per studenti

  • Luiss, prestiti d’onore in accordo con Intesa Sanpaolo, Banca delle Marche ed Unicredit
  • Università Cattolica del Sacro Cuore, prestiti agevolati in accordo con Banca Intesa

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Enpam: prestiti personali, cessione del quinto e mutui

Ente Nazionale Previdenza ed Assistenza Medici: guida ai finanziamenti

L’Enpam (Ente nazionale previdenza ed assistenza medici) è una fondazione senza scopo di lucro che si occupa di assistere gli iscritti, come medici, chirurghi ed odontoiatri, anche pensionati, nelle eventualità assicurative, previdenziali o in tutti quei casi in cui occorre un prestito.

I prestiti Enpam possono riguardare un prestito personale, un mutuo o la cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Analizziamo nello specifico tutti e tre i casi.

Prestiti personali: come funzionano

Un prestito personale Enpam è rivolto esclusivamente agli iscritti all’ente, quindi sono solo per i medici, chirurghi ed odontoiatri che usufriscono dei servizi previdenziali ed assistenziali. Viene erogato non direttamente dall’ente, ma attraverso istituti di credito con cui quest’ultimo ha stipulato delle convenzioni (attualmente Deutsche Bank, Gruppo Pnb Paribas, Banca Popolare di Sondrio, Accedo di Intesa San Paolo, Banca Popolare Pugliese ed Agos).

Le condizioni del credito variano secondo le disposizioni di ogni singola banca, ma in generale si può dire che il plafond concesso è piuttosto alto (dai 20.000 ai 50.000 euro in media) e le rate possono oscillare da un numero di 24 fino a 120. Anche i tassi di interesse sono subordinati alle condizioni di ogni singola banca convenzionata, ma in genere sono molto agevolati rispetto agli altri piani di finanziamento.

Mutui Enpam: cosa sono e quali spese coprono

Tra i prestiti Enpam, i mutui possono essere richiesti una sola volta da tutti coloro che possiedono all’attivo almeno tre anni in regola di iscrizione e contribuzione all’ente. La richiesta di un mutuo Enpam può essere effettuata anche da un familiare, qualora l’iscritto risultasse deceduto.

I tipi di mutuo che possono essere richiesti riguardano la costruzione o l’acquisto di una casa su un terreno di proprietà; la ristrutturazione della prima casa; la sostituzione di un vecchio mutuo ipotecario sull’alloggio prima casa. È importante sottolineare che l’alloggio prima casa, per usufruire del mutuo, dovrà essere localizzato nel luogo di residenza o di lavoro della persona richiedente, e che esistono dei limiti per l’importo erogato: 300.000 euro per acquisto o costruzione e 150.000 euro per ristrutturazione. La durata massima di un mutuo Enpam ammonta a 30 anni e a circa 360 rate mensili.

Cessione del quinto: chi può richiederla?

La cessione del quinto sullo stipendio o sulla pensione è un’altra tipologia di prestiti Enpam che vengono erogati dagli Istiuti di credito convenzionati con l’ente (secondo l’elenco che si può trovare sopra). Si tratta di un prestito personale con un tasso fisso che però prevede, nella rata di restituzione del credito che è di importo costante, di non superare 1/5 dell’importo totale netto della pensione o dello stipendio (pari a circa il 20%).

Mentre la cessione del quinto dello stipendio può essere richiesta con diverse modalità di rimborso (vedi anche Prestito con delega), quella della pensione viene addebitata direttamente su quest’ultima e deve essere dichiarata “quota cedibile” dallo stesso Enpam. Possono richiederla lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato o determinato (in quest’ultimo caso sussistono però dei vincoli) e pensionati che non abbiano superato i 77 anni di età. Il piano di ammortamento è molto vantaggioso e prevede un massimo di 120 mesi.

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Prestiti agevolati: i vantaggi delle convenzioni 2024

Finanziamenti agevolati per studenti, imprenditori e donne

Non tutti i prestiti sono uguali: quelli agevolati sono pensati per specifiche categorie di lavoratori come i dipendenti pubblici, iscritti ad associazioni di categoria o a specifici enti come Enpam, Empaf, Inarcassa, persone disabili e pensionati Inps indipendentemente dal tipo di attività lavorativa svolta.

Sono caratterizzati da condizioni particolarmente vantaggiose destinate principalmente ad alcune categorie specifiche come giovani imprenditori, donne e giovani coppie.

Spesso i prestiti agevolati godono di diverse convenzioni, molte delle quali passano per le Regioni e le associazioni di categoria come Confartigianato o Cofidi. Oppure sono erogati a condizioni particolari tramite i finanziamenti europei, che da alcuni anni vengono gestiti soprattutto da Invitalia. Scopriamo di cosa si tratta e quali sono le facilitazioni più convenienti.

Principali agevolazioni 2022

Sito A chi è rivolto?
Fondo di Garanzia www.fondidigaranzia.it Dedicato principalmente alle sovvenzioni per PMI.
Invitalia www.invitalia.it Giovani, imprese, disoccupati, donne, no profit e pubblica amministrazione
Smart&Start Italia www.smartstart.invitalia.it Start up innovative

logo invitalia

I prestiti agevolati i anche ai disoccupati?

Di anno in anno vengono introdotte diverse agevolazioni: basti pensare all’ampliamento delle offerte per la concessione del credito a disoccupati, a chi non può presentare un garante e non dispone di busta paga. La tipologia di finanziamento maggiormente utilizzata in queste situazioni è stato soprattutto il microcredito disponibile per aiutare l’avvio di attività. Tra le proposte costanti vediamo il Microcredito Movimento 5 stelle, quelle con dimensione regionale oppure per far fronte ad urgenze con carattere sociale (in questo ambito troviamo anche i prestiti della Caritas).

Quali finanziamenti in aiuto agli studenti ed ai giovani imprenditori?

I prestiti agevolati normalmente hanno bisogno di fondi di garanzia che vanno stanziati a seconda delle risorse che il Governo, le Regioni o gli Enti riescono a trovare. Questo è il maggior limite che possiamo incontrare nella loro ricerca, in quanto potrebbero non esserci stanziamenti oppure i fondi potrebbero essere insufficienti (per alcune tipologie si hanno però prodotti proposti in modo pressoché costante negli anni).

Tra questi ultimi possiamo trovare senza dubbio i prestiti d’onore per giovani fino a 35 anni. Sono finanziamenti che possono essere proposti al 50% a fondo perduto ed al 50% a tassi agevolati anche se sempre più spesso si sceglie la soluzione del prestito a tasso zero (quindi con la sola restituzione del capitale prestato). Solitamente sono riservati a giovani imprenditori disoccupati, ma sono anche proposti a studenti universitari che vantano un merito spiccato, con un alto rendimento universitario ed un reddito basso (nella formula della borsa di studio). Ma attenzione, nonostante il nome questa tipologia di prestito funziona in modo diverso. Infatti i prestiti d’onore per studenti sono frutto di accordi tra banche ed Atenei, per cui è ovvio che:

  • non sono accessibili a tutti;
  • i requisiti minimi previsti puntano generalmente sul merito, quindi con votazioni medie piuttosto elevate;
  • le agevolazioni risiedono soprattutto nel fatto che si ottiene un prestito per finanziare gli studi senza bisogno di garanti e che il momento in cui si dovrà iniziare a ripagare il debito è piuttosto avanti nel tempo;
  • bisogna seguire un corso di laurea in un Ateneo che ha accordi attivi.

Come si ottengono?

Per ciò che concerne i prestiti universitari è consigliabile rivolgersi alle banche convenzionate con l’Ateneo di appartenenza: per conoscere con precisione la lista aggiornata è bene contattare la relativa segreteria studenti. Specifichiamo che questi prestiti hanno come obiettivo quello di aiutare lo studente a sostenere le spese nel percorso formativo: per tale ragione le somme ricevute molto spesso possono essere solo investite per pagare le tasse universitarie, acquistare libri ed coprire i costi di iscrizione a corsi di specializzazione.

Non si tratta di finanziamenti a tasso zero, ma le agevolazioni consistono nell’accesso al credito senza l’intervento di un garante o altre forme di garanzia, e nella durata del piano di rimborso che sovente inizia dopo il termine degli studi e con l’inizio dell’attività lavorativa. Per queste ragioni le modalità con cui fare la domanda e i moduli necessari vanno richiesti direttamente alla segreteria studentesca, che aiuterà a espletare le poche formalità previste.

Le novità per i prestiti alle Pmi ed all’imprenditoria femminile

immagine di donna che progetta un'attività

Altre tipologie di prestiti agevolati riguardano i finanziamenti alle Pmi ed all’imprenditoria femminile (vedi anche Finanziamenti per Start up). I primi sono davvero fondamentali per la spinta dell’economia nazionale (considerato il fatto che l’Italia è un Paese costituito prevalentemente da piccole e medie imprese) e sono rivolti a tutte le aziende che non superino i 250 dipendenti. Meno frequenti ma comunque presenti troviamo anche quelli più particolari destinati alle micro e mini imprese, così da coinvolgere anche aziende con pochissimi addetti se non addirittura il solo titolare.

I fondi per i prestiti agevolati alle Pmi possono venire dai fondi europei, da stanziamenti regionali o dalle banche. L’erogazione, anche se fatta direttamente dalle banche, è condizionata dal legame e dalla relativa disponibilità con uno dei fondi di garanzia. Ciò implica la necessità di ottenere delle certificazioni specifiche o l’assistenza di uffici preposti.

Questo tipo di prestito prevede generalmente un plafond maggiorato e piani di ammortamento molto convenienti, che dipendono dal tipo di impresa e di investimento.

Quali agevolazioni per le donne?

Uno sguardo va, infine, alle agevolazioni per l’imprenditoria femminile, che si rivolgono a ditte individuali, società e Pmi costituite almeno al 60% da donne e che operano in settori come il turismo, i servizi alle imprese, l’artigianato, il commercio ed il comparto agricolo.

Anche in questo caso il tasso di interesse risulta molto vantaggioso ed una parte può essere considerata a fondo perduto. In più sono previsti tempi agevolati di rimborso della quota di finanziamento da restituire, non solo nelle primissime fasi ma anche successivamente a seconda dello stato di salute ei bilanci.

Tuttavia gli importi del prestito e le modalità di rimborso cambiano secondo la Regione in cui l’impresa ha residenza. Per conoscere tutti i dettagli sui beneficiari dei finanziamenti agevolati per Pmi ed imprenditoria femminile validi nel 2022 si consulti il sito web di Invitalia, www.invitalia.it o i portali online della Regione di appartenenza, alla sezione “Bandi”.

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Fondo di Garanzia: guida alle agevolazioni

Finanziamenti Pmi, mutui per giovani coppie: tutti le novità del Fondo di Garanzia

Il Fondo di garanzia presenta una ‘formula’ che è stata via via applicata in vari ambiti, sia nel settore privato che per quello del business. Ma come funziona in realtà? Si tratta, come si capisce dal nome, di un fondo collegato ad una ‘garanzia’ che viene offerta non da colui che richiede il finanziamento, ma da un ente pubblico, che generalmente coincide con lo Stato o con le Regioni se si tratta di Fondi di tipo regionale.

Nel corso degli anni ci sono state molte novità per quanto riguarda l’accesso ai fondi di garanzia introdotte via via con i decreti del governo o degli appositi ministeri (soprattutto il ministero per lo Sviluppo Economico). Vediamo in cosa consistono i cambiamenti e come ottenere le agevolazioni.

Controlli più severi e comunicazioni solo online

La prima cosa che è cambiata riguarda i controlli effettuati da parte del Medio Credito Centrale che sono diventati via via più severi per far maggiore chiarezza sulla destinazione dei fondi di garanzia e sulla causale per cui essi vengono erogati.

ingranaggi e persone che li fanno funzionare

Quindi ad oggi i controlli vengono eseguiti, con una certa costanza, a campione tra coloro a cui le banche hanno concesso il credito per una durata che arriva fino a 18 mesi oppure tra le erogazioni già avvenute. Ovviamente la Pmi che è soggetta al controllo viene avvisata tramite posta certificata (vedi anche Resto al Sud).

Altra novità riguarda le procedure che i richiedenti dell’intervento del Fondo di Garanzia devono adottare: dal 5 novembre 2015 la documentazione va presentata esclusivamente online sul portale del Fondo di Garanzia. Ci sono società che aiutano nella fase di preparazione e presentazione delle domande, ma generalmente prevedono un costo, che spesso è calcolato in percentuale sulla somma complessiva che si riesce ad ottenere.

Le agevolazioni in cosa consistono

Nel corso degli anni c’è stato uno spostamento sempre più massiccio dalle soluzioni a fondo perduto puro, verso i finanziamenti agevolati. Questi ultimi possono:

  • essere misti, quindi prevedere una parte a fondo perduto, e una parte con restituzione a tassi agevolati;
  • prevedere totale restituzione della quota capitale con tassi agevolati e tempistiche più ‘comode per il finanziato

La costante invece è rimasta quella di rendere più semplice l’accesso al credito a quelle categorie che trovano maggiori difficoltà per farlo (come giovani e donne) o, nel caso dell’ambito business, in funzione delle proprie dimensioni (come Pmi e microimprese) od ancora in funzione del settore di attività (come per esempio il settore agricolo).

Approfondimento: Prestiti a tasso zero

La copertura e la tipologia delle agevolazioni

Le garanzie concesse dai fondi di garanzia coprono una percentuale massima di spesa entro un tetto massimo previsto. Dati i cambiamenti che si sono susseguiti nel corso degli anni bisogna rimanere aggiornati, andando sul sito del Fondo di garanzia prescelto, oppure rivolgendosi alle banche che aderiscono alle varie convenzioni (come per esempio Intesa Sanpaolo, UniCredit, ecc).

Infine bisogna guardare la dotazione residua dei Fondi di Garanzia, poiché saranno offerte ‘garanzie solo fino a quando questo risulterà capiente’. Quindi se si ha un progetto ‘finanziabile’ con un fondo è bene non attendere ma attivarsi subito.

I requisiti

I destinatari degli stanziamenti devono avere degli specifici requisiti, che sono per i privati o i singoli imprenditori legati soprattutto al fattore anagrafico (per esempio under 30, 35 anni o under 40 anni) e per genere di appartenenza (come i finanziamenti per l’imprenditoria femminile).

scalini in legno con grafico di frecce ascendenti

Nel caso del settore business, come accennato possono fare la differenza le dimensioni dell’azienda (
(vedi anche Prestiti agevolati per start up e vedi anche Microcredito), il volume di affari (punto centrale per gli stanziamenti anti crisi del Covid) e il settore di attività.

Per indicazioni più approfondite si veda il portale www.fondidigaranzia.it.

Le novità 2021 legate al Covid

Anche per quanto riguarda i fondi di garanzia troviamo novità legate alla pandemia di Coronavirus, rappresentate in primis da un aumento delle garanzie oltre che da ulteriori agevolazioni di accesso. Gli interventi maggiori si sono comunque avuti con il Decreto Legislativo “Liquidità” e dal seguente DL “Sostegni bis”.

Tra le migliorie più evidenti possiamo segnalare:

  • una copertura del 90% per finanziamenti fino a 30mila euro;
  • a condizioni confidi operazioni finanziarie al 100% con riassicurazione/controgaranzia del Fondo all’80%;
  • l’approvazione delle domande senza valutazione del merito creditizio ed in modo diretto da parte dell’istituto di credito prescelto (logicamente aderente al Fondo) senza aspettare il parere del fondo stesso;
  • una copertura pari all’80% fino a un importo massimo di 5 milioni di euro per singolo beneficiario;

Come si legge infine dal sito ufficiale le procedure di accesso sono state ulteriormente semplificate così come è stata ampliata la platea dei beneficiari.

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