SelfyCredit Instant Mediolanum: è davvero un prestito immediato?

SelfyCredit Instant di Banca Mediolanum: come funziona il prestito via app

Banca Mediolanum insieme al nuovo conto Selfy ha lanciato una serie di prodotti collegati, tra cui il prestito SelfyCredit Instant. Si tratta di un prestito personale, che permette di ottenere una somma variabile che può partire da un piccolo prestito (2500 euro), fino a un importo pari a 15mila euro.

Questo finanziamento può essere utilizzato per qualsiasi tipo di necessità senza dover dare dei giustificativi di spesa. Ma quale particolarità ha rispetto a molti prodotti concorrenti? Alla pari degli altri prodotti Selfy anche SelfyCredit Instant passa per l’omonima app. Basta infatti un tap sul proprio smartphone per ottenere la somma da spendere.

Indice articolo

Caratteristiche e funzionamento

Per capire bene come funziona il SelfyCredit Istant e le sue peculiarità possiamo iniziare soffermandoci proprio sul nome, e in particolare sulla parola Instant. Si tratta davvero di un prestito veloce?

Nella sostanza sì perché, come appena detto, per avere disponibilità della somma desiderata è sufficiente entrare nell’apposita sezione Prestiti dell’app (vedi anche Credit Boost). Ancor più nel particolare sarà necessario inserire la somma di cui si ha bisogno, entro quella massima disponibile.

scritta selfy
Tuttavia questa modalità di utilizzo sarà possibile solo dal momento in cui Banca Mediolanum ha approvato la richiesta di finanziamento. Questa approvazione avverrà ‘a monte’ una sola volta e per una fascia di importo tra quelle disponibili.

Requisiti generici obbligatori

Come requisiti obbligatori per poter accedere al finanziamento offerto dalla banca milanese bisogna avere (Fonte sito ufficiale Banca Mediolanum – Data: 30 giugno 2021):

  • maggiore età (ma non aver superato i 75 anni di età);
  • un SelfyConto oppure un conto Mediolanum da almeno 90 giorni (non si può quindi parlare di prestito senza conto corrente). Attenzione: non sono accettati i conti base;
  • il superamento della valutazione del merito creditizio;
  • proprietà e utilizzo di uno smartphone che supporta l’app (compatibile con sistemi Android, iOs e Huawei);
  • saldo sul conto corrente non inferiore a 400 euro (il calcolo è fatto come media sugli ultimi 3 mesi solari).

N.B. Questi requisiti sono validi anche per quanto riguarda l’altro prestito personale online Selfy che prende il nome di Selfy Shop.

Requisiti specifici necessari per fasce di importo

Complessivamente si possono ottenere somme comprese tra 2mila e 15 mila euro per importi suddivisi i 4 fasce e cioè:

Per quanto riguarda i requisiti collegati alle varie fasce bisogna rispettare i seguenti punti (Fonte sito ufficiale Banca Mediolanum – Data:30 giugno 2021):

  1. Fascia fino a 2.500 euro:
    • accredito dello stipendio/della pensione di importo non inferiore a 1000 euro al mese o in alternativa un patrimonio totale (comprensivo di tutte le società del Gruppo Mediolanum) di almeno 5.000 euro;
    • non avere un fido in corso che superi 1.500 euro.
  2. Fascia fino a 5.000 euro:
    • accredito dello stipendio/della pensione di importo non inferiore a 1000 euro al mese;
    • in aggiunta detenere un patrimonio complessivo (valido su tutte le società gruppo mediolanum) di importo non inferiore a 5.000 euro (se dipendenti o pensionati);
    • nel solo caso dei lavoratori autonomi, venendo meno il criterio dell’accredito di pensione o stipendio, è necessario che il patrimonio detenuto sia di almeno 10.000 euro.
  3. Fascia fino a 10.000 euro:
    • accredito dello stipendio/della pensione di importo non inferiore a 1000 euro al mese;
    • in più bisogna avere un patrimonio totale (valido su tutte le società gruppo Mediolanum) di importo non inferiore a 10.000 euro (se dipendenti o pensionati);
    • per i lavoratori autonomi, è richiesto un patrimonio complessivo sia di almeno 20.000 euro.
  4. Fascia fino a 15.000 euro:
    • accredito dello stipendio/della pensione di importo pari ad almeno 1000 euro al mese e un patrimonio di importo non inferiore a 15.000 euro (se dipendenti o pensionati);
    • nel caso dei lavoratori autonomi, è necessario un patrimonio di almeno 30.000 euro.

quattro persone che indicano quattro fasce di prestito selfy
Attenzione! L’importo che si può utilizzare è condizionato da quello già utilizzanto ricordando che i saldi dei due finanziamenti Selfy si sommano. Per capire meglio supponiamo di avere ottenuto un importo SelfyCredit Istant di 5 mila euro che non abbiamo ancora utilizzato, mentre abbiamo sfruttato 1000 euro della versione SelfyShop: l’importo che possiamo usare con il Credit Istant è comunque di 4 mila euro.

(Fonte: sito ufficiale Selfy – Data: 30 giugno 2021)

Costi

Nella voce costi bisogna considerare il solo tasso di interesse che verrà applicato, in quanto non sono previsti né costi di istruttoria e nemmeno quelli di gestione della pratica.

Modalità di richiesta

Una volta aperto il conto Selfy o altro conto Mediolanum (avendo raggiunto l’anzianità minima di apertura) sempre da app si fa la richiesta che avvia la fase di valutazione del possesso dei requisiti necessari per la fascia di importo che si vuole sfruttare. Quando la fase finisce, se si ha parere positivo si potrà, in qualsiasi momento, inserire nell’apposito spazio la somma che si vuole ottenere.

A questo punto si ottiene per quella somma un contratto (che va firmato con la firma digitale). E necessario seguire quest’ultimo procedimento per ogni somma che si vuole utilizzare, fino a quando ci sarà disponibilità residua disponibile.

Approfondimento: Prestiti online senza andare in filiale

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Cessione del quinto per acquisto auto: è possibile?

Cessione del quinto per acquisto auto: cosa sapere prima di scegliere

I prestiti personali non hanno una finalità specifica, per cui non rientrato tra quelli finalizzati. Allora perché si sente parlare di cessione del quinto per l’acquisto dell’auto, come se fosse un prestito di tipo finalizzato, mentre viene ‘legislativamente’ classificato tra quelli di tipo personale? Facciamo un po’ di chiarezza.

Si può usare come prestito ‘auto’?

Dobbiamo innanzitutto distinguere tra due ipotesi: la cessione del quinto per l’acquisto dell’auto come alternativa a un prestito finalizzato, e il prestito pluriennale garantito finalizzato all’acquisto dell’auto.

Cessione del quinto vera e propria

La prima ipotesi, che è quella più ricorrente, è normalmente accessibile a tutti coloro che possono richiedere la cessione del quinto, come dipendenti (pubblici o privati) e i pensionati Inps (purché non si tratti di pensione non derivante da attività lavorativa come quella di invalidità).

calcolatrice con numero 5
In questo caso si richiede una cessione del quinto per usarne la liquidità per l’acquisto di un’auto, il che rende possibile acquistare un’auto nuova, usata o a km zero.

Approfondimento: Finanziamento auto usata

L’acquisto può avvenire sia presso un concessionario che da un privato, proprio perché non c’è alcun legame tra il finanziamento e il tipo di utilizzo che se ne farà per quanto riguarda la finanziaria o banca finanziatrice. Detto questo ci possono essere alcuni limiti di accesso legati a i seguenti punti:

  • durata del contratto di lavoro da dipendente (solo nel caso di un contratto a tempo determinato);
  • requisiti minimi necessari dell’azienda della quale si è dipendenti (tipo di attività, numero di dipendenti, numero di cessioni già accordate);
  • assicurabilità del richiedente (per patologie e malattie);
  • quota cedibile;
  • età anagrafica;
  • stipendio già impegnato per pignoramento o condizioni simili.

Di contro la richiesta può essere fatta anche da chi è un cattivo pagatore o da chi ha altri impegni che non permetterebbero la richiesta di prestiti auto o altri tipi di finanziamento.

Prestito pluriennale diretto

La seconda ipotesi è quella del prestito pluriennale diretto. Si tratta di un finanziamento che funziona come la cessione del quinto (con trattenuta della rata a monte e importo massimo rata reddito pari al 20%) ma che può essere richiesto solo da chi possiede i requisiti previsti dal regolamento Inps ex Inpdap.

Più precisamente questo finanziamento è destinato a coloro che:

  • sono iscritti nel fondo unitario per le prestazioni creditizie e sociali da almeno 4 anni (fatti salvi coloro che hanno un tempo dimezzato in quanto invalidi sul lavoro, medaglie al valor militare ecc);
  • hanno un contratto a tempo indeterminato e se determinato di durata residua superiore quella del piano di ammortamento (non si può quindi trattare di un finanziamento auto senza busta paga);
  • necessitano di una cifra che rientra nell’importo massimo che si può richiedere.

A differenza della cessione del quinto ‘generica’ è necessario dimostrare l’acquisto e il relativo importo da spendere (è sufficiente anche un preventivo) e non si può ottenere una somma superiore a 20 mila euro. Inoltre bisogna dimostrare che si tratta dell’unico mezzo di cui è proprietario il richiedente e dare prova di aver versato almeno il 10% del prezzo di acquisto riportato nel preventivo. Inoltre non si può scegliere nel piano quinquennale visto che con questa finalità è previsto per forza il piano decennale.

impiegato che accoglie con stretta di mano

C’è convenienza?

La cessione del quinto prevede l’assicurazione obbligatoria (di cui si fa carico in alcuni casi, la stessa banca o finanziaria erogatrice) e tassi medio o medio-contenuti. Tuttavia difficilmente si potrà aspirare a un tasso zero o tassi promozionali particolarmente bassi, come può avvenire nel caso di prestiti auto proposti nelle offerte della banca o delle concessionarie appartenenti allo stesso gruppo (vedi anche finanziamenti auto a tasso zero).

Quindi sul piano della convenienza, soprattutto nel caso di acquisto di auto nuova, il binomio ‘risparmio’ e cessione del quinto non va molto bene. Più che parlare di convenienza dobbiamo considerare l’opportunità di riuscire a ottenere la somma di cui si ha bisogno, soprattutto in quelle ipotesi in cui non ci sono molte altre alternative da seguire.

Documenti e preventivi

Anche alcuni concessionari possono proporre la soluzione di una cessione del quinto per auto, ma non è che detto che, alla pari dei finanziamenti finalizzati, sia l’alternativa più conveniente. È necessario quindi farsi fare differenti preventivi anche per la cessione, comparandoli anche ad altre tipologie di prestito, per evitare di scegliere in modo poco prudente, tenendo d’occhio anche i costi indiretti o accessori.

Qualora si decidesse di optare comunque per una cessione del quinto, bisogna avere con sé:

  • documenti di riconoscimento personali;
  • ultima busta paga o cedolino della pensione (per appurare in primis la quota cedibile);
  • per i lavoratori può essere richiesta anche una copia del contratto di lavoro (opzionale dipende dalla banca o finanziaria alla quale ci si rivolge);
  • preventivo ufficiale del prezzo dell’auto (necessario in realtà solo per conoscere la cifra esatta che si vuole finanziarie).

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Prestiti dipendenti Fiat: convenzioni o Fca Bank?

Prestiti per dipendenti Fiat: quali alternative nel 2021

Molti finanziamenti, come le cessioni del quinto dello stipendio, possono essere richiesti dai dipendenti di tutte le grandi aziende. A questi si aggiungono alcuni prestiti agevolati appositamente dedicati ad una determinata categoria di lavoratori. Nel caso dei dipendenti Fiat questi ultimi sono accessibili:

  • in virtù di accordi e convenzioni locali e nazionali con vari istituti di credito (dove possiamo trovare sia cessioni del quinto dello stipendio che prestiti personali);
  • rivolgendosi alla Fca Bank per ottenere un prestito personale.

dipendenti Fiat al lavoro

Andiamo quindi a vedere le differenze e le condizioni che bisogna rispettare per poter accedere all’una o all’altra tipologia.

Chi può rivolgersi alla FCA Bank

Molti conoscono già la FCA Bank per i prestiti auto destinati ad agevolare la vendita dei mezzi appartenenti alle varie marche facenti parte del gruppo FCA, o della flotta dell’usato offerta dalle concessionarie (vedi finanziamento auto usata). Tuttavia da diversi anni la FCA Bank ha ampliato i propri servizi, proponendo anche prodotti diversi come i prestiti personali (vedi anche prestiti personali online).

A riguardo è però bene specificare che bisogna avere dei requisiti particolari per procederne alla richiesta, anche se non si tratta in modo esclusivo di prestiti per i dipendenti ex Fiat. Questi finanziamenti sono infatti aperti oltre a questa categoria anche a coloro che sono ‘semplicemente’ proprietari di auto dei seguenti marchi:

  • Fiat;
  • Alfa Romeo e Lancia;
  • Abarth;
  • Jeep;
  • Fiat Professional (con in corso un finanziamento, un leasing FCA Bank o come clienti Leasys oppure in qualità di abbonati Leasys Car Cloud).

N.B. Per chi ha in corso finanziamento auto o leasing con FCA Bank è necessario aver pagato almeno le prime 8 rate o canoni per poter fare la richiesta anche del prestito personale.

logo FCA bank

Tornando ai dipendenti del gruppo FCA e CNH Industrial, l’accessibilità è prevista sia per loro in maniera diretta che per i loro parenti di I e di II grado. Infine i prestiti personali possono essere anche richiesti dai soci UGAF.

Come altri requisiti è prevista la necessità di essere maggiorenne e essere cittadino italiano nato in Italia. Infine, anche se si è un cliente Professional, la richiesta per il prestito personale può essere fatta solo in qualità di consumatore (quindi è esclusa la richiesta per la propria attività).

Guida alla richiesta

Per quanto riguarda la modalità di richiesta, questa può avvenire al 100% online, utilizzando l’area personale. Per poter ottenere il preventivo personalizzato, che varia a seconda della categoria degli aventi diritto per la richiesta, bisogna compilare l’apposito form presente sul sito ufficiale. Qui si dovrà in primis indicare se si è tra i dipendenti FCA o CNH Industrial o loro parenti, clienti FCA, ecc. La scelta è semplice in quanto le varie alternative saranno proposte automaticamente all’interno del menù a tendina.
foto menu a tendina calcolatore Fca bank
Fatta questa scelta, se si è dipendenti bisogna inserire il numero di badge di identificazione, mentre per le altre categorie è possibile passare direttamente alla scelta della somma per la quale ottenere il preventivo che va da 2500 euro fino a 26mila euro. Sarà poi sufficiente scegliere la durata del rimborso che può invece andare da 12 fino a 96 mesi.
esempio calcolatore da simulatore FCA Bank
In una finestra accanto, a mano a mano che facciamo queste scelte, vengono aggiornati i calcoli. Per esempio nella nostra simulazione abbiamo scelto importo 20 mila euro e durata 96 rate. Ovviamente l’importo della rata dipenderà oltre che da queste scelte anche dal tasso applicato al momento della simulazione stessa, per cui le immagini sono puramente indicative (Fonte: sito ufficiale Fca – Data: 21 aprile 2021).

Infine bisogna decidere se aggiungere la copertura assicurativa (che è facoltativa) biffando o meno l’apposita casellina (Foglio informativo)

Cliccando su prosegui si inizia fattivamente la richiesta di prestito che, come già evidenziato, sarà al 100% online con riconoscimento a distanza e uso della firma digitale.

Approfondimento: Prestiti online senza andare in filiale

Accordi e convenzioni

Le grandi aziende spesso sono destinatarie di accordi e convenzioni che comprendono vari prodotti e servizi. Nonostante l’appartenenza della FCA Bank allo stesso gruppo, non mancano questi ‘trattamenti’ per i dipendenti ex Fiat anche presso altri istituti di credito.

Per trovare questo tipo di agevolazione si può chiedere un riferimento alle amministrazioni (soprattutto quella che si occupa della gestione del personale), oppure riferendosi direttamente alle banche si può domandare se ci sono delle convenzioni di questo tipo.

Anche in questo caso però bisogna distinguere due ipotesi. Se si domanda a banche o finanziarie che territorialmente sono presenti laddove c’è l’azienda con una delle sue sedi, allora si può chiedere anche a istituti di credito più piccoli (che possono essere anche quelli più attivi nel fare questo tipo di accordi). Se invece ci si rivolge a banche più grandi può venire meno il ‘vincolo’ della territorialità a fronte di condizioni maggiormente standardizzate.

Conclusioni

Naturalmente nulla esclude ai dipendenti Fca ex Fiat di poter fare richieste di prestiti che non rientrano in nessuna delle due strade sopracitate, seguendo le vie tradizionali oppure on line presso banche o finanziarie che propongono il tipo di finanziamento che stiamo cercando.

Qualsiasi sia il tipo di approccio che si vuole seguire, è sempre consigliato procedere facendo una serie di preventivi dove si sfruttano gli stessi parametri (stesso importo e stessa durata). Per esempio se una delle soluzioni che stiamo considerando non prevede una durata superiore alle 60 rate, allora si dovranno fare tutti i preventivi per questa durata, così da individuare le condizioni economiche più ‘vantaggiose’ secondo le proprie valutazioni.

Poi ovviamente nella scelta si procederà a definire la durata migliore in base alle proprie necessità così da ottenere anche la rata più ‘sostenibile’ senza trascurare troppo anche l’aspetto economico.

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Prestiti dipendenti Alitalia: quali alternative nel 2021?

Prestiti per dipendenti Alitalia: convenzioni Enac e prestiti tradizionali

La situazione dell’Alitalia, che dal 2017 continua a essere in amministrazione straordinaria, può limitare fortemente coloro che sono alla ricerca di prestiti per i dipendenti della stessa azienda. Ovviamente bisogna fare delle distinzioni, anche in base al tipo di finanziamento che si sta cercando, ma queste limitazioni possono aumentare di mese in mese, considerato che il prestito ponte da 400 milioni, con la sua proroga, e poi quello più recente da 90 milioni non sono sufficienti a garantire la copertura degli stipendi.

aereo con lavoratori

Il tutto reso ancora più complicato dall’attesa della decisione dell’Ue sull’ammissibilità degli interventi dello Stato per sostenere la compagnia. In sostanza, si teme che senza una cessione della compagnia e una ripartenza ex novo gli stipendi o parte di essi non potranno più essere pagati. Ciò non può che complicare ulteriormente la strada a coloro che stanno cercando di sostenere le proprie spese o di non rinunciare a dei progetti richiedendo un finanziamento.

Fatta questa doverosa premessa vediamo quali sono le possibili alternative al momento di prestiti per dipendenti Alitalia.

Le convenzioni

Nel caso di grandi società la strada delle convenzioni è una delle alternative da preferire anche nel caso dei finanziamenti. Però solo un’azienda in salute, o che comunque non si trova in una situazione di crisi conclamata, attira accordi e convenzioni.

Evidentemente nel caso di Alitalia si tratta di una possibilità che al momento sembra piuttosto remota. Se vogliamo valutare eventuali convenzioni, allora si può guardare a quelle che stipula invece l’Enac (a cui fanno riferimento anche i dipendenti della compagnia di bandiera italiana), per la quale troviamo le seguenti banche e finanziarie firmatarie (Fonte: sito ufficiale Enac – Data: aprile 2021):

  • BNL (mutui);
  • Deutsche Bank Easy;
  • Finabruzzo;
  • Prestitalia;
  • HDI Assicurazioni SpA (cessione del quinto).

Per trovare i giusti interlocutori bisogna rivolgersi direttamente agli organi preposti dell’Ente nazionale per l’aviazione civile. Solo usando i riferimenti indicati nelle apposite sezioni sarà quindi possibile valutare il prodotto, ricordando che per BNL, Deutsche Bank, Prestitalia la convenzione è nazionale, mentre per Finabruzzo e HDI bisogna riferirsi ai contatti locali riportati comunque nella convenzione stessa.

N.B. Alcune informazioni su banche e finanziarie ed i relativi prodotti possono essere presenti sul sito ufficiale del Cral Enac, anche se in molti casi le condizioni possono risultare non aggiornate rispetto al momento della richiesta.

Prestito personale o finalizzato?

Premessa: riuscire ad avere una cessione del quinto (od un prestito con delega), nel caso specifico dei dipendenti Alitalia, allo stato attuale è molto improbabile perché qui la società finanziatrice deve guardare in primis allo stato di solidità dell’azienda stessa.

Approfondimento: cessione del quinto rifiutata

Quando parliamo invece di un prestito personale la garanzia è offerta dal reddito (con l’aggiunta dell’eventuale patrimonio personale o familiare). Quindi la situazione di crisi dell’azienda dovrebbe avere un peso ridotto. Ma attenzione: il fatto che la capacità di rimborso possa essere a rischio potrebbe causare delle difficoltà notevoli nel vedere la propria pratica non solo valutata positivamente, ma valutata in modo completo (vedi valutazione del merito creditizio).

A differenza dei limiti oggettivi di accesso alla cessione del quinto, nel prestito personale (compreso il prestito di liquidità) il rischio di ‘prestito rifiutato‘ può essere però ridotto o contenuto aumentando le proprie garanzie. In che modo? Inserendo nella pratica un coobbligato oppure un garante.

mani che passano mazzetta di euro

Non solo, le probabilità di ottenere un finanziamento aumentano se c’è un patrimonio mobiliare che si può offrire come garanzia (come depositi e investimenti che in un momento positivo del mercato non si vogliono disinvestire). Ma attenzione, in questo caso molto probabilmente la proposta della banca, più che un prestito personale canonico, sarà di un’apertura di credito in conto corrente garantita appunto da titoli e investimenti.

Per quanto riguarda il prestito finalizzato la situazione è più semplice? In linea teorica sì, pensando al fatto che il bene acquistato con il prestito dovrebbe funzionare direttamente da garanzia. Nella realtà la risposta non è univoca per il fatto che soprattutto con alcuni beni soggetti a forti svalutazioni, il finanziatore non troverebbe soddisfazione completa.

In questo caso il problema può sempre essere limitato tramite l’inserimento di garanti o coobbligati e in loro assenza si può vedere se è possibile stipulare un’apposita assicurazione sul credito (perdita di impiego). Il costo di questa via può però essere molto salato e bisogna fare attenzione anche a clausole di esclusione per essere effettivamente protetti e non soggetti a pesanti operazioni di rivalsa.

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Assicurazione cessione del quinto: cosa copre?

Assicurazione cessione del quinto: ecco come funziona

Iniziamo subito evidenziando come l’assicurazione sulla cessione del quinto dello stipendio e della pensione sia obbligatoria. Lo stabilisce l’articolo 54 del D.P.R. n. 180/1950 dove si sottolinea che le cessioni ‘devono’ essere accompagnate dalla ‘garanzia dell’assicurazione sulla vita e contro i rischi di impiego’.

due mani che proteggono un disegno di una famiglia

Come si può notare in questo riferimento legislativo si indica solo un generico ‘vita e rischio impiego’. La motivazione è semplice: quando fu approvata questa legge la cessione del quinto era destinata solo ai dipendenti del pubblico impiego, mentre quelli del settore privato e pensionati sono stati aggiunti a questa possibilità solo nella prima decade degli anni 2000.

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Perché una copertura obbligatoria?

Come noto ai più la cessione del quinto rappresenta un tipo di finanziamento dotato di ampie garanzie per l’istituto di credito concedente il finanziamento, in primis quella di veder rimborsata la rata a monte, ovvero con la trattenuta sullo stipendio netto mensile da parte del datore di lavoro (o ente previdenziale per i pensionati). Un aspetto che evidentemente riduce in modo notevole il rischio di insolvenza (vedi cessione del quinto rifiutata).

Tuttavia ciò non tutela la banca o la finanziaria da qualsiasi situazione che può rendere il finanziato inadempiente. Qui entra in scena la copertura assicurativa obbligatoria che ribadiamo è legata ai seguenti 2 punti:

  • rischio perdita di impiego (per dipendenti settore pubblico e privato);
  • rischio caso morte (per pensionati e per dipendenti di settore pubblico e privato).

Pensionati o dipendenti: chi rischia (e paga di più)?

Quindi, riassumendo, la copertura obbligatoria si applica per quelle situazioni che non trovano tutela ‘effettiva’ per l’istituto di credito se non con la stipula di una polizza assicurativa. Nel caso di pensionati è ad esempio riferita solo alla premorienza anche se questo non porta ad un miglioramento delle condizioni economiche. Considerata l’età più avanzata, il maggior costo ‘assicurativo’ eguaglia la necessità dei dipendenti di doversi assicurare oltre che per caso premorienza, anche per la perdita del posto di lavoro.

Con chi stipularla?

Il discorso fin qui è chiaro: se si vuole ottenere una cessione del quinto, si dovrà anche sottoscrivere un’assicurazione adeguata (per copertura dei rischi e massimali). Ma è possibile scegliere in autonomia con chi stipularla?

Fino a un po’ di tempo fa (o meglio, prima che emergessero le problematiche legate ai conflitti di interesse per l’appartenenza delle compagnie agli stessi gruppi bancari o delle finanziarie che proponevano i contratti di cessione), il finanziato (richiedente) non aveva scelta: davanti si trovava tra i fogli da firmare anche quello assicurativo.

I premi poi venivano aggiunti al costo della rata generalmente in modo rateizzato anche se non erano obsolete soluzioni a ‘premio unico’ (quindi con un bel esborso al momento dell’accredito della somma ottenuta). In ogni caso erano a carico sempre del finanziato.

Ad oggi la situazione è invece radicalmente cambiata dopo una serie di problematiche affrontate proprio sui conflitti di interesse ed a seguito di opportune liberalizzazioni. Per la precisione è stato scelto di offrire la possibilità al richiedente/finanziato di scegliersi la copertura assicurativa. Logicamente non nella sostanza (il livello di ‘tutela’ deve essere in linea con l’ammontare del finanziamento e l’attività lavorativa oltre che età anagrafica) ma nel soggetto (compagnia di assicurazione) proponente. Perchè? La risposta è semplice: per permettere a chiunque di trovare l’assicurazione adatta al costo più conveniente.

mano con penna e fogli da firmare

Che cosa è cambiato nella richiesta e nella convenienza?

In linea di principio, oggi chi vuole richiedere la cessione del quinto verrà messo davanti a una serie di scelte legate all’assicurazione, alcune da parte anche della stessa banca interpellata, che proporrà quindi una o più coperture assicurative ‘adatte’. Il richiedente (finanziato) non è però obbligato a sottoscrivere la polizza (o scegliere tra quelle proposte dalla banca), ma può muoversi liberamente.

Detto questo, per una banca/finanziaria, nella concessione di una cessione del quinto, è utile avere un rapporto diretto con la compagnia di assicurazione per non andare incontro a disguidi e ritardi sia in fase di sottoscrizione che di ‘eventuale’ liquidazione. Per riuscire a ottenere questa forma di tutela, sempre più spesso gli istituti di credito si fanno carico del costo del premio assicurativo.

In questo caso anche se la compagnia appartiene allo stesso gruppo della banca (o finanziaria), il limite del palese conflitto di interessi viene meno.

Le coperture: di che tipo?

Per quanto riguarda la premorienza non c’è molto da dire, in quanto l’assicurazione tutela evidentemente l’istituto di credito in caso di morte del finanziato. In tale evenienza verserà la differenza (o capitale residuo) da rimborsare al momento della morte del finanziato alla banca o finanziaria. Proprio per questo da un punto di vista commissionale più una persona è avanti con gli anni, maggiore è il rischio e maggiore è il premio da pagare.

Invece per la perdita di impiego ci sono delle differenze ‘fondamentali’ che bisogna conoscere, soprattutto tra la tipologia ‘a protezione del credito’ e quella contro le ‘possibili perdite economiche future’ (o perdite pecuniarie future). La prima infatti prevede che in caso di perdita di impiego (che non deve essere mai per colpa o licenziamento volontario) la compagnia di assicurazione possa rifarsi su l’assicurato: paga le rate al posto del datore di lavoro, fino al ritrovamento del nuovo impiego, ma i premi che ha pagato nel frattempo vengono richiesti all’assicurato. Invece l’altra formula prevede che l’assicurazione paghi le rate durante il periodo di mancanza di impiego, fino a quando il lavoratore trova altro lavoro, ma non ha possibilità di richiedere i premi pagati nel frattempo.

Oltre a questo ci sono molti altri fattori da considerare che impongono di leggere con attenzione le varie proposte ricevute a prescindere dalla mera convenienza economica. Nel particolare è essenziale prestare attenzione alla formule di rivalsa al verificarsi di alcune situazioni (clausole, limitazioni, ecc)

N.B. Il licenziamento per giusta causa, come quello volontario, non beneficiano mai della copertura assicurativa.

In caso di estinzione anticipata?

Infine, in caso di estinzione anticipata della cessione del quinto si ha diritto alla restituzione della parte di assicurazione i cui premi sono stati già pagati ma non goduti. Il rimborso comprende anche i relativi caricamenti legati ai costi di gestione che nella maggior parte dei casi rappresentano proprio il guadagno della compagnia assicurativa. Stesso discorso anche nel caso del rinnovo della cessione del quinto che ricordiamo porta fattivamente alla chiusura del vecchio finanziamento per l’apertura di un nuovo contratto, anche in riferimento all’ambito assicurativo.

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Prestiti per dipendenti privati: personali, finalizzati o privati

Prestiti per dipendenti privati: consigli per scegliere al meglio

Il settore dei finanziamenti può essere molto ampio e ricco di alternative, soprattutto quando si tratta dei prestiti per i dipendenti privati. A questa categoria in particolare possono infatti essere offerte tutte le seguenti ‘macro’ alternative:

  • prestiti personali;
  • prestiti finalizzati;
  • prestiti cambializzati;
  • cessione del quinto dello stipendio.

Solo se dovessimo fare un confronto con i prestiti destinati ai dipendenti del settore pubblico, troveremmo qualche alternativa in meno non essendo presenti i prestiti pluriennali Inps ex Inpdap e il piccolo prestito.

dipendenti disegnati in varie mansioni

Tuttavia anche per i dipendenti privati ci sono alcune soluzioni dedicate in modo più specifico, come avviene per i prestiti convenzionati (ovvero frutto di apposite convenzioni) ma che fattivamente rientrano come una sottocategoria dei prestiti personali o di quelli finalizzati a seconda del tipo di ‘destinazione’ che hanno.

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I prestiti personali

La categoria di finanziamenti accessibili ai dipendenti del settore privato che può risultare più ampia è quella dei prestiti personali (compresi i prestiti di liquidità). Qui come abbiamo già detto, vanno inseriti anche quelli dedicati a tutti che quelli destinati a chi beneficia di una particolare convenzione. Non solo, in questa categoria rientrano anche i finanziamenti legati a momentanee promozioni proposte dalle banche o dalle finanziarie ma che non rientrano nelle convenzioni. Infine possiamo inserire in questa categoria anche i prestiti di consolidamento debiti, nonostante vengano concessi proprio con l’obiettivo di ‘sostituire’ altri prestiti già in corso.

A livello di tassi, generalmente vengono applicati tassi medi più alti rispetto ai tassi applicati ai finanziamenti finalizzati, in quanto la garanzia è ‘personale’ ovvero offerta dal reddito, patrimonio, stipendio del richiedente, ed eventualmente tramite l’inserimento di garanti e coobbligati.

N.B. I prestiti convenzionati vanno richiesti rivolgendosi ai referenti indicati nelle convenzioni, e seguendo le procedure e/o canali che sono specificati. Il non rispettare queste condizioni/limitazioni può escludere dall’accesso alla convenzione stessa.

Cessione del quinto dello stipendio

I dipendenti privati hanno beneficiato delle novità che nella prima decade degli anni 2000 hanno permesso l’estensione dell’accesso alla cessione del quinto dello stipendio così come i pensionati. Non solo, anche nelle cessioni del quinto possiamo sempre trovare la presenza di condizioni migliorative se ci sono delle convenzioni accessibili, che tuttavia spesso sono ristrette solo a specifici destinatari.

Detto questo, rispetto alla cessione del quinto destinata ai dipendenti pubblici, rimangono delle differenze che non possono essere sottovalutate quali:

  • tassi cessione del quinto medi applicati più elevati di quelli riservati ai dipendenti pubblici e pensionati (la situazione può migliorare leggermente nel caso di convenzioni dedicate);
  • gli importi massimi possono essere inferiori rispetto a quelli destinati ai dipendenti pubblici;
  • il limite del Tfr: come garanzia aggiuntiva, vista la maggiore ‘precarietà’ della situazione lavorativa, la cessione viene garantita proprio con il Tfr che è stato maturato;
  • anzianità minima lavorativa (si parte in genere da almeno 6 mesi, come minimo);
  • il limite della veste giuridica della società o ditta per la quale si lavora (spa, srl, sas, ecc) e del tipo di attività svolta dato che alcuni settori non vengono di norma considerati validi per concedere le cessioni del quinto.

La parte in cui invece non si hanno differenze è quella legata soprattutto alla durata che continua a dipendere dalle scelte del legislatore, dove si deve rispettare il limite massimo dell’età anagrafica, e una durata massima che non può eccedere le 120 mensilità. Inoltre l’essere un cattivo pagatore, e talvolta anche protestato, non costituisce un limite negativo per accedere alla cessione del quinto vista la mancanza della valutazione del merito creditizio del richiedente.

Infine c’è da segnalare il limite dell’accesso al prestito con delega di pagamento che le banche e finanziarie riservano più volentieri ai dipendenti pubblici.

mano che scrive

Mutuo di liquidità e prestito cambializzato

In entrambi i casi abbiamo davanti delle soluzioni che possono essere sfruttate anche da chi ha una reputazione non ottimale. Nel prestito cambializzato (N.B. E’ possibile trovare anche finanziamenti cambializzati senza busta paga) la garanzia è offerta dalla cambiale, mentre il mutuo di liquidità impone la titolarità di un immobile (che generalmente non deve essere gravato da ipoteche).

Queste due tipologie di finanziamento inoltre possono essere richieste anche a soggetti diversi rispetto alle banche (per esempio un prestito cambializzato dal datore di lavoro, e un mutuo di liquidità da parte di società di intermediazione che prevedono anche questo tipo di servizio).

Bisogna sempre fare attenzione che non vengano applicati dei tassi di interesse oltre la soglia di usura. Inoltre nel caso di problematiche (come nel caso del Covid o di particolari moratorie) si rischia di non poter aderire alle sospensioni poiché queste generalmente passano attraverso il coinvolgimento dell’Abi (associazione banche italiane).

Prestiti finalizzati

Tali finanziamenti non sono dedicati ai dipendenti privati, ma sono a essi accessibili al pari però anche degli autonomi e di quanti hanno un reddito dimostrabile. I prestiti finalizzati possono andare dal tasso zero, alla promozione, convenzione, fino a condizioni applicate a tutti.

mano che passa soldi

I prestiti tra privati

Concludiamo con questa categoria che può comprendere come le precedenti varie alternative. Ad esempio possiamo annoverare in questo ambito:

  • il social lending che prevede l’intermediazione di società autorizzate (si passa tramite piattaforme che permettono a privati che cercano finanziamenti di essere messi in contatto con privati che finanziano per ottenere un rendimento diversificato);
  • i prestiti da privati propriamente detti stipulati tramite scritture private, sottoscrizione di cambiali, ecc.

Conclusioni

Non è logicamente possibile definire aprioristicamente la soluzione migliore che può (e deve) variare in base alle proprie necessità. Quello che è certo è che viste le varie alternative è spesso doveroso valutare più strade che saranno da analizzare nel particolare attraverso vari preventivi per determinare in primis la convenienza economica in base alle proprie possibilità.

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Guida ai finanziamenti Hyundai: le 3 alternative 2023

Finanziamenti Hyundai: I-plus, Doppio Zero e Standard

Per agevolare le vendite del proprio parco auto, i concessionari offrono numerose soluzioni dedicate alla richiesta di finanziamenti ed in generale alla dilazione del pagamento. Nel particolare i prestiti auto possono essere proposti da finanziarie o banche convenzionate oppure direttamente dalle banche collegate ai gruppi delle case automobilistiche.

logo hyundai con slogan inglese

Nel caso dei finanziamenti Hyundai, almeno per quanto riguarda l’Italia, ci troviamo di fronte alla prima soluzione, ovvero quella di finanziamenti proposti a condizioni dedicate ma tramite finanziarie e banche.

Tipologie di ‘accordi’

Prima di entrare nel particolare dell’offerta ‘finanziamenti’ della casa coreana nella nostra penisola è essenziale evidenziare come sia ovviamente sempre possibile procedere all’acquisto dell’auto con un prestito richiesto in modo autonomo rispetto al concessionario. In tal caso sarà sufficiente richiedere l’importo necessario a una banca o finanziaria a propria scelta (da Findomestic a Agos, oppure alla propria banca, ecc) e seguire la procedura per avviare la richiesta ufficiale, attendendo l’erogazione dell’importo. Quindi basterà effettuare il pagamento (generalmente tramite un bonifico).

Se invece ci si vuole rivolgere direttamente al concessionario, che poi si occuperà anche di raccogliere i documenti richiesti, allora nel caso dei finanziamenti Hyundai la banca convenzionata (oggi marzo 2021) è la Santander.

A riguardo non è logicamente possibile fare un discorso esaustivo sui tassi e la relativa convenienza visto che le condizioni possono variare notevolmente in funzione del momento in cui si fa la richiesta ufficiale di finanziamento, con delle differenze anche a seconda di eventuali promozioni, del tipo di ‘prestito o pacchetto scelto’, auto scelta, acquisto nuovo oppure finanziamento per usato, ecc.

Quello che rimane come una costante presso i concessionari Hyundai, è che in caso di richiesta di prestito diretta a loro, l’esito dipenderà dalla valutazione fatta e conclusa direttamente dalla Banca Santander.

Quali finanziamenti?

Veniamo ora ad analizzare la proposta di finanziamenti della casa coreana in Italia ricordando innanzitutto come uno dei problemi dei prestiti auto, sia spesso rappresentato dalla mancanza di adattabilità alle diverse esigenze. Per questa ragione all’interno delle principali case automobilistiche sono nate differenti tipologie di prestito, che nel caso dei ‘finanziamenti’ Hyundai sono rappresentati da:

  • il prestito Standard;
  • il prestito i-Plus Gold;
  • il prestito Doppio Zero.

Il prestito standard è il finanziamento classico che prevede un anticipo (modulabile) e un piano di ammortamento entro la durata minima e massima prevista. Si diventa subito proprietari del veicolo.

disegno auto con scritta hyundai i plus

Il prestito i-Plus è una soluzione intermedia tra il classico e il leasing: si può personalizzare con anticipo, durata e prezzo di riscatto, e in più alla scadenza si decide se diventare proprietari, restituire il mezzo o cambiarlo.

Il Doppio Zero è il finanziamento a tasso zero, che però prevede alcune restrizioni che andiamo poi a vedere più nel dettaglio, quindi non si adatta comunque a tutta la flotta in vendita.

A prescindere dal finanziamento scelto può risultare interessante la possibilità di poter finanziare anche la sottoscrizione di alcuni pacchetti assicurativi e di manutenzione che rimangono comunque facoltativi. Si può scegliere, a titolo di esempio:

  • l’assicurazione Auto con ‘valore’ a nuovo per 24 mesi,
  • il Credito Protetto
  • la Manutenzione Programmata Hyundai.

(Esempio foglio informativo Zurich per assicurazione)

Guida alla scelta

Passiamo ora ad analizzare nel particolare le tre alternative evidenziando le caratteristiche peculiari, come detto, a prescindere dalle condizioni economiche del momento.

Prestito Standard

Abbiamo già evidenziato come questo rappresenti il classico prestito auto. Il numero delle rate e l’importo finanziato (condizionato dall’anticipo che si vorrà versare) determina l’importo da pagare al mese, restando fisso per tutta la durata. A determinare le rate incidono comunque anche altri fattori quali:

  • il tasso applicato al momento dell’acquisto;
  • l’anticipo versato;
  • l’aggiunta di servizi accessori e pacchetto assicurativo;
  • il numero delle rate (il massimo è di 84 rate in totale).

Prestito i-Plus

Si tratta di una soluzione intermedia tra il leasing e il prestito classico, offrendo la libertà in un secondo momento se diventare proprietari, sostituire o restituire il veicolo. Come caratteristiche principali troviamo:

  • importo anticipo flessibile;
  • valore futuro garantito;
  • durata tra 25 mesi e 37 mesi come minimo, fino a max 49 mesi;
  • prezzo di riscatto pre determinato (che dipende da anticipo l’importo finanziato e durata a seconda del valore futuro garantito).

N.B. Il valore futuro garantito viene deciso in funzione del prezzo di vendita (anticipo versato e durata del finanziamento) e dal chilometraggio compreso (che va scelto tra une delle tre taglie quali Urban, Country e Traveller).

immagine auto hyundai con scritta tasso 0%

Se si vuole pagare il prezzo di riscatto finale lo si potrà finanziare oppure versare in una sola soluzione. Se si passerà ad altro veicolo si sconta il prezzo garantito da quello di acquisto del nuovo mezzo. In caso di restituzione non si dovrà pagare più nulla.

Come soluzioni assicurative si può optare anche per la garanzia assicurativa “Soluzione Hyundai” con opzione Valore a Nuovo (che a sua volta può comprendere il Furto e Incendio totale o parziale, Atti Vandalici, Eventi naturali, Cristalli e Kasko Collisione).

Attenzione: I-Plus può non essere disponibile per tutti i modelli!

Doppio Zero

Doppio zero è una soluzione ancor più specifica del finanziamento I-Plus del quale riprende in primis il criterio del Valore Futuro garantito (potendo decidere cosa fare se diventare proprietari, restituire o cambiare il veicolo) e quindi la determinazione di un prezzo di riscatto. Come caratteristiche principali di questa proposta, che è legata e disponibile solo ad alcuni modelli selezionati (variano periodicamente), troviamo:

  • tasso zero e rata zero per i primi 25 mesi;
  • anticipo fisso, determinato a seconda del modello scelto;
  • alla scadenza dei 25 mesi si decide se e come pagare il prezzo di riscatto.

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Carta di credito Agospay: quanto costa?

Agospay: guida alle carte revolving Agos

Agos nella sua proposta 2023 ha scelto come carta ‘istituzionale’ la gamma AgosPay che nelle sue varie versioni (Agospay Card, Zero, Green e Plus) ha sostituito del tutto la precedente Cartaattiva.

Le varie versioni di AgosPay sono tutte carte a saldo con opzione revolving, ovvero offrono la possibilità di decidere di volta in volta, oppure mensilmente, quali spese rimborsare a rate e quali a saldo (N.B. Ci possono essere delle limitazioni a seconda del tipo di utilizzo che viene fatto). Il tutto con una discreta libertà di gestione grazie all’uso dell’app, oppure all’accesso nell’area personale via web (dove si deve entrare con il login personale).

logo agos

Indice

A saldo o revolving?

Come accennato queste carte permettono (quasi sempre) entro la fine del mese di comunicare ad Agos la propria volontà se effettuare il rimborso delle spese a rate o a saldo. Ovviamente nel rimborso rateale vanno considerati come costi anche gli ‘interessi’, mentre questi ultimi non sono applicati se si sceglie la modalità a saldo.

Tuttavia se si usa la carta per gli acquisti presso alcuni esercizi convenzionati, oppure nel caso del bonifico sul conto come una sorta di anticipo contante, il rimborso avviene in automatico a rate. Inoltre nel caso di esercizi convenzionati e voucher le condizioni sono quelle previste dagli appositi accordi e non quelle di base previste dai vari fogli informativi.

L’importo minimo della rata deve essere pari almeno al 3% del plafond concesso. Il plafond di partenza previsto è generalmente di 1500 euro.

Costi

La sezione dedicata ai costi è semplice da leggere perché non si applica il canone annuale o mensile di gestione della carta, anche se è previsto un contributo di gestione pratica di 1,25 euro al mese. Come altri costi sono da considerare:

  • l’imposta di bollo annuale (2 euro per saldi superiori a 77,47 euro);
  • 4% commissione per anticipo contante (applicata sull’importo prelevato senza un minimo o un massimo di commissione).

Non ci sono costi per il rifornimento di carburante.

(Fonte: sito ufficiale Agos – Data: 23 novembre 2023)

Sicurezza e promozioni

Tutte le versioni di Agospay funzionano sul circuito Visa e ne sfruttano gli standard di sicurezza previsti dal circuito stesso, come il 3D secure code per gli acquisti on line, e il servizio di notifica per acquisti di importo pari o superiore a quella impostata dal titolare.
In più, Agos offre Netsafe che permette di definire (limitandolo) l’importo o il numero massimo degli acquisti che può essere effettuato online. Si può anche decidere di escludere del tutto l’uso della carta sul web o nelle app.

Per quanto riguarda le promozioni, al 23 novembre 2023 c’è il bonus di benvenuto che prevede il riaccredito di 100 euro se la carta viene usata per un totale di acquisti (no prelievi e no buono prelievo sul conto) di almeno 500 euro nei primi 30 giorni successivi a quello in cui è stata fatta l’attivazione.

promozione agospay

Modalità di richiesta e requisiti

La richiesta può essere fatta online, cliccando sulla funzione Richiedila Ora presente nella pagina di Agos relativa alla tipologia che si vuole chiedere. Si deve poi seguire una semplice procedura guidata, tenendo a portata di mano:

  • un documento di identità;
  • il codice fiscale;
  • l’iban del conto dove addebitare le rate o gli estratti conto a saldo;
  • documento reddituale.

Per effettuare la richiesta si deve essere:

  • maggiorenni;
  • residenti in Italia;
  • percettori di un reddito dimostrabile;
  • titolari di un conto corrente bancario o postale.

Le 4 alternative disponibili

  1. Agospay Card: è la carta base della linea di Agos, facile da gestire grazie all’apposita app;
  2. Agospay Green: è la versione dedicata a chi desidera salvaguardare l’ambiente anche nelle piccole cose. E’ infatti realizzata per l’82% di materiale di origine biologica e biodegradabile. Inoltre, assicura sostenibilità nei rimborsi in quanto, indipendentemente dalla parte di plafond utilizzata, l’importo scelto per la rata mensile rimane costante (ciò è possibile perché man mano che aumenta il debito aumenta la durata del piano di ammortamento lasciando così invariata la rata).
  3. Agos Zero: offre il rimborso in 10 rate a tasso zero nel caso di acquisti dai 500€ in su. Se l’importo dell’operazione è minore, allora al rimborso rateale sarà applicato un TAN 14% e TAEG 17,52%.
  4. Agospay Plus: la sua marcia in più è rappresentata dalla possibilità di versare istantaneamente l’intero plafond della carta sul proprio conto corrente e rimborsare il tutto in piccole rate mensili.

(Fonte: sito ufficiale Agos – Data: 23 novembre 2023)

Opinioni

Agos nel settore carte di credito offre una vasta scelta di opzioni, alcune particolarmente interessanti come la Agospay Zero e la possibilità di rateizzare gli acquisti anche a tasso zero.

Non è facile trovare sul web opinioni specifiche sulle varie tipologie di carte di credito proposte da Agos, ma su Trustpilot la finanziaria italo-francese ottiene un giudizio “Eccezionale” con 4,5 stelline su 5, frutto di oltre 77.600 recensioni di utenti.

screenshot giudizio trustpilot su agos

Punti di forza evidenziati alla quasi unanimità sono la competenza e gentilezza dei consulenti, le poche lamentele incontrate riguardano tempi un po’ lunghi nell’emissione della carta di credito.

(Fonte: sito ufficiale Trustpilot.com – Data: 23 novembre 2023)

INFORMAZIONI D’ARCHIVIO
(Prodotti non più sottoscrivibili)

La versione ‘Easy’

Carta Agospay Easy rispecchia tutte le caratteristiche principali delle AgosPay. Come funzioni, oltre a permettere la scelta tra il rimborso a rate o a saldo sulle spese effettuate con la carta, permette anche di fare prelievi (sia in Italia che all’estero), acquisti e pagamenti on line. Se si ha la necessità di ottenere liquidità sul conto si può usare la funzione buono di prelievo, che permette di girare una parte del plafond disponibile della carta direttamente sul conto. Ovviamente ogni funzione è condizionata dal plafond disponibile sulla carta stessa.

La versione ‘Plus’

Rispetto alla Easy, con la AgosPay Plus non si hanno variazioni sul plafond massimo, e nemmeno sui costi di base o sull’utilizzo. Quello che cambia, almeno fino al 14 novembre 2021, è la possibilità di poter godere della copertura assicurativa “Programma Acquisti sicuri” offerta dalla Compagnia Chubb European Group SE. Più precisamente coloro che sono diventati titolari di una versione Plus tra il 15 novembre 2017 e il 14 luglio 2020 possono beneficiare della copertura in modo gratuito. Questa prevede, secondo quanto riportato sul sito ufficiale Agos, i seguenti vantaggi:

  • Protezione Acquisti: entro 90 giorni dalla data di acquisto effettuato con la carta (con polizza attiva) si ottiene un indennizzo nel caso di furto, rapina, scippo danneggiamento (non doloso) e perdita. Il rimborso è pari al prezzo del bene/i, entro il massimale di 2.600 euro;
  • Protezione prelievi: entro 60 minuti dal prelievo, in caso di scippo o rapina, l’importo viene restituito fino al max di 250 euro. (Per maggiori info foglio informativo)

Anche con la AgosPay Plus il plafond è di 1500 euro e c’è un bonus di benvenuto di 30 euro. Stesso discorso anche per i costi che sono i medesimi previsti per la car Easy.

La differenza della ‘Gold’

La Agospay Gold, alla pari della maggior parte delle carte Oro, prevede coperture assicurative comprese nella carta. Come si può arguire dal sito ufficiale il referente della componente assicurativa cambia a seconda che si scelga il circuito Mastercard o Visa visto che solo per questa carta sembra essere possibile procedere ad una doppia scelta legata al circuito.

Detto questo e procedendo ad esaminare i fogli informativi a cambiare sono i massimali e non il tipo di ‘copertura’ che si riferisce sia per la card Mastercard che per quella Visa ai seguenti punti:

  • spese mediche di emergenza, in caso di infortuni in viaggio e ricoveri ospedalieri all’estero
  • tutela per la perdita o per la ritardata consegna del bagaglio
  • tutela nel caso di ritardi nella partenza (per i pasti e alloggi necessari).

(Per maggiori info foglio informativo – AEG per Visa a con AEG; foglio informativo – Axa per Mastercard)

Non cambia la componente dei costi rispetto alle altre versioni, ma il plafond sale a 5 mila euro a fronte di tassi d’interesse maggiori nel caso di utilizzo della linea revolving.

(Fonte: sito ufficiale Agos – Data: 10 febbraio 2021)

Prodotti Agos

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CreditLine su Amazon: come funziona e quanto costa

Conviene comprare con CreditLine su Amazon? La nostra recensione

logo creditline

Comprare a rate su Amazon è possibile, oltre che utilizzando carte revolving, anche tramite la richiesta di un vero e proprio finanziamento che viene concesso da Cofidis e che si chiama CreditLine. Si tratta di una linea di credito che si richiede a Cofidis e che permette di rateizzare il proprio acquisto di prodotti ‘finanziabili’, rispettando i seguenti limiti:

  • l’importo finanziabile deve essere compreso tra un minimo di 100 euro e un massimo di 1.500 euro;
  • l’importo minimo della rata deve essere di 15 euro (il che può limitare nella scelta del numero di rate);
  • la durata massima del piano di ammortamento è di 24 mesi, quella minima di 3 mesi.

(Fonte: sito ufficiale Cofidis – Data: 20 gennaio 2021)

Indice

Come funziona la richiesta?

Diamo per scontato che sia stato già scelto ciò che vogliamo acquistare su Amazon a rate. Il primo passo è quello di accertarsi che l’importo da pagare (considerando solo i prodotti indicati come rateizzabili) sia compreso complessivamente tra 100 euro e 1500 euro. A questo punto dobbiamo seguire questi semplici step:

  • arrivare nella pagina di pagamento;
  • biffare la voce CreditLine tra le opzioni di pagamento disponibili;
  • inserire tutte le informazioni necessarie e gli estremi dei documenti di identità oltre che reddituali nella pagina dove si viene automaticamente indirizzati (quella da cui far partire la richiesta di rateizzazione);
  • confermare la richiesta inviandola a Cofidis perché faccia una rapida valutazione.

Se si supera questa fase si ottiene la risposta positiva (se negativa si dovrà scegliere un altro metodo di pagamento) andando direttamente al checkout. L’ordine si conclude come con qualsiasi altro metodo di pagamento accettato dal colosso statunitense e va in preparazione per l’invio. Si inizieranno poi a pagare le rate secondo il piano di ammortamento approvato, con addebito diretto sul conto corrente.

schermata riepilogo ordine amazon

Cosa avviene in caso di nuovi acquisti?

Completata la procedura si è diventati titolari di una linea di credito di un importo compreso tra i 500 ed i 1500 euro. L’importo del plafond sarà evidenziato alla fine della precedente domanda sia nella mail di risposta da parte di Cofidis che nell’area riservata.

La possibilità di pagare ulteriormente con CreditLine su Amazon è disponibile a partire da 4 giorni dopo l’accettazione della tua linea di credito e del conseguente primo utilizzo. Nel particolare, questa possibilità sarà evidenziata dalla comparsa dell’opzione CreditLine tra i metodi di pagamento su Amazon.it (sempre in funzione del plafond disponibile).

Requisiti e documenti necessari

Oltre alla scelta di prodotti ‘finanziabili’ bisogna ottemperare anche ad altri requisiti che sono:

  • avere un reddito dimostrabile;
  • essere maggiorenni;
  • avere un conto corrente per l’addebito delle rate con Iban italiano (non sono ammesse carte prepagate);
  • avere documenti di identità rilasciati da autorità italiane e che non siano prossimi alla scadenza.

Attenzione, al 20 gennaio 2021 come documenti sono accettati esclusivamente:

  • patente formato tessera oppure passaporto;
  • tessera sanitaria.

Non è quindi accettata la carta di identità, nemmeno nella versione elettronica.

Tempistiche

Come evidenziato dallo stesso sito ufficiale, la richiesta dovrebbe portare via al massimo un quarto d’ora, soprattutto per procedere alla foto ed all’upload dei propri documenti. Invece i tempi di risposta da parte della finanziaria francese sono pressoché immediati. La possibilità di registrarsi all’area personale parte invece il giorno successivo alla pratica di apertura della linea stessa.

Caratteristiche del prestito

schermata pubblicitaria creditline

La somma da finanziare deve rientrare nei limiti previsti dagli accordi con Cofidis, ma sulla durata si devono rispettare come numero di rate le seguenti alternative: 3, 5, 6, 10, 12, 18 oppure 24 mensilità. L’addebito della prima rata avviene non prima di 25 giorni dalla spedizione del prodotto. Più precisamente, il primo giorno del mese successivo. Per capire meglio questo discorso riproponiamo le possibili scadenze temporali nella tabella che segue:

Mese Data spedizione (si considera quella dell’ultimo articolo di uno stesso ordine) Data di addebito della prima rata
Gennaio entro il 6 Gennaio 1° Febbraio
Febbraio entro il 3 Febbraio 1° Marzo
Marzo entro il 6 Marzo 1° Aprile
Aprile entro il 5 Aprile 1° Maggio
Maggio entro il 6 Maggio 1° Giugno
Giugno entro il 5 Giugno 1° Luglio
Luglio entro il 6 Luglio 1° Agosto
Agosto entro il 6 Agosto 1° Settembre
Settembre entro il 5 Settembre 1° Ottobre
Ottobre entro il 6 Ottobre 1° Novembre
Novembre entro il 6 Novembre 1° Dicembre
Dicembre entro il 6 Dicembre 1° Gennaio

Nel caso di più utilizzi, l’importo delle rate si andranno a sommare. Facciamo anche in questo caso un esempio pratico:

  • acquisto 1: 10 rate da 40 euro effettuato entro il 6 marzo. La rata di quaranta euro verrà addebitata il 1°aprile;
  • acquisto 2: 6 rate da 30 euro effettuato entro il 6 agosto.

In tal caso al 1 settembre si pagherà una rata di settanta euro, somma dei due importi (40€+30€).

Condizioni economiche

Per valutare le condizioni economiche bisogna basarsi su quelle che vengono proposte dal sistema al momento della richiesta (potrebbero essere proposte condizioni agevolate).

Sul sito Cofidis al 20 gennaio 2021 troviamo degli esempi ufficiali che sono utili soprattutto per valutare la componente degli interessi. Come appena accennato, infatti, solo in periodi promozionali si è proposto un ‘vero’ tasso zero. Nella situazione ordinaria non si applicano infatti interessi (Tan 0%) mentre si applicano commissioni che portano a un Taeg di valore che cambia a seconda del periodo in cui avviene l’apertura della linea di credito. Ritornando agli esempi del sito ufficiale della finanziaria francese abbiamo le seguenti condizioni:

Esempio 1

CreditLine di 200 euro in 6 rate: la dilazione del pagamento sarà pari a 5 rate da € 34,52 più sesta rata da €34,54. Quindi l’importo totale alla scadenza è di € 207,14, per un Taeg di 12,84%;

Esempio 2

CreditLine di 1000 euro in 12 rate: questa soluzione prevede 11 rate da € 88,90 più l’ultima rata da € 89,02, per un importo totale dovuto di € 1066,92 e un TAEG sempre pari a 12,84%.

(Approfondimento: Prestito rotativo)

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Prestiti per pensionati Inps fino a 90 anni: quali alternative?

Prestiti per pensionati Inps fino a 90 anni: guida alla scelta

L’età anagrafica ha un certo peso nella richiesta dei finanziamenti ed il problema sorge soprattutto nel caso della ricerca di prestiti per pensionati fino a 90 anni. Prima di vedere se si tratta di una situazione possibile da trovare, cerchiamo di capire che cosa si intende per ‘prestiti pensionati fino a 90 anni’.

coppia di anziani che legge un preventivo

Indice

Come si calcola l’età massima?

Non sempre è chiaro se l’età massima indicata dai contratti di prestiti stia a indicare quella massima da raggiungere per fare la richiesta di finanziamento, oppure per la scadenza del piano di ammortamento. La situazione però va chiarita a monte e per farlo bisogna informarsi adeguatamente se si rientra in una delle due ipotesi di seguito.

Prestito per pensionati di 90 anni

In questo caso i 90 anni sono l’età massima che si deve avere al momento della scadenza del contratto di rimborso. Quindi se si hanno 85 anni compiuti, difficilmente si otterrà un piano di ammortamento di più di 48 mensilità. Tra l’altro bisogna chiedere in modo specifico se nel computo dei 90 anni si considerano quelli compiuti o non compiuti. Nel primo caso normalmente si riesce a guadagnare qualche mese in più, mentre nel secondo caso si perde generalmente un mese (quello che riguarda la data di compleanno, a meno che non cada proprio nei primissimi giorni del mese).

Prestiti per pensionati fino a 90 anni

Qui la situazione si fa più ambigua, perché potrebbe essere interpretata anche come linea entro la quale fare la richiesta di prestito, per cui almeno sulla carta si potrebbe ottenere un finanziamento che venga estinto oltre tale età. Tuttavia anche in questo caso generalmente si intende che a 90 anni il piano di ammortamento deve essere concluso, considerando come età i 90 anni compiuti (a meno che non venga indicato in modo diverso).

Quindi, diciamo che

‘90 anni’ rappresenta nella quasi totalità dei casi l’età massima che si deve avere alla scadenza del prestito.

Anche l’età massima per la richiesta del finanziamento non va trascurata perché se per alcune banche arriva anche a 83 anni o 85 anni, per altre si ferma a 75 o 76 anni (anche qui bisogna informarsi se si intende età compiuta o limite non compiuto perché la domanda sia accettata).

Quali e quante possibilità ci sono?

Quanto appena indicato è evidenziato in mera linea teorica perché al momento (gennaio 2021) ci sono difficoltà oggettive per trovare dei prestiti per pensionati Inps con un’età così elevata. La ragione sta nel fatto che maggiore è l’età del richiedente e maggiori sono i rischi di morte e per la banca o la finanziaria il doversi rifare sugli eredi è una situazione che può creare difficoltà, ad esempio quando il pensionato non aveva eredi o beni da ‘attaccare’.Non solo, in alcuni casi si potrebbe arrivare alla rinuncia all’eredità, che lascerebbe i debitori (quindi la banca o la finanziaria) ugualmente insoddisfatti.

Questo genere di ostacolo può essere superato con la stipula di coperture assicurative caso morte, ma anche qui potrebbero essere poche le assicurazioni che accettano età del richiedente così avanzate, oltre al fatto che con l’aumentare dell’età aumenta anche il rischio che ci siano delle patologie ‘ostative’ che impediscano appunto la conclusione del contratto di assicurazione stessa.

Queste situazioni spiegano le motivazioni per le quali

l’età massima accettata non tende mai a essere troppo elevata e quasi sempre ben al di sotto della soglia dei 90 anni.

La cessione del quinto

frazione un quinto

La situazione è un po’ meno complicata con la cessione del quinto della pensione che prevede la copertura assicurativa obbligatoria. Ma attenzione, con la cessione il limite della quota cedibile può ridurre l’importo richiedibile fino a renderlo insufficiente ai propri bisogni, e comunque rimane il problema di avere la copertura assicurativa in presenza di una serie di patologie particolarmente severe tipiche dell’età avanzata.

Quali sono le strade realmente percorribili?

Tra le poche eccezioni a riguardo troviamo il Prestito Pluriennale diretto per il quale sono contemplati i 90 anni come età massima del richiedente al momento della conclusione del piano di ammortamento.

Per il Prestito Pluriennale garantito si torna alle età massime previste dalle varie banche e finanziarie firmatarie delle apposite convenzioni (tra le altre cose negli anni la sola eccezione a una durata fino a 90 anni è stata rappresentata solo dalla BNL).

coppia di anziani felici con banconote

Da valutare quindi alcune soluzioni alternative che però non rientrano nell’ambito dei prestiti personali propriamente detti, come ad esempio il prestito su pegno e il prestito vitalizio ipotecario. Nel primo caso è proprio il bene dato in pegno a fare da garanzia mentre nel prestito vitalizio ipotecario, come dice il nome, si ha la garanzia di un ipoteca sull’immobile di proprietà del richiedente.

Per quest’ultimo un età di 90 anni rappresenta in realtà agli occhi dell’istituto di credito un aspetto positivo. Ricordiamo infatti che la restituzione del prestito avverrà da parte degli eredi solo dopo la morte del richiedente o, in caso di rifiuto, attraverso la vendita dell’immobile (sempre dopo il decesso del titolare del prestito).

Allo stesso modo l’avanzare dell’età permette al richiedente di ottenere cifre maggiori che a 90 anni si aggirano intorno al 50% del LTV dell’immobile.

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