Prestiti per insegnanti – Guida alle agevolazioni

Prestiti per insegnanti – I vantaggi della cessione del quinto

Se lavori come insegnante puoi ottenere in maniera facile e in breve tempo il prestito che ti occorre per realizzare ad esempio un viaggio o una spesa imprevista per casa o per la tua famiglia.

Ci riferiamo a cifre che vanno da un minimo di €5.000 fino ad un massimo di €80.000.

La categoria essendo stipendiata dal Ministero della Pubblica Istruzione ha quindi un grado di finanziabilità elevato e per questo motivo è possibile scegliere tra più tipologie di prestiti e più precisamente:

  • prestiti personali
  • prestiti con cessione del quinto
  • prestiti con delega
  • prestiti Inps – ex Inpdap che include a sua volta altre 4 sottocategorie

Procediamo però per ordine andando ad analizzare le caratteristiche principali di ciascun finanziamento.

Prestiti personali

Se si ha bisogno di una certa somma ricorrere alla classica richiesta del prestito personale è sempre una strada veloce e abbastanza sicura. L’insegnante risulta comunque una categoria affidabile e se non ci sono problemi con segnalazioni per mancati pagamenti, non si dovrebbero avere particolari difficoltà nell’ottenimento del prestito.

Cessione del quinto

Di questa categoria ne parlo con particolare enfasi avendo sposato una prof, che da due anni non è più precaria, ha infatti ricevuto la tanto agognata cattedra di ruolo! Dovendo programmare tre spese importanti fra cui un progetto extrascolastico e un viaggio di un mese a Londra ha chiesto un prestito attraverso la cessione del quinto del suo stipendio. Ci siamo rivolti alla nostra banca di fiducia e dopo aver presentato tre documenti fra cui quella più importante era la busta paga ministeriale abbiamo ricevuto in pochissimo tempo sul conto l’accredito della somma richiesta!

Senza alcun dubbio, la cessione del quinto rappresenta quindi uno dei prodotti più importanti e sfruttati oggi dagli insegnanti. Infatti con la cessione del quinto viene valutato non il profilo personale del richiedente (quindi ad esempio se ha prestiti personali in corso anche non pagati), ma viene valutato il grado di solvibilità del datore di lavoro. In particolare gli insegnanti, anche con contratto con rinnovo annuale, fanno riferimento al Miur e pertanto non hanno nessun tipo di problema, nè per ciò che concerne la cessione del quinto nè per il prestito con delega.

Tra i documenti che la banca o finanziaria richiederanno per la concessione del prestito con cessione, la busta paga ministeriale rappresenta probabilmente il più importante. Questa tipologia di prestito ha una durata che va dai 24 ai 120 mesi.

Questo strumento finanziario è reso particolarmente interessante grazie ad un tasso d’interesse agevolato. E’ bene specificare che la somma massima erogabile dalla banca è ovviamente condizionata dall’ammontare dello stipendio dell’insegnante.

Attenzione! Anche i docenti protestati e considerati dunque cattivi pagatori, possono accedere alla cessione del quinto per insegnanti, dato che le verifiche fiscali sul richiedente non vengono effettuate.

Il prestito con delega

La figura del docente può valutare anche l’opzione del prestito con delega. In che modo? L’insegnante ricordiamo è un dipendente ministeriale e per avviare la pratica del prestito con delega deve dunque in questo caso rivolgersi al Ministero della Pubblica Istruzione che stipula una convenzione fra l’Amministrazione Pubblica e l’istituto di credito scelto per il prestito. Questo finanziamento ha le stesse caratteristiche della cessione e prevede dunque il rimborso del prestito tramite un’altra trattenuta sulla busta paga mensile.

L’aspetto significativo è che questo particolare finanziamento è cumulabile con la normale cessione del quinto e quindi è come se si avesse una doppia cessione del quinto dello stipendio.

Inoltre appartiene alla categoria dei finanziamenti non finalizzati e, perciò, in sede contrattuale, il docente non dovrà indicare la causa o lo scopo per cui sta richiedendo il prestito, né dovrà dimostrare le spese sostenute. Anche in questo caso cattivi pagatori o protestati potranno ottenere il prestito.

Prestiti ex Inpdap

Come già noto dal 1° gennaio 2012 l’ente Inpdap è stato accorpato dall’Inps. Quando si parla di prestiti Inpdap Insegnanti si possono inquadrare 3 soluzioni diverse:

Si tratta in tutti e 3 i casi, di prestiti rimborsati attraverso la cessione del quinto, ciò significa che l’importo di ciascuna rata non potrà superare un quinto dello stipendio del docente.

Piccolo prestito. E’ riservato agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e permette al docente di effettuare la richiesta di un piccola cifra all’Inps e di ricevere l’accredito dell’importo sul proprio conto corrente, con la conseguente applicazione della trattenuta sul cedolino di stipendio. Non è richiesta alcuna documentazione di spesa e può essere rimborsato in minimo un anno fino ad un massimo di quattro anni. Il tasso TAN è del 4,50% fisso per tutta la durata del finanziamento e le spese amministrative corrispondono allo 0,50% della cifra concessa.

Prestito pluriennale diretto. Sono prestiti che possono essere richiesti solo da coloro che sono iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali dell’Inps, per coprire spese improvvise legate alla salute, alla ristrutturazione dell’abitazione, al matrimonio del docente o di un suo familiare. Ciò che è fondamentale in questo caso è che le somme di denaro richieste dovranno essere documentate.

Le somme è bene precisare vengono erogate dall’INPS stesso attraverso il “fondo credito” e solo se c’è copertura.

Tre i requisiti fondamentali:

  1. 4 anni di contributi versati nella Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali
  2. 4 anni di anzianità di servizio utile alla pensione
  3. un contratto a tempo indeterminato.

Cambia la durata per i prestiti in questione che possono essere rimborsati in 5 o 10 anni prevedendo un tasso TAN fisso per tutta la durata del prestito pari al 3,50%.

Prestito pluriennale garantito. E’ molto simile al prestito pluriennale diretto infatti anche in questo caso la durata può essere di 60 mesi o 120 mesi solo che il finanziamento viene erogato solo da istituti di credito o società finanziarie convenzionate con l’ente previdenziale quindi con l’INPS che in questo caso fa solo da garante, sempre tramite il suo Fondo Credito.

Durata
TAN
Importi Massimi
Piccolo prestito
da 1 anno a 4 anni
4,50%
fino a 8 mensilità
Prestiti pluriennali garantiti
5/10 anni
3,50%
fino a €30.000

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Prestito con pensione di invalidità – I casi finanziabili

Guida alla richiesta di un prestito con pensione di invalidità

Per cittadino invalido si ritiene qualsiasi cittadino che subisca una menomazione a livello sia fisico che mentale e che si trovi quindi in una situazione di svantaggio psicofisico.

Ma la loro situazione sfavorevole si ripercuote anche dal punto di vista economico come ad esempio nella possibilità di accedere a forme di prestito?
Facciamo chiarezza. Nell’ordinamento Italiano abbiamo 4 tipologie di invalidi classificati secondo la causa invalidante:

  • Invalidi civili (Legge 66/62; Legge 381/70; Legge 382/70; Legge 118/71).
  • Invalidi di guerra (D.P.R. 915/78).
  • Invalidi per servizio (D.P.R. 915/78).
  • Invalidi del lavoro (D.P.R. 1124/64).

E secondo quanto sancito proprio dall’art. 38 della Costituzione Italiana queste categorie di cittadini hanno diritto al supporto economico e assistenziale, percependo una pensione nei modi e nelle misure previste dall’ordinamento legislativo.

Invalidità civile

Per avere il riconoscimento di invalidità civile bisogna riscontrare una minorazione, detta anche infermità fisica, psichica o sensoriale, che quindi reca un danno funzionale, cioè la perdita o la limitazione a svolgere un’attività non più normalmente, ma con ovvie e gravi difficoltà. Queste difficoltà devono corrispondere ad una riduzione della capacità lavorativa superiore a 1/3.

Invalidità di guerra

Si definisce invalido di guerra secondo il D.P.R. 915/78 il cittadino sia militare che civile che lavorando per lo Stato abbia subito menomazioni di qualunque genere per cause belliche come lo scoppio di un ordigno.

Lo Stato Italiano risarcisce questa categoria di cittadini attraverso l’erogazione di un trattamento definito appunto pensione di guerra che può essere erogata sia direttamente alla persona che ai familiari qualora la persona sia deceduta o se la persona la percepiva prima di morire (reversibilità) .

Invalidità di servizio

Sono definiti invalidi per servizio, secondo il D.P.R. 915/78, tutti i dipendenti pubblici che a causa di una malattia o di un infortunio, dovuto sempre al lavoro prestato, sono rimasti invalidi. Tale invalidità deve essere accertata presso la Commissione Medica Periferica.

Invalidità lavorativa

Il D.P.R. 1124764 sancisce che possono considerarsi invalidi di lavoro tutti quei dipendenti di aziende private che a seguito di una malattia o infortunio derivante dall’attività svolta subiscono un’invalidità superiore al 20%. Questo riconoscimento deve essere effettuato dall’INAIL della provincia in cui si è verificato l’infortunio.

Inabilità lavorativa

Differente è il caso della inabilità lavorativa che invece prevede un’infermità o una patologia che causi l’impossibilità permanente a svolgere qualsiasi lavoro.

Ma i pensionati invalidi possono richiedere un prestito?

Partiamo dal presupposto che la figura del pensionato INPS (o altro ente) che percepisce mensilmente la sua pensione di anzianità è considerata da banche e finanziarie una figura top. Ma chi percepisce la pensione di invalidità sono trattati dagli Istituti di Credito allo stesso modo?

Le pensioni di invalidità sono rappresentate nella maggior parte dei casi da sussidi cioè da cifre non particolarmente alte legate all’andamento non sempre certo di un determinato infortunio/malattia ed ecco perché andiamo ad analizzare per quali categorie di invalidi esiste la possibilità concreta di chiedere un prestito.

Confronto probabilità di erogazione tra prestito personale e Cessione del quinto – con pensione

Tipologia di pensione
Probabilità erogazione Prestito personale
Probabilità erogazione del prestito con Cessione del quinto
Pensione di anzianità
Alta
Alta
Pensione con invalidità di guerra/reversibilità
Media
Alta
Pensione con invalidità di servizio
Molto Bassa
Alta
Pensione con invalidità lavorativa
Bassa
Alta
Pensione con inabilità lavorativa
Bassa
Alta
Pensione invalidità civile
Molto Bassa
Bassa
Assegno/pensione sociale
NO
NO

Quindi da quello che si evince in tabella non tutte le categorie di pensione possono essere finanziate tramite un prestito personale. Per quanto riguarda poi la pensione di invalidità l’unica soluzione realmente fattibile è quella del prestito con cessione del quinto che però viene concessa in base alla tipologia di invalidità attribuita al richiedente.

Ad esempio, come mostrato in tabella una categoria di pensione non finanziabile con cessione del quinto è l’Invalidità civile, oppure i casi degli assegni o le pensioni sociali.
Tra le categorie finanziabili, invece, troviamo la pensione degli invalidi di guerra e quindi anche quella dei familiari detta reversibilità e anche la categoria dei pensionati con invalidità /inabilità lavorativa.

Come richiedere la cessione

Se si ha una pensione di invalidità, occorre fornire come in un normale prestito i documenti attestanti le entrate, tutti i documenti e certificati medici più un modulo che fornisce direttamente la banca o finanziaria che attesta le varie patologie del richiedente.

Essendoci delle probabilità di decesso da parte del richiedente – a volte alte, a volte minime – c’è da sottolineare che questo tipo di finanziamento viene tutelato obbligatoriamente da una polizza vita assicurativa del richiedente. Infatti il modulo compilato dal medico (vedi Prestiti Enpam) viene dopo valutato proprio dalla compagnia assicurativa che decide se accordare o meno la copertura per la cessione del quinto e poi di conseguenza l’istituto di credito accetta o rifiuta la richiesta.

Quando non viene erogata?

Ecco i casi in cui la Banca generalmente non eroga il prestito con cessione del quinto anche se garantito dalla pensione di invalidità stessa:

  • malattia troppo grave e probabilità elevata di decesso;
  • pensione di invalidità troppo bassa per riuscire a coprire le rate;
  • pensione di invalidità incerta – nel senso che può essere revocata da un momento all’altro – in base ad esempio ad una guarigione – o a un netto miglioramento dall’infortunio o malattia preesistente

Approfondimento: Cessione del quinto rifutata.

Conclusioni

Come abbiamo analizzato non sempre la Banca accoglie positivamente la richiesta di prestito con pensione di invalidità. Bisogna infatti considerare anche il fatto che in molti casi la pensione di invalidità non è sempre aggredibile in caso di inadempienza, ciò significa che l’istituto di credito non può rifarsi su di essa nel caso in cui il richiedente smettesse di rimborsare il finanziamento.

In conclusione, l’erogazione di un prestito per i titolari di pensione di invalidità, viene valutata caso per caso, questo perchè ovviamente la Banca vuole essere sicura che si riesca a rimborsare la somma prestata ma la soluzione ottimale rimane per la maggior parte dei casi la richiesta attraverso cessione del quinto.

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Fido WeBank – Gli interessi sono davvero bassi?

Fido bancario WeBank – Quanto costa andare in rosso sul conto corerente

Sappiamo bene ormai come tutti gli istituti bancari e le finanziarie si prodighino ogni giorno con proposte e prodotti innovativi per attrarre sempre nuovi clienti. Da prestiti sempre più flessibili a conti correnti smart. Esiste però anche un altro strumento a disposizione delle banche per venire incontro alla clientela: il fido bancario. Scopriamo allora le caratteristiche di un fido Webank (la banca online che fa capo a Banca Popolare di Milano) e quanto esso convenga alla clientela.

Differenza tra fido e prestito e condizioni del fido Webank

Cominciamo col dire che un fido consiste in una somma di denaro che viene messa a disposizione dalla banca ad un proprio correntista (cittadino privato o impresa) quando quest’ultimo è in rosso! Per essere più chiari il fido rappresenta la somma massima che può essere usata da un correntista al di là della propria disponibilità sul conto corrente: ad esempio se ho un fido di 2000 euro e il saldo del conto è di 500 euro, io potrei usare la liquidità sul conto corrente per un totale di 2500 euro.

La differenza fondamentale tra il fido e il prestito consiste nel fatto che nel fido gli interessi si pagano solo sulle somme usate, e per il periodo di loro utilizzo. A queste vanno aggiunte alcune altre voci di “spesa” legate alla messa a disposizione del fido stesso. Successivamente prelievi e pagamenti possono essere gestiti liberamente, sempre nei limiti di quell’importo.

Nel caso di Webank si parla di un massimo del doppio del netto dello stipendio accreditato, fino a 5.000 euro. In più non si paga assolutamente nulla per commissioni di disponibilità fondi, così per le spese di istruttoria e di rinnovo del fido. Per quanto riguarda i tassi di interesse applicati: il Tan è al 4,5%, mentre il Taeg si porta a 4,94%. La richiesta di apertura e la concessione del fido Webank, poi, restano sempre gratuite. Per poter richiedere la concessione del Fido non bisogna andare in una filiale BPM ma il tutto si gestisce online dall’area personale del proprio conto corrente, sempre rigorosamente a distanza, grazie all’impiego della firma digitale.

Requisiti e durata del fido

Per usufruire di un fido Webank occorrono determinati requisiti. Il principale è quello di essere titolari di un Conto Webank attivo da almeno 6 mesi. Occorre poi avere disposto l’accredito continuativo dello stipendio da almeno 3 mesi.

Per quanto riguarda la durata, poi, bisogna sapere che il fido resta valido fino a quando viene mantenuto l’accredito dello stipendio. Volendo fare un esempio pratico: se si richiede un fido per tre mesi e si usufruisce di una somma di circa 1.500 euro al mese la somma da pagare sarà pari a 16,88 euro.

Per altre informazioni più dettagliate si potrà consultare il sito web di Webank www.webank.it oppure telefonare al numero verde 800.148.149 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 21.00 ed il sabato dalle 9.00 alle 17.00.

Altri approfondimenti: Recensione ed opinioni carta di credito WeBank.

Prodotti Webank

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Rimborso cessione del quinto – Chi ne ha diritto e come ottenerlo

Come chiedere il rimborso della cessione del quinto

Avete mai sentito parlare del rimborso cessione del quinto? Sapete di cosa si tratta? Chi può richiederlo? Molte sono le domande e poche le risposte e questo articolo mira a dare le informazioni necessarie per comprendere se anche voi ne avete diritto.

Sono infatti molti i consumatori che hanno richiesto l’estinzione anticipata o la rinegoziazione di un finanziamento erogato secondo questa particolare procedura, essendo un tipo di prestito molto apprezzato dalle banche per le garanzie che offre. Molto probabilmente però molti di loro non sono a conoscenza che potrebbero aver maturato il diritto di richiedere il rimborso della cessione del quinto, o meglio di quei costi che vengono aggiunti nel conteggio estintivo anche se ciò non dovrebbe accadere.

Cerchiamo di capire meglio di cosa stiamo parlando.

Cessione del quinto ed estinzione anticipata

Ricordiamo velocemente cosa sono le cessioni è perché sono prestiti molto richiesti e concessi facilmente dalle banche e dalle finanziarie.

Prima di tutto va detto che sono dedicati esclusivamente a chi ha una busta paga (se cessione dello stipendio), relativa ad un contratto a tempo indeterminato o un cedolino della pensione, in quanto proprio questi due documenti rappresentano la garanzia che tutela la banca ed evita al cliente di dover fornire garanzie accessorie, reddituali e/o personali.

La rata dovuta viene infatti trattenuta direttamente dal datore di lavoro il quale si impegna a versarla all’ente erogante, ponendosi quindi come intermediario e garante del debito.

Per legge è possibile chiedere l’estinzione anticipata o la rinegoziazione di una cessione del quinto in qualsiasi momento versando alla lista tutto di credito il capitale residuo e l’eventuale penale di estinzione, se prevista dal contratto e mai comunque superiore all’1%.

Quali sono le spese che devono essere rimborsate

Delle spese che sono state sostenute dal cliente in fase di stipula ve ne sono alcune che non possono essere rimborsate ed altre invece che per legge dovrebbero essere restituite ma che spesso non vengono inserite nel conteggio estintivo presentato dalla banca o dalla finanziaria.

Nella prima categoria troviamo le spese di istruttoria della pratica, che in effetti è stata istruita, e le imposte di bollo, che sono dei tributi fiscali dovuti; nella seconda categoria invece rientrano quelle spese che sono soggette a maturazione nel tempo, come l’assicurazione sulla vita, almeno per la parte di premio non goduta, le commissioni bancarie, le commissioni finanziarie e le spese definite “accessorie”, voci di spesa che su un prestito di 20.000,00 euro possono ammontare anche a 3.000/4.000 euro.

Purtroppo molto spesso l’istituto di credito non restituisce spontaneamente quanto dovuto e mette il cliente nella posizione di dover richiedere il rimborso cessione del quinto.

Vedi anche Come si può rinnovare la cessione del quinto.

Come chiedere

Se si vuole ottenere il congruo rimborso della cessione del quinto bisogna dunque procedere nel seguente modo:

  • calcolare, o farsi calcolare da agenzie preposte, quanto deve essere restituito;
  • inoltrare richiesta all’istituto erogante;
  • attendere risposta;
  • nel caso questa non soddisfi le richieste o la somma offerta fosse inferiore a quanto calcolato è possibile all’Arbitro Bancario Finanziario e fare ricorso compilando l’apposito modulo seguendo le istruzioni;
  • attendere la decisione dell’Arbitro che, a meno che non ci siano casi eccezionali, intima alla banca o alla finanziaria di versare il dovuto.

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Prestiti Enasarco – Solo cessione del quinto?

Prestiti Enasarco personali e contributi agevolati: come richiederli?

Gli enti si adoperano per offrire dei vantaggi esclusivi ai propri iscritti, ed ovviamente l’Enasarco non fa alcuna eccezione. Si incontrano delle differenze sulle condizioni proposte a seconda che si rientri negli agenti di commercio ancora in attività oppure pensionati, ma in generale ci sono convenzioni e varie forme di agevolazioni accessibili per tutti gli iscritti. In particolare nella sezione dei prestiti Enasarco troviamo tre possibili alternative per poter finanziare i propri progetti, che possiamo sintetizzare nel seguente modo:

  • Mutui: si tratta della sola forma del mutuo fondiario, disponibile per acquisto o per ristrutturazione. I mutui non sono erogati in modo diretto dall’Enasarco (così come invece può avvenire con l’Inpdap), ma l’erogazione è a carico con una delle banche convenzionate;
  • prestito personale, con la forma della cessione del quinto. Anche in questo caso l’erogazione avviene, a condizioni agevolate, da parte delle finanziarie e delle banche che hanno stipulato degli specifici accordi con l’ente;
  • contributi integrativi: all’interno dei “prestiti agevolati” questi sono quelli che più ci si avvicinano per due ragioni. La prima è che questi contributi vengono concessi direttamente dall’Enasarco, ma solo al verificarsi di alcune situazioni e/o eventi specifici. La seconda ragione è dovuta invece al fatto che si tratta di somme che non devono essere restituite da chi ne ha ricevuto il beneficio.

Caratteristiche e condizioni della cessione del quinto Enasarco

Indipendentemente dalla motivazione che spinge a chiedere una certa liquidità, sotto forma di prestito personale, gli iscritti Enasarco possono richiedere una cessione del quinto a condizioni agevolate. I requisiti che bisogna avere sono quelli minimi previsti per la richiesta delle cessioni. Tuttavia la domanda non deve essere rivolta direttamente a una delle sedi Enasarco presenti in Italia, ma bisogna fare la richiesta agli Istituti di credito convenzionati con l’ente stesso.

L’elenco di queste società convenzionate è in continuo mutamento, ma generalmente è aggiornato sul sito o si possono avere informazioni specifiche direttamente dagli uffici preposti dell’Enasarco. Per contattare questi uffici si possono utilizzare differenti canali, e comunque si può contattare il supporto del contact center per informazioni di carattere generale.

Informazioni ed assistenza sono ottenibili con:

  • il Contact center della Fondazione Enasarco che ha operatori che risponderanno dal lunedì al venerdì (tranne i festivi) dalle 8,30 fino alle ore 19.00;
  • entrando direttamente all’interno dell’area riservata in Enasarco facendo il login e poi entrando nella sezione delle informazioni;
  • la Live Chat (che è attiva dalle ore 9 alle ore 14 nei giorni feriali, ovvero dal lunedì al venerdì esclusi i festivi).

E’ possibile conoscere le condizioni che ciascuna finanziaria o banca convenzionata è disposta a fare, procedere con la richiesta di un preventivo, o conoscere le modalità di accesso all’offerta dei prestiti Enasarco, contattando direttamente una delle società convenzionate. Attualmente sono operative e attive con le convenzioni le seguenti società:

Banca/Finanziaria Contatto
Cap. Ital. Fin. S.p.A. 800.22.55.66
Conafi Prestitò S.p.A. 840.700.313
Credem 800.2733.36
Dynamica Retail 06.9652051
Fides S.p.A. 800.729.988
Istituto Finanziario Europeo S.r.L. 800.200.948
Ital Credi S.p.A. 800.78.03.30
M3 Prestitichiari S.p.A. 0965.811360 / 06.4940555
Fincontinuo S.p.A. 800.92.30.69

Se le condizioni che sono applicate dalle differenti società sono sostanzialmente molto diversificate tra di loro, in comune troviamo la documentazione necessaria che bisogna esibire per poter passare dalla richiesta del preventivo alla domanda vera e propria di prestito. Come documenti obbligatori necessari ci sono:

  • un documento di identità in corso di validità (che non sia prossimo alla scadenza);
  • il codice fiscale o la tessera sanitaria;
  • la certificazione della quota cedibile (che va richiesta agli uffici preposti Enasarco);
  • le ultime retribuzioni o l’ultima pensione.

I prestiti agevolati: contributi integrativi

Il verificarsi di alcune situazioni particolari (che possono essere sia positive come una nascita o un’adozione, che negative come un decesso o una malattia), portano a degli squilibri finanziari. Per fornire un sostegno economico in queste situazioni, anche l’Enasarco ha previsto una serie di forme di contribuzione, che hanno in comune solo tre elementi:

  • il contributo integrativo viene concesso solo dietro richiesta esplicita del possibile beneficiario, nelle modalità e nei tempi previsti da ciascuna situazione;
  • la domanda dovrà essere fatta usando gli appositi moduli e usando gli specifici canali, pena il rigetto e l’esclusione dal beneficio;
  • non è previsto l’obbligo di restituzione delle somme che vengono accordate.

In pratica i contributi integrativi sono da considerarsi i soli prestiti Enasarco realmente agevolati, proprio per l’uso della formula a “fondo” perduto. E’ però necessario che si verifichino alcune condizioni specifiche, e bisogna possedere dei requisiti ben definiti per poterne fare richiesta. Inoltre sono previsti dei limiti sulle somme che possono essere accordate.

I principali contributi agevolati che possono essere richiesti sono:

  1. contributo per infortunio o malattia specifico per gli agenti over 75 anni.
    L’obiettivo è quello di aiutare il richiedente a sostenere le spese mediche dovute a infortunio o malattia (che devono essere dimostrate tramite l’invio di fatture e spese mediche sostenute). Bisogna fare richiesta entro 90 giorni dall’evento. La richiesta, su apposito modulo, va fatta con Pec (indirizzo del destinatario [email protected]) oppure con raccomandata A/R da inviarsi all’indirizzo: Fondazione Enasarco via Antoniotto Usodimare 31, cap 00154 Roma sottoponendo all’attenzione del Servizio Prestazioni (Ufficio prestazioni integrative e Firr);
  2. contributo figlio (in caso di nascita oppure di adozione): Vengono previsti degli importi fissi che sono pari a 750 euro per il primo figlio, 650 euro per il secondo figlio e 500 euro per il terzo. La domanda può essere fatta sia dagli agenti in attività che i pensionati, ma a condizione che non passino 12 mesi dall’evento;
  3. contributo per i figli con disabilità: pensionati o agenti in attività possono richiederlo. L’importo massimo riconosciuto è di 1000 euro all’anno, ma la domanda va fatta entro il termine approvato nel regolamento di riferimento (tradizionalmente il 30 gno). Le modalità di richiesta sono le stesse previste dal punto 1;
  4. contributo spese funerarie: il termine per la presentazione è sempre di 12 mesi dall’evento. Modalità di richiesta e indirizzi di riferimento sono gli stessi del punto precedente;
  5. contributi per eventi di particolare gravità (sia in caso di problemi di salute oppure per decesso, o terremoto e calamità naturali, ecc): modalità analoghe negli altri casi, ma si ha la particolarità di non prevedere una somma fissa. E’ la commissione della Fondazione Enasarco che caso per caso stabilisce in che misura fornire il proprio contributo, sulla base delle spese riportate nella documentazione allegata;
  6. contributo per asilo nido, spese di istruzione dei figli (soprattutto laurea e post laurea), rimborso spese di testo dei libri scolastici, contributo su soggiorni estivi, per ricoveri in casi di cura, ecc.
  7. Approfondimento: Come richiedere un prestito d’onore.

    Approfondisci

Prestiti Cnpr – I requisiti per ottenere tassi agevolati

Prestiti Cnpr – Come ottenere il prestito d’onore

La Cnpr (cassa nazionale per la Previdenza ed Assistenza a favore dei Ragionieri e Periti Commerciali) è un ente di previdenza non facoltativa ma obbligatoria, che si occupa principalmente del pagamento della pensione maturata dai suoi aventi diritto (da bilancio questa sfera impegna quasi l’80% delle risorse complessive). Nel tempo ha ampliato i propri servizi, occupando aree legate anche all’erogazione di finanziamenti (che arriva a toccare direttamente circa il 2% delle risorse del Cnpr).

Questi vengono erogati in modo diretto, soprattutto sotto forma di sussidi e contributi integrativi delle retribuzioni, e con la forma più vicina a quelli agevolati come nel caso del prestito d’onore under 38 anni. Se si desidera ottenere dei prestiti personali con tassi più bassi rispetto alla media del mercato dei finanziamenti o dei mutui, allora ci si può avvicinare a quelli che sono frutto di convenzioni con banche private. Tra le più attive troviamo soprattutto la Banca Popolare di Sondrio.

Condizioni e requisiti per le richieste di mutuo e di prestito

Le convenzioni attive per la richiesta di mutui di acquisto, ristrutturazione e costruzione (generalmente con la formula del S.A.L.) sono principalmente con la Banca Popolare di Sondrio, e a seguire troviamo la Mps. In particolare troviamo le seguenti caratteristiche.

Approfondimento: Confronta prestiti online.

Banca Popolare di Sondrio

Mutuo

L’importo massimo che viene concesso è di 350 mila euro. Vale comunque un altro limite che è dato dalla percentuale del 70% del prezzo di acquisto o costo di costruzione. L’ipoteca non deve essere necessariamente di primo grado, ma può essere anche di grado successivo. Inoltre le finalità prevedono la possibilità di richiesta del mutuo anche per acquistare uno studio. La durata può essere scelta tra 5, 10 15 oppure 20 anni. Lo spread è dell’1,1% per le percentuali finanziate tra il 50 e il 70%, mentre al di sotto del 50% lo spread si ferma allo 0,9% per il variabile puro. Per il tasso variabile indicizzato al tasso Bce si ha uno spread maggiore di circa 0,25% su quello indicizzato all’euribor a 6 mesi. Il tasso fisso parte da un punto percentuale di spread fino ad un massimo di 1,35%.

Le spese comuni per tutti i mutui sono: quelle di istruttoria pari a 150 euro; le spese di incasso rata fissate a 3,5 euro cad. Inoltre c’è da considerare il costo della perizia che è pari a 200 euro più Iva in caso di acquisto o ristrutturazione, mentre per la costruzione con Sal, il costo è di 85 euro più Iva per ciascun intervento del perito. Non è prevista alcuna penale di estinzione anticipata se la richiesta del mutuo è fatta da persone fisiche, altrimenti sarà pari all’1% dell’importo da restituire. La domanda di mutuo deve essere fatta on line, con l’uso dell’apposito modulo presente nella sezione dell’area personale del richiedente.

Prestiti

Anche per la richiesta dei prestiti personali bisogna usare il canale on line per poter avviare la pratica. In questo caso poi tutta la procedura proseguirà sempre a distanza, con l’invio della documentazione da firmare e inoltrare direttamente a domicilio o presso l’indirizzo dato in fase di avvio. Per poter ottenere le condizioni agevolate, applicate su un importo compreso tra 5 mila e 25 mila euro, bisogna possedere degli specifici requisiti che sono:

  • aver raggiunto almeno 2 anni di iscrizione e contribuzione a Cnpr;
  • aver fatto una dichiarazione dei redditi per lo stesso periodo minimo;
  • avere accesso all’area personale dell’apposita sezione per inoltrare la richiesta.

La durata di questi prestiti dovrà essere compresa tra i 2 e i 5 anni, mentre il rimborso non avviene con cadenza mensile ma trimestrale (le scadenze sono fissate al 31 gennaio,al 30 aprile, al 31 luglio e al 31 ottobre di ogni anno).

Come spese accessorie sono previste:

  • spese di incasso rid di 4 euro;
  • spese di istruttoria (30 euro per importi fino a 15 mila euro, 50 euro per quelli superiori).

Maggiori informazioni possono essere ottenute dal numero verde 800 478 960 oppure inviando una e-mail a [email protected].

Monte dei Paschi di Siena

Mutui

La Mps arriva fino a 30 anni di durata per la concessione dei mutui agli iscritti Cnpr. Tuttavia come finalità sono accettate solo quelle relative all’acquisto, ristrutturazione o surroga di un’unità abitativa destinata ad abitazione principale. Tra i limiti è previsto anche la consistenza del plafond dedicato alla concessione dei mutui fino al suo esaurimento.

Prestiti

Mps fa una distinzione tra i prestiti personali e finanziamenti professionali. Per i primi la somma massima che può essere concessa arriva a 60 mila euro, da restituire entro 120 rate al massimo. Mentre per quelli di natura professionale il tempo di rimborso si dimezza mentre l’importo massimo sale a 75 mila euro.

Per accedere alle agevolazioni bisogna andare a una delle filiali Mps dimostrando il proprio status di iscritto al Cnpr.

I finanziamenti Cnpr “diretti”

I prestiti ed i mutui erogati in virtù di una convenzione hanno natura indiretta. La Cnpr tuttavia eroga anche delle forme di “aiuto” in modo diretto, dove spiccano i prestiti d’onore che però vengono concessi tramite la partecipazione ad un bando. In particolare ci sono due possibilità:

  • il bando per la concessione del prestito d’onore under 38 anni che vogliono avviare un’attività. L’importo massimo che viene concesso è di 10 mila euro, ed è necessario che venga presentato un progetto di avvio dell’attività. Non è prevista una scadenza per la richiesta del finanziamento, a patto che avvenga entro la fine del 2017. Dalla domanda la commissione Cnpr ha tempo 60 giorni per dare parere positivo o negativo;
  • caratteristiche analoghe per il bando presentato dai tirocinanti (con obbligo di uso dell’apposito modulo scaricabile direttamente dal sito).

Conclusioni

I prestiti Cnpr presentano un buon ventaglio di opzioni. Solo nel caso dei contributi (concessi al verificarsi di specifici eventi come nascita di un figlio, malattia, decesso, ecc) si può parlare di prestiti diretti agevolati. Il lungo sodalizio soprattutto con la Banca Popolare di Sondrio garantisce comunque nel tempo condizioni buone e maggiore facilità di accesso al credito.

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Cessione del quinto dipendenti privati – Come fare?

Cessione del quinto dipendenti privati di grandi e piccole aziende: normative e caratteristiche principali

La cessione del quinto dipendenti privati è molto probabilmente la soluzione più comoda, sicura e conveniente per ottenere un finanziamento quando ci si trova nella necessità di avere della liquidità da spendere per spese non preventivate o per portare a termine un progetto.

Come è risaputo questo tipo di prestito è concesso a tutti i dipendenti a tempo indeterminato del settore pubblico, ma la normativa relativa, le leggi 311/2005 e 80/2005 che hanno integrato il DPR 180/1950, prevede che ne possano usufruire anche i dipendenti di piccole aziende non statali, qualsiasi sia la forma giuridica con cui sono costituite – Sas, Snc, Srl o Spa – purché questa abbia almeno 16 dipendenti (qui è bene sottolineare che le finanziarie e le banche sono libere di decidere di escludere alcune aziende o categorie, in base a proprie valutazioni di convenienza e sicurezza).

Approfondimento: Preventivi prestiti gratuiti per dipendenti Spa.
Va evidenziato tuttavia che in alcuni casi il finanziamento viene concesso anche quando nell’azienda ci sono meno di 15 dipendenti, se la stessa viene riconosciuta finanziariamente idonea dalla compagnia assicurativa preposta a garantire la cessione del quinto dipendenti.

Cessione del quinto: vantaggi e garanzie

E’ un tipo di prestito che possiede caratteristiche diverse rispetto a quelle degli altri prodotti finanziari più comuni, in quanto l’impegno sottoscritto prevede l’assunzione di responsabilità anche da parte del datore di lavoro, il quale si impegna a cedere, eliminando di fatto la discrezionalità del sottoscrittore di corrispondere o meno il dovuto mensile, una parte dello stipendio, fino ad un massimo del 20%, del suo dipendente per un determinato numero di anni.

La busta paga stessa diventa quindi la garanzia necessaria e sufficiente per poter ottenere il prestito e ciò spiega perché la cessione del quinto viene concessa anche ai cattivi pagatori, protestati ed ai pignorati (con le dovute riserve).

Le garanzie

Inoltre nel caso di un dipendente privato anche il TFR, Trattamento di Fine Rapporto, accantonato negli anni viene considerato una garanzia; questo viene infatti “congelato”, e non può dunque essere richiesto dal titolare per tutta la durata della prestito, e prelevato dall’istituto erogante nel caso in cui il cliente si ritrovasse senza lavoro.

La presenza di garanzie così sicure consente alle banche e alle finanziarie di proporre prodotti convenienti, con tassi fissi concorrenziali ed iter burocratici molto snelli. Finanziarie come Findomestic e Compass, ad esempio, hanno messo sul mercato ottime soluzioni in tale direzioni e sono ad oggi leader nella cessione del quinto dipendenti privati.

Il coefficiente assicurativo: cos’è e quando diventa un ostacolo

Tutte le cessioni, sia per dipendenti pubblici che privati, sono garantite da una copertura assicurativa relativa al saldo del dovuto all’ente erogante nel caso di perdita di lavoro del debitore.

Le compagnie assicurative hanno dunque istituito il coefficiente assicurativo, un criterio di giudizio che ha l’obiettivo di valutare la solidità finanziaria del posto di lavoro del richiedente.

Numerosi sono i parametri presi in considerazione, alcuni relativi all’azienda, altri relativi al dipendente, che permettono di stabilire la sicurezza dell’operazione.
Appare chiaro come, nel caso di piccole aziende non molto solide, come ad esempio tale parametro pari a zero, la cessione non può essere concessa.

Il coefficiente assicurativo consente infine di stabilire la cifra massima erogabile che non può essere superiore al TFR accantonato moltiplicato appunto per il coefficiente. Per fare un esempio chiarificatore, se il TFR è pari a 10.000 € ed il coefficiente assicurativo è risultato essere di 2, il prestito concedibile non può superare i 20.000€.

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Fido bancario Unicredit – Conviene Scoperto Facile?

Fido bancario di UniCredit -Quanto costa?

Il fido bancario UniCredit è molto probabilmente una delle migliori linee di credito tra quelle concesse attualmente dalle banche e rappresenta un’ottima soluzione per chi ha bisogno di ottenere della liquidità di cui disporre per gestire le spese di tutti i giorni.

Ricordiamo che il fido bancario è una particolare operazione di finanziamento che può essere considerata una valida alternativa al più specifico prestito personale; si tratta in pratica di uno sconfinamento autorizzato dalla banca stessa, la quale concede al cliente di prelevare, a sua discrezione, la somma concordata anche se il conto va in rosso. Ovviamente su questo importo la banca applica degli interessi solitamente calcolati trimestralmente che rappresentano il guadagno della banca.

Il fido bancario UniCredit dimostra di essere particolarmente intelligente e flessibile ed ha riscosso molto successo tra i titolari privati del conto corrente My Genius (esiste ovviamente anche un’ampia linea di fidi per aziende).

Vediamone insieme le caratteristiche principali, i requisiti per poterlo ottenere ed i costi da accollarsi.

Scoperto Facile: flessibilità e requisiti

Si chiama Scoperto Facile la concessione di un fido bancario per privati proposto, e recentemente rinnovato, da UniCredit e si presenta come un prodotto estremamente flessibile e all’avanguardia.

Scoperto Facile può essere gestito attraverso l’area clienti dedicata che si trova sul portale e non sono poche le operazioni eseguibili, prima fra tutte la facoltà di aumentare e diminuire il plafond di credito a seconda delle necessità che via via si presentano.

Ovviamente la concessione non è automatica, in quanto la banca si riserva di eseguire le dovute verifiche sulla capacità reddituale del cliente e di richiedere la canalizzazione dello stipendio, della pensione o di qualsiasi altra fonte di reddito per quei clienti che non sono affidati.

I massimali di Sconto Facile

Sono quattro i plafond a disposizione del cliente e tutti prevedono un unico tasso fisso di 8,90%, per un TAEG corrispondente di 11,41%, applicato trimestralmente solo alle somme effettivamente utilizzate.

Ogni scaglione prevede un canone mensile che corrisponde alla commissione per la messa a disposizione dei fondi, il cosiddetto DIF, spesa che non può superare lo 0,50% del capitale interessato su base trimestrale.

Vediamo insieme le quattro possibilità di Scoperto Facile, il fido bancario di UniCredit:

  • plafond da 1.500 € per un canone mensile di 2,50 €;
  • plafond da 3.000 € per un canone mensile di 5,00 €;
  • plafond da 6.000 € per un canone mensile di 10,00 €;
  • plafond da 12.000,00 per un canone mensile di 20,00 €.

Il passaggio da un massimale ad un altro non prevede il pagamento di commissioni a carico del cliente.

Prodotti Unicredit

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Prestito Widiba – Il nuovo mondo dei finanziamenti 2.0

Come si ottiene il prestito Widiba in tempi brevi?

Quando Widiba ha esordito nel mondo delle banche online in Italia, nel 2014, sembrava che i clienti ne avessero viste già abbastanza di proposte sul mercato. Invece le idee originali della piattaforma online voluta dal gruppo Monte dei Paschi di Siena hanno fatto breccia nella fiducia degli utenti, tanto da arrivare, già dopo un solo anno di condivisione, a 150 mila users e 628 consulenti finanziari.

Ma cosa è Widiba? Si tratta di una banca “creata proprio dagli stessi clienti”, grazie a continui spunti, consigli, proposte e richieste, che comprendono tutti i tradizionali prodotti offerti da una banca, come ad esempio il prestito (recentemente l’offerta è stata resa ancora più completa dal lancio dei mutui).

Interessanti anche le promozioni che periodicamente Widiba mette a disposizione dei futuri clienti, come ad esempio le agevolazioni sui tassi di investimento e l’abbattimento del canone e delle spese per chi apre un conto corrente, o degli incentivi da spendere su piattaforme e-commerce (come l’apprezzatissimo buono Amazon). Un conto corrente Widiba, infine, viene tranquillamente aperto online, anche con l’ausilio di una webcam.

In questo articolo ci focalizzaremo su come funziona il prestito Widiba e su cosa lo distingue dalle altre banche.

Indice


Prestiti Widiba in partnership con Findomestic

La piattaforma bancaria è tra le più smart soprattutto per quanto riguarda le procedure online al 100% grazie alla firma digitale e, proprio grazie alla disponibilità del canale ‘a distanza’ per richieste e gestione, ha bypassato le difficoltà di accesso nei periodi di lockdown dovuti al Covid. Nel particolare, Widiba ‘via web’ mette a disposizione dei clienti il conto deposito Widiba, degli investimenti, conti correnti e, naturalmente, il prestito Widiba. Per offrire questo prodotto, però, Widiba si è rivolta ad una delle maggiori ex finanziarie che esistono in Italia: la Findomestic Banca.

L’obiettivo è stato quello di creare una partnership allo scopo di andare incontro alla clientela, soprattutto più giovane. In pratica i prestiti vengono messi a disposizione dalla banca online e possono essere richiesti sul sito web di Widiba compilando un form. Sarà Widiba stessa che sposterà la domanda a Findomestic e dopo un tempo di attesa piuttosto contenuto sarà possibile avere il responso (l’approvazione o il rifiuto del prestito) e, successivamente, l’erogazione della liquidità necessaria.

Approfondimento: Caratteristiche e vantaggi prestito liquidità.


Caratteristiche dei prestiti Widiba

La partnership con Findomestic assicura al prestito Widiba caratteristiche all’avanguardia come il totale abbandono del cartaceo e l’utilizzo della firma digitale, con conseguente evidente risparmio sui costi accessori. Si potrà poi adottare il metodo già noto alla banca di Bnp Paribas, cioè il cambio o il salto di rata, per modificarne l’importo oppure chiederne un rinvio nel tempo.

Tra i principali aspetti positivi troviamo sicuramente la flessibilità. Nel particolare il prestito Widiba è dotato di due opzioni e cioè Cambio Rata e Salta Rata. Quest’ultima permette di saltare una rata a partire dalla settima mensilità (a patto che le precedenti siano correttamente pagate). Questa opzione può essere esercitata una volta l’anno.

donna al pc che fa acquisti

La possibilità di cambiare rata è invece possibile ogni mese in un range proposto dal sistema. Anche in questo caso l’opzione può essere esercitata dopo sei rate a meno che non sia stato richiesto contemporaneamente il salto della rata.

(Fonte: sito ufficiale Widiba – Data: 5 novembre 2022)


Importi e durate

La proposta che viene veicolata tramite Findomestic riguarda il prestito personale, che Widiba mette a disposizione per vari utilizzi tra cui: acquisto auto nuova, ristrutturazione della casa e cambio dell’arredamento. L’importo al 5 novembre 2022 va da 1000 euro a 40 mila euro mentre la durata del piano di ammortamento deve essere compresa tra 12 e 108 rate.

Ricordiamo che il prestito Widiba non prevede spese d’istruttoria ed anche le opzioni non hanno costi se esercitate.

(Fonte: sito ufficiale Widiba – Data: 5 novembre 2022)


Come richiederlo online

Alla pagina del calcolo rata si può procedere alla simulazione del prestito che vale anche come preventivo (con tanto di modulo IEBCC) e consequenzialmente alla richiesta, che si completa totalmente online grazie alla firma digitale. La procedura è intuitiva ma per completezza di informazione riportiamo i vari step:

  • Indicazione della finalità primaria del finanziamento (ad esempio la voce ‘Casa’);
  • Specifica dell’ambito della spesa (sempre riferendosi agli immobili ad esempio ‘Acquisto elettrodomestici’);
  • Inserimento dell’importo desiderato tra il minimo ed il massimo sopra indicato;
  • Calcolo delle varie alternative in base alle differenti durate del piano di ammortamento.

Ciascuna delle proposte permette di visualizzare il modulo IEBCC o semplicemente la scheda prodotto. Se si trova l’alternativa adatta alle proprie necessità basta cliccare sul banner ‘Si lo voglio’ per procedere alla richiesta. Chi non è registrato in banca Widiba dovrà registrarsi mentre per chi lo è basta fare login recuperando così i propri dati per procedere alla richiesta. E’ necessario tenere con se anche lo smartphone dove verranno fornite le password OTP essenziali per procedere alla richiesta. In questa fase verrà anche proposta l’apertura del conto (se non già posseduto), che non è però essenziale per la richiesta.

(Fonte: sito ufficiale Widiba – Data: 5 novembre 2022)

coppia giovane che sceglie costa acquistare da casa


My Instant Credit

La banca online del gruppo Mps offre tra i propri finanziamenti anche una linea di credito che prende il nome di My Instant Credit. Il plafond è pari a 1500 euro mentre la durata del piano di ammortamento può essere scelta tra 3, 6, 9 e 12 mesi.

Questa linea di credito serve per dilazionare le spese addebitate sul proprio conto corrente fino ad un massimo di 5. La scelta di rateizzare può essere effettuata direttamente al momento della notifica push legata alla transazione oppure accedendo alla lista dei movimenti.

Per ottenere questo finanziamento è necessario possedere almeno un requisito tra le seguenti alternative:

  • aver ottenuto e pagato correttamente un altro finanziamento Findomestic (che si occuperà, anche per My Instant Credit, della valutazione);
  • essere titolare di un conto Widiba da almeno 2 anni;
  • avere l’accredito degli emolumenti sul c/c;
  • possedere investimenti con la banca senese pari ad almeno 3000 euro.

(Fonte: sito ufficiale Widiba – Data: 5 novembre 2022)

stelle di trustpilot


Conclusioni

Oggi di banche ‘smart’ se ne sono affermate diverse, per cui per capire con quale passo sta procedendo Widiba ci si può rifare alle recensioni degli utenti. Ma qui la situazione si complica visto che le opinioni sono o molto positive o molto negative, soprattutto per quanto riguarda la comunicazione. Infatti, su Trustpilot Widiba complessivamente supera di poco le 2,5 stelle su 5.

Prodotti Widiba

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Prestiti su misura – 3 preventivi gratis personalizzati

Come trovare i prestiti su misura più adatti alle tue esigenze

Spesso ci si trova nella necessità di dover reperire una determinata liquidità di denaro e si decide di ricorrere al credito al consumo; bisogna, in questi casi valutare con attenzione le varie proposte presenti sul mercato, al fine di poter trovare i prestiti su misura più indicati per soddisfare le specifiche esigenze. In questo modo sarà possibile sottoscrivere un prodotto che non sia eccessivamente impegnativo da sostenere e che dunque non gravi troppo sugli impegni economici familiari mensili.

Se si desidera accedere ad una forma di finanziamento abbastanza lungo per portare a termine un progetto significativo, si può ricorrere ai classici prestiti personali. Parliamo di prodotti come le cessioni del quinto ad esempio. Mentre quando le cifre di cui si ha bisogno sono più contenute, ci si può rivolgere a strumenti più snelli e veloci, come le carte di credito revolving o i piccoli prestiti finalizzati gestibili completamente online.

Prestiti finalizzati o prestiti liberi?

La prima importante valutazione da prendere in considerazione per trovare i prestiti su misura migliori sul mercato è individuare la finalità. Si vuole comprare una macchina, ristrutturare la casa, pagare l’università dei figli o acquistare oggetti specifici di un determinato negozio o punto vendita?

Se abbiamo le idee chiare su questo possiamo ricorrere ai prestiti finalizzati, che offrono tassi più bassi ed erogazioni praticamente immediate. Di contro va detto che l’importo ottenuto è vincolato esclusivamente all’acquisto di quel determinato bene o servizio e non possiamo disporre del denaro in altro modo.

I prestiti di liquidità pura invece garantiscono una maggior libertà di gestione in quanto il denaro viene depositato direttamente sul conto corrente del richiedente. In questo caso i criteri di concessione sono più severi ed i tassi più elevati, ma bisogna anche dire che il mercato è più libero, e quindi più concorrenziale, perché oggi tutte le banche e le finanziarie hanno prodotti di questo tipo da proporre.

Prestiti non finalizzati: quale scegliere?

Tra i prestiti non finalizzati quelli più richiesti perché considerati più sicuri, sia per il cliente che per l’istituto erogante, sono le cessioni del quinto in cui la rata concordata viene direttamente prelevata dallo stipendio dell’intestatario.
Certo è che questo tipo di finanziamento viene concesso solo ai lavoratori dipendenti o ai pensionati e non si rivolge quindi a tutti.

In effetti il lavoratore autonomo o colui che non può dimostrare il proprio reddito con la busta paga, si può trovare in maggiore difficoltà ad ottenere un finanziamento. Non bisogna scoraggiarsi però perché esistono anche prestiti senza busta paga (vedi anche Cosa fare in caso di prestito rifiutato).

Come abbiamo detto nel paragrafo precedente il mercato del credito al consumo è molto vivace e sono numerosissimi i prodotti disponibili: prestiti cambializzati, carte di credito a rate e piccoli finanziamenti veloci appositamente studiati per le categorie di lavoratori redditualmente meno garantite.

In questo ambito spiccano Agos e Findomestic e Credem ed Unicredit tra le banche, la prima con il suo prestito Avvera, facile e rapido da ottenere, la seconda con CreditExpress Dynamic, che propone una rata personalizzabile. Senza tralasciare il quasi omonimo Gran Prestito su Misura di Cariparma.

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