Guida alla richiesta di un prestito con pensione di invalidità
Per cittadino invalido si ritiene qualsiasi cittadino che subisca una menomazione a livello sia fisico che mentale e che si trovi quindi in una situazione di svantaggio psicofisico.
Ma la loro situazione sfavorevole si ripercuote anche dal punto di vista economico come ad esempio nella possibilità di accedere a forme di prestito?
Facciamo chiarezza. Nell’ordinamento Italiano abbiamo 4 tipologie di invalidi classificati secondo la causa invalidante:
- Invalidi civili (Legge 66/62; Legge 381/70; Legge 382/70; Legge 118/71).
- Invalidi di guerra (D.P.R. 915/78).
- Invalidi per servizio (D.P.R. 915/78).
- Invalidi del lavoro (D.P.R. 1124/64).
E secondo quanto sancito proprio dall’art. 38 della Costituzione Italiana queste categorie di cittadini hanno diritto al supporto economico e assistenziale, percependo una pensione nei modi e nelle misure previste dall’ordinamento legislativo.
Invalidità civile
Per avere il riconoscimento di invalidità civile bisogna riscontrare una minorazione, detta anche infermità fisica, psichica o sensoriale, che quindi reca un danno funzionale, cioè la perdita o la limitazione a svolgere un’attività non più normalmente, ma con ovvie e gravi difficoltà. Queste difficoltà devono corrispondere ad una riduzione della capacità lavorativa superiore a 1/3.
Invalidità di guerra
Si definisce invalido di guerra secondo il D.P.R. 915/78 il cittadino sia militare che civile che lavorando per lo Stato abbia subito menomazioni di qualunque genere per cause belliche come lo scoppio di un ordigno.
Lo Stato Italiano risarcisce questa categoria di cittadini attraverso l’erogazione di un trattamento definito appunto pensione di guerra che può essere erogata sia direttamente alla persona che ai familiari qualora la persona sia deceduta o se la persona la percepiva prima di morire (reversibilità) .
Invalidità di servizio
Sono definiti invalidi per servizio, secondo il D.P.R. 915/78, tutti i dipendenti pubblici che a causa di una malattia o di un infortunio, dovuto sempre al lavoro prestato, sono rimasti invalidi. Tale invalidità deve essere accertata presso la Commissione Medica Periferica.
Invalidità lavorativa
Il D.P.R. 1124764 sancisce che possono considerarsi invalidi di lavoro tutti quei dipendenti di aziende private che a seguito di una malattia o infortunio derivante dall’attività svolta subiscono un’invalidità superiore al 20%. Questo riconoscimento deve essere effettuato dall’INAIL della provincia in cui si è verificato l’infortunio.
Inabilità lavorativa
Differente è il caso della inabilità lavorativa che invece prevede un’infermità o una patologia che causi l’impossibilità permanente a svolgere qualsiasi lavoro.
Ma i pensionati invalidi possono richiedere un prestito?
Partiamo dal presupposto che la figura del pensionato INPS (o altro ente) che percepisce mensilmente la sua pensione di anzianità è considerata da banche e finanziarie una figura top. Ma chi percepisce la pensione di invalidità sono trattati dagli Istituti di Credito allo stesso modo?
Le pensioni di invalidità sono rappresentate nella maggior parte dei casi da sussidi cioè da cifre non particolarmente alte legate all’andamento non sempre certo di un determinato infortunio/malattia ed ecco perché andiamo ad analizzare per quali categorie di invalidi esiste la possibilità concreta di chiedere un prestito.
Confronto probabilità di erogazione tra prestito personale e Cessione del quinto – con pensione
Quindi da quello che si evince in tabella non tutte le categorie di pensione possono essere finanziate tramite un prestito personale. Per quanto riguarda poi la pensione di invalidità l’unica soluzione realmente fattibile è quella del prestito con cessione del quinto che però viene concessa in base alla tipologia di invalidità attribuita al richiedente.
Ad esempio, come mostrato in tabella una categoria di pensione non finanziabile con cessione del quinto è l’Invalidità civile, oppure i casi degli assegni o le pensioni sociali.
Tra le categorie finanziabili, invece, troviamo la pensione degli invalidi di guerra e quindi anche quella dei familiari detta reversibilità e anche la categoria dei pensionati con invalidità /inabilità lavorativa.
Come richiedere la cessione
Se si ha una pensione di invalidità, occorre fornire come in un normale prestito i documenti attestanti le entrate, tutti i documenti e certificati medici più un modulo che fornisce direttamente la banca o finanziaria che attesta le varie patologie del richiedente.
Essendoci delle probabilità di decesso da parte del richiedente – a volte alte, a volte minime – c’è da sottolineare che questo tipo di finanziamento viene tutelato obbligatoriamente da una polizza vita assicurativa del richiedente. Infatti il modulo compilato dal medico (vedi Prestiti Enpam) viene dopo valutato proprio dalla compagnia assicurativa che decide se accordare o meno la copertura per la cessione del quinto e poi di conseguenza l’istituto di credito accetta o rifiuta la richiesta.
Quando non viene erogata?
Ecco i casi in cui la Banca generalmente non eroga il prestito con cessione del quinto anche se garantito dalla pensione di invalidità stessa:
- malattia troppo grave e probabilità elevata di decesso;
- pensione di invalidità troppo bassa per riuscire a coprire le rate;
- pensione di invalidità incerta – nel senso che può essere revocata da un momento all’altro – in base ad esempio ad una guarigione – o a un netto miglioramento dall’infortunio o malattia preesistente
Approfondimento: Cessione del quinto rifutata.
Conclusioni
Come abbiamo analizzato non sempre la Banca accoglie positivamente la richiesta di prestito con pensione di invalidità. Bisogna infatti considerare anche il fatto che in molti casi la pensione di invalidità non è sempre aggredibile in caso di inadempienza, ciò significa che l’istituto di credito non può rifarsi su di essa nel caso in cui il richiedente smettesse di rimborsare il finanziamento.
In conclusione, l’erogazione di un prestito per i titolari di pensione di invalidità, viene valutata caso per caso, questo perchè ovviamente la Banca vuole essere sicura che si riesca a rimborsare la somma prestata ma la soluzione ottimale rimane per la maggior parte dei casi la richiesta attraverso cessione del quinto.