Cessione del quinto dipendenti privati – Come fare?

Cessione del quinto dipendenti privati di grandi e piccole aziende: normative e caratteristiche principali

La cessione del quinto dipendenti privati è molto probabilmente la soluzione più comoda, sicura e conveniente per ottenere un finanziamento quando ci si trova nella necessità di avere della liquidità da spendere per spese non preventivate o per portare a termine un progetto.

Come è risaputo questo tipo di prestito è concesso a tutti i dipendenti a tempo indeterminato del settore pubblico, ma la normativa relativa, le leggi 311/2005 e 80/2005 che hanno integrato il DPR 180/1950, prevede che ne possano usufruire anche i dipendenti di piccole aziende non statali, qualsiasi sia la forma giuridica con cui sono costituite – Sas, Snc, Srl o Spa – purché questa abbia almeno 16 dipendenti (qui è bene sottolineare che le finanziarie e le banche sono libere di decidere di escludere alcune aziende o categorie, in base a proprie valutazioni di convenienza e sicurezza).

Approfondimento: Preventivi prestiti gratuiti per dipendenti Spa.
Va evidenziato tuttavia che in alcuni casi il finanziamento viene concesso anche quando nell’azienda ci sono meno di 15 dipendenti, se la stessa viene riconosciuta finanziariamente idonea dalla compagnia assicurativa preposta a garantire la cessione del quinto dipendenti.

Cessione del quinto: vantaggi e garanzie

E’ un tipo di prestito che possiede caratteristiche diverse rispetto a quelle degli altri prodotti finanziari più comuni, in quanto l’impegno sottoscritto prevede l’assunzione di responsabilità anche da parte del datore di lavoro, il quale si impegna a cedere, eliminando di fatto la discrezionalità del sottoscrittore di corrispondere o meno il dovuto mensile, una parte dello stipendio, fino ad un massimo del 20%, del suo dipendente per un determinato numero di anni.

La busta paga stessa diventa quindi la garanzia necessaria e sufficiente per poter ottenere il prestito e ciò spiega perché la cessione del quinto viene concessa anche ai cattivi pagatori, protestati ed ai pignorati (con le dovute riserve).

Le garanzie

Inoltre nel caso di un dipendente privato anche il TFR, Trattamento di Fine Rapporto, accantonato negli anni viene considerato una garanzia; questo viene infatti “congelato”, e non può dunque essere richiesto dal titolare per tutta la durata della prestito, e prelevato dall’istituto erogante nel caso in cui il cliente si ritrovasse senza lavoro.

La presenza di garanzie così sicure consente alle banche e alle finanziarie di proporre prodotti convenienti, con tassi fissi concorrenziali ed iter burocratici molto snelli. Finanziarie come Findomestic e Compass, ad esempio, hanno messo sul mercato ottime soluzioni in tale direzioni e sono ad oggi leader nella cessione del quinto dipendenti privati.

Il coefficiente assicurativo: cos’è e quando diventa un ostacolo

Tutte le cessioni, sia per dipendenti pubblici che privati, sono garantite da una copertura assicurativa relativa al saldo del dovuto all’ente erogante nel caso di perdita di lavoro del debitore.

Le compagnie assicurative hanno dunque istituito il coefficiente assicurativo, un criterio di giudizio che ha l’obiettivo di valutare la solidità finanziaria del posto di lavoro del richiedente.

Numerosi sono i parametri presi in considerazione, alcuni relativi all’azienda, altri relativi al dipendente, che permettono di stabilire la sicurezza dell’operazione.
Appare chiaro come, nel caso di piccole aziende non molto solide, come ad esempio tale parametro pari a zero, la cessione non può essere concessa.

Il coefficiente assicurativo consente infine di stabilire la cifra massima erogabile che non può essere superiore al TFR accantonato moltiplicato appunto per il coefficiente. Per fare un esempio chiarificatore, se il TFR è pari a 10.000 € ed il coefficiente assicurativo è risultato essere di 2, il prestito concedibile non può superare i 20.000€.

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Pignoramento dello stipendio in presenza di cessione del quinto

Pignoramento dello stipendio in presenza di cessione del quinto: norme e limiti

Il Decreto del Presidente della Repubblica n.180/1950 stabilisce le norme a cui bisogna attenersi quando ci si trova ad avere a che fare con un pignoramento dello stipendio in presenza della cessione del quinto. E’ fondamentale conoscerne bene il funzionamento quando ci si trova a dover rispondere alla seguente domanda: può esserci la coesistenza tra pignoramento e libera cessione del quinto?

La risposta è affermativa, anche se vanno distinte le due ipotesi che si possono verificare per le quali i limiti fissati sono diversi: il pignoramento che viene eseguito quando già esiste una cessione oppure, viceversa, quando si richiede una cessione con pignoramento già eseguito (vedi anche Pignoramento presso terzi e Pignoramento immobiliare).

Prima ipotesi: pignoramento dello stipendio in presenza di cessione del quinto

Vediamo dunque quali sono i limiti entro i quali ci si può muovere quando viene notificato il pignoramento per debiti non pagati al datore di lavoro di un debitore che ha già liberamente richiesto la cessione del quinto.

In questo caso la parte di stipendio aggredibile è costituita dalla differenza che c’è tra la metà dello stipendio e la quota che già risulta ceduta.

Si fa notare però che in tali frangenti il totale mensile da corrispondere risulta essere il 50% della retribuzione complessiva, quindi una percentuale molto elevata. Tale misura viene concessa solo nei casi in cui i debiti da corrispondere siano di natura alimentare o destinati a più creditori. Altrimenti la quota pignorabile viene fissata in un quinto massimo del totale in busta paga.

Facciamo un esempio esemplificativo. Ipotizziamo uno stipendio di 1500 € sul quale risulta una rata mensile corrispondente a 300 €, ovvero il 20% del totale; la parte di retribuzione che può essere destinata a più creditori o per pagare gli alimenti corrisponde a 450 €, ovvero 750 €, la metà dello stipendio, meno di 300 € già impegnati. In tutti gli altri casi la parte pignorabile è di 300 €.

Seconda ipotesi: richiedere la cessione del quinto in presenza di pignoramento

Al contrario invece, ovvero quando la richiesta volontaria della cessione del quinto viene fatta quando c’è un pignoramento già in atto, la parte aggredibile è leggermente più limitata.
In questo caso infatti la quota cedibile della propria retribuzione non può essere maggiore della differenza che c’è fra i due quinti dello stipendio totale, al netto di trattenute e tasse, e la quota ceduta.

Il cumulo tra pignoramento e cessione in questo caso non potrà mai superare i 2/5 della retribuzione totale.

Applichiamo queste regole allo stesso esempio che abbiamo usato nel paragrafo precedente. Ipotizziamo che su uno stipendio da 1500 € sia stato eseguito un pignoramento di 250 € mensili; la quota disponibile da dedicare ad una cessione del quinto non può essere superiore a 350 €, ovvero 600 €, corrispondente ai due quinti del totale, meno 250 €, la parte mensile già pignorata.

Altri articoli: Preventivo online piccoli prestiti.

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Cessione del quinto dipendenti pubblici – Come funziona?

Cessione del quinto dipendenti pubblici: domande e risposte

I dipendenti pubblici e statali in cerca di liquidità, a differenza di altre categorie di lavoratori, possono accedere al credito anche tramite la cosiddetta cessione del quinto dello stipendio. Se hai bisogno di informazioni a riguardo, continua a leggere il seguente articolo: cercherò di chiarire tutti i tuoi dubbi su caratteristiche, requisiti e modalità di richiesta di questa particolare forma di finanziamento, oltre a suggerirti anche eventuali alternative.

Indice

Cos’è la cessione del quinto dello stipendio?

frazione un quinto

Si tratta di una forma di prestito personale creata e regolamentata dallo Stato italiano nel 1950 (DPR 180/1950) al fine di agevolare l’accesso al credito dei dipendenti pubblici. Dal 2005 la cessione del quinto è stata estesa anche ai dipendenti privati ed ai pensionati grazie a due risoluzioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Come un comune prestito personale, la cessione del quinto dello stipendio rientra nella categoria del credito al consumo ed ha una durata massima di 120 mesi, ma presenta alcune caratteristiche stabilite dalla normativa che lo differenziano notevolmente dai classici prestiti:

  • l’importo della rata, per legge, non può superare il 20% dello stipendio netto;
  • il rimborso avviene a mezzo trattenute in busta paga da parte dell’Ente di appartenenza che provvederà personalmente a versare il dovuto, mensilmente, all’istituto creditore;
  • per legge la cessione del quinto dello stipendio deve essere accompagnata da una copertura assicurativa vita e impiego, che provveda alla restituzione del debito nel caso di morte del beneficiario o perdita del lavoro;
  • l’importo a cui si può avere accesso non è fisso, ma dipende dall’entità del proprio stipendio, dal Tfr maturato e maturando e dall’anzianità di servizio;
  • non è richiesto alcun garante, in quanto la garanzia è rappresentata dal vincolo posto sul Tfr per tutta la durata del finanziamento e dal coinvolgimento nel rimborso dell’Ente di appartenenza;
  • ai fini della valutazione di fattibilità non viene preso in considerazione il merito creditizio del richiedente, ma soltanto busta paga e Tfr.

In virtù di quanto sopra elencato,

la cessione del quinto presenta il notevole vantaggio di poter essere accessibile anche a quei dipendenti pubblici che in passato possono aver avuto problemi di solvenza con relativa segnalazione al Crif.

In qualità di cattivi pagatori, questi dipendenti pubblici, pur in possesso di busta paga e lavoro stabile, potrebbero incontrare difficoltà nell’accesso al credito tradizionale, cosa che invece non si presenta ricorrendo alla cessione del quinto dello stipendio.

(Approfondimento: Polizza CPI)

Chi può richiederla?

immagini dipendenti pubblici

La cessione del quinto dello stipendio può essere richiesta da tutti i dipendenti pubblici e statali che dispongano di un contratto di lavoro a tempo indeterminato e che abbiano un’anzianità di servizio di almeno 4 anni, validi ai fini del trattamento di quiescenza.
L’accesso è consentito anche ai dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, fermo restante l’anzianità di 4 anni, a patto che il contratto in atto abbia una durata di almeno 3 anni e il finanziamento richiesto si concluda entro la fine del contratto lavorativo stesso.

Per quanto riguarda l’età massima per richiedere la cessione, questa è rappresentata dall’età pensionabile:

la cessione del quinto può essere richiesta anche in prossimità della pensione ma il rimborso deve completarsi prima della messa in quiescenza.

A chi rivolgersi?

immagine di istituto di credito

I dipendenti pubblici e statali possono richiedere la cessione del quinto dello stipendio recandosi presso banche e finanziarie che hanno in catalogo tale forma di finanziamento. Poichè frequentemente Enti Pubblici e Istituti di credito stipulano convenzioni a vantaggio dei dipendenti pubblici, è sempre opportuno informarsi presso la propria amministrazione di quelle eventualmente in atto, in quanto

le banche convenzionate potrebbero offrire agevolazioni nei tassi applicati, nelle spese accessorie o semplificazioni nell’iter burocratico.

Per effettuare una scelta ponderata e consapevole, si consiglia di richiedere un preventivo di cessione del quinto presso diversi istituti di credito, convenzionati e non, così da poterli confrontare per individuare l’offerta più consona alle proprie esigenze oltre che la più conveniente per le proprie tasche (affinchè il confronto sia efficace è necessario che i preventivi siano di pari importo e durata)

Tra gli istituti di credito a cui potersi rivolgere si annoverano tra gli altri Unicredit, Findomestic, IBL Banca o Pitagora SpA.

Quanto costa la cessione del quinto dello stipendio?

simbolo dell'euro

Se guardassimo esclusivamente al TAN applicato alle cessioni rivolte ai dipendenti pubblici penseremmo di aver trovato una tra le soluzioni più convenienti in circolazione. Effettivamente, poichè il dipendente pubblico viene considerato dagli istituti di credito come un cliente a basso rischio, i tassi applicati sono competitivi e, come detto prima, spesso agevolati in virtù di convenzioni in atto. Ma non è tutto oro quel che luccica. Tale forma di finanziamento presenta, infatti, dei costi accessori da non sottovalutare, come ad esempio il premio della copertura assicurativa obbligatoria o eventuali commissioni di intermediazione. Per questo è più significativo il TAEG, in quanto include nel suo calcolo anche quasi tutti i costi accessori. Al momento quindi di valutare i vari preventivi raccolti

è il TAEG che va comparato, non solo il TAN.

A tutela del consumatore la Banca d’Italia emette ogni trimestre un bollettino dove riporta i TEGM (tasso effettivo globale medio) applicati in media dalle banche nel trimestre precedente ed i tassi soglia oltre i quali si parla di usura. Inoltre, tale bollettino riporta anche i costi applicati in media dalle banche per le spese di mediazione. Ad esempio, per il primo trimestre del 2020 il TEGM relativo alle cessioni del quinto fino a 15.000€ è 11,45% mentre al di sopra dei 15.000€ è 7,99%. Confrontando tali dati con i tassi riportati nei vari preventivi richiesti si potrà valutare l’effettiva convenienza o meno dei tassi proposti dalle banche interpellate.

Quale documentazione è richiesta?

immagine di documento e punto interrogativo

Per ottenere un preventivo personalizzato e per procedere successivamente alla richiesta del finanziamento occorrerà presentare i seguenti documenti:

  • carta d’identità;
  • tessera sanitaria o codice fiscale;
  • ultime due buste paga;
  • Certificazione Unica (ex-CUD);
  • certificato di stipendio rilasciato dal datore di lavoro, necessario per calcolare la quota cedibile.

Se si necessita di ulteriore liquidità?

immagine di denaro

Come detto, data la durata massima di 120 mesi, l’importo massimo a cui un dipendente pubblico può accedere richiedendo la cessione del quinto dello stipendio è strettamente legata all’entità del proprio stipendio e, quindi, della quota cedibile impegnabile. Ad esempio, un dipendente con un’entrata netta mensile di 2.000€ potrà impegnare max.400€ per max. 120 mesi, arrivando ad un montante (credito+interessi) di massimo 48.000€. Se tale cifra non fosse sufficiente, il dipendente pubblico può arrivare a duplicare tale importo richiedendo anche il prestito con delega di pagamento (detto anche doppio quinto) impegnando mensilmente un ulteriore 20% dello stipendio. Nell’esempio precedente, dunque, cedendo un totale di 800€ al mese per 120 mensilità, si potrebbe raddoppiare il montante e quindi il credito accessibile, arrivando a 96.000€.

Se si avesse già una cessione dello stipendio in corso, si potrebbe invece pensare ad un rinnovo della stessa: prolungandone la durata obbligatoriamente a 120 mesi si potrebbe richiedere una nuova cessione con la quale estinguere la presente (recuperando gli oneri non goduti) ed ottenere nuova liquidità. Ciò è possibile, però, dopo aver già rimborsato almeno i due quinti delle rate previste dalla cessione in corso. Ad esempio, si potrà chiedere il rinnovo di una cessione di 60 mesi soltanto dopo aver pagato le prime 24 mensilità. E’ opportuno, inoltre, valutare con attenzione il TAEG della vecchia e della nuova cessione, cercando magari di spuntare tassi più convenienti.

Quali sono le tempistiche?

immagine di un cronografo con un punto interrogativo

Dal momento in cui il cliente fornisce all’istituto di credito tutta la documentazione richiesta, bisognerà mettere in conto i tempi tecnici necessari alla banca per dialogare con l’Ente pubblico che stipendia il richiedente. Infatti, una volta che la banca ha valutato le carte ed ha giudicato fattibile l’erogazione del finanziamento, viene inviato all’Ente/datore di lavoro un documento in cui si richiedere di esprimere il consenso alla collaborazione nel trattenere la rata e nel versarla all’istituto creditore. In realtà, nel caso della cessione del quinto dello stipendio si tratta di una pura formalità, in quanto il datore di lavoro è obbligato a collaborare, mentre nel caso di prestito con delega tale benestare diventa indispensabile, pena l’impossibilità di procedere all’erogazione. Il tutto, comunque, dovrebbe portare via

pochi giorni in più rispetto ad un comune prestito personale.

Quali alternative?

punti di domanda

I dipendenti pubblici e statali con contratto di lavoro a tempo indeterminato, anzianità di 4 anni utili alla pensione ed iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Fondo Credito) con almeno 4 anni di contributi versati alla stessa, potranno, in alternativa alla classica cessione del quinto dello stipendio, richiedere all’Inps (ex Inpdap) un prestito pluriennale diretto, usufruendo del TAN agevolato fisso pari a 3,5%. Tali prestiti possono avere durata quinquennale o decennale e presentano le stesse modalità di rimborso tipiche della cessione. L’unica differenza, oltre il tasso agevolato, è la necessità di rientrare nelle casistiche di spesa previste dal Regolamento.

Si tratta infatti di prestiti concessi soltanto per specifiche motivazioni riguardanti il richiedente e il suo nucleo familiare, come spese mediche, acquisto auto o casa principale, matrimonio dei figli, nascite, funerali…

Entro un anno dall’evento che ne ha causato lo stato di necessità, la domanda dovrà essere presentata alla propria amministrazione di competenza che provvederà ad inviarla all’Inps per via telematica. Alla domanda si dovranno allegare anche i seguenti documenti:

  • certificazione dello stato di bisogno;
  • fatture e/o preventivi di spesa;
  • certificato medico di sana e robusta costituzione o che (nel caso di motivazione medica) che attesti lo stato attuale dei fatti.

I prestiti pluriennali diretti Inps, economicamente parlando, sono spesso più vantaggiosi rispetto alla classica cessione del quinto, ma sono da mettere in conto le limitazioni causali per cui se ne può avere diritto e le tempistiche più lunghe previste per l’erogazione, oltre al fatto che quest’ultima è di anno in anno condizionata alla disponibilità o meno di fondi sufficienti nel Fondo Credito a cui l’Inps attinge per erogare le sue prestazioni creditizie.

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Fiditalia Cessione del Quinto – Conviene Quintocè?

Opinioni sulla cessione del quinto dello stipendio o pensione Fiditalia

Una finanziaria con una lunga storia come Fiditalia non poteva non offrire anche la cessione del quinto, sia dello stipendio che della pensione, con i due prodotti denominati: Quintocè Stipendio e Quintocè Pensione. Ricordiamo che la cessione del quinto è un tipo di finanziamento che rientra tra i prestiti personali e presenta delle caratteristiche che lo rendono utilizzabile anche da chi ha vari prestiti in corso o disguidi nel rimborso di rate precedenti.

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Cosa è la cessione del quinto?


In generale, la cessione del quinto è una modalità di prestito rivolta ai pensionati e ai lavoratori dipendenti (in alcuni casi solo quelli con contratto a tempo indeterminato, mentre in altri anche quelli a tempo determinato, a seconda delle scelte fatte dall’Istituto di credito).

La somma di denaro richiesta e ottenuta può essere rimborsata con rate mensili molto comode da restituire, perché trattenute direttamente a monte sulla pensione o sullo stipendio.

Per la determinazione della rata deve essere rispettato il rapporto pari ad “un quinto” degli emolumenti netti, la cosiddetta “quota cedibile”. Una volta determinata la rata che può essere concessa, moltiplicandola per il numero dei rimborsi, si determina il montante massimo complessivamente concedibile, che può essere condizionato da un tetto massimo previsto dalla banca o dalla finanziaria concedente.

Per ottenere la cessione del quinto non vi è la necessità di presentare alcuna altra garanzia o garante al di fuori dello stipendio o della pensione. Per i coniugati non è richiesta generalmente la firma del coniuge.

Al di là dei requisiti generali oggettivi, le varie banche e le differenti finanziarie possono però stabilire delle caratteristiche e condizioni più specifiche, come proprio l’accettazione anche dei contratti di lavoro a tempo determinato oppure l’estensione anche a società con un numero modesto di dipendenti (vedi anche Prestiti per dipendenti a tempo determinato).

In funzione di quanto evidenziato fino ad ora vediamo quali sono le caratteristiche e le condizioni che offre Fiditalia con il suo finanziamento specificatamente creato e denominato Quintocè.

Le caratteristiche del Quintocè Fiditalia

La cessione del quinto Fiditalia presenta una caratteristica abbastanza singolare: esiste una sola linea di prodotto, appunto chiamato “Quintocè” (suddiviso poi in Stipendio e Pensione).

Si tratta di una particolarità perché per molte altre banche (come ad esempio Ubi Banca, Unicredit, Intesa SanPaolo) le offerte vengono effettuate con prodotti differenti a seconda che si tratti di cessione del quinto della pensione oppure dello stipendio.

Non è previsto un importo massimo richiedibile (che dipende ovviamente dalla rata massima ottenibile e dalla durata di rimborso scelta oppure ottenibile). La durata dei rimborsi deve essere compresa tra 24 e 120 mesi. Il TAN e il TAEG dipendono dal “profilo” di rischio del richiedente, quindi: il tasso più basso è applicato ai dipendenti pubblici, poi seguono i pensionati (in virtù della convenzione firmata con l’Inps) e quindi a chiudere ci sono i dipendenti privati, in parte condizionati anche dall’affidabilità e solidità del loro datore di lavoro.

Approfondimento: Tassi cessione del quinto

Ovviamente nel calcolo totale dei costi deve essere considerato anche l’importo della polizza Cpi, che è obbligatoria per legge (sul sito sono indicate varie compagnie di assicurazione tra cui poter scegliere). Non sono applicate le spese di incasso rata e nemmeno quelle di invio delle comunicazioni obbligatorie come il rendiconto annuale.

(Fonte: sito ufficiale Fiditalia – Data: 19 ottobre 2021)

Come richiederlo?

Il prestito “Quintocè” deve essere richiesto direttamente presso le filiali Fiditalia più vicine, ma è possibile fissare un appuntamento contattando il numero di telefono verde 800-558800 oppure scegliendo l’opzione Richiedi Preventivo in Agenzia (non parliamo comunque di una cessione del quinto online o a distanza).

Online si può solo fare la richiesta di un preventivo o individuare la filiale più vicina o comoda da raggiungere. Per farlo si può usare l’apposita funzione presente sul sito ufficiale con cui è possibile anche fissare un appuntamento. Come altri canali dedicati all’assistenza o alle informazioni si possono utilizzare:

  • modulo online per i servizi post-vendita
  • e-mail all’indirizzo [email protected]
  • numero di telefono allo 02 43018799 ( dove un operatore risponde dal Lunedì al Venerdì entro la fascia oraria dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle ore 14.30 alle ore 18.00.

Requisiti per ottenere la cessione del quinto Fiditalia

Ferme restando le condizioni oggettive che bisogna avere per accedere alla cessione del quinto (contratto di lavoro a tempo indeterminato, determinato o pensione), la cessione del quinto Fiditalia prevede anche come requisiti anagrafici il raggiungimento di un’età che sia compresa tra i 18 ed i 90 anni. Per i soli dipendenti privati la somma massima concedibile è condizionata anche dal Tfr accantonato (limite che non sussiste invece per i dipendenti pubblici).

Esempi

A differenza della maggioranza degli istituti di credito concorrenti, con Fiditalia è possibile fare delle simulazioni online che non hanno valore di preventivo ma permettono di valutare almeno sulla carta le condizioni offerte.

Per procedere alla simulazione (Fonte: sito ufficiale Fiditalia – Data: 19 ottobre 2021) è sufficiente accedere alla pagina dedicata a Quintocè. Nel tool presente in alto e poi necessario specificare la propria categoria di appartenenza (pensionato, dipendente pubblico e privato), l’età, l’anzianità lavorativa, l’importo ideale della rata ed il tempo in cui si desidera restituire il finanziamento.

Cliccando su Continua si accede ad un form che, se compilato, permetterà di essere ricontattati da un consulente della finanziaria del gruppo Société Générale.

Detto questo lo stesso sito ufficiale Fiditalia sia per la cessione del quinto della pensione che dello stipendio presenta alcuni esempi che per completezza di informazione riproponiamo (Data: 2 marzo 2019):

  • Dipendente settore privato
    Requisiti richiedente: 15 anni di anzianità lavorativa di servizio ed età 40 anni;
    Condizione cessione del quinto: 84 rate, importo richiesto 16.000 euro e importo da restituire 21.756,00 euro;
    Tassi: Tan 8,48%; Taeg 9,59%
  • Dipendente settore pubblico
    Requisiti richiedente: 15 anni di anzianità di servizio ed età 40 anni;
    Condizione cessione del quinto: 120 rate, importo richiesto 25.500 euro e importo da restituire 33.480,00 euro;
    Tassi: Tan 5,37%%; Taeg 5,83%
  • Pensionato
    Requisiti richiedente: 65 anni di età;
    Condizione cessione del quinto: 84 rate, importo richiesto 13.000 euro e importo da restituire 16.716,00 euro;
    Tassi: Tan 6,58%%; Taeg 7,70%

N.B. Sia per gli esempi suddetti che per il calcola rata parliamo di semplici simulazioni che possono variare anche di molto al momento della richiesta. In quest’ottica ribadiamo come sia sempre necessario farsi fare un preventivo ufficiale ed anche informarsi sull’esistenza di eventuali convenzioni in corso con l’azienda, il settore di attività, con l’Inps, ecc.

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Cessione del quinto Intesa Sanpaolo: costi e caratteristiche

Cessione del quinto Intesa SanPaolo: chi può richiederla?

Quando si necessita di liquidità, tra le varie proposte di credito al consumo c’è la cessione del quinto dello stipendio o pensione che, per alcune sue peculiari caratteristiche, può essere in alcuni casi la soluzione più adatta al proprio impasse economico. Scopriamo insieme cosa offre a riguardo Banca Intesa Sanpaolo.

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Chi è Intesa Sanpaolo?

logo intesa sanpaolo

Banca Intesa Sanpaolo fa parte dell’omonimo Gruppo, leader in Italia con circa 3.800 filiale capillarmente distribuite sul territorio nazionale ed ampiamente diffuso anche a livello europeo (con oltre 850 filiali). Offre alla sua clientela, privata e business, un pacchetto completo di prodotti che vanno dal risparmio all’investimento, dai mutui ai prestiti, dalla previdenza alle assicurazioni.

Cos’è la cessione del quinto?

rappresentazione grafica della quinta parte

E’ una forma di prestito personale a tasso fisso, che presenta alcune specifiche caratteristiche:

  • l’importo della rata non può superare il quinto dello stipendio/pensione al netto di ritenute fiscali e previdenziali;
  • durata 24/120 mesi;
  • rimborso a mezzo trattenuta in busta paga/cedolino della pensione ad opera del datore di lavoro/Inps;
  • copertura assicurativa vita e/o impiego obbligatoria per legge;

Queste particolari modalità di rimborso determinano alcune limitazioni ma anche alcuni vantaggi:

  • può essere richiesto soltanto dai dipendenti con busta paga o dai pensionati;
  • non è necessario un garante e non viene preso in considerazione il merito creditizio in quanto fungono da garanti il datore di lavoro o l’inps che effettuano materialmente la trattenuta e il pagamento. Per questo è un tipo di finanziamento adatto anche ai protestati;
  • spesso prevede tassi agevolati in quanto le categorie a cui il finanziamento in questione si rivolge sono considerate affidabili dalle banche;
  • è facile trovare banche e finanziarie che hanno stipulato convenzioni a favore delle categorie a cui la cessione del quinto si rivolge, quindi è opportuno informarsi e confrontare i tassi di più preventivi prima di scegliere;
  • la polizza assicurativa può incidere sui costi accessori;
  • l’importo massimo richiedibile è strettamente dipendente dall’entità del proprio stipendio/pensione.

(Approfondimento: Polizza CPI)

Cosa offre Intesa Sanpaolo?

immagine di una consulente che illustra le condizioni offerte

Anche Intesa Sanpaolo prevede in catalogo la cessione del quinto (col nome di Per Te Prestito Dipendenti pubblici, MEF o pensionati Inps) tra le possibilità di finanziamento, ma esclude dall’offerta i dipendenti privati, seppur con contratto a tempo indeterminato. Infatti la cessione del quinto Intesa SanPaolo si rivolge esclusivamente ai pensionati (età max. 82 anni), agli impiegati statali (dipendenti di Comuni, Regioni, Provincie e Forze Armate) e agli stipendiati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (come ad esempio gli insegnanti e i Finanzieri).

Nel caso di dipendenti pubblici e del MEF l’importo totale richiedibile (comprensivo di interessi e imposte) va dai 4.800€ a 80.000€. Le spese di istruttoria e di incasso rate sono gratuite mentre la copertura assicurativa obbligatoria è interamente a carico della banca (cosa non scontata) e ciò implica che il TAEG si discosti poco dal TAN.

Nel caso di pensionati, il montante richiedibile va da 3.600€ a 75.000€ ed i tassi, pur competitivi, sono leggermente più alti rispetto a quelli offerti ai dipendenti pubblici (ciò è dovuto alla maggiore età di un pensionato rispetto a quella di un dipendente e quindi al più alto fattore di rischio percepito dalla banca). Anche in questo caso, istruttoria e incasso rate sono gratuite così come la polizza assicurativa, sempre a carico di Intesa Sanpaolo.

Documentazione richiesta

rappresentazione di documenti

Se interessati ed in possesso dei requisiti richiesti, per avviare la pratica occorrerà presentarsi in filiale muniti di:

  • documento d’identità valido;
  • codice fiscale;
  • busta paga/cedolino della pensione;
  • documento che certifichi la quota cedibile dello stipendio/pensione.

Al termine della fase di istruttoria, se non ci sono ostacoli, la somma pattuita sarà:

  • accreditata e subito disponibile sul conto del beneficiario nel caso in cui sia titolare di un conto corrente Intesa Sanpaolo;
  • erogata a mezzo bonifico bancario se il beneficiario è titolare di un c/c presso altro istituto. In tal caso la somma sarà disponibile entro ⅔ giorni lavorativi.

Estinzione anticipata cessione del quinto

Per legge il consumatore può estinguere, in toto o in parte, il debito residuo in qualunque momento richiedendo il conteggio estintivo ed il recupero degli interessi non maturati. Non sarà dovuto alcun indennizzo alla banca nel caso si rimborsi la totalità del debito residuo e quest’ultimo sia inferiore a 10.000€. Negli altri casi si dovrà una commissione di:

  • 0,50% della somma rimborsata anticipatamente se la vita residua del prestito è uguale o inferiore ai 12 mesi;
  • 1% dell’importo se la vita residua del finanziamento è superiore ad 1 anno.

(Approfondimento: Estinzione anticipata cessione del quinto)

immagine di cornetta telefonica

Contatti utili

In caso si necessitasse di assistenza o informazioni si può contattare il Servizio Clienti:

  • dall’Italia al Numero Verde 800.303.303;
  • dall’estero al numero +39 011 8019.200.
Prodotti e servizi Intesa Sanpaolo

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Cessione del quinto Poste italiane – Opinioni su Quinto Bancoposta

Dipendenti o pensionati: cosa offre la Cessione del Quinto Poste Italiane?

Sei un pensionato o un dipendente pubblico ed hai bisogno di liquidità per realizzare un progetto o per estinguere precedenti finanziamenti, Poste Italiane ti offre la possibilità di richiedere la cessione del quinto.

Quinto BancoPosta per dipendenti pubblici

Se sei un dipendente pubblico, statale, delle Forze Armate o dei Carabinieri, puoi accedere a questo comodo finanziamento, anche se non disponi di un conto corrente presso BancoPosta o altri istituti bancari. Potrai richiederlo pure nel caso in cui dovessi essere protestato o segnalato in banca dati, anche se l’ente erogante (BNL Finance) si riserva di decidere se accettare o meno la richiesta dopo le opportune valutazioni. Inoltre puoi richiederlo per estinguere eventuali precedenti finanziamenti in corso, come se si trattasse di un consolidamento, per intenderci.

Riassumiamo in tabella le principali caratteristiche:

  • importo massimo: 75.000€
  • numero rate: 36/120
  • importo minimo rate: 50€
  • importo massimo rate: 1/5 dello stipendio
  • età massima a fine ammortamento: 65 anni
  • copertura assicurativa: a carico di BNL Finance
  • imposta di bollo e spese istruttoria: a carico di BNL Finance
  • TAN massimo applicabile: 6,20%
  • TAEG massimo applicabile: 6,38%

E’ possibile richiedere anche la Delegazione di Pagamento fino ad un massimo di montante di altri 75.000€, impegnando un ulteriore quinto dello stipendio.

Requisiti

Per poter richiedere il Quinto BancoPosta per dipendenti pubblici occorre rientrare nei seguenti requisiti:

  • risiedere in Italia ed avere un reddito dimostrabile prodotto in Italia;
  • essere un dipendente pubblico;
  • avere a fine piano d’ammortamento un’età massima di 65 anni, con un’anzianità di servizio massima che varia da uomo a donna.

Come richiedere Quinto BancoPosta

La richiesta del Quinto BancoPosta va effettuata direttamente nella filiale a te più vicina previo appuntamento con un consulente, che puoi fissare anche telefonicamente al numero 800.00.33.22. Una volta in filiale, ti saranno richiesti i seguenti documenti:

  • documento d’identità valido;
  • tessera sanitaria;
  • CUD;
  • ultime due buste paga.

Se allo scadere del piano di ammortamento dovessi superare i 60 anni ti verrà richiesto anche un estratto conto del contribuito INPS mentre, se dovessi star richiedendo un rinnovo della cessione del quinto, dovrai fornire il conteggio estintivo del precedente finanziamento.

Nel caso di richiedenti stranieri occorrerà presentare un permesso di soggiorno a tempo indeterminato o con scadenza successiva alla fine del finanziamento.

Modalità e tempi di erogazione

L’importo dovuto sarà erogato da BNL Finance 15 giorni dopo aver ricevuto dall’Ente Datoriale l’ok per le trattenute in busta paga; sarà versato direttamente sul tuo Conto Corrente BancoPosta, se ne possiedi uno, oppure tramite bonifico bancario sull’IBAN da te indicato. Nel caso in cui non fossi titolare di alcun c/c, la somma pattuita ti sarà erogata a mezzo assegno vidimato non trasferibile a tuo nome, che ti sarà inviato per posta.

Quinto BancoPosta pensionati

Nel caso in cui tu sia un pensionato residente in Italia, i tassi applicati saranno più alti (max. TAN 13,50%, TAEG 14,37%), in quanto il rischio del finanziamento è ovviamente più alto a causa della tua età maggiore, ed il montante (interessi +capitale) massimo che si può ottenere è di 90.000€, sempre però in base all’ammontare della pensione ed all’età del richiedente (vedi anche Prestito pensionistico.

Sul foglio informativo non sono evidenziati limiti di età massimi, consiglio quindi di chiedere informazioni a riguardo direttamente in filiale. Il numero di rate e i limiti delle stesse sono uguali alla cessione del quinto offerta da BancoPosta ai dipendenti pubblici. Anche in questo caso, la polizza assicurativa obbligatoria è a carico dell’ente erogante e non sono previste spese di istruttoria e imposta di bollo.

Variano però i documenti richiesti ed in parte le modalità di erogazione. Bisogna infatti presentare, oltre ad un documento d’identità valido e alla tessera sanitaria, il modello OBIS/M o, nel caso in cui tu sia un neo-pensionato, la Comunicazione di Liquidazione Pensione. Se stai rinnovando una cessione del quinto antecedente, dovrai fornire anche il conteggio estintivo della precedente finanziaria.

Una volta accettata la richiesta, l’importo sarà erogato 15 giorni dopo la ricezione dell’ ok dall’INPS per le trattenute. Sarà versato in un’unica soluzione sul tuo Conto Corrente Bancoposta o sul tuo libretto di risparmio nominativo, ordinario o Smart. Nel caso in cui tu disponga di un conto corrente in un altro istituto bancario, riceverai l’importo tramite bonifico all’IBAN da te indicato, altrimenti, in assenza di conto corrente, riceverai l’importo per posta a mezzo di assegno vidimato non trasferibile.

Approfondimento: Cessione del quinto della pensione.

Interessi di mora e rimborso anticipato

Attenzione alla puntualità dei pagamenti, poichè in caso di ritardi sarà applicato giornalmente sulle rate scadute un interesse di mora pari al TAN del finanziamento. Saranno anche a carico del cliente i costi sostenuti per l’eventuale recupero del credito fino ad un massimo del 20% dell’importo dovuto.

Nel caso in cui volessi rimborsare anticipatamente il finanziamento, potrai farlo in qualunque momento senza indennizzi o penali aggiuntive.

Opinioni

Tra i vantaggi del Quinto BancoPosta è da evidenziare il fatto che possa essere richiesto anche da chi non possiede un conto corrente o un libretto di risparmio presso Poste Italiane o da chi dovesse essere protestato o segnalato alle banche dati. Altro aspetto positivo è rappresentato dal fatto che la polizza assicurativa obbligatoria è a carico dell’ente erogante. Non sono però coinvolti nell’offerta i lavoratori privati.

Prodotti Poste Italiane

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Cessione del quinto Hello Bank – Conviene Hello Five?

Cessione del quinto Hello Bank – Come richiedere un preventivo?

Hello Bank è una banca online che appartiene al gruppo bancario di cui fa parte Bnl (vedi anche Prestiti online BNL)e cioè la Bnp Paribas. Presenta un’offerta completa e conveniente non solo per quanto riguarda i conti correnti, ma anche la scelta relativa agli investimenti, mutui e finanziamenti.

La sezione dei prestiti di Hello Bank, nella quale è presente anche la cessione del quinto, è gestita tramite Bnl Finance.

Caratteristiche, commissioni e condizioni di Hello Five

La maggior parte delle banche ha diversi tipologie di cessione del quinto: ad esempio una rivolta ai dipendenti e una ai pensionati. Hello Bank ha invece un solo prodotto, chiamato Hello!Five che può essere utilizzato sia come cessione del quinto dello stipendio (per il settore pubblico che privato) o della pensione.

Gli aspetti in comune sono:

  • Premio assicurazione obbligatoria a carico di Bnl Finance;
  • Durata da 24 o 120 rate;
  • Tasso fisso per tutto il finanziamento.

Le differenze invece sono soprattutto:

  • sull’importo massimo che è di 75 mila euro per i dipendenti e 90 mila euro per i pensionati;
  • sui tassi di interesse applicati.

Per conoscere in modo preciso il tasso di interesse applicato al proprio finanziamento e tutti i relativi costi, si deve semplicemente chiedere un preventivo della cessione del quinto. Una piccola complicazione che permetterà però di giudicare meglio la convenienza del prodotto rispetto a quello proposto da altre banche (anche non online come ad esempio Intesa, Ubi, Unicredit, Cariparma, ecc).

Come richiederlo?

Se si vuole procedere con la richiesta della cessione del quinto di Hello Bank si devono presentare obbligatoriamente i seguenti documenti:

  • Documento di identità non scaduto;
  • Codice fiscale o tessera sanitaria;
  • Ultime due buste paga oppure un certificato assimilabile per chi è in attività lavorativa;
  • Cedolino della pensione per chi è in pensione.

L’avvio della procedura avviene seguendo i canali e le indicazioni date da Hello!Bank, mentre Bnl Finance si occuperà poi della fase di valutazione della fattibilità.

I requisiti necessari

Per i dipendenti è sufficiente avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato, mentre per chi è in pensione si deve solo rispettare il limite sulla quota cedibile e sull’età massima che comunque è tra le più alte: consigliamo di contattare il servizio clienti della banca per ottenere maggiori informazioni.

Esempio

Per avere un’idea della convenienza del prodotto HelloFive! proponiamo i seguenti due esempi riportati sul sito ufficiale www.hellobank.it.

Importo Durata TAN TAEG Rata
Cessione pensionati 16.798,30 € 120 mesi 7,41% 7,84% 200 €
Cessione dipendenti 22.112,2 € 120 mesi 6,27% 6,60% 250 €

Dati aggiornati al 25/10/2016.

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Cessione del quinto rifiutata – Cosa fare?

Cessione del rifiutata – Quali sono le cause?

I lavoratori dipendenti ed i pensionati hanno un vantaggio nella richiesta dei prestiti personali grazie alla formula della cessione del quinto della pensione oppure dello stipendio. Si tratta di un prodotto che può essere richiesto anche quando si è stati protestati o si risulta cattivi pagatori, per cui si potrebbe pensare che se si è in possesso delle condizioni minime per poterne fare richiesta è scontato vedersi accettata la domanda. Invece può succedere che la richiesta di cessione del quinto sia rifiutata.

A seconda delle cause si può avere la possibilità di superare l’ostacolo, quindi trasformare una domanda da respinta in accettata, oppure si è davanti a una condizione immodificabile, e quindi bisogna cercare altre alternative per ottenere la cifra di cui si ha necessità.

Cessione del quinto negata: i motivi

Purtroppo quando una cessione del quinto è rifiutata le cause sono “esogene” poiché la finanziaria o banca, anche se il richiedente ha una cattiva reputazione creditizia (vedi anche Segnalazione Crif), valutano la rischiosità dell’operazione basandosi principalmente sulla solidità del datore di lavoro.

Non solo in base all’obbligo di stipula di polizze cpi è la stessa assicurazione che può decidere di non assicurare quel “datore di lavoro” o quella domanda specifica perché i rischi sono eccessivi, sempre in relazione al tipo di condizioni lavorative che nel complesso possono essere valutate.

I motivi per cui la domanda di cessione del quinto può essere rifiutata variano a seconda che si tratti di cessione dello stipendio oppure della pensione, dal momento che per quest’ultima il referente è l’Inps e non sussistono gli altri tipi di valutazione (solidità, numero di dipendenti, ecc). L’esclusione può essere determinata solo da tre fattori: età anagrafica, tipo di pensione (sono escluse quelle sociali, assegni Inail, ecc) e l’importo della quota cedibile (vedi anche Prestito con delega).

Per la cessione del quinto dello stipendio invece le cause del rifiuto possono essere:

  • numero minimo di dipendenti dell’azienda troppo basso (dipende dalle scelte delle banche o finanziarie, che possono scostarsi dal numero medio di 16 membri);
  • veste societaria (società di persone possono essere oggetto di esclusione, così come le cooperative);
  • tipologia di settore di appartenenza (sono spesso non finanziabili le società o aziende edili, quelle che si occupano di manutenzione oppure pulizie);
  • numero di dipendenti della stessa azienda che già ha ottenuto la cessione del quinto con la stessa finanziaria;
  • datore di lavoro non considerato affidabile (in passato non è stato regolare nei pagamenti);
  • tipologia di busta paga (soprattutto quando è presente la voce di cassa integrazione);
  • altre trattenute già presenti in busta paga e quota cedibile insufficiente;
  • anzianità non adeguata alla politica della società finanziatrice;
  • Tfr accantonato insufficiente (può succedere anche se sono stati richiesti nel corso degli anni degli acconti dal lavoratore).

Quando è possibile superare le cause del rifiuto?

Per il caso di Tfr insufficiente, ci si può rivolgere a finanziarie che prevedono la formula della cessione del quinto No Tfr. In questi casi si dovrà pagare un contributo per il premio assicurativo più alto (quindi il finanziamento potrebbe costare complessivamente di più).

Nel caso di un numero di dipendenti troppo basso ci si deve rivolgere a finanziarie che accettano un livello minimo che ci rientra (il che vale anche in caso di attività generalmente poco gradite, come quelle edili, ecc). Se la ditta ha invece un numero di dipendenti che già ha una cessione del quinto è meglio rivolgersi ad una finanziaria diversa da quella che ha erogato fino a quel momento.

Altri articoli: Finanziamento rifiutato.

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Cessione quinto Ubi – Scopri Creditopplà con Prestitalia

Creditopplà Prestitalia: conviene davvero la cessione del quinto Ubi Banca

La cessione del quinto di Ubi Banca viene erogata da Prestitalia, la finanziaria che è entrata completamente a far parte del Gruppo Bancario Ubi dal 2010 e che viene offerta nelle due forme Creditopplà Relax e Creditopplà Quinto.

La prima, ovvero la versione Relax è una cessione del quinto della pensione, che è figlia delle numerose convenzioni che l’Inps ha fatto con i principali gruppi bancari. Invece il prestito denominato Quinto, è una cessione del quinto dello stipendio sia dei dipendenti del settore pubblico che quelli che lavorano in quello privato.

Caratteristiche e tassi delle due versioni di Creditopplà

La versione Creditopplà Relax prevede un’età massima di 83 anni e cinque mesi ed età minima di 50 anni (ma sempre solo per già pensionati). La durata potrà essere entro 60 oppure 120 rate (a seconda dell’età del richiedente). L’importo massimo che può essere concesso da Prestitalia è legato alla quota cedibile del pensionato, mentre le spese o costi accessori sono quasi tutti nulli, tranne le spese di incasso pari a 1,61 euro la rata. I tassi sono fissi, ma variano a seconda della durata e dell’età alla scadenza della cessione del quinto, con tre valori:

Tasso interesse Età a fine prestito
6,50% Max 60 anni
7,90% Da 61 a 70 anni
9,90% Da 71 fino ad 83 anni

La durata invece tra 60 o 120 rate non ha effetto sul Tan, che rimane lo stesso della tabella, ma incide sul Taeg, dovuto alla maggiore o minore durata. Per conoscere quindi il tasso realmente applicato si deve chiedere un preventivo, che non ha alcun costo. Invece il Creditopplà Quinto, rivolgendosi a chi lavora, prevede dei limiti minimi che partono dai 18 anni mentre quelli massimi variano anche a seconda che si tratti di dipendenti pubblici oppure privati.

Questa distinzione vale anche per i tassi di interessi applicati, che sono pari a 7,20% per dipendenti pubblici, e pari a 11,20% per i dipendenti privati e parastatali. Le spese accessorie sono rappresentate dal 3% per i costi di istruttoria, ma non ci sono spese di incasso rid. Il costo complessivo del finanziamento, dipende anche dalla durata scelta, che potrà essere sempre pari a 60 oppure 120 rate, ed anche dal costo del premio di assicurazione che deve essere obbligatoriamente sottoscritto.

Concludendo

La cessione del quinto di Ubi Banca prevede costi chiari e tassi nella media del mercato, potendo contare su una buona distribuzione delle varie agenzie alle quali rivolgersi per poter chiedere un preventivo gratis, oppure informazioni. Se si vuole avere qualche chiarimento, oppure si vuole chiedere un appuntamento nella filiale più vicina si hanno due possibilità: utilizzare la chat online, oppure si può chiamare il numero verde 800.500.200. Per fissare il solo appuntamento si può usare anche l’agenda interattiva presente sul sito di Ubi Banca.

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Cessione quinto Cariparma per pensionati e dipendenti

Agevolato 5%: l’alternativa alla Cessione del quinto Cariparma

Cariparma appartiene (insieme a Friuladria e Carispezia) al Gruppo Bancario Crédit Agricole, che ha come finanziaria di punta Agos.

Per cui se si è alla ricerca della cessione del quinto Cariparma, per avere un’idea sulle possibili condizioni applicate al finanziamento è bene visitare anche il sito di Agos Ducato.

Se si sta cercando un prodotto che sia proprio Cariparma, con un tasso agevolato con garanzia della pensione o del Tfr consigliamo di visionare le condizioni de prodotti Si può: offrono soluzioni convenienti per lavoratori e pensionati all’esigenza immediata di liquidità (vedi anche Prestito di 1000 euro immediato).

Come funziona?

Dobbiamo subito fare una precisazione: questa la linea di prodotti nasce per aiutare i clienti di Cariparma nei momenti di difficoltà temporanee e per questo prevede la concessione di somme piccole. In questa gamma non troviamo finanziamenti senza busta paga o che possono essere calcolati con il simulatore prestiti, ma si può contare su un trattamento agevolato, con interessi bassi o addirittura nulli. Ci sono 4 prodotti:

  1. Anticipo della pensione una settimana prima: si può ottenere fino a 1200 euro di anticipo sulla pensione per un massimo di tre richieste, senza spese di istruttoria e Tan pari a zero. L’anticipo può essere concesso a una settimana dalla data in cui avviene l’accredito della pensione;
  2. Anticipo Cig fino a 800 euro per un totale di 5 mesi;
  3. Tasso agevolato per apertura di credito pari all’anticipo di due stipendi, fino ad un massimo di 2500 euro;
  4. Agevolato 5%: il più vicino alla cessione del quinto, visto l’assistenza del Tfr o la garanzia dello stipendio, ma la possibilità di arrivare fino a 10.000 euro di finanziamento con un tasso agevolato pari al 5%. Non sono previste spese di istruttoria e nessuna polizza obbligatoria.

Cessione e delegazione di pagamento con Agos

Se la necessità di finanziamento può essere risolta solo con la richiesta della cessione del quinto e l’eventuale delegazione di pagamento, allora come clienti Cariparma ci si potrà rivolgere alla propria banca per essere meglio indirizzati verso l’assistenza Agos.

E’ possibile richiedere anche online un preventivo gratuito collegandosi al sito www.agosweb.it oppure contattando il numero verde 800 905 596: gli operatori risponderanno nei giorni lavorativi dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 17:30.

Tra i prodotti offerti da Cariparma segnaliamo Prestito personale flessibile ristrutturazione casa: un finanziamento finalizzato che consente di ottenere fino a 75.000 euro rimborsabili in 120 mesi. In particolare evidenziamo la possibilità di poter modificare l’importo della rata e posticiparne la scadenza in base alle proprie necessità.

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