Prestito pensionistico o mini pensione: quali possibili soluzioni agli esodati?
Quello degli esodati è un problema molto serio che dal 2011, dai tempi cioè della famigerata Legge Fornero emanata dal Governo Monti, affligge una determinata categoria di persone ritrovatesi in un vero e proprio limbo.
Ancora oggi, nel 2016, il Governo attuale sta cercando di trovare una soluzione, portando avanti la settima salvaguardia (le altre sei si sono avute con i Governi precedenti) e promettendo di attivare, nella prossima Legge di Stabilità 2017, il cosiddetto piano Ape o prestito pensionistico. Ecco chi sono gli esodati e quali sono le agevolazioni dell’ Inps a loro dedicate in caso di un prestito pensionistico.
Il problema degli esodati
Gli esodati, infatti, sono quei soggetti che all’epoca dei fatti, in procinto di andare in pensione, scelsero il prepensionamento in cambio di un bonus che li avrebbe accompagnati alla pensione. Accadde poi una modifica, con valenza retroattiva, dell’età pensionabile (processo che continua ancora oggi), con un pasticcio tale da determinare una confusione totale nella categoria.
Gli esodati si sono perciò trovati all’improvviso senza uno stipendio perché non più lavoratori , senza una pensione perché non ancora in età pensionabile (la categoria più colpita è stata quella degli over 55) e senza potersi ricollocare nel mercato del lavoro perché troppo “vecchi”!
Questo assoluto dramma sociale ha fatto sì che gli esodati non potessero richiedere neanche prestiti, proprio perché sprovvisti di garanzie. Negli anni, però, ed in particolare in questi ultimi tempi, ci sono state tantissime proposte (tra cui quella portata avanti dall’ex ministro del Lavoro Giovannini nel 2014) sulla possibilità di ricorrere al prestito pensionistico agevolato per gli esodati. Tipo di proposta che, tornata alla ribalta in questi ultimi tempi, potrebbe vedere l’attuazione nei prossimi mesi e comunque entro l’anno. Vediamo come funziona.
Meccanismo simile ad un prestito d’onore
Il prestito agevolato per esodati funziona come un prestito d’onore, tipologia di finanziamento molto utilizzata, ad esempio, dai giovani universitari: quindi non si tratta di una vera e propria mini pensione, anche se svolge una funzione di sostentamento economico (vedi anche Prestiti per studenti senza garanzie).
I tassi risultano molto vantaggiosi ed i tempi di restituzione interessanti, soprattutto se paragonati ai piani di finanziamento tradizionali. In pratica un importo fino a 15.500 euro può essere erogato anche con il 50% a fondo perduto, con piano di rientro previsto con rate trimestrali e storno a partire dalla prima pensione ricevuta. L’assegno mensile ammonterebbe a circa 700 euro al mese. Questa forma di finanziamento garantirebbe una sorta di anticipo sulla pensione: parte del prestito infatti verrebbe restituita dallo Stato, mentre solo l’altra dall’ esodato una volta raggiunta l’età pensionabile.
Anche per accedere a tale tipo di finanziamento verrebbero però richiesti determinati requisiti, come quello dell’età, che ovviamente deve risultare prossima alla pensione. Le altre garanzie vengono offerte dallo Stato, e nel caso specifico, dall’ Inps.