Prestiti ai dipendenti ministeriali – Calcola rata gratis

Prestiti online dipendenti ministeriali con condizioni agevolate

Anche i dipendenti ministeriali, così come altri lavoratori dipendenti statali, pubblici e non, hanno diritto a dei prestiti finanziari o a cessioni del quinto dello stipendio a particolari condizioni, talvolta piuttosto vantaggiose. Vediamo in cosa consistono.

Quali agevolazioni?

Per prima cosa si deve considerare lo spettro delle agevolazioni che si possono ottenere, che solitamente garantiscono un tasso vantaggioso. Infatti il benefit può anche riguardare:

  • l’assenza di costi accessori (come imposta di bollo sulle comunicazioni e le spese di gestione pratica oppure di istruttoria);
  • la possibilità di ottenere somme più elevate rispetto a quelle che verrebbero rivolte a soggetti che non rientrano negli accordi, nelle convenzioni o soltanto alla stessa categoria privilegiata nel trattamento.

Per i dipendenti ministeriali stessi prestiti riservati ai dipendenti pubblici

I prestiti dedicati ai dipendenti ministeriali possono rientrare nella vasta gamma dei finanziamenti del pubblico impiego, ma possono contare anche dei prodotti ad hoc, frutto di convenzioni specifiche. Infatti dipendenti ministeriali, in quanto lavoratori alle dipendenze di uno dei Ministeri del Governo della Repubblica Italiana, fanno parte a tutti gli effetti della schiera dei lavoratori statali e pubblici. A loro si rivolgono ad esempio i prodotti erogati dall’ Inps (Istituto nazionale di Previdenza Sociale) con i prestiti ex Inpdap (a condizione di essere anche iscritti alla Gestione Unitaria, che ricordiamo è un tipo di adesione facoltativo e non obbligatorio, e pertanto va richiesto. Ci sono poi anche quelli frutto di convenzione specifiche con alcuni istituti bancari.

La cessione del quinto è una delle forme di finanziamento con tassi vantaggiosi, con possibilità di accesso anche a protestati e cattivi pagatori. In questa categoria vanno inseriti anche i prestiti pluriennali diretti o garantiti Inps ex Inpdap.

Come scegliere?

I prestiti ai dipendenti ministeriali possono essere anche valutati mediante un preventivo con gli strumenti messi a disposizione dall’Inps attraverso una simulazione basata sull’inserimento di semplici dati come data di nascita e stipendio netto (si vedano le info sul sito web www.inps.it) oppure rivolgendosi agli istituti bancari che offrono prodotti appositamente dedicati, specie se firmatari di una qualche convenzione dedicata.

Ricordiamo che le convenzioni hanno spesso carattere territoriale, quindi per conoscere l’esistenza di particolari agevolazioni bisogna fare la ricerca sul sito del CRAAL di riferimento od all’interno dell’intranet se presente.

Esempi di prestiti bancari per i dipendenti ministeriali

BNL

Il prestito messo a disposizione da Bnl, denominato Prestito BNL Dipendenti Pubblici, offre una soluzione di finanziamento appositamente dedicata a pensionati e dipendenti pubblici. Un prestito flessibile vista la possibilità di usare l’opzione Reload, per ottenere nuova liquidità o la Flexi per ritardare il pagamento di una o più rate.

A questa prima proposta si aggiunge la cessione del quinto che concede fino ad un massimo di 104 mila euro (in caso di delegazione di pagamento per le istituzioni convenzionate) con restituzione a rate fino a 120 mesi e nessun obbligo di aprire un conto corrente in Bnl.

(Fonte: sito ufficiale BNL – Data: 7 febbraio 2019)

Findomestic

Quanto appeno descritto non è riscontrabile in molti altri istituti di credito appartenenti allo stesso gruppo bancario, come nel caso della Findomestic. La banca toscana finanzia progetti di prestito anche online, con zero commissioni e imposta di bollo. Detto questo Findomestic non riserva condizioni particolari ai dipendenti ministeriali, a meno che non ci siano specifiche convenzioni interne (che vanno consultate tramite i supporti informativi interni).

Un discorso a parte merita anche in questo caso la cessione del quinto visto che sul sito ufficiale si legge della presenza di speciali agevolazioni destinate ai dipendenti Mef ed accessibili tramite il sistema NoiPA.

(Fonte: sito ufficiale Findomestic – Data: 7 febbraio 2019)

Intesa Sanpaolo

Altra banca da tenere d’occhio per quanto riguarda i prestiti ai dipendenti pubblici e ministeriali è Intesa Sanpaolo, che propone un finanziamento fino a 80 mila euro da rimborsare in un periodo di tempo che va dai 24 ai 120 mesi, con tassi di interesse agevolati e nessuna spesa di istruttoria.

(Fonte: sito ufficiale Banca Intesa Sanpaolo – Data: 7 febbraio 2019)

UniCredit

Focalizzandoci sulla cessione del quinto, possiamo considerare infine l’offerta di UniCredit. Al 7 febbraio 2019 parliamo di 72 mila euro per i dipendenti pubblici contro 47 mila euro riservati al massimo per i dipendenti privati. La durata è compresa tra i 2 ed i 10 anni. L’età del richiedente che non può superare i 75 anni alla fine del piano di ammortamento.

(Fonte: sito ufficiale Unicredit – Data: 7 febbraio 2019)

Poste Italiane

Concludiamo con un’ultima cessione del quinto offerta in questo caso da Poste Italiane ed accessibile da tutti i dipendenti statali compresi quelli del Ministero della Difesa (Forze Armate e Carabinieri). Questo finanziamento può avere una durata compresa tra i 3 ed i 10 anni e permette di arrivare fino a 150 mila euro di ‘montante’ in caso di delegazione di pagamento. Quest’ultima è tra le altre cose accessibile esclusivamente proprio ai dipendenti statali ed a quelli del Ministero della Difesa.

(Fonte: sito ufficiale Poste Italiane – Data: 7 febbraio 2019)

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Prestiti dipendenti Trenitalia – Conviene Fercredit

Prestiti dipendenti Trenitalia: come ottenere i migliori tassi per la cessione del quinto

Già sappiamo che ai dipendenti pubblici molto spesso vengono dedicate delle finanziarie apposite, con tanto di prestiti o finanziamenti concessi a particolari condizioni. Accade anche per Trenitalia, che poiché afferente a Ferrovie dello Stato, può disporre di una finanziaria per i propri dipendenti: Fercredit. Vediamo di cosa si tratta e quali sono i servizi offerti.

Quali sono i servizi di Fercredit e quali sono i tipi di prestito personale

Fercredit si occupa di fornire e gestire crediti e servizi che vengono vantati in confronto di terzi da Ferrovie dello Stato. Tali servizi possono essere rivolti a società clienti di Ferrovie dello Stato o ai propri lavoratori, e vanno dalla liquidazione dei dipendenti al factoring, dal leasing (vedi anche Come funziona il leasing auto)ai finanziamenti finalizzati, fino ai prestiti personali e all’analisi dei fornitori.

I prestiti Fercredit sono destinati esclusivamente ai dipendenti Trenitalia (Ferrovie dello Stato S.p.A.) e possono essere fruibili attraverso due canali di accesso: la cessione del quinto dello stipendio ed il prestito con delega di pagamento. I prestiti per la cessione del quinto consentono ai dipendenti Trenitalia di usufruire di vantaggi esclusivi, come una notevole riduzione dei tassi di interesse rispetto alle altre finanziarie.

Caratteristiche

Le caratteristiche variano in base a cosa si sceglie. La cessione del quinto comporta, ad esempio, un importo massimo erogabile secondo la diversa disponibilità stipendiale, dura da un minimo di 24 ad un massimo di 120 mesi e presenta un tasso fisso per tutta la durata del prestito, con importo di rata costante. L’erogazione può avvenire con accredito sul conto corrente del dipendente stesso, mentre c’è anche la possibilità di usufruire di una copertura assicurativa sulla vita (fondo ex Opafs). Per richiedere la cessione del quinto Fercredit è necessario che il dipendente Trenitalia sia assunto a tempo indeterminato con 4 anni minimo di servizio prestati.

Per quanto riguarda invece, il prestito con delega bisogna ricordare che l’importo massimo che Fercredit può erogare varia secondo lo stipendio. Anche in questo caso le rate mensili (da 24 a 60) sono costanti ed il prestito mantiene un tasso fisso per tutta la sua durata. Per ottenere questo prestito il dipendente Trenitalia dovrà dimostrare di possedere un contratto a tempo indeterminato, di non avere all’attivo protesti o pignoramenti e di poter rimborsare il tutto entro l’età della pensione. Vengono infine richieste delle garanzie, come un vincolo sul Tfr (vedi anche Cessione del quinto rifiutata). Per conoscere le varie agenzie (come Torino, Firenze, Roma, Milano, Bari, ecc) e per ulteriori info: www.fercredit.it.

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Pignoramento dello stipendio in presenza di cessione del quinto

Pignoramento dello stipendio in presenza di cessione del quinto: norme e limiti

Il Decreto del Presidente della Repubblica n.180/1950 stabilisce le norme a cui bisogna attenersi quando ci si trova ad avere a che fare con un pignoramento dello stipendio in presenza della cessione del quinto. E’ fondamentale conoscerne bene il funzionamento quando ci si trova a dover rispondere alla seguente domanda: può esserci la coesistenza tra pignoramento e libera cessione del quinto?

La risposta è affermativa, anche se vanno distinte le due ipotesi che si possono verificare per le quali i limiti fissati sono diversi: il pignoramento che viene eseguito quando già esiste una cessione oppure, viceversa, quando si richiede una cessione con pignoramento già eseguito (vedi anche Pignoramento presso terzi e Pignoramento immobiliare).

Prima ipotesi: pignoramento dello stipendio in presenza di cessione del quinto

Vediamo dunque quali sono i limiti entro i quali ci si può muovere quando viene notificato il pignoramento per debiti non pagati al datore di lavoro di un debitore che ha già liberamente richiesto la cessione del quinto.

In questo caso la parte di stipendio aggredibile è costituita dalla differenza che c’è tra la metà dello stipendio e la quota che già risulta ceduta.

Si fa notare però che in tali frangenti il totale mensile da corrispondere risulta essere il 50% della retribuzione complessiva, quindi una percentuale molto elevata. Tale misura viene concessa solo nei casi in cui i debiti da corrispondere siano di natura alimentare o destinati a più creditori. Altrimenti la quota pignorabile viene fissata in un quinto massimo del totale in busta paga.

Facciamo un esempio esemplificativo. Ipotizziamo uno stipendio di 1500 € sul quale risulta una rata mensile corrispondente a 300 €, ovvero il 20% del totale; la parte di retribuzione che può essere destinata a più creditori o per pagare gli alimenti corrisponde a 450 €, ovvero 750 €, la metà dello stipendio, meno di 300 € già impegnati. In tutti gli altri casi la parte pignorabile è di 300 €.

Seconda ipotesi: richiedere la cessione del quinto in presenza di pignoramento

Al contrario invece, ovvero quando la richiesta volontaria della cessione del quinto viene fatta quando c’è un pignoramento già in atto, la parte aggredibile è leggermente più limitata.
In questo caso infatti la quota cedibile della propria retribuzione non può essere maggiore della differenza che c’è fra i due quinti dello stipendio totale, al netto di trattenute e tasse, e la quota ceduta.

Il cumulo tra pignoramento e cessione in questo caso non potrà mai superare i 2/5 della retribuzione totale.

Applichiamo queste regole allo stesso esempio che abbiamo usato nel paragrafo precedente. Ipotizziamo che su uno stipendio da 1500 € sia stato eseguito un pignoramento di 250 € mensili; la quota disponibile da dedicare ad una cessione del quinto non può essere superiore a 350 €, ovvero 600 €, corrispondente ai due quinti del totale, meno 250 €, la parte mensile già pignorata.

Altri articoli: Preventivo online piccoli prestiti.

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Cessione del quinto dipendenti pubblici – Come funziona?

Cessione del quinto dipendenti pubblici: domande e risposte

I dipendenti pubblici e statali in cerca di liquidità, a differenza di altre categorie di lavoratori, possono accedere al credito anche tramite la cosiddetta cessione del quinto dello stipendio. Se hai bisogno di informazioni a riguardo, continua a leggere il seguente articolo: cercherò di chiarire tutti i tuoi dubbi su caratteristiche, requisiti e modalità di richiesta di questa particolare forma di finanziamento, oltre a suggerirti anche eventuali alternative.

Indice

Cos’è la cessione del quinto dello stipendio?

frazione un quinto

Si tratta di una forma di prestito personale creata e regolamentata dallo Stato italiano nel 1950 (DPR 180/1950) al fine di agevolare l’accesso al credito dei dipendenti pubblici. Dal 2005 la cessione del quinto è stata estesa anche ai dipendenti privati ed ai pensionati grazie a due risoluzioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Come un comune prestito personale, la cessione del quinto dello stipendio rientra nella categoria del credito al consumo ed ha una durata massima di 120 mesi, ma presenta alcune caratteristiche stabilite dalla normativa che lo differenziano notevolmente dai classici prestiti:

  • l’importo della rata, per legge, non può superare il 20% dello stipendio netto;
  • il rimborso avviene a mezzo trattenute in busta paga da parte dell’Ente di appartenenza che provvederà personalmente a versare il dovuto, mensilmente, all’istituto creditore;
  • per legge la cessione del quinto dello stipendio deve essere accompagnata da una copertura assicurativa vita e impiego, che provveda alla restituzione del debito nel caso di morte del beneficiario o perdita del lavoro;
  • l’importo a cui si può avere accesso non è fisso, ma dipende dall’entità del proprio stipendio, dal Tfr maturato e maturando e dall’anzianità di servizio;
  • non è richiesto alcun garante, in quanto la garanzia è rappresentata dal vincolo posto sul Tfr per tutta la durata del finanziamento e dal coinvolgimento nel rimborso dell’Ente di appartenenza;
  • ai fini della valutazione di fattibilità non viene preso in considerazione il merito creditizio del richiedente, ma soltanto busta paga e Tfr.

In virtù di quanto sopra elencato,

la cessione del quinto presenta il notevole vantaggio di poter essere accessibile anche a quei dipendenti pubblici che in passato possono aver avuto problemi di solvenza con relativa segnalazione al Crif.

In qualità di cattivi pagatori, questi dipendenti pubblici, pur in possesso di busta paga e lavoro stabile, potrebbero incontrare difficoltà nell’accesso al credito tradizionale, cosa che invece non si presenta ricorrendo alla cessione del quinto dello stipendio.

(Approfondimento: Polizza CPI)

Chi può richiederla?

immagini dipendenti pubblici

La cessione del quinto dello stipendio può essere richiesta da tutti i dipendenti pubblici e statali che dispongano di un contratto di lavoro a tempo indeterminato e che abbiano un’anzianità di servizio di almeno 4 anni, validi ai fini del trattamento di quiescenza.
L’accesso è consentito anche ai dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, fermo restante l’anzianità di 4 anni, a patto che il contratto in atto abbia una durata di almeno 3 anni e il finanziamento richiesto si concluda entro la fine del contratto lavorativo stesso.

Per quanto riguarda l’età massima per richiedere la cessione, questa è rappresentata dall’età pensionabile:

la cessione del quinto può essere richiesta anche in prossimità della pensione ma il rimborso deve completarsi prima della messa in quiescenza.

A chi rivolgersi?

immagine di istituto di credito

I dipendenti pubblici e statali possono richiedere la cessione del quinto dello stipendio recandosi presso banche e finanziarie che hanno in catalogo tale forma di finanziamento. Poichè frequentemente Enti Pubblici e Istituti di credito stipulano convenzioni a vantaggio dei dipendenti pubblici, è sempre opportuno informarsi presso la propria amministrazione di quelle eventualmente in atto, in quanto

le banche convenzionate potrebbero offrire agevolazioni nei tassi applicati, nelle spese accessorie o semplificazioni nell’iter burocratico.

Per effettuare una scelta ponderata e consapevole, si consiglia di richiedere un preventivo di cessione del quinto presso diversi istituti di credito, convenzionati e non, così da poterli confrontare per individuare l’offerta più consona alle proprie esigenze oltre che la più conveniente per le proprie tasche (affinchè il confronto sia efficace è necessario che i preventivi siano di pari importo e durata)

Tra gli istituti di credito a cui potersi rivolgere si annoverano tra gli altri Unicredit, Findomestic, IBL Banca o Pitagora SpA.

Quanto costa la cessione del quinto dello stipendio?

simbolo dell'euro

Se guardassimo esclusivamente al TAN applicato alle cessioni rivolte ai dipendenti pubblici penseremmo di aver trovato una tra le soluzioni più convenienti in circolazione. Effettivamente, poichè il dipendente pubblico viene considerato dagli istituti di credito come un cliente a basso rischio, i tassi applicati sono competitivi e, come detto prima, spesso agevolati in virtù di convenzioni in atto. Ma non è tutto oro quel che luccica. Tale forma di finanziamento presenta, infatti, dei costi accessori da non sottovalutare, come ad esempio il premio della copertura assicurativa obbligatoria o eventuali commissioni di intermediazione. Per questo è più significativo il TAEG, in quanto include nel suo calcolo anche quasi tutti i costi accessori. Al momento quindi di valutare i vari preventivi raccolti

è il TAEG che va comparato, non solo il TAN.

A tutela del consumatore la Banca d’Italia emette ogni trimestre un bollettino dove riporta i TEGM (tasso effettivo globale medio) applicati in media dalle banche nel trimestre precedente ed i tassi soglia oltre i quali si parla di usura. Inoltre, tale bollettino riporta anche i costi applicati in media dalle banche per le spese di mediazione. Ad esempio, per il primo trimestre del 2020 il TEGM relativo alle cessioni del quinto fino a 15.000€ è 11,45% mentre al di sopra dei 15.000€ è 7,99%. Confrontando tali dati con i tassi riportati nei vari preventivi richiesti si potrà valutare l’effettiva convenienza o meno dei tassi proposti dalle banche interpellate.

Quale documentazione è richiesta?

immagine di documento e punto interrogativo

Per ottenere un preventivo personalizzato e per procedere successivamente alla richiesta del finanziamento occorrerà presentare i seguenti documenti:

  • carta d’identità;
  • tessera sanitaria o codice fiscale;
  • ultime due buste paga;
  • Certificazione Unica (ex-CUD);
  • certificato di stipendio rilasciato dal datore di lavoro, necessario per calcolare la quota cedibile.

Se si necessita di ulteriore liquidità?

immagine di denaro

Come detto, data la durata massima di 120 mesi, l’importo massimo a cui un dipendente pubblico può accedere richiedendo la cessione del quinto dello stipendio è strettamente legata all’entità del proprio stipendio e, quindi, della quota cedibile impegnabile. Ad esempio, un dipendente con un’entrata netta mensile di 2.000€ potrà impegnare max.400€ per max. 120 mesi, arrivando ad un montante (credito+interessi) di massimo 48.000€. Se tale cifra non fosse sufficiente, il dipendente pubblico può arrivare a duplicare tale importo richiedendo anche il prestito con delega di pagamento (detto anche doppio quinto) impegnando mensilmente un ulteriore 20% dello stipendio. Nell’esempio precedente, dunque, cedendo un totale di 800€ al mese per 120 mensilità, si potrebbe raddoppiare il montante e quindi il credito accessibile, arrivando a 96.000€.

Se si avesse già una cessione dello stipendio in corso, si potrebbe invece pensare ad un rinnovo della stessa: prolungandone la durata obbligatoriamente a 120 mesi si potrebbe richiedere una nuova cessione con la quale estinguere la presente (recuperando gli oneri non goduti) ed ottenere nuova liquidità. Ciò è possibile, però, dopo aver già rimborsato almeno i due quinti delle rate previste dalla cessione in corso. Ad esempio, si potrà chiedere il rinnovo di una cessione di 60 mesi soltanto dopo aver pagato le prime 24 mensilità. E’ opportuno, inoltre, valutare con attenzione il TAEG della vecchia e della nuova cessione, cercando magari di spuntare tassi più convenienti.

Quali sono le tempistiche?

immagine di un cronografo con un punto interrogativo

Dal momento in cui il cliente fornisce all’istituto di credito tutta la documentazione richiesta, bisognerà mettere in conto i tempi tecnici necessari alla banca per dialogare con l’Ente pubblico che stipendia il richiedente. Infatti, una volta che la banca ha valutato le carte ed ha giudicato fattibile l’erogazione del finanziamento, viene inviato all’Ente/datore di lavoro un documento in cui si richiedere di esprimere il consenso alla collaborazione nel trattenere la rata e nel versarla all’istituto creditore. In realtà, nel caso della cessione del quinto dello stipendio si tratta di una pura formalità, in quanto il datore di lavoro è obbligato a collaborare, mentre nel caso di prestito con delega tale benestare diventa indispensabile, pena l’impossibilità di procedere all’erogazione. Il tutto, comunque, dovrebbe portare via

pochi giorni in più rispetto ad un comune prestito personale.

Quali alternative?

punti di domanda

I dipendenti pubblici e statali con contratto di lavoro a tempo indeterminato, anzianità di 4 anni utili alla pensione ed iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Fondo Credito) con almeno 4 anni di contributi versati alla stessa, potranno, in alternativa alla classica cessione del quinto dello stipendio, richiedere all’Inps (ex Inpdap) un prestito pluriennale diretto, usufruendo del TAN agevolato fisso pari a 3,5%. Tali prestiti possono avere durata quinquennale o decennale e presentano le stesse modalità di rimborso tipiche della cessione. L’unica differenza, oltre il tasso agevolato, è la necessità di rientrare nelle casistiche di spesa previste dal Regolamento.

Si tratta infatti di prestiti concessi soltanto per specifiche motivazioni riguardanti il richiedente e il suo nucleo familiare, come spese mediche, acquisto auto o casa principale, matrimonio dei figli, nascite, funerali…

Entro un anno dall’evento che ne ha causato lo stato di necessità, la domanda dovrà essere presentata alla propria amministrazione di competenza che provvederà ad inviarla all’Inps per via telematica. Alla domanda si dovranno allegare anche i seguenti documenti:

  • certificazione dello stato di bisogno;
  • fatture e/o preventivi di spesa;
  • certificato medico di sana e robusta costituzione o che (nel caso di motivazione medica) che attesti lo stato attuale dei fatti.

I prestiti pluriennali diretti Inps, economicamente parlando, sono spesso più vantaggiosi rispetto alla classica cessione del quinto, ma sono da mettere in conto le limitazioni causali per cui se ne può avere diritto e le tempistiche più lunghe previste per l’erogazione, oltre al fatto che quest’ultima è di anno in anno condizionata alla disponibilità o meno di fondi sufficienti nel Fondo Credito a cui l’Inps attinge per erogare le sue prestazioni creditizie.

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Prestiti INPS per dipendenti privati – Bonus e TFR in busta paga

Prestiti in convenzione INPS per privati – Solo per dipendenti pubblici e pensionati?

Forse non tutti sanno che esiste una tipologia di finanziamenti particolarmente vantaggiosi dedicati ai dipendenti; si tratta dei prestiti INPS per dipendenti pubblici erogati direttamente dall’INPS, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, e dall’INPDAP, Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica.

Ad essere precisi bisogna chiarire che l’INPDAP, originariamente preposto ad erogare il trattamento pensionistico per i dipendenti della Pubblica Amministrazione ed a concedere prestazioni di carattere sociale e creditizio, è stato formalmente cancellato con il Decreto Salva Italia del Governo Monti e le sue funzioni sono state trasferite ad una specifica sezione dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. Da gennaio del 2012 dunque è l’INPS che gestisce il sistema pensionistico italiano e si occupa di erogare prestiti a tassi e a condizioni agevolate.

Prestiti INPS per dipendenti pubblici: requisiti

Chiunque sia in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato può dunque richiedere i prestiti Inps per dipendenti pubblici. Si tratta di finanziamenti pluriennali e vengono concessi direttamente dall’Istituto Previdenziale che li può erogare tramite lo speciale Fondo Credito, direttamente finanziato dagli stessi iscritti.

La documentazione necessaria da presentare per ottenere e molto essenziale:

  • codice fiscale;
  • copia dell’ultima busta paga;
  • ultimo modello CUD;
  • documento d’identità o permesso di soggiorno (in caso di cittadino straniero).

Questi prestiti hanno solitamente una durata pluriennale, da un minimo di 5 ad un massimo di 10 anni, e sono proposti con tassi fissi fortemente agevolati, in modo da ottenere un netto risparmio complessivo sull’intera operazione.

I dipendenti pubblici a tempo determinato hanno comunque la possibilità di richiedere finanziamenti agevolati Inps: la durata del prestito però non dovrà essere superiore a quella prevista dal contratto di lavoro (vedi anche Finanziamenti agevolati per giovani).

Prestiti INPS per dipendenti privati: esistono davvero?

Diversa è invece la situazione per i dipendenti del settore privato, i quali non hanno accesso ai prestiti erogati tramite il Fondo Credito di cui su e hanno meno possibilità di usufruire delle agevolazioni INPS.

Nonostante questo anche i dipendenti privati possono usufruire di alcune opportunità da non sottovalutare (vedi anche Cessione del quinto dello stipendio Agos).

Una delle più utilizzate soluzioni per ottenere liquidità da un dipendente è l’anticipazione del TFR, Trattamento di Fine Rapporto, ovvero quella quota accantonata annualmente dal datore di lavoro che viene corrisposta al lavoratore nel momento in cui termina il rapporto di collaborazione.

Anche in questo caso l’INPS mette a disposizione uno speciale Fondo di Garanzia che si sostituisce al datore di lavoro nel caso in cui quest’ultimo non conceda il TFR al lavoratore che ne fa richiesta.

Va ovviamente sottolineato che non si tratta di un vero e proprio finanziamento, poiché gli importi di cui stiamo parlando appartengono già al richiedente e non devono dunque essere restituiti.

Bonus dipendenti privati

Di notevole interesse sono anche quelle specifiche prestazioni erogate dall’INPS a sostegno dei redditi più fragili e dedicate anche ai dipendenti del settore privato. Si tratta di prestazioni temporanee, limitate nel tempo e erogabili solo a determinate condizioni che rappresentano però un valido aiuto per quelle famiglie che si trovano più in difficoltà.

Ricordiamo, a titolo di esempio, il cosiddetto “Bonus Bebè”, introdotto nel 2013 e confermato anche per il 2017, che prevede un assegno annuale, per una durata complessiva di tre anni, per ogni figlio nato o adottato nel 2017, e segnaliamo il Voucher Baby Sitting – Asili Nido ed il Bonus Mamme Domani 2017, entrambi dedicati a sostenere i nuclei familiari o le mamme che affrontano l’arrivo di un nuovo nato in casa.

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Prestiti pensionati protestati – Le alternative più convenienti

Prestiti personali senza cessione per pensionati protestati

Il ricorso al credito attraverso la richiesta di prestiti personali è ormai diventata una soluzione adottata da molti consumatori, anche da quelli più in difficoltà, e numerosi sono i prodotti finanziari presenti sul mercato: prestiti per pensionati, per protestati e per lavoratori atipici affiancano ormai quelli più classici dedicati ai dipendenti ed ai lavoratori più tutelati.

Certo non si può negare che se si appartiene alla categoria dei cattivi pagatori o dei protestati è molto più difficile riuscire ad ottenere dei finanziamenti personali. In questi casi infatti si viene iscritti nei registri delle centrali rischio o nel Registro informatico dei Protesti che vengono regolarmente consultati dagli istituti di credito prima di concedere finanziamenti ai propri clienti, al fine di verificarne la capacità economica.

Ci sono alternative alla cessione del quinto?

Negli ultimi anni però le banche e le società finanziarie hanno studiato soluzioni ad hoc per concedere prestiti personali a protestati ed a cattivi pagatori proprio per venire incontro a quei consumatori, sempre più numerosi, che si ritrovano iscritti nei registri di cui sopra perché magari non sono riusciti a pagare qualche rata di un finanziamento in corso o non hanno potuto coprire un assegno o una cambiale. È dunque importante sapere che è possibile ottenere prestiti per pensionati protestati senza la cessione del quinto o prestiti per autonomi senza busta paga.

Vediamo insieme quali sono le soluzioni più efficaci.

Prestiti personali protestati: la fidejussione

Uno dei metodi più semplici per poter avere accesso a prestiti personali anche se si è protestati, valido sia per dipendenti sia per pensionati sia per lavoratori autonomi, è la fideiussione, ovvero una garanzia personale data da un terzo soggetto che si impegna a corrispondere l’importo dovuto nel caso in cui il richiedente non riesca a farvi fronte. Il fidejussore è infatti obbligato, nel caso di inadempienza del titolare del contratto, a versare la somma stabilita.
Chiunque può prestare garanzia, un parente, un amico o anche un semplice conoscente, purché possa dimostrare un reddito certo e una reputazione creditizia impeccabile.

Prestiti per pensionati protestati: i prestiti cambializzati

Un’altra soluzione molto diffusa per ottenere finanziamenti per protestati senza cessione del quinto anche se si è protestati è il prestito cambializzato da privati. Si caratterizza per la sottoscrizione di cambiali al momento della stipula del contratto, al fine di garantire il rientro del prestito; solitamente le cambiali hanno una cadenza mensile, per un massimo di durata di 120 mesi, e prevedono gli interessi a tasso fisso calcolati sull’importo.

Le cambiali sono titoli esecutivi e ciò consente ai beneficiari del credito di poter ricorrere al pignoramento dei beni in caso di insolvenza da parte del titolare (vedi anche Come funziona il pignoramento immobiliare).
Il prestito cambializzato per pensionati protestati o per lavoratori autonomi senza busta paga può essere erogato grazie alla sola garanzia della firma delle cambiali.

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Prestiti Last Minute – I vantaggi delle banche online

Prestiti personali last minute da richiedere online

Non tutti sanno che spesso le banche e le finanziarie mettono sul mercato prodotti finanziari con condizioni particolarmente agevolate. Si tratta dei cosiddetti prestiti last minute, ovvero particolari finanziamenti rivolti alle famiglie o ai piccoli imprenditori, che hanno tassi di interesse molto interessanti e possono essere utilizzati per spese impreviste, come per esempio un viaggio di piacere, qualche piccolo lavoro di ristrutturazione in casa o le tasse universitarie dei figli.

Gli istituti di credito in pratica approfittano dei periodi dell’anno in cui solitamente i prestiti personali vengono richiesti con meno frequenza, per proporre delle vere e proprie “offerte speciali”, al fine di soddisfare l’esigenza di quei consumatori che si trovano in difficoltà economica ed hanno la necessità di ottenere liquidità velocemente.

Come ottenerli velocemente

I prestiti last minute vengono concessi sia dagli istituti bancari più classici sia dalle finanziarie e dalle banche online, grazie alle quali è possibile ottenere prestiti personali anche in sole 24/48 ore. È quasi sempre sufficiente compilare il form presente sul sito della banca prescelta, inviare i documenti di richiesta tramite l’area riservata ed attendere l’esito che, se non ci sono intoppi, può arrivare anche in giornata.

In generale i prestiti last minute online sono decisamente più vantaggiosi dei finanziamenti classici; il risparmio è possibile in particolare perché si riducono i costi accessori di solito richiesti da agenzie presenti sul territorio. Nella categoria di quelli “online” possono essere inclusi anche quelli di ultimissima generazione, rappresentata dai prestiti richiedibili tramite App, dove la concessione della somma richiesta è ancora più veloce.

Vantaggi e requisiti

Solitamente i prestiti last minute devono essere richiesti entro una determinata scadenza per poter usufruire delle condizioni particolarmente vantaggiose che offrono, come per esempio nessuna spesa di istruttoria o il tasso zero (vedi anche Finanziamenti auto a tasso zero).
Le cifre che si possono ottenere non sono particolarmente alte, difficilmente superano i 30.000 €, per una durata massima di 60 o al massimo 84 rate, anche se solitamente gli istituti di credito preferiscono sottoscrivere contratti più brevi.

Ovviamente i prestiti last minute possono essere concessi a quei consumatori, siano essi lavoratori dipendenti o autonomi, che abbiano una sufficiente capacità reddituale dimostrata che consenta loro di restituire quanto ottenuto.

Quando si è alla ricerca di un prodotto finanziario di questo tipo è sempre opportuno effettuare una ricerca online confrontando tutte le proposte disponibili sul Web e leggendo le opinioni degli utenti; spesso si trovano offerte particolari, come ad esempio quella di Carrefour Banca (vedi anche Opinioni Carta Pass), la divisione finanziaria della nota azienda specializzata nella grande distribuzione, particolarmente apprezzata dai clienti, o il prestito CreditExpress Easy di Unicredit.

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Prestito Hello Bank! – Guida all’offerta

Hello! Project va in pensione: quali alternative al noto prestito online di Hello Bank!?

Grazie alla convenzione stipulata tra Hello Bank!, la banca online di BNL – Gruppo BNP Paribas, e Findomestic era possibile ottenere un prestito dedicato: Hello! Project. Dopo un po’ di anni di permanenza nella sezione ‘finanziamenti’ Hello!Project è però andato in pensione lasciando spazio a In Novo il Prestito. Questo, nei confronti del suo predecessore, manca dell’unicità rispetto ai prodotti proposti dalle banche del medesimo gruppo.

logo di hello bank

Vengono tra le altre cose messe da parte alcune caratteristiche importanti per chi vuole un finanziamento smart, a partire dalla firma digitale, grazie alla quale non era necessario produrre documentazione cartacea. Ciò permetteva di snellire l’iter procedurale e di ottenere la somma richiesta entro breve termine (vedi anche Finanziamenti in 24 ore).

Ricordiamo infatti che con In Novo ci troviamo di fronte ad un finanziamento che è soggetto all’approvazione da parte di Bnl e che, tra le caratteristiche indicate sul sito, presenta la necessità/possibilità di rivolgersi ai consulenti anche per una scelta più in linea con le proprie esigenze.

Per appurare l’eventuale possibilità di richiedere online questo finanziamento (e come fare) è sempre meglio chiedere informazioni direttamente all’istituto di credito online del gruppo Bnp Paribas tramite chat, mail ([email protected]) o numero di telefono allo 06.8882.9999.

In Novo Prestito

Vediamo insieme quali sono le caratteristiche principali, i vantaggi ed i costi di In Novo il Prestito.

Banca Numero servizio clienti Tassi (ottobre 2021) e durata massima Sito Web
Hello Bank +39.06.8882.9999 -Importo richiesto: da 5000 a 100.000 euro€
– Numero rate: fino a 120
– TAN: 6,99%
– TAEG: 8,50%
www.hellobank.it

N.B. In Novo Prestito da foglio informativo ufficiale al 18 ottobre 2021 prevede una somma richiedibile massima pari a 100 mila euro solo da filiale mentre la versione web si fermava a 30 mila euro. Stesso discorso per l’importo minimo rispettivamente pari a 5mila e 3000 euro.

Il calcola rata

Sul sito è indicato un calcolatore online. Tuttavia non parliamo di un vero e proprio simulatore, ma di una funzione che permette semplicemente di visionare un esempio rappresentativo del finanziamento con Hello Bank!. Nel caso specifico l’esempio/simulazione che viene offerto è su 10 mila euro (18 ottobre 2021) e presenta le seguenti condizioni:

  • TAN 6,99% e TAEG 8,50%
  • la rata mensile 142,34 € per una durata di 96 mesi
  • importo Totale dovuto: 13.664, 64 €
  • gli interessi passivi: 3.220,78 €
  • le commissioni di istruttoria pari a 417,75 €

bilancia disegnata con monete

E’ un prestito flessibile?

Questo finanziamento può essere richiesto in qualsiasi momento da un titolare di un conto corrente Bnl. Di contro il rimborso delle rate, con l’applicazione di una commissione di 1 euro a rata, può avvenire anche su un c/c non appartenente al gruppo Bnp Paribas (se dello stesso gruppo non ci sono spese di incasso rid).

Così come il predecessore, il prestito è stato dotato di due opzioni per renderlo più flessibile. Le opzioni possono essere usate dopo sei mesi di regolari pagamenti:

  • Opzione Reload che permette di richiedere ulteriore credito di cui poter disporre, con un conseguente “Cambio Rata”, con il ricalcolo sui nuovi importi via via stabiliti;
  • Opzione Flexi che è un “Salta Rata”: permette, come il nome suggerisce, di saltare fino ad un massimo di tre volte la rata posticipandola alla fine del finanziamento.

(Fonte: foglio informativo ufficiale – Data: 18 ottobre 2021)

Come richiederlo

Con Hello Bank! BNL-BNP Paribas ha voluto rispondere alle esigenze di un mercato tecnologicamente sempre più all’avanguardia, con l’obiettivo di conquistare anche la clientela più giovane. Numerosi infatti erano gli strumenti che permettevano di operare velocemente ed in tutta sicurezza tramite il Web (vedi anche Prestiti web), utilizzabili anche per poter richiedere un prestito personale completamente online.

Tuttavia nel corso degli anni la banca ha scelto di invertire la rotta su alcuni prodotti. Per cui si è passati dal prestito al 100% online di Hello!Project ad una soluzione più tradizionale. Una scelta imposta anche dalle maggiori somme che possono esser richieste.

Le alternative a In Novo

Il restyling della sezione prestiti di Hello Bank! non ha portato solo alla scomparsa di Hello! Project ma ha visto l’entrata di soluzioni alternative ad In Novo. Parliamo comunque sempre di alternative condivise con gli altri istituti di credito del gruppo Bnp Paribas. Nel particolare al 18 ottobre 2021 l’offerta prevede:

  • BNL Scuola Piu;
  • BNL Futuriamo;
  • BNL W Lo Sport;
  • C-REaDY-TO-BNL.

Come ben si comprende dal nome, i primi due prestiti sono rivolti agli studenti. Per la precisione Scuola Più è destinato principalmente all’acquisto di materiale scolastico per la scuola (anche legato alla DAD) oltre all’acquisto di corsi formativi (tra cui lezioni di musica o lingue straniere. Compreso tra le finalità anche il pagamento di corsi e vacanze studio fuori dall’Italia.

BNL Futuriamo è invece un più classico prestito destinato a studenti universitari e professionisti. Il finanziamento è a tasso fisso e tra le finalità sono comprese anche le spese legate all’abitazione ed ai trasporti (nel caso degli studenti fuori sede).

BNL W Lo Sport è invece destinato al finanziamento delle attività sportive (palestra, corsi sportivi di varia tipologia, attrezzature). Visto i massimali modesti (max 5000 euro) parliamo di un piccolo prestito e anche per questo non sono previste spese di istruttoria.

L’ultima alternativa è C-REaDY-TO-BNL che rappresenta una soluzione online al 100%. Parliamo di una linea di credito revolving attraverso cui rateizzare una cifra compresa tra un minimo di 75 euro a un massimo di 5.000 euro, in funzione del plafond concesso e non ancora utilizzato. Si tratta di una soluzione abbinata al conto corrente Hello Bank! (o BNL), attraverso cui è possibile dilazionare la maggior parte delle transazioni sostenute con il conto stesso.

(Fonte: sito ufficiale Hello Bank!)

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Prestiti Carabinieri: convenzioni INPS e agevolazioni 2019

Prestiti agevolati per l’Arma dei Carabinieri

logo carabinieri

La categoria dei dipendenti pubblici ha facilmente accesso a diverse tipologie di finanziamento, alcune delle quali particolarmente vantaggiose proprio in virtù delle maggiori garanzie che un contratto di lavoro statale offre agli istituti bancari. In più, la stessa INPS mette a disposizione degli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali prestiti con tassi particolarmente agevolati. Se sei un Carabiniere, anche tu hai diritto a tali finanziamenti. Scopriamo insieme quali sono, come sono regolamentati e come richiederli.

Quali alternative?

Indipendentemente dal grado e dall’anzianità raggiunta, che tu sia in servizio o in pensione, le alternative tra cui scegliere nel caso necessitassi di liquidità sono diverse e dovrai orientarti su una tipologia piuttosto che un’altra in base alle tue esigenze, all’importo desiderato e ai tempi di rimborso preferiti. Potrai facilmente accedere sia a prestiti personali, che finalizzati, sia a carte di credito che a PagoDIL. Ma potrai anche usufruire di tassi agevolati sia in virtù di convenzioni specifiche stipulate tra la tua Arma di appartenenza e alcuni istituti di credito, sia in virtù del tuo essere un dipendente statale e quindi considerato dalle banche solitamente finanziabile. In questo articolo prenderemo in considerazione proprio tali forme di finanziamento agevolato a cui puoi accedere in qualità di Carabiniere (in servizio o in pensione).

-Cessione del quinto e delega di pagamento

immagine convenzioni con arma dei carabinieri

Se intendi rivolgerti ad un istituto bancario o ad una finanziaria, conviene orientarsi verso quelli che hanno stipulato una convenzione con l’arma di appartenenza, per spuntare così tassi più bassi rispetto a quelli di mercato.

Tra le tipologie di finanziamento una delle più vantaggiose è la cessione del quinto dello stipendio o cessione del quinto della pensione. Trattandosi di un prestito personale, non dovrai motivare la richiesta del denaro, che potrai quindi utilizzare senza limitazioni d’impiego.

L’importo massimo al quale potrai accedere è strettamente legato all’entità del tuo stipendio/pensione, in quanto la rata mensile di rimborso non potrà superare il 20% della tua entrata e la durata del finanziamento potrà essere di massimo 120 mesi.

In caso di importi elevati, potrai raddoppiare quello a cui puoi avere accesso tramite la cessione del quinto facendo richiesta anche della delega di pagamento, andando ad impegnare un ulteriore 20% del tuo stipendio. La delega di pagamento prevede le stesse modalità di rimborso della cessione del quinto.

Il rimborso avverrà attraverso trattenute in busta paga effettuate direttamente dall’Ente Pubblico da cui dipendi, quindi il rischio di insolvenza è estremamente ridotto. In più, per legge, tale forma di finanziamento sarà accompagnata da una polizza assicurativa su vita e impiego il cui premio è compreso nella rata.

Tra gli istituti di credito convenzionati possiamo citare Credem, Agos e BNL, ma è sempre opportuno recarsi di persona in filiale per informazioni aggiornate a riguardo e per ottenere presso più banche e finanziarie preventivi personalizzati da comparare per effettuare una scelta consapevole e vantaggiosa. Ricordati di valutare non soltanto il TAN, ma anche il TAEG in quanto quest’ultimo prende in considerazione anche tutti gli oneri e le commissioni accessorie che possono far lievitare i costi del finanziamento.

Ricordati che per avere un preventivo personalizzato dovrai fornire alcuni documenti. Questi possono variare a seconda dell’istituto di credito a cui ti rivolgi, ma in linea di massima dovrai presentare carta d’identità, codice fiscale, attestazione di servizio, ultime 2 o 3 buste paga e modello CU.

-Prestiti INPS

logo inps

In qualità di dipendente delle Forze Armate, potrai presentare domanda all’INPS (ex INPDAP) per avere accesso a tutta una serie di prestiti erogati direttamente dall’ente a favore degli iscritti al Fondo della Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali. I fondi a cui l’INPS attinge per erogare tali prestiti sono finanziati esclusivamente tramite i contributi versati dai dipendenti pubblici iscritti ed i prestiti vengono concessi stilando graduatorie in base al reddito e alle disponibilità del fondo.

E’ richiesta quindi una documentazione particolareggiata ed i tempi di erogazione sono più lunghi rispetto a quelli di un istituto bancario tradizionale. Presentano però dei tassi davvero concorrenziali.

Diamo un’occhiata alle opportunità a cui hai diritto.

  • Piccolo Prestito: è la soluzione più indicata nel caso in cui necessitassi, per le esigenze quotidiane tue e della tua famiglia, di un piccolo importo (fino all’ ottuplo del tuo stipendio) da restituire a breve termine (da 12 a 48 mesi) con trattenute in busta paga non superiori al 20% dell’entrata (TAN 4,25%). La domanda può essere presentata online all’INPS usufruendo sul sito del servizio dedicato.
  • Anticipazione vecchio e nuovo fondo di mutualità: se c’è disponibilità, l’INPS può concederti un prestito anticipandoti fino al 75% lordo del capitale da te sottoscritto nel Fondo Mutualità (fino ad un massimo di 7.500€ da restituire in massimo 48 mesi) con un TAEG del 5%. Conditio sine qua non: non avere in corso provvedimenti disciplinari, per decadenza o dimissioni. Il limite di tale forma di finanziamento riguarda le motivazioni per cui si può richiedere il prestito: spese mediche, nascita di un figlio o funerale di un familiare.
  • Prestito Pluriennale: anche in questo caso potrai accedere a tale forma di finanziamento se le motivazioni della tua richiesta sono documentate e rientrano nella casistica di spese riportata nel Regolamento. In base all’utilizzo che intendi farne, potrai accedere a specificati importi massimi da restituire in 5 (quinquennali) o 10 anni (decennali), sempre a mezzo di trattenuta in busta paga di rate non superiori al quinto del tuo stipendio/pensione (TAN 3,50%).

Per accedere ai prestiti pluriennali devi essere iscritto al Fondo della Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali ed avere un contratto a tempo indeterminato con almeno quattro anni di anzianità e quattro anni di contributi versati al Fondo (non possono quindi richiederlo ad esempio i VFP1).

Potrai presentare la domanda entro e non oltre un anno dall’insorgenza della causa che ha determinato la necessità di liquidità e potrai presentarla direttamente alla tua amministrazione di servizio, che provvederà ad inoltrarla all’INPS, oppure puoi farlo tu autonomamente tramite il portale INPS online. Per accedere a tale tipologia di prestito dovrai allegare alla domanda anche tutta la documentazione attestante lo stato di necessità, compresi preventivi di spesa e/o fatture e un certificato medico di sana e robusta costituzione o con patologia stabilizzata.

Conclusioni

Riassumendo, i membri dell’Arma dei Carabinieri possono usufruire di interessanti agevolazioni in campo di finanziamenti. Se non si ha un’urgenza impellente e la liquidità occorre per motivazioni contemplate dal Regolamento dei prestiti INPS, tale tipologia di credito è sicuramente più vantaggiosa e secondo me consigliabile.

Se invece si necessita di un’erogazione quanto più rapida possibile e/o l’utilizzo che si intende fare del credito non rientra nelle casistiche contemplate dall’Inps, c’è sempre la possibilità di rivolgersi presso una banca o una finanziaria convenzionata.

Altri articoli: Prestito per consolidamento debiti, Rinnovo cessione del quinto.

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Prestito con carta prepagata con iban – Come fare?

Prestito personale su carta prepagata: condizioni e vantaggi

Oggi è possibile ottenere prestiti personali senza per forza dover avere un conto corrente sul quale appoggiare il pagamento delle rate e senza dover fare ricorso all’uso delle carte revolving che rimangono una soluzione comunque alternativa quantomeno da valutare.

L’uso delle carte prepagate infatti è diventato sempre più sicuro e versatile, tant’è che possono assolvere alle principali funzioni di un conto corrente aperto presso una banca.

Vediamo come è possibile ottenere un prestito con carta prepagata cercando di sottolineare i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le soluzioni.

Prestiti con carte prepagate: come funzionano

Attraverso le carte prepagate con IBAN è possibile ottenere dei prestiti personali, poiché il codice IBAN di cui è dotata permette alla carta stessa di ricevere l’accredito della somma finanziata e allo stesso tempo di effettuare il pagamento delle rate.

Solitamente i tassi riservati a questa tipologia di finanziamento presentano condizioni abbastanza favorevoli anche se di norma gli importi richiedibili non sono alti.

Da aggiungere infine che ottenere una carta prepagata è molto semplice e può essere richiesta da chiunque. Tra i prodotti più interessanti che propongono un prestito con carta prepagata segnaliamo SpecialCash di PostePay o PostePay Evolution, le carte prepagate di Poste Italiane.

Ma ci sono anche altri prodotti che presentano la possibilità di rimborso tramite carta prepagata, come ad esempio quasi tutta la gamma CreditExpress di Unicredit che è rimborsabile tramite rid su Genius Card.

Carta di credito revolving: il credito a rate sempre a portata di mano

La carta di credito revolving è un particolare strumento di pagamento tramite il quale è possibile ottenere dei veri e propri prestiti personali. Si tratta in pratica di una particolare carta di credito che nell’ultimo periodo sta avendo molto successo poiché mette a disposizione una certa somma e permette di restituire ciò che si spende attraverso un comodo rimborso rateale mensile.

La modalità di rimborso è la particolarità del credito revolving online o tradizionali: la rata mensile concordata comprende sia la parte di quota capitale sia la quota di interessi. Se infine il cliente preferisce può decidere, nella maggior parte dei casi, di rimborsare quanto speso durante il mese precedente anche in un’unica rata a saldo.

Sono ormai numerose le banche e soprattutto le agenzie finanziarie che offrono ai loro clienti la soluzione del credito revolving (alcune richiedibili online, mentre altre necessitano di richiesta tramite agente o da agenzia).

Tra le carte più richieste segnaliamo le carte revolving di Compass e l’intera gamma di Cartattiva revolving online di Agos, adatte per ogni esigenza ed utilizzabili per qualsiasi tipo di acquisto.

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