Anticipo della cessione del quinto: conviene davvero?
L’anticipo della cessione del quinto è possibile e permette di ottenere una somma in ‘acconto’, in attesa che tutte le procedure del finanziamento siano ultimate con la conseguente erogazione dell’importo rimanente.
È quindi ovvio che l’anticipo verrà decurtato dalla somma totale, per cui non cambia l’importo che complessivamente si potrà ottenere.
Cambiano però i tempi di erogazione delle somme e quindi si anticipa, per una parte, la possibilità di utilizzo. Si tratta di una possibilità che è utile soprattutto se si ha una particolare emergenza e se si ha bisogno di una somma urgente.
Caratteristiche generali
La possibilità di richiedere ed ottenere l’anticipo per la cessione del quinto (stipendio o pensione) è prevista dalla tipologia stessa di finanziamento, anche se ci possono essere delle restrizioni sull’importo che si potrà ottenere (calcolato in percentuale).
L’anticipo della cessione del quinto non va confusa con l’anticipo del Tfr. Ricordiamo infatti che l’anticipo del Tfr si può fare solo se ricorrono alcune necessità specifiche (acquisto casa, spese mediche, funebri, ecc) e può essere richiesto se si ha un accantonamento maturato in 8 anni di lavoro sempre nella stessa azienda.
Invece per la cessione del quinto l’anticipo non richiede particolari requisiti. Come appena detto, i limiti sull’importo dipendono dalla società finanziatrice o banca, mentre i tempi dal datore di lavoro. Aspetti, entrambi, che tuttavia non ne inficiano la possibilità di ottenerlo o meno.
Gli step per ottenere un anticipo
La richiesta dell’anticipo va fatta prima che si arrivi alla delibera per l’erogazione dell’importo. I tempi generalmente indicati sono compresi entro i 15 giorni dal momento in cui viene consegnata tutta la documentazione per il completamento della pratica.
Questo perché per arrivare all’erogazione della somma i tempi vanno in media tra i 15 giorni e i 30 giorni successivi (che spesso possono anche andare oltre fino a 45 giorni o 60 giorni).
Attenzione: non stiamo parlando di un acconto, ma di un anticipo che tecnicamente è diverso e lo è anche dal punto di vista burocratico. Infatti l’anticipo sulla cessione del quinto richiede la stipula di un contratto di prefinanziamento, che poi viene estinto con la somma complessiva versata dalla quale si deve decurtare l’importo stesso dell’anticipo (proprio per questo alla fine di tutto il procedimento si ottiene sempre la stessa somma richiesta in origine).
C’è un ‘però’, che dovrebbe emergere proprio dal fatto che si firma un prefinanziamento: si tratta di un contratto ‘aggiuntivo’ che prevede l’applicazione di interessi e questi interessi si calcolano giornalmente, per cui prima si arriva all’erogazione della cessione e meno sarà il loro ‘peso’ sull’operazione nel suo complesso (da valutare con apposito preventivo).
Da un punto di vista della convenienza bisogna fare attenzione anche all’importo richiesto a titolo di anticipo, dato che in alcuni si può arrivare anche fino al 70% della somma totale (maggiore è l’anticipo maggiori saranno gli interessi passivi che nel frattempo potranno maturare).
Convenienza e possibilità di successo
Il discorso della convenienza va misurato in base alle proprie reali necessità. Non si può dare un giudizio a priori considerando che:
- si pagheranno degli interessi che tuttavia possono essere quantificati solo dopo aver visionato il contratto di prefinanziamento. Si tratta di una valutazione da fare sul momento (vedi anche Tassi cessione);
- la convenienza ‘economica’ non va spesso di pari passo con quella personale legata all’urgenza e ai motivi che costringono a chiedere un prestito personale o una cessione del quinto dello stipendio. Se l’aspetto personale è molto importante e poco flessibile (non si può attendere o derogare) allora bisogna guardare proprio a quest’ultimo aspetto come prioritario in assoluto;
- c’è molta differenza di criteri e di trattamento da parte delle varie finanziarie e banche, per cui bisogna fare le valutazioni a monte, preferibilmente in fase di richiesta di preventivo.
Per quanto riguarda gli aspetti legati alle possibilità di avere successo nella richiesta (e non una cessione rifiutata), i fattori da considerare sono ancora di più, perché coinvolgono anche il datore di lavoro.
Approfondimento: Sospensione cessione del quinto
La variabile del datore di lavoro
Abbiamo già accennato più volte a delle limitazioni sui tempi di erogazione nel caso dei dipendenti, soprattutto nell’ambito del settore privato. Questo perché, anche nel caso dell’anticipo, l’istituto di credito dovrà valutare l’affidabilità/solidità dell’azienda per la quale si lavora.
Il livello di solidità influenzerà non solo il buon fine della pratica ma può fare una grande differenza anche sulla percentuale che potrà essere accordata come anticipo. Anche questo aspetto può variare molto tra le varie banche o finanziarie ed è perciò bene discuterne con chi segue la pratica.
Minori problemi ci dovrebbero essere nel caso della richiesta di una cessione del quinto della pensione visto che in questo caso è l’Inps a doversi interfacciare con l’istituto di credito.