Piano di ammortamento prestito: interessi e quota capitale

Come si calcola un piano di ammortamento prestito?

Quando si dà corso ad un prestito personale o finalizzato (si deve invece fare un discorso a parte per quello obbligazionario), per avere l’andamento finanziario di quest’ultimo sempre sotto controllo si procede a calcolare il cosiddetto piano di ammortamento, con eventuali interessi e quota capitale. Tenere conto di queste variabili, infatti, consente di poter gestire al meglio le proprie somme di denaro e di monitorare l’andamento del finanziamento che è stato richiesto. Ma come si fa a calcolarlo? È un’operazione difficile che compete solo alle banche, oppure tutti possono essere in grado di prevederlo? Cerchiamo di capirlo.

Le differenze tra i vari tipi di piani di ammortamento

La prima cosa che bisogna sapere è che esistono diversi tipi di piani di ammortamento: quello italiano, quello francese e quello tedesco. Nel piano all’italiana (ormai poco utilizzato dalle banche)vengono previste rate che decrescono di volta in volta, così come le quote interessi. Quella che resta costante è la quota capitale. Nel piano alla francese, invece (oggi il più adoperato dalle banche), le rate da pagare sono di importo sempre costante. Il piano all’italiana, perciò, vedrà rate più alte all’inizio e più basse alla fine, mentre quello francese comporta un pagamento dell’importo finale un po’ più salato. Il piano di ammortamento alla tedesca, infine, è simile a quello francese, con l’unica differenza che gli interessi dovranno essere pagati anticipatamente.

Anche se meno diffuso è doveroso evidenziare che esiste anche il piano di ammortamento all’americana, caratterizzato da un’operazione di investimento ed una di finanziamento (vedi anche Prestiti online immediati).

Come si calcola un piano ammortamento prestito

A differenza di quello che comunemente si pensa, calcolare un piano di ammortamento prestito, con interessi e quota capitale, non è complicato. Alcuni esempi basteranno a rendere chiari questi concetti. Nei prestiti che effettua la banca, all’interno del piano di ammortamento, come sappiamo, vengono compresi anche gli interessi, che avranno una loro voce nel calcolo. Poniamo che si chieda un prestito ad una banca di 4.000 euro (vedi anche Ho bisogno di soldi subito), da restituire in 20 mesi con un interesse del 6% e con rata mensile. Sia nel piano di ammortamento all’italiana che in quello alla francese si avranno le voci “Capitale residuo”, “Quota Capitale”, “Quota Interessi” ed “Importo Rata”.

Nell’ammortamento all’italiana, però, le voci corrisponderanno al 1°mese a Quota Capitale: 200 euro; Quota Interessi: 20 euro; Importo rata: 220 euro; capitale residuo: 3.800 euro. Nel secondo mese la quota capitale resta la stessa, mentre la quota interessi si ricalcola sul capitale residuo, abbassandosi via via. Invece nell’ammortamento alla francese la quota capitale non resta la stessa, ma cresce mese dopo mese, mentre la quota interessi, al contrario, diminuisce, lasciando però costante l’importo della rata.

Questa metodologia di calcolo è utile, perché svincola dal prodotto specifico di riferimento (applicabile ad esempio tanto per finanziamento con Unicredit che per uno Inpdap). Se comunque non si vuole far da sé ma affidarsi a soluzioni più comode, online esistono delle piattaforme che consentono di calcolare nei dettagli un piano di ammortamento prestito, con interessi e quota capitale.

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Scrittura privata: è sicura per prestiti e mutui?

Forma, contenuto e registrazione: come fare una scrittura privata blindata

La scrittura privata per prestiti non ha di per sé valore legale ma serve a cautelarsi verso contratti finanziari stipulati tra privati e verso i controlli effettuati dal fisco su tutte le somme di denaro ricevute. Di solito, la scrittura privata è dunque un documento che tutela i prestiti tra privati, molto spesso nel caso di prestito infruttifero tra familiari e parenti. Cerchiamo di capire, però, quanto può essere sicura una scrittura privata per prestiti e mutui.

Quando una scrittura privata è sicura per i prestiti

Una scrittura privata è una sorta di contratto che viene sottoscritto tra due parti (due privati) ed è consentito solo se non risulti continuativo, ma occasionale. Essa è sicura per i prestiti in quanto, innanzitutto, autenticata costituisce prova di valore legale un patto finanziario, garantito anche dall’Agenzia delle Entrate, ed in secondo luogo perché detta nero su bianco le condizioni di restituzione della cifra da parte del debitore.

Giuridicamente la scrittura privata viene definita “contratto di mutuo” secondo l’ex.art. 1813 del codice civile e per essere valida e sicura deve riportare i dati di coloro che portano avanti il prestito (creditore e debitore), la causale del prestito, le modalità di restituzione dell’importo, eventuali interessi sulla somma (ma possono anche non essere contemplati), le scadenze, le eventuali penali in caso di mancata o ritardata restituzione del debito (vedi anche Tasso usura).

Non devono mancare, infine, le firme dei contraenti del prestito con data certa. In questi casi risulta molto utile, per mettersi al riparo da contestazione, procedere alla firma autenticata. Una firma autenticata in una scrittura privata non è altro che l’attestazione da parte di un notaio (ma anche di un’altra figura che funge da pubblico ufficiale) che c’è stata effettivamente sottoscrizione di una scrittura in sua presenza, una volta accertata l’identità di chi ha apposto la firma (vedi anche Firma digitale).

Per quanto riguarda i mutui vengono abbattuti i costi del notaio

Il contratto di mutuo può anche assumere la forma di scrittura privata, e si ha quando viene sottoscritto contemporaneamente dalle parti (non davanti ad un notaio). Questo tipo di mutuo si contrappone all’atto pubblico (che ricordiamo è obbligatorio in alcuni casi particolari come l’ accensione di ipoteca), ed in questo caso la firma delle parti può avvenire anche separatamente, perché si ha l’autenticazione davanti ad un notaio (che è pubblico ufficiale). Ovviamente in una scrittura privata non autenticata di un mutuo le spese dovute al notaio vengono abbattute.

Online è possibile reperire numerosi modelli di contratti di scrittura privata. Quello che non bisogna mai dimenticare, però, in questo frangente, è l’inserimento della dicitura “Ex art. 1813 e ss. del codice civile”, proprio per mettere in evidenza che la tipologia di contratto trattato è il mutuo, che in questo caso risulterà legale e sicuro.

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Pignoramento immobiliare: è possibile evitarlo?

Pignoramento immobiliare in caso di usufrutto o diritto di abitazione

Il pignoramento immobiliare si verifica quando un debitore non è riuscito ad onorare un debito e paga attraverso la cessione dell’immobile sottoposto a provvedimento esecutivo. I creditori, perciò, potranno anche vendere all’asta i beni immobiliari di chi ha contratto il debito. È una procedura dolorosa per chi la subisce, ma può essere evitata, anche se in maniera piuttosto complessa. Scopriamo allora come evitare il pignoramento della casa (vedi anche Tassi di usura).

Rivendere la casa alle agenzie immobiliari o tenersi l’immobile

Il debitore in possesso ad esempio di una casa con valore superiore rispetto all’ammontare dei debiti, può cercare di vendere la propria abitazione prima però che il creditore ponga in essere richieste di atti conservativi sul bene.

Quindi il soggetto consapevole dell’impossibilità di onorare i propri debiti, potrebbe affidarsi ad una agenzia immobiliare oppure in trattativa privata per rivendere la casa (magari proponendo la transazione proprio al creditore).

L’immobile viene perso lo stesso, ma in questo modo si evitano gli ulteriori costi che si verificano durante gli espropri e le aste (ad esempio onorari del notaio, degli avvocati, spese per i periti, spese di procedura, e così via).

E’ importante segnalare che nel 2014 sono state introdotte nell’ordinamento italiano interessanti novità in tema di tutela degli interessi del soggetto debitore.
In relazione ad una eccessiva svalutazione del bene infatti, a causa ad esempio ad aste invendute ed ai costi connessi, la vendita forzata può essere interrotta: in tal caso comunque il creditore continua a vantare il proprio credito, mentre il debitore resta in possesso dell’immobile.

Prima dell’introduzione di queste disposizione infatti il debitore poteva trovarsi nella gravosa situazione di essere privato dell’immobile e con parte del debito ancora da restituire (vedi anche Ho bisogno di soldi urgentemente).

Per quanto riguarda il pignoramento immobiliare sulla prima casa c’è invece un po di confusione, a seguito di un provvedimento (e non una vera e propria riforma) introdotto nel 2013 dal governo Letta che ha inibito il pignoramento dell’abitazione principale ad opera di Equitalia. Ciò non significa però che la prima casa non possa essere pignorata (lo può fare qualsiasi altro creditore in quanto il limite vale solo per Equitalia nei cui confronti non si può comunque fare opposizione per l’iscrizione di ipoteca sull’immobile stesso).

Usufrutto o diritto di abitazione?

Un dubbio che riguarda molte persone che si trovano in una situazione di pignoramento dell’immobile consiste nel ricorrere ad usufrutto o a diritto di abitazione. Nel primo caso si cede (o si vende) la nuda proprietà riservandosi l’usufrutto, mentre nel secondo caso si riserva per sé il diritto di abitazione. È bene sapere, però, che il diritto di usufrutto è pignorabile, nonostante la nuda proprietà sia stata ceduta ad altri. Diverso è il caso del diritto di abitazione.

Quest’ultimo, per legge, non è pignorabile e non è sottoposto ad ipoteca, ma c’è da dire che se l’ipoteca è avvenuta prima della sottoscrizione del diritto di abitazione, il creditore può richiedere la vendita forzata dell’immobile. Il diritto di abitazione, infine, può essere conseguito per questi motivi: dal coniuge vedovo per motivo di morte dell’altro coniuge; con assegnazione della casa coniugale in caso di separazione o divorzio; con contratto soggetto a trascrizione, ma solo per uso abitativo.

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Finanziamenti europei: le agevolazioni per donne e giovani

Come ottenere finanziamenti europei a fondo perduto o agevolati?

Donne e giovani rientrano nelle “categorie” che sono sempre state al centro delle preoccupazioni dell’Unione Europea, con conseguenti fondi stanziati per favorire l’occupazione delle une e degli altri. Cerchiamo di capire, però, come orientarsi tra queste possibilità e come fare per ricevere finanziamenti, con focus al 2016.

Cosa sono i fondi europei e come si suddividono

La prima cosa da sapere è che i fondi europei rappresentano degli aiuti economici messi a disposizione dalla Comunità Europea e suddivisi per aree tematiche (salute, lavoro, agricoltura, etc.). Essi vengono suddivisi in due macrocategorie: fondi diretti e fondi indiretti.

I primi (programmi intracomunitari e programmi di cooperazione esterna) sono quelli erogati direttamente dalla Comunità Europea, mentre i fondi indiretti vengono prima stanziati ai Paesi membri attraverso i Pon ed i Por (Piani operativi nazionali e Piani operativi regionali) e poi saranno le singole Regioni, attraverso dei bandi appositi, ad erogare i finanziamenti a chi li richiede.

I fondi indiretti vengono chiamati anche “fondi strutturali”, di cui i principali sono: il FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), l’FSE (Fondo Sociale Europeo), il FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) ed il FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale). Gli aiuti ai giovani e alle donne, anche a fondo perduto, fanno parte dei fondi strutturali ed appartengono al Fesr (Vedi anche Finanziamento a fondo perduto). Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

Imprenditoria femminile: parte del finanziamento è a fondo perduto

In Italia le facilitazioni per le donne che decidono di intraprendere un percorso imprenditoriale vengono tutelate e garantite dalla Legge 215/92. I fondi europei destinati alle imprenditrici passano dunque anche per le regole di tale legge, che prevede che una parte del prestito per avviare una nuova attività (o dare vigore ad un’impresa già avviata) vada a fondo perduto, cioè senza alcun obbligo di restituzione, mentre l’altra parte potrà essere restituita in 10 anni con tasso dello 0,5%.

Beneficiarie di questo incentivo sono le aziende che operano nel settore dell’agricoltura, del commercio, dell’industria (esclusi i campi della siderurgia e dell’edilizia) e dei servizi (anche turismo) con un titolare donna o cooperative che abbiano almeno il 60% di soci di sesso femminile (o con 2/3 delle quote possedute da donne).
Ancora: il numero delle dipendenti non deve essere inferiore a 50 ed il fatturato non superiore ai 70 milioni di euro. Di solito l’erogazione del contributo viene versata per un primo 30% dopo la realizzazione della stessa percentuale dell’investimento, ed il saldo al compimento dell’investimento, non oltre i due anni dalla concessione.

Per giovani e donne 50 milioni a tasso zero

Interessante anche lo stanziamento di 50 milioni di euro proveniente dai fondi europei e veicolato da Invitalia in qualità di partner delle direzioni del ministero dello Sviluppo Economico.
In particolare il programma dal nome Nuove imprese a tasso zero finanzia progetti che hanno preventivato spese fino ad 1,5 milioni di euro. Destinatari sono donne senza limite di età e giovani fino ai 35 anni che hanno costituito un’impresa da non più di un anno nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo.

Il finanziamento offerto sarà agevolato, in regime de minimis e coprirà le spese fino al 75% del totale fino ad 8 anni. Per saperne di più si può contattare il contact center di Invitalia o del ministero dello Sviluppo Economico. In alternativa si possono richiedere informazioni presso gli uffici della propria Regione, per tutti i bandi regionali.

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Elicicoltura finanziamenti: le agevolazioni per il 2024

Investire nell’ elicicoltura: i finanziamenti regionali ed europei 2020/21

Un settore dell’agricoltura che in questi ultimi anni sta conoscendo un discreto successo ed è visto come destinatario di diversi finanziamenti è quello dell’ elicicoltura, che più che coltura riguarda veri e propri allevamenti di lumache da gastronomia. Vediamo nello specifico in cosa consiste l’elicicoltura e quali sono le agevolazioni economiche previste soprattutto dal PSR per gli anni 2014, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020 rivolte a chi vuole intraprendere questo tipo di attività.

Comunque la elicicoltura è un settore in continua crescita, quindi si possono trovare anche finanziamenti bancari, soprattutto da parte delle banche che hanno una certa attenzione al settore agricolo.

Secondo i dati relativi al 2016 da parte dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura il consumo di lumache fresche è in crescita con un giro di affari per quest’anno di circa 2,5 miliardi di euro. Secondo delle stime ricavabili anche da testimonianze dirette riportate nell’apposita sezione dell’Istituto di elicicoltura, per 5 mila metri di allevamento intensivo l’investimento deve essere di circa 20 mila euro (Data: 09 agosto 2018 – Fonte: Istituto Internazionale di Elicicoltura).

I Psr dei fondi europei

Con il termine elicicoltura viene indicata qualsiasi attività volta all’allevamento di lumache da gastronomia, le quali possono essere impiegate sia nel campo alimentare che in quello, in ascesa, della commercializzazione della bava di lumaca per comporre creme di bellezza o rimedi per la salute della pelle.

Esistono diversi finanziamenti per l’elicicoltura. Il 2018 rientra in pieno, ad esempio, nel periodo che comprende il nuovo piano di stanziamento Psr 2014/2020 (Piano di Sviluppo Rurale), di cui i bandi sono usciti già a partire dalla seconda metà del 2015. Si tratta di finanziamenti voluti dall’ Ue all’interno del Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) e che sono concepiti a fondo perduto in quote del 60 o addirittura del 70% ino ad arrivare all’80% specialmente in alcune regioni svantaggiate ma a vocazione particolarmente agricola (vedi anche Guida ai finanziamenti a fondo perduto).

Attenzione, però: i dettagli delle agevolazioni non sono uguali per tutti, bensì variano di regione in regione. Ogni amministrazione regionale fa infatti uscire un proprio bando con requisiti e stanziamenti diversi. Per consultarli ci si può collegare ai siti web delle Regioni oppure chiedere informazioni agli uffici della Coldiretti o di Confidi. A riguardo ci sono delle Regioni più attive rispetto alle altre, tra le quali spiccano il Piemonte, il Veneto, la Calabria e la Sicilia.

L’esempio della Lombardia

L’attenzione dei giovani agricoltori per questo settore ha spinto varie altre Regioni a fare stanziamenti a fondo perduto per l’allevamento delle lumache ed un esempio recente si è avuto con la regione Lombardia. Ad esempio lo stanziamento per il 2018 è stato di € 2.958.966 per i progetti di ricerca nel settore agricolo, compresa la elicicoltura.

Lo stanziamento secondo il bando prevedeva la copertura fino all’80% delle spese sostenute e con una somma massima di 150 mila euro per anno e per un massimo di 36 mesi. Il bando in questione si è chiuso il 30 giugno e l’esito di ammissione per le domande è di 150 giorni. Ricordiamo che il Psr prevede stanziamenti atti a coprire il periodo che va dal 2014 fino al 2020 che le Regioni possono assegnare a tranches annuali.

I fondi ai giovani agricoltori

Il Psr prevede anche dei fondi specifici per giovani agricoltori (vedi anche Finanziamenti agevolati per Start up), in questo caso in elicicoltura. Destinatari sono coloro che avviano un’attività imprenditoriale/agricola per la prima volta ed hanno un’età compresa tra i 18 ed i 40 anni. Per il 2016 si prevedevano circa 100 milioni di euro da erogare per avviare nuove aziende in agricoltura, per dare premi tra i 40 ed i 70 mila euro, finanziare ristrutturazioni, interventi per il miglioramento delle risorse idriche e della gestione del suolo. Per ogni anno la gestione delle risorse è sempre rimandata alle Regioni in funzione degli stanziamenti ad esse distribuiti.

Previsto anche un credito d’imposta per alcune regioni d’Italia. Anche in questo caso per avere tutte le informazioni, per ricevere assistenza su redazioni di business plan, e metodi di accesso ai bandi ci si può rivolgere ai CreditAgri Italia di Coldiretti, con uffici presenti in tutto il territorio nazionale.

Il microcredito

L’importo abbastanza contenuto permette di usare come finanziamento per l’elicicoltura anche il microcredito. Ovviamente l’entità della somma da richiedere dipende da vari fattori, compresa la proprietà o l’affitto del terreno. Inoltre bisogna munirsi di un business plan adatto. Per quest’ultimo aspetto ci sono anche dei modelli standard che vengono venduti online ma è logicamente preferibile farsi aiutare da persone che conoscono l’argomento per esperienza diretta (ci si può rivolgere ad esempio anche alla Coldiretti). In alternativa ci si può lavorare autonomamente ad esempio consultando la pagina apposita presente sull’ Istituto di elicicoltura.

N.B. Il business plan è sempre necessario anche se si richiede uno dei finanziamenti stanziati con bando regionale (per la redazione in questo caso bisogna attenersi alle indicazioni riportate nel bando stesso).

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Guida alla compilazione della cambiale

Come compilare la cambiale tratta o pagherò cambiario per non sbagliare

Si sa che una cambiale (sia nel caso del pagherò che quella della tratta) è un titolo di credito esecutivo con il quale il debitore di una certa cifra si impegna a pagare tutto al creditore entro una data prefissata. Ma come va effettuata praticamente la compilazione della cambiale? Ecco qualche consiglio utile per non sbagliare.
Ricordiamo che innanzitutto all’interno del titolo deve essere utilizzato il termine “cambiale”: questo è un requisito irrinunciabile.

Fronte/1: data, luogo, cifra e scadenza di pagamento

Le prime voci da compilare in una cambiale sono il luogo e la data di emissione. Successivamente verrà inserito l’importo in euro che dovrà essere versato. Tale importo va scritto sia a numeri che a lettere, nello spazio più in basso e bisogna ricordare che se le due voci risultano diverse si terrà conto di ciò che è scritto a lettere. Se l’importo è consistente, prima e dopo della cifra vanno inseriti degli ashtag (i cancelletti #).

Un’altra voce importante nella compilazione della cambiale è quella della scadenza del pagamento. Qui occorre fare delle distinzioni. Quando viene indicato il giorno fisso, in una cambiale “pagherò” ad esempio, la scadenza si chiama “a giorno fisso”. Esistono poi lassi di tempo più ampi, come qualche mese, oppure il pagamento cosiddetto “a certo tempo a vista”, che si effettua dopo un certo periodo dal giorno dell’accettazione.

Fronte/2: dati del debitore e del beneficiario e firma

Anche i dati del debitore e del beneficiario, ovviamente, dovranno essere inseriti: in tal caso serviranno nome, cognome, codice fiscale, data e luogo di nascita del debitore, e nome e cognome del beneficiario. Se si tratta di una cambiale emessa da persona giuridica verranno indicati i dati dell’azienda. Infine, sul fronte, si appone la firma, La cambiale, inoltre, può essere di due tipi: “pagherò” e “Cambiale tratta“.

Il retro della cambiale

Finora abbiamo visto come si compila il fronte di una cambiale. Esiste poi il retro, che va compilato in maniera differente. Per il retro bisognerà innanzitutto ricordare di applicare il bollo, senza il quale la cambiale non è esecutiva (vedi anche Protesto della cambiale). Quest’ultimo non avrà un importo fisso ma proporzionale a quanto deve essere dovuto. C’è poi la possibilità di compilare la “girata” di una cambiale, cioè la possibilità di trasferire il credito a qualcun altro: se vengono indicati tutti i dati di questo soggetto si dice che la girata è “a pieno”, mentre se non c’è alcun nome la cambiale sarà al portatore.

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Acquistare auto a tasso zero: attenzione al TAEG

Finanziamento auto a tasso zero: consigli utili per risparmiare davvero

I finanziamenti a tasso zero risultano molto comodi per chi ha intenzione di acquistare qualsiasi tipo di oggetto o di bene senza interessi, che si tratti di un elettrodomestico o di un’auto. Sì, perché anche le auto, in determinati periodi di promozione delle aziende che le commercializzano, si possono acquistare a tasso zero (sempre che si rientri nel periodo promozionale e nelle zone in cui è attivo, perché non è detto che per la stessa marca se si ha l’offerta a Roma questa sia attiva anche a Milano o altrove).

Ciò significa che ad esempio se ci si fa finanziare una cifra di 10 mila euro l’importo totale dovuto sarà di 10 mila euro, non un euro di più. Chi sceglie di pagare un’auto a tasso zero dovrà fare però attenzione sia alle condizioni di accesso (ad esempio se si può acquistare con anticipo zero o se c’è una cifra che dovrà essere data prima di richiedere l’accesso al finanziamento) che al Taeg, che altrimenti potrebbe celare delle brutte sorprese (vedi anche Prestiti online immediati). Vediamo perché.

Il finanziamento senza spese: Tan e Taeg a tasso zero

Come sappiamo, quando ci si accinge ad attivare un finanziamento in banca la prima cosa su cui ci si informa sono gli interessi che come cliente si dovranno corrispondere per il prestito. Gli interessi sono dati da due voci, in particolare: il Tan ed il Taeg. Il primo è il cosiddetto “Tasso annuo nominale” e sta ad indicare la percentuale di interesse che si andrà a pagare sul prestito, al netto delle spese accessorie.

Il Taeg invece è il “Tasso annuo effettivo globale”. Proprio quest’ultima parola è quella che dovrebbe illuminare il cliente. Spesso, infatti, molti finanziamenti a tasso zero vengono proposti come tali quando in realtà è soltanto il Tan ad essere a tasso zero, mentre il Taeg può arrivare anche al 15 o 16%. Acquistare un’auto realmente a tasso zero significa dunque che sia il Tan che il Taeg dovranno risultare allo 0%.

Perché occorre stare attenti al Taeg

L’espressione Tasso annuo effettivo globale sta a significare che quel tasso che si andrà a pagare è comprensivo di tutte le spese aggiuntive di un finanziamento, che possono essere le spese di apertura pratica, quelle di gestione, quelle di rimborso. Di conseguenza è molto raro che un finanziamento sia a tasso zero sia nel Tan che nel Taeg.

In quest’ultimo caso si tratta di Tasso zero completo e può voler dire due cose: o che sarà lo stesso rivenditore a farsi carico delle spese dell’apertura e gestione delle pratiche altrimenti comprese nel Taeg, oppure che la percentuale di quest’ultimo è stata inglobata nel prezzo dell’auto, per cui il finanziamento può essere presentato come a Tasso zero sia nel Tan che nel Taeg.

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Euronics finanziamenti: conviene acquistare a rate?

Comprare online rate con i finanziamenti Euronics: Agos o Findomestic?

Come tante altre catene di brand che commercializzano elettrodomestici e prodotti di elettronica o per la casa, anche Euronics mette a disposizione dei clienti comodi finanziamenti, che talvolta possono essere promossi anche con il tasso 0. Scopriamo allora quali sono i finanziamenti messi a disposizione da Euronics e se conviene acquistare a rate (vedi anche Credito al Consumo).

logo euronics

Indice

Acquistare tramite finanziamento: si può sia in negozio che online

Un cliente che desideri acquistare un oggetto da Euronics (dal frigorifero all’iPhone 14 Pro max) ma non può o non vuole pagare tutto l’importo in una sola volta può scegliere lo strumento del finanziamento: attraverso delle rate mensili l’importo verrà saldato in un arco di tempo prefissato.

Da evidenziare il fatto che, così come per gli altri store competitors, anche Euronics per i suoi finanziamenti si affida alle banche/finanziarie Findomestic e Agos. In questo caso il brand Euronics fa solo da “intermediario” tra il cliente e la banca, dal momento che il credito dovuto gli viene immediatamente saldato da quest’ultima. I finanziamenti sono accessibili sia che si acquisti in negozio che online, attraverso e-commerce, secondo le condizioni dettate dalle banche/finanziarie a cui ci si affida e possono essere richiesti da chiunque disponga di un reddito dimostrabile, anche senza busta paga.

Quando conviene comprare a rate?

Acquistare a rate da Euronics (ma in generale in qualsiasi negozio che propone finanziamenti) diventa particolarmente vantaggioso quando vengono lanciate la campagne promozionali del “Tasso 0”. Periodicamente, infatti, gli acquisti possono essere effettuati a rate non pagando alcun tasso di interesse, ne su Tan né su Taeg, con finanziamenti a tasso zero vero.

I finanziamenti, però, vengono concessi anche fuori da questi periodi, a tassi agevolati, ma ovviamente meno convenienti del tasso 0.

Agos e Findomestic

Agos propone, ad esempio, fino a febbraio 2024, sia in store che online, la possibilità di rateizzare gli acquisti attingendo alla linea di credito revolving privativa Agos FASTLINE. Permette di rateizzare più acquisti senza dover ogni volta richiedere un nuovo finanziamento (fino ad esaurimento del plafond). Man mano che si effettueranno mensilmente i rimborsi, il plafond a disposizione si ricaricherà. Validità della linea di credito privativa: 20 mesi. Per le condizioni applicate occorre riferirsi al contratto sottoscritto al momento della prima rateizzazione.

Sul sito ufficiale Euronics è riportato, comunque, il seguente esempio di rateizzazione del costo di una smart tv da 800€ (vedi tabella):

Finanziaria tipologia Importo Durata TAN TAEG
Agos linea di credito revolving FASTLINE 800€ 20 rate 6,91% 7,13%

(Fonte: sito ufficiale Euronics; Data rilevazione: 31/05/2023)

Per quanto riguarda Findomestic, invece, in negozio Euronics sottoporrà al cliente le condizioni della banca, mentre online il sito web del brand milanese (attivo in tutta Europa con più di 11.500 punti vendita) indirizzerà sul sito web di Findomestic, che a sua volta renderà tutto più veloce grazie alla firma digitale, servizio utilizzabile in modo gratuito. Con Findomestic avremo un classico prestito finalizzato. Nel caso della smart tv da 800€ dell’esempio precedente avremo le seguenti condizioni riportate in tabella:

Banca Tipologia Importo Durata TAN TAEG
Findomestic prestito finalizzato 800€ 20 mesi 5,91% 6,03%

(Fonte: sito ufficiale Euronics; Data rilevazione: 31/05/2023)

In tutti i casi, per richiedere un finanziamento Euronics occorreranno: un documento d’identità in corso di validità, il codice fiscale o la tessera sanitaria, un documento attestante il reddito (ultima busta paga per i dipendenti, modello Unico per gli autonomi o libretto della pensione per i pensionati) ed il permesso di soggiorno per i cittadini extracomunitari.

Acquistare a rate senza finanziamento: PagoDIL e Klarna

Una soluzione conveniente per chi cerca un modo per acquistare un prodotto e pagarlo un po’ per volta senza siglare alcun finanziamento è PagoDIL. Gli store Euronics convenzionati con Cofidis infatti offrono la possibilità di comprare un prodotto a rate semplicemente presentandosi alla cassa muniti di apposto bancomat.

Il servizio prevede una semplice dilazione di pagamento, quindi ad esempio se si acquista un prodotto dal valore di 240 euro con una rateizzazione a 12 mesi, grazie a PagoDIL si sosterranno delle rate mensili pari a 20 euro. Quindi come si può facilmente calcolare non ci saranno costi applicati alla dilazione, infatti: 20 euro (rata mensile) x 12 mesi = 240 euro, che è proprio il costo del bene senza alcuna maggiorazione.

La dilazione offerta dall’esercente è subordinata all’approvazione del servizio PagoDIL da parte di Cofidis S.p.A.

Euronics, infine, permette anche di dilazionare l’acquisto in sole 3 rate senza interessi appoggiandosi al servizio Klarna.

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Finanziamenti Expert: sono davvero convenienti?

Come richiedere e ottenere le migliori per i finanziamenti con Expert

Acquistare uno smartphone o iphone, un tv, un climatizzatore, un frigorifero o qualsiasi altro elettrodomestico può essere più comodo se il pagamento viene dilazionato a rate, magari attraverso un finanziamento anche online. È quello che ultimamente stanno proponendo moltissime catene di store dedicati all’elettronica e a tutto ciò che serve per l’arredo funzionale della casa. Tra questi c’è Expert, marchio internazionale (svedese e franco-tedesco) che in Italia è attivo dal 1971. Vediamo di cosa si tratta.

Offerte in tutti i periodi dell’anno

Periodicamente il gruppo Expert pubblica per i clienti (ma anche per chi non ha mai acquistato negli store del brand) dei volantini in cui vengono esposte tutte le offerte sui prodotti in commercio: si potranno allora trovare proposte di finanziamenti a tasso zero, sconti considerevoli su computer o smartphone o grossi elettrodomestici, possibilità di portare subito a casa la merce ma di cominciare a pagarla ad esempio dopo sei mesi (in alternativa vedi Prestiti online immediati).

Queste offerte possono essere davvero convenienti, purché se ne approfitti nel periodo di tempo in cui restano valide, altrimenti si paga a prezzo pieno o usufruendo di finanziamenti “classici”, per così dire, cioè che prevedono tassi di interesse applicati.

Scopri i vantaggi di Pagodil

Se vuoi acquistare prodotti a rate a tasso zero puoi valutare la possibilità di richiedere la dilazione di pagamento tramite il servizio Pagodil. Presentendosi alla cassa del negozio muniti di apposita carta bancomat sarà infatti possibile acquistare un prodotto a rate senza siglare alcun finanziamento e quindi senza dover corrispondere alcun interesse. Uno dei requisiti per aver accesso a questo servizio è possedere apposita carta bancomat.

Esempio conto online con carta di debito bancomat

Banca
Canone annuo carta di debito bancomat
Commissioni prelievi ATM Banca
0,00 euro
0,00 euro

Alcuni esempi di finanziamenti Expert e contatti utili

La prima cosa da mettere in evidenza è che Expert si appoggia, per i finanziamenti ai clienti, solitamente alle due banche/finanziarie Findomestic e Agos (come si evince anche dalla Cartaattiva Expert Agos). Il cliente, perciò, acquista da Expert ma stipula il finanziamento con uno di questi due istituti finanziari, il che implica l’obbligo di prestazione di garanzie reddituali, che per chi è senza busta paga, devono comunque essere certificate e dimostrabili.

In pratica: Findomestic o Agos provvedono a saldare immediatamente la spesa fatta dal cliente per Expert, ma poi il cliente nei mesi successivi dovrà rimborsare Findomestic o Agos. Quando si approfitta di un finanziamento a tasso zero, ad esempio, Expert offre la possibilità di saldare ad esempio in 10 o 20 mesi importi di spesa compresi tra i 200 ed i 5000 euro, con la prima rata che può essere pagata anche diversi mesi dopo dall’acquisto.

Ovviamente la richiesta di finanziamento dovrà prima essere approvata da una delle due banche/finanziarie e poi si potrà procedere con l’erogazione dell’importo. Expert, dunque, si comporterà sempre da semplice intermediario e non come l’ente che concede direttamente il finanziamento. Per tutte le informazioni ed i dettagli relativi a finanziamenti, acquisti e spedizioni (anche online) ci si può comunque rivolgere al servizio clienti online al numero 02.99762815, dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 23.00.

La dilazione offerta dall’esercente è subordinata all’approvazione del servizio PAGODIL da parte di Cofidis S.p.A.

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Firma digitale: come ottenere un prestito completamente online

Come funzionano i prestiti online al 100%: la sicurezza della firma digitale

Il crescente numero di prodotti online, come finanziamenti, mutui, conti correnti ecc, hanno imposto alle banche l’adozione di procedure più snelle, ma allo stesso tempo sicure. Per questo motivo oggi tante banche e delle finanziarie che concedono prestiti online lo fanno con la firma digitale. Le procedure possono vantare alcune differenze, ma il funzionamento sfrutta una metodologia tutto sommato condivisa.

Come trovare i finanziamenti on line?

Per prima cosa bisogna tener presente che le differenze più marcate sulle modalità di richiesta dei prestiti on line con firma digitale si hanno a seconda che si stia cercando un finanziamento finalizzato o dei prestiti personali. Nel primo caso infatti sarà il sito del venditore ad indirizzare il potenziale acquirente su quello della banca o della finanziaria tramite la quale acquistare con il finanziamento.

Ciò porta a una fase in cui il prodotto da comprare viene “congelato” per non andare in vendita fino a quando non ci sarà il responso della banca finanziatrice: se il parere sarà negativo il prodotto tornerà disponibile sul sito per la vendita, se invece il parere è positivo sarà attivata la procedura di spedizione senza che l’acquirente debba fare altro.

Le condizioni risulteranno imposte a seconda del tipo di accordo tra venditore e finanziaria: in alcuni casi, soprattutto se ci sono delle promozioni, si potrà sfruttare anche il tasso zero.

Prestiti personali

Nel caso invece dei prestiti online personali con firma digitale ci deve essere prima una fase di monitoraggio delle condizioni proposte dalle banche e finanziarie che offrono questo tipo di prodotto, passando per una serie di preventivi del finanziamento (che non necessitano di registrazioni o attivazione di password). A livello di ‘procedura’ in molti casi il divario tra banche e finanziarie diventa molto netto in quanto le prime di norma offrono questo tipo di prodotti solo ai già clienti, titolari di un conto corrente dotato di internet banking.

In questo caso infatti, tramite la richiesta fatta già dal conto corrente, non si devono fare altre procedure di riconoscimento. La banca dovrà procedere solo quelle di valutazione sulla solidità reddituale del richiedente il finanziamento.

Finanziarie

Le finanziarie e le banche che concedono i prestiti senza un ‘collegamento’ diretto con i conti correnti sfruttano delle procedure a distanza differenti, che si basano principalmente sull’assegnazione di password temporanee, previa registrazione così da poter identificare in modo univoco il richiedente (passando anche per l’esecuzione di bonifici di importo simbolico).

Esempio pratico:

Per comprendere meglio queste modalità facciamo un esempio pratico con Findomestic. Fermo restando che le procedure possono essere differenti, l’iter richiesto dalla banca appartenente al gruppo Bnp Paribas, può essere utile per capire il funzionamento di massima e soprattutto il perché si tratta di una procedura sicura.

  • Con Findomestic il primo passo è rappresentato dalla richiesta online di un preventivo e dalla scelta dell’opzione con la rata più sostenibile:
  • A questo punto si deve inserire la richiesta di finanziamento vera e propria compilando tutti gli spazi obbligatori con i dati personali, di contatto e reddituali tenendo a portata di mano: Iban, documento di identità e codice fiscale e numero di cellulare (usare quello principale per poter proseguire con la procedura che usa OTP);
  • Bisognerà quindi proseguire con la registrazione che serve per creare il PIN di sicurezza;
  • Basterà infine firmare i contratti per via telematica inserendo quando richiesto la OTP ottenuta tramite Sms al numero di cellulare usato in fase di registrazione e compilazione della richiesta di finanziamento.

Le procedure sono comunque guidate per cui è sufficiente seguire alla lettera ogni singolo passaggio consigliato dal sistema che, ripetiamo, sarà molto probabilmente differente a seconda della banca o della finanziaria alla quale si sceglierà di rivolgersi.

E’ sicura la firma digitale? Come funziona e chi può usarla

Oggi sono tantissimi i servizi che le istituzioni, le banche o altri enti attraverso rete web possono offrire ai privati cittadini, senza necessariamente farli spostare da casa per firmare dei documenti (vedi anche Prestiti cambializzati a domicilio), proprio grazie all’introduzione della firma digitale. Una firma digitale è, di fatto, una firma identica in tutto e per tutto a quella con penna, per cui con essa si può dare valore legale al documento.

Tre sono le sue principali caratteristiche:

  • autenticità, grazie a cui il documento risulta firmato da quella persona e da nessun’altra;
  • integrità, che permette che la firma non venga manomessa o falsificata;
  • non ripudio, che attribuendo valore legale a ciò che si firma non consente il disconoscimento di quanto si è firmato.

Quali vantaggi?

La differenza principale con le procedure standard è rappresentata dal fatto che con la firma digitale si abbattono notevolmente i tempi: il lasso di tempo che intercorre tra la richiesta e l’erogazione di un finanziamento si riduce.

Alcune delle finanziarie o delle banche (è il caso, ad esempio, proprio di Findomestic o di Fineco) offrono gratis il servizio di firma digitale per sottoscrivere i loro prodotti, grazie ad una procedura di riconoscimento web: questo vuol dire che non bisogna spendere alcuna cifra per ottenere il kit digitale e che non occorre il cosiddetto riconoscimento “de visu” davanti ad un pubblico ufficiale con successiva spedizione del contratto.

Detto questo in molti altri ambiti la firma digitale può essere acquistata anche personalmente (ad esempio per approfittare delle data certa) presso società specializzate come Infocert e Aruba, o con il kit Postecert del gruppo Poste Italiane.

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