Saldo e stralcio: come estinguere un debito pagando meno

Dal mutuo con la banca al debito con Equitalia: quando si può usare il saldo e stralcio?

In questo periodo di crisi economica ti sarà capitato più volte di sentir parlare di Saldo e stralcio. Se sei un debitore in difficoltà o un creditore che ha necessità di riscuotere il suo credito in tempi brevi, il Saldo e stralcio potrebbe rivelarsi una soluzione conveniente per entrambe le parti.

Indice articolo

Di cosa si tratta

Immaginiamo che Mario Rossi debba a Giovanni Bianchi 30.000€ per una fornitura di piastrelle. A causa di una serie di eventi, Mario non può versare il dovuto a Giovanni. A questo punto Giovanni per far valere le sue ragioni si troverebbe costretto ad avviare tramite avvocato le pratiche per un recupero forzoso del credito. Ciò però può essere rischioso per i tempi spesso sono lunghi e le spese legali onerose. Potrebbe quindi risultare vantaggioso per entrambe le parti accordarsi in maniera alternativa. Mario può proporre a Giovanni di pagare 20.000€ subito a fronte del debito iniziale di 30.000€ e vedere così definitivamente risolta la sua situazione debitoria con un risparmio sul debito di circa il 30%. A sua volta Giovanni, accettando tale proposta, vedrebbe rientrare buona parte del credito, risparmiando il denaro necessario alle spese legale.

Questa metodica di accordo prende il nome di Saldo e stralcio, proprio perchè a fronte del pagamento di una parte concordata del debito (saldo) viene cancellata definitivamente la situazione debitoria (stralcio).

Il Saldo e stralcio è un accordo che può essere stipulato sia tra privati, sia tra uno o più privati e una banca, sia tra privato e Stato, nel caso in cui il debito riguardi imposte dovute e non pagate.

Saldo e stralcio tra privati

saldo e stralcio privati

Non è prevista dalla legge una metodologia precisa per effettuare una proposta di Saldo e Stralcio tra privati, nè una riduzione minima o massima consentita del debito. E’ opportuno però preferire la forma scritta e il canale della raccomandata con ricevuta di ritorno o pec, in modo tale da poterne lasciare traccia.

Per tutelarsi, il creditore può aggiungere una clausola in cui si informa il debitore che, in caso di mancato pagamento anche della somma ridotta pattuita, potrà tornare ad esigere la somma originaria. Ciò non è possibile nel caso in cui le due parti si siano accordate sostituendo il contratto precedente con un nuovo contratto in cui è variata solo la cifra dovuta. In tal caso il creditore, in caso di mancata riscossione del dovuto, potrà recuperare per vie legali solo il credito ridotto pattuito col nuovo contratto, non più la somma originaria. Meglio quindi farsi seguire in tale procedura da un esperto in materia, perchè le insidie sono dietro l’angolo.

Saldo e stralcio con una banca

saldo e stralcio banca

Un pò più difficile è riuscire ad accordarsi per mezzo di Saldo e Stralcio con una banca. L’istituto di credito, prima di prendere in considerazione tale possibilità avrà avviato una procedura di sofferenza e segnalato il debitore al Crif e alla Centrale Rischi della Banca d’Italia. Inoltre, se ci sono garanti del debito, difficilmente la banca sarà propensa ad accettarne una riduzione, a meno che dovesse presentarsi come particolarmente complesso e sfavorevole il procedimento di recupero forzato.

La situazione si semplifica nel caso in cui la banca in questione abbia venduto il suo credito ad un’agenzia di recupero crediti. Tali agenzie acquistano i crediti della banca ad una cifra molto più bassa ed hanno in seguito tutto l’interesse ad accordarsi col debitore per ottenere un piccolo margine di guadagno il prima possibile.

Facciamo un esempio: Carlo ha un debito con la banca di 80.000€, la banca lo vende ad un’agenzia di recupero crediti (spesso collegate alla banca stessa) per 20.000€. A questo punto se Carlo propone all’agenzia un Saldo e stralcio di 35.000€, l’agenzia sarà ben propensa ad accettarlo, perchè ci avrà comunque guadagnato 15.000€, senza dover ricorrere all’avvocato.

La Corte di Cassazione con la sentenza 22231/134 ha stabilito inoltre che, nel caso in cui ci siano più condebitori, se uno solo sceglie di avvalersi del Saldo e stralcio, ne risultano comunque avvantaggiati anche gli altri. Ad esempio, Paolo e Anna hanno un debito con la banca per 100.000€ (50.000€ a testa, quindi), ed Anna risolve la sua situazione debitoria con Saldo e stralcio per 30.000€. A questo punto Paolo non dovrà alla banca i 70.000€ restanti, ma solo la sua quota parte che rimarrà invariata, 50.000€, perchè Anna ha pattuito con la banca che la sua quota di 50.000€ è risolta versandone solo 30.000€ subito.

Saldo e stralcio con lo Stato

saldo e stralcio per pagare tasse arretrate

Nella legge di bilancio del 2019 è prevista la possibilità di aderire alla cosiddetta Pace Fiscale, che permette a tutti quei cittadini in “grave e comprovata” difficoltà economica di risolvere la loro situazione debitoria con Saldo e stralcio delle proprie cartelle esattoriali (ad esempio versamenti iva o INPS non versati), presentando domanda all’Agenzia delle Entrate entro il 31 luglio 2019. I debiti che possono risolversi con Saldo e Stralcio sono quelli che riguardano il periodo che va dal 1° Gennaio 2000 al 31 Dicembre 2017, relativi ad imposte o contributi previdenziali non versati. I requisiti per poter aderire a tale pace fiscale sono:

  • un Isee familiare di non più di 20.000€;
  • procedura di liquidazione aperta al momento della presentazione della domanda.

La domanda da presentare deve contenere il modulo “SA-ST” scaricabile dal sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it compilato in tutte le sue parti e le documentazioni relative ai requisiti necessari per rientrare nella sanatoria. In tale domanda dovrà anche essere specificato se si intende pagare in un’unica soluzione o a rate. Si potrà presentare il materiale online, tramite PEC o direttamente allo sportello.

In presenza di tutti i requisiti richiesti, il debito sarà ridotto in base all’ammontare del proprio Isee:

  • con un Isee non superiore agli 8.500€ , sarà dovuto il 16% debito;
  • con un Isee compreso tra gli 8.500€ e i 12.500€, bisognerà versare il 20% del debito;
  • con un Isee dai 12.500 ai 20.000€ si risolverà la propria situazione pendente pagando il 35% del dovuto.

In questa maniera non solo si avrà diritto ad una riduzione del debito, ma non saranno più dovute neanche le sanzioni e le more.

Una volta inviata la domanda, entro il 31 Ottobre 2019 si riceverà risposta sia in caso di esito positivo, con tutte le indicazioni su come e dove effettuare i pagamenti e le relative scadenze da rispettare, sia in caso negativo con le motivazioni del rifiuto.

Nel seguente video viene spiegata per bene tutta la procedura. Tieni presente che la data limite per presentare le domande indicata nel video è stata prorogata al 31 Luglio 2019.

Conclusioni

Nel caso in cui dovessi trovarti in difficoltà con dei pagamenti o, al contrario, avessi bisogno di riscuotere un credito in tempi brevi, il Saldo e stralcio potrebbe essere una soluzione conveniente, facile da realizzare e con costi contenuti. Naturalmente, affinchè sia davvero conveniente per entrambe le parti, è necessario che il debitore sia effettivamente in difficoltà, a tal punto che riscuotere il debito per vie legali possa risultare dispendioso e forse addirittura inconclusivo. E’ opportuno quindi che il creditore valuti attentamente la situazione economica del debitore prima di prendere qualunque decisione.

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Consolidamento debiti: conviene unire in una rata più prestiti?

Unire la rata di più prestiti: conviene il consolidamento debiti?

È una delle domande che si pongono spesso i soggetti che hanno in corso più situazioni debitorie (vedi anche Prestito per protestati e cattivi pagatori). La risposta generalmente è sì, ma cerchiamo di capire nel dettaglio come funziona il consolidamento del debito.

Indice

Di cosa si tratta?

spiegazione consolidamento debiti

È un nuovo finanziamento che può essere richiesto allo scopo di estinguere due o più prestiti in corso, per ottenere un’ulteriore dilazione nel tempo del debito e quindi una rata mensile che risulti più bassa rispetto alla somma delle rate precedentemente dovute. In più si semplifica la gestione mensile dei pagamenti dovuti, accorpandoli tutti in un‘unica rata. In alcuni casi è possibile spuntare tassi vantaggiosi rispetto a quelli di cui si era usufruito in passato e, se necessario, è possibile contestualmente ottenere liquidità aggiuntiva.

Uno dei vantaggi principali del consolidamento debiti è, quindi, la possibilità di ottenere un minor impatto economico mensile, ovviando in alcuni casi alla pressione delle singole rate spesso non più sostenibile.

Criteri di valutazione e requisiti

requisiti consolidamento debiti

Trattandosi di un prestito personale a tutti gli effetti, la richiesta darà il via alla fase di istruttoria durante la quale l’istituto di credito a cui ci si è rivolti effettuerà le dovute valutazioni sul richiedente secondo i seguenti criteri:

  • specifica politica di rischio: banche e finanziarie valutano la percentuale di rischio legate ad un determinato tipo di finanziamento in base ai dati statistici in loro possesso (credit scoring) con l’obiettivo di ridurre al minimo i casi di insolvenza;
  • reddito percepito dal richiedente e percentuale impegnata in eventuali altri finanziamenti che non si desidera consolidare;
  • merito creditizio (eventuali mancati pagamenti relativi ai prestiti da consolidare, presenza di segnalazioni al Crif).

Può non essere necessaria alcuna forma di garanzia reale (pegni o ipoteche su beni e immobili) e può essere richiesta la firma di un coobbligato o una fideiussione. Più raramente banche e finanziarie propongono prestiti cambializzati.

Banche e finanziarie seguono politiche interne per la valutazione delle richieste, ma in linea di massima, affinché la fase di istruttoria abbia esito positivo, il richiedente deve rientrare nei seguenti requisiti:

  • avere un’età compresa tra i 18 e i 75 anni;
  • disporre di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, con un’anzianità di almeno 6 mesi per i dipendenti privati e almeno 1 anno per i lavoratori autonomi;
  • vantare una buona posizione creditizia.

Nel caso in cui non si disponga di busta paga o si sia stati recentemente segnalati al Crif come cattivi pagatori, in mancanza di un ottimo garante o meglio ancora di un coobbligato l’accesso a tale forma di finanziamento risulta difficoltoso.

I dipendenti o i pensionati segnalati o pignorati potranno, però, risolvere comunque le loro difficoltà economiche accedendo alla cessione del quinto, che non si basa sul merito creditizio, ma sulle trattenute in busta paga/cedolino della pensione. Col credito ottenuto potranno estinguere autonomamente i precedenti finanziamenti in corso.

Tempistiche e documentazione richiesta

tempi consolidamento debiti

Prima della scelta, è opportuno richiedere due o tre preventivi in istituti diversi in modo tale da individuare l’offerta economicamente più vantaggiosa dal punto di vista dei tassi applicati (TAN e soprattutto TAEG).

Inoltre, chi desidera sfruttare l’opportunità del consolidamento del debito deve farlo con un certo anticipo rispetto alle reali necessità: questo perché i tempi per ottenere il consolidamento del debito sono spesso più lunghi rispetto alla normale concessione di un prestito in quanto la fase di istruttoria è più complessa, dovendo essere valutato non solo il merito creditizio del richiedente, ma anche la fattibilità stessa dell’intera operazione.

Dovranno infatti essere forniti all’istituto di credito scelto, oltre al documento d’identità, codice fiscale e documenti reddituali, anche tutta la documentazione relativa ai finanziamenti da estinguere, con i relativi conteggi estintivi. Recuperare tale documentazione porta via tempo, ma se il richiedente firma una delega a favore dell’istituto di credito che sta procedendo al consolidamento, i conteggi potranno essere reperiti direttamente dalla banca o finanziaria.

Terminata questa fase, potranno essere proposti più piani di rimborso, con durate differenti, per cercare di trovare l’importo più confortevole da rimborsare. Quindi, scelto quello che sembra essere il più adatto, a richiesta accettata, la banca rimborserà direttamente i vari finanziamenti da estinguere anticipatamente sostituendoli in pratica con il proprio. Al finanziato non rimarrà che pagare ogni mese la nuova rata più leggera, potendo così riorganizzare le proprie finanze.
Solo nel caso in cui la richiesta di consolidamento debiti fosse accompagnata anche dalla domanda di maggiore liquidità, ci sarà un accredito sul conto del finanziato per una somma pari a questo surplus.

Quando conviene?

I finanziamenti vengono rimborsati usando l’ammortamento alla francese. Ciò implica che estinguere anticipatamente un prestito giunto quasi a conclusione non è spesso conveniente, poiché gli interessi passivi sono stati pressoché tutti rimborsati e si finirebbe solamente con il dover rinunciare al vantaggio di pagare a rate un importo su cui ormai non si devono più interessi. Quindi inserire i prestiti che sono verso la fine naturale della durata del piano di ammortamento è chiaramente poco vantaggioso.

Occorrerà anche valutare le eventuali penali da versare per l’estinzione anticipata del debito, anche se nella maggior parte dei casi queste non sono dovute quando si estingue un finanziamento per intero.

Sarà opportuno valutare anche, nel caso si intendano estinguere finanziamenti coperti da assicurazione, se con l’estinzione anticipata si potranno recuperare gli oneri assicurativi non goduti.

Il consolidamento debiti conviene maggiormente se si può sfruttare al contempo un modesto allungamento dei tempi di rimborso e una riduzione del tasso di interesse applicato.

A chi rivolgersi?

consulenza consolidamento debiti

E’ consigliabile valutare più preventivi, in modo tale da individuare l’offerta migliore presente sul mercato. Tra le banche e le finanziarie che attualmente offrono il consolidamento debiti troviamo, tra le altre:

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Ognuno di noi, nell’arco della propria vita, si trova prima o poi davanti a situazioni in cui si necessità di liquidità. Tale bisogno di soldi può riguardare piccoli o ingenti importi e le motivazioni possono essere le più disparate: il bagno che necessita di lavori, l’acquisto di un’auto o di una vacanza, la perdita del lavoro o il sopraggiungere di problemi di salute. Chiunque può avere bisogno di soldi, ma non per tutti si aprono le stesse possibilità di accesso al credito. Alcune categorie di consumatori potrebbero vedersi chiudere in faccia una porta dietro l’altra con il rischio di cadere nelle mani di truffatori a causa della necessità e di mancanza di informazioni. Nel seguente articolo passerò in rassegna alcune possibili alternative e le situazioni ambigue da rifuggire.

Indice

  1. Prestito personale
  2. Prestito di consolidamento
  3. Prestito finalizzato
  4. Pagodil
  5. Cessione del quinto
  6. Fido bancario
  7. Carta di credito
  8. Prestito pre-valutato e/o credito rotativo
  9. Parenti o conoscenti
  10. Banco dei pegni, Compro oro, Vendita usato
  11. Social lending
  12. Crowdfunding

Consigli per evitare truffe e sovraindebitamento

1. Prestito personale

immagine di uomo con banconote

E’ la forma di credito al consumo più diffusa in Italia, in quanto permette di richiedere anche cospicue somme di denaro senza dover fornire giustificativi di spesa, ideale quindi per soddisfare qualsiasi necessità. E’ una strada percorribile da tutti i consumatori che dispongano di una fonte di reddito dimostrabile, di una buona valutazione del merito creditizio e, nei casi in cui fosse richiesto, di un parente o conoscente disposto a fungere da garante. Proposti sia a tasso fisso che a tasso variabile, generalmente offrono la possibilità di richiedere fino a 75.000€ da restituire in massimo 120 mesi.

Sono sempre più diffuse forme flessibili, con la possibilità di saltare o modificare l’importo di una o più rate durante la vita del finanziamento, per venire incontro ad eventuali difficoltà economiche che dovessero sopraggiungere nel tempo. E comunque è possibile tutelarsi da inconvenienti futuri accostando al prestito personale una polizza CPI (Creditor Protection Insurance) facoltativa.

Non si tratta di prestiti rapidi, in quanto la banca, in seguito alla richiesta di finanziamento, avvia una fase di istruttoria che può durare anche alcuni giorni, durante i quali l’istituto in questione si accerta che siano presenti tutti i requisiti necessari alla concessione del credito.

2. Prestito di consolidamento

immagine di pezzi di un puzzle

Appartiene sempre alla categoria dei prestiti personali ed è particolarmente indicato quando ci si trova nella situazione di avere in corso due, tre o più finanziamenti e di avere difficoltà nella gestione e nel pagamento di più rate al mese. In questo caso è possibile richiedere un nuovo prestito personale col quale andare ad estinguere anticipatamente i precedenti prestiti, in modo tale da accorpare tutte le rate in un’unica mensilità. L’operazione può inoltre permettere non solo di spuntare tassi più vantaggiosi sfruttando le eventuali variazioni positive del mercato ma anche, se necessario, richiedere liquidità aggiuntiva.

3. Prestito finalizzato

disegni di beni di consumo

Più rapido di un prestito personale e spesso anche più conveniente, è la soluzione ideale per finanziare l’acquisto di un bene o servizio, come elettrodomestici, arredamento, auto e vacanze. Presenta la comodità di poterlo richiedere e sottoscrivere direttamente in negozio al momento dell’acquisto, usufruendo spesso anche di promozioni dedicate, come TAN e alle volte anche TAEG 0%. Anche in questo caso si tratta, però, di una strada percorribile dai consumatori in grado di dimostrare un reddito stabile e che non abbiano avuto in un passato recente problemi di insolvenza.

4. Pagodil

logo pagodil

Possono, invece, usufruire di Pagodil anche i consumatori che non dispongono di busta paga. Si tratta del pratico e veloce servizio di dilazione di pagamento, senza applicazione di interessi o costi aggiuntivi, offerto ai propri clienti da tutti i negozi convenzionati Cofidis. Unico requisito per accedervi è essere titolari di un conto corrente bancario a cui è collegata una carta bancomat abilitata. Presentando quest’ultima in cassa al momento di pagare, l’operatrice provvederà ad attivare il servizio Pagodil e l’esito sarà immediato (è Cofidis a valutare in tempo reale la fattibilità dell’operazione).

5. Cessione del quinto

rappresentazione di un quinto

I dipendenti pubblici o privati e i pensionati possono accedere al credito anche tramite la cessione del quinto dello stipendio/pensione. In virtù della particolare modalità di restituzione dell’importo dovuto a mezzo di trattenute in busta paga/cedolino della pensione da parte del datore di lavoro o dell’Inps, questa tipologia di finanziamento è accessibile anche a quei consumatori che in passato siano stati segnalati al Crif come cattivi pagatori o addirittura pignorati, infatti l’erogazione non richiede la valutazione del merito creditizio ma è obbligatorio sottoscrivere una copertura assicurativa vita e/o impiego.

6. Fido bancario

Se la necessità di liquidità si ripresenta spesso ma per periodi di tempo limitati, una soluzione valida potrebbe essere rappresentata dall’apertura di credito in conto corrente, il cosiddetto fido bancario. La richiesta è soggetta all’approvazione della banca presso cui si dispone del conto, la quale stabilisce l’importo concesso in affidamento al suo cliente dopo un’attenta fase di istruttoria. Sebbene i tassi applicati siano generalmente più alti rispetto a quelli di un tradizionale prestito personale, il fido ha il vantaggio che tali interessi si applicano solo sulle somme effettivamente utilizzate ed unicamente nei giorni in cui si attinge al fido. E’ utile quindi per quei correntisti che in alcuni mesi dell’anno si trovano puntualmente ad affrontare uscite superiori alle entrate, che però potranno rimborsare facilmente con l’arrivo del successivo stipendio. Proprio in virtù di queste sue caratteristiche, il fido è un ottimo strumento di credito anche per le aziende e le attività commerciali.

7. Carta di credito

immagine carta di credito e simbolo del dollaro

Per soddisfare piccole o medie esigenze di liquidità, i consumatori, anche in questo caso con reddito dimostrabile e buon merito creditizio, possono richiedere una carta di credito. Con o senza canone, quelle con opzione a saldo anticipano ad ogni utilizzo importi di denaro entro il plafond concesso al cliente, il quale è tenuto a restituire il tutto in un’unica soluzione il mese successivo, senza corrispondere alcun interesse, mentre quelle ad opzione revolving non solo anticipano il denaro, ma ne permettono la restituzione in piccole rate spalmate nei mesi successivi, in questo caso applicando un tasso di interesse quasi sempre più alto di quello a cui è soggetto un tradizionale prestito personale. La comodità di avere accesso ad una linea di credito già valutata e immediatamente disponibile ha ovviamente il suo costo, per questo è sempre consigliabile valutare attentamente TAN e TAEG previsti.

8. Prestito pre-valutato e/o credito rotativo

Anche senza sobbarcarsi il canone di una carta di credito, è possibile accedere ad una linea di credito pre-valutata e rotativa (detto anche prestito rotativo) sia attivandola sul proprio conto corrente presso le banche che offrono il servizio (ad esempio Ubi Banca e Widiba) che richiedendo le “carte conto” che prevedono questa opzione (come CompassPay o Hype, che sta attualmente testando il servizio Credit Boost). Anche in questo caso, come per le carte di credito, attenzione ai tassi applicati.

9. Parenti o conoscenti

immagine di familiari e parenti

Se non si dispone di reddito dimostrabile o se in passato si ha avuto qualche problema di insolvenza, effettivamente molte delle alternative fin qui analizzate potrebbero essere accessibili con molte difficoltà, soprattutto se non si dispone di un valido garante.

In questo caso potrebbe essere tentata la strada del prestito in famiglia o, al massimo, da un conoscente. Per la serenità di tutte le parti coinvolte è sempre opportuno stendere una scrittura privata in cui siano riportate tutte le caratteristiche del prestito: importo, modalità di rimborso ed interessi applicati. Il parente che funge da creditore, per tutelarsi ulteriormente, potrebbe richiedere la firma di cambiali da parte del ricevente e la pratica è assolutamente legale. Ovviamente, soprattutto in caso di prestiti tra familiari e conoscenti, è quanto mai opportuno essere corretti e responsabili prima di firmare, per evitare di ritrovarsi nell’impossibilità di adempiere ai propri obblighi andando inevitabilmente ad incrinare legami di sangue o amicizia.

(Approfondimento: Prestiti cambializzati tra privati)

10. Banco dei pegni, Compra oro, Vendita usato

immagini di oggetti di valore

Un’altra via percorribile, soprattutto per chi non riesce ad accedere al credito tradizionale, potrebbe essere quella di far fruttare dei beni mobili (ad esempio gioielli, orologi, tappeti, quadri) o titoli di credito in proprio possesso.

Gli istituti di credito che svolgono il servizio di Banco dei Pegni si sono moltiplicati nell’ultimo periodo a causa della recente crisi economica. E’ un metodo rapido e discreto per accedere a somme di denaro anche cospicue, se il bene in proprio possesso lo permette. Occorre solo il documento d’identità e il codice fiscale e può accedervi chiunque, anche i cattivi pagatori, in quanto è il bene stesso a fungere da garanzia. Nel migliore dei casi si riesce ad ottenere fino ai ⅘ del valore dell’oggetto dato in pegno e per riscattare l’oggetto depositato occorre restituire la somma ricevuta più i dovuti interessi, generalmente entro 6 mesi. Se ciò non è possibile e se non si desidera rinnovare il pegno, il creditore provvederà alla vendita all’asta dell’oggetto in questione per recuperare il mancato rimborso, con un sicuro margine di guadagno.

Altra alternativa sono i Compro Oro. Vendere vecchi gioielli in oro o manufatti d’argento di famiglia può permettere di ottenere denaro in tempi rapidi. L’importante è procedere a questa operazione dopo essersi opportunamente documentati. Occorre conoscere la quotazione dell’oro in corso tenendo presente che l’oro quotato è quello a 24 carati, mentre l’oro di gioielleria è meno puro, di solito a 18 carati. Quindi per conoscere la giusta quotazione da ricercare in negozio occorre informarsi sull’attuale valore dell’oro 24 carati e sottrarre ad esso circa il 30% per individuare orientativamente la quotazione onesta che dovrebbero offrirti al Compro Oro.

E tieni sempre ben a mente che l’oro in tuo possesso è limitato e una volta venduto ormai è perso.

Un’altra via eco-sostenibile e spesso divertente per procurarsi piccole somme di denaro è rappresentata dai vari mercatini dell’usato locali accessibili via Facebook oppure tramite piattaforme nazionali come ad esempio Subito.it su cui mettere in vendita oggetti in buone condizioni ma che non si utilizzano più: i costosi passeggini e seggioloni di figli ormai cresciuti, pezzi d’arredamento che si desidera sostituire, regali non graditi o ricevuti a doppio. Con una rapida compravendita online e un pò di faccia tosta si può provare a vendere di tutto recuperando anche più del 50% della somma spesa in passato per acquistare l’oggetto in questione.

11. Social lending

immagine di stretta di mano tra computer

Sempre dal mondo delle community online arriva un’altra possibilità per richiedere liquidità: sto parlando delle piattaforme di Social Lending, ovvero di prestiti tra privati. Si tratta a tutti gli effetti di prestiti personali ma, poichè viene a mancare l’intermediazione bancaria, i costi del finanziamento si riducono rendendoli spesso più vantaggiosi. Di fatto si stipula un contratto privato tra il richiedente ed un gruppo di investitori che finanziano contemporaneamente piccole parti di più prestiti, al fine di diversificare e limitare al massimo i rischi, ed il rimborso avviene come in un tradizionale finanziamento attraverso il pagamento di rate mensili di importo fisso con addebito in conto corrente. Le piattaforme di questo tipo sono nate nel 2005 in Inghilterra e negli anni si sono moltiplicate anche in Italia. Tra le altre possiamo menzionare: Smartika, Prestiamoci, Younited Credit e Blender.

12. Crowdfunding

immagine che rappresenta tante mani diverse che finanziano un'idea

Si basa sempre sulla collaborazione della community online, ma il Crowdfunding presente caratteristiche differenti rispetto al social lending. Consiste infatti in una raccolta fondi aperta sulle apposite piattaforme da chiunque abbia un progetto artistico, economico o anche personale e che chiede alla community di contribuire al reperimento dei fondi necessari, spesso in cambio di biglietti per l’evento che si andrà a realizzare o dell’oggetto che si andrà a produrre o di gadget (“ricompense”) legati al progetto stesso, come magliette autografate, incontro con l’eventuale scrittore o attore…Non offre garanzie di riuscita e i tempi possono essere notevoli. Tra le più note piattaforme di Crowdfunding ricordiamo Kickstarter, BeCrowdy, Eppela ed Ulule.

Consigli per evitare truffe o sovraindebitamento

Quando si necessita di denaro, soprattutto se la propria situazione economica è notevolmente compromessa, rischiare di fare scelte avventate e rischiose nel tentativo di prendere una boccata d’aria sull’immediato è un pericolo concreto.

E’ fondamentale agire sempre con consapevolezza ed oggettività, considerando non solo il vantaggio del momento ma anche la sostenibilità dell’impegno assunto per gli anni a venire.

Sovraindebitarsi o peggio ancora trovarsi impelagati in truffe ed usura sono trappole da evitare a tutti i costi. Alcune linee guida per individuare in anticipo le situazioni a rischio ed evitarle il più possibile sono:

  • rivolgersi sempre a banche e finanziarie regolarmente autorizzate dalla Banca d’Italia e verificare che l’eventuale mediatore creditizio o agente in attività finanziarie che ci sta proponendo il finanziamento sia regolarmente iscritto nei registri ed elenchi dello OAM (Organismo Agenti e Mediatori);
  • diffidare da chi promette condizioni economiche troppo vantaggiose o un facile accesso al credito per chiunque;
  • valutare attentamente tutte le voci del preventivo fornito sul Modulo Secci (importo, durata, TAN e TAEG, spese accessorie) onde evitare spiacevoli sorprese;
  • per verificare se i tassi applicati sono al di sotto della soglia di usura e in linea con i tassi medi del momento è opportuno consultare il bollettino trimestrale dei TEGM (Tassi Effettivi Globali Medi), che viene regolarmente pubblicato ogni tre mesi sulla Gazzetta Ufficiale, sul sito della Banca d’Italia e su quello del Ministero dell’economia e delle finanze;
  • se è possibile che la propria situazione economica possa subire dei colpi durante la durata del finanziamento che si desidera accendere, è consigliabile stipulare a tutela del credito anche una polizza CPI (sebbene solo facoltativa) che provveda ad estinguere il debito al posto nostro in caso di perdita del lavoro, gravi problemi di salute o morte prematura;
  • prima di accendere ancora un finanziamento è importantissimo valutare oggettivamente la propria situazione economica per non rischiare di impegnare in totale una parte troppo grande delle proprie entrate mensili, trovandosi poi impossibilitati a pagare tutto il dovuto;
  • se ormai è tardi e ci si è indebitati al di sopra delle proprie possibilità è opportuno rivolgersi ad apposite associazioni (come Codacons o Adiconsum) che possono indirizzarci verso leggi e procedure, come il Saldo e Stralcio o il Piano del Consumatore, che potrebbero aiutarci ad uscire dall’impasse economico in cui siamo caduti.

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