Concordato preventivo – Cos’è e come funziona

Concordato preventivo: un aiuto reale per imprenditori in difficoltà?

Per evitare il fallimento un’azienda o un imprenditore possono richiedere il concordato preventivo, procedura che è stata spesso nominata in corso del 2018 a causa delle difficoltà dell’azienda Atac. Tuttavia si tratta di una possibilità che è accessibile non solo alle grandi aziende ma anche alle realtà imprenditoriali di dimensioni ridotte. Scopriamo di più.

In che cosa consiste?

Si tratta di una procedura che congela le azioni esecutive che i creditori possono aver avviato nei confronti del’imprenditore o dell’azienda, permettendo a chi la amministra di mantenerne il controllo e la gestione. In questo modo, anziché arrivare a una procedura di liquidazione e di possibile dissesto finanziario, viene concessa una chance perché l’attività svolta permetta di superare il momento di difficoltà per tornare a una fase di normalità.

E’ infatti necessario, per poter ottenere l’autorizzazione del tribunale all’accesso al concordato preventivo, proporre un piano realizzabile e condivisibile per i creditori. Infatti se da una parte il debitore/imprenditore viene tutelato, dall’altra la legge salvaguarda anche i creditori, senza costringerli a sopportare un iter eccessivamente lungo o che possa arrecare ad essi un danno.

Quali sono i vantaggi?

Il vantaggio diretto per l’imprenditore come già detto è quello di mantenere la gestione dell’attività e scongiurare, almeno per il momento, l’avvio della procedura fallimentare. Per i creditori la possibilità di ottenere il pieno soddisfacimento del proprio credito, che potrebbe essere messo in dubbio con una procedura fallimentare. Infine c’è il vantaggio per i lavoratori che in questa fase mantengono la propria occupazione.

Requisiti per l’accesso

I requisiti necessari per la richiesta di concordato preventivo devono essere sia di tipo soggettivo che oggettivo. Nel particolare:

Requisiti soggettivi

Secondo la legge fallimentare possono accedervi solo coloro che rientrano nella categoria di imprenditori commerciali (sia individuali che collettivi). Anche se rientranti in queste ipotesi, restano comunque esclusi coloro che hanno :

  • avuto nei tre esercizi precedenti la richiesta, un attivo patrimoniale all’anno al massimo pari a 300mila Euro;
  • realizzato nei tre esercizi precedenti, ricavi lordi annui non superiori a 200mila euro;
  • un ammontare di debiti al massimo pari fino a 500mila euro.

Requisiti oggettivi

Come accennato l’imprenditore che fa richiesta del concordato preventivo deve trovarsi in una situazione di grave difficoltà e/o insolvenza. La domanda può essere fatta in via “preventiva” al fallimento, quindi può essere presentata fino a quando non sopraggiunga la sentenza di fallimento.

Caratteristiche del Piano per i creditori

L’imprenditore può richiedere l’avvio della procedura di concordato preventivo proponendo, nel piano:

  • la ristrutturazione del debito e la soddisfazione dei crediti con qualsiasi modalità;
  • l’attribuzione dello svolgimento dell’attività dell’impresa a un assuntore (in questo caso si ha un concordato preventivo con continuità indiretta);
  • una suddivisione dei vari creditori (o delle classi di credito), e poi proporre modalità diversificate di rimborso del credito.

Per quanto riguarda il rimborso dei crediti, il piano non può prevedere una misura inferiore al 20% per quelli chirografari (che può essere derogato solo in caso di accordo per la continuità aziendale), mentre per quelli privilegiati o assistiti da pegno o ipoteca non c’è una soglia limite, ma ci si può accordare affinché si ottenga un rimborso almeno pari al valore di mercato del momento.

Come avviene la domanda?

Per ottenere l’ammissione al concordato preventivo il soggetto interessato (imprenditore singolo, amministratore di società, ecc) deve proporre il ricorso al tribunale competente per territorio, dove ha la sede l’azienda, all’attenzione del pubblico ministero.

Se si tratta di società bisogna distinguere tra quelle di persone e quelle di capitali. Nel primo caso la richiesta di concordato preventivo deve essere appoggiata dalla maggioranza dei voti dei soci, mentre nelle società di capitali è il consiglio di amministrazione che deve decidere. Al ricorso vanno allegati come documenti necessari:

  • relazione sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’azienda;
  • stato analitico ed estimativo delle attività;
  • elenco nominativo dei creditori (riportando per ognuno i crediti vantati, la presenza di diritti di prelazione, ecc);
  • elenco dei titolari di diritti reali o personali;
  • valore dei beni;
  • piano contenente le modalità di rimborso, ristrutturazione del debito, ecc.

E’ possibile presentare altre integrazioni sia volontarie che richieste dal tribunale chiamato a decidere (la richiesta di quest’ultimo viene fatta entro quindici giorni dal deposito del ricorso stesso). La decisione del tribunale viene presa in modo collegiale.

La domanda di concordato è quindi comunicata al pubblico ministero. Il cancelliere provvedere alla pubblicazione nel registro delle imprese, entro il giorno successivo a quello del deposito. Il giudice, stabilendo il termine tra 60 e 120 giorni per la presentazione del piano di concordato, provvede anche alla nomina del commissario giudiziale che monitorerà le azioni e la condotta del debitore, il quale può continuare a eseguire atti di straordinaria amministrazione fino alla decisione finale del giudice che potrà accettare l’ammissione al concordato oppure rigettarla, e quindi dichiarare il fallimento.

Se il giudice accetta l’accesso al concordato preventivo, stabilisce anche un termine non superiore a 15 giorni entro i quali il debitore deve depositare presso la cancelleria la somma pari al 50% di quella totale stimata per l’intera procedura. Se lo ritiene opportuno il giudice può ‘definire’ quale anticipo una somma inferiore al 50% ma comunque almeno pari al 20%.

Tipologie di particolari di procedura

Se un imprenditore riesce ad uscire da uno stato di insolvenza, ma si mantiene una situazione di crisi, può fare richiesta per il concordato preventivo in bianco o con riserva. Questa via è però preclusa se è stata fatta una richiesta analoga entro i due esercizi precedenti.

Approfondimento: Piano del consumatore.

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Piano del Consumatore – Una soluzione al sovraindebitamento?

Piano del Consumatore: cos’è, come funziona e come accedervi

Il Piano del Consumatore fa parte di una serie di strumenti che i privati possono adottare per riuscire a superare una crisi debitoria, evitando così le azioni che i creditori possono mettere in atto per recuperare i propri crediti (in primis il pignoramento). Si tratta di una possibilità che è stata introdotta dalla Legge 27 gennaio 2012, n. 3, nota anche come legge Salva Suicidi. Questa nel corso del tempo ha fatto registrare anche delle ulteriori novità, permettendo l’accesso alla procedura del sovraindebitamento, prevista dal piano del consumatore, anche a coloro che si erano ritrovati ad affrontare una mediazione civile. Ricordiamo per chiarezza che quest’ultima prevede ugualmente la possibilità di risolvere controversie in modo extragiudiziale, ma per questioni che non sono strettamente attinenti all’indebitamento.

Quali soggetti possono accedere alla procedura di soluzione del sovraindebitamento?

Per poter usufruire del piano del consumatore si devono avere alcuni requisiti, sia soggettivi che di meritevolezza. In primis si rivolge, come si può capire anche dal nome, solo a coloro che rientrano nella figura di “consumatore” ovvero di un privato. Quindi sono esclusi tutti i casi in cui si possono applicare le normative sul fallimento. E’ poi necessario che la persona che vuole far ricorso al piano sia in una situazione oggettiva, e facilmente quantificabile, di sovraindebitamento, ma che ciò sia avvenuto senza le ipotesi di “dolo o colpa grave”.

In aggiunta a questi due principali requisiti esistono poi dei limiti invalicabili che impediscono l’uso del piano e sono riassumibili in:

  • uso di una soluzione analoga nei 5 anni antecedenti a quella dell’avvio della procedura;
  • effettuare delle omissioni sulle informazioni necessarie per valutare il piano, oppure nascondere documenti o beni in modo deliberato.

Come funziona questo strumento?

E’ bene precisare che il Piano del consumatore non è una sorta di “condono”, ma è uno strumento che permette di ristrutturare, quindi di riorganizzare il debito complessivo che si ha, per renderlo sostenibile. Questo porta ad una riduzione del peso del sovraindebitamento, con un abbattimento che può arrivare fino all’80% del totale, anche se la percentuale dipende dalla capacità di rimborso del debitore.

Proprio per questo si dovrà stilare un “piano” di rimborso realmente adeguato alle proprie condizioni economiche, che il giudice, chiamato ad approvare o meno il piano stesso, dovrà ritenere credibile, sostenibile, e anche soddisfacente sia per la tutela del debitore che del creditore. La durata, secondo alcune decisioni della Cassazione, di un Piano del consumatore non dovrebbe andare oltre i 5 anni, ma ovviamente è rimesso poi ai vari giudici decidere in funzione anche della complessità del piano e della situazione oggettiva del debitore.

Cosa cambia per il debitore?

Come già evidenziato lo scopo di questo strumento è quello di alleggerire la pressione dei debiti sul debitore sovraindebitato, riportando la somma di debiti a una soglia sopportabile, senza eccessive difficoltà anche per la normale vita familiare. Quindi si hanno due immediati vantaggi, con riduzione dell’importo delle rate da restituire, e un piano ben definito e chiaro per restituire quanto viene accordato dal giudice.

Tuttavia si può andare incontro a una serie di limitazioni (che sono solo eventuali) e che possono essere inserite nel Piano del consumatore per renderlo ancora più credibile. Parliamo ad esempio dell’impossibilità di poter usare strumenti di pagamento a credito (ad esempio le carte di credito), o di poter accedere durante il periodo di funzionamento del Piano a nuove forme di finanziamento.

Avvio della procedura: cosa serve e come si fa

La legge salva Suicidi ha inserito nel testo anche un organismo particolare, chiamato in modo specifico ad occuparsi dell’analisi della situazione da sovraindebitamento, per suggerire la soluzione più adatta, ed eventualmente per arrivare a stilare il Piano del Consumatore, assistendo il debitore in ogni fase.

Questo è noto come OCC, ovvero Organismo di Composizione della Crisi. Secondo la Legge stessa ci deve essere la creazione di un Organismo presso ogni tribunale, ma la nascita degli OCC sta avvenendo in modo progressivo ma anche lento, per cui ci sono molte città che sono ancora scoperte. Non è però un problema, in quanto ci si può tranquillamente rivolgere a un professionista preparato su questa materia.

Per conoscere se ci sono figure specifiche che sono accreditate presso il Tribunale, si può chiedere un elenco presso la cancelleria della sezione Civile del Tribunale di residenza (che sarà poi chiamato a giudicare ed eventualmente approvare o rigettare il Piano del consumatore che si proporrà). Una volta individuata la società specializzata, il professionista o l’OCC che seguirà la nostra pratica l’iter da seguire è semplice e lineare. Nel particolare
si deve:

  • dare tutta la documentazione necessaria a chi ci seguirà perché possa avere una situazione chiara sulle nostre difficoltà (inserendo tutti i debiti, dalle rate del mutuo a quelli con il Fisco, ecc);
  • consegnare tutti i documenti che attestano la nostra capacità di rimborso (redditi del nucleo familiare, eventuali investimenti, quote di proprietà, immobili ecc);
  • non omettere assolutamente nulla!

Attenzione: Il professionista stesso può rifiutarsi di portare avanti la pratica se scopre che abbiamo nascosto con dolo parte dei documenti necessari.

Una volta raccolta tutta la documentazione è cura di chi ci segue valutare se abbiamo i requisiti soggettivi e oggettivi di meritevolezza necessari. Questa fase di consulenza generalmente non prevede la richiesta di alcun costo, e spesso si conclude con:

  • un preventivo dei costi futuri se si procederà;
  • un giudizio sulla fattibilità e credibilità di una richiesta di uso del Piano del consumatore.

Cosa succede dopo?

Una volta proposto il Piano del consumatore al Tribunale di competenza ci troveremo davanti a una doppia possibilità: omologazione (e avvio del piano), oppure rigetto. L’essere assistiti da un professionista accreditato presso il Tribunale può darci maggiore forza per l’omologazione.

Procedura davanti al tribunale

Sarà il professionista ad occuparsi di tutta la fase procedurale e formale. In primis presenterà un’istanza che viene depositata alla cancelleria della sezione civile del tribunale in cui risiede il debitore. L’istanza deve riportare:

  • tutte le informazioni necessarie per capire l’oggettività del sovraindebitamento (quindi elenco dei creditori e ammontare dei rispettivi crediti);
  • la reale capacità di rimborso del debitore (tutta la documentazione reddituale e patrimoniale), insieme ad una relazione che metta in evidenza quanta parte delle ‘ricchezze’ possedute servono per lo svolgimento della normale attività di famiglia (budget del nucleo familiare);
  • la percentuale di crediti che si vogliono rimborsare e le modalità con cui farlo.

Per dare maggiore forza e credibilità a un Piano del consumatore può essere prevista anche la possibilità di inserimento di uno o più garanti.

Quali caratteristiche ha il piano?

Nel piano devono essere riportate anche tutte le modalità che saranno utilizzate dal debitore per rimborsare la parte dei crediti che può sostenere. Ad esempio un piano di rimborso potrà essere fatto da rate fisse per un certo periodo di tempo, che possono essere accompagnate in futuro anche dalla liquidazione di alcuni beni od ancora da disinvestimenti ‘mirati’ (ad esempio su polizze o altri investimenti a scadenza, ecc). Chi controlla che avvengano tutte queste operazioni?

L’impegno a controllare il regolare svolgimento e l’esecuzione puntuale del piano del consumatore spetta a colui che si è occupato della fase di valutazione e compilazione (OCC oppure professionista).

Approfondimento: Come uscire dai debiti.

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Consolidamento debiti BNL- Quali sono le alternative?

Consolidamento debiti con la cessione del quinto: la soluzione Bnl

Quando ci troviamo davanti alla necessità di riorganizzare le rate del mutuo e quelle di vari finanziamenti, il consolidamento debiti può sembrare l’unica soluzione percorribile. Tuttavia non tutte le banche propongono un prodotto ad hoc, come nel caso di BNL.

Questa banca soprattutto dopo l’entrata nel gruppo Bnp Paribas ha infatti apportato vari cambiamenti nella sua offerta prestiti (come ad esempio la sostituzione della gamma “Revolution” con quella “In Novo” per fare un esempio non esaustivo), scegliendo di proporre delle soluzioni adattabili anche alle esigenze di consolidamento debiti, ma non in via esclusiva.

Come riorganizzare i propri finanziamenti?

Come appena affermato quindi ad oggi (7 novembre 2018) all’interno dell’offerta di prestiti personali di Bnl non troviamo alcun consolidamento debiti, ma soluzioni alternative ‘adattabili’. Tra queste possiamo ‘affidare’ la riorganizzazione delle varie rate già in essere (di prestiti ed eventualmente anche del mutuo) alla richiesta di una cessione del quinto. A riguardo ricordiamo che si tratta di una possibilità accessibile solo ai lavoratori dipendenti o ai pensionati, che siano in possesso dei requisiti minimi necessari come ad esempio età anagrafica ed importo adeguato della quota del quinto che può essere ceduta.

Ribadiamo subito ancora una volta che non bisogna cadere nell’errore di ritenere la cessione del quinto un tipo di finanziamento di consolidamento debiti. Semplicemente si tratta di un prestito che può essere utilizzato anche con lo scopo di riorganizzare e consolidare le varie rate in una sola rata.

Caratteristiche della cessione del quinto dello stipendio

La richiesta della cessione del quinto dello stipendio può essere fatta da dipendenti pubblici o privati. La durata è quella prevista dalla legge quindi deve essere compresa tra un minimo di 24 a un massimo di 120 rate. Per quanto riguarda gli importi ci sono differenze a seconda che si rientri nelle categorie di dipendenti convenzionati pubblici o privati. La somma massima concedibile, comprensiva di cessione del quinto e prestito con delega non può superare 104 mila euro (Fonte: sito ufficiale Bnl – Data: 7 novembre 2018).

Per conoscere l’importo effettivo bisogna richiedere un preventivo, parlando con un consulente. Questo ultimo passaggio può passare anche per il servizio di ricontatto online, per il quale si deve compilare l’apposita schermata presente sul sito ufficiale:

Una volta inseriti negli appositi spazi le proprie informazioni personali e cliccato sul pulsante verde “conferma” e sufficiente attendere di essere contattati dal personale preposto.

Documenti necessari

Per fare la richiesta della cessione del quinto Bnl ai fini di un possibile consolidamento debiti bisogna esibire i seguenti documenti:

  • documento di identità non scaduto;
  • codice fiscale oppure la tessera sanitaria;
  • ultime due buste paga;
  • certificato di stipendio;
  • estratto contributivo Inps.

(Fonte: sito ufficiale Bnl – Data: 7 novembre 2018)

Caratteristiche della cessione del quinto della pensione

Nel caso dei pensionati, evidenziamo subito come Bnl sia tra le banche firmatarie della convenzione con l’Inps. Per quanto riguarda le principali caratteristiche, la durata va da 24 a 120 mensilità (compatibilmente con l’età anagrafica del richiedente) mentre la somma massima che può ottenere è di 90 mila euro (ovviamente in funzione della quota cedibile). Anche in questo caso, usando il modulo di richiesta di contatto (selezionando nell’apposito spazio la posizione di pensionato), si viene chiamati da un consulente, mentre non si ha la possibilità di richiesta di preventivo direttamente on line.

Documenti necessari

Per i pensionati i documenti da esibire sono solamente:

  • documento di identità in corso di validità
  • tessera sanitaria o codice fiscale
  • cedolino della pensione.

(Fonte: sito ufficiale Bnl – Data: 7 novembre 2018)

Cosa cambia dai prestiti specifici?

La cessione del quinto può essere usata quindi come possibile soluzione di consolidamento debiti Bnl. Di contro non trattandosi di un prestito creato appositamente va tenuto presente che una volta ottenuta la somma della quale si ha bisogno, dovrà essere il finanziato ad usarla per rimborsare anticipatamente i finanziamenti che vuole andare a consolidare. Infatti non c’è alcun interessamento diretto da parte della Bnl. Quindi, in sintesi, chi volesse usare come consolidamento debiti con Bnl la cessione del quinto dovrà:

  • richiedere i conteggi di estinzione dei debiti da consolidare (calcolando la somma di ciò che deve restituire comprensivo delle varie penali di estinzione se previste);
  • raccogliere i documenti necessari per fare la richiesta di un preventivo accurato sulla cessione del quinto che può ottenere fattivamente;
  • fare l’eventuale richiesta della somma di cui si ha bisogno;
  • ottenuto il finanziamento, provvedere, nelle modalità specificate da ciascuna banca, al rimborso anticipato dei prestiti che si vanno così a estingue e “consolidare” con la sostituzione della rata della cessione accordata.

Ribadiamo inoltre che questa soluzione non è accessibile ai liberi professionisti ed in generale ai ‘non dipendenti’ mentre, a differenza dei finanziamenti tradizionali, rappresenta una via percorribile sulla carta anche per cattivi pagatori e protestati.

Prodotti Bnl

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Consolidamento debiti Compass: come funziona il preventivo

Consolidamento debiti Compass Unica: unico prestito, unica rata

La gamma di prestiti personali proposti da Compass Spa prevede anche la formula del consolidamento debiti, che permette sia di aumentare l’importo già finanziato dalla stessa banca, che sostituire semplicemente i prestiti in corso accorpandoli in una sola rata mensile. Il prestito per il consolidamento debiti di Compass si chiama Unica. Vediamo come funziona e quali sono eventualmente le sue caratteristiche peculiari.

Quali sono le principali caratteristiche di Unica?

Unica è un classico finanziamento per il consolidamento debiti che, qualora venga concesso, permette al richiedente di avere una sola rata da rimborsare al posto di quelle relative ai vari finanziamenti pregressi. Una soluzione percorribile in primis per rendere il rimborso più agevole, dovendo ricordare solo una scadenza e un importo unificato, con semplificazione sia burocratica che per la gestione del budget familiare che mensilmente andrà a rimborsare i “debiti” rappresentati dai vari finanziamenti. Tra le caratteristiche principali individuabili dal sito Compass troviamo:

  • tempi rapidi per l’erogazione (anche se la tempistica dipende dal momento nel quale viene consegnata tutta la documentazione necessaria e quella aggiuntiva richiesta);
  • importo massimo che può essere richiesto entro i 30 mila euro;
  • soluzioni personalizzate in funzione delle somme che si devono richiedere e consulenza di personale dedicato Compass.

Requisiti per la richiesta

Una delle condizioni necessarie per richiedere il consolidamento prestiti, con Compass o altra banca o finanziaria, è l’esistenza di uno o più finanziamenti già in essere che vanno sostituiti. Inoltre come altri requisiti necessari troviamo:

  • età del richiedente che deve aver superato i 18 anni e non aver invece superato (alla scadenza) i 70 anni di età;
  • residenza in Italia. In particolare se si tratta di un richiedente straniero, è obbligatorio avere la residenza da almeno un anno e poter esibire la carta di soggiorno non scaduta.

Poi c’è la parte dei documenti che bisogna esibire e accompagnare alla richiesta di finanziamento, che sono sia personali che reddituali, con l’aggiunta dei conteggi estintivi dei prestiti da sostituire e/o consolidare. Come documenti personali sono accettati:

  • carta di identità, passaporto o patente purché non scaduti;
  • codice fiscale o in alternativa la tessera sanitaria o la carta servizi.

Invece come documenti attestanti il reddito sono sia accettate le busta paga e i cedolini delle pensione che il modello Unico per chi ha redditi diversi da quelli da lavoro dipendente. E’ comunque sufficiente l’ultima dichiarazione dei redditi con la copia della ricevuta dell’avvenuto pagamento delle relative tasse.

Approfondimento: Assistenza debiti online e gratuita.

Come avviene il rimborso?

Se il prestito viene concesso, dall’approvazione Compass impiega in media un giorno lavorativo per effettuare i rimborsi dei prestiti in essere. La sola rata da rimborsare verrà pagata mensilmente tramite sdd su conto corrente, oppure tramite bollettino postale. Quest’ultimo può essere pagato anche presso le ricevitorie Lis Paga o i punti QuiPay, così come presso i supermercati GDO.

(Fonte: sito ufficiale Compass – Data: 1 ottobre 2018)

Come si può richiedere?

Innanzitutto per avere un’idea delle condizioni è possibile usare il calcola rata online per ottenere un preventivo o fare una simulazione sull’importo approssimativo della rata. Il tool non prevede la necessità di registrarsi o fare il login.

Il funzionamento è molto semplice basterà infatti inserire l’importo per il quale fare la simulazione e l’entità della rata ‘desiderata’. Fatto questo bisognerà cliccare su Calcola per ottenere un primo risultato approssimativo (nel nostro esempio 30 mila euro per una rata mensile di circa 540 euro):

(Fonte: sito ufficiale Compass – Data: 1 ottobre 2018)

Quindi con il click su Prosegui si fa partire la procedura di valutazione personalizzata sulla base dei dati che saranno inseriti. Online è anche possibile fissare un appuntamento, cliccando sull’immagine in alto sulla destra presente in quasi tutte le pagine del sito ufficiale.

Anche in questo caso la procedura è semplice ed intuitiva con possibilità di ricerca per cap oppure attraverso la mappa.

Selezionando la filiale Compass prescelta e cliccando sull’agenda collegata si può procedere a fissare l’appuntamento

In alternativa è possibile fissare l’appuntamento (o chiedere informazioni) chiamando il numero verde Compass 800774433 oppure compilando il form online per ottenere un contatto da un consulente.

Approfondimento: Simulazione prestito online.

Coperture assicurative

E’ possibile combinare il consolidamento debiti Compass, così come gli altri prestiti, con coperture assicurative facoltative (ovviamente rimane l’eccezione della cessione del quinto Compass per il quale l’assicurazione è obbligatoria). In fase di richiesta di preventivo si deve far presente che si vuole valutare il costo del finanziamento con e senza assicurazione.

Tra le varie coperture assicurative troviamo ad esempio la Creditor Protection che non è riferita ad una categoria specifica. Risulta quindi adattabile sia per chi fa parte del pubblico impiego, che per quello privato, lavoratori autonomi, liberi professionisti e pensionati. Per adottarla maggiormente alle proprie necessità è comunque possibile scegliere tra due tipi di pacchetto:

  • Standard, garanzia di Decesso (per qualunque causa), ma anche Invalidità Permanente Totale (per Infortunio o Malattia) e in caso di Malattia Grave (approfondimento: foglio informativo sito ufficiale);
  • Plus, che aggiunge alla versione standard anche l’ipotesi Ricovero Ospedaliero (approfondimento: foglio informativo sito ufficiale).

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Assistenza debiti gratuita: a chi rivolgersi?

Assistenza debiti gratuita: quali alternative contro il sovraindebitamento?

Le difficoltà che negli ultimi anni un numero crescente di italiani ha avuto a causa del sovraindebitamento, hanno spinto varie associazioni e organizzazioni, comprese quelle bancarie, a fornire delle informazioni utili a decidere in modo più consapevole sulla possibilità di richiedere o meno un prestito.

Quindi quando parliamo di assistenza debiti gratuita, dobbiamo per prima cosa fare una distinzione tra il tipo di assistenza che un’associazione o un’organizzazione può offrire prima che i debiti vengano contratti e quella che può essere offerta successivamente per trovare una soluzione al sovraindebitamento. La differenza a riguardo è molto importante e anche netta soprattutto per quanto riguarda la “gratuità” del servizio.

Quando l’assistenza è prima dell’indebitamento?

A causa della crisi economica europea moltissimi italiani, da Torino a Palermo, da Milano a Cagliari, ecc, si sono trovati in gravi difficoltà economiche non appena hanno subito squilibri finanziari che hanno reso difficoltoso rimborsare i debiti e onorare il pagamento delle rate dei finanziamenti già in corso. Per cercare di uscire da una situazione economicamente difficile, molti sono stati quelli che hanno contratto nuovi debiti, accendendo, quando possibile, nuovi prestiti o firmando cambiali, finendo così in un circolo vizioso pericolosissimo. In molti casi tuttavia con la giusta informazione queste situazioni potevano essere evitate.

Per questa ragione più di un’associazione dei consumatori ha intrapreso una serie di azioni con l’obiettivo di fornire gratis l’assistenza e le informazioni necessarie per poter agire diversamente. Questo genere di informazione viene offerto spesso semplicemente recandosi presso uno degli sportelli attivi nella propria città. In alcuni casi può essere richiesto il pagamento di un contributo associativo, che tuttavia comporta una spesa di pochi euro, e che consente di accedere a una gamma di servizi ampia, anche di carattere legale. Comunque un primo incontro, con l’esposizione delle questioni e problematiche da affrontare, di norma non comporta obblighi associativi o esborsi di alcun tipo. Solo se si deve fare un intervento o un’azione è bene informarsi sui possibili costi richiedendo un preventivo personalizzato.

Con questo percorso si può arrivare a trovare alternative differenti a quelle di contrarre altri debiti, anche accedendo a forme di finanziamento con carattere sociale. Sfortunatamente queste non sono sempre attive e comunque lo sono solo nelle Regioni che le hanno disposte, come il microcredito sociale.

Quando l’assistenza è dopo l’indebitamento?

Se si ha già una situazione che è ravvisabile come “sovraindebitamento” allora si può valutare la possibilità di attivare la procedura di saldo e stralcio, che permette di ridurre i debiti da restituire anche fino a circa l’80% e di organizzare le modalità di rimborso in base alle proprie reali possibilità. Trattandosi di una procedura che deve passare attraverso l’intervento di un giudice, sono inevitabilmente previsti dei costi da affrontare, anche per l’intervento di professionisti abilitati. Si può eventualmente vedere se alcuni di questi professionisti offrono servizi tramite il gratuito patrocinio, ma si tratta sempre di un’informazione che va richiesta presso l’ordine di professionisti che opera nella propria giurisdizione. Altrimenti poter contare sull’assistenza debiti gratuita successiva alla contrazione di un elevato indebitamento diventa impossibile.

Per conoscere i costi che si dovranno affrontare, valutandoli alla luce anche del risparmio che potrà essere ottenuto se la procedura di gestione del sovraindebitamento va a buon fine, è sempre possibile richiedere in via anticipata un preventivo durante il primo incontro, nel quale si farà anche il punto della situazione e si dovranno valutare i margini di manovra.

Le associazioni ‘serie’ e le organizzazioni che si sono specializzate in questo tipo di assistenza, offrono questo primo servizio (compresa la valutazione e l’elaborazione di un preventivo) in modo gratuito. Quindi se si dovesse contattare una società che propone già per il primo incontro il pagamento di un contributo, seppur modesto, è meglio andare oltre e rivolgersi a chi invece garantisce la prima fase gratuitamente.

Esempi

L’associazione difesa dei consumatori offre una prima assistenza gratuita, per conoscere il problema e vedere quali sono le azioni che possono essere compiute. Per ottenere informazioni e poter fissare un appuntamento, si può compilare il form di ricontatto presente sul sito ufficiale, attraverso cui si verrà contattati senza alcun impegno.

Pur non essendo un’associazione dei consumatori la stessa politica si ha contattando la società Piano Debiti che offre, alla pari dell’esempio precedente, una prima consulenza gratuita. Anche in questo caso è possibile passare per il form di ricontatto attivo sul sito.

Il Movimento del Cittadino è molto attivo sia per l’assistenza che per la consulenza pre e post indebitamento. Per conoscere le condizioni, i costi e i margini di intervento si deve fissare un appuntamento presso uno degli sportelli, che sono quelli riportati di seguito:

La debt agency “Tutela debiti”, si propone per offrire consulenza legale a chi ha problemi con il Fisco, Equitalia, finanziarie e banche, per far fronte all’eccesso di debiti accumulati nel tempo. Per contattare l’agenzia e ottenere principalmente assistenza legale si deve contattare il numero verde 800960496 e ottenere gratis le indicazioni su come e cosa fare per iniziare il percorso di assistenza, ottenendo successivamente il preventivo sui costi da sostenere.

I costi varieranno a seconda di vari parametri, a partire dal tipo di servizio che si sta cercando, potendo scegliere tra:

  • cancellazione protesti e segnalazioni come cattivi pagatori;
  • consulenza per proteggere il patrimonio mobiliare e immobiliare;
  • assistenza e soluzioni per: pignoramenti, atti di revocatoria e/o di precetto;
  • consulenza per i debiti con banche, finanziarie, fisco;
  • assistenza in caso di decreto ingiuntivo.

Approfondimento: Come uscire dai debiti.

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Consolidamento debiti Findomestic – Come funziona Rata Unica

Consolidamento debiti Findomestic: come unire più prestiti con Rata Unica

Rata Unica è la proposta che troviamo nella sezione del consolidamento debiti di Findomestic. Si tratta, come si evince anche dal nome, di un ‘classico’ finanziamento dedicato a chi vuole consolidare i finanziamenti già in essere, potendo anche aggiungere nuova liquidità.

In quest’ultimo caso oltre al capitale necessario per estinguere tutti i prestiti in corso è possibile chiedere un’eventuale una somma aggiuntiva. Rata Unica prevede la richiesta del prestito online, potendo partire dal semplice calcolo del preventivo usando l’apposito tool.

Dobbiamo fare una premessa: Rata Unica è il vero e proprio prestito di consolidamento di Findomestic e non va confuso con la cessione del quinto che, almeno sulla carta, potrebbe essere utilizzato anche per consolidare altri finanziamenti in corso.

Preventivo: guida alla richiesta

Il calcola rata o calcolatore online non richiede una registrazione nell’area clienti di Findomestic. E’ sufficiente andare sul sito ufficiale Findomestic e compilare l’apposita schermata. Ecco i passaggi da fare:

schermata di presentazione del prestito rata unica

  1. Scegliere nella prima tendina del calcolatore la proposta Rata Unica dove è riportata la dicitura “Quale progetto vuoi realizzare”. Nel particolare è necessario indicare la dicitura ‘Nuovo progetto e consolidamento’.
  2. prima schermata sito ufficiale findomestic per richiesta prestito

  3. Quindi si deve riempire lo spazio con l’importo che si vorrebbe avere. Per sapere la somma esatta bisognerebbe avere i conteggi estintivi dei vari prestiti da consolidare (e non si hanno è preferibile inserire un importo un po’ più alto rispetto a quello che ci sembra necessario). Nel nostro esempio (effettuato su sito ufficiale Findomestic il 30 agosto 2018) ipotizziamo di voler richiedere un consolidamento con Findomestic di 10000 euro.
  4. esempio di schermata inserimento importo richiesta prestito

  5. Quindi bisogna cliccare su Calcola prestito. Se si vuole considerare nel preventivo anche un’eventuale assicurazione si deve biffare entro il quadratino apposito ma si tratta di un’opzione facoltativa;
  6. Ci troveremo davanti a varie possibili combinazioni tra: durata, rata e tasso applicato come nell’esempio (calcolo fatto al 30 agosto 2018)
  7. schermata sito ufficiale scelta combinazione durata importo rata

  8. Dobbiamo a questo punto selezionare una durata e corrispondente rata in base alle nostre necessità (nel nostro caso 108 rate di 121,50 euro cadauna). Prima di passare alla fase di richiesta del finanziamento possiamo usare la funzione “Salva il preventivo” e “Confronta” le varie soluzioni. Soprattutto questa seconda possibilità ci permette di vedere qual è la differenza tra interessi passivi finali e vantaggio immediato nella riduzione della rata.

Una volta scelta la durata e la corrispondente rata da rimborsare si potrà procedere alla vera e propria richiesta. In tal caso si potrà/dovrà completare la procedura con:

  • selezione ‘definitiva’ dell’importo;
  • compilazione online dei form proposti nella procedura guidata con i dati personali e reddituali richiesti (se si ha bisogno di supporto si può usare l’apposito servizio di chat online);
  • iter di firma digitale della richiesta del contratto di consolidamento debiti Findomestic, come avviene per gli altri tipi di prestito della banca del gruppo Bnp Paribas;
  • invio anche online dei documenti indicati come obbligatori e necessari per poter valutare la richiesta di finanziamento.

Confronto di più opzioni

Come abbiamo accennato è possibile ‘confrontare’ più soluzioni per valutarne la convenienza in base alle proprie necessità. Ad esempio abbiamo fatto la simulazione di un confronto tra la rata a 108 mensilità e quella a 84 rate.

confronta rata tra prestito a 108 mesi e 84 mesi

Come si può vedere con due anni di differenza sui piani di ammortamento avremo una discreta differenza negli interessi passivi finali. Nel particolare il capitale totale da restituire a termine sarà pari rispettivamente a:

  • 13122,00 € per quella a 108 rate;
  • 12390,00 € per quella a 84 rate.

Avremo quindi un risparmio sul piano più breve di 732 euro a parità comunque di Tan e Taeg.

(Fonte: sito ufficiale Findomestic – 30 agosto 2018)

Chi può farne la richiesta?

Come requisiti necessari per la concessione di Rata Unica Findomestic vanno considerati:

  • un reddito dimostrabile (non deve essere solo da pensionato o dipendente ma sono ammessi anche quelli da lavoro autonomo);
  • la presenza di più di un finanziamento da assoggettare al processo di consolidamento;
  • una buona reputazione creditizia (non è prevista la possibilità di concessione a chi sia un cattivo pagatore a differenza della cessione del quinto);
  • un’età anagrafica entrò l’intervallo ammesso da Findomestic (l’età massima è riferita al termine del piano di rimborso). Attualmente l’età è tra i 18 e i 75 anni (in data 30 agosto 2018 fonte sito ufficiale Findomestic).

Caratteristiche finanziamento

La somma che può essere richiesta è sempre compresa nel range da 1000 a 60 mila euro. La durata va in senso assoluto da 12 a 120 mesi anche se ci possono essere delle limitazioni dovute all’importo che si vuole richiedere. Ad esempio il piano di ammortamento decennale si applica solo per gli importi più elevati, come si può vedere anche dal nostro esempio nel quale con 10 mila euro arriviamo al massimo a 108 rate ovvero 9 anni.

Il tasso di interesse globale, Taeg, dipende ovviamente dalla durata e dall’importo scelto, così come per il Tan. Detto questo, sempre dall’esempio, è apprezzabile il fatto che le differenze a riguardo sono veramente minime (Tan tra 6,20% e 6,30% e Taeg tra 6,47% e 6,49%).

(Fonte: sito ufficiale Findomestic – 30 agosto 2018)

Prodotti Findomestic

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Consolidamento debiti cattivi pagatori – 3 alternative

Consolidamento debiti cattivi pagatori: cessione, prestito o mutuo di liquidità?

I prodotti destinati al consolidamento debiti hanno avuto un grande sviluppo. Si tratta infatti di tipologie di prestito pensate per coloro che hanno la necessità di riorganizzare i propri finanziamenti. Questo nell’ottica non tanto di un possibile risparmio (comunque ottenibile con tassi più convenienti od attraverso l’allungamento del piano di ammortamento) quanto per prevenire situazioni più complicate da gestire come ad esempio entrare nella ‘lista’ dei cattivi pagatori fino alla situazione più complicata dei protestati.

Ma se uno si trova già in questa condizione? Esiste la possibilità di consolidamento debiti anche per i cattivi pagatori? Vediamo insieme le risposte e le varie ipotesi percorribili.

I prodotti che si possono utilizzare

Nel caso del consolidamento debiti abbiamo tre possibili opzioni da valutare, alcune delle quali accessibili senza limitazioni specifiche per i cattivi pagatori, mentre in altri casi si possono incontrare maggiori difficoltà.

Cessione del quinto

La cessione del quinto non è un prestito di consolidamento debiti vero e proprio, ma può essere utilizzato per ottenere gli stessi risultati. Infatti il richiedente, indipendentemente dal numero di prestiti già in corso, può richiedere la cessione del quinto (logicamente se ne ha i requisiti soggettivi ed oggettivi necessari), per usare in parte o in tutto la liquidità per poter estinguere i finanziamenti già in essere. A differenza del consolidamento debiti apposito però il finanziato dovrà provvedere a estinguere ad uno ad uno i prestiti che si vogliono “consolidare” in autonomia. Nel consolidamento debiti vero e proprio è la banca che ha concesso il prestito che provvede all’estinzione delle varie rate consolidate con il finanziamento.

Ricordiamo che quest’opzione lascia esclusi i lavoratori autonomi essendo rivolta ai dipendenti (pubblici e privati) oltre che ai pensionati. Con la cessione del quinto la rata viene infatti ‘prelevata’ a monte dallo stipendio o dalla pensione per un massimo di un quinto dello stesso. Per questo motivo tale finanziamento è generalmente aperto anche a cattivi pagatori e protestati.

difficoltà nel pagare troppe rate dei prestiti

Consolidamento debiti

Si tratta della soluzione ‘ad hoc’ messa a punto dalle varie banche e da diverse finanziarie per unire più prestiti in una rata unica. Con questo finanziamento la banca che concede il prestito provvede ad estinguere i prestiti che sono da consolidare. Quindi non c’è un passaggio tramite il finanziato, che dovrà provvedere a consegnare, tra i documenti necessari per la richiesta, anche i conteggi di estinzione dei finanziamenti che si vogliono eliminare anticipatamente.

Con questo tipo di prodotto ci sono spesso dei limiti dati dall’appartenenza alla schiera dei cattivi pagatori, mentre non sono praticamente mai accettati i protestati. Per conoscere la politica adottata da una banca bisogna rivolgersi direttamente a lei e farsi fare un preventivo specificando se si è cattivi pagatori.

N.B. Le banche cambiano spesso le politiche di concessione del credito quindi bisogna essere sempre aggiornati.

Mutuo di liquidità

Un immobile da mettere in garanzia può essere una via percorribile per ottenere liquidità da usare per consolidare i debiti. Anche in questo caso non si tratta di un prodotto specifico, per cui dovrà essere cura del finanziato provvedere all’estinzione dei prestiti da estinguere in modo anticipato. Per i cattivi pagatori bisogna sempre valutare il tipo di politica di credito attuata dalle banche o finanziarie, non esistendo delle regole generiche adatte o adattabili a tutti. Generalmente gli importi richiedibili sono più elevati rispetto alle altre soluzioni così come l’orizzonte temporale della restituzione.

possibilità di richiesta di un mutuo liquidità

Quale opzione scegliere?

Come appena evidenziato nel caso del consolidamento debiti per cattivi pagatori ci possono essere delle limitazioni oggettive nell’accesso ad un’opzione piuttosto che in un’altra. Se la cessione del quinto è attuabile quasi sempre senza questo tipo di problema negli altri casi bisogna fare delle valutazioni più specifiche ed attente. Se si è nella possibilità di poter scegliere in modo del tutto autonomo allora bisogna farsi guidare dal principio della convenienza pura e semplice (ovvero risparmio in base ai tassi, spese o oneri accessori, ecc) che può portare ad una maggiore sostenibilità del peso dell’unica rata al posto delle varie rate che si pagavano in precedenza.

Nella scelta si deve tener presente anche se ci sono delle agevolazioni, passando ad esempio da una serie di prestiti con una banca o finanziaria specifiche (come ad esempio UniCredit o Agos) a un prodotto ad hoc con la stesso istituto di credito. Tutte queste valutazioni necessitano però di un preventivo strettamente personale, che in fondo non costa nulla e permette di avere un quadro completo della reale situazione.

Come scegliere i prestiti?

Quando si decide di prendere in esame un consolidamento debiti sia che si tratti di cattivi pagatori o di soggetti dotati di una reputazione creditizia perfetta, bisogna fare attenzione alla scelta dei prestiti da consolidare. A meno che non ci siano dei grandi squilibri economici (ad esempio una riduzione delle entrate, ecc) non andrebbero considerati i prestiti che sono in prossimità della scadenza. Questo principio è utile soprattutto se si hanno tante rate da rimborsare di media o piccola entità, e si può venir presi dalla tentazione di accorpare tutto in una sola rata.

Per non rischiare di perdere il vantaggio economico sulla riduzione dei tassi e degli interessi da pagare sui prestiti con maggiore durata, si dovrebbe chiedere un preventivo con i prestiti vicini alla scadenza e senza di essi. Guardando al monte interesse finale quasi sempre si noterà che la prima opzione non offre una reale convenienza.

Esempi

logo ufficiale Banca UniCredit

Concludiamo facendo un esempio di ciascuna delle tre tipologie di finanziamento proposte dallo stesso istituto di credito e cioè UniCredit. Eccone a somme linee le caratteristiche:

CreditExpress Compact

Il vero e proprio prestito di consolidamento offerto dalla banca italiana. Il tasso applicato è fisso per tutto il piano di ammortamento che va da tre a dieci anni. L’importo richiedibile è compreso invece tra i 2 mila e i 50 mila euro.

(Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 1 settembre 2018)

Mutuo liquidità

In questo caso gli importi richiedibili aumentano notevolmente andando da 30.000 a 250.000 euro (comunque max 70% del valore evinto dalla perizia). Il tasso può essere sia fisso che variabile mentre la durata è compresa tra 5 anni e 1 mese e 20 anni.

(Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 1 settembre 2018)

Cessione del quinto

Alla pari dei finanziamenti similari si tratta di una soluzione destinata esclusivamente ai dipendenti ed ai pensionati. La durata può essere compresa tra i 2 ed i 10 anni mentre gli importi massimi sono:

  • 72.000 euro per dipendenti pubblici e 47.000 euro per quelli privati;
  • 69.000 euro per i pensionati.

(Fonte: sito ufficiale UniCredit – Data: 1 settembre 2018)

Approfondimento: Cessione del quinto UniCredit.

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Consolidamento debiti Agos – Guida al preventivo

Consolidamento debiti Agos: conviene la rata singola?

Agos Ducato (Società per Azioni formatasi a seguito della fusione tra la finanziaria Agos e la Ducato) è una delle società finanziarie con più ampia capillarità territoriale all’interno della nostra penisola. A questo si affianca un’offerta online forte, soprattutto per la facilità di calcolo dei preventivi direttamente dal sito web tramite l’uso del tool accessibile senza bisogno di registrazione. Tra i finanziamenti che offre, all’interno della sezione dei prestiti personali, troviamo anche il consolidamento debiti Agos.

Prima di vedere le caratteristiche di questo finanziamento ricordiamo che Agos ad oggi è una finanziaria di proprietà per il 61% della società francese Crédit Agricole (indirettamente tramite la Crédit Agricole Consumer Finance) e per il 39% dal Banco BPM.

L’offerta del consolidamento debiti, che cosa offre?

Il prestito di consolidamento debiti con Agos, offre la stessa possibilità che offrono i finanziamenti analoghi, ovvero quella di compattare tutti i prestiti che si hanno già in corso in un solo finanziamento, così da dover affrontare una sola rata e un’unica scadenza. Si tratta quindi di un prodotto che può essere richiesto non come primo e unico finanziamento. Per quanto riguarda le caratteristiche principali riassumiamole brevemente:

  • tasso Tan unico fisso, che rimane quindi invariato per tutta la durata del finanziamento (il Tan e quindi anche il Taeg dipendono poi dalla somma scelta e dalla durata del piano di rimborso);
  • possibilità di flessibilità con il Salta Rata (permette di saltare una rata rimborsandola in coda al piano) e Modifica Rata (variando di conseguenza la durata del piano);
  • durata del piano di rimborso anche lungo, fino ad un massimo di 120 rate.

Il rimborso può avvenire tramite bollettino postale oppure addebito diretto in conto corrente (con SDD).

Come richiedere informazioni

Per avere maggiori informazioni inerenti anche al consolidamento debiti si può:

  • chiamare il numero verde Agos 800134860 Servizio Pronto Credito;
  • fare la prenotazione online e richiedere un appuntamento presso la filiale Agos più comoda o vicina da raggiungere.

In questo secondo caso basterà:

  • collegarsi al sito ufficiale;
  • ricercare la zona d’interesse grazie all’inserimento del cap o del nome della città;
  • individuare la filiale con la quale si vuole l’appuntamento tramite la mappa interattiva;
  • cliccare sopra “Richiedi appuntamento”.

A questo punto si arriverà alla pagina apposita dove vanno compilati i vari capi richiesti per fissare l’appuntamento.

Come ottenere un preventivo on line

E’ possibile fare una simulazione o richiedere un preventivo anche online, così da avere una prima idea sulle condizioni che si avrebbero, a seconda dell’importo scelto e della durata di rimborso. Per poter sfruttare il tool basta cliccare sul pulsante rosso “Richiedi Subito” che invia alla pagina che dà accesso alla compilazione dei dati necessari per fare un primo calcolo delle condizioni:

Ora vediamo due esempi, potendo scegliere tra 500 e 30 mila euro come importi che possono essere inseriti (Fonte sito ufficiale Agos – Data: 10 luglio 2018). Il primo riguarda la richiesta di un consolidamento debiti per 10 mila euro mentre l’altro per la cifra massima contemplata dal sistema (pari appunto a 30 mila euro):

Esempio 10.000 euro

In questo caso inseriamo l’importo e poi clicchiamo su ‘Calcola la Rata’

Il sistema ci fornirà le varie ipotesi legate alla durata potendo visualizzare e stampare il modulo ‘SECCI’ di ogni alternativa:

Scegliendo nell’esempio quella da 120 rate si può notare che il Tan al 9 luglio 2018 è fissato a 6,92% mentre il Taeg a 8,10%.

Esempio 30.000 euro

Nel caso specifico ripetiamo la stessa procedura cambiando l’importo:

Optando sempre per le 120 rate arriviamo ad un Tan in linea con il caso precedente (pari a 6,91%) e ad Taeg in leggera ‘contrazione’ pari a 7,69%.

(Fonte sito Agos al 9 luglio 2018)

Richiesta prestito tramite App

Chi vuole usare la gestione della richiesta del preventivo a distanza può sfruttare anche l’apposita App che può essere scaricata gratis dallo store di Android o iOs.

In particolare per il prestito di consolidamento Agos, una volta scaricata l’app e entrati al suo interno si dovrà selezionare “Prestiti”. Anche in questo caso ci troveremo di fronte ad un simulatore user-friendly che permette di calcolare il preventivo rapidamente (e se si vuole procedere di proseguire con la richiesta). Per scaricare l’App Agos servono come sistemi operativi minimi:

  • per Android la versione da 4.0;
  • per iOs la versione da 9.0.

Conclusioni

Il prestito consolidamento debiti con Agos può rappresentare una soluzione da valutare se si hanno varie rate di vari finanziamenti da rimborsare. Ovviamente è consigliato sempre farsi fare più di un preventivo da confrontare con prodotti analoghi offerti da altre finanziarie o da qualche altra banca.

Prodotti Agos

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CrediFamiglia – Cos’è e cosa fa per i debitori

CrediFamiglia: una soluzione reale nelle difficoltà di rimborso?

Alcune banche, come Banca Ifis, hanno creato una sezione dedicata alla gestione delle situazioni di “crisi” nel rimborso dei debiti. Nel caso della banca genovese (ed ora con sede a Mestre) prende il nome di CrediFamiglia ed opera sia nei confronti dei prestiti stipulati con Banca Ifis che di quelli che sono stati semplicemente ‘rilevati’ da parte di Banca Ifis stessa da altre banche o società finanziarie.

Ricordiamo che l’istituto di credito è quotato in Borsa (Piazza Affari) nel settore Star e più nel dettaglio nel ‘supersector’ del credito (finanziario, commerciale e fiscale).

Quali servizi offre?

Il centro delle attività che può fornire CrediFamiglia riguardano consulenza e consigli utili per riuscire a gestire le situazioni di difficoltà di rimborso.

Per raggiungere questi obiettivi, anche in funzione del livello e della gravità della crisi che si sta affrontando, si può avere un contatto con la community oppure attingere ai servizi di consulenza da parte di veri e propri professionisti. Tali figure sono utili specialmente quando si ha la necessità di riorganizzare o ristrutturare il proprio debito così da renderlo sostenibile e fattivamente rimborsabile.

Che tipo di soluzioni può offrire?

I servizi che CrediFamiglia può fornire sono:

  • valutazione oggettiva da parte dei professionisti abilitati della tipologia di debito da riorganizzare o ristrutturare con conseguente proposta di un piano di rientro personalizzato sostenibile;
  • personalizzazione della consulenza proposta, che rimane rigorosamente incentrata sulle necessità specifiche dei vari richiedenti, tenendo presenti le capacità di rimborso reali;
  • assistenza da parte di esperti del settore anche se si è arrivati ad una fase di recupero credito ormai avanzata.

Riassumendo si può spaziare, come servizi, dalla semplice consulenza, fino alla formulazione di veri e propri piani di rimborso, passando in alcuni casi anche tramite le modalità di saldo e stralcio. In alternativa possono essere proposte dilazioni di pagamento dietro rilascio di vaglia cambiari.

Data l’importanza ritagliata all’aspetto della personalizzazione non esistono delle “condizioni” tipo da valutare a monte, ma bisogna obbligatoriamente passare per l’attività di assistenza o consulenza per conoscere le condizioni che verranno applicate alla propria situazione.

Come si possono ottenere i servizi offerti?

Le modalità di accesso ai servizi di CrediFamiglia sono principalmente di due tipi a seconda che il debito con Banca Ifis sia stato contratto in maniera diretta od indiretta. Nel particolare sarà possibile:

  • chiamare il numero verde (800 310 036) o compilare il form sul sito nel caso in cui il proprio debito fosse stato ceduto al Gruppo Ifis;
  • contattare uno degli esperti di CrediFamiglia se si hanno prestiti stipulati direttamente con Banca Ifis per i quali si ha bisogno di riorganizzare i pagamenti.

L’aspetto fortemente “social” dell’approccio di CrediFamiglia permette di usare come modalità di contatto anche i principali social network:Facebook, Twitter o LinkedIn.

E’ infine possibile andare in una sede per parlare direttamente con i professionisti presenti.

Contatti utili e numero verde

Riassumiamo per chiarezza i vari tipi di contatto con CrediFamiglia:

  • Email a [email protected]
  • Numero verde 800 310 036 disponibile dalle ore 8:00 di mattina fino alle ore 20:00 dal lunedì al Sabato compresi;
  • Fax: 055 5001632
  • Facebook, LinkedIn, Twitter
  • Form di contatto sul sito ufficiale che necessita di registrazione

Recupero crediti: in cosa consiste?

CrediFamiglia è nata, da quanto si legge sul sito ufficiale, per portare avanti una mission sulla base di alcuni valori ben precisi. Anche per questo è stata creata una sezione specifica che è aperta alle società che si occupano del recupero credito e che vogliono creare accordi o convenzioni, sulla base della mission comune. Tra le varie società è stato creato un Club Elite, dove sono riportate alcune società di recupero crediti. Al 14-02-2018 le società riportate nell’elenco del sito ufficiale sono:

La possibilità di collaborazione, sempre se si rispetta la stessa missione, è aperta anche a mediatorio agenti creditizi che devono essere regolarmente iscritti all’OAM e devono seguire il percorso di formazione della CrediFamiglia School e agli studi legali.

Informazioni certe e affidabili: dove cercare?

Il mezzo che viene ampiamente usato, anche per fornire informazioni generiche, è quello ‘a distanza’ tramite il web. In particolare si può accedere alle Faq del sito internet ufficiale, dove è presente anche una sezione dedicata a informazioni da blog.

Il tutto è arricchito dalla newsletter e dalla pubblicazione su Youtube di video informativi, che sintetizzano e riportano l’esperienza e la soddisfazione in recensioni rilasciate da utenti che hanno usato i servizi di Credifamiglia. Come società è presente in Italia (in 26 filiali che non hanno il carattere di “sede” quanto piuttosto di punto di riferimento) ed all’estero. Nel secondo caso si segnala soprattutto la presenza in Polonia, Romania oltre che in India.

Approfondimenti: TiAnticipo Banca Ifis.

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Sovraindebitamento – Chi può usare la legge Salva Suicidi?

Sovraindebitamento: requisiti e funzionamento della legge 3/2102

Le difficoltà legate al sovraindebitamento sono divenute molto evidenti soprattutto negli anni successivi alla crisi iniziata nel 2008. Tra gli effetti più evidenti c’è stato un incremento di suicidi che ha coinvolto imprenditori ma anche privati, schiacciati dal peso di un’esposizione debitoria non più sostenibile.

Le problematiche finanziarie sono a volte dovute a questioni fiscali, come ad esempio pesanti cartelle Equitalia oppure semplicemente ad una riduzione delle entrate per disoccupazione o altre motivazioni simili (approdondimento: Cosa fare in caso di debiti con Equitalia).

Proprio per questo a Gennaio 2012 è stata approvata la legge nr.3 che è diventata attiva a febbraio dello stesso anno e che è stata definita come Legge sul sovraindebitamento o Legge Salva Suicidi. Vediamone le principali caratteristiche.

Di che cosa si tratta?

In pratica questa legge ha introdotto la procedura dell’esdebitazione accessibile ai soggetti non fallibili, che permette di riordinare i propri debiti e di renderli più sostenibili. In che modo? Tramite la compilazione di un piano che sia fattibile e sostenibile in tempi certi e definiti. Nella compilazione di questo piano si possono andare ad escludere alcuni debiti, ottenendo un alleggerimento del loro peso, che può arrivare fino all’80% in meno.

C’è però da porre l’attenzione proprio sugli aspetti chiave di questa legge, che sono la sostenibilità del piano di rimborso e soprattutto la sua fattibilità. Non si tratta quindi di una possibile via da usare per poter scappare dall’obbligo di rimborsare i debiti o per evitare di pagare le cartelle Equitalia. Anzi è necessario che la possibilità di un regolare rimborso di tutti i debiti contratti sia oggettiva e che venga valutata come tale dai periti nominati dal tribunale.

A chi si rivolge?

Come già accennato possono fare ricorso all’esdebitazione i consumatori e i soggetti non fallibili. In questo senso sono da intendersi coloro che nello svolgimento dell’attività lavorativa non sono assoggettabili alla legge fallimentare. Per questa ragione nella legge rientrano due modalità:

  • il piano del consumatore: questa procedura si rivolge a chi è un privato e ha contratto debiti per la sfera personale (non lavorativa). Con questa procedura e se viene logicamente approvata dal giudice non c’è il bisogno che i creditori diano il loro consenso. Il provvedimento del giudice rende il piano obbligatorio per tutte le parti coinvolte. Il consumatore esdebitato dovrà essere regolare nel seguire il piano di rimborso. E’ inoltre necessario che questi abbia un patrimonio o un reddito capace di permette il rimborso. Quindi l’esdebitazione non può essere utilizzata da chi non ha alcun reddito dimostrabile a meno che non abbia qualcuno che faccia da garante;
  • l’accordo del debitore: questa procedura riguarda i soggetti che non siano consumatori ma che allo stesso tempo non siano sottoponibili alla legge fallimentare. Deve sempre essere approvato dal giudice ma qui i creditori possono opporsi. E’ infatti necessario che almeno il 60% di chi vanta un credito sia concorde nel far passare il piano così come è stato proposto.

A queste due modalità si aggiunge una terza in cui il debitore mette il suo patrimonio a disposizione del procuratore nominato dal tribunale perché provveda, tramite l’alienazione di una parte o la totalità di esso, al rimborso dei debiti. Dal patrimonio vengono lasciati fuori solo gli stipendi o salari e pensioni, i crediti e i beni non pignorabili, i diritti di usufrutto e i crediti legati al mantenimento.

Come si accede alla procedura?

Bisogna rivolgersi al tribunale territorialmente competente. La legge (art 15) prevedeva la creazione di Organismi di composizione della crisi (OCC), preposti a guidare chi volesse usare l’iter dell’esdebitazione. In pratica però solo in alcune città sono nati questi “comitati”.

E’ sempre consigliato chiedere alla cancelleria del proprio tribunale (quella della ‘volontaria giurisdizione’) e informarsi se ci sono questi organismi o se si hanno altri riferimenti dando eventualmente mandato per la nomina di un professionista specializzato. Questa figura risulta essenziale per risolvere ogni piccolo intoppo in fase di preparazione del piano, e per arrivare a un programma di rimborso che appaia al giudice effettivamente fattibile e sostenibile.

Quando un consumatore non può usare la procedura?

Come già accennato un motivo di esclusione è riferito alla mancanza dei requisiti legati al proprio patrimonio od al possesso di un reddito dimostrabile. A queste cause si aggiungono anche:

  • aver usufruito dell’esdebitazione nei 5 anni precedenti;
  • non aver rispettato il piano di rimborso precedente;
  • aver subito una qualsiasi revoca alla procedura;
  • aver omesso parte della documentazione durante l’iter di avvio.

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