Come diventare Mediatore Creditizio: requisiti e sicurezza dei finanziamenti
Da poco più di un decennio la figura del mediatore creditizio ha acquisito via via sempre più importanza, da quando cioè una specifica normativa è intervenuta a definirne caratteristiche e limiti (art. 2 del DPR 28 luglio 2000 n. 287, emanato successivamente all’art. 16 della legge 108 del 7 marzo 1996). È solo dal 2010, però, col D.Lgs 141 (e poi successivamente con il d.l. 169 del 2012), che l’accesso alla professione è diventato più rigido, ed i profili più elevati.
Vediamo allora quali sono i requisiti per diventare mediatore creditizio e quali sono le aspettative per chi svolge un lavoro del genere, indipendentemente dalle zone in cui opera (da Roma a Milano, o per un luogo toscano o ligure, ecc).
Cosa fa?
Un mediatore creditizio è un professionista a tutti gli effetti (con tanto di albo) che si colloca tra il cliente e le banche, cercando di individuare il prodotto finanziario più adatto alle esigenze di ogni specifica clientela (prestiti, mutui, etc.). Questo significa che un mediatore creditizio è in continuo contatto con tutti gli istituti finanziari, ma non potrà riscuotere i pagamenti in luogo della banca né chiudere i contratti al posto del cliente (in questo si distingue dall’agente commerciale).
I requisiti per accedere alla professione: società e non persone
I requisiti per diventare mediatore creditizio non sono tanto attinenti a specifici titoli di studio universitari (il diploma di scuola superiore è però obbligatorio ed ovviamente se si ha una laurea in giurisprudenza o in economia tanto meglio), ma a determinate caratteristiche determinate dal già citato D.Lgs 141 del 2010. Tali caratteristiche sono legate anche all’impresa che si vuole mettere su.
Non si può più, infatti, esercitare la professione in qualità di persona fisica, ma solo come forma societaria, di cui la sede legale ed amministrativa dovranno trovarsi in Italia. La società creata dovrà, inoltre, occuparsi (come oggetto sociale) esclusivamente di mediazione creditizia e non anche di altre materie.
Professionalità, onorabilità e capitale sociale
Oltre a questi requisiti fondamentali bisognerà poi essere in possesso anche di requisiti di professionalità ed onorabilità. Nel primo caso bisognerà dimostrare di essere in possesso di un titolo conseguito con il superamento di un esame specifico e di avere alle spalle almeno tre anni (cinque per i presidenti) di esperienza nell’amministrazione di imprese.
Per quanto riguarda i requisiti di onorabilità, invece, è necessario dimostrare di non trovarsi in situazioni di ineleggibilità o decadenza e di non essere stati né condannati a pene detentive, né sottoposti a misure preventive. Infine, occorrerà stipulare una polizza assicurativa di responsabilità civile per l’esercizio di un’attività e versare il capitale sociale previsto per le S.p.A.