Prestiti Dipendenti ASL: meglio un prestito INPS o personale?

Prestiti Dipendenti ASL: quali alternative?

Può capitare di dover affrontare spese impreviste o di volersi regalare una vacanza o un arredamento rinnovato. In questi casi, se non si dispone di sufficiente liquidità o non si desidera azzerare i propri risparmi, può essere necessario richiedere un finanziamento. Se sei un dipendente ASL hai la fortuna di rientrare nella più generica categoria dei dipendenti pubblici, che beneficia di una più ampia e agevolata offerta nel campo del credito al consumo. Continuando a leggere il seguente articolo troverai le principali informazioni sulle alternative a tua disposizione e sui costi che comportano.

Indice

Prestiti INPS (ex Inpdap)

disegno di un medico con logo inps

La prima alternativa da prendere in considerazione è rappresentata dai finanziamenti erogati direttamente dall’INPS o garantiti dal medesimo ente previdenziale. Si tratta di un accesso al credito agevolato, rivolto esclusivamente ai

dipendenti pubblici e statali in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, con un’anzianità di servizio di almeno 4 anni e che siano iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali (Fondo Credito) con una regolare contribuzione di almeno 4 anni.

L’accesso è possibile anche per i pensionati regolarmente iscritti e contribuenti alla suddetta Gestione. I dipendenti ASL, in quanto dipendenti della pubblica amministrazione, risultano automaticamente iscritti alla Gestione Unitaria e mensilmente versano al Fondo, tramite trattenuta in busta paga, un’aliquota pari allo 0,35%. Altre tipologie di dipendenti pubblici, invece, devono fare esplicita richiesta di iscrizione, così come tutti i pensionati. Possono richiedere finanziamenti all’INPS anche i dipendenti ASL in possesso di un contratto di lavoro a tempo determinato, ma in tal caso il prestito concesso dovrà essere rimborsato entro la scadenza del rapporto lavorativo.

Tutti i prestiti INPS hanno le caratteristiche tipiche della cessione del quinto:

  • tasso fisso e rate tutte di pari importo per l’intera durata del finanziamento;
  • rate di importo non superiore al quinto del proprio stipendio/pensione al netto di ritenute previdenziali e fiscali;
  • rimborso a mezzo di trattenute in busta paga da parte dell’ente pubblico di appartenenza;
  • presenza obbligatoria di copertura assicurativa;
  • non viene preso in considerazione il merito creditizio e non sono richiesti garanti.

Si tratta di finanziamenti soggetti ad una procedura burocratica particolare e possono quindi richiedere tempistiche più lunghe rispetto ad un comune prestito personale. Sul portale INPS è possibile effettuare anche delle simulazioni di prestiti per verificare gli importi minimi e massimi richiedibili in base alla propria personale retribuzione. Per quanto riguarda importi e durata, questi dipendono anche dalla tipologia di prestito a cui ci si rivolge.

-Piccoli Prestiti

Si tratta di prestiti di importo ridotto e con rimborso a breve termine, utili per soddisfare le esigenze quotidiane di chi li richiede. E’ possibile ottenere importi pari ad un minimo di 1 fino ad un massimo di 8 mensilità nette di stipendio o pensione da restituire in massimo 4 anni. E

non è necessario specificare l’utilizzo che si andrà a fare del credito in quanto non sono richiesti giustificativi di spesa,

al pari di un comune prestito personale.
E’ previsto un TAN agevolato del 4,25% a cui si aggiunge un’aliquota dello 0,50% per coprire le spese amministrative e la quota da versare al Fondo Rischi (assicurazione) che varia in base alla durata del finanziamento ed all’età del richiedente, così come riportato nell’apposita tabella pubblicata alla fine del Regolamento. Sarà inoltre possibile richiederne un rinnovo dopo aver già rimborsato almeno la metà delle rate previste dal piano di ammortamento. Con una parte del nuovo Piccolo Prestito concesso si andrà ad estinguere ciò che ancora rimane del precedente finanziamento.
La domanda da parte dei dipendenti ASL in servizio dovrà essere presentata presso la propria amministrazione di appartenenza che provvederà a trasmetterla per via telematica all’INPS. Gli ex dipendenti ASL in pensione potranno invece presentarla direttamente online dal portale INPS.

-Prestiti Pluriennali Diretti

Se si necessita di importi maggiori, l’INPS, tramite il Fondo Credito, mette a disposizione anche dei dipendenti ASL i Prestiti Pluriennali Diretti (erogati direttamente dall’INPS in base alla disponibilità del Fondo stabilita anno per anno dal bilancio), con durata di 5 o 10 anni ed importi variabili in base alla motivazione della richiesta.

Si tratta infatti di finanziamenti strettamente regolamentati per accedere ai quali è necessario rientrare, potendolo dimostrare, nelle casistiche elencate e specificate nel sopra citato Regolamento (come ad esempio motivi di salute dell’iscritto o dei familiari, acquisto prima casa, acquisto automobile, manutenzione ordinaria o straordinaria della prima casa).

Sui Prestiti Pluriennali Diretti grava un TAN agevolato pari al 3,5% più i costi accessori previsti anche per i Piccoli Prestiti. La domanda deve essere presentata alla propria amministrazione di appartenenza entro un anno dall’evento documentato che ne ha determinato lo stato di necessità e con tutti i giustificativi di spesa (preventivi e/o fatture) allegati. I pensionati potranno invece inoltrare la domanda direttamente online. Sarà possibile rinnovare un prestito quinquennale dopo due anni di regolari rimborsi e un prestito decennale dopo quattro anni.

-Prestiti Pluriennali garantiti

Nel caso in cui non si rientrasse nelle casistiche previste dal Regolamento dei Prestiti Pluriennali Diretti, l’INPS ha stretto convenzioni con alcuni istituti di credito per permettere ai dipendenti pubblici, quindi anche ai dipendenti ASL, ed ai pensionati di poter richiedere un Prestito Pluriennale, quinquennale o decennale, erogato dalla banca in convenzione ma

garantito dall’INPS in caso di morte, perdita del lavoro o riduzione dello stipendio del richiedente.

I tassi applicati non saranno bassi come quelli previsti dai Prestiti Pluriennali Diretti, ma sono comunque agevolati (variano da istituto ad istituto) e quindi più bassi rispetto a quelli di mercato. Oltre al TAEG previsto dall’ente erogante si dovrà tener conto di ulteriori costi da versare all’INPS per compensare le spese amministrative e i premi compensativi. Alla domanda da consegnare presso la propria amministrazione si dovrà allegare un certificato medico di sana costituzione fisica.

Altre possibili alternative

disegno di medico con banconote

In qualità di dipendente ASL, e quindi di dipendente pubblico, potrai anche valutare la possibilità di richiedere una cessione del quinto dello stipendio presso gli istituti di credito che presentano in catalogo tale prodotto. I tassi solitamente applicati alle cessioni per i dipendenti pubblici sono competitivi, soprattutto laddove sono state strette convenzioni specifiche con l’ASL a livello nazionale o locale. Può essere dunque opportuno informarsi previamente sulla presenza o meno di tali convenzioni in corso direttamente presso la propria amministrazione di appartenenza così da richiedere il preventivo in primo luogo presso gli istituti di credito potenzialmente più vantaggiosi. Poiché la cessione è una tipologia di finanziamento che prevede costi accessori legati anche alla copertura assicurativa obbligatoria occorrerà confrontare soprattutto i TAEG e non soltanto i TAN dei vari preventivi raccolti.

Da non sottovalutare inoltre il vantaggio di poter richiedere una cessione anche nel caso in cui in passato si sia stati segnalati al Crif come cattivi pagatori in quanto il merito creditizio del richiedente non viene preso in considerazione ai fini della concessione del credito.

E se gli importi di cui necessitassi sono particolarmente elevati, potrai accostare alla cessione anche un prestito con delega di pagamento, per raddoppiare la parte di stipendio (fino al 40% totale) impegnata dal rimborso e di conseguenza il credito richiedibile.

Se non si hanno problematiche passate di insolvenza un’altra strada percorribile, più rapida nei tempi e più snella nelle procedure burocratiche, è quella rappresentata dal classico prestito personale. In tal caso ti dovrai recare presso le banche o finanziarie che più ti interessano portando con te busta paga, documento d’identità e codice fiscale per richiedere un preventivo personalizzato. In alcuni casi potrai procedere anche senza recarti di persona in filiale, ma da pc grazie alle richieste online.
In linea di massima potrai richiedere fino ad un massimo di 60.000€ circa, da rimborsare in massimo 120 rate, il cui importo non dovrà sottostare alla limitazione al 20% dello stipendio prevista dalla cessione e dai prestiti INPS. I tassi applicati ad un prestito personale solitamente si aggirano intorno al 7% e le spese accessorie sono ridotte in quanto la copertura assicurativa è solo facoltativa.

Da non sottovalutare, infine, la possibilità di richiedere un prestito finalizzato quando la liquidità serve per l’acquisto di un bene come un divano, uno smartphone o un elettrodomestico. In questo caso sarà lo stesso venditore a fornirti in negozio il finanziamento, in virtù di specifiche convenzioni con le principali finanziarie. E grazie a temporanee promozioni potresti riuscire a spuntare persino il TAN 0%.

(Approfondimento: Prestiti per protestati e cattivi pagatori)