Prestiti subordinati – Cosa sono?

Prestiti subordinati – Cosa cambia rispetto ai finanziamenti irredimibili?

Nella categoria dei prestiti obbligazionari troviamo i prestiti subordinati, che in genere vengono utilizzati dai piccoli risparmiatori, che spesso se li ritrovano senza neppure saperlo all’interno delle polizze vita stipulate con le banche. Ci sono due caratteristiche che li rendono alquanto diversi dai prestiti obbligazionari: il livello di rischio e il rendimento. Il rischio di investimento è sicuramente maggiore, quindi se dietro tali prestiti subordinati si cela un investimento poi rivelatosi fallimentare, i prestiti verranno pagati solo dopo il soddisfacimento di tutti gli altri creditori. Per quanto concerne il rendimento sono invece più redditizi rispetto alle obbligazioni.

Come funzionano

Sono le banche ad emettere i prestiti subordinati, ma a volte quelle straniere lo fanno attraverso le polizze vita (ideate come investimenti “mascherati” da assicurazione), che sono sicuramente più rischiose. Può essere interessante valutare la convenienza dei Prestiti di Intesa San Paolo. Al fine di evitare spiacevoli sorprese è sempre meglio però controllare che all’interno dei propri investimenti non vi siano nascoste determinate clausole. Se le cose vanno male, il risparmiatore viene soddisfatto per ultimo, poiché la precedenza è data a tutti gli altri creditori. Se poi non resta nulla da aggredire il capitale investito andrebbe del tutto perduto. I prestiti subordinati sono utilizzati soprattutto dai maggiori istituti bancari per venire incontro alle aziende in caso di sofferenze bancarie o per ottenere denaro liquido con più facilità.

Per poter essere “regolare” questo tipo di prestito deve riportare in maniera esplicita la natura subordinata nel contratto. E’ importante inoltre che siano ben chiare le condizioni di dilazione, il rimborso del capitale, il tasso di interesse e la durata. Vedi anche a riguardo come funziona la piattaforma Prestiamoci.
Potremmo ben definirli come “obbligazioni di serie b” che giustificano l’alto rendimento a fronte di un rischio considerevole.

Classificazione e differenza dai prestiti irredimibili

I prestiti subordinati sono classificati in base al livello di rischio e al rendimento: Tier 1, Tier 2, Tier 3. E’ necessario che i risparmiatori mettano sulla “bilancia” i vantaggi (dati dal tasso di interesse) e i rischi di tali finanziamenti. Poichè partecipano alle perdite di chi li ha emessi soltanto in caso di liquidazione, i prestiti subordinati non rientrano tra i “prestiti irredimibili” e quindi non è univoca la loro natura finanziaria.
Le principali differenze sono:

  • i prestiti irredimibili coprono le perdite dell’emittente anche al di fuori delle procedure concorsuali
  • nei prestiti irredimibili al contrario dei subordinati si prevede la remunerazione anche in forma posticipata qualora i profitti registrati dall’emittente non siano sufficienti ad onorare quando pattuito.

L’art. 12 comma 7 del TUBC disciplina l’emissione di prestiti subordinati da parte degli istituti di credito, sotto stretta sorveglianza della Banca d’Italia.

Requisiti

Può investire tramite lo strumento del prestito subordinato chiunque abbia compiuto la maggiore età e sia pienamente consapevole dei rischi che tale investimento potrebbe comportare. Vi è comunque la possibilità di ottenere cospicui guadagni. Approfondisci il Prestito d’onore.