Ravvedimento operoso 2023: sanzioni più basse

Tasse non pagate: perchè conviene il ravvedimento operoso?

Il ravvedimento operoso è quello strumento fiscale che permette al contribuente che non ha versato imposte o tasse nei tempi prestabiliti o ha commesso degli errori di calcolo di agire spontaneamente, a fronte di pagamento del dovuto, di una sanzione ridotta e degli interessi legali maturati fino a quel momento, e regolarizzare la sua posizione. Il calcolo può essere fatto con degli appositi tool per alcune imposte, come l’Iva e l’Imu.

Questa è la definizione generale in vigore dal 1997, anno in cui il ravvedimento operoso è stato normato con il D.Lgs 472/97 e, nei suoi principi fondanti, è sicuramente ancora valida.
La Legge di Stabilità del 2016, però, ha introdotto variazioni importanti a favore del contribuente, modulazione diversa della percentuale delle sanzioni e più tempo per poter presentare la pratica, grazie alle quali il Ravvedimento Operoso 2016 è diventato uno strumento molto più snello e, soprattutto, utile per i cittadini (vedi anche Piccoli prestiti online).

Vediamone insieme le caratteristiche principali.

Tipologie di ravvedimento operoso

Esistono varie forme di ravvedimento operoso, a seconda del tempo che intercorre tra momento in cui si commette la violazione e momento in cui la si sana, ed ognuna prevede sanzioni diverse:

  • Sprint che può essere effettuato in caso di ritardo inferiore a 14 giorni con una sanzione prevista di 0,1% (applicata su base giornaliera) di quella che verrebbe applicata in caso di verifica;
  • Breve, da effettuarsi tra il 15° ed il 30° giorno, con una sanzione dell’1,50% rispetto a quella intera;
  • Intermedio se la regolarizzazione avviene tra il 31° ed il 90° giorno, che prevede una sanzione dell’1,67%;
  • Lungo, da effettuarsi tra il 91° giorno ed 1 anno, o il termine della presentazione della dichiarazione, per il quale è stata mantenuta la sanzione ridotta del 3,75%;
  • Lunghissimo, che prevede una sanzione secca del 5% se si paga dopo il secondo anno ed una sanzione ridotta al 4,2% se si regolarizza entro la seconda dichiarazione successiva.

Ravvedimento operoso 2016: cosa cambia

Le differenze più significative rispetto al passato che sono state introdotte con la Legge di Stabilità 2016 sono fondamentalmente due, ma molto importanti:

  • Intermedio, prima non presente, permette di sanare la posizione entro tre mesi con una sanzione ridotta, 1,67%, rispetto a prima, 3,75%, che si può rivelare particolarmente utile soprattutto se si considera come termine ultimo per la presentazione della dichiarazione annuale il 30 settembre e, quindi, come termine ultimo per regolarizzare la propria posizione il 31 dicembre, ovvero la fine dell’anno solare;
  • il ravvedimento operoso lunghissimo consente di sanare il dovuto anche dopo 1 anno, termine prima considerato inderogabile, ed in teoria non pone limiti di tempo, se non quelli dell’eventuale notifica da parte dell’Amministrazione della violazione commessa. Da sottolineare che questo tipo di ravvedimento può essere utilizzato solo per regolarizzare quei contributi di competenza dell’Agenzia delle Entrate e non è applicabile ai tributi comunali.

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