Cessione del quinto: quando è possibile la sospensione?
Quando si firma un contratto per la richiesta della cessione del quinto dello stipendio o della pensione si è obbligati a sottoscrivere un’assicurazione per la copertura in caso di morte (sia dipendenti che pensionati) che perdita di impiego (solo per i dipendenti). Quindi la possibilità di sospensione della cessione del quinto, sulla carta, non è prevista dalla normativa ma ciò non toglie che si possano verificare delle situazioni eccezionali come è accaduto con il Covid 19.
L’emergenza Covid 19
Facciamo subito una doverosa premessa: il decreto Cura Italia ha stabilito solo la sospensione delle rate di mutuo per coloro che rientravano nei casi riportati nel decreto stesso (perdita di impiego o riduzione orario di lavoro), ritrovandosi nella difficoltà oggettiva di poter rimborsare questa tipologia specifica di finanziamento. In questo decreto il riferimento è stato fin da subito solo ai mutui, il che ha escluso l’accesso alla sospensione per ogni altra tipologia di finanziamento.
Per andare incontro a chi aveva maturato la necessità di poter usufruire comunque della sospensione della cessione del quinto o di altre tipologie di prestiti (personali e di credito al consumo) è subentrata una moratoria nata da un accordo tra Abi e Assofin.
Questa moratoria è stata prorogata fino al 30 settembre ma con il perdurare dello stato di emergenza (10 ottobre 2020) si attendono novità sulla possibilità di altre proroghe. Tale moratoria ha previsto la possibilità di sospendere il pagamento delle rate (per tutto l’importo o per la sola quota capitale) per una durata massima di 6 mesi o per periodi inferiori da concordare con il richiedente.
Requisiti moratoria
I requisiti per poter accedere alla moratoria (anche per la sospensione della cessione del quinto) sono rivolti ai dipendenti, dato che i pensionati non rientrano nei seguenti casi di perdita di lavoro oppure riduzione dell’orario di lavoro con perdita di almeno una parte della retribuzione. Per la precisione, le condizioni da rispettare sono le seguenti:
- cessazione del rapporto di lavoro subordinato, escludendo i casi di risoluzione del rapporto consensuale o volontario da parte del lavoratore, licenziamento per giusta causa, oppure nei casi in cui si può entrare nel pensionamento;
- cessazione dei rapporti di lavoro “atipici” previsti nell’articolo 409, numero 3, del codice di procedura civile (valgono le stesse eccezioni previste per la cessazione del rapporto di lavoro subordinato);
- sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per un periodo pari ad almeno 30 giorni (Cassa Integrazione o altri ammortizzatori sociali).
A queste condizioni se ne aggiunge un’altra, ovvero l’avere il prestito con una banca o una finanziaria che abbia aderito a questo accordo tra Assofin e Abi, la quale ha deciso di includere nella moratoria anche la cessione del quinto.
Nel caso della sospensione della cessione del quinto è necessario che siano rispettati i seguenti step:
- il lavoratore deve esprimere la volontà di richiedere la sospensione;
- il datore di lavoro deve accettarla;
- l’accettazione deve avvenire anche da parte della compagnia di assicurazione.
La richiesta va presentata alla propria finanziaria o banca usando l’apposita modulistica.
È possibile per i pensionati?
Il discorso per chi è pensionato è differente, proprio perché la pensione non va incontro alle incognite di chi è in attività lavorativa. Tuttavia è previsto un caso in cui si può ottenere la sospensione della cessione del quinto della pensione. Non si tratta di un aspetto legato alla pandemia in corso bensì alla legge sul sovraindebitamento.
Parliamo di una strada percorribile a seguito della decisione di un giudice del Tribunale di Udine che ha stabilito la sospensione di questo tipo di finanziamento gravante sulla pensione per permettere al pensionato di risanare il proprio debito. Tuttavia nonostante il precedente della suddetta sentenza, non è detto che la strada da percorrere sia semplice e chiara come nel caso delle moratorie.
Cosa accade con la cassa integrazione?
Cosa accade infine per i dipendenti che hanno i datori di lavoro che hanno usufruito della cassa integrazione per il Covid 19? In questi casi bisogna che il datore si metta in contatto con la banca o la finanziaria presso la quale il o i dipendenti hanno una cessione del quinto dello stipendio. Infatti è necessario che le quote che questi tratteneva a monte sullo stipendio netto vengano riconsiderate. Il tutto secondo quanto dispone da tempo l’art. 35 dpr 180/1950 quando si riferisce al caso in cui la “ la trattenuta non può eccedere il quinto dello stipendio ridotto”. In tal caso le ‘rate’ verranno rimodulate sulla base delle somme percepite in regime di CIG.