Rinegoziare cessione quinto – Quando e come è possibile

Rinegoziare cessione quinto stipendio e pensione : ecco come fare

La normativa ci permette di rinegoziare la cessione del quinto dello stipendio o della pensione (se ci sono le condizioni anagrafiche), anche nel caso di cessioni convenzionate (come ad esempio quelle Inps). Tuttavia bisogna in primis capire che cosa si intende per “rinegoziazione” di questo particolare tipo di prestito personale, considerata la natura specifica della cessione del quinto, che ha spinto il legislatore a disciplinare il tutto con delle leggi e regolamenti ad hoc.

Che cosa si intende?

Quando decidiamo di rinegoziare una cessione del quinto di fatto estinguiamo in modo anticipato il finanziamento di cessione del quinto esistente e ne apriamo un altro. Proprio per questo può essere utilizzata anche la dicitura di ‘rinnovo’. Per accedere a questo opportunità bisogna rispettare alcuni limiti, che sono stati introdotti sempre dal legislatore, e che cambiano a seconda che il contratto di finanziamento in essere sia di tipo “decennale” oppure quinquennale.

Quali sono i limiti per la rinegoziazione?

Per poter decidere di rinegoziare la cessione del quinto bisogna innanzitutto avere già un finanziamento di cessione in corso. Questo presuppone che chi abbia fatto la richiesta sia già in possesso dei requisiti minimi necessari che in generale sono:

  • l’essere un lavoratore dipendente o pensionato;
  • possedere un’età anagrafica consona a quella richiesta dall’ istituto di credito;
  • godere di uno stato di salute idoneo a far valutare positivamente la richiesta di rinnovo.

Di contro la necessaria sussistenza di questi requisiti può non permettere la richiesta a chi li ha perduti nel frattempo ad esempio in caso di un peggioramento dello stato di salute che rende il richiedente “non assicurabile”. Da sottolineare il caso limite legato all’età anagrafica accettata per i dipendenti in prossimità della pensione. In questo caso è, in linea di massima, necessario attendere che avvenga il passaggio da “dipendente a pensionato” e quindi procedere alla richiesta di rinnovo con il nuovo status.

N.B. Nel passaggio da cessione del quinto dello stipendio o della pensione ci sarà poi da considerare anche la presenza del limite della quota cedibile.

Oltre a questi limiti “soggettivi” che sono legati ai requisiti che deve possedere personalmente il richiedente, ci sono poi da considerare i limiti oggettivi, ovvero quelli legati allo stato di avanzamento del piano di ammortamento della cessione in corso. Qui bisogna fare una netta distinzione a seconda che si tratti di una cessione quinquennale o decennale.

Cessione del quinto decennale

In questo caso la richiesta di rinegoziazione può essere fatta solo dopo aver rimborsato almeno il 40% delle rate. Quindi se si ha una cessione del quinto con durata pari a 10 anni allora bisogna aver prima rimborsato almeno 48 rate. Non esiste la possibilità di poter derogare a questo limite normativo.

Cessione del quinto quinquennale

Anche per la cessione del quinto quinquennale vale in realtà il suddetto vincolo anche se limitatamente ad una rinegoziazione da un piano quinquennale ad un altro piano quinquennale. Se invece si vuole passare da una cessione con piano di ammortamento quinquennale in uno decennale allora il limite del 40% viene a cadere e la richiesta di rinnovo può essere fatta senza altre limitazioni se non quelle legate ad un possibile peggioramento della salute,al passaggio da dipendente a pensionato, età anagrafica, ecc.

Conviene come operazione?

Il discorso della convenienza va tenuto ben separato da quello della possibilità di poter rinegoziare la cessione del quinto che si ha in corso. Infatti non è assolutamente detto che le nuove condizioni saranno in linea con quelle precedenti (Attenzione: ricordiamo ancora una volta che al di là dei termini usati di fatto si estingue il precedente contratto di cessione e se ne stipula uno del tutto nuovo con nuove condizioni). Nel particolare è necessario valutare:

  • l’eventuale presenza di voci di spesa accessorie che non erano previste nel precedente contratto;
  • il risparmio sul precedente contratto in base al tasso offerto od al contrario quanto andremmo a pagare in più con l’accensione di una nuova cessione del quinto.

Se non si ha una necessità oggettiva (ad esempio di nuova liquidità sorta successivamente alla stipula della cessione del quinto), prima di accettare una proposta di rinnovo (che è una prassi che molte finanziarie adottano prima che sia scaduto il rimborso completo di cessione), o prima di farne richiesta in modo autonomo, è bene pensarci a fondo e considerare i pro ed i contro.A riguardo può essere utile l’impiego dei tool di calcolo indipendenti, od ancora richiedere un conteggio di estinzione e andarlo a confrontare con un preventivo sulla nuova cessione del quinto che dovremmo sottoscrivere.

Come consigliano le varie associazioni dei consumatori, va fatta massima attenzione, proprio alla lista dei costi accessori inseriti nel preventivo, e nel conteggio di estinzione, considerando quasi sempre presente anche il peso della penale di estinzione anticipata. Infine va considerata la componente assicurativa. Vediamola insieme.

Approfondimento: Estinzione anticipata cessione del quinto.

Come funziona con l’assicurazione?

A riguardo non c’è differenza a seconda che si decida di fare il rinnovo o di estinguere anticipatamente la cessione del quinto senza chiederne una nuova. Come già più volte affermato, infatti, in entrambi i casi l’effetto sul contratto esistente è lo stesso: il prestito si chiude sempre in modo anticipato, il che produce una serie di effetti che coinvolgono anche la componente assicurativa.

Nel particolare per le polizze che sono state stipulate dopo ottobre 2010 già a livello contrattuale deve essere specificato il rimborso della parte di premio assicurativo relativo ai premi già pagati ma non goduti sia a livello di calcolo che come modalità di restituzione. Anche per gli altri contratti si ha comunque diritto alla restituzione della quota di premio non goduta con un calcolo proporzionale alla durata restante (ad esempio relativi alle 60 rate che non dovrò rimborsare avendo estinto una cessione del quinto decennale in via anticipata dopo 5 anni).

Questo diritto ovviamente non spetta nei casi in cui è stata la banca o la finanziaria a farsi carico del costo della copertura assicurativa, mentre in tutti gli altri casi, quasi sempre dietro esplicita richiesta, dovranno essere restituiti. La richiesta non dovrà essere forzatamente fatta al momento della ‘chiusura’ del prestito bensì entro 10 anni che ne rappresentano il tempo di prescrizione.

N.B. Trattandosi di un tipo di copertura che di fatto è obbligatoria e non facoltativa, in caso di rinegoziazione si dovrà logicamente stipulare anche una nuova copertura assicurativa che sarà legata al nuovo contratto di cessione del quinto.