Marca da bollo su cambiale – Guida al calcolo

Bollo cambiale: perché è obbligatorio e conseguenze in caso di mancato pagamento

La cambiale, il vecchio e poco amato “pagherò”, torna prepotentemente di moda, complice una sempre maggior difficoltà da parte dei cittadini di accedere a finanziamenti e a linee di credito alternative.

Per far fronte a debiti e a insoluti quindi si ricorre sempre più spesso a questo titolo di credito che si basa su una promessa di pagamento che se non viene mantenuta crea molti problemi a chi l’ha emessa.

Perché abbia valore di titolo di credito a tutti gli effetti deve soddisfare precisi requisiti come la marca da bollo cambiale apposta secondo precisi criteri di calcolo. (Vedi anche Compilazione Cambiale)

Cos’è e come funziona

Come abbiamo già detto la cambiale è in tutto e per tutto una garanzia, un vero e proprio strumento che permette al creditore, se la somma dovuta non dovesse essere corrisposta entro i termini prestabiliti, di rivolgersi direttamente al Tribunale per vedere riconosciuto il proprio diritto, attivando gli strumenti legali che costringono il debitore a corrispondere il dovuto, fino al pignoramento dei beni di quest’ultimo, per importo pari a quello riportato sul titolo, e l’eventuale aggiunta delle spese sostenute per ottenerne il pagamento.

Esistono due tipi di cambiale:

  • il “pagherò”, chiamato più tecnicamente vaglia cambiario. Due sono i soggetti interessati, il debitore che rilascia al creditore il titolo cambiario come prova dell’impegno del pagamento di una certa somma entro una determinata data;
  • il “pagherà”, o cambiale tratta. In questo caso i soggetti interessati sono tre, il traente, colui che firma la cambiale a favore del beneficiario e che obbliga un terzo, il trattario, verso cui è creditore, a saldare l’importo entro una tale data al in vece sua.

Requisiti di validità: il bollo cambiale

Il mancato pagamento dell’imposta di bollo sulla cambiale comporta la perdita dell’esecutività del titolo, ma non dei diritti e doveri generati dall’accordo. (Vedi anche Protesto Cambiale)

L’importo del bollo che deve essere applicato è proporzionale alla cifra che viene garantita e si calcola:

  • nella misura dell’11‰ sul vaglia cambiario,
  • nella misura del 12‰ sulla cambiale tratta.

La marca da bollo, che ad onor del vero è stata sostituita dal contrassegno telematico dal 2009, può essere acquistata contestualmente al titolo cambiario nelle rivendite di valori bollati oppure applicata in seguito direttamente sul modulo a patto che la data presente sul bollo sia antecedente o uguale alla data di emissione del titolo di credito.

Se si rendesse necessario aggiungere ulteriori bolli supplementari, perché magari ci si accorge che si è sbagliato a calcolare l’importo corretto, è possibile a patto di fare annullare le nuove marche da bollo nelle opportune sedi, quali un Ufficio Postale o presso gli appositi uffici del Registro che si trovano alla Camera di Commercio, con timbro e con data antecedente o uguale alla data di emissione del titolo stesso. A garanzia che la tassa dovuta con il bollo cambiale venga interamente corrisposta fin dall’inizio e non solo nei casi in cui ci si debba avvalere legalmente del “pagherò” per rientrare in possesso del denaro a cui si ha diritto.