Differenze tra cambiale tratta e pagherò cambiario
La cambiale è uno dei numerosi titoli di credito accettati dall’ordinamento italiano. La principale funzione è quella di rimandare il pagamento di una certa somma di denaro ad una data prestabilita.
Questa caratteristica la differenzia da ogni altra forma di credito, come ad esempio l’assegno, pronto per l’incasso non appena emesso. Sono 2 le tipologie di cambiali riconosciute in Italia: la cambiale tratta ed il pagherò cambiario.
Il funzionamento dei diversi titoli può essere considerato praticamente opposto: nella cambiale tratta è il traente, ovvero colui che appone la firma sulla cambiale, ad emettere un ordine al debitore, il trattario, obbligato a pagare la somma di denaro indicata al portatore del titolo che, a tutti gli effetti, ne diventa beneficiario. In questo caso è il traente a garantirne il valore legale.
Succede diversamente, invece, con il pagherò cambiario in cui è l’emittente a promettere al creditore, ovvero il beneficiario del titolo, il rimborso di una somma di denaro in una data fissata. In questo caso è l’emittente a sottoscrivere con la sua firma il titolo.
Cambiale tratta e pagherò: le caratteristiche principali
La cambiale è, come definito dalla normativa, un titolo all’ordine e può essere trasferita mediante la girata, come accadeva fino a qualche anno fa anche con gli assegni, ora considerati, nella stragrande maggioranza dei casi, non trasferibili.
E’ inoltre definita come un titolo completamente autonomo perché non fa riferimento al rapporto principale che dà origine all’emissione della stessa materialità tra creditore e debitore. In aggiunta è considerata un titolo astratto, non dando alcun riferimento ai motivi ed alle ragioni per cui è emessa.
Infine è, a tutti gli effetti, un titolo esecutivo che può essere impugnato per operare nelle sedi legali l’eventuale mancata riscossione del credito.
La cambiale: i requisiti di validità
Ogni cambiale, per essere presentata all’incasso, deve possedere alcuni requisiti fondamentali (pena la non accettazione) tra cui la denominazione, che equivale alla specifica individuazione che il titolo sia o una cambiale tratta o un pagherò cambiario.
E’ necessario, quindi, che la cambiale riporti il nome di chi deve pagare l’importo indicato e la data dell’emissione. Al contrario di quanto si pensi, la scadenza è considerata un requisito accessorio, detto anche naturale: in caso di mancanza di questo dato, la cambiale dovrà essere pagata anche a vista, ovvero nel momento esatto della presentazione della stessa presso un istituto bancario (vedi Come cambiare banca).
Altri articoli: Bollo cambiale.