Prestiti per infermieri: quali alternative?

Prestiti per infermieri: guida alla scelta

Sono tante le motivazioni che possono spingerci a richiedere un prestito, ma indipendentemente da quali esse siano è sempre opportuno essere a conoscenza delle possibili alternative a disposizione per poter individuare più facilmente la soluzione che meglio soddisfa le nostre esigenze e le nostre tasche. In particolare ciò torna utile a quelle categorie di consumatori che, in virtù del proprio contratto lavorativo, possono accedere a forme agevolate di finanziamenti, come ad esempio gli infermieri. Le agevolazioni più interessanti riguardano sicuramente i prestiti per infermieri appartenenti alla pubblica sanità, ma anche gli infermieri della sanità privata possono in alcuni casi usufruire di condizioni favorevoli. Nel seguente articolo fornirò a questa specifica categoria di consumatori tutte le informazioni utili per orientarsi al meglio tra le varie offerte e trovare il finanziamento più indicato.

Indice

Prestiti INPS

disegno di infermiere con scritta inps

Gli infermieri appartenenti alla sanità statale (dipendenti dell’ASL e di Aziende Ospedaliere e Universitarie o di Case di Cura pubbliche) possono in primo luogo valutare le diverse tipologie di prestiti offerti dall’INPS (ex INPDAP).

Si tratta di finanziamenti accessibili ai dipendenti pubblici e statali che siano in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, con un’anzianità lavorativa di 4 anni validi al fine della pensione e che siano iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Fondo Credito) con almeno 4 anni di regolare pagamento della quota dovuta.

In caso di contratto a tempo determinato con durata almeno triennale, è possibile usufruire dei prestiti INPS soltanto se il piano di rimborso si completa entro la fine del contratto stesso.

Tutti i prestiti INPS presentano alcune caratteristiche tipiche della cessione del quinto dello stipendio e cioè:

  • il rimborso avviene a mezzo di trattenute in busta paga effettuate direttamente dall’Ente pubblico da cui si dipende;
  • l’importo fisso delle rate non può superare il 20% del proprio stipendio al netto di ritenute fiscali e previdenziali.

Se la somma di cui si necessita è contenuta, ci si può orientare sul Piccolo Prestito, che permette di richiedere un importo pari al massimo a 8 mensilità nette del proprio stipendio, da restituire entro un massimo di 4 anni. Tale tipologia di prestito ha il vantaggio di non necessitare di alcun giustificativo di spesa e l’erogazione non è vincolata all’utilizzo della somma per comprovate e specifiche motivazioni.

Economicamente parlando, il Piccolo Prestito gode di un TAN agevolato del 4,25%. Tra le spese accessorie sono previste un’aliquota dello 0,5% per la copertura delle spese amministrative e una quota da versare al Fondo Rischi il cui importo dipende dall’età del richiedente, come indicato dalle apposite tabelle presenti nel Regolamento.

Se la somma di cui si necessita è più elevata, è possibile orientarsi invece sui Prestiti Pluriennali Diretti (cosiddetti in quanto erogati direttamente dall’INPS), che possono avere durata quinquennale o decennale. In tal caso però il credito sarà concesso soltanto per alcune comprovate motivazioni specificate all’interno del Regolamento. Quindi si potrà usufruire del TAN agevolato al 3,5% soltanto nel caso in cui si possa dimostrare di rientrare nelle casistiche stabilite, che riguardano ad esempio problemi di salute dell’iscritto o di un membro del suo nucleo familiare, nascita di un figlio, morte di un familiare, acquisto dell’auto, manutenzione ordinaria e straordinaria o acquisto dell’abitazione principale.

Sia l’erogazione dei Piccoli Prestiti che dei Prestiti Pluriennali sono soggette alla disponibilità stanziata annualmente dall’INPS al relativo Fondo Credito ed è possibile effettuare delle simulazioni di calcolo utilizzando l’apposito tool presente sul sito ufficiale.

E’ possibile anche rivolgersi agli Istituti di credito in convenzione con l’INPS per richiedere un Prestito Pluriennale Garantito, cioè garantito dal Fondo Credito INPS ma erogato dall’istituto convenzionato. Anche in questo caso gli infermieri potranno usufruire di un tasso agevolato, ma questo varierà da banca a banca e sarà più alto rispetto a quello offerto dal prestito diretto, pur restando comunque più favorevole rispetto a quello di mercato. Sempre necessario ai fini dell’erogazione produrre tutta la documentazione richiesta relativa allo stato di necessità.

Cessione del quinto dello stipendio

disegno di infermiere con rappresentazione di un quinto

Altra strada percorribile è quella della richiesta di una cessione del quinto dello stipendio, che non richiede alcun giustificativo di spesa. Banche e finanziarie vedono gli infermieri come consumatori a basso rischio, per cui sono ben disposti a stringere convenzioni con gli Enti Sanitari Statali o Privati di appartenenza e ad offrire quindi ai loro dipendenti condizioni agevolate, che possono riguardare tassi concorrenziali, burocrazia semplificata o spese accessorie ridotte.

E’ opportuno, dunque, informarsi presso la propria amministrazione per conoscere le eventuali convenzioni in atto e rivolgersi alle banche coinvolte per richiedere un preventivo personalizzato.

La cessione del quinto è una forma di prestito personale che presenta delle spese accessorie notevoli, prima fra tutte la polizza assicurativa vita e impiego obbligatoria per legge, ma offre l’indiscusso vantaggio di essere accessibile anche a cattivi pagatori e pignorati, in quanto, ai fini della concessione del credito, non viene preso in considerazione il merito creditizio del richiedente ma soltanto la busta paga e il tipo di contratto lavorativo in essere. Inoltre, nel caso in cui l’importo necessario sia importante, è possibile raddoppiare la quota cedibile (arrivando ad impegnare il 40% della retribuzione mensile netta) chiedendo in aggiunta il prestito con delega, erogabile però solo a condizione che l’amministrazione di appartenenza conceda per iscritto il suo consenso.

(Approfondimento: Prestiti per protestati e cattivi pagatori)

Altre possibili alternative

disegno di infermiere con monete e banconote

Gli infermieri, sia statali che privati, possono accedere al credito anche tramite la richiesta di un tradizionale prestito personale. Non si godrà di tassi agevolati, ma tale forma di finanziamento presenta comunque costi accessori più bassi rispetto ad una cessione del quinto e tempi si istruttoria ed erogazione più rapidi anche rispetto ai prestiti INPS.

Affinché la richiesta vada a buon fine è però necessario disporre di un buon merito creditizio e di un contratto lavorativo possibilmente a tempo indeterminato. In mancanza di tali requisiti la concessione del credito potrebbe essere vincolata da parte della banca alla firma di un garante o di un fideiussore.

Nel caso in cui, invece, la liquidità occorra per l’acquisto di un bene (ad esempio l’auto nuova, una vacanza, un nuovo divano) potrebbe essere più conveniente richiedere un prestito finalizzato, spesso proposto direttamente dal venditore che funge da intermediario con le più note finanziarie nazionali (Findomestic, Agos, Compass). Tale forma di finanziamento permette di usufruire di tassi concorrenziali (alle volte addirittura TAN 0%), spese accessorie ridotte ed offre la comodità di poter essere richiesto in loco, al momento dell’acquisto, previa presentazione dell’opportuna documentazione.

Cosa valutare per scegliere al meglio

punti di domanda

Da quanto finora detto emerge che gli infermieri che necessitano di liquidità possono percorrere diverse strade.

Per poter scegliere al meglio quella più adatta alle proprie esigenze ed alle proprie tasche è sempre opportuno richiedere il maggior numero di preventivi possibile, sia online (quando l’istituto di credito lo permette) sia recandosi direttamente presso la banca convenzionata o comunque di proprio interesse.

Al momento della valutazione delle varie offerte occorre paragonare il TAEG, in quanto è questo il valore che indica il costo complessivo del finanziamento, spese accessorie comprese. Oltre alla convenienza, però, l’infermiere dovrà valutare anche altri fattori, che potrebbero influire sulla scelta ancor più del vantaggio economico.

Infatti, se ad esempio si deve rispondere ad una necessità di liquidità impellente, i finanziamenti INPS potrebbero non essere la soluzione giusta pur essendo sicuramente competitivi da un punto di vista economico, in quanto richiedono dei tempi burocratici e quindi di erogazione più lunghi rispetto a quelli di un prestito personale o finalizzato. Nel caso, invece, di passate segnalazioni al Crif per problemi di insolvenza, sarà opportuno indirizzarsi verso la cessione del quinto, pur essendo più costosa, poiché richiedibile anche da pignorati e cattivi pagatori.