Prestiti in convenzione forze armate – Ecco a chi rivolgersi

Prestiti forze armate – Le migliori convenzioni di oggi

I prestiti in convenzione per le Forze Armate sono particolari soluzioni di finanziamento specificatamente pensate e studiate per tutti quei lavoratori che appartengono alle categorie in oggetto: Carabinieri e dipendenti dell’Esercito Italiano, dell’Aeronautica, della Marina, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco.

Caratteristiche, requisiti e garanzie

Solitamente i prestiti personali dedicati ai dipendenti delle Forze Armate sono particolarmente vantaggiosi perché permettono di avere tassi di interesse agevolati, decisamente inferiori a quelli di solito ottenibili per i finanziamenti standard.

Ciò è possibile perché vengono sottoscritte particolari convenzioni tra i Ministeri da cui dipendono le Forze Armate ed i Corpi Civili e l’Inpdap, l’Ente pensionistico di riferimento, o le finanziarie e le banche che sono disponibili ad applicare particolari condizioni a fronte di una solvibilità del cliente direttamente garantita dallo Stato.

Tutti i dipendenti delle Forze Armate possono avere facilmente accesso a tali prestiti semplicemente rivolgendosi all’Istituto di Credito convenzionato presentando:

  • le ultime due buste paga (vedi anche Prestiti personali senza busta paga);
  • un documento di identità in corso di validità;
  • il codice fiscale;
  • il documento attestante lo Stato di Servizio, da richiedere direttamente alla propria Caserma.

Cessione del Quinto

Il prestito personale in convenzione per le Forze Armate viene solitamente concesso con la modalità di Cessione del Quinto. Trattasi di un particolare tipo di finanziamento che prevede come modalità di pagamento l’automatica cessione di una parte dello stipendio, fino ad un massimo di ⅕ del totale, che viene trattenuta direttamente dal datore di lavoro, in questo caso i Ministeri da cui dipendono i vari corpi militari e civili a cui questi prestiti sono dedicati, il quale si impegna a corrispondere il dovuto alla banca o alla finanziaria beneficiarie (vedi anche Simulazione prestito).

Le norme, la Legge 180/50 e le relative integrazioni delle Leggi 311/2005 ed 80/2005, che regolano la Cessione del Quinto stabiliscono infatti che il datore di lavoro non possa sottrarsi all’obbligo di garantire le rate del proprio dipendente, il quale vanta in pratica un credito riconosciuto nei suoi confronti.

La Cessione del Quinto prevede tassi fissi per tutta la durata del contratto che non può superare i 120 mesi, ovvero i 10 anni. Da ciò consegue che la somma che può essere richiesta è determinata dal totale della retribuzione mensile del soggetto richiedente, in quanto i limiti sono imposti dalla percentuale massima applicabile su questo totale, appunto il 20%, e dalla durata del contratto.