Incentivi rottamazione auto: tutte le novità 2022

Cambiare automobile nel 2022: guida agli incentivi per acquisto e rottamazione auto

Gli incentivi per l’acquisto o la rottamazione auto sono un’agevolazione che si conferma di anno in anno, anche se dobbiamo distinguere tra le varie tipologie di incentivo e le diverse modalità per accedervi.

Indice

Tipologie di incentivi

La prima tipologia è quella che riguarda gli incentivi che troviamo presso i concessionari. Sono presenti soprattutto quando si arriva a fine anno, un periodo in cui normalmente le vendite fisiologicamente si riducono. Proprio per questo spesso le case automobilistiche tendono ad incentivare maggiormente l’acquisto di una vettura nuova.

In molti aspettano il nuovo anno per immatricolare una vettura per questioni di svalutazione della stessa ma spesso le offerte sono così vantaggiose che anticipare l’acquisto diventa un obbligo. L’accortezza è di acquistare alla fine dell’anno ma aspettare Gennaio per l’immatricolazione (vedi anche Vantaggi Leasing auto).

Tuttavia, a farla da padrone negli ultimi anni sono stati soprattutto gli incentivi acquisto e rottamazione auto promossi dallo Stato (a volte accompagnati anche da contributi regionali) sui quali ci focalizzeremo in questo articolo.

modellino auto rossa su mucchio banconote

Incentivi statali per acquisto di vetture ecologiche

Noti anche come Ecobonus, gli incentivi auto statali hanno come obiettivo lo svecchiamento del parco auto nazionale (anche oltre le euro 5), puntando ad un turnover con auto più ecologiche (come le ibride, le elettriche e le plug-in).

Per questi incentivi, che riguardano solo l’acquisto di auto nuove (le auto usate restano al palo…), le modalità di accesso nel corso degli anni sono state più o meno le stesse. Ciò che cambia nel tempo è l’importo accessibile, sia come fondo complessivamente stanziato che come disponibilità residua per ogni anno. Infatti, solitamente gli incentivi auto statali vengono stanziati tramite la definizione di un plafond destinato ad un apposito fondo, che definisce sia i requisiti delle auto, sia gli eventuali requisiti dei proprietari di auto (orientato soprattutto sull’Isee). Tale plafond viene approvato con cadenza triennale (dopo il triennio 2019-2021 è stato recentemente approvato il triennio dal 2022 in poi) anche se in molti casi possono essere inseriti dei correttivi in corso d’opera, come ad esempio nuovi stanziamenti, una riorganizzazione dello stanziamento tra auto endotermiche e più ecologiche e così via.

La cadenza triennale spiega perché al momento dell’acquisto può capitare di sentirci dire dal concessionario che gli incentivi di rottamazione auto sono finiti. In tal caso o si attende una riapertura futura oppure ci si accontenta degli sconti del concessionario scelto.

Come funzionano?

In generale ci sono delle fasce di ecobonus tanto più vantaggiose quanto maggiore è il livello ecologico (= minori emissioni) della vettura che si intende acquistare . In particolare, per l’acquisto di automobili fino a 50 g/km di emissioni si può ottenere il contributo più elevato che diminuisce per emissioni fino a 95 g/km.
Per le auto con emissioni più basse (come nel caso di elettriche e ibride) possono essere previsti bonus (di importo minore) anche senza rottamazione.

Ultimissime 2022: quali auto rientrano negli incentivi?

Per il triennio 2022-2024 gli incentivi rottamazione auto (accessibili solo con acquisto di autovetture nuove di fabbrica o in leasing) sono stati organizzati nel seguente modo:

Livello di emissione Tipologia auto Incentivo con rottamazione Incentivo senza rottamazione
0-20 g/km auto elettriche 5000 € 3000 €
21-60 g/km auto ibride plug-in 4000 € 2000 €
61-135 g/km auto full/mild hybrid, benzina, diesel, metano e gpl 2000 € 0€

N.B. Gli incentivi rottamazione auto si possono cumulare con quelli regionali e con gli sconti applicati direttamente dai concessionari. Per questa ragione, quando si chiede un preventivo è bene far riportare in modo separato e dettagliato ogni voce relativa ai vari sconti.

modellino auto elettrica

Modelli in promozione in questo periodo

Come detto in apertura, oltre agli Ecobonus ci sono, poi, i vari sconti offerti dalle case automobilistiche. tenendo però presente che per molti modelli in promozione le offerte sono basate sull’apertura di un finanziamento (vedi anche Prestiti online immediati).

Al 14 settembre 2022 ne è un esempio la Fiat con la proposta riferita alla Nuova Tipo sia Ibrida che a motorizzazione tradizionale od ancora la Peugeut che lega i propri ecobonus alla sottoscrizione del finanziamento ‘I Move Avantage Elettrici’.

Conclusioni

Le possibili alternative tra sconti e offerte dirette con l’aggiunta di incentivi di rottamazione auto sono talmente ampie che bisogna informarsi personalmente presso i concessionari, richiedendo preventivi personalizzati.

Ultimo aggiornamento: 14 settembre 2022

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Noleggio auto a lungo termine per privati e aziende: conviene?

Alternative all’acquisto dell’auto: il noleggio auto a lungo termine

Fino a poco tempo fa il noleggio auto a lungo termine rappresentava una soluzione presa in considerazione esclusivamente da liberi professionisti con partita IVA o dalle imprese con flotte aziendali. Si tratta infatti di un contratto particolarmente vantaggioso per queste categorie di utenti in quanto, oltre alla praticità gestionale ed assicurativa, permette di usufruire di tutta una serie di agevolazioni fiscali.

Negli ultimi tempi, però, si è registrato un trend in aumento per il noleggio a lungo termine da parte dei privati, anche in mancanza di agevolazioni fiscali, soprattutto nelle grandi città, come Roma e Milano. Perché? Quando tale tipologia di noleggio può convenire ad un privato rispetto al normale acquisto? Scopriamolo insieme

Indice articolo

Cos’è?

Il noleggio auto a lungo termine prevede l’acquisto da parte della società di noleggio dell’auto scelta dal cliente. La proprietà è interamente della società, che stipula col cliente un contratto di noleggio della vettura per una durata che comunemente va dai 16 ai 48 mesi.

In altre parole è come se si trattasse di un abbonamento ad un servizio. A fronte di un anticipo a fondo perduto (non sempre richiesto) e di un canone mensile fisso, il cliente potrà utilizzare a suo piacimento l’auto, senza dover provvedere a nulla se non al carburante e ad eventuali multe. Infatti nel canone mensile sono inclusi:

  • tutte le spese burocratiche legate all’acquisto;
  • assicurazione e gestione dei sinistri;
  • bollo;
  • manutenzione ordinaria e straordinaria;
  • soccorso stradale.

Con questa formula il cliente si libera completamente di tutte le incombenze legate alla proprietà dell’auto, in quanto interamente seguite e gestite dalla società di noleggio. Inoltre non dovrà trovarsi mai nella condizione di affrontare spese impreviste, in quanto la manutenzione ordinaria e straordinaria è già compresa nel canone, mantenendo così costante e sotto controllo l’esborso mensile relativo all’auto.

Gli unici obblighi del conducente sono:

  • riconsegnare l’auto a fine contratto in condizioni pari a quelle di consegna, pena l’addebito delle riparazioni necessarie;
  • aver percorso un numero di chilometri il più vicino possibile a quelli indicati alla stipula del noleggio. L’esubero sarà addebitato secondo le condizioni economiche presenti nel contratto.

Tra le società di car sharing che praticano il noleggio a lungo termine sono particolarmente note e diffuse Arval, Leasys, LeasePlan ed Alphabet, solo per citarne alcune.

Vantaggi per liberi professionisti e aziende

Questa tipologia di contratto risulta particolarmente vantaggiosa rispetto all’acquisto tradizionale soprattutto per chi possiede la partita IVA o per chi gestisce flotte aziendali.

Infatti se ne traggono vantaggi sia economici che operativi:

  • economici: non è necessario immobilizzare capitali per l’acquisto del veicolo e grazie al canone fisso onnicomprensivo si può ben preventivare, senza spese impreviste e brutte sorprese, l’incidere dell’auto sul bilancio aziendale. In più è possibile usufruire di agevolazioni fiscali sui canoni versati e sull’IVA, che contribuiscono a rendere il noleggio più conveniente. Inoltre non si dovranno affrontare i fastidi legati allo svalutazione dell’auto e alla rivendita dell’usato, in quanto a fine contratto l’auto torna senza alcun impegno nelle mani dell’agenzia.
  • operativi: l’azienda si libera di qualunque incombenza legata all’auto, provvede a tutto l’agenzia di noleggio, con un notevole risparmio di tempo ed energie.

Attenzione però a quantificare con precisione il chilometraggio annuale previsto, perchè una valutazione sbagliata può ridurre notevolmente la convenienza del noleggio.

Il canone mensile, infatti, dipende anche dal chilometraggio indicato: più si prevede di usare la macchina, più sale il canone. Percorrere meno chilometri significa aver speso inutilmente, percorrerne di più comporterà un addebito extra sulla differenza al momento della restituzione.

Noleggio auto a lungo termine per privati: quando conviene?

Ad esclusione delle detrazioni fiscali, tutti i vantaggi elencati per le aziende valgono anche per una clientela privata. Con il noleggio a lungo termine ci si libera degli obblighi e degli impegni legati alla proprietà di un veicolo e la rata mensile “all inclusive” rappresenta sicuramente una comodità. Ma ne vale la pena anche da un punto di vista economico? La risposta è :“dipende”, da tanti fattori.

Il noleggio a lungo termine risulta essere maggiormente conveniente per chi percorre molti chilometri all’anno, in quanto tale fattore incide molto sulla svalutazione dell’auto al momento di un’eventuale vendita. Inoltre è indicato a quegli automobilisti che amano cambiare spesso l’auto, vendendo per acquistare nuovamente, perchè col noleggio solitamente si perde meno che con la compravendita.

Se invece appartieni a quella categoria di guidatori che utilizza la macchina solo per brevi spostamenti e che preferisce cambiarla solo quando diventa necessario, allora l’acquisto tradizionale rimane la scelta più azzeccata.

Facciamo dei conti per quantificare quanto può costare il noleggio di una citycar nuova per 36 mesi e quando il noleggio conviene. Le condizioni economiche del noleggio fanno riferimento a quanto riportato sul sito Arval.

  • Per noleggiare una Nissan Micra IG 71 Acenta con un chilometraggio indicativo di 10.000 Km/anno è necessario versare un anticipo di 2.500€ e 36 rate da 238€ mensili, per un totale di 11.068€. Teniamo presente che in tale cifra è compresa l’assicurazione e il bollo per un totale di circa 4.000€.
  • simulazione leasing nissan sito arval

  • Acquistare un’identica Micra nuova costa da 15.250€ (prezzo di listino su Quattroruote). Se la si dovesse tenere per 10 anni, senza intenzione di rivenderla sul mercato dell’usato, spalmando il suo costo nel tempo ogni anno varrebbe 1.525€. Per tre anni sarebbero 4.575€ a cui aggiungere i 4.000€ circa di assicurazione e bollo. Totale: 6.100€. Rispetto agli 11.068€ del noleggio economicamente risulta più conveniente: non avremo goduto dei vantaggi del noleggio e magari avremo dovuto affrontare un esborso maggiore nei primi tre anni nel caso di un eventuale finanziamento, ma una volta estinto, nei sette anni successivi dovrei mettere in conto una spesa di circa 100€ al mese per bollo e assicurazione. E’ anche vero però che potrebbero cominciare ad essere necessarie sempre più manutenzioni straordinarie…
  • Nel caso in cui, invece, si volesse cambiare auto dopo tre anni vendendo l’usato, dopo tre anni la Micra, secondo una simulazione fatta su Autoscout24, con un pari chilometraggio di quella noleggiata, varrebbe in media 8.700€.

aimulazione svalutazione auto nissan micra da sito autoscout 24

Sarebbe costata quindi nei tre anni di utilizzo 6.550€ (svalutazione) +4.000€ di assicurazione e bollo. Totale 10.550€. Siamo lì lì con il noleggio, che a questo punto è preferibile per le innegabili comodità che offre.

Insidie nascoste

A livello pubblicitario il noleggio a lungo termine viene presentato come la formula più semplice per guidare un’auto, ed a prima vista sembra proprio così. Ma affinchè ciò sia vero bisogna prestare molta attenzione ad alcuni aspetti del contratto che si andrà a firmare, perchè potrebbe prevedere dei costi aggiuntivi o delle spese non coperte che potrebbero risultare anche piuttosto salati.

Innanzitutto bisognerà controllare attentamente che tipologia di coperture assicurative sono comprese nel canone: ad esempio se sono previste franchigie da versare in caso di sinistro con responsabilità ed a chi spetta la riparazione dell’auto in questi casi; se oltre alla Rc Auto è compresa anche la Kasko e quant’è la fee risarcitoria se prevista e così via…

Inoltre sarà opportuno prendere visione di quanto verrà addebitato in più nel caso in cui si eccedesse rispetto al chilometraggio preventivato o se al contrario è previsto un rimborso nel caso in cui si percorressero meno chilometri del previsto. Anche la notifica di una eventuale multa ricevuta ha un costo…Quindi, occhi aperti.

Opinioni

Sicuramente il noleggio a lungo termine risulta in determinati casi una validissima alternativa all’acquisto tradizionale e la sua convenienza, a mio parere, diventerà schiacciante col diffondersi anche del noleggio dell’usato, che offrirà contratti senza anticipo e canoni mensili ridotti (a partire ad esempio da 100€).

Approfondimenti: Microcredito, Leasing auto.

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Leasing auto: nuovo trattamento fiscale 2018

Leasing auto 2018: le novità dalla Legge di Stabilità 2016/17

Usufruire dei vantaggi di un’auto sempre nuova pagando un semplice canone, oppure decidere di riscattare quest’ultima facendola diventare la propria auto: è quello che consente di fare il leasing, particolare forma di contratto molto utile ai possessori di partita Iva o lavoratori autonomi.

Il trattamento fiscale per il 2015 prevede, secondo che l’uso del veicolo sia strumentale o meno all’attività di impresa, la deducibilità per un certo periodo di ammortamento, oppure, secondo la Legge di Stabilità 2016, super ammortamenti per l’acquisto di alcuni macchinari. Vediamo nello specifico di cosa si tratta.

Cos’ è il leasing auto

Innanzitutto bisognerà chiarire cosa si intende per leasing auto. Si tratta di una forma contrattuale che vede protagoniste tre parti:

  • l’utilizzatore, che è colui che chiede di utilizzare un certo veicolo;
  • il fornitore, che corrisponde alla casa produttrice che vende l’auto ad un singolo utilizzatore o ad una società;
  • il concedente, che acquista il veicolo dal fornitore e può concederlo in leasing, appunto (in inglese to lease vuol dire proprio affittare o noleggiare) all’utilizzatore.

Esistono due tipi di leasing: operativo e finanziario. Il primo prevede che l’utilizzatore paghi un certo canone direttamente al produttore, e di solito in questi casi, essendo le cifre più alte e comprensive dei costi di assicurazioni e manutenzioni, si può parlare di una similitudine maggiore con il noleggio.

Nel caso del leasing finanziario, invece, la società intermediaria o concedente ha tutto l’interesse a vendere successivamente l’auto all’utilizzatore, per cui fisserà un prezzo per riscattarla, scalando le rate del canone già pagate.

Se si decide di acquistare un’auto in leasing è bene comunicare immediatamente all’azienda la propria partita Iva, in modo da mettere in chiaro la destinazione strumentale ai fini del trattamento fiscale. Nella scelta delle marche delle auto, al fine di garantirne il mantenimento di un certo livello di valore una volta diventate usate, normalmente si va su quelle che hanno una migliore valutazione, come Audi, Bmw e Mercedes, dotate tutte di potere di rappresentanza e di qualità.

Trattamento fiscale: strumentalità e periodo di ammortamento

Per quanto riguarda il fisco a partire dal 1 gennaio 2014 oltre all’abolizione dell’Imposta Provinciale di Trascrizione che l’utilizzatore doveva pagare per il riscatto dei veicoli in leasing, i beni mobili, compresi quindi gli autoveicoli, sono deducibili per la metà del periodo di ammortamento se si dimostra che essi sono strumentali all’attività d’impresa (vedi anche Prestito d’onore). In caso contrario la deducibilità dei canoni diventa quadriennale.

Da sottolineare, poi, che la percentuale di deducibilità viene calcolata all’interno di un limite massimo che, nel caso delle autovetture, si aggira intorno ai 18.075,99 euro.

Interessante infine la novità che viene introdotta dalla nuova Legge di Stabilità 2016 per l’acquisto di beni mobili, anche in leasing: possibile una maxi deduzione al 140% ma solo per acquisti effettuati tra ottobre 2015 ed il 31 dicembre 2016. Quest’ultima manovra va ad integrare lo stanziamento già impiegato lo scorso anno con la Nuova Legge Sabatini per incentivare l’acquisto di macchinari e beni strumentali anche in leasing, per cui la Legge di Stabilità aveva messo a plafond 12 milioni di euro circa, contro i 31, 6 milioni di quest’anno (vedi anche Finanziamenti per start up).

Approfondimenti:

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Assicurazione auto a rate: premio mensile o semestrale?

Conviene l’assicurazione auto con premio mensile?

L’assicurazione della vettura rappresenta purtroppo una delle voci che incidono maggiormente sul bilancio familiare. Nel tempo si è assistito ad un incremento notevole delle tariffe con premi annuali che si avvicinano ed a volte superano un intero stipendio (vedi anche Ho bisogno di soldi urgentemente).

Per questa ed altre mille ragioni gli automobilisti ricorrono a rateizzazioni dell’assicurazione trimestralmente (4 rate), semestralmente (dunque in due soluzioni) o addirittura fanno rateizzazioni mensili.

Lo diciamo per chiarezza e per non generare confusione. Non confondete la rateizzazione con la stipula di un’assicurazione temporanea mensile. Sono due cose completamente diverse.

Rateizzazione del premio annuale dell’assicurazione

C’è da considerare un aspetto molto importante e che non sempre risulta chiaro.

La rateizzazione del premio è possibile nella misura in cui la compagnia assicuratrice stipula un accordo con un istituto di credito. Questo vuol dire che si tratta di un prestito o se volete un finanziamento (per la cui richiesta è difficile procedere senza busta paga o un reddito dimostrabile).

Come ben saprete la parola prestito fa rima con interesse. A seconda della compagnia assicuratrice avrete, dunque, un aggravio di costo alla rata mensile che dipende dal tasso di interesse che vi è stato applicato (ci sono state alcune eccezioni come Unipol o Unicredit).

La prima cosa da fare, dunque, è verificare quale tasso di interesse viene applicato in modo da capire quanto pagherete la vostra polizza assicurativa. Potete fare una scrematura delle varie offerte sui portali come Facile.it, Segugio.it e simili e poi trovate quelle più convenienti andare ad approfondire con le compagnie assicuratrici selezionate, richiedendo un vero e proprio preventivo (vedi anche Piccolo prestito Inpdap).

Valutate bene questo aspetto, considerando tutte le proposte, in quanto un tasso di interesse elevato potrebbe far lievitare e non di poco il premio assicurativo totale.

A chi conviene una rateizzazione mensile

La cosa fondamentale è che abbiate un’entrata mensile più o meno costante, in modo da poter versare la rata dovuta. Conviene anche agli utenti che possiedono più di un veicolo assicurato e che si troverebbero a dover pagare una cifra unica ragguardevole.

La soluzione mensile non è però l’unica disponibile.

Alternative alla rateizzazione mensile

Se volete spalmare in più rate il pagamento della polizza ma non volete avere una scadenza mensile, potete anche pensare ad un frazionamento trimestrale o quadrimestrale. L’aspetto positivo è che in questo caso le agenzie assicurative non frappongono società finanziarie con il cliente ma si pongono come uniche intermediarie. In soldoni, potete evitarvi il surplus dato dagli interessi (vedi anche Prestito cambializzato veloce).

Alcune proposte delle agenzie

  • Direct Line e Quixa propongono una soluzione in due rate semestrali con la stessa maggiorazione del premio totale pari all’8%.
  • Genialloyd consente due rate, ma con una maggiorazione inferiore rispetto alle precedenti agenzie (4%).
  • Infine Genertel consente una dilazione in due tranche semestrali con maggiorazione del 4% e rate trimestrali con incremento della polizza del 4,5%.

Insomma le alternative non mancano e sono da valutare caso per caso a seconda delle esigenze.

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Prestito auto: usata o nuova quando si può

Esempi prestiti per acquisto auto

Il prestito auto ‘propriamente detto’ rappresenta una delle principali forme di finanziamento finalizzato per ottenere la liquidità necessaria per poter acquistare una vettura nuova o usata.

Detto questo, il prestito finalizzato non rappresenta l’unica alternativa accessibile. Visto il grande boom che negli ultimi anni ha coinvolto il mercato dell’auto (anche usata), spesso infatti si ricorre a un prestito personale che poi viene di fatto utilizzato come prestito auto, ma senza dover fornire delle giustificazioni di spesa a monte.

I vantaggi di questa scelta sono soprattutto legati alla possibilità di rivolgersi alla propria banca di fiducia o alle Poste, senza dover ‘dipendere’ dalle soluzioni proposte dal concessionario. Non solo, un ‘generico’ prestito personale potrà essere utilizzato anche per acquistare l’auto da un privato senza rinunciare alla possibilità di pagare a rate il proprio acquisto.

Andiamo ora ad analizzare le varie alternative per finanziare l’acquisto di un veicolo (anche per uso privato) che sono molte e varie, ricordando innanzitutto che con la diffusione di auto ibride e auto elettriche si possono anche ottenere incentivi o finanziamenti agevolati creati proprio per queste tipologie di auto.

Le proposte dei concessionari

Ricapitoliamo quanto detto fino ad ora: i finanziamenti auto, vengono spesso offerti direttamente dalla concessionaria o dalla casa produttrice del veicolo, ma nulla vieta ai clienti di informarsi presso i tradizionali istituti di credito per ottenere un tasso più vantaggioso rispetto a quello proposto. Da qui sorge una domanda spontanea, perché scegliere la soluzione di un concessionario?

Tutto dipende dai tassi applicati (che in alcuni casi si possono anche avvicinare al tasso zero soprattutto per quelli proposti dalle case automobilistiche) e dalle possibilità di chiudere con successo la richiesta. Aspetti che non bisogna dare per scontati con ogni soluzione.

I finanziamenti auto, sempre più spesso, vengono offerti direttamente dalla concessionaria o dalla casa produttrice del veicolo, ma nulla vieta ai clienti di informarsi presso i tradizionali istituti di credito per ottenere un tasso più vantaggioso rispetto a quello proposto.

modello auto vicino a calcolatrice
Cosa scegliere: prestiti delle concessionarie, da banche o finanziarie?

Ricapitoliamo quanto detto fino ad ora: il fatto che si possa ottenere un prestito auto direttamente da una concessionaria, non implica che questo sarà automaticamente quello proposto direttamente da una banca appartenente allo stesso gruppo del marchio delle auto. Una distinzione che può fare una grande differenza a seconda dell’Istituto proponente. Per quanto riguarda invece la convenienza di norma vale questo ordine decrescente:

  1. prestito auto da banca del gruppo automobilistico: si parte da tassi “0” a tassi medi con importo intorno ai 2 o 3 punti percentuali. Indubbiamente questo tipo di prodotto è quello che risulta più conveniente, e normalmente anche quello più semplice da ottenere. Per seguire l’iter ci si affida alla concessionaria, presentando solo i documenti personali e reddituali;
  2. prestito auto da Istituto privato, come banca (ad esempio UniCredit) o finanziaria (Agos): si tratta generalmente di prodotti convenzionati con la concessionaria. Di fronte a un aumento delle possibili stipule dei contratti l’istituto è disposto a concedere tassi più bassi rispetto a quelli normalmente applicati;
  3. prestito auto da banca o società esterna: in questo caso si deve cercare un finanziamento finalizzato (normalmente all’acquisto auto nuova, anche tramite leasing) con una banca che offre questo tipo di prodotto. L’iter deve essere seguito in prima persona, per cui bisogna anche fornire i documenti relativi all’auto da acquistare. In ordine di convenienza occupa il terzo posto;
  4. prestiti personali da usare come “prestito auto”: soprattutto nel caso delle auto usate, o quando le condizioni proposte dalla concessionaria non soddisfano, allora l’ultima chance è rappresentata dal prestito personale. Questa deve essere sempre l’ultima opzione poiché i tassi applicati sono in generale piuttosto elevati.

Diversamente da quanto accade nelle altre modalità di finanziamento, una delle caratteristiche più interessanti e ricorrenti è l’eventuale presenza del periodo di pre ammortamento, un lasso di tempo di circa 6 mesi in cui le rate del prestito rimangono sostanzialmente congelate.

Come avviene la richiesta?

In tutte e quattro le possibilità sia che il prestito auto venga richiesto presso la concessionaria che direttamente con la finanziaria, l’onere della valutazione della domanda e della stipula rimane in capo all’istituto di credito che dovrà analizzare i parametri del cliente, per accertare il merito creditizio.

Nel caso della richiesta tramite la concessionaria può capitare che il modulo di domanda del prestito sia parte del contratto di acquisto dell’auto. Qui bisogna fare attenzione alle firme che si mettono, poiché se si vuole provvedere in modo autonomo si rischia di veder bocciata la domanda per il fatto che ad entrambe le finanziarie risulteranno in corso “possibili” finanziamenti.

Per quanto riguarda le differenze e la comodità, indubbiamente passare tramite il concessionario “paga” nel senso che non ci si dovrà preoccupare di nulla o quasi. Se invece si affronta la pratica da soli (anche nel caso delle richieste online) allora si dovranno presentare personalmente i documenti, ed eventualmente fare le integrazioni richieste. Sicuramente, il concessionario, ha maggiore margine di negoziabilità non solo sui tassi ma anche per far passare una pratica leggermente complicata.

A riguardo va però detto che per poter procedere senza ulteriori garanzie, è indispensabile come sia la reputazione creditizia che la solidità reddituale siano impeccabili e molto consistenti.

Esempi finanziamenti per acquisto auto nuova/usata 

Prestito Banca Importo massimo
Prestito Findomestic Fino a 60.000 euro
Prestito Agos Fino a 30.0000 euro
Prestito Cofidis Fino a 5.000 euro

Tabella aggiornata al 22 Luglio 2021.

Quanto si può ottenere come finanziamento?

I prestiti auto, in media, vengono deliberati per importi non superiori all’85% del valore complessivo della vettura. Detto questo soprattutto online esistono numerose realtà virtuose che offrono anche somme per coprire il 100% del prezzo d’acquisto. La crisi del settore auto ha fatto affermare anche la vendita dell’auto senza anticipo, con rata posticipata. Ovviamente ogni alternativa presenta i propri pro e contro.

Quando può durare il finanziamento auto?

Anche per il periodo di rateizzazione e di rimborso esistono limiti standard: si va da 6 mesi fino al massimo di 5 anni anche se non mancano eccezioni anche per quanto riguarda i prestiti finalizzati. Di contro nei prestiti personali si possono raggiungere in alcuni casi (e per determinati importi) anche i 120 mesi.

Quali sono le proposte più interessanti

le banche e le finanziarie che  propongono offerte interessanti in tema di prestito auto sia nuova che per quella usata. Scopriamole insieme, ricordando che la convenienza dipende dalle proprie necessità e possibilità.

  • Findomestic, un prodotto disegnato su misura
    Findomestic ha pensato a tutti i suoi clienti con un prestito auto ad hoc, ideato per soddisfare ogni tipo di necessità di acquisto. Il prestito auto di Findomestic, inoltre, è studiato per l’acquisto di auto nuove, usate o Km 0, e si possono ampliare le possibilità di scelta grazie ai prodotti proposti direttamente da Bnl. Vista la procedura digitale al 100% di fatto si tratta spesso di prestiti personali, ma i tassi applicati sono molto competitivi;
  • persone che firmano contratto

  • Con Agos Ducato il prestito auto è veloceI prestiti auto online di Agos Ducato offrono ai clienti massima di libertà di scelta e assoluta comodità nella gestione della nuova vettura. Le caratteristiche dei finanziamenti auto di Agos, infatti, permettono di pianificare al meglio le spese, dilazionando i pagamenti nel tempo e potendo inoltre inserire nella somma richiesta anche gli importi relativi alle spese di immatricolazione, di bollo, di passaggio di proprietà e altre spese accessorie legate alla autovettura. Il limite può essere nell’importo massimo, considerato che Agos arriva fino a 30 mila euro;
  • Cofidis, il prestito auto con una marcia in più
    Tassi convenienti, modalità di richiesta semplificata e, soprattutto, numerosi servizi accessori studiati per la massima tranquillità dei clienti. I finanziamenti, tutti a zero spese, inoltre, permettono l’acquisto dell’auto all’insegna del massimo risparmio sui costi accessori. In alcuni casi si può anche abbassare la rata, puntando al pagamento della maxirata finale.
  • Fino a 10 mila euro con Compass
    Un importo adatto per la maggioranza delle utilitarie, con possibilità di richiesta totalmente online e un tasso fisso medio. Soprattutto da quando si è passati da Compass Finanziaria a Compass Banca spa, questa alternativa può essere presa in esame in esame.

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